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Anno Accademico 2012-2013

Università degli Studi di Napoli Federico II


Facoltà di Scienze MM.FF.NN
Corso di Laurea in Informatica
Corso di Economia e Organizzazione Aziendale

Le potenzialità economico-strutturali
dell’impresa: l’analisi del punto di pareggio

Prof. Pietro Evangelista


Fattori che influenzano la scelta della
capacita’ produttiva dell’impianto

I principali fattori che influenzano tale scelta


sono:

• la domanda di mercato
• la concorrenza
• la tecnologia
Tecnologia e capacita’ produttiva
dell’impianto

Cosa significa che la tecnologia influenza la scelta


della capacità produttiva dell’impianto?

La tecnologia influenza:
• i costi di produzione
• le economie di scala

In generale, il risultato dell’applicazione di una nuova


tecnologia ad un processo produttivo si può tradurre in:
• + ricavi con costi costanti
• - costi con ricavi costanti
Ricavi e Reddito d’impresa

I Ricavi di un’ impresa derivano dalla vendita delle unita’ di


prodotto realizzate. In un determinato periodo si ottengono
moltiplicando il prezzo unitario P del prodotto venduto
dall’impresa per la quantità di prodotto venduta nel periodo
considerato, quindi
RT = P * Q

Il Reddito (o profitto contabile) di impresa in un dato periodo


e’ costituito dalla differenza tra i ricavi realizzati ed i costi
sostenuti in quel periodo
Π = RT-CT = PQ – CV – CF
I costi di produzione

I costi di produzione possono essere:


• Fissi: se non variano con i volumi produttivi

• Variabili: se variano con i volumi produttivi

La variabilità dei costi è funzione del tempo


Infatti, nel lungo periodo non esistono fattori fissi in quanto in un
tempo sufficientemente lungo un’impresa può decidere di
modificare, se lo ritiene opportuno, tutto il proprio sistema
produttivo
Costi variabili: esempi
Esempi di costi variabili sono:
• i costi d’acquisto della merce/delle materie prime con tutti i costi
accessori (trasporto, ecc…)
• i costi legati allo stoccaggio (immagazzinamento) della merce
(assicurazione, ecc…)
Le determinanti dei costi variabili

• Forza motrice nr. ore funzionamento impianti

• Carburante nr. km percorsi, nr. ore volo

• Materie prime nr. prodotti finiti realizzati

• Provvigioni ammontare dei ricavi realizzati

• Assistenza tecnica nr. ore di servizio prestate

• … …
I costi variabili
Costo cerchi in
lega • Deve essere chiara l’attività
il cui livello determina
1.200
l’ammontare del costo
800

400

Fiat punto/mese
1.000 2.000 3.000 (prodotte e vendute)

Costo provvigioni (10%


ricavi)
• Il costo complessivo
1.000
è variabile in modo
800 proporzionale perché il costo
400 unitario variabile è costante
200

2.000 4.000 8.000 10.000


Ricavi
Costi fissi: esempi

Esempi di costi fissi sono:


• gli affitti per capannoni e magazzini che si sostengono anche per
acquisti zero
• le utenze (telefoniche ed elettriche)
• i salari e gli stipendi del personale
• le macchine e gli impianti di produzione
I costi fissi

Costo
totale Costi fissi = 300

€ 1.000 -
800 -
600 -
Fissi
400 -
200 -
0 - | | | | |
50 100 150 200 250
Volume
Ancora sui costi

Costo marginale: incremento del costo della


produzione per un incremento unitario della
quantita’ prodotta:
CMA = ∆CT/∆Q = ∆(CF+CV)/∆Q = ∆CV/∆Q

Costo medio: costo equivalente di una unita’ di


prodotto, ottenuto dividendo il costo totale per il
valore della quantita’ prodotta:
CME = CT/Q = CF/Q + CV/Q = CMEF + CMEV
Costi fissi, variabili e medi: esempio (1)

N. addetti Produzione Costo Costo Costo Costo


impianto addetti Totale Medio
0 0 350 0 350 0
1 50 350 100 450 9
2 90 350 200 550 6,1
3 120 350 300 650 5,42
4 140 350 400 750 5,36
5 150 350 500 850 5,7
6 156 350 600 950 6,1
7 160 350 700 1050 6,6
8 162 350 800 1150 7,1
9 163 350 900 1250 7,7
Costi fissi, variabili, unitari e medi: esempio (1)

