Sei sulla pagina 1di 8

Analisi dei costi, schemi

Economia
Fondazione Università di Mantova
7 pag.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: matteo-grassi (mattegrassi.23@gmail.com)
CAPITOLO I Per il controllo sulla gestione distinguiamo costi consuntivi (o effettivi) che misurano il valore
1) Differenza tra contabilità generale e analitica delle risorse utilizzate dopo lo svolgimento dei processi.
La contabilità analitica è uno strumento della contabilità direzionale ed è finalizzata alla Costi standard: appartengono alla categoria dei costi preventivi e sono riferiti a condizioni
rilevazione economico-finanziaria delle operazioni di gestione e prevalentemente ha funzione di operative ipotetiche, si dividono:
supporto per le decisioni del management. Lo scopo della Co. An. è la rielaborazione di dati di o Costi standard di base: sono mantenuti fissi per lunghi periodi di tempo
costo e di ricavo. o Costi standard ideali: sono determinati sulla base di ipotesi di rendimento ottimale dei
La contabilità generale è orientata prevalentemente verso la comunicazione esterna (bilancio fattori produttivi.
d’esercizio) e ha lo stesso scopo di misurare il reddito e il capitale di funzionamento. o Costi standard correntemente ottenibili: sono connessi all’incentivazione dei
2) Costo Tecnico: comportamenti del personale per una maggiore efficienza nelle operazioni di gestione.
Rappresenta le utilità consumate nel processo produttivo nel processo produttivo. Costi controllabili e non controllabili: i primi si distinguono dai secondi in quanto esiste la
3) Costo Psicologico: possibilità da parte del responsabile di un centro di influenzare l’entità.
Rappresenta un sacrificio, una rinuncia da sopportare in vista di una remunerazione. 12) Distinguiamo vari centri:
4) Costo Monetario: o Centri di ricavo: il manager è responsabile dell’ottenimento del livello di ricavo.
Rappresenta l’uscita di moneta (spesa) sostenuta per l’acquisto di fattori produttivi. o Centri di costo: il manager è responsabile dell’ottenimento di costo sostenuto nel
5) Che cosa sono i costi figurativi? periodo di tempo.
Sono oneri che costituiscono dei mancati ricavi (costi opportunità) e precisamente sono: gli o Centri di profitto: il manager è responsabile dei ricavi e dei costi.
interessi figurativi, il compenso direzionale e i fitti figurativi. Sono nella contabilità analitica. o Centri di investimento: il manager è responsabile per il profitto, gestisce in modo
6) Cosa sono le spese neutrali e dove vengono rilevate? discrezionale anche gli investimenti.
Sono componenti negativi di reddito di natura straordinaria, costi capitalizzati e costi 13) Che cosa è il Cost Driver?
indipendenti dalla gestione corrente e vengono rilevati nella contabilità generale. È il fattore produttivo rispetto al quale la variabilità è studiata.
7) Distinzione tra costi variabili, costanti, misti.
In base al comportamento rispetto ad un fattore determinate (cost driver) distinguiamo costi CAPITOLO II
variabili che variano al variare del volume di produzione, costi costanti che non variano al 1) Che cos’è l’analisi C-V-R (costi – volumi – risultati)?
variare del volume di produzione, i costi misti comprendono costi semivariabili e costi a scalini, L’analisi C-V-R consente di quantificare il volume di attività necessario per conseguire
i costi semivariabili sono composti da una quota fissa ed una quota variabile (costi telefonici), i l’uguaglianza tra ricavi e costi ossia il punto di pareggio tra ricavi totali e costi totali (break even
costi a scalini si hanno quando vi sono incrementi nei costi all’interno dell’area di rilevanza a point)
intervalli di variabili sul driver. 2) Tra 2 aziende quella che risulta più profittevole in base al C-V-R?
8) Distinzione tra costi speciali e comuni. L’azienda con costi fissi e costi marginali maggiori è più profittevole e anche più rischiosa.
In base alla riferibilità e oggettività della misurazione rispetto all’oggetto del costo distinguiamo 3) Che cos’è il margine di contribuzione totale?
costi speciali che sono oggettivamente riferibili al singolo oggetto (centro di costo o di Rappresenta l’ammontare che cresce a forbice all’aumentare del volume di vendita e fino al
prodotto), i costi comuni sono relativi a più oggetti e sono attribuibili al singolo oggetto punto di pareggio contribuisce alla copertura dei costi fissi, dopo il suo superamento il margine
mediante una ripartizione. addizionale di ogni unità venduta costituisce profitto.
