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Una riflessione ‘22

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Oggetto
La ricerca interiore di una risposta

Premessa
Abbiamo spesso mille domande senza risposta, in questo breve testo voglio e spero di
dare concretezza non tanto alle risposte quanto a come arrivare alle stesse, pur
comprendendo che non ci sono verità assolute ma solo relative e il percorso parte dal
raziocinio all’esperienza per passare successivamente dall’esperienza alla percezione e,
infine, terminando oltre la stessa percezione, stato di coscienza dove solo il sentire è
dato. Cosa sia il sentire, spero, sarà spiegato nell’ultima parte di questa riflessione.

Caro/a amico/a,
definire che cosa sia la ricerca interiore o dare una risposta alle infinite domande, quali: chi siamo?
Cosa ci facciamo qui? Cosa è la vita? Cosa c’è dopo la morte? Cosa sono i poteri? Cosa è il male?
Esiste un inferno? E molte altre, non è possibile. Il motivo è semplice: la verità non è assoluta e
definitiva come si vorrebbe ma è un qualcosa che abbiamo dentro che va coltivato o, direi meglio,
scoperto di giorno in giorno. Quanto andrò a descrivere è solo la punta dell’iceberg, ognuno poi
potrà ampliare e fare proprio ogni singola parola e concetto.

La prima cosa da comprendere è il funzionamento della mente: essa, nella maggioranza


delle volte, raccoglie informazioni e le memorizza, in altre occasioni pone dei ponti o collegamenti
attraverso i quali facciamo dei ragionamenti, più o meno, logici. Questi processi neuronali sono alla
base dei pregiudizi, delle aspettative, delle verità considerate come assolute, ecc. La mente
seleziona, filtra, divide, ignora, elimina tutto ciò che non capisce e, sia chiaro, non è capace neppure
di creare. La mente è limitata, è uno strumento e tende per sua natura a giudicare tutto su due
elementi creando e formulando una realtà dualistica. Opera copiando ciò che i sensi le fanno
percepire o meglio interpreta ciò che percepisce. Per questo motivo il rimuginare, il ripetere spesso
gli stessi errori, il copiare la natura e per certi versi anche se stessa, le viene così naturale.

In realtà la Vita è molteplice e una, e come si usa dire, anche trascendente. Per questo
motivo non sarà mai possibile alla mente comprendere questo aspetto nella sua interezza. Quindi? Il
fatto di dare troppa importanza alla mente ci fa perdere l’orizzonte di tutto ciò che c’è fuori e dentro
di noi. In pratica guardiamo il dito invece di ciò che indica il dito. In nostro aiuto esiste un’altra
mente, sconosciuta agli occidentali ma non agli orientali, quella dell’intestino. Questa mente,
interpretata dalla mente come un sistema digestivo, ha un suo diverso funzionamento e influenza in
modo potente la nostra stessa mente. Così come non esiste solo il sistema nervoso centrale ma
anche uno periferico, esiste un terzo, quasi invisibile, tra mente e intestino. Questo collegamento
fatto di sottili filamenti è stato scoperto in una recente ricerca scientifica in Giappone. Come vedete
tutto è collegato e dobbiamo, per trovare una logica estesa e più completa, fare riferimento al nostro
intero corpo e non solo al cervello. Il concetto di unità, nella filosofia greca, di mente e cuore era
sinonimo e motivo che la mente non può viaggiare da sola, così come l’essere umano non può
viaggiare da solo senza un’anima.

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Mi auguro che capiate quanto sia difficile parlare/scrivere di un tale argomento. Premesso
questo passo, necessario per comprendere le parole, la domanda che viene da porsi è: come faccio?
Tralasciando i fatti, assolutamente necessari, di una buona alimentazione, non solo legata ai prodotti
ma anche a come vengono preparati e mangiati, posso dire che esistono una infinità di tecniche
fisiche (QiGong, Tuina, TaiChi, Yoga, ecc) per accedere ad un migliore contatto con il corpo.
Successivamente ci sarà possibile usare alcune tecniche meditative (trascendentale, dinamica,
transpersonale, sciamanica, training, ecc) per poter comprendere meglio come la mente influisca
nella nostra vita e soprattutto nelle nostre scelte. E questi appena indicati sono solo i primi passi.

