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5 IL CALCOLO DEI

COSTI DEI
PRODOTTI FINITI:
IL METODO DEI
CENTRI DI COSTO
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6-‹N›
Sistemi per Il calcolo dei costi dei PF:
due sistemi diversi

Direct costing
Sistema di costificazione dei PF che attribuisce
loro solo i rispettivi costi diretti

Full costing
Sistema di costificazione dei PF che attribuisce
loro anche i costi indiretti

Ciascun sistema ha i suoi pregi e limiti


→ sono usati entrambi, a fini diversi
6-‹N›
Come calcolare i costi pieni dei vari PF?
Dobbiamo rassegnarci a fare attribuzioni
arbitrarie ai PF come quella vista nel
modulo C1?
Costi Costo del prodotto
per Passaggio dai costi per natura ai costi dei prodotti
natura A B …
DIRETTI

ATTRIBUZIONE DIRETTA
INDIRETTI

?
“I costi di produzione”, p. 179
6-‹N›
UN ESEMPIO MOLTO
SEMPLIFICATO
Un’azienda manifatturiera è composta da due reparti
produttivi, Fabbricazione e Assemblaggio, in cui si
svolgono operazioni manuali o su macchine a controllo
manuale il cui costo è stato già interamente
ammortizzato.
Questi reparti sono supportati dal reparto Manutenzione
e da un ufficio Amministrazione che si occupa anche
delle restanti attività.
L’azienda risponde al mercato in modalità make-to-order
e produce due prodotti, A e B, usando la stessa materia
prima.

N.B. i dati in rosso sono diversi da quelli riportati nel testo


al paragrafo 8.1.1
6-‹N›
Tab.1 Prod. A Prod. B Totale
Quantità prodotte nel periodo 150 50 200
Ore lavorate nel periodo
- nel reparto fabbricazione 30 2 40
- nel reparto assemblaggio 200 48 250
Totale ore lavorate 230 50 290

Costi Quantità
Tab.2 Costi del periodo Prod. A Prod. B Totale consumata
- materia prima 15.000 3.000 18.000 144 kg
- manodopera diretta 6.960 290 ore
- energia FM 520 130 kWh
- manod. indiretta (manutenzione) 3.520 110 ore
- materiali di manutenzione 600
- riscaldamento 500 200 m³
- affitto 900
- costi amministrativi 2.000
Totale 33.000

Tab.3 Fabbr. Assem. Manut. Amm.ne Totale u.m.


- energia FM consumata 100 20 10 0 130 kWh
- superficie occupata 200 600 50 50 900 m²
- durata interventi manutenzione 75 25 100 h
- metano per riscald. consumato 50 100 20 30 200 m³
6-‹N›
5 IL METODO DEI
CENTRI DI COSTO:
CASO GENERALE

6-‹N›
Una visione d’insieme
Oggetti di costo finali, nel senso che il nostro
fine ultimo è determinare il loro costo
Costi Costo del prodotto
per Passaggio dai costi per natura ai costi dei prodotti

“I costi di produzione”, p. 179

natura A B

DIRETTI

ATTRIBUZIONE DIRETTA

Si passa per oggetti di costo


intermedi, detti centri di costo
Centri comuni
INDIRETTI

Centri ausiliari

Centri finali

ATTRIBUZIONE INDIRETTA

Il metodo si articola in due momenti logici successivi:


• l’impostazione del piano dei centri di costo
• il procedimento di calcolo (in quattro fasi)
6-‹N›
Il piano dei centri di costo
Un centro di costo (CdC) è un particolare oggetto di costo
Un CdC identifica una o più attività svolte a favore di:
▪ prodotti finiti (PF) → centro finale
▪ altri CdC → centro intermedio
Si usano le espressioni:
▪ un CdC eroga un servizio a un PF o un altro CdC
▪ PF o CdC ricevono un servizio dal CdC in questione (sono “utenti” del CdC)
Idealmente, il servizio erogato da un CdC ai singoli “PF/CdC
utenti” dovrebbe essere misurabile e omogeneo (omogeneità delle
operazioni compiute e delle risorse utilizzate per svolgerle)
▪ Se il reparto piegatura fa sia piegatura manuale che automatica e se PF diversi
richiedono un mix diverso di attività di piegatura manuale e automatica,
allora NON si dovrebbe definire un unico CdC “piegatura”
Per ogni CdC va definita l’unità di misura del servizio erogato:
▪ idealmente, la misura oggettiva del servizio omogeneo erogato;
▪ nel caso non sia possibile (p.e., a causa dell’eterogeneità del servizio
erogato), una grandezza alla quale si assume arbitrariamente che il servizio
erogato sia direttamente proporzionale Centro di costo U.m. del servizio erogato dal centro
Fabbricazione ore di MOD
Assemblaggio ore di MOD
Manutenzione ore di intervento
Amministrazione costi totali dei centri utenti 6-‹N›
Il piano dei centri di costo
Un CdC può corrispondere a:
▪ un’unità organizzativa
(insieme di persone sotto la supervisione di un capo)
P.e.
CdC saldatura
CdC manutenzione

▪ parte di un’unità organizzativa


P.e.
CdC piegatura manuale
CdC piegatura automatica

▪ nessuna unità organizzativa


(il CdC è solo un contenitore di costi)
P.e.
CdC gestione degli spazi (attività di pulizia stabilimento,
vigilanza, manutenzione stabilimento,…)
6-‹N›
Il piano dei centri di costo
I CdC sono classificati in:
▪ CdC principali o finali: svolgono attività a favore dei PF

▪ CdC ausiliari: svolgono attività di supporto a favore solo di


CdC finali (non necessariamente di tutti i CdC finali)

▪ CdC comuni o di struttura: svolgono attività di supporto a


favore non solo dei centri finali ma dell’intera azienda

La posizione di un CdC nella gerarchia «finali-ausiliari-


comuni» non riflette l’utilità del servizio reso dal CdC

Centro di costo Tipo di centro


Fabbricazione finale
Assemblaggio finale
Manutenzione ausiliario
Amministrazione comune
6-‹N›
Il piano dei CdC in Ferrarredi
Tipo di CdC CdC U.M. del servizio
FINALE Taglio lamiera h macchina
Punzonatura (foratura) lamiera h macchina
Piegatura manuale lamiera h uomo
Piegatura automatica lamiera h macchina
Saldatura h uomo
Pulitura h uomo
Verniciatura h macchina
Montaggio h uomo
AUSILIARIO Manutenzione h uomo
Centrale elettrica kWh energia FM
Centrale termica mc metano (imputati in
base alla cubatura)
COMUNE Logistica costi totali CdC utenti
Controllo qualità costi totali CdC utenti
Ufficio tecnico costi totali CdC utenti
Direzione, Amministrazione e Controllo costi totali CdC utenti

Manfrin e Forza (2009), § 9.4 6-‹N›


Il procedimento di calcolo
Dati tutti i costi sostenuti in un certo periodo, si procede con:
1. Attribuzione ai PF dei costi diretti
costo unitario COSTO TOTALE
Prodotto A B A B Totale
Costo materia prima 100,000 60,000 15.000 3.000 18.000

Costi Costo del prodotto


per Passaggio dai costi per natura ai costi dei prodotti
natura A B …
DIRETTI

ATTRIBUZIONE DIRETTA
INDIRETTI

6-‹N›
Il procedimento di calcolo
2. Localizzazione nei centri di costo dei costi indiretti
▪ Si utilizza il quadro analisi (o ripartizione) dei costi (indiretti),
avente sulle righe le voci di costo indirette e sulle colonne i CdC
▪ Idealmente, si dovrebbero fare solo attribuzioni dirette rispetto
ai CdC

Se localizzo
Costi i costi di illuminazione in base alla superficie dei CdC,
Costo del prodotto
sto facendo
per
natura
un’attribuzione diretta
Passaggio dai costi per rispetto
natura ai costi ai CdC? A
dei prodotti
B …

