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Dewey e Freud

lunedì 22 novembre 2021 13:42

La riscoperta della teoria pragmatista delle emozioni


Dewey è pragmatista.
Rapporto fra Dewey e altri pragmatisti sul discorso delle emozioni.
Articolo di Garrison:
• Darwin pensa che noi piangiamo perché siamo tristi> stato mentale della tristezza
che portiamo fuori (esprimiamo)
• James invece dice che non piangi perché sei triste ma sei triste perché piangi
quindi le emozioni sono un fenomeno affettivo all'inizio, poi realizziamo a livello
cogntivo i essere tristi, ma lo stato d'animo non esiterebbe senza il sintomo
fisiologico
• Dewey piangere e essere triste sono parti di un sistema complesso che
comprende entrambe. Anche l'ambient, quindi non possiamo ricondurre le
emozioni né allo stato cognitivo (Darwin) né allo stato affettivo motorio (James).
Teoria pragmatista delle emozioni
Rapporto dialettico fra James e Dewey > non è un parricidio, più uno zii-ticidio.
Primo punto in cui Dewey si è distaccato da James:
1. Ci sono delle emozioni normali, quelle che durano in un arco specifico di tempo e
hanno oggetto specifico
2. Ci sono delle emozioni patologiche, che si differenziano da 1quelle normali perché
no hanno oggetto. Es. una persona ansiosa lo è di suo, ha angoscia dalla mattina
alla sera, è patologica, la persona non può riflettere sullo stato patologico perché
non vede l'oggetto.
Secondo punto in cui Dewey si è distaccato da James:
Le emozioni sono fondate sull'aspetto corporeo-affettivo, viene prima il piangere poi la
tristezza (James), questo non piace a Dewey perchè inserisce l'attitudine. Se sono
arrabbiata, ho tendenze a comportarmi in n certo tempo, se tolgo all'emozione la
dimensione attitudinale, es. se tolgo alla rabbia la tendenza di comportarsi in un modo o
altro, es. dalla gioia togliamo la tendenza di parlare con le persone non capiamo come è
fatta l'emozione della gioia. Per Dewey tutte le emozioni hanno un oggetto e anche
un'attitudine.
Affetto, attitudine, oggetto.
C'è dimensione pragmatica che è attitudine e c'è oggetto.
Dewey da un lato cerca di superare James ma lo fa sempre con un fare un po'
paternalistico, cioè ha un 'attitudine verso James a dire che non ha capito fino in fondo
quello che ha detto.
Per James le emozioni patologiche non hanno oggetto, Dewey se la gioca dando
parzialmente ragione a James, ovvero dicendo che la sua teoria sul fatto che le emozioni
patologiche non hanno oggetto non è completamente sbagliata, ma non è vero che non ci
sia l'oggetto, ma noi non lo vediamo. Il qualcosa per cui proviamo angoscia è fuori dalla
nostra visuale.
L'oggetto nel caso della dimensione patologica è creato dall'emozione stessa.
Può essere irreale (fobie):
Oggetto esiste ma la pericolosità dell'oggetto è creata dall'emozione stessa (es. paura dei
bottoni) l'oggetto nel caso delle fobie è pauroso per via della nostra mente.

Altro punto in cui Dewey è più vicino a James rispetto a cosa si pensa.
• Dewey > attitudine, effetto, oggetto.
• James > teoria somatico-affettiva delle emozioni.
Dewey difende James e dice che la teoria di James non è teoria somatica affettiva delle
emozioni, ma analizza nello specifico le dimensioni somatico-affettivo delle emozioni, non
ha la pretesa di costruire una teoria generale delle emozioni.
Dewey poi critica James dicendo che non ha fatto abbastanza per chiarire che la sua
teoria riguardasse solo la parte somatico-affettiva e quindi si è prestato a fraintendimenti.
Dewey chiarisce alcuni temi di James:
Legge della situazione o primato della situazione > le emozioni sono emozioni in
situazione, dobbiamo capire la situazione in cui l'emozione emerge per capire l'emozione
stessa. L'oggetto deve essere messa all'interno della situazione.
Quale è l'oggetto della paura verso l'orso? L'orso. Ma l'orso è sempre pauroso? No, se lo
vedo per strada nel bosco è pauroso, se lo vedo nella gabbia allo zoo non è più
pericoloso.
L'emozione emerge nel piano della situazione. Pensare che esistano le emozioni al di
fuori del frame ovvero la situazione vuol dire pensare le fobie.
Lo stimolo è nella risposta e la risposta è nello stimolo.
La risposta è nello stimolo perché non è che sono inattivo, arriva stimolo e divento attivo,
l'oggetto pauroso arriva solo se già sto agendo, sono predisposto, l'oggetto arriva e
organizza una situazione già creato, che già è in atto, siamo già in collegamento con
l'ambiente, lo stimolo riorganizza la situazione.
La risposata è nell'oggetto, perchè gli oggetti non sono neutrali, es. l'orso come oggetto è
pauroso, se togliamo l'elemento pauroso l'oggetto non ha senso.