9) Distinzione tra costi diretti e indiretti. 4) Che cosa è il profittogramma?
In base alla modalità dell’attribuzione all’oggetto il costo distinguiamo: costi diretti sono costi Si tratta della funzione dei risultati economici costruita sulla base delle variabili delle analisi C-
speciali imputati direttamente al singolo oggetto, i costi indiretti sono costi comuni, e talvolta V-R e consente di conoscere i livelli di risultati in funzione del volume di attività e rappresenta
speciali attribuiti al singolo oggetto indirettamente mediante una ripartizione (costi graficamente la funzione dell’utile operativo e indica il livello di rischiosità dell’attività
amministrativi). economica.
10) Distinzione tra costi rilevanti, irrilevanti, differenziali, opportunità, preventivi. 5) Che cos’è il margine di sicurezza?
oCosti rilevanti (eliminabili): quei costi che differiscono tra diverse alternative di scelta e Rappresenta la possibilità di assorbimento d parte dell’azienda di un calo di domanda, resa
influiscono sul risultato finale del calcolo economico per un giudizio di convenienza. possibile dall’eccedenza della quantità programmata o effettiva rispetto al punto di pareggio.
oCosti differenziali: si ottengono facendo la differenza tra i costi di diverse alternative MS= [( RT programmati – RT di pareggio)/ RT programmati] x 100
scegliandone una come base, il costo differenziale non cambia e il confronto avviene tra 6) I limiti dell’analisi C-V-R? nelle imprese multiprodotto
costi totali e rilevanti. L’analisi C-V-R è riferita al breve periodo, è statica perché ipotizza l’invarianza di costi
oCosti opportunità (o figurativi): misurano la perdita in termini di mancato guadagno in variabili unitari e prezzi, non vengono considerate le scorte all’interno dell’azienda e infine il
caso di ipotesi di impiego alternativo dei fattori produttivi. volume di produzione è considerato l’unico driver dei costi rilevante.
oCosti preventivi: sono valutazioni probabilistiche o stime che mirano a produrre il costo
che si sosterrà svolgendo una certa produzione. CAPITOLO III
11) Distinzione tra costi consuntivi, standard, controllabili, non controllabili. 1) Differenza tra full costing e direct costing.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: matteo-grassi (mattegrassi.23@gmail.com)
Il full costing (sistema di calcolo a costo pieno) presuppone attribuzioni sia dei costi diretti che oCosto di trasformazione: è dato dai costi relativi al processo manifatturiero escludendo
indiretti. La ripartizione dei costi indiretti può avvenire su base unica (in modo proporzionale ad le materie prime e i costi finanziari.
una grandezza nota) o su base multipla (suddividendo il costo da ripartire in più classi oCosto di fabbricazione e commercializzazione: si ottiene sommando al costo di
omogenee). Nel FC i risultati sono sensibili alle variazioni del volume di produzione fabbricazione i costi generali commerciali.
Il direct costing (sistema di calcolo a costi variabili) i risultati sono sensibili alle variazioni del oCosto complessivo: può essere la base per la formulazione del presso di vendita è dato
volume di vendita. Esso viene impiegato nelle decisioni breve periodo finalizzate al miglior dai costi generali amministrativi, costi di ricerca e sviluppo, la quota degli oneri
sfruttamento della struttura esistente. Secondo tale impostazione vanno eliminati quei prodotti il finanziari.
cui MC lordo è inferiore ai costi fissi specifici eliminabili: oCosto economici-tecnico: è dato dal costo complessivo più gli oneri figurati.
Ricavi – CV = MC lordo – CF (specifici) = utile o perdita 10) Che cos’è il cost – plus pricing?
Marsine di contribuzione lordo Si intende per cost – plus pricing la determinazione dei prezzi partendo dai costi pieni di
2) Che cos’è il direct costing evoluto? prodotto ed aggiungendo una percentuale di mark – up.
È utilizzate per le imposte operanti in diversi settori di attività con produzioni a tecnologia 11) Differenza tra budget statico e flessibile?
diversificata con prodotti sostenuti da politiche di marketing differenti: Il budget statistico è il budget originale redatto prima dell’inizio del periodo di budget. Il budget
Ricavi – CV = MC lordo (costi marginali) – CF(speciali o specifici) = MC semilordo – CF flessibile è il budget corretto secondo il livello effettivi di attività.
comuni = utile o perdita.
3) Nella contabilità per centri di costo i costi indiretti rispetto ai prodotti possono CAPITOLO IV
essere diretti rispetto ai centri. 1) Quali sono i limiti della contabilità per i centri di costo?
4) Le fasi della contabilità per centro di costo? La spinta verso la differenziazione e la flessibilità produttiva determina un incremento dei costi
oDefinizione piano dei centri di costo indiretti. Determinante nel sostenimento di tali costi non è tanto il volume produttivo quanto la
oScelta degli elementi da includere nel calcolo e dei riteri di localizzazione dei costi nei complessità del processo produttivo. La ripartizione dei costi indiretti nella C.P.C.D.C. avviene
centri di costo in base a parametri prevalentemente volumetrici. Questo può determinare una distorsione
oAttribuzione dei costi nei centri intermedi ai centri di costo finali informativa dell’andamento della distribuzione dei costi fuorviando i manager.
oImputazione dei costi all’oggetto di calcolo. 2) Che cos’è il sovvenzionanento incrociato?
5) Quali sono i principi fondamentali da seguire nell’individuazione dei centri di Uno dei limiti della C.P.C.D.C. (contabilità per centri di costo) è il fenomeno del
costo? SOVVENZIONAMENTO INCROCIATO, ossia la sottostima del costo unitario di prodotti a
oOmogeneità delle operazioni svolte; basso volume. La C.P.C.D.C., ripartendo i costi indiretti in base al volume di produzione, tende
oOmogeneità dei fattori produttivi impiegati; a far risultare più redditizi i prodotti giovani ad elevata complessità sfavorendo i prodotti maturi.
oRilevazione dei costi sostenuti nel centro 3) Che cos’è l’ ABC (l’ACTIVITY BASED COSTING)
oIndividuazione di un responsabile del centro. L’ABC è utilizzato in aziende con elevati costi indiretti legati alla complessità e alla
6) Distinzione tra i vati tipi di centro differenziazione e si basa sull’individuazione sintetica delle attività per una corretta attribuzione
Rispetto alla funzione del centro, cioè alla natura dell’attività svolta distinguiamo: dei costi ai prodotti.
ocentri produttivi: sono quei centri che operano il processo di trasformazione dei 4) Quali sono le fasi dell’ABC?
materiali in prodotti; 1. Individuazione delle attività svolte
ocentri ausiliari: sono quelle unità che sono a supporto della produzione (manutenzione e 2. Attribuzione dei costi delle risorse alle attività mediante resource cost driver
magazzino); 3. Imputazione dei costi delle attività agli oggetti di costo in base ad opportuni
ocentri funzionali: sono esterni all’attività produttiva e svolgono attività necessarie per il activity driver.
funzionamento per il funzionamento dell’azienda (area commerciale e amministrazione). 5) Che cos’è un activity cost driver?
7) Che cosa sono i centri virtuali (detti anche centri fittizi)? Misurano la frequenza e l’intensità di impiego di un’attività da parte di un oggetto di costo e
Sono creati per accumulare costi generali che non sono relativi ad unità organizzative ne ad altri possono rappresentare in tal senso l’output di un’attività.
centri di costo (es. i costi per le pulizie, per la vigilanza…) 6) Che cos’è il margine di contribuzione unitario di breve periodo? (è diverso dal
8) Che cosa è il quadro analisi costi ( O A C )? margine di contribuzione totale).
Rappresenta lo strumento di lavoro per il calcolo dei costi in modo extra contabile. È la differenza tra ricavi e costi variabili e fornisce un giudizio di convenienza in quanto
9) Quali sono le configurazioni di costo? rappresenta la capacità di un certo prodotto di contribuire alla copertura dei costi fissi.
oCosto primo: sommatoria di materie prime, manodopera diretta e sltri costi diretti di Se MC < 0 l’azienda sarà in perdita
lavorazione (es. lavorazione c/terzi); Se MC > 0 l’azienda sarà in utile a condizione che le quantità vendute riescono a superare il
oCosti di fabbricazione: è dato dal costo primo più una quota di costi indiretti di punto di pareggio.
fabbricazione (relativi al processo di produzione), è utile per la valutazione delle 7) Cosa sono i costi sommersi?
rimanenze finali esclusi i costi finanziari. Sono costi irrilevanti già sostenuti.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: matteo-grassi (mattegrassi.23@gmail.com)
8) Cosa sono le decisioni di make or buy? 11) Che cos’è il METODO SOTTRAZIONE TARGET COST?
Sono decisioni relative alla scelta se acquistare all’esterno certe parti di un prodotto o far fare Si basa sulla differenza tra il prezzo di mercato ed il livello di utile desiderato (informazione
all’esterno una certa fase del processo produttivo, rispetto all’ipotesi di produrre internamente. esterna).
Se CTI (costi totali interni) > CTE(costi totali esterni) al di sotto della quantità di punto di 12) L’analisi ABC con la prospettiva EVA.
pareggio conviene BUY I prodotti che a parità di reddito operativo, comportano maggiore necessità di capitale investito,
Se CTI < CTE in questo caso si ha il superamento del punto di pareggio conviene MAKE risultano i meno profittevoli.
13) Che cos’è la catena del valore?
CAPITOLO V Consente di individuare le attività attraverso cui si crea valore aggiunto per il cliente e
1) Che cos’è l’ABM? Activity Based Management. focalizzarsi sulle attività rilevanti per il vantaggio competitivo. Consente di individuare anche
È un sistema di controllo direzionale che di basa sull’individuazione analitica delle attività per attività che non creano valore per:
poter intervenire sui costi aziendali. oPer eliminare o ridurre al minimo le NVA activities
2) Cosa sono le NVA? oPer potenziare le VA activitieas
Sono attività senza valore aggiunto che non accrescono il valore per il cliente e non sono oPer riallocare le risorse le risorse dalle NVA alle VA activities
necessarie al funzionamento dell’impresa. 14) In che cosa consistono le differenze tra le varie attività?
3) Differenze tra ABC – ABM? oAttività senza valore: quelle che non accerescono il valore per il cliente e non sono
Con l’ABC si ha l’individuazione sintetica delle attività per una più corretta attribuzione dei necessarie al funzionamento delle imprese.
costi ai prodotti. oAttività a valore interno: attività necessarie per il funzionamento del processo.
Con l’ABM si ha l’individuazione analitica delle attività per poter intervenire sui costi aziendali. oAttività a valore esterno: sono attività svolte e potenziabili per soddisfare i clienti.
4) Cos’è il TARGET COSTING? 15) Che cos’è l’EVA?
È una metodologia strutturata per determinare il costo totale al quale un prodotto deve essere È la misura finanziaria di performance volta a misurare la quantità di valore creata e creabile
realizzato per generare il desiderato livello di profitto le fasi del target costing sono: grazie di una specifica allocazione delle risorse e alla loro gestione. L’EVA produce valor
1. Pianificazione e progettazione del prodotto; incrementale (EVA > 0) solo se il rendimento di capitale investito è maggiore al costo dello
2. Determinazione del costo obiettivo; stesso nel costo ( EVA < 0) distrugge valore.
3. Impiego del target cost nella produzione come riferimento per il calcolo degli EVA = ( r – WACC) x CI
standard. EVA = NOPAT ( WACC x CI)
5) Che cosa è il costo accettabile? Risultato operativo normalizzato
È dato dalla differenza tra il prezzo di mercato e l’utile desiderato dai vertici aziendali. e rettificato, al netto delle imposte
6) Che cos’è il costo correntemente ottenibile? l’EVA cresce quando:
È la stima del costo formulata ad inizio progettazione tenuto conto delle condizioni aziendali oCresce il NOPAT senza investire ulteriori risorse
prima che il target costing individui i cambiamenti da proporre. oSi investono nuove risorse fino a quando il rendimento supera il costo del capitale .
7) Che cos’è il KAIZEN COSTING? oSi rinveste in attività che producono un rendimento non conveniente.
Rappresenta l’atteggiamento individuale teso al miglioramento continuo che consente di 16) Quali sono le fasi dell’ABM?
raggiungere risultati anche del Target Costing. 1. determinazione dei fattori critici di successo
8) Che cos’è la tecnica di analisi funzionale e le sue fasi? 2. identificazione dei processi
Rappresenta la valutazione economica delle funzioni d’uso che il prodotto in grado di offrire al 3. determinazione degli obiettivi
cliente e le sue fasi sono: 4. individuazione attività
oIndividuazione dei segmenti di mercato da analizzare; 5. determinazione output attività
oRaccolta informazione; 6. imputazione costi attività
oCostruzione albero delle funzione; 7. ottimizzazione esecuzione attività
oStima dei valori delle funzioni;
oIdentificazione delle alternative di miglioramento;
oDecisione finale.
9) In che cosa possono consistere le alternative di miglioramento?
Nelle modifiche del prodotto, nella diminuzione delle funzioni esistenti e nell’aumento delle
funzioni d’uso.
10) Che cos’è il METODO ADDIZIONALE TARGET COST (IMP)
Si basa informazioni esclusivamente interne, inerenti alla capacità tecnologica produttiva
presente in azienda.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: matteo-grassi (mattegrassi.23@gmail.com)
COMPITO C In base ai seguenti dati:

CF = 110
Prezzo di vendita unitario = 11 ( p )
In presenza di un prodotto con queste caratteristiche: Costi variabili unitari = 8 (v)
Si calcoli il volume di produzione cui corrisponde un utile operativo
Ricavo unitario = 100 di 10
CV = 50
CF = 1000 Q = CF + UO = 110 + 10 = 120 = 40
Volume di vendita = 30 p–v 11 – 8 3
L'ipotesi: CF = 1600 per ottenere un incremento del volume di
vendita di 10 portandole a 40.

CALCOLO REDDITO OPERATIVO con CF = 1000

RO = Q ∗ mdc – CFT ANALISI DIFFERENZIALE MAKE or BUY


RO = Q ∗ ( p – v ) – CFT
RO = 30 ∗ ( 100 – 50 ) – 1000 A: 12000 + 3000 + 2000 + 2000 = 19000
RO = 1500 – 1000 = 500 B: 11000 + 3000 + 2000 + 3000 = 19000
C: 13000 + 3000 + 1000 + 4000 = 21000
CAOLCOLO REDDITO OPERATIVO con CF = 1600
Si considerano solo i costi rilevanti e NONVANNO CONSIDERATI
RO = Q ∗ mdc – CFT I COSTI GENERALI DI PRODUZIONE NON ELIMINABILI O
RO = Q ∗ ( p – v ) – CFT INELIMINABILI
RO = 40 * (100 – 50) – 1600
RO = 2000 – 1600 = 400 Se il COSTO TOTALE INTERNO < COSTO ESTERNO = MAKE (
conviene produrre all'interno).
Quindi con l'incremento dei costi fissi portandoli a 1600 si ottiene un
decremento del reddito in base ai 2 calcolo del RO. Se il COSTO TOTALE INTERNO > COSTO ESTERNO = BUY
( conviene acquistare all'esterno)
Nel caso del calcolo della QUANTITA' in presenza del RO
la formula è Q = RO + CFT I COSTI RILEVANTI SONO COSTI FISSI E COSTI VARIABILI
mdc ( materie prime e manodopera diretta)
( p – v)

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: matteo-grassi (mattegrassi.23@gmail.com)
CF = 90
Prezzo di vendita unitario = 10 La quantità programmata eccede il punto di pareggio 30 – 18 = 12
Costi variabili unitari = 5
Fatturato programmato = 240 Il fatturato programmato è 240 = 90 + 5 ∗ 30 240 = 240
Si calcoli di quanto la quantità programmata eccede il punto di
pareggio. QUANTITA' PROGRAMMATA = Fatturato programmato – CFT
CVU
PUNTO DI PAREGGIO IN TERMINI DI FATTURATO

β = v = 5 = 0.5
p 10

CVT = β ∗ RT

RT = 90 = 180 RT = CFT
( 1 – 0.5) (1–β)

Q* = RT = 180 = 18
p 10

CALCOLO QUANTITA' PROGRAMMATA

CVT + CFT = RT

5 ∗ Q + 90 = 240

5 ∗ Q = 240 – 90

Q = 240 – 90 = 150 = 30 quantità programmata


5 5

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: matteo-grassi (mattegrassi.23@gmail.com)
COMPITO B

In presenza i un prodotto con queste caratteristiche: In base ai seguenti dati:

Ricavo unitario = 100 CF = 190


Costo variabile = 50 Prezzo di vendita unitario = 20
Costo fisso = 1000 Costi variabili unitari = 14
Volume di vendita = 30 Si calcoli il volume di produzione cui corrisponde un utile operativo
L'ipotesi CF = 1500 per ottenere un incremento del volume della di 20.
vendita di 15 portandola a 45.
Q = CF + UO = 190 + 20 = 210 = 35
CALCOLO REDDITO OPERATIVO CF = 1000 (p–v) 20 – 14 6

RO = Q ∗ mdc – CFT Quindi nel caso di UTILE +


RO = Q ∗ ( p – v ) – CFT Quindi nel caso di PERDITA –
RO = 30 ∗ ( 100 – 50 ) – 1000
RO = 1500 – 1000 = 500

CALCOLO REDDITO OPERATIVO CF =1500

RO = Q ∗ mdc – CFT
MIX di VENDITA
RO = Q ∗ ( p – v ) – CFT Quale mix di vendita è più conveniente.
RO = 45 ∗ ( 100 – 50 ) – 1500
RO = 2250 – 1500 = 750 CALCOLO MC UNITARIO = Prezzo di vendita – Costi variabili
unitari
Si ha un incremento del reddito operativo. A: 20000 – 14000 = 6000
B: 10000 – 6000 = 4000
C: 3000 – 1000 = 2000

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: matteo-grassi (mattegrassi.23@gmail.com)
CALCOLO MC RELATIVO: Dividendo MCU per i tempi di
produzione 6; 4; 2;

A: 6000 : 6 = 1000
B: 4000 : 4 = 1000
C: 2000 : 2 = 1000

CALCOLO MC COMPLESSIVO: Moltiplicando MC Relativo per


la capacità produttiva degli impianti che è 30000.

A: 1000 ∗ 30000 = 30000000


B: 1000 ∗ 30000 = 30000000
C: 1000 ∗ 30000 = 3000000

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: matteo-grassi (mattegrassi.23@gmail.com)

Potrebbero piacerti anche