Centri di costo
Voce di costo Totale Amm.ne Manut. Fabbric. Assembl. (tot.verif.)
- manodopera diretta 6.960 960 6.000 6.960
- energia FM 520 40 400 80 520
- manodopera indiretta (manutenzione) 3.520 3.520 3.520
- materiali di manutenzione 600 600 600
- riscaldamento 500 75 50 125 250 500
- affitto 900 50,000 50,000 200,000 600,000 900
- costi amministrativi Centri comuni 2.000 2.000 2.000
Totale costi di centro 15.000 2.125,000 4.260,000 1.685,000 6.930,000 15.000
INDIRETTI

Centri ausiliari

La somma dei costi totali localizzati nei vari


Centri finali
centri è pari al totale dei costi indiretti
sostenuti nel periodo considerato 6-‹N›
Il procedimento di calcolo
3. Ribaltamento e chiusura dei centri intermedi
▪ Ribaltamento dei costi totali di ciascun centro comune sui centri
ausiliari e finali e chiusura dei centri comuni
▪ Ribaltamento dei nuovi costi totali di ciascun centro ausiliario sui
centri finali e chiusura dei centri ausiliari

Costi Costo del prodotto


per Passaggio dai costi per natura ai costi dei prodotti
natura A B …

In generale, quanti ribaltamenti si devono fare?

Centri comuni
INDIRETTI

Centri ausiliari

Centri finali

Idealmente, come vorremmo fare questi ribaltamenti?


6-‹N›
Il procedimento di calcolo
3. Ribaltamento e chiusura dei centri comuni e ausiliari
▪ Idealmente, vorremmo ribaltare i costi totali del centro i-esimo (CTi) sul
centro utente j-esimo in proporzione diretta al servizio erogato da i a j.
In altre parole, tutti i ribaltamenti dovrebbero rispettare il criterio del
fattore di servizio (detto anche principio funzionale).
▪ Pertanto, per determinare la quota di CTi da ribaltare sul centro j-esimo,
indicata con Qi→j , si usa una base di ripartizione (BdR) secondo la
formula:
detto “coefficiente
Valore della BdR per il centro j-esimo (BdRj )
di ribaltamento” o Qi→ j = X CTi
“di imputazione” o Valore della BdR per tutti i centri utenti ( ∑j BdRj )
“di ripartizione”
▪ Il criterio del fattore di servizio prevede che la BdR sia la grandezza
che misura oggettivamente il servizio erogato.
▪ Nel caso non si possa usare una BdR siffatta, si ricorre è una
grandezza alla quale si «conviene» che il servizio erogato sia
direttamente proporzionale (BdR convenzionale). Questo introduce un
elemento di soggettività nel procedimento.
▪ Insomma, come BdR si usa l’unità di misura individuata (in fase di
impostazione del piano dei centri di costo) per il centro da chiudere
In generale, cos’è una BdR?
È una GRANDEZZA usata per ripartire un costo
6-‹N›
Il procedimento di calcolo

Totale Amm.ne Manut. Fabbric. Assembl. (tot.verif.)


Totale costi di centro 15.000 2.125 4.260 1.685 6.930 15.000
Chiusura centro amministrazione (zero decimali) -2.125 703 278 1.144 0
Totale costi di centro dopo chiusura centri comuni 0 4.963 1.963 8.074 15.000
Chiusura centro manutenzione (zero decimali) -4.963 3.722 1.241 0
Totale costi di centro dopo chiusura centri ausiliari 0 5.685 9.315 15.000

Alla fine della sequenza di


ribaltamenti, la somma dei costi
totali dei centri finali è pari al totale
dei costi indiretti sostenuti nel
periodo considerato

6-‹N›
Il procedimento di calcolo
4. Attribuzione dei costi totali dei centri finali (CTc) ai
prodotti (ovvero chiusura dei centri finali)
a) Si calcola il costo unitario del servizio erogato da ogni CdC finale c
ai PF, indicato da ctc , utile per determinare il costo dei SL.