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pauroso, se togliamo l'elemento pauroso l'oggetto non ha senso.
Le emozioni emergono in una interazione fra organismo e ambiente, al di fuori di esso
possiamo parlare delle emozioni in astratto.

Dewey nel modo in cui interagiamo con l'ambiente ci sono 4 diversi tipi di emozioni:
1. Caso di non emozione > (Routine) succede che nel camminare, nell'agire e
parlare interagiamo con ambiente e altri caratteri dell'ambiente, può succedere che
ci sia piccolo inconveniente es. mi manca la voce , c'è distacco, se poi la schiarisco
ricomincio quindi c'è stata un'interruzione del collegamento con ambiente ma è
stato cosi breve che non c'è stato spazio per tacco emotivo, cioè per provare
emozione dovuta al fatto che si è scollegato il legame tra organismo e ambiente
2. Emozioni standard > tempo di riaggiustamento far organismo e. ambiente è più
lungo, es devo schiarire la voce ma ci metto 10 secondi, nel frattempo mi
impaurisco, sono preoccupato per ciò, in questo caso c'è rottura fra organismo e
ambiente, questa rottura è accompagnata da emozione ,a m nel momento in cui la
relazione fra organismo e ambiente si costruisce l'emozione va via, es se bevo
acqua e torna la voce, l'emozione normale se ne va, quella della paura,
preoccupazione.
3. L'emozioni patologiche no invece, sono patologiche oltre per il fatto che non
hanno oggetto ma anche perchè durano troppo a lungo rispetto alla durata
dell'aggiustamento. Es. mi rimane lì siamo che se la voce mi ritorna si ristabilisce
collegamento fra organismo e ambiente.
4. Emozione legata a interesse > secondo Dewey se le emozioni si creano quando
c'è interruzione come abbiamo visto fino a ora, sembra che Dewey ci dica che se
vogliamo emozione deve esserci rottura, ma c'è anche diverso stato emotivo, che
potenzia, motiva l'interazione fra organismo e ambiente, non c'è scollegamento.
Quando siamo interessati a qualcosa non siamo affettivamente neutri, perché
quella cosa ci interessa, ci preme. L'emozione in questo caso non deriva da
un'interruzione, ma c'è potenziamento, es. interesse scientifico,

Non tutto ciò che i pragmatisti hanno detto si riconduce alle emozioni.
Dewey continua a scrivere per 50 anni, il contributo di Dewey alla faccenda non può
essere ricostruito solo in due articoli, continua a dire cose interessanti sul tema anche se
non usa più la parola emozione.
Tema più generale di cui parla è il tema delle affettività
Le emozioni sono solo una parte dell'affettività.
Noi capiamo l'importanza che affettività ha nel pensiero di Dewey ma non dobbiamo
concentrarci solo sui passaggi in cui parla di affettività.
Per capire la centralità di dewey vediamo tre concetti dell'affettività nella sua filosofia :
1. Interesse
2. Pubblico > dewey dice , quando si parla dell'analisi della democrazia, ci si
concentra su procedure democratiche, su ogni quanto si va a votare, ma in realtà il
pubblico è insieme di soggetti individuali e collettivi che si viene costituire in base
al fatto che questi soggetti siano affected. Democrazia è fondata su capacità di
costruire un pubblico cioè persone affected, interessati, ma senza la dimensione
affettiva non c'è pubblico. Se le persone non lo sentono come importante non ha
senso, affinchè si crei un pubblico le persone devono essere affected dalle
conseguenze di qualcosa, es, ambiente. Affected concern.
3. Situazione problematica, logica, la teoria dell'indagine, perché secondo lui la
logica è la teoria con cui l'uomo indaga i problemi, secondo Dewey l'indagine, la
ricerca è un modo di ridefinire e articolare una situazione problematica,
Situazione problematica esiste perché c'è qualcuno che avverte il fastidio e
l'incertezza tipici della problematicità, a cui manca però la dimensione affettiva, per
qualcuno una cosa può essere problematica per altri no. Il problematico dipende da
questioni sia affettive sia intellettuali.

