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Dott. P. M. Picone
1
Nozioni introduttive
e concetti base
Le circostanze di valutazione delle
imprese
l’ambito della valutazione delle strategie di sviluppo, di
integrazione e di ristrutturazione finanziaria delle imprese;
La definizione di un valore si
basa sull’individuazione dei
«fattori determinanti» o «leve
del valore» (con inevitabili
carenze), tradotti in grandezze
scelte anche
discrezionalmente (con
ipotesi/convenzioni) sulla base
delle informazioni disponibili
(che possono anche essere
incomplete).
Il concetto di “valore”
𝑊0 = 𝑑𝑠 𝑣 𝑠 + 𝑃𝑛 𝑣 𝑛
1
dove:
Ds = dividendo pagato dall’impresa nell’anno s
Pn = prezzi più probabile ricavabile dalla cessione dell’impresa al tempo tn
vs, vn = coefficienti di attualizzazione (in base ad appropriati tassi)
𝑊0 = 𝐹𝑠 𝑣 𝑠
dove: 1
Fs = flusso atteso per l’anno s (con s variabile da 1 ad n e con n tendente
all’infinito)
Prospettive di valutazione
OBIETTIVO
Anche la più ampia e accurata base informativa sarebbe una massa inerte di dati
e di notizie se l’analisi fondamentale non sapesse organizzare le informazioni,
selezionarle, elaborarle, interpretarle, comporre eventuali contraddizioni,
contenere le incertezze e stimarne la credibilità.
Base informativa per le valutazioni
assolute
Analisi strategica • Quadro macroeconomico
• Quadro di settore
• Analisi delle risorse e delle competenze a livello
corporate e di aree di affari
Analisi storica dei risultati • Quadro storico dei risultati: contabili, finanziari ed
economici
Informazioni sui tassi • Banche dati sui beta
• Rendimenti di portafoglio
• Tassi senza rischio
• Misure storiche e prospettiche per il premio per il rischio
azionario (o ERP)
• Misure del fattore di crescita «g»
Informazione patrimoniale • Attività materiali
• Intangibili specifici
• Attività e passività finanziarie
Piani pluriennali • Piani formalizzati
• Vincoli alla pianificazione
Basi informative per le acquisizioni
Opzioni differenziali
Base informativa per
le valutazioni relative
𝑉𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 = 𝑅 × 𝑣𝑖
𝑖=1
𝑉𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 = 𝑅𝑖 × 𝑣 𝑖
Dove: 𝑖=1
Ri = reddito dell’anno i-esimo; vi = fattore di attualizzazione
b3. con l’uso dei redditi anno per anno per un periodo (fino
all’anno m) e del reddito medio atteso da m + 1 a n anni
𝑚 𝑛
𝑉𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 = 𝑅𝑖 × 𝑣 𝑖 + 𝑅 × 𝑣𝑖
𝑖=1 𝑖= 𝑚 + 1
Le formule del modello reddituale
equity side
𝑉𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 = 𝑅𝑖 × 𝑣 𝑖 + 𝑉𝑡 × 𝑣 𝑛
𝑖=1
d. Un’alternativa è la formula che scompone i flussi futuri in tre
periodi
𝑚 𝑛
𝑉𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 = 𝑅𝑖 𝑣 𝑖 + 𝑅 × 𝑣 𝑖 + 𝑉𝑡 × 𝑣 𝑛
𝑖=1 𝑖= 𝑚 + 1
Determinazione del valore finale
𝑊𝑝 = 𝐶𝐹𝑡 × 𝑣 𝑡 + 𝑉𝑓 × 𝑣 𝑛
𝑡 =1
Approccio asset side
Non si tiene conto nella determinazione dei flussi di cassa da
attualizzare della gestione finanziaria si utilizzano flussi al lordo
degli oneri finanziari (ossia, flussi unlevered).
𝐼= 𝐶𝐹𝑡 × 𝑣 𝑡 + 𝑉𝑓 × 𝑣 𝑛 Wp = I – Df
𝑡 =1
Confronto flussi levered e unlevered
FLUSSI LEVERED FLUSSI UNLEVERED
Fatturato Fatturato
- Costi Operativi - Costi Operativi
= Reddito Operativo = Reddito Operativo
- Oneri Finanziari - Imposte(sul reddito operativo)
= Utile ante imposte = RO al netto delle imposte
- Imposte + Ammortamenti
= Utile netto = Flusso di C.C. unlevered
+ Ammortamenti +/- Capitale Circolante
+/- Impieghi fissi
= Flusso di capitale circolante = Flusso di cassa unlevered
+/- Capitale Circolante
+/- Impieghi fissi
+/- Debiti finanziari
= Flusso di cassa complessivo
Metodo unlevered discounted cash
flow (o DCF)
Fatturato
- Costo del venduto
= EBIT (Utile ante interessi e imposte)
+ Ammortamenti
= EBITDA
- Imposte pagate (per cassa)
+ Accantonamenti
+/- Capitale Circolante Operativo
+/- Capitale Fisso Operativo
= Free Cash Flow
Determinazione del valore finale
modello della crescita costante del flusso di cassa
CF
Vf
dove: wacc g
CF = Free Cash Flow sostenibile in perpetuo
g = fattore di crescita sostenibile in perpetuo
Debt
Value
EV/EBIT
EV/EBITDA
Enterpise
EV/SALES
Value P/E
Equity P/CE
Value P/BV
Multipli asset side
numeratore, l’investimento nell’attivo lordo aziendale
corrispondente alla somma della capitalizzazione di borsa e
del debito finanziario netto (cd. Enterprise Value, EV)
denominatore una misura di performance lorda - ossia, un
risultato «prima» degli interessi passivi (unlevered) – e,
talora, anche altre quantità sia contabili sia di diversa natura.
In particolare, a denominatore possiamo trovare una delle seguenti variabili (espressa in valore
assoluto):
• EBIT (reddito operativo)
• NOPAT (reddito operativo al netto delle imposte = EBIT * (1 - t))
• EBITDA (Margine operativo lordo = EBIT + ammortamenti)
• Unlevered free cash flow
• Fatturato o ricavi operativi
• Attività operative nette
Multipli equity side
numeratore il prezzo di borsa del singolo titolo
azionario o la capitalizzazione di borsa della società
denominatore una misura di performance netta -
ossia, un risultato «dopo» gli interessi passivi
(levered) – e, talora, anche altre quantità sia contabili
sia di diversa natura
A denominatore possiamo trovare una delle seguenti variabili (espressa in valore assoluto o in valore
per azione):
• Earning (utile netto)
• Cash Earning (utili netti + ammortamenti)
• Equity free cash flow
• Fatturato o ricavi operativi
• Patrimonio netto contabile (Book Value, BV)
• Patrimonio espresso a valori di rimpiazzo
• Dividendi
Selezione del multiplo
Si osservi che a volte l’effetto del pay out ratio non è facilmente
interpretabile. Solo a parità di tasso g, l’impresa che distribuisce
maggiori dividendi ha un P/E più elevato
Gli altri multipli maggiormente utilizzati
Dove
C = capitale netto contabile;
P = plusvalenze accertate;
M = minusvalenze accertate;
(1 – t) = oneri fiscali potenziali
Il metodo patrimoniale complesso
non quotate
Considerato che:
1. la separazione degli intangibili in molte classi genera il rischio di
sovrapposizioni e duplicazioni
𝐵𝐼 = 𝑟 × 𝑆𝑖 − 𝐶𝑖 × 𝑣 𝑖
𝑖=1
Dove:
r = tasso di royalty, scelto per via di comparazione con casi omogenei dedotti
dal mercato tenuto conto della forza dell’intangibile (estensione dell’uso,
unicità, margini di profitto incrementale, grado di protezione, barriere
all’entrata, stato legale, posizione nel ciclo di vita)
Si = vendite attese su un orizzonte temporale corrispondente alla vita residua
dell’intangibile specifico
Ci = costo di «conservazione» dell’intangibile specifico
vi = coefficiente di attualizzazione
Criterio dei moltiplicatori
È basato sui multipli impliciti nei prezzi negoziati per operazioni di finanza
straordinaria (quali acquisizioni, fusioni, apporti, scambi di partecipazioni, ecc.)
Tali prezzi esprimono fondamentalmente la rarità dei core assets che l’impresa
negoziata contiene possibilità di estrarre da essi multipli che esprimono il
valore di mercato di tali assets (siano essi tangibili o intangibili, contabilizzati o
meno)
EV – Valore corrente di tutti gli altri assets
Misura di struttura
W – Valore K (esclusi i core assets contabilizzati)
Misura di struttura
Dove:
Misura di struttura = misura di capacità (cliente, n. di camere), di top line del CE
(fatturato, portafoglio premi) patrimoniale (raccolta bancaria)
Criterio dei moltiplicatori
Multipli empirici
Tale modello nella versione base con stima autonoma del goodwill
(o badwill) presenta tre alternative:
con attualizzazione limitata del reddito differenziale medio (o
sovra-reddito medio)
reddito differenziale medio
W = K + (R – i’’ * K) * a n i’
Dove:
K = capitale netto rettificato (che può essere sostituito con K’, ossia con il
capitale netto rettificato comprensivo del valore degli intangibili)
R = reddito medio-normale atteso per il futuro
n = durata limitata del reddito differenziale
i’’ = tasso di rendimento «normale» per l’attività svolta dall’impresa
i’ = tasso di attualizzazione del sovra/sotto-reddito
Varianti del metodo
patrimoniale-reddituale
Considerando che r = NOPAT / CI, svolgendo gli opportuni calcoli matematici si avrà: EVA
= (r - WACC) ∙ CI