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- LE ANALISI DI BILANCIO: Riassunto -
Miriam Marcenò 5 ° AIM
particolare riguardo alla redditività, alla liquidità, alla solvibilità e alla solidità
dell’azienda, e quindi consentono soltanto giudizi di prima approssimazione.
Inoltre, gli indici di bilancio non hanno un significato autonomo e non offrono risposte
univoche, ma segnalano soltanto l’esistenza di eventuali squilibri, le cui cause
andranno approfondite con opportune indagini qualitative, sia d’azienda di mercato.
Le analisi di bilancio per indici si possono classificare in:
analisi puntuali: operano raffronti e rapporti tra valori o gruppi di valori
contenuti in un solo bilancio e sono le meno significative;
analisi temporali: esaminano l’andamento degli indici calcolati su una serie di
bilanci annuali di una stessa impresa;
analisi interaziendali: consentono di confrontare gli indicatori di bilancio
dell’impresa considerata con quelli di altre imprese operanti nello stesso settore
o , quando possibile, con i dati all’interno del settore;
analisi temporali e interaziendali: in cui i confronti interaziendali dovranno
estendersi ai dati di un numero adeguato di esercizi.
L’analisi economico-finanziaria della gestione attraverso i bilanci è caratterizzata dalla
successione delle seguenti fasi operative:
1. la revisione del bilancio da sottoporre ad analisi;
2. la riclassificazione del bilancio in funzione delle analisi;
3. la scelta e il calcolo degli indici da impiegare nelle analisi;
4. il coordinamento degli indici e la compilazione di una relazione
interpretativa.
Generalmente, gli indicatori di bilancio vengono raggruppati in relazione alla loro
funzione segnaletica.
Gli indici analizzano diverse situazioni dell’impresa:
1. l’analisi della situazione patrimoniale-finanziaria si svolge mediante gli indici:
di composizione degli impieghi, per lo studio del grado di elasticità o
rigidità del capitale investito (indice di elasticità/rigidità degli impieghi);
di composizione delle fonti, finalizzato allo scopo di indagare la posizione
d’indebitamento e il grado di rigidità dei finanziamenti (indice di
dipendenza/autonomia finanziaria, leverage,…);
di correlazione tra impieghi durevoli e fonti permanenti, diretti a
esaminare il grado di solidità e di solvibilità dell’azienda (margine di
struttura essenziale/globale, quoziente di autocopertura/copertura delle
immobilizzazioni,…)
2. l’analisi della situazione di liquidità impiega degli indici:
di correlazione tra impieghi circolanti e passività correnti, che sono
espressione dell’equilibrio finanziario di breve termine(capitale circolante
netto, margine di tesoreria,…);
di rotazione e di durata, che sono finalizzati alla verifica della posizione
finanziaria di breve periodo segnalata dagli indicatori di correlazione
(rotazione del capitale investito, rotazione del magazzino, giacenza media
del magazzino,…).
3. l’analisi della situazione economica fa riferimento:
al Conto economico a valori percentuali, che indica la struttura del reddito
d’esercizio;
agli indici di redditività, che mirano a indagare l’attitudine dell’azienda a
generare durevolmente flussi di redditi adeguati ai capitali che essa impiega
(ROE, ROI, ROS,…);
agli indici di produttività, volti a studiare il grado di efficienza dei fattori
produttivi (fatturato per dipendente, valore aggiunto per dipendente,…).
Gli indici vanno poi coordinati a sistema, mediante un’operazione di sintesi che
consenta la lettura e l’interpretazione unitaria del bilancio.