Con il passare del tempo è possibile accedere ad una maggiore sensibilità e percezione del
nostro corpo, va sottolineato che ancora non siamo in contatto con il mondo delle energie o dei
tanto decantati mondi vibrazionali, se pur siamo immersi in essi. A questo punto possiamo definirci
semplicemente un sasso che deve diventare pianta, animale e quindi essere umano. Divertente ed
errata visione Darwiniana dell’evoluzione, visto che in realtà si tratta di stati di coscienza diversi
che poco hanno a che fare con la Realtà se non come espressione limitata dell’essere e della
Creazione. Risulta fondamentale sottolineare quanto sia importante la comprensione in questo
contesto di altri due concetti, potere e potenza, per non cadere nell’idea che una maggiore
sensibilità sia collegata a poteri paranormali o magici.

Si dovrà anche prendere in considerazione che esistono utili tecniche collegate alle
emozioni e la bioenergetica di Alexander Lowen è una delle tante, sia perché quel mondo pervade
più di quanto pensiamo la nostra vita, sia perché dobbiamo cambiare la tesi che gestire o bloccare le
emozioni non sarà la soluzione ma solo riconoscendole e vivendole in modo diverso potranno
tornarci utili. Il concetto, quello di gestire o bloccare, è molto importante un po’ perché è la chiave
di trasformazione della nostra vita e un po’ perché gestire, bloccare, distruggere sono in realtà
processi mentali e legati al nostro ego o io, se così lo volete chiamare. Per scoprire i giochi della
mente dobbiamo andare oltre e cercare una nuova visione della realtà che viviamo.

Il fatto che non sia facile è perché la mente, per produrre nuovi percorsi, ha necessità di
tempo e di una volontà che non le è propria ma lo è del nostro interiore. Preciso e sottolineo che per
interiore non intendo l’inconscio o l’intuizione o qualsiasi altra funzione mentale ma qualcosa di
molto più profondo che sta tra l’essere umano e la sua anima. Oggi la quantistica sta avvicinandosi
a nuovi paradigmi fornendo alcune risposte, però è ancora lontana dal farlo realmente e la causa
prima di questo limite è determinata dal guardare solo fuori. Come vedete il percorso interiore non è
semplice, non è facile da percorrere e non si può copiare quello di un altra persona. Ogni singola
persona è perfettamente preparata per percorrere il suo. Un limite della medicina umana sta anche
nel fatto di voler generalizzare o raggruppare i problemi, mentre ogni malattia ha una sua storia e
solitamente non basta una sola soluzione.

All’inizio le tecniche servono come una stampella e per iniziare a fare solo i primi passi.
Non devono assolutamente cadere nella routine quotidiana, nelle abitudini, nei riti e qualora vi stiate
accorgendo di questo, cambiate immediatamente la tecnica. Ciò che deve cadere nella routine
quotidiana è invece l’osservazione. L’osservazione di se stessi attraverso l’esperienza di attimo in
attimo. L’osservazione dei rapporti che abbiamo con le altre persone. L’osservazione delle nostre
emozioni. L’osservazione dei nostri pensieri. Ogni giorno abbiamo esperienze dirette e indirette e in
ognuna di esse viviamo dei movimenti interni: emozioni, sensazioni, intuizioni, percezioni, sentire
che producono limitati pensieri. Non esiste momento in cui la mente non pensa, anche quando si
usano tecniche per fermarla c’è sempre un livello di percezione di ciò che si muove, anche se la
consapevolezza sembra ignorarla.

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La mente, come il corpo, va educata e alimentata correttamente. Cosa vuol dire? Vuol
dire che quanto ascoltiamo e leggiamo influenza e, in taluni casi, inquina la mente. La mente è
come una casa, può essere pulita e bella oppure sporca e piena di cose inutili, può essere
minimalista oppure molto ricca di storie. Ripulire la mente non è dissimile dal pulire, in senso
orientale, il proprio destino (o al concetto orientale di karma). Le buone azioni (collegate al
concetto orientale di dharma) non creano un effetto positivo di ritorno ma eliminano quelle
sbagliate (ovvero quelle legate al karma), tuttavia piace all’occidentale credere che sia così, per poi
lamentarsi e scagliarsi contro il destino che gli arrivano solo cose negative e sentenziare che far del
bene è del tutto inutile. Coltivare nella propria mente e nella propria vita verità, onestà, integrità,
determinazione e volontà, non significa avere dei valori morali ma essere ciò che si dovrebbe
essere, superando ogni limite immaginario della mente.

Mi rendo ben conto quanto sia difficile farlo in una società violenta, razzista, egoista,
arrogante ed egocentrica. Mi rendo conto di quanto siamo influenzati non solo dal nostro passato ed
essere ma dallo stesso mondo in cui viviamo e a cui siamo collegati. L’influenza del mondo non è
solo esteriore ma anche interiore e spesso quest’ultima è quella che ha più presa dentro e fuori di
noi. A volte il male che ci arriva da fuori non è determinato da una nostra passata scelta ma dal male
generale o collettivo e ciò accade quando il nostro essere sta prendendo coscienza che è
interiormente collegato con il mondo e la Realtà.

Tuttavia, è necessario filtrare le informazioni selezionando libri, film, notizie nel modo a
noi è migliore, sia per migliorare la nostra vita sia quella di chi ci è vicino. Purtroppo e spesso
questo filtro è legato alle aspettative: un ulteriore processo mentale insieme a quello della speranza
che non ci forniscono il vero senso della nostra esistenza e sono il motivo per il quale molte cose
non accadono come dovrebbero. L’aspettativa nasconde, dietro una scelta o un’azione, un secondo
fine, celato quest’ultimo da falsi motivi o scuse. La speranza invece pone la persona in un’attesa
quasi eterna che cela a sua volta una delega non dichiarata. Come ho sempre detto: di speranza si
muore. Però, vi domando, perché arrivare a quel punto?

Nel processo di crescita sarà necessario ritornare in contatto con il pensiero negativo o
meglio con il pensiero comune di tante persone. Tuttavia, se avremo riconosciuto in noi i movimenti
e le strutture della nostra mente, potremo più facilmente riconoscere quelli di chi abbiamo davanti e
scoprire quali siano le sue più o meno reali intenzioni. Anche questo livello di consapevolezza non
sarà facile perché sarà necessario porre sempre il dubbio che possiamo sbagliarci. Dobbiamo
comprendere quanto il giudizio – altro processo mentale –, a volte troppo assoluto, sia un’azione da
sospendere e il dubbio può venirci in aiuto. Sarebbe quindi tutto inutile? No, affatto. Nel corso del
tempo potremo verificare se quanto percepiamo sia vero e, sempre nel tempo, grazie alle esperienze
e alle relazioni, scoprire una sempre più profonda percezione dentro di noi che vuole dire: scoprire
che gli errori altrui sono anche i nostri e fornire così una migliore comprensione e compassione
verso l’altro.

Veniamo alla questione domande. Non si può fornire delle risposte dirette e soprattutto
personali, possiamo attraverso le letture di diversi libri scoprire che alcune persone ricordano le vite
precedenti, vedono le energie, sentono i morti, possono viaggiare fuori dal corpo, levitano
parzialmente, percepiscono o si fanno tramite del proprio o di altri spiriti e così via. Crederci o
meno non ha nessuna rilevanza, è invece importante comprendere, leggendo queste cose, cosa si
muove dentro: rifiuto? Accettazione? Paura? Desiderio? In quella emozione o sensazione c’è la
risposta che ci è necessaria per crescere. Purtroppo, non siamo abituati ad ascoltarci e a riconoscere
cosa vi sia dietro o dentro di noi. La nostra mente ha troppa libertà e importanza.

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Se un libro è statico e fa percepire solo quello che abbiamo già dentro, esiste una situazione
totalmente diversa: il dialogo con una persona. Quando due o più persone si relazionano non c’è
solo un dialogo verbale ma anche emotivo, energetico e interiore. Le esperienze possono passare da
una persona all’altra e ciò accade solo se si è aperti ad accoglierla con rispetto. Attenzione: ciò che
passa è la parte essenziale e necessaria alla crescita dell’altra, se il livello di coscienza non è –
diciamo umanamente – uguale, non tutto sarà chiaro all’interiore dell’ascoltatore e a livello
razionale accoglierà solo quanto potrà passare dal suo interiore rispetto all’apertura, rispetto,
percezione (verità) verso se stesso.

In un normale dialogo sono molti gli aspetti che si manifestano, tuttavia sono pochi quelli
che vengono compresi dalla mente. In questo processo c’è il pericolo di usare le etichette – altro
processo mentale – e di associarle insieme per fornire un senso di verità alla mente oppure di creare
una nuova etichetta poi da ampliare. Questi pensieri o memorie tendono, in quella che viene
chiamata dagli orientali Akasha, a creare degli archetipi. La mente stessa fa uso di questi archetipi o
egregore energetiche per agire nel mondo che nel passato alcuni ricercatori hanno creato dei precisi
simboli e spiegazioni a collegamento. Il discorso si farebbe lunghissimo e complesso su come le
energie e le entità, naturali o meno, usino questi serbatoi per agire nel mondo. Vero? Falso? Non ha
nessuna importanza. Ciò che deve importarci è conoscere noi stessi, ricordando sempre che in ogni
aspetto della vita c’è la verità.

Un punto sul concetto di verità di cui tenere conto: la verità, l’ho detto, non è assoluta ma
cambia rispetto al contesto e/o alla storia a cui è collegata. Una verità può essere vera in un certo
contesto e tempo ma può diventare falsa se posta in uno diverso contesto o, fosse, anche in un
diverso tempo. Per questo motivo non ci si deve allarmare o sentirsi frustrati, si deve sempre far
conto di dove ci si trova, per quale motivo, in quale contesto e in quale momento. Può sembrare
difficile ma è possibile, ci vuole solo pazienza, volontà e determinazione. Abbiamo un solo
principio da applicare e comprendere: niente è assoluto e definitivo.

Un aspetto importante da comprendere è come la mente sia spesso legata al passato, tutto
ciò che pensiamo è sempre passato. Quando iniziamo a percepire il nostro essere interiore ci
avviciniamo ad un qui e ora, dove riconoscere i nostri errori, se così vogliamo chiamarli, sarà più
immediato e dove rimediare ad essi sarà un attimo. Ripercorrere metodicamente il percorso di una
persona non ci fornirà la certezza di un risultato ma la solo la certezza di perdere tempo in quanto
sarà solo cercando e costruendo il nostro personale percorso che arriveremo alla nostra meta.
Questo potrebbe far pensare che lo scambio di esperienze sia inutile, anzi, al contrario potrà essere
molto utile, in quanto – come già affermato sopra – si potranno trasmettere le proprie esperienze in
senso globale.

Da dove iniziare? Una classica domanda quando si è così acerbi da non saper dove
guardare, sebbene già in queste poche righe vi siano diverse indicazioni. Una domanda che però
include una seconda vera domanda: quale è la strada più semplice? Spesso cerchiamo la via breve,
per pigrizia e noia, per evitare i problemi o responsabilità. Purtroppo, la verità è che non si può dare
un preciso consiglio o risposta, in quanto ognuno di noi è diverso e soprattutto ha un’età diversa e
una storia diversa. Per arrivare a “sentire” che non è percepire ma ascoltare con l’anima, si deve
estendere il nostro essere oltre ogni immaginazione e scoprire che siamo tutti collegati, che il male
non è altro che una facciata del bene e se lo vediamo a livello soggettivo, è solo un altro nostro
fratello o sorella che si è solo smarrito, fosse anche il demonio. Amare, allora, sarà più facile e più
semplice, sarà naturale, sarà divino.

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PRIMI PASSI

Giovane/adolescente? In merito ai libri posso consigliare:


• G. Cavasino, Tao dell’acquerello, Youcanprint, Lecce, 2014 (Altromondo, 2008).
• G. Cavasino, Prontuario di autoformazione per l’artista visivo (vol. 1 e 2), Youcanprint,
Lecce, 2021
• I. Petruzzi, La cattiva abitudine di essere infelici, Amazon, 2021
• I. Petruzzi, Schiavi del tempo, Amazon, 2019

Adulto/anziano? In merito ai libri posso consigliare:


• G. Cavasino, Metafisica dell’esistenza (vol. 1 – 8), YouCanPrint, 2019-2020

Siti web? Ivan Petruzzi ha un blog molto carino e ha soprattutto un modo semplice nel mettere giù
gli argomenti, inoltre puoi commentare e quindi interagire con gli altri visitatori. Ovviamente, i libri
per un adolescente vanno benissimo anche per un adulto. Il secondo link è quello di mia moglie.

• https://www.tragicomico.it/
• https://www.graziacavasino.art/

Questa è semplicemente una premessa per comprendere la vastità e la comprensione di affrontare


argomenti specifici, sebbene rivolta a più persone, è pur sempre personale. Paolo

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