A B C D E
Costo Costo
Costo Costo
No. Costo fisso Costo variabile
Produzione Totale Medio
addetti impianto unitario Addetti unitario
(C+D) (E/B)
(C/B) (D/A)
0 0 350 0 0 0 350 0
1 50 350 7,0 100 100 450 9
2 90 350 3,9 200 100 550 6,1
3 120 350 2,9 300 100 650 5,42
4 140 350 2,5 400 100 750 5,36
5 150 350 2,3 500 100 850 5,7
6 156 350 2,2 600 100 950 6,1
7 160 350 2,2 700 100 1050 6,6
8 162 350 2,2 800 100 1150 7,1
9 163 350 2,1 900 100 1250 7,7
Economia di Scala

Ogni azienda opera secondo una propria struttura di


costi e ricavi

Ogni azienda dispone di diverse opportunità di


dimunizione dei costi globali unitari di produzione
all’aumentare del volume prodotto in funzione del
migliore sfruttamento dei costi fissi, ovvero……..

………sfruttando le economie di scala


Struttura dei costi medi unitari di breve periodo relativi a processi produttivi svolti
con impianti aventi una diversa capacità produttiva e differenti rendimenti tecnici
Fonte: Silvestrelli S. (1989), “L’impianto”, in Rispoli M. (a cura
di), L’impresa industriale, Il Mulino, Bologna, pag. 404.
Costo medio unitario
di produzione Ca Cb Cc Cd Ce

Ca min
Cb min

Cc min
Cd min
Ce min

Xa Xb Xc Xd Xe Volume di produzione
Struttura del costo unitario di produzione di lungo periodo dell’impianto
industriale: la curva “af” mostra le “economie di scala tecnologiche”
conseguibili in un dato settore industriale
Costo medio unitario
di produzione

a
Ca min
b
Cb min

Cc min c
Cd min d
Ce min e f

Xa Xb Xc Xd Xe Capacità produttiva
dell’impianto
Scelta della capacita’ produttiva dell’impianto

Sfruttamento delle economie di scala

Vantaggio derivante dalla Aumento del rischio


espansione della produzione connesso alla maggiore
con conseguenti riduzione del rigidità assunta dalla
costo unitario medio di struttura aziendale
produzione
Scelta della capacita’ produttiva dell’impianto:
il punto di pareggio

Fino a che punto si può sfruttare tale


vantaggio rispetto al rischio?

….almeno fino al punto in cui la scelta della


dimensione produttiva e di vendita consente
di recuperare i costi fissi e i costi
variabili……ovvero in corrispondenza del……
Punto di Pareggio (B.E.P.)
Il punto di pareggio
Break Even Point (BEP)

OVVERO IL PUNTO IN CUI I RICAVI DI


VENDITA EGUAGLIANO I COSTI TOTALI
DI PRODUZIONE

RT = CT
PUNTO DI INDIFFERENZA TRA PRODUZIONE
E INATTIVITA’
Il punto di pareggio: definizione

Si dice che un’impresa ha raggiunto il punto di pareggio


(break-even point) quando produce un valore di output Q tale
che
RT (Q) = CT (Q)

In pratica Q è la quantità minima che l’impresa deve produrre


per pareggiare i costi

È agevole verificare che se i costi fissi diminuiscono, a parità di


altre condizioni, il pareggio si consegue in corrispondenza di
una quantità Q minore
Calcolo analitico del punto di pareggio

Nel punto di pareggio si ha:

RT = CT
p x Q = CF + CV
p x Q = CF + (Cvu x Q)
p x Q - (Cvu x Q) = CF
Q x (p - Cvu) = CF
Q = CF/(p - Cvu)
Calcolo grafico del punto di pareggio
Ricavi Totali
Valore (Euro)

o
if tt
p ro
Costi Totali
di
r ea
70.000 A
B.E.P.
Costi Variabili
60.000
56.500

50.000

40.000
di ta
er Costi Fissi
p
30.000 di
r ea
A
20.000

10.000

3.750
2.000 (25%) 4.000 (50%) 6.000 (75%) 8.000 (100%)
Quantità (N. pezzi) prodotte o vendute
CALCOLO DEL PUNTO DI PAREGGIO
BREAK EVEN POINT - B.E.P.

