A B C
Rimanenze iniziali
quantità 330 unità 180 unità 700 unità
valore unitario 70 € 98 € 80 €
Quantità prodotte 1.700 unità 1.800 unità 2.000 unità
Quantità vendute 1.530 unità 1.950 unità 2.200 unità
Ricavi unitari 100 € 120 € 90 €
Costi diretti variabili unitari:
materie prime 10 € 20 € 18 €
manodopera diretta 15 € 10 € 12 €
Costi indiretti variabili totali:
di produzione 7.200 €
di vendita 3.620 €
Costi indiretti fissi 292.500 €
Inoltre, si determini il valore di uscita da magazzino dei prodotti finiti nelle seguenti ipotesi:
1. applicazione del metodo FIFO;
2. applicazione del metodo LIFO;
3. applicazione del metodo del costo medio ponderato.
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SOLUZIONE
Calcoliamo il costo pieno industriale dei prodotti A, B e C, lavorando sui costi di produzione diretti
variabili, sui costi di produzione indiretti variabili e sui costi di produzione indiretti fissi.
NB: i costi indiretti variabili commerciali sostenuti dall’azienda e pari a 3.620 € non vanno
considerati nella determinazione del costo di produzione.
Costi diretti variabili industriali: sono attribuiti direttamente ai prodotti. Il loro costo totale è pari
al costo del fattore produttivo per unità di prodotto moltiplicato per la quantità prodotta.
Costi diretti var. A B C
M.P. 10 € × 1.700 = 17.000 € 20 € × 1.800 = 36.000 € 18 € × 2.000 = 36.000 €
M.O.D 15 € × 1.700 = 25.500 € 10 € × 1.800 = 18.000 € 12 € × 2.000 = 24.000 €
TOTALE 42.500 € 54.000 € 60.000 €
Costi indiretti variabili industriali: il loro ammontare totale (7.200 €) va ripartito tra i prodotti A,
B e C in base alle ore macchina (totali) richieste dai tre processi di produzione.
Costi indiretti var. A B C TOT.
(7.200 €)
Ore macchina 680 h 360 h 400 h 1.440 h
Coeff. unitario di ripartizione: 7.200 € / 1.440 h = 5 €/h
Quote attribuite 5 €/h × 680 h = 5 €/h × 360 h = 5 €/h × 400 h =
3.400 € 1.800 € 2.000 € 7.200 €
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Costi indiretti fissi industriali: il loro ammontare totale (292.500 €) va ripartito tra i prodotti A, B
e C in base al fatturato.
Costi indiretti fissi A B C TOT.
(292.500 €)
Fatturato 1.530 × 100 € = 1.950 × 120 € = 2.200 × 90 € = 585.000 €
153.000 € 234.000 € 198.000 €
Coeff. unitario di ripartizione: 292.500 € / 585.000 € = 0,5
Quote attribuite 0,5 × 153.000 € = 0,5 × 234.000 € = 0,5 × 198.000 € =
76.500 € 117.000 € 99.000 € € 292.500
A questo punto disponiamo di tutte le informazioni necessarie per determinare il costo pieno di
produzione, totale e unitario, di ciascun prodotto.
A B C
Quantità prodotte 1.700 unità 1.800 unità 2.000 unità
Costi diretti variabili 42.500 € 54.000 € 60.000 €
Costi indiretti variabili 3.400 € 1.800 € 2.000 €
Costi indiretti fissi 76.500 € 117.000 € 99.000 €
COSTO PIENO
INDUSTRIALE 122.400 € 172.800 € 161.000 €
TOTALE
COSTO PIENO
122.400 € / 1.700 = 172.800 € / 1.800 = 161.000 € / 2.000 =
INDUSTRIALE
72 € 96 € 80,50 €
UNITARIO
Il costo pieno industriale, totale e unitario, di ciascun prodotto rappresenta anche il valore di carico
a magazzino prodotti finiti nel mese considerato.
NB: per determinare il valore di carico a magazzino non abbiamo usato né il FIFO, né il LIFO, né il
CMP. Questi tre metodi ci servono, invece, per determinare il valore di uscita dal magazzino
prodotti finiti, ossia il valore dei prelievi.
Determinazione del valore di uscita da magazzino prodotti finiti con il metodo FIFO (first in,
first out)
Con il FIFO, a livello contabile le prime unità caricate a magazzino sono anche le prime ad essere
prelevate; quindi, le RF corrispondono contabilmente alle unità più recenti.
Per ciascun prodotto:
vale l’equazione RI + E = U + RF, che si applica sia alle quantità fisiche, sia ai valori totali;
la quantità e il valore delle rimanenze iniziali sono forniti dal testo;
la quantità in entrata è pari al volume di produzione ed è valorizzata al costo pieno industriale;
la quantità in uscita è pari al volume di vendita ed è valorizzata al FIFO;
il valore delle rimanenze finali dipende dal FIFO.
Pertanto:
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Metodo di valorizzazione del magazzino: FIFO
A B C
Q v. u. V. TOT. Q v. u. V. TOT. Q v. u. V. TOT.
