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Lezione 18/02
Nella vita sociale, per interagire con l’ambiente, è necessario creare delle distinzioni.
Esercizio🡪 campi in cui le distinzioni hanno avuto luogo nelle immagini: distinzione degli
spazi, ambiente fisico
Distinzione temporale: negozio chiuso per ferie
Distinzione di età
Le citazioni del Corano e della genesi sono accumunate: viene detto che per far esistere
qualcosa agli occhi dell’essere umano, bisogna separare qualcosa dal caos attraverso dei
processi di distinzione. Separare qualcosa dal caos è l’operazione di distinzione che crea il
mondo.
Il mondo si crea con un’operazione che segna una distinzione. Esempio: mare/terra
Giorni festivi/giorni feriali
Sono creazioni che ci permettono di muoverci.
Piramide sociale, legata al potere, alla possibilità di orientare le cose: qualsiasi essere
umano crea distinzioni, ma si vive in mondi precostruiti socialmente, culturalmente
distinti. Esempio: preparare la stanza per un/una neonato/a, orienta il modo con cui la
persona che nasce sarà percepita e si auto percepirà. 🡪 costruzione sociale del genere.
Per capire i mondi sociali è necessario capire i loro modi/le operazioni di costruzione,
tutti organizzano il mondo per poter vivere.
Cultura, 3 concetti:
1. gerarchico, inteso come conoscenza e coltivazione. È “la cultura” (singolare). Ogni
contesto storico decide in un momento preciso che “la cultura” include o non
include qualcosa. Esempio: Jazz, adesso è considerato parte de “la cultura”, ma
80anta anni fa era definita la “musica del diavolo” “qualcosa per subordinati” da
Adorno.
2. differenziale, inteso come modi di vita, usi e costumi. Sono “le culture” (plurale).
Esempio: Mudec è il museo delle culture, nella cultura ci sono culture diverse🡪 i
graffiti di Bansky e le maschere africane si trovano nello stesso contesto.
3. generico, inteso come prassi ordinatrice. È il modo umano di stare al mondo, faccio
qualcosa che mette ordine, è la creazione del mondo attraverso l’ordine. Esempio:
tutti mangiano, ma in modo diverso. Mettere ordine nella vita sociale: divieto di
mangiare qualche cibo
Noi diamo senso e significato al mondo mettendo insieme gli elementi in un sistema.
Esempio: bagno, i simboli maschio/femmina sulle porte ci orientano e ci dicono dove
andare, ci dice com’è strutturato il mondo e cosa dobbiamo fare nel mondo. Ci vengono
date due possibilità e non di più (implicita e potente nell’operazione culturale) 🡪 si
distingue solo tra uomini e donne.
Esempio: si è in coda per il bagno e quello delle donne è pieno, solo quello dell’uomo e del
disabile è vuoto, si va nel bagno del disabile🡪 viene vista come più potente un’infrazione
della categoria sessuale che dell’altra. Perché? Perché quello del disabile vale meno e
violare la soglia ha conseguenze minori. Questo è l’implicito che ci orienta nelle categorie
culturali.
Essere specie simbolica è ciò che rende umano il modo di stare al mondo. I simboli umani
hanno significato solamente se messi in relazione fra di loro in un sistema, danno luogo a
una rappresentazione del mondo come insieme di forze, intenzioni e conseguenze.
Esempio: maglie di calcio che rimandano alla squadra di calcio di appartenenza e ad un
insieme di distinzioni religiose (in alcuni contesti), cattolici= Celtic Glasgow e
protestanti= Rangers Glasgow. Andare in un bar protestante con la maglia dei Celtic viene
vista come una sfida sia sportiva che religiosa, così i simboli sono messi in relazione in
sistemi è così generano delle conseguenze complesse che se non vengono padroneggiate
portano ad altre conseguenze.
Dopo aver distinto l’ambiente gli si danno delle regolarità. Esempio: quando si dice:
“questa è casa mia”, si separa cioè che è ordinato, da ciò che è fuori (caos).
Esempio: negozio di mobili, viene suddiviso in zona giorno e zona notte. In una zona
succedono cose che nell’altra non avvengono e viceversa. In questo senso è regolarità
dentro un ambiente. Se ci portiamo da mangiare in camera e facciamo le briciole sul letto,
ci dà un senso di sporco maggiore che in cucina (che sarebbe il luogo destinato al cibo).
Ci sono anche le contestazioni dell’ordine, queste indicano che ci sono diversi modi per
ordinare/strutturare.
Lezione 23/02
Fare e rappresentare cioè tecnica e linguaggio, cultura materiale/ sistemi di
rappresentazione pratiche e discorsi
Lezione 24/02
Ogni volta che vediamo qualcosa attiviamo delle rappresentazioni condivise e diamo un
ordine a ciò che è più rilevante per noi. Mettiamo in ordine su diversi piani dipende cosa
scegliamo di mettere un primo piano quando vediamo qualcosa.
Legato alla dimensione conativa (l’azione): ciò vuol dire che non è separato il modo con
cui guardiamo e valutiamo il modo dal modo con cui agiamo e da quello che facciamo, e
viceversa.
Ortodossia: le cose si devono fare in un certo modo per farle davvero in maniera
ortodossa.
L’ortodossia è necessaria quando qualcuno ha messo in discussione che le cose si facciano
e si pensino in un modo e non in un altro.
Nel compiere una pratica culturale si usa un codice semiotico, questo collega dei simboli a
cose concrete e permette di porsi in modo valutativo nei loro confronti🡪 c’è una relazione
strettissima tra linguaggio e dimensione pratica. In questo modo di rapportarsi nel
mondo c’è una dimensione pratica di linguaggi (con il linguaggio facciamo cose).
Esempio: con la nomina della laurea ci si trasforma in concorrenti di un bando. Con il
linguaggio ci si dichiara marito e moglie, si cambia uno stato.
Dalle categorie nascono gli schemi: ovvero strutture cognitive astratte che orientano e
guidano l’organizzazione della conoscenza. Fanno capo alla dimensione dell’esperienza
(che ci forma), della pratica.
Lo schema generalizza osservazione collegandola a esperienze e conoscenze passate.
Esempio: se si fanno esperienze con delle persone, si costruirà una condivisione di codici
comunque con queste persone.
Gli schemi possono essere neutrali o richiamare emozioni esplicitamente. Orientano le
esperienze future e facendo le esperienze, si modificano.
Lezione 2/03
Ordine culturale è un modo di ordinamento linguistico, percettivo e pratico che
accomuna un gruppo🡪 cultura differenziale. È un codice di ordinamento dell’esperienza.
Bourdieu: viviamo in ordini culturali arbitrari, naturalizzati e legittimati, noi non ce ne
accorgiamo tendiamo a non pensarci perché è sempre stato così.
Non importa l’ordine culturale si cui si parla, ma importano le dinamiche legate al nomos
e alla doxa (cose a cui non si pensa ma che inducono al pensiero).
Le 4 cornici sono:
-STATO
-MERCATO
-FORME DI VITA
-MOVIMENTI
Le forme di vita sono le abitudini, le esperienze primarie che derivano dalle interazioni
(genitori, istruzione ecc.ecc.)
Esempio: cibo condiviso da genitori, amici ecc.ecc.
Cornice delle forme di vita, ovvero dell’esperienza quotidiana non è mai assente
Cornice dello stato: cos’è legale mangiare?
Questa cornice indica la possibilità di fare o non fare qualcosa, distinzione tra legalità e
illegalità. In questo modo lo stato esercita un controllo, crea delle categorie.
Cornice del mercato: cosa circola nel mercato?
Questa cornice è quella dell’istituzione che regola la circolazione economica delle merci.
Cornice dei movimenti: è la cornice del veganesimo, dell’emancipazione femminile per
esempio.
I movimenti sono mobilitazioni che influiscono sulla società e strutturano l’esperienza.
Il mercato e i movimenti sono molto legati poiché il mercato fa circolare certi movimenti.
Dentro alle cornici c’è molto del modo con cui diamo senso alle cose, se si fa parte di una
stessa cultura, si condivide anche il modo di dare senso al mondo.
Non tutti condividiamo l’ordine culturale perfettamente poiché ognuno vive esperienze
diverse: non siamo nella società folk (formata da villaggi “perfetti” in cui tutti fanno le
stesse esperienze e gli stessi ragionamenti). In questo caso non esisterebbero le cornici
perché tutti fanno le stesse esperienze.
Secondo Hannerz facciamo tutti parte dello stesso flusso, ma occupiamo posizioni
differenti (es. a lezione sono presenti i madre lingua e i non madrelingua).
Simmetria/asimmetria
Esistono tanti modi in cui possiamo essere in una relazione simmetria o asimmetrica con
il flusso culturale
La posizione nello spazio sociale determina la simmetria/asimmetria con il flusso
culturale a partire da una delle possibili relazioni con il flusso. (Esempio: se delle persone
usano una stessa lingua per comunicare c’è un allineamento sulla competenza linguistica
e quindi asimmetria. Nella relazione tra cittadino e giornalista c’è asimmetria nella
quantità di input).
Gli appassionati di palestra sono simmetrici tra di loro ma asimmetrici rispetto alle
istituzioni sportive.
LEZIONE 10/03
Una cultura intesa come ordine da un punto di vista linguistico, percettivo, cognitivo,
delle cose giuste da fare, basata su precedenti atti di conflitto e arbitrarietà, che nel corso
del tempo vengono naturalizzati, ci dice che, molto spesso, quando ci muoviamo negli
ordini culturali, noi pensiamo sia naturale fare qualcosa o sia naturale una divisione che
in realtà viene socialmente costruita.
Esempio: pensiamo naturale che una parte della popolazione debba pulire e una parte no🡪
non contestata, non viene percepita come problematica.
Legittimazione: se un modo di guardare il mondo non viene percepito più come naturale,
viene contestato. Si deve legittimare (rendere accettabile) l’ordine culturale, attraverso le
istituzioni (dicono cosa è importante e cosa no in quella società) narrazioni, universi
simbolici: ideologie, religioni (testi sacri).
Legittimazione: sinonimo di giustificazione🡪 che rende accettabile in maniera condivisa
un ordine culturale o alcuni dei suoi elementi.
Esempio (violenza simbolica): fare perquisizioni perché si è di colore, non è violenza fisica
ma violenza simbolica nel momento in cui si fa pesare propria condizione, in questo caso
il colore della pelle.
Esempio: perquisizioni, è più facile essere fermati se si ha un certo aspetto.
Esempio: mio fratello o mio papà mi aiutano in casa 🡪 riconosco il loro gesto come un atto
di gentilezza e do per scontato che la realtà non sia quella: sono dentro un rapporto di
subordinazione simbolica. Viene sottolineato dalla donna che ammette di essere in una
relazione di riproduzione di un elemento simbolico di potere.
Esempio: “oggi cara ti aiuto io”. È una relazione che ha messo in campo la violenza
simbolica.
Non si riconosce l’elemento di subordinazione.
Violenze simbolica dentro una relazione: rendere i propri principi, il proprio punto di
vista quello condiviso da entrambi in un rapporto di subordinazione.
Nelle coppie c’è chi fa la spesa e cucina e chi pulisce il bagno🡪 c’è subordinazione anche
qui
Weber: Lo stato è il detentore del monopolio sulla violenza legittima fisica e simbolica.
(Bourdieu).
Tutti quelli che sfidano lo stato esercitano una violenza non legittima a meno che non
siano dei sottosettori culturali.
Esempio: mafia che era riconosciuta come legittima da molte persone.
LEZIONE 16/03
Gherardi e Niccolini si occupano di apprendimento. Analizzano un caso empirico per
ragionare sulle dinamiche dell’apprendimento.
Concetto legato a come apprendiamo quando non siamo ancora parte integrante della
cosa che stiamo imparando.
Gli apprendisti sono legittimati da chi fa già quel lavoro a partecipare in maniera
periferica, coinvolti e ascoltati in determinati momenti, sono legittimati a fare domande.
Esempio: il prof ci coinvolge in dinamiche a noi sconosciute per insegnarci la sociologia,
fare domande serve ad apprendere. Capiamo cosa non sappiamo e cosa è importante da
sapere.
Farci fare i pezzetti settimanali è un esempio di partecipazione periferica legittima.
Partecipazione periferica legittima: Forma di partecipazione a una comunità di pratica
che avviene all’inizio del percorso di apprendimento.
Non c’è un prevedere razionalmente i fini, facciamo quello che il nostro habitus ci
permette di fare in maniera creativa, non è una cosa meccanicistica. Ci mette vincoli e
paletti se non abbiamo imparato determinate disposizioni.
Esempio: se ho imparato uno stile che è il cercare di difendermi agirò partendo da
disposizioni legate a una gestione in difesa, se ho imparato lo stile dell’aggressione, agirò
partendo da queste disposizioni.
Cambiare le disposizioni è complicato🡪 per farlo è necessario fare un percorso che toglie i
vincoli iniziali e ne mette di nuovi.
Concetto di incompleto: non possiamo essere tutto, ci completiamo da un lato ma ci
incompletiamo dall’altro poiché impariamo certe disposizioni e non altre.
Esempio: studi spagnolo e arabo, se fai tante ore di spagnolo, diventi madrelingua. L’altra
lingua l’hai sviluppata poco. Ti sei completata diventando madrelingua ma il resto è
rimasto incompleto.
Assumi determinati habitus perché non ne assumi altri.
Disposizioni linguistiche incorporate ci aiutano ad imparare una lingua simile alla
nostra 🡪Esempio: ita-spa/ing-ted
Le abitudini costruiscono gli habitus, è una cosa che facciamo molte volte e ripetiamo in
maniera automatica. L’abitudine non cambia🡪 questa è la grande differenza con l’habitus
che è creativo perché ogni volta si confronta, è strutturato è difficile da cambiare, ma non
impossibile.
L’habitus è legato al genere, facciamo esperienza del mondo in modo “sessuato”. Ci viene
detto che è importante tenere a mente la divisione tra maschi e femmine.
Esempio: divisione tra maschi e femmine in bagno
Fare esperienze da genere maschile o femminile in Italia è diverso che fare esperienze da
genere maschile o femminile in India. Oppure farle in Italia nel 2022 è diverso che farle
nel 1932.
Orchestrazione degli habitus🡪 Esempio: a mediazione ci sono pochi ragazzi, questa è una
dimostrazione dell’orchestrazione degli habitus.
Non hanno obbligato le ragazze a venire a mediazione perché sono femmine, il punto è
che gli habitus di genere orientano in maniera spontanea (riconoscimento attraverso
schemi) e poi producono scelte.
Il fatto di essere stati esposti ad una certa socializzazione di genere ha fatto sì che nel
momento creativo di scelta dell’università, alcune facoltà ci sembravano più plausibili di
altre.
Senso pratico è il nostro senso del gioco, nel gioco in cui siamo implicati.
Esempio: il senso pratico degli studenti è capire cos’è un esame facile o non facile, piano
di studi, cose organizzative dell’università🡪 abbiamo dovuto imparare cose che sono un
intreccio di modi di vedere e di fare.
Esempio: non si alza più la mano per andare in bagno all’università, se qualcuno lo fa ha
un senso pratico maturato più infantile.
Esempio: La scelta universitaria fa parte del senso pratico: si pensa questa facoltà fa per
me, non fa per me ecc.ecc.
Il senso pratico di genere è legato a quello che è più plausibile (e spontaneamente)
femminile o maschile.