Totale Amm.ne Manut. Fabbric. Assembl. (tot.verif.)


Totale costi di centro dopo chiusura centri ausiliari 0 5.685 9.315 15.000
Unità di misura del servizio erogato ai PF ore di MOD ore di MOD
Servizio complessivamente erogato ai PF 32 248 280
Costo unitario del servizio erogato ai PF (tre decimali) 177,656 37,560

Perché non è corretto chiamarlo


“costo orario di trasformazione”? €/hFabb €/hAss
• Perché include anche costi non industriali
• Perché non sempre è un costo orario

6-‹N›
Il procedimento di calcolo
4. Attribuzione dei costi totali dei centri finali ai prodotti
a) Si calcola, per ogni centro finale c, ctc
b) Si recupera il dato sulla quantità di servizio erogato da ogni centro
finale c a ciascun PF p, quantità indicata
con npc se considero una unità di PF p e
con Npc se considero tutte le unità di PF p realizzate nel periodo

Costi
per
Valore unitario Valore
Costo del totale
prodotto
Passaggio dai costi per natura ai costi dei prodotti
Prodotto natura A B AA B B … Totale
Tempi di produzione nel centro:
- fabbricazione 0,200 0,040 30 2 32
- assemblaggio 1,333 0,960 200 48 248

nA, Fabb nB, Fabb NA, Fabb NB, Fabb

Centri finali

6-‹N›
Il procedimento di calcolo
4. Attribuzione dei costi totali dei centri finali ai prodotti
a) Per ogni centro finale c, si calcola ctc
b) Per ogni PF p e centro finale c, si recuperano i dati npc ed Npc
c) Per ogni PF p, si calcola:
i. il costo del servizio ricevuto da ogni centro finale c:
Npc * ctc (€) ed npc * ctc (€/pz)
Non va chiamato
“costo di ii. il costo del servizio ricevuto dall’insieme dei centri finali:
trasformazione” ∑c (Npc * ctc) e ∑c (npc * ctc)
iii. il costo pieno:
costi diretti + costo del servizio ricevuto dai centri finali
costo unitario COSTO TOTALE
Prodotto A B A B Totale
Unità prodotte 150 50
Costo materia prima 100,000 60,000 15.000 3.000 18.000
Tempi di produzione nel centro:
- fabbricazione (tre decimali) 0,200 0,040 30 2 32
- assemblaggio (tre decimali) 1,333 0,960 200 48 248
Costo del servizio ricevuto dal centro:
- fabbricazione (tre decimali) 35,531 7,106 5.329,680 355,312 5.684,992
- assemblaggio (tre decimali) 50,067 36,058 7.512,000 1.802,880 9.314,880
Costo del servizio ricevuto dai centri finali 85,598 43,164 12.841,680 2.158,192 14.999,872
Costo pieno 185,598 103,164 27.841,680 5.158,192 32.999,872
6-‹N›
Per ridurre gli errori di arrotondamento si consiglia di
calcolare i costi pieni totali e poi derivare quelli unitari,
come specificato di seguito:
4. Attribuzione dei costi totali dei centri finali ai prodotti
a) Per ogni centro finale c, si calcola ctc
b) Per ogni PF p e centro finale c, si recupera il dato Npc
c) Per ogni PF p, si calcola:
i. il costo totale del servizio ricevuto da ogni centro finale c: Npc * ctc (€)
ii. il costo totale del servizio ricevuto da tutti i centri finali: ∑c (Npc * ctc)
iii. il costo pieno totale
iv. il costo pieno unitario: costo pieno totale / volume di produzione
costo unitario COSTO TOTALE
Prodotto A B A B Totale
Unità prodotte 150 50
Costo materia prima 100,000 60,000 15.000 3.000 18.000
Tempi di produzione nel centro:
- fabbricazione (tre decimali) 0,200 0,040 30 2 32
- assemblaggio (tre decimali) 1,333 0,960 200 48 248
Costo del servizio ricevuto dal centro:
- fabbricazione (tre decimali) 35,531 7,106 5.329,680 355,312 5.684,992
- assemblaggio (tre decimali) 50,067 36,058 7.512,000 1.802,880 9.314,880
Costo del servizio ricevuto dai centri finali 85,598 43,164 12.841,680 2.158,192 14.999,872
Costo pieno 185,598 103,164 27.841,680 5.158,192 32.999,872
6-‹N›
Il metodo dei centri di costo
Costi Costo del prodotto
per Passaggio dai costi per natura ai costi dei prodotti
natura A B …

DIRETTI

ATTRIBUZIONE DIRETTA

Centri comuni
INDIRETTI

Centri ausiliari

Centri finali

ATTRIBUZIONE INDIRETTA

“I costi di produzione”, p. 179


6-‹N›
La Pet SpA produce gabbie per animali domestici ed è presente sul mercato
con due prodotti, A e B.
Lo stabilimento dell’azienda comprende tre reparti produttivi:

Caso Pet S.p.A – parte 1






Si chiede di trovare il costo pieno unitario e totale dei due prodotti per il periodo
in esame (cioè, l’anno 2011), adottando in tutti i calcoli l’arrotondamento a
due cifre decimali, eccezion fatta per i ribaltamenti, in cui si dovrà usare
l’arrotondamento a zero cifre decimali. In tal modo, scegliendo
opportunamente le basi di ripartizione per la chiusura dei vari centri intermedi e
le unità di misura del servizio erogato dai vari centri finali, gli errori nelle
verifiche dovuti agli arrotondamenti saranno minori o eguali, in valore
assoluto, a 1 €.
Nel procedimento di risoluzione vanno indicate chiaramente le proprie scelte in
merito a: 1) basi di ripartizione per la chiusura dei centri intermedi e 2) unità di
misura del servizio erogato dai vari centri finali.

6-‹N›
Il procedimento di calcolo
Costi Costo del prodotto
per Passaggio dai costi per natura ai costi dei prodotti
natura A B …

DIRETTI
ATTRIBUZIONE DIRETTA

Centri comuni
INDIRETTI

Centri ausiliari

Centri finali

ATTRIBUZIONE INDIRETTA

N.B. Possono esserci erogazioni di servizi non solo da un livello a un


altro, ma anche fra centri dello stesso livello. P.e.
▪ la manutenzione lavora anche per il magazzino automatizzato MP e, viceversa, quest’ultimo
lavora anche per la manutenzione (magazzino ricambi);
▪ il centro manutenzione lavora anche per la centrale elettrica, ma non viceversa. 6-‹N›
CdC e ribaltamenti in Ferrarredi

CENTRI COMUNI
(Direzione, Amm.& Controllo, UT, logistica, controllo qualità)

MANUTENZIONE
AUSILIARI
CENTRI

CENTRALE CENTRALE
TERMICA ELETTRICA

CENTRI FINALI
(taglio, punzonatura, piegatura manuale, piegatura automatica,
saldatura, pulitura, verniciatura, montaggio)

6-‹N›
Cosa abbiamo discusso:
Fine
◼ I costi di produzione (Manfrin e Forza, 2009): §§ 5.1, 5.2, 5.2.1,
5.2.2, 5.2.3, 5.2.4 e Fig. 9.8 a p. 179.
Domande aperte di controllo:
◼ Qual è la differenza tra full costing e direct costing?
◼ In cosa consiste l’impostazione del piano dei centri di costo?
◼ Cos’è un centro di costo e quale condizione dovrebbe idealmente
rispettare?
◼ Come si classificano i centri di costo? Fare almeno due esempi
per ciascun tipo di centro di costo.
◼ I centri finali sono solo centri produttivi?
◼ Quali sono le fasi in cui si articola il procedimento di calcolo
secondo il metodo dei centri di costo?
◼ Secondo quale ordine vengono chiusi i centri di costo?
◼ Cos’è una base di ripartizione? Fare almeno tre esempi.
◼ Quale principio si dovrebbe idealmente rispettare nella fase dei
ribaltamenti del metodo dei centri di costo? 6-‹N›

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