RI 330 70 € 23.100 € 180 98 € 17.640 € 700 80 € 56.000 €
E 1.700 72 € 122.400 € 1.800 96 € 172.800 € 2.000 80,50 € 161.000 €
330 70 € 23.100 € 180 98 € 17.640 € 700 80 € 56.000 €
1.200 72 € 86.400 € 1.770 96 € 169.920 € 1.500 80,50 € 120.750 €
U 1.530 109.500 € 1.950 187.560 € 2.200 176.750 €
RF 500 72 € 36.000 € 30 96 € 2.880 € 500 80,50 € 40.250 €
Il valore delle uscite (ossia dei prelievi da magazzino prodotti finiti) identifica il costo industriale
del venduto, ossia il costo di produzione delle unità prelevate dal magazzino prodotti finiti.
NB: il costo industriale del venduto dipende dalla configurazione di costo industriale usata
dall’azienda (qui, il costo pieno) e dal metodo di valutazione del magazzino (qui, il FIFO). Non
dipende, invece, in nessun modo dai costi commerciali.
Determinazione del valore di uscita da magazzino prodotti finiti con il metodo LIFO (last in,
first out)
Con il LIFO, a livello contabile le ultime unità caricate a magazzino sono le prime ad essere
prelevate; quindi, le RF corrispondono contabilmente alle unità più vecchie.
Per ciascun prodotto:
vale l’equazione RI + E = U + RF, che si applica sia alle quantità fisiche, sia ai valori totali;
la quantità e il valore delle rimanenze iniziali sono forniti dal testo;
la quantità in entrata è pari al volume di produzione ed è valorizzata al costo pieno industriale;
la quantità in uscita è pari al volume di vendita ed è valorizzata al LIFO;
il valore delle rimanenze finali dipende dal LIFO.
Pertanto:
Metodo di valorizzazione del magazzino: LIFO
A B C
Q v. u. V. TOT. Q v. u. V. TOT. Q v. u. V. TOT.
RI 330 70 € 23.100 € 180 98 € 17.640 € 700 80 € 56.000 €
E 1.700 72 € 122.400 € 1.800 96 € 172.800 € 2.000 80,50 € 161.000 €
1.800 96 € 172.800 € 2.000 80,50 € 161.000 €
150 98 € 14.700 € 200 80 € 16.000 €
U 1.530 72 € 110.160 € 1.950 187.500 € 2.200 177.000 €
170 72 € 12.240 €
330 70 € 23.100 €
RF 500 35.340 € 30 98 € 2.940 € 500 80 € 40.000 €
Anche se le unità prelevate sono sempre 1.530 per A, 1.950 per B e 2.200 per C, il costo industriale
del venduto è cambiato rispetto all’ipotesi precedente, perché questa volta abbiamo applicato il
LIFO.
Di conseguenza, è cambiato anche il valore delle rimanenze finali, nonostante la loro quantità sia
sempre 500 unità di A, 30 unità di B e 500 unità di C.
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Determinazione del valore di uscita da magazzino prodotti finiti con il metodo del costo medio
ponderato (CMP)
Per prima cosa dobbiamo calcolare il CMP di ciascun prodotto, a cui valorizzare le uscite e le
rimanenze finali:
A questo punto determiniamo il risultato (totale) dei prodotti A, B e C in ciascuna delle tre ipotesi
(FIFO, LIFO, CMP).
Risultato di prodotto nel caso di valutazione del magazzino a costo medio ponderato
A B C
Quantità venduta 1.530 unità 1.950 unità 2.200 unità
Ricavi 153.000 € 234.000 € 198.000 €
– Costo industriale del venduto 109.663 € 187.555 € 176.815 €
– Costi commerciali 975 € 1.243 € 1.402 €
= Risultato 42.362 € 45.202 € 19.783 €
Si osservi che il conto economico (in ciascuna delle tre ipotesi) è costruito rispetto ad un volume di
attività pari alle unità vendute: i ricavi e i costi si riferiscono, infatti, a 1.530 unità di A, 1.950 unità
di B e 2.200 unità di C.
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Per determinare i ricavi è stato sufficiente moltiplicare la quantità venduta di ciascun prodotto per il
rispettivo prezzo di vendita unitario.
Nel caso dei costi, invece, il processo è stato più laborioso perché:
abbiamo dovuto effettuare la valorizzazione dei prelievi dal magazzino prodotti finiti con
riferimento a 1.530 unità di A, 1.950 unità di B e 2.200 unità di C (che sono proprio le quantità
prelevate per la successiva vendita), determinando così quanto è costato produrre le unità che
sono poi state vendute;
abbiamo ripartito i costi indiretti variabili di vendita in funzione della quantità venduta di ciascun
prodotto.
Da ultimo, i risultati di prodotto nelle ipotesi di FIFO, LIFO e CMP sono diversi; in particolare, ciò
che differenzia i tre prospetti di conto economico è la “riga” del costo industriale del venduto
(mentre sono uguali i ricavi e i costi commerciali). Ciò dipende dal fatto che il costo industriale del
venduto deriva proprio dall’applicazione del metodo FIFO, LIFO o CMP.