Un esempio
Prezzo di vendita = Euro 500,00
Costi variabili unitari = Euro 250,00
Costi fissi = Euro 80.000,00
Calcolare la quantità di pareggio

Nell’ipotesi che i costi variabili ammontino 0,4


Euro per ogni Euro di fatturato
Calcolare il MdC
Margine di Contribuzione

In denominatore del BEP (p - Cvu) è un indicatore


fondamentale e prende il nome di
Margine di Contribuzione (MdC)

Esso rappresenta una misura di profitto parziale

In particolare il MdC unitario misura quanto contribuisce


una unità di prodotto venduta alla copertura dei costi fissi

Infatti poiché in corrispondenza del BEP il profitto è 0, il


MdC misura di quanto il ricavo unitario contribuisce alla
copertura dei costi fissi
Punto di pareggio e potenzialità economico-strutturale
dell’azienda
Dalla posizione del BEP si può evincere il grado potenzialità economico-strutturale
dell’azienda
- per un incremento dei costi o per una diminuzione dei ricavi, ricavi il BEP si
sposta verso destra Ricavi Totali
Costi Totali 2
o
Valore (Euro) B.E.P. 2 fitt
pro
di Costi Totali 1
r ea
70.000 A
B.E.P. 1 Costi
60.000
56.500 Variabili
50.000
i ta

Costi Fissi 2
rd

40.000
pe
di

Costi Fissi 1
ea

30.000
Ar

20.000

10.000
3.750 8.000 (100%)
2.000 (25%) 4.000 (50%) 6.000 (75%)
Quantità (N. pezzi) prodotte o vendute
Punto di pareggio e potenzialità economico-strutturale
dell’azienda

- per una diminuzione dei costi o per un incremento dei ricavi,


ricavi il BEP si
muove verso sinistra Ricavi Totali 2
Valore (Euro) Ricavi Totali 1

rofitto
Area di p
Costi Totali 1
70.000 B.E.P. 1

60.000 Costi
56.500 Variabili
50.000 B.E.P. 2
40.000
ita
rd

Costi Fissi 1
pe

30.000
di
ea
Ar

20.000

10.000
3.750 8.000 (100%)
2.000 (25%) 4.000 (50%) 6.000 (75%)
Quantità (N. pezzi) prodotte o vendute
Punto di pareggio e potenzialità economico-strutturale
dell’azienda

in definitiva:

- più il BEP si muove verso sinistra più migliorano le


potenzialità economico-strutturali dell’azienda (ampliamento
dell’area dei profitti)

- più il BEP si muove verso destra, più si avvicina al punto di


max sfruttamento degli impianti con il rischio che una lieve
flessione delle vendite può spingere subito l’impresa nell’area
delle perdite
Margine di Sicurezza (MdS)

E’ la differenza tra l’utilizzo previsto della capacità


produttiva dell’impianto e quello a cui corrisponde il
punto di pareggio

Ad es. se il BEP si colloca al 60% della capacità massima di


produzione e la quantità che si prevede di produrre è pari al
75% della stessa, l’azienda dispone di un margine di
sicurezza pari al 15%

Ciò significa che in caso di una contrazione della domanda del


15% della capacità produttiva max, essa non entrerà
nell’area di perdita
Punto di pareggio e Margine di Sicurezza
Ricavi Totali
Valore (Euro)

Costi Totali
o
if tt
p ro
di
r ea
70.000 A Costi Variabili
B.E.P.
60.000
56.500

50.000

40.000
di ta
er Margine di Sicurezza Costi Fissi
p
30.000 di
r ea
A
20.000

10.000

3.750
2.000 (25%) 4.000 (50%) 6.000 (75%) 8.000 (100%)
Quantità (N. pezzi) prodotte o vendute
Limiti del Punto di Pareggio

• Variazione proporzionale dei ricavi in funzione delle


vendite

• Viene venduto tutto ciò che si produce

• L’azienda è mono-prodotto

• Variazione proporzionale del costo variabile


rispetto al volume di vendite

• Invariabilità dei costi di approvvigionamento al


variare della produzione

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