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PARTE TERZA
LA DETERMINAZIONE
DEI COSTI AZIENDALI
Costi diretti ed indiretti
Le configurazioni di costo
La determinazione del costo complessivo
I criteri di ripartizione: su base unica tecnica, su base
multipla, su base commerciale
Libro:
- Cap. 1, parte terza (escluso paragrafi 1.4.4 e 1.5)
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LA DETERMINAZIONE
DEI COSTI
Per scopi conoscitivi interni, si può essere interessati a determinare il
costo di una serie di “oggetti di riferimento” rilevanti per l’azienda. Il
complesso delle rilevazioni finalizzate alla determinazione dei costi di
specifici oggetti di riferimento è definita contabilità analitica
Possibili oggetti di costo:
Prodotto finito
Sub-unità organizzativa (stabilimento, reparto, funzione)
Commesse
Progetti
Canali distributivi
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COSTI DIRETTI E
COSTI INDIRETTI
In relazione all’oggetto economico di riferimento:
Costi diretti: costi per cui è possibile stabilire un nesso di
causalità tra sostenimento del costo e l’oggetto di riferimento.
Vengono direttamente attribuiti all’oggetto di riferimento.
Es. materie prime con riferimento al singolo prodotto
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Costi indiretti
LE CONFIGURAZIONI DI COSTO
Sono sommatorie di più elementi di costo che, caratterizzati da
relativa omogeneità, possono riferirsi ad uno stesso oggetto.
Le configurazioni del costo di prodotto:
• Costi diretti
COSTO • Materie prime
PRIMO • Mano d’opera diretta
• Quote di SG amministr.
COSTO • Quote di SG commercial.
COMPLESSIVO • Quote di SG tecniche
• Quote
COSTO di oneri
ECONOMICO - TECNICO figurativi
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LE CONFIGURAZIONI DI
COSTO: IL COSTO PRIMO
Anche detto “diretto” o “speciale”. Deriva dalla somma dei costi
imputabili senza ripartizione al prodotto medesimo.
LE CONFIGURAZIONI DI COSTO:
IL COSTO COMPLESSIVO
Comprende il costo primo e le quote di costi comuni amministrativi,
commerciali e tecnici
Tali componenti di costo si riferiscono a:
• quote di costi di fattori della distribuzione (imballaggio, pubblicità,
trasporto, collocazione del prodotto, …);
• quote dei costi dei fattori dell’organizzazione amministrativa e finanz.;
• quote del costo della manodopera indiretta;
• quote delle spese generali diverse o aziendali.
Rappresenta, almeno in prima approssimazione, il valore del prodotto o
servizio disponibile per la vendita è confrontato con il ricavo
conseguito al fine di rilevare il risultato economico di quel prodotto
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LE CONFIGURAZIONI DI COSTO:
IL COSTO ECONOMICO-TECNICO
Comprende il costo complessivo e le quote di oneri virtuali o
figurativi, che riguardano il consumo di fattori della
produzione per cui non si corrisponde alcuna
remunerazione o controprestazione.
Ne sono componenti:
• costi che rappresentano l’interesse normale computato
sul capitale investito dal soggetto economico;
• l’eventuale remunerazione dell’imprenditore-proprietario;
• la quota di profitto che remunera il rischio di impresa.
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CRITERI UTILIZZATI:
criterio su base unica aziendale
criterio su base multipla aziendale
criterio su base commerciale
criterio della localizzazione dei costi
metodo dell’ABC (escluso dalla trattazione)
MODALITÀ DI ATTRIBUZIONE
DEI COSTI DEI FATTORI
ALL’OGGETTO DI COSTO
Costi diretti
Costi indiretti
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Procedimento:
• Individuazione dei costi indiretti da ripartire;
• Scelta della base di ripartizione dovrebbe spiegare
razionalmente il maggiore o minore assorbimento dei costi
indiretti da parte dei prodotti;
• Determinazione del coefficiente di ripartizione: costo da
ripartire/base di riparto;
• Attribuzione della quota del costo, moltiplicando il coefficiente
per la parte della base di riparto attribuibile all’oggetto di costo
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IL DIAGRAMMA DI
REDDITIVITÀ
I costi fissi e i costi variabili
Il diagramma di redditività e il punto di pareggio
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IL DIAGRAMMA DI REDDITIVITÀ
E LE IPOTESI SU CUI SI FONDA
Strumento a carattere prevalentemente programmatico che consente
di rappresentare la dinamica dei costi variabili e dei costi fissi
Ipotesi specifiche
• Costanza dei ricavi unitari all’aumentare delle unità prodotte
• Costanza dei costi fissi al variare del volume di produzione
• Variabilità proporzionale dei costi variabili
• Omogeneità delle produzioni e costanza del loro mix rispetto al
variare della produzione
• Riferimento a periodi di tempo ristretti (esercizio
amministrativo)
RAPPRESENTAZIONE
DEI COSTI VARIABILI
Costi
Costi variabili
Volume
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RAPPRESENTAZIONE DEI
COSTI VARIABILI UNITARI
(O MEDI)
Costi
Volume
Costi variabili
B Volume di
A produzione e vendita
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Costi
Costi variabili
A B C
Volume di
produzione e vendita
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RAPPRESENTAZIONE
DEI COSTI FISSI
Costi
Costi fissi
Volume di
produzione e vendita
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RAPPRESENTAZIONE DEI
COSTI FISSI UNITARI
Costi
Costi fissi
Volume di
produzione e vendita
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RAPPRESENTAZIONE DEI
COSTI FISSI (COSTANZA
PER SCAGLIONI)
Costi
Costi fissi
Volume di produzione
e vendita
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RAPPRESENTAZIONE
DEI RICAVI
Ricavi
Ricavi
Volume di
produzione e vendita
RAPPRESENTAZIONE DEI
RICAVI (PROPORZIONALITÀ
PER SCAGLIONI)
Ricavi
Ricavi
A B C
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RAPPRESENTAZIONE DEI
COSTI COMPLESSIVI
Costi Costi
complessivi
Costi variabili
Costi fissi
CV
CF
Q Q
€ €
CT
RT
CV
CF
Q Q
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P*
CV
Area delle
perdite
CF
Qp e v
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DETERMINAZIONE DEL
PUNTO DI PAREGGIO «A
QUANTITÀ»
Punto di pareggio a quantità:
R = rq Cv = cvq Cf = k Cc = k + cvq
R = Cc rq = k + cvq rq – cvq = k
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DETERMINAZIONE DEL
PUNTO DI PAREGGIO «A
VALORE»
Punto di pareggio a valore:
R = Cc rq = k + cvq rq – cvq = k
IDENTIFICAZIONE DELL’AREA
DI SIGNIFICATIVITÀ
Ricavi
Costi
Ricavi
Costi complessivi
P Costi variabili
Costi fissi
V1 V2
Volume di produzione
realizzato e venduto
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