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PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO

L’imputazione dei costi indiretti:


l’orientamento ai centri di costo
(2^ parte)

Prof.ssa Paola Vola


La misurazione dei costi basata sui centri di costo:
fasi principali
Il processo di ripartizione dei costi indiretti avviene in due fasi:
 Localizzazione dei costi ai centri di costo (CdC)
 Imputazione dei costi dei CdC ai prodotti

Il metodo, usando i CdC come unità di rilevazione intermedia,


permette di conoscere:
 Le modalità di consumo delle risorse da parte dei centri, quindi
i costi assorbiti da ciascun CdC
 Le modalità con cui i prodotti consumano le risorse del
processo di trasformazione, quindi i costi dei CdC assorbiti
dall’unità prodotto
Fasi/nodi progettuali critici
1. Localizzazione dei costi nei centri di costo: individuazione
dei centri di costo e attribuzione dei costi ai centri di costo

2. Gerarchizzazione dei centri di costo

3. Allocazione dei costi dai centri di costo intermedi ai centri


finali: definizione delle relazioni tra i diversi CdC

4. Imputazione dei costi dai centri di costo finali all’unità


prodotto
1. Localizzazione: individuazione dei centri di costo
Centro di costo

Minima unità contabile di raggruppamento dei costi.


Rappresenta una destinazione intermedia (oggetto di calcolo
intermedio) nel processo logico di calcolo del costo di
prodotto

I CdC tendono ad identificarsi con le unità organizzative e sono caratterizzati da:


1.Un certo ammontare di risorse assegnate e governabili
2.Una data tecnologia (un processo distinto)
3.Un insieme omogeneo di risultati (si può individuare e quantificare l’output
del CdC)
1. Localizzazione: individuazione dei centri di costo-esempio
CdC Filati
CdC Tessitura CdC Finissaggio
Ricevimento

Controllo Finissaggio Finissaggio


Controllo Preparazione Tessitura Greggio Standard Speciale
Filati

Controllo Finito

Orditura CdC Controllo


prodotto finito
CdC Orditura
1. Localizzazione: attribuzione dei costi ai CdC
 Misurazione delle risorse consumate dai singoli CdC.

 Ai CdC sono attribuiti costi che:


• Riguardano la gestione economica caratteristica (no operazioni
accessorie es. oneri finanziari)
• Concorrono alla determinazione del risultato operativo (no costi
che non sono di competenza dell’esercizio)
• Riguardano fattori produttivi connessi ai processi svolti nel centro
(no ad es. lavorazioni esterne direttamente imputate ai prodotti)

 I costi localizzati ai centri possono essere:


• Costi specifici di CdC
• Costi comuni (la base di ripartizione dovrebbe rappresentare
l’effettivo consumo da parte del centro della risorsa comune)
2. Gerarchizzazione dei centri di costo
 Significato: classificazione dei centri al fine di
evidenziare la modalità di partecipazione al processo
produttivo
 Presupposto: i centri di produzione hanno un legame
diretto con il prodotto (n.b. fine ultimo è il calcolo del
costo unitario di prodotto) e sono i centri finali ai quali
allocare i costi degli altri centri
 Finalità: imputare alle unità di prodotto costi che, per
loro natura, non sono parametrabili alle unità di prodotto
2. Gerarchizzazione dei centri di costo
Relazioni con il
Attività svolte
prodotto/servizio

CdC di produzione

CdC ausiliari CdC Finali

CdC di servizi
CdC Intermedi
CdC virtuali
Spesati a CE
2. Gerarchizzazione dei centri di costo
Centri di UO in cui si svolgono i processi produttivi
produzione L’output del centro è individuabile come “prodotto”

UO dell’area produttiva, ma il cui output è un “prodotto”


Centri ausiliari
consumato dalle altre UO produttive: unità di servizi

UO di servizio, non di area produttiva, che forniscono output


Centri di consumati da altri centri (o per il prodotto finito). Può essere
servizi difficile individuare la funzione di assorbimento di tali output

Non corrispondono a UO, sono centri residuali o creati per


Centri virtuali allocare i costi di specifici oggetti di calcolo. Possono essere anche
temporanei.
2. Gerarchizzazione dei centri di costo: esempio
Costi indiretti (Voci del piano dei conti) : Ammortamenti, Cespiti spesabili, Manodopera/Personale,
Manutenzione, Servizi esterni, Filati, merci e tessuti industriali, Materiali di consumo, Prodotti Chimici (materiali
di consumo), Servizi generali, Pubblicità, Servizi professionali, Spese di vendita (fisse e variabili), Spese Generali
e amministrative, Energia.

Centri di costo intermedi Centri di costo


non di produzione intermedi produzione
• Servizi generali
• Costi comuni di produzione
• Servizi amministrativi
• Servizi mensa • Servizi informatici/EDP • Officina (manutenzione)
• Servizi automezzi • Laboratorio filati

Centri di costo non di produzione Centri di costo di produzione


• Marketing & Sales • Ricevimento, Controllo filati
• Ricerca e sviluppo • Orditura
• Qualità • Tessitura: Costi comuni di tessitura, Preparazione, Sale,
• Logistica Pettini, Licci e lamelle
• • Finissaggio: Controllo greggio, Finissaggio standard,
G&A Finissaggio speciale, Costi comuni di finissaggio
• Controllo finito

Rilevati nel Conto Imputati all’unità di


economico: costi di prodotto: costi di
periodo prodotto
3. Allocazione dei costi dai CdC intermedi ai CdC:
il coefficiente di allocazione

Finalità dell’allocazione è l’esplicitazione delle relazioni


di interdipendenza funzionale tra CDC utenti e CDC intermedi

COSTI ATTRIBUITI AL
CDC INTERMEDIO COEFFICIENTE DI
ALLOCAZIONE
BASE DI RIPARTIZIONE
3. Allocazione dei costi dai CdC intermedi ai CdC:
la base di ripartizione
La base di ripartizione deve esprimere il rapporto di causalità tra CdC
intermedio e finale:
 Indicatori di impiego: quando le relazioni tra centri sono
misurabili su base oggettiva (es. manutenzioni : ore
intervento….)
 Indicatori di attività: non sono servizi misurabili su basi
oggettive, ma sono legati ai livelli di attività del centro utente
(controllo di qualità, movimentazione; manutenzione:ore
macchina CdC utente….)
 Indicatori di capacità: si può individuare un legame tra la
capacità produttiva del centro intermedio e l’impiego dei centri
utenti della stessa capacità.
3. Allocazione dei costi dai CdC intermedi ai CdC:
le relazioni tra i CdC
 I costi allocati alle diverse categorie di CdC devono essere ripartiti sui
centri di costo produttivi (allocazione) e quindi imputati ai prodotti.

 Metodi per l’allocazione dei costi dai CdC ausiliari e di servizio agli altri
CdC:
• Metodo diretto: si ipotizza una relazione diretta dei CdC ausiliari e
di servizio con i CdC produttivi
• Metodo per passaggi: considera anche i legami esistenti tra i CdC
di servizi e ausiliari e non solo tra questi e i CdC produttivi
• Metodo reciproco: permette di evidenziare tutte le relazioni
bidirezionali tra i CdC.
3. Allocazione dei costi dai CdC intermedi ai CdC:
il metodo diretto
Imputazione diretta dei costi totali di ciascuna unità di
servizi ai centri di costo produttivi

PUNTO DEBOLE VANTAGGI

Si ignora ogni servizio Semplicità della


erogato da un’unità di allocazione
servizi ad un’altra
unità di servizi
3. Allocazione dei costi dai CdC intermedi ai CdC:
il metodo per passaggi

Considera, anche se in misura limitata, i servizi erogati


da un’unità di servizi alle altre unità di servizi

PUNTO DEBOLE

Si riconoscono solo relazioni univoche di impiego di


servizi, anche in presenza di relazioni reciproche
3. Allocazione dei costi dai CdC intermedi ai CdC:
il metodo reciproco
Riconosce che i servizi erogati da un’unità possono
essere impiegati pro quota da tutte le altre unità di
servizi e reparti produttivi.

Prevede quindi l’imputazione reciproca dei servizi


fra tutte le unità, attraverso allocazioni bidirezionali.

PUNTO DEBOLE

Occorre definire un sistema di equazioni lineari.


Si possono verificare situazioni di errori circolari.
4. Imputazione dei costi dei CdC ai prodotti
Tutti i costi Centri di costo finali Tutti i costi Prodotti

I costi dei centri di costo finali di produzione sono imputati alle


unità di prodotto mediante un coefficiente di imputazione,
calcolato come:

Costi del CdC finale Y


base di ripartizione

Base di ripartizione in grado di rappresentare la diversa intensità con cui


ciascun prodotto assorbe la capacità produttiva del centro di costo finale
4. Imputazione dei costi dei CdC ai prodotti:
base di ripartizione
Base di ripartizione
 Attività connessa con impiego di macchinari: ore macchina
 Attività ad alta intensità manuale: ore MOD
 Output pezzi/servizi omogenei: n° pezzi/volumi prodotti

Con i servizi l’individuazione del legame con la capacità produttiva potrebbe non essere
così immediato

N.B. La base di ripartizione dei CdC finali dovrebbe essere una misura della capacità
produttiva del CdC: quota capacità impegnata

Alternative di misurazione: capacità teorica, attesa, attuale … o meglio in “condizioni


medie normali”
4. Imputazione dei costi dei CdC ai prodotti:
coefficiente di imputazione

Esempio CdC Tessitura Esempio: CdC Ricevimento filati

Criterio di imputazione: Criterio di imputazione: kg di filato


ore macchina (tempo medio di tessitura)

Coefficiente di imputazione: Coefficiente di imputazione:

Totale costi CdC Tessitura= euro/ora macchina Totale costi CdC Ricevimento = Euro/kg di filato
Kg di filato
ore macchina
Limiti dell’orientamento ai CdC
Accorciamento dei cicli di vita dei prodotti
Aumento fenomeni di anticipazione dei costi
Impatto della diversità e della complessità
Dinamica dei costi indiretti

Costi Indiretti
non industriali Costi Indiretti
non industriali
Costi Indiretti
industriali
Costi Indiretti
industriali

Costi Diretti
Costi Diretti

Anni 1900 1920 1940 1950 1960 1970 1980


Rapporto tra
Lavoratori Informazione
Lavoratori Produzione
0.22 0.34 0.46 0.60 0.75 0.94 1.13
in USA

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