Rapporto fra emozioni e affettività >

Questione inerzia.
Cosa significa inerzia soprattutto rispetto alle emozioni patologiche.
Dewey e anche Freud dicono che alcuni, a volte il permanere
Succede che dei comportamenti emotivi che un tempo erano funzionali, sopravvivono alle
situazioni entro quali si erano prodotti, da utili diventano dannosi. Le emozioni patologiche
hanno in principio una funzione ma nell'essere umano c'è un problema (elemento
importante del pragmatismo) a vote, degli abiti, dei comportanti che nascono come
funzionali in una situazione continuano a esistere anche se la situazione cambia, non ci
adattiamo sempre al cambiamento dell'ambiente, il frutto del cambiamento fra organismo
e ambiente hanno delle complicanze, a volte degli effetti continuano a sussistere in una
situazione diversa e diventano dannosi.
In Dewey un elemento conflittuale e patologico delle nostre vite è proprio il fatto che alcuni
comportamenti, effetti di una situazione sopravvivono alla situazione in cui sono state
create e ina situazione diversa generano conflitto.
È innaturale pensare che un essere umano si adatti a tutto,
Il faut adacter, dice che noi viviamo in una società neoliberista in cui ci viene richiesto di
adattarci alle situazioni continuamente.
Stigler dice che Dewey ci mette in guardia rispetto a questa idea di essere umano, l'uomo

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Stigler dice che Dewey ci mette in guardia rispetto a questa idea di essere umano, l'uomo
non può sempre adattarsi per questo principio di inerzia che vige.
Importante per filosofia sociale pragmatista.

Emozioni sono fatte da varie componenti, ma una le domina.


Nelle emozioni patologiche c'è la caratteristica che una delle tre componenti colonizza le
altre, cioè nell'autocoscienza morbosa succede che la dimensione del pensiero colonizza
tutte le altre, noi non possiamo agire normalmente, agire perché siamo ossessionati da
una parte della nostra esperienza che domina le altre, non c'è equilibrio.
Il fatto che alcune componenti della nostra esperienza entrino in conflitto con le altre
presuppone che le nostre identità siano molteplici, non c'è la coscienza e l'autocoscienza
come qualcosa di distinto e singolo, ma sono in conflitto, nelle emozioni patologiche
inoltre una domina le altre.
Punto di collegamento fra pragmatismo e psicanalisi (che è grande analisi delle emozioni
patologiche)
Pragmatisti e psicanalisti sono d'accordo nel dire che l'identità è formati da più
componenti.
Freud:
• Superio, dimensione conscia
• Es, dimensione inconscia
• Io, che media
Se una delle tre domina ci sono degli squilibri, in tutti e tre i casi.
Pragmatismo e psicanalisi convivono più o meno nello stesso periodo storico.
Nel 1909, si incontrano Freud, Head, Jung, gli psicanalisti incontrano in America William
James che è molto malato, va a fare passeggiata ma si ferma ogni 5 secondi, Freud è
molto attratto dalla figura carismatica di James, ma James non approfondisce questa
teoria della psicanalisi.
La Love story è fra Jung e James ma postuma.
Dewey vive un periodo incredibile in cui la psicanalisi sbarca in America e dilaga nella
cultura di tutti i giorni (film, libri) oltre che nelle università.
Dewey intelligentemente e in modo aperto capisce che ci sono dei punti in comune fra
pragmatismo e psicanalisi come il fatto che l'io sia composto da più parti, non solo dalla
coscienza.
Dewey ha difetto, non legge di prima mano i tesi degli autori che discute, quando parla del
Marxismo, in realtà conosce Marx di seconda mano e probabilmente fu così anche per
Freud, quindi quando parla di Freud parla di come gli americani hanno recepito la
psicanalisi e lo hanno fatto in maniera molto conservatrice per via della politica rispetto
alla democrazia europea.
Gli americani conservatori recepiscono che l'individuo formato non solo dalla coscienza, è
dominato anche da parti non coscienti, non razionali e da ciò deriva che non si può
elargire in maniera così alta la partecipazione democratica, ma il potere deve essere dato
in mano ai cosiddetti tecnici. Dewey non la pensa in questo modo in quanto i conservatori
sono suoi avversari politici
Mead parla di Freud, c'è convergenza fra Mead e Freud, ma postuma, attraverso Parson,
uno dei sociologhi maggiori del tempo che dice che la convergenza fra Freud e Mead è di
importanza a livello sociologico come Darwin e Mendel a livello biologico. La convergenza
fra i due sta nel fatto che il nostro sé è in parte costruito dall'interiorizzazione delle
dimensioni sociali, il nostro sé si costruisce quando le relazioni con gli altri entrano a far
parte della dimensione personale, di noi, c'è un interiorizzazione dell'avere
precedentemente parlato con gli altri.

Mentre i pragmatisti parlano di emozioni, in realtà Freud ha un po' di problemi con questo
termine, lui parla di affetti e quando parla di affetti sembra dire cose diverse rispetto a
Dewey.
• Per Freud esistono solo gli affetti che sono solo qualcosa di puramente energetico
e quantitativo, non hanno oggetto, ottengono contenuto quando si attaccano a
delle rappresentazioni > da lì l'emozione ottiene il contenuto.
• Per i pragmatisti ogni emozione ha una sua qualità e ha un oggetto sempre in
maniera potenziale.

Freud anche se non parla di emozioni, interpreta l'angoscia proprio come i pragmatisti
interpretano le emozioni patologiche.
Dice che il contenuto dell'angoscia è inconscio. Oggetto inconscio, siamo angosciati verso
qualcosa che c'è ma è inconscio, risolve il problema dell'oggetto che non si vede di dewey
con la teoria dell'inconscio
Teoria dell'emozione patologica come qualcosa che non ha oggetto, lo troviamo anche
nell ut e malinconia, una domanda fondamentale del saggio è differenza fra ut e
melanconia (malinconia per Freud è la depressione)
Nella depressione abbiamo idea molto negativa di noi stessi, nell'ut a volte c'è senso di
colpa ma non abbiamo opinione terrificante di noi
L'ut ha oggetto particolare (sono triste perchè una persona che amo mi ha abbandonato)
ma la depressione non ha oggetto. La depressione ha oggetto inconscio e per questo è
patologico.
Nella depressione abbiamo interiorizzato l'oggetto che è morto, non amiamo più il mondo
perché l'oggetto che amavo non c'è più ma per non distaccarci lo abbiamo fatto diventare
parte di noi stessi, non lo vediamo all'esterno perché in realtà è interno a noi, quando
diciamo che facciamo schifo ce la prendiamo con l'oggetto che abbiamo interiorizzato

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diciamo che facciamo schifo ce la prendiamo con l'oggetto che abbiamo interiorizzato

Altro punto di incontro fra Freud e Dewey sull'angoscia.


Angoscia è tentativo di controllo del trauma.
Noi siamo terrorizzati d questo trauma che suscita in noi il senso di impotenza, che
minaccia di distruggerci, quindi l'angoscia è modalità di controllare questi trauma
distruttivo che ci mette di fronte alla nostra impotenza, mettendola di fronte in modo
attenuato.
L'oggetto è vuoto dall'angoscia stessa che costruisce un trauma in una forma attenuta.
Angoscia è come vaccino, costruisce un trauma, ma in tal modo permette di controllare
questo trauma in modo che non si presenti nella forma distruttiva
Questa forma di controllo del trauma che è funzionale, a volte può sopravvivere alla
situazione che l'ha creata e vive inerzialmente di vita propria quindi l'angoscia come
controllo che poteva essere utile diventa dannosa in altre situazioni quando sopravvive,
bloccando le nostre azioni. Diventa patologica se viviamo presi dall'angoscia ma dato che
il meccanismo è inconscio non abbiamo oggetto.

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