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L’ETIMOLOGIA
Baglioni
1. Questioni preliminari
1.1. Che cos’è l’etimologia?
Definizione complessa, diverse maniere di intenderla (Mario Alinei, 35 definizioni diverse).
Etimo: la forma più antica alla quale sia possibile risalire nello studio della storia di un vocabolo. C’è un
etimo prossimo (latino, greco…) e un etimo remoto (indoeuropeo generalmente)
Etimologia:
a. Ricerca degli etimi, cioè dell’origine delle parole. Padre < PATER. Non sempre coincide con la
forma più antica: padre < *pәtér (indoeuropeo).
b. Ricerca dei rapporti formali e semantici che legano una parola con un’altra unità che la precede
storicamente e da cui quella deriva (Zamboni). Cerca di ricostruire i rapporti lineari di una parola
esplicitando i passaggi intermedi:
Trafila: ie. *ak1 > lat. acus2 > lat. dim. acucula > fr. ant. aguille > it. ant. aguglia3 > it. guglia
c. Ricerca della storia (integrale o parziale) delle parole ovvero l’individuazione dei rapporti
intercorrenti tra le diverse forme di una o più parole nel corso della storia.
Di parole in prospettiva diacronica. L’etimologia si occupa della motivazione8 storica e non della
motivazione virtualmente percettibile (Gusmani), vale a dire, in cui è possibile ricavare in qualsiasi
momento delle regole di composizione e derivazione sincronica di un determinato sistema linguistico:
a. Onomatopee: hanno un legame diretto con l’oggetto o l’azione perché ne riproducono il suono.
(ticchettio dell’orologio). Sincronico, non c’è una parola di origine ma un suono. Diacronico ed
etimologico quando bisogna fare trasparente una struttura la cui origine è diventata oscura: toc toc <
toccare; cincischiare < *INCISULARE (tagliare), associato erroneamente al suono delle forbici.
b. Voci espressive: evocano sensazioni e movimenti mediante la ripetizione e l’opposizione di suoni
(zig-zag, ninna nanna).
c. Composizione e univerbazione: padreterno < padre – eterno.
d. Derivazione: -aio (gelataio), -ezza (bellezza)…
1 Acuto o appuntito,
2 Ago
3 Ago ed elemento architettonico gotico.
4 Vera mente = con la mente vera, con intenzione sincera.
5 Omaggio < omage
6 Lupo mannaro. Mannaro < *lat hominarius. Aggettivo derivato da un volgare latino homo (essere umano).
7 Lasciare in asso. a. Prontuario etimologico, Aldo Duro: Asso come l’1 nei dadi, lasciare nel punto più basso.
(abbandonare senza preavviso). b. DEI, Giovanni Alessio: assus ‘arrostito’ senza acqua > puro (vino senza acqua) >
solo, senza compagnia > lasciare solo.
8 La ragione per cui si ha una forma o un significato.
Motivazione avvertita in sincronia dai parlanti non corrispondente con quella in diacronia: meridione <
meridionale e non viceversa come sì succede con settentrionale < settentrione. Retroformazione: parola
estratta da una di formazione più ampia.
Calchi morfologici o strutturali che non si concepiscono come prestiti: grattacielo < skyscraper.
Fuorilegge < outlaw
Paretimologia: ri-motivazione di una parola oscura : stravizio < croato zdravica (sfida al bere) ^ stra-
(grande)
2. Un po’ di storia
2.1. Antichità e medioevo (etimologia “sincronica”):
Cultura ebraica: nel nome, anche proprio, si legge il destino e la volontà divina. Adamo < semitica terra;
Babilonia < confusione.
V – IV a.C. in India: analisi dei rapporti di derivazione per l’interpretazione del Veda (Testi sacri)
IV a.C. Platone, inizio dell’etimologia: Cratilo (eracleo, naturalista10, le parole si originano per natura,
direttamente dalle cose) vs. Ermogene (Sofista, convenzionalista, mitico legislatore 11). Socrate introduce il
concetto di prota onomata (primi nomi, non derivabili da altre parole)
III a.C. Greci stoici: etymologia (logos: discorso + étymon: intorno al vero) come strumento di
conoscenza linguistica e filosofica, rivela l’essenza o vera natura dell’oggetto.
I a.C., Roma: Varrone riprende l’idea dei nomi primitivi (verba primigenia) ma investiga più a fondo i
meccanismi di derivazione grammaticale (equitatus cavalleria < equites cavalieri < equus cavallo) e differenzia i
vocaboli nostra e aliena (grecismi) contemplando la possibilità dei prestiti.
Medioevo: concezione mistico – divinatoria, centralità della speculazione etimologica, etimologia come
basse stessa di ogni forma di conoscenza (forma di pensiero transdisciplinare):
VII d.C. Enciclopedia Etymologiae (Isidoro di Siviglia), l’etimologia come la prima e fondamentale
conoscenza delle cose: grammatica, retorica, musica, astronomia inserite in un sistema coerente. Isidoro
distingue tra nomi secundum naturam (primordiali), secundum placitum (convenzionali, derivati da altre
parole). Questi ultimi possono trarre la propria denominazione ex causa (i re reggono), ex origine (homo <
humus ‘terra’), ex contrariis (canis < a non canendo, ‘ non canta’). Riconosce anche la derivazione
grammaticale, la natura onomatopeica di certe parole e anche alcuni prestiti greci.
Etimologia retorica: interpretazione svincolata completamente dalla forma (gioco enigmistico):
Isidoro le lettere (litterae) altro non sono che il percorso (iter) a chi legge (legentibus). Pietro Elia cadaver
< CAro DAta VERmibus (carne data ai vermi). Etimologia come decifrazione: perfino Dante nel Paradiso
l’adopera così: San Francesco Ascesi (remoto di ascendere).
9 Es. Storia dell’arte: Guglia: 1. Obelisco neroniano 1200 > architettura gotica > pinnacolo di una costruzione.
10 Etimologia inverosimile: Alétheia (verità) < theia ale (divino vagare)
11 Basato sull’evocazione diretta delle cose da parte dei suoni: L- (liquido e scivoloso) i- (sottile e stretto). Quest’idea
sul valore evocativo dei suoni permarrà nella riflessione linguistica fino all’illuminismo francese.
Sarcasmo Giuseppe Belli (simile a Voltaire) Agli etimologisti: pestare radice greca con mezza sillaba
latina, e aggiungendo alla ricetta un po’ di ebraico, siriaco e aramaico e manipolando le parole a proprio
piacimento per trovar l’inquadratura.
Christian Diez (tedesco, equivale a Bopp e Pott in etimol. romanza): prima grammatica storica
comparata 1836 e primo dizionario etimologico delle lingue romanze 185316. Lui applica il metodo storico
comparativo indoeuropeistico in ambito romanzo, metodo critico e scientifico che si sottopone alle regole
fondate sulla fonetica. Prassi etimologica: non ricostruisce forme non attestate (congetturalità ridotta),
privilegia il latino e riconosce nelle lingue di sostrato solo un 10% di apporto, contrasta con altre forme di
lingue romanze, e impiega documentazione abbondante per sostenere le sue idee. Es. formaggio - formatge
prov
- fromage franc - formage sp arc < formaticus ‘da forma’. Spiega che il formaggio viene confezionato in una
forma, supporta la sua idea con un trattato sull’agricoltura di Columella e con la voce non suffissata fourmo
del provenzale che conserva quel significato (formaggio). Abbina al controllo dell’evoluzione formale
quello dello sviluppo semantico.
1870. Separazione etimologia indo e romanza. I neogrammatici elaborano una teoria (Principio
dell’ineccepibilità delle leggi fonetiche ‘indoeuropeo’) secondo cui i mutamenti linguistici sarebbero
assimilabili a leggi della fisica, e come tale non conoscerebbero eccezioni17, le “eccezioni” si spiegherebbero
tramite interferenza di altre regole. Grazie a questo si trova che Pontos ‘mare’, pons ‘ponte’ e find hanno
un’origine formale comune. Solo dopo è stato possibile trovare la matrice semantica comune ‘passare
attraverso’(p. 43)
Hugo Schuchardt Sulle leggi fonetiche. Contro i neogrammatici 1885: inconsistenza della teoria sulla
base della sua validità limitata nel tempo e lo spazio, e della diversa incidenza secondo la frequenza di uso
della voce. Lui si concentra sulle voci onomatopeiche ed espressive, interferenze lessicali (prestiti) da altre
lingue, e sulle ricostruzioni dalla trafila formale problematica spiegate con argomenti storici e semantici 18. In
ogni studio etimologico si devono conciliare il mutamento fonetico e quello semantico.
16 1 parte. Voci attestate in due o più aree romanze. 2 parte. Parole esclusive di una sola area.
17 Automatizzazione troppo rigida e insufficiente che relega il significato. L’etimologia romanza doveva seguire altra
strada con criteri più precisi e raffinati, studiando il percorso evolutivo e non solo una corrispondenza meccanica tra
suoni.
18 Trouver franc, trobar prov, trovare it < turbare (Diez, forma con problemi nel consonatismo e vocalismo). Schuchardt
afferma che la spiegazione si trova nel significato: turbare = agitare l’acqua (pescatori) > ‘cercare pesci per
catturarli’> ‘trovare pesci’ > ‘trovare’. Uso di documentazione di riscontri in lingue romanze e non romanze, citazioni,
disegni spiegativi della tecnica di agitare…
Apice dell’etimologia romanza: Walther von Wartburg seppe trovare una sintesi tra i diversi indirizzi
nel suo capolavoro FEW (Dizionario etimologico francese, 25 volumi), con una concezione totalizzante
dell’etimologia che intende rappresentare il lessico galloromanzo (francese, provenzale e dialettale). Egli
sostiene che il compito dell’etimologia non è solo trovare la radice di una parola ma anche seguire il gruppo
di parole osservato nelle sue molteplici ramificazioni e con tutti i suoi rapporti. In effetti, la sua opera segue
anche una direzione progressiva. L’arbitrarietà è ridotta al minimo con imponente documentazione
(attestazioni antiche, voci dialettali, occorrenze in linguaggi specialistici) e con la costante comparazione con
le altre lingue romanze. Una storia della parola ricostruita frammento per frammento.
Dopo il 1930 si vede un declino dello studio etimologico con il boom delle teorie linguistiche sincroniche
strutturalismo, generativismo. Etimologia marginale negli studi, tentativi mancati di aggiornare il metodo
(universali etimologici), ma alla fine -secondo l’autore- si tratta di una lunga digestione della gran quantità di
stimoli dell’Ottocento e il primo Novecento.
It
Spat(u)la Spatola *Spatla Spalla spalla
Problema formale: tl > kk ^ ll. Vetulus > vetlus > vecchio.
Plausibile perché in altri gruppi consonantici ct, pt, ps, ct sì si
presenta assimilazione in cui la seconda attira la prima octo >
otto; scriptus > scritto; scripsi > scrissi.
3.1.2. I processi morfologici: Affinché un’etimologia possa essere ritenuta plausibile, non basta
giustificare l’evoluzione dei suoni, ma occorre guardare anche alla morfologia.
a. Menage: Cocchio > *vehiculicum ma i sostatinvi -culum ammettono solo -aris, -arius
(vehicularis e vehicularius)e non icum. còcchio < ungh. kocsi ‘di Kocs’, località ungherese,
luogo di provenienza di un tipo di carro leggero a due ruote trainato da pariglie di cavalli,
divenuto popolare nel XVI secolo in seguito alle nozze del figlio del Re d’Ungheria con
Bianca Maria Sforza (EVLI, s.v.).
b. CĀSUS Menage e Diez: cascare > *casicare, suffisso -icare molto produttivo per formare
verbi da aggettivi, sostantivi o altri verbi: morsus > morsicare (mordere); communis >
communicare.
c. Stravizio < zdravica, stra- non si usa con sostantivi.
d. Loporcaro: Figo / fico ‘bello, valido, divertente’ < ficaccia ‘medicina utile, efficace’ per retroformazione. Si scarta
fico > fica perché non è comune trarre aggettivi da sostantivi femminili con un semplice
cambiamento del morfema flessivo.
È importante dire in conclusione che le regole di formazione delle parole non sono immutabili, ma
cambiano nel tempo. Ad esempio: - La derivazione di sostantivi da altri sostantivi per
accorciamento: Bicicletta> bici; frigorifero>frigo era sconosciuta alla lingua antica. Al contrario
l’italiano antico contemplava la possibilità che da un verbo si formasse il participio passato aggiungendo
o Urto < urtare. Che è usato da Dante con il valore di Urtato. Il che invece nell’italiano attuale non è più
possibile fare. Vi sono dei fossili in alcuni aggettivi scaltro, guasto che sono originari participi di
guastare e scaltrire.
3.2. Il cambiamento semantico: in maggior parte imprevedibile perché 1. dipendono dalla trasformazione
dei referenti concreti o astratti (designata) 2. Possono veicolare due o più significati (polisemia) che si
manterranno entrambi (macchina: veicolo, apparecchio) o dopo una fase di polisemia si perderà l’originario
(fortuna). Non succede però mai a caso (Ullman), c’è sempre una qualche associazione tra il vecchio e il
nuovo significato:
3.2.1. Mutamenti semantici per somiglianza di un significato a un altro:
23 Laterale palatale.
a. Metafora24: associazione tra due significati appartenenti a campi semantici diversi in base a un tertium
comparationis (TC: elemento in comune). Aguglia: ago > obelisco, pinnacolo; Spalla < spatula (forma)
(TC: appuntito). Molto produttivo per la semplicità, lo usiamo quotidianamente (libro grande = mattone).
Catacrèsi25: chioma ‘capigliatura’ > ‘parte superiore di un albero’. Ancora più facile se si associano due
campi metaforici (Lakoff, Johnson), risorsa che può generare perfino universali linguistici e cognitivi
(Cervello = contenitore).
b. Associazione tra significanti dello stesso campo semantico (1. Camb. qualità designatum 2.
estensione o 3. restrizione): 1. Talpa > *taupa > topa > topo (entrambi sono piccoli roditori). 2. *tropare
‘trovare, comporre tropi: canti e figure retoriche’
> trovare qualsiasi cosa concreta o astratta. 3. Macchina: ‘qualsiasi congegno’ > veicolo.
BESTIA ‘bestia feroce’ > it. biscia ‘serpe’, sp. bicho ‘insetto’.26 MULIER ‘donna’ > moglie
‘guancia’ ‘bocca’
*wankja (germano) bucca os
*wankja bucca os
Metonimia di natura grammaticale: formazione del futuro per mezzo di verbi modali indicanti
intenzione, auspicio, necessità: cantare habeo = canterò (devo cantare dunque, lo farò).
Grammaticalizzazione.
Sineddoche (tipo di metonimia secondo Ullmann): parte per il tutto (senzatetto x senza dimora).
Antonomasia: impiego di un nome comune per indicare un nome proprio (La città eterna = Roma) o
viceversa (casanova, dongiovanni). Es: Monello < (Si)mone il sottoscritto in gergo furbesco < chi parla < finto
mendicante.
Ellissi: riduzione di una sequenza di parole abituali in una sola voce che riassume l’intera accezione
(maturità per esame di maturità; specialistica per laurea…). Secondo Blanck il mutamento semantico si
presenta nell’acquisizione di un nuovo significato da parte della parola non elisa (maturità: qualità di
maturo, esame). In molti casi, durante la generalizzazione si perde il legame con le altre parole della
sequenza come negli etimi aggettivali: tempus diurnum > giorno. In altri l’aggettivo smette di specificare
un tipo e passa a designare la totalità: soldo < nummus solidus (moneta massicia>denaro). Riguarda
anche altre categorie grammaticali: non mica ‘né una briciola sost’ > mica avverbio.
L’ellissi agisce anche sui prestiti ma nei casi in cui la testa della sequenza varia, in italiano si impiega
comunque quella privilegiata dalla propria struttura e non dal significato saliente: nigh club; reality
show…
3.2.3. Mutamenti semantici per contrasto: si riconoscono sempre ragioni psicologiche. Più
marginale e più dipendente da fattori extralinguistici.
24 Quintiliano.
25 Figura retorica consistente nell'estendere metaforicamente il nome di una cosa a un'altra per mancanza di un termine
proprio (il collo della bottiglia), oppure nell'usare una parola il cui significato è in contraddizione con quello originario
(brutta calligrafia).
26 Da non confondersi con il mutamento derivato dall’uso di una parola connotativamente più familiare e affettivo:
gatto / micio (Generalizzazione dell’uso popolare a quello generale). Es. Sostituzione pulcher > bellus; edere >
manducare (mangiare con voracità); caput > testa ‘vaso di terracotta’; diminutivi: cerebellum ^ cerebrum; fratellus ^
frater.
Antifrasi: Blank, per quanto marginale non può essere sconosciuta. Figura retorica che consiste
nell’esprimersi con termini di significato opposto (antonimi) a ciò che si pensa 27, o per ironia (per es.:
«Ora viene il bello!») o per eufemismo (Una buona donna = prostituta).
Donnola / comadreja < dominula ‘signorina, pequeña comadre’ ^ mustela. Causa: animale considerato
cattivo e apportatore di malattie, uso vezzeggiativo con funzione apotropaica28.
3.3. Interazione tra due cambiamenti: atipici perché non seguono l’iter normale che prevede A=a con dei
mutamenti formali e semantici prevedibili.
3.3.1. Collisione omonimica: l’insieme di processi che porta due parole originariamente distinte nel
significante e nel significato a diventare omonime, cioè a condividere lo stesso significante: a. Actus / aptus
> atto (sost, agg.); b. cera latino sostanza dalle api / chiere franc aspetto > cera ‘passare la cera, avere una brutta cera’; c.
rima lat fessura / rime franc metrica > rima Ambiguità tollerata dalla lingua perché sono parti del discorso diverse
(a), appartengono a cambi semantici ben differenziati (b) o possiedono una frequenza di uso distinta (c). Solo
apparente, si riconoscono due parole diverse sia all’origine sia in italiano.
Sebbene siano discusse, in teoria è possibile la fusione in una sola parola di due voci affini per funzione
grammaticale e significato. Mutamento atipico perché in un significante confluiscono due etimi diversi.
Difficilmente verificabile che una parola polisemica si debba alla combinazione di due parole distinte.
Es: Accordare ‘mettere d’accordo’ – ‘armonizzare uno strumento < *accordare - *achordare (< chorda). Verosimile però pensare
a un’estensione del verbo accordare per paretimologia con chorda in cui ha acquisito il significato di
armonizzare (non collisione). Es: da origine (vengo da roma) < DE AB. da avvicinamento (vado da Maria) <
DE AD. Atri lo considerano derivato da DE AB con successiva estensione semantica.
Ancora più discussa è la questione se una collisione omonimica possa essere all’origine della
sostituzione di uno dei due omonimi con una voce di etimologia diversa (Gillieron). In Guascone non si
ritrovano sopravvivenze della parola latina GALLUS. Poiché l latino in fine di parola > t = gallus > gat
(gatto). La collisione tra i due nomi avrebbe causato la scomparsa della parola originaria e la sostituzione
con Hazan ‘fagiano’ – vicarius ‘amministratore del pollaio’. Ipotesi indimostrabile perché può esserci
sostituzione senza collisione (coxa, bucca) oppure omonimia senza sostituzione (atto, cera).
3.3.3. Incroci lessicali: un processo di contaminazione in cui due parole di significato affine danno
origine ad un’altra parola indicato con il simbolo X. Influenza di tipo formale
Greve < Gravis (grave pesante) x Levis (leggero) antonimo. Brina < PRUINA (brina), BRUMA (nebbia),
somiglianza contesto invernale.
Casi ambigui non verosimili per mancanza di relazione semantica: a. Gaglioffo 30 < gagliardo, goffo.
b. (Devoto) Fandonia ‘notizia evidentemente falsa’ < effanda ‘cose da dichiarare solennemente’,
testimonia ‘testimonianze’.
Parole macedonia: risultano dalla fusione di parte di una parola con una parola intera, conserva i
due significati, una delle componenti resta intatta, è trasparente e avviene in una cronologia diversa
(moderna): fantascienza, cantautore…
3.3.4. Etimologia popolare o paretimologia: accostamento di una parola la cui articolazione interna
risulta opaca con un’altra parola formalmente simile ma in genere etimologicamente irrelata 31. Si differenzia
dall’incrocio perché non avviene all’origine e perché è sempre provocata dalla somiglianza formale delle due
voci. (es. stra-vizio non riconosciuta origina dal croato zdravica). Casi:
1) Mutamento di significato mentre la forma della parola resta invariata: Miniatura nel medioevo
indicava un genere di pittura eseguita con il minio; in età moderna è passato a significare
dipinto di piccole dimensioni per influsso di (minimo).
2) Mutamento tanto del significato quanto della forma della parola: zdravica ‘sfida al bere’; Bellaco
‘furfante’ > vigliacco per influsso di vile
3) Mutamento della forma ma non del significato: il latino MALACIA ‘calma di mare’ >
bonaccia (eufemismo); Capitolium > Campidoglio (influenza campo); Brooklyn > Broccolino (Mero
suono).
Infine del tutto ingiustificato è l’accostamento di Brooklyn a Broccolo, che è stato provocato dalla
somiglianza dei significanti. Questo caso è frequente nei Dialetti. Ad esempio: il latino Liquizia deriva a sua
volta dal greco Glikymhiza poi è stato accostato all’aggettivo Liquidus è poi ha dato avarizia, maurizo,
nicolizia. Ora se l’accostamento Glykiriza liquidus è chiaro perché dalla radice della liquirizia si ricava un
succo, meno facile è capire l’interferenza di avarizia con i nomi Proprio Maurizio Nicola. Ma probabilmente
quando il parlante si trova dinanzi una parola non trasparente tenta in qualche modo di motivarla la accosta a
una voce indigena formalmente affine senza preoccuparsi del significato.
Ullman ‘ popolare si adatta male alla definizione’, gli errori furono fatti dai dotti (amanuensi medievali,
umanisti) e non dal popolo: È giusto parlare di etimologia popolare quando si parla di quelle etimologie che
non hanno alcun fondamento scientifico, ma che sono correnti presso i non specialisti.
Mignotta > mater ignora, più verosimile Mignote francese (favorita, piccolina)
Snob > Sine Nobilitate, più verosimile un prestito dall’inglese snob (ciabattino)
4.1. Acquisizione della documentazione: fondamentale accertare / verificare la prima attestazione: dove,
quando, in quale forma e con quale significato. Informazione che si può trarre da:
Dizionari storici: cronologia
GDLI: Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia e Giorgio Bàrberi.
LEI: Lessico etimologico italiano, strumento imprescindibile anche se incompleto.
TLIO: Tesoro della lingua italiana delle origini, consultabile online.
DELI: Dizionario etimologico della Lingua Italiana Di Cortelazzo e Zolli.
In alcuni casi bisogna verificare i dati tratti dalla consultazione direttamente sulle fonti: Correzione di
errori dell’edizione di riferimento di un dizionario; Redattore ha frainteso il significato di una parola;
L’editore ha sbagliato a leggere la parola sul manoscritto o sulla stampa
30 Cialtrone: Persona volgare e spregevole, priva di serietà e di correttezza nei rapporti umani o che manca di parola
negli affari. non è né gagliardo (sicuro, valoroso), né goffo (sgraziato, insicuro).
31 Privo di connessione o relazione.
4.2. Valutazione delle ipotesi etimologiche: bisogna consultare le discussioni intorno a un etimo (DELI,
LEI…) e vagliare le ipotesi verificando che:
a. I mutamenti ricostruiti siano verosimili nel sistema linguistico: ciurma > turma; fico > fica.
b. Lo sviluppo formale e semantico coincida con i dati acquisiti nella fase previa (concordanza).
Es: corrispondenza con la cronologia di apparizione: fico > ficaccio, Loporcaro confuta la
derivazione di ficaccio da fico perché ficaccio è documentato un secolo e mezzo prima di fico,
dunque fico < ficaccio per retroformazione.
Un altro caso problematico è stakka (palo) > staccare (allacciare) > attaccare perché staccare
appare nel 500 mentre Attaccare già nel 200 (Guittone d’Arezzo). 32
c. Non ci siano incongruenze tra l’evoluzione ricostruita e la diffusione areale:
Rohlf: Crusca < Krusk (longobardo) che coincide con la distribuzione: Canton Ticino,
Lombardia, Emilia e Toscana. Ma la forma francese creu in cui eu non può essere esito di una u
ma di un o. piemontese grus che presenta un’anomala consonante iniziale u ^ ü. Il che induce a
pensare a una derivazione da krusk, krosk…
BAITA che somiglia nella forma alla voce semitica per casa arabo BAYT ebraico Bayit. Ma
poiché il vocabolo è diffuso soltanto in area alpina è da escludersi un’origine araba
ebraica. L’area di diffusione indizia un’origine germanica di sostrato celtico.
Varvaro: è falso l’arabismo mafia giacché il significato di superbia e prepotenza è diffusa nei
dialetti di larga parte del territorio nazionale con una concentrazione nel LOMBARDO ALPINO.
Inoltre la parola si presenta nella forma MAFFIA nei dialetti centro meridionali, e
solo nei dialetti settentrionali prevale mafia, si potrebbe dunque pensare che sia Maffia la
forma originaria e che la variante con una sola f si spieghi con lo scempiamento della doppia
consonante un fenomeno del tutto atteso nelle parlate del Nord Italia. Tutto questo permette di
escludere con sicurezza l’origine araba della parola.
d. Informarsi sulla natura del referente: forma, dimensione, materiale… Bordatino (stoffa di cottone a righe) <
burd arabo (papiro dalla caratteristica rigatura) ^ bordato.
4.3. La proposta di un nuovo etimo: sottoposte a vaglio critico tutte le ipotesi relative alla parola si potrà
tentare una soluzione al problema etimologico che però non è una fase obbligatoria. Le possibilità sono due:
1) