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FONDAZIONE GUIDO PICCINI

per i diritti delluomo onlus

IL VALORE DEL DUBBIO


Il dubbio, piaccia o no, sta alla radice non solo del pensiero, ma della complessa vita
umana, dalla riflessione intellettuale, alla scienza, al progresso, al processo generale del
vissuto, come pu esserlo dellamore, della libert di scelta, della fede religiosa e laica che
sono a volte decisivi nelle scelte personali.
Gli interrogativi che hanno sempre tormentato la mente e la coscienza delluomo, sia
quelli esistenziali sia i pi semplici della quotidianit, nascono dal dubbio, da una profonda
incertezza che permane in tutta lesistenza.
Dal pensiero alla coscienza, luomo, fin da piccolo, tormentato da se e da perch.
C poi la ricerca della verit, religiosa e laica, una ricerca che deve essere
costantemente alimentata dal dubbio.
noto che tra i valori e i diritti universali delluomo, la verit resta un concetto
essenziale, ma non riesce neppure ad avere una corretta definizione filosofica ancor pi
difficile, quindi, la sua oggettivizzazione.
E ci non ha nulla a che fare con il soggettivismo e relativismo semplicemente un
dato di fatto che una verit piena non raggiungibile, perch una verit il mosaico di pi
verit.
Il dubbio ha qui una funzione essenziale che si pu cos sintetizzare: dubitare di una
parziale verit per arrivare sempre pi vicino alla verit.
larma principale per mettere in discussione schemi, stereotipi, ideologie, ordinamenti
di pensiero che si appellano alla verit, ad una specifica verit apre cammini pieni
dincognite e di rischi, ma anche, forse soprattutto, di possibilit e di novit perch schiude
orizzonti inediti che la certezza della verit impedir sempre di vedere.

Il dubbio concreta espressione della razionalit della mente, della libert di coscienza,
della totale indipendenza e dignit della persona umana.
La veritiera lettura della storia del passato la fonte dei dubbi della storia presente e pone
interrogativi per la storia del domani, una lettura che possiamo definire la saggezza della
coscienza quella saggezza necessaria alla ricerca della verit, mai unica e, soprattutto, mai
definitiva.
Il dubbio crea una coscienza critica che rifiuta ogni assolutismo razionale o di fede.
Di fronte ad una semplice immagine televisiva, vedendo la tragedia di unumanit, fatta
soprattutto di giovani, quindi del futuro, che, disperati, fuggono dalle loro terre e, spesso,
trovano un mare come tomba, viene spontaneo chiedersi: ma che societ abbiamo creato?
dove sono i grandi principi e valori del cristianesimo, dellilluminismo, luguaglianza, la
libert, la terra patria di tutti?
E quale mondo andiamo costruendo ora? Un mondo non solo di voci diverse, di
incomprensioni, ma di muri autentici.
Ne avevamo appena distrutto uno, cementato dal sangue di tante vittime, ora ne
costruiamo non uno, ma tanti e anche questi saranno cementati dal sangue di moltitudini
disperate in cerca di una terra ospitale per riposare e di un tozzo di pane per far tacere i
crampi dello stomaco.
Eravamo certi che le conquiste della scienza e della coscienza (1948 Dichiarazione
Universale dei Diritti dellUomo), della libert di pensiero, di una vita pi umana, fossero per
tutti eravamo certi! Ma venuto il tempo di dubitare delle nostre certezze perch chiudere
gli occhi offusca la coscienza, potrebbe essere una colpa imperdonabile per le generazioni
future.
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Anche se queste certezze hanno fatto la storia di santi ed eroi, una terra sempre pi
ricoperta di sangue innocente, sparso in nome di una falsa verit, levidente dimostrazione
di un fallimento epocale che ci trasciniamo da troppo tempo.
In questo mondo, dove si diffondono menti offuscate da certezze di progresso infinito,
lumanit globale si trova senza punti di riferimento per costruire il presente e preparare il
futuro su autentici valori, giustizia, libert, verit i soli che possano far sorridere alla
speranza di una nuova civilt globale.
Non forse spontaneo chiederci, almeno per chi ancora sa usare i suoi occhi del volto,
della ragione, della coscienza in che storia viviamo e quale sar quella di domani?
Quanto sono povere, senza valore, lontane dal vero quelle parole che scendano dai pulpiti
e dalle cattedre, di ogni chiesa e di ogni istituzione, culturali e no, e pretendono di essere la
vera luce di un cammino reale, che il tempo rende bugiarde.
Si fanno incontri a non finire, nei luoghi pi celebri del nostro passato, con sorrisi e
strette di mano, mentre sulle coste del Mediterraneo arrivano, quando non oscurano lacqua
dei loro giovani cadaveri, i naufraghi di unodissea senza fine.
Un progresso continuo, che aveva creato lillusione di un mondo totalmente diverso dal
nostro triste passato, un mondo di pace, di libert e di giustizia, naufragato nelle acque dei
nostri mari, ormai divenuti cimiteri non solo di cadaveri umani, ma di illusioni e di speranza.
Sorge, allora, con forza un dubbio: che fine hanno fatto le speranze, soprattutto nel secolo
dei Lumi, di unumanit che pensava di iniziare un nuovo tempo dove i valori essenziali
della dignit umana potessero diventare storia quotidiana universale? Un dubbio storico:
abbiamo tradito le aspettative di una casa comune dove ogni essere poteva realizzare le sue
naturali aspirazioni?
Il dubbio di un grande tradimento concreto sta alla base delle nostre scelte lumanit di
ieri e di oggi, ricca dei valori pi nobili poteva dimenticare, pur lungo e faticoso, il cammino
di libert, giustizia, dignit?

Nasce qui il difficile ma essenziale e prezioso rapporto tra verit e dubbio.

Lintellettuale dogmatico, il politico di professione difficilmente hanno un dubbio sulle


loro pseudo-verit.
La verit una conquista della ragione, differente dallevidenza che una costatazione
dei sensi.
La ragione non coglie la verit in modo intuitivo o rivelato (questo un problema di fede
religiosa) ma attraverso il cammino della razionalit, intessuto di incertezze sottoposte alla
logica razionale del dubbio.
Cos il dubbio inevitabile, anzi un valore, forza della razionalit e spinge a scoprire la
verit, seppur parziale e, a volte, contraddittoria.
La ragione pu aiutare a cogliere lassurdo delle nostre convinzioni di fronte
allevidenza, ma non le spiega in alcun modo se non in termini deduttivi, che possono
errare, allora il dubbio diventa essenziale per una cultura del ripensamento.
Diviene cos la strada maestra per giungere alla verit, perch la verit assoluta non
raggiungibile dalla mente umana, e quella relativa va tradotta dal singolare al plurale, date le
molte le facce della verit. E ci non solo per i molteplici aspetti della verit e della ragione
ma per la soggettivit della stessa ragione.
Allora: il dubbio lo strumento essenziale di ricerca della verit perch aiuta a dubitare
della stessa ragione personale.
Tommaso dAquino afferma che chi vuol cercare la verit fuori da ogni dubbio come
chi non sa dove sta andando.
Se per giungere alla verit necessaria la ricerca, il dubbio strumento e valore
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indispensabile.
Il dubbio, anzi, la metodica del dubbio, sottolineata da Aristotele e Tommaso
dAquino, come afferma Angelo Marchesi, indispensabile momento di ricerca e di
approfondimento per attingere poi la verit in modo motivato e sicuro.

Sempre Tommaso dAquino aggiunge, sulla scorta del testo di Aristotele, che
coloro che vogliono inquirere veritatem non considerando prius dubitationem
assomigliano a coloro che non sanno dove stanno andando (assimilantur illis
qui nesciunt quo vadant).
Emerge pertanto con chiarezza che la metodica del dubbio accettata e messa
a tema, sia da Aristotele, sia da Tommaso dAquino, come un indispensabile
momento di ricerca e di approfondimento per attingere poi la verit in modo
motivato e sicuro. [] Continuando infatti il suo Commento al terzo libro della
Metafisica, lAquinate rileva che coloro che non hanno, dubitando, in
precedenza problematizzato la loro indagine, non sono neppure in condizione di
sapere se hanno o no trovato ci che cercavano1.

Il dubbio parte integrale dellesistenza. Vi sar sempre, nella storia universale


dellumanit, come nella breve storia della vita di ogni essere umano, il dubbio esistenziale,
legato allessere, e il dubbio vitale parte costante, a volte profonda e sofferente,
dellesperienza di ogni esistenza.
Cos si esprimeva Voltaire: Il dubbio non piacevole, ma la certezza ridicola. Solo gli
stupidi sono sicuri di ci che dicono.
Questo pensiero di Voltaire risulta essere tangente alla sfera vitale delluomo, in quanto
lesistenza stessa un unico, grande e complicato dubbio che l'uomo non riuscir mai a
risolvere, poich, nella finitezza della sua dimensione, non pu e non deve pretendere di
racchiudere in uno spazio definito linfinit e lillimitatezza del mondo.
Chi, ad un certo punto del proprio cammino, ripensa alle mille diversit che avrebbero
potuto cambiare profondamente la personale e comune esistenza, non fa che rimpiangere tanti
dubbi non ascoltati e tante risposte, date ad ogni dubbio, senza uno sguardo aperto e sincero al
futuro.

IL DUBBIO NELLA PROBLEMATICA RELIGIOSA

Ogni religione proclama lAssoluto, il possesso pieno della verit.


Dato e non concesso che ci sia vero e di fronte al Dio unico, verit contrapposte
possono portare ad una contraddizione in natura la verit deve essere messa a confronto con
la razionalit della mente che pu trovarvi infinite sfumature che contrastano lessenza stessa
di verit.
Anche il cammino religioso pieno di incertezze, interrogativi, dubbi, come del resto fu
tutto il travagliato percorso della dottrina e della teologia cattolica.
Il dubbio non certo estraneo alla problematica religiosa.
Anche chi ha fatto unesperienza di fede cristiana tanto piena da essere portati ad esempio
di tutta la comunit dei credenti, ha sentito e vissuto lesperienza tormentata del dubbio della
fede.

1
Angelo Marchesi, Sulla tematica del dubbio, www.dialexis.it
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Basta ricordare le grandi figure storiche del percorso cristiano, da Agostino a Tommaso
dAquino, alle figure contemplative come Caterina da Siena, Margherita Alacoque, Francesco
di Sales lelenco sarebbe lunghissimo, tutti sono stati tormentati dal dubbio o della fede
religiosa cristiana nel suo insieme o di specifiche verit, come il male e la salvezza eterna.
Non poteva essere altrimenti, dato che una verit religiosa non mai frutto di un
ragionamento razionale complesso, anche se non in contrasto con la ragione.
Lo stesso Meslier, il parroco ateo del 700, non condanna tanto i contenuti della fede, ma
la sua strumentalizzazione che impedisce alla coscienza umana di giudicare gli inganni
religiosi che oscurano la mente e la coscienza della gente comune.
Se la teologia scienza perch porta con s il tormento del dubbio che le permette una
ricerca costante e preziosa per smascherare le pseudo-verit del passato, imposte per dogma.
Attraverso il travaglio del dubbio arriva a scoprire il cammino verso la verit, se non la verit
stessa, a volte sofferta per un credere solo fideistico.
Ogni scienza ed ogni conquista scientifica hanno alla base il dubbio come forza e valore
di ricerca scientifica, razionale, laica o religiosa.

possibile, allora, coniugare fede e dubbio?


Non solo possibile, ma indispensabile, anche per un processo di purificazione della fede
stessa.
Nella passione di Cristo, Chesterton vede una chiara e suggestiva allusione al fatto
commovente che lautore di tutte le cose, in qualche possibile maniera, non solo passi
attraverso lagonia ma attraverso il dubbio [cuore perverso]2.
E qui non si parla di un dubbio che pu essere alla base di un dissenso religioso-politico,
ma di una capacit di avvicinare la fede alla ragione.
indispensabile intromettere nellatteggiamento delle proprie convinzioni quel
sapiens che impedisce, in ogni risvolto del pensiero umano e della cultura, di distinguere il
valore soggettivo del proprio credere di fronte ai contenuti oggettivi del proprio credo, per
arrivare ad un atteggiamento di ascolto. Un ascolto senza condizioni e totale perch il
dialogo arrivi a svilupparsi su comuni valori.
Il dialogo tra le grandi religioni non si pu svolgere nellinterno di una cultura
eurocentrica o, peggio ancora, di una teologia eurocentrica, ma deve passare dal binomio
fede = certezze a fede = tormento e ricerca.
Il dubbio dovrebbe essere il valore assoluto di qualsiasi dottrina religiosa, non un
preconcetto, ma uno strumento essenziale di lettura di ogni catechismo.

Ma quali sono i contenuti del mio credo?


Come faccio a giustificarlo di fronte alla ragione?
Quando la mia fede crea divisioni, barriere, lotte (le guerre di religione sono le peggiori
perch giustificate da un credo assoluto) come pu essere un valore nellesperienza
esistenziale?
Ecco allora che il dubbio rende la fede problematica e impedisce lassolutismo della
fede, che la cecit della ragione.
Il dubbio entra a far parte come valore necessario e purificatore del patrimonio e della
ricchezza della fede su due aspetti:
impedire alla fede di entrare nel campo della ragione e dellesistenza in modo
assolutistico, dittatoriale, distruggendo cos i valori stessi della ragione, preziosi
per una ricerca della verit, necessari per lamore e la fraternit, e non permettere
ad una fede astratta di diventare protagonista della e nella storia personale e

2
Gilbert Keith Chesterton, Lortodossia, MORCELLIANA 1960
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comune della societ;

consentire alla ragione di cogliere nella fede e dalla fede (non solo necessariamente
religiosa) i forti valori propositivi per il bene del singolo e della societ, cos da
costruire un bene storico concreto, condiviso, proprio perch problematico,
dubitativo in ogni esperienza, in ogni cammino umano come in ogni civilt.

La fede religiosa in una specifica dottrina non pu e non deve cancellare la libert piena
di ogni essere dotato di libera intelligenza, ma, purificata dal dubbio, si apre alla ragione e
perde le sue certezze assolute, proprio perch supera la sua dogmatica e diventa valore
positivo per la ragione e per le scelte di un nuovo cammino.
Esiste, certo, un grave problema di coerenza tra ci che credo e ci che faccio. Il dubbio,
vissuto nella sua dimensione positiva, pu trovare il punto di coerenza nella piena libert di
adesione e di rifiuto.
La Chiesa cattolica, nella sua assurda concezione dinfallibilit, ha tolto alla libera
coscienza del credente lo strumento del dubbio, che poteva e pu evitare gravi errori, non solo
per lesperienza della comunit cristiana, e permettere unincarnazione dinamica-storica
dello stesso messaggio cristiano.
Se lannuncio evangelico contiene valori essenziali per la dignit umana, deve esservi
una capacit di amore e dincarnazione perennemente rinnovabile.
E il dubbio sul passato e sul presente dellannuncio e delletica cristiana , di fatto, un
continuo esame di coscienza di coerenza per essere testimoni di parola e di vita del messaggio
evangelico.

Il dubbio, quindi, fondamentale in ogni religione, proprio perch sfugge ad ogni


razionalit.
La religione, soprattutto sotto laspetto storico-dottrinale, misteriosa, gi nelle sue
origini, il che si ripercuote nei contenuti sia ideologici sia etici, come nelle sue finalit.
Il dubbio religioso non toglie nulla alla validit di una religiosit, che pu avere radici
profonde nelle origini di una civilt, ma ne limita laspetto assolutistico e determinante che
penalizza la ragione e la coscienza paralizzando il processo di evoluzione culturale, scientifica
e storica.
Ecco perch la religione, sia nei suoi principi che nella concretizzazione, stata un
ostacolo al processo umano nel suo complesso.
I valori religiosi possono dare un apporto alla rettitudine di ogni scelta di coscienza,
purch il dubitare sia libero a livello di ragione, di riflessione e a livello di coscienza nella sua
scelta concreta.

CONCLUDENDO

Bisogna, per, riflettere con oggettivit anche sulla negativit del dubbio: il dubbio su
tutto e tutti, fatto principio di coscienza sia razionale che storica. Non sostituisce lautocritica
della ragione, per cui non lecito farne una necessit assoluta nella ricerca della verit.
Se il dubbio non una necessit assoluta e unica per arrivare alla verit , per, uno
strumento indispensabile per costruire i ma e i se della ragione, cercando nel travaglio
culturale di dar loro una risposta, seppur parziale.
Ogni epoca storica crea un tempo di civilt che il dubbio mette a confronto con altri
valori di civilt di tempi diversi.
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Impedisce lassolutismo della ragione che si crea ed esaurisce in un periodo determinato


perch proietta (almeno nella razionalit profetica) in una cornice storica sempre nuova, la
capacit dellintelligenza umana di raggiungere altre mete e valori del vivere e del sapere
perch il dubbio diventa un interrogativo permanente nellinfinita variet della storia umana
nello spazio e nel tempo.
Il dubbio, quindi, non solo indispensabile, ma diventa dubbio storico che si
immedesima nello sguardo sul passato e diventa tormento per il presente e per il futuro: potr
lumanit creare una storia dove i suoi valori essenziali possono essere al centro di un nuovo
cammino?
Qui il dubbio acquista una dimensione di coscienza universale ed indispensabile non
solo per saper leggere il passato con la visione del tempo futuro, ma per prendere coscienza
che se non si riesce a dare una risposta, il futuro sar peggiore.
E in questo dubbio storico-universale, prima che sia troppo tardi, vanno presi seriamente i
dubbi di ogni sapere e di ogni coscienza.
Allora il dubbio non solo lecito e indispensabile alla ricerca della verit in ogni tempo,
ma un dovere per giungere alla verit intellettuale e storica e se essenziale alla ricerca
della verit in ogni campo, non pu avere n esclusioni n limiti.

Il dubbio, ripetiamo, prezioso nella ricerca della verit storica, perch cerca, attraverso
gli strumenti interrogativi storici di oggi, di capire meglio lo scenario che ha formato e
costruito una particolare presenza ed una specifica dinamica.
Quante volte il dubbio del poi ha aiutato a scoprire le infinite ombre di pseudo-verit
ritenute storia vera! Purificando il passato, lo rende scuola e insegnamento del presente,
cancella menzogne e condizionamenti del percorso storico.
Il famoso ciceroniano historia docet, valido proprio perch il dubbio, disinteressato,
del dopo permette di giungere alla verit essenziale di un determinato tempo che solo il
dubbio ripropone alla ragione della storia.
Renato Piccini
febbraio 2017

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