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LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE

Approfondimento per esame Ragioneria

Metodo della commessa completata


Detto anche zero profit method, rappresenta uno dei metodi per valutare i lavori in corso su
ordinazione.
Lo si utilizza quando ci si trova difronte a valori previsti (ma non certi) e non si è sicuri dei margini
o della fedeltà dell’azienda, che ha commissionato l’appalto, nei pagamenti. Con tale metodo,
quindi, si ragiona in modo prudente e per tale motivo dovrei valutare le rimanenze (OIC 23) o i
ricavi (IFRS 15) di ogni anno al minore tra il costo di produzione e il valore di presumibile realizzo,
di conseguenza tutto il margine dell’attività si verifica nell’ultimo anno, mentre negli anni
precedenti si sono verificate molto probabilmente delle perdite.
Tecniche conosciute per la percentuale di stato di avanzamento (sono 4, noi utilizziamo solo 1)
L’OIC 23, tra i vari metodi previsti per la valutazione dei lavori in corso su ordinazione, disciplina
quello della percentuale di stato avanzamento lavori. Questo metodo prevede l’iscrizione, tra le
rimanenze o tra i ricavi, del valore reale delle attività aziendali in modo tale da suddividere il
margine dell’azienda su più anni e non generare perdite. La percentuale di stato avanzamento lavori
si calcola:
-metodo delle misurazioni fisiche: totale ricavi stimati x rapporto fra quantità di lavoro svolto e
quantità di lavoro totale stimato;
-metodo delle ore lavorate: valore aggiunto complessivo x rapporto fra ore effettivamente lavorate e
ore di lavoro totali stimate;
-metodo delle unità consegnate: i prodotti in corso di lavorazione o finiti ma non consegnati sono
valutati in base al costo di produzione e considerati come rimanenze di magazzino;
-metodo del cost to cost (benchmark): totale dei ricavi stimati x rapporto fra costi sostenuti
nell’esercizio e quelli che avevo previsto di sostenere.

Criteri di iscrizione e valutazione delle rimanenze


Il criterio di iscrizione delle rimanenze avviene al costo: per le merci al costo d’acquisto, per i
prodotti o i semilavorati al costo di produzione, dato che non vengono acquistati ma prodotti
internamente. L’altro parametro di valutazione è il valore di presumibile realizzo: contabilmente, al
31/12, viene scelto il più basso tra costo d’acquisto/di produzione e valore di presumibile realizzo
diretto o indiretto. Il valore di presumibile realizzo per le merci e i prodotti finiti è il prezzo di
vendita, mentre per una materia prima è un valore di realizzo indiretto, cioè la quota di valore di
vendita del prodotto finito. Tra i beni che possiamo avere in rimanenza rientrano i beni fungibili,
ovvero beni interscambiabili dei quali è difficile determinane il valore individuale. Vi sono 3
metodi: LIFO (last in first out), FIFO (first in first out) e media ponderata (es. compro 60 lenzuola il
23/12 a 1 euro e 40 lenzuola il 24/12 a 1.10 euro, di conseguenza il 60% delle lenzuola rimaste sarà
valutato a 1 euro mentre il 40% sarà valutato a 1.10).
L’OIC 23 e l’ASC 330 prevedono libera scelta tra le metodologie, mentre, lo IAS 2 rifiuta il LIFO
poiché l’utilizzo di tale metodo, secondo lo IASB, porta alla creazione di una riserva occulta,
causato da una valutazione inferiore delle rimanenze rispetto al prezzo di mercato.

Riserva LIFO
Il criterio di determinazione del costo dei beni fungibili presenta tre metodi:
LIFO (last in first out)
FIFO (first in first out)
COSTO MEDIO PONDERATO.
OIC 23 E ASC330 prevedono libera scelta tra le tre metodologie.
n regime di inflazione (i prezzi aumentano) con il LIFO sottovaluto le mie rimanenze, mentre con il
FIFO mi avvicino di più al valore di mercato (fair value al 31/12).
Per quanto motivo, secondo lo IAS2 il LIFO non può essere applicato questo poiché porta alla
creazione di una riserva occulta causata da una valutazione inferiore delle rimanenze rispetto al
prezzo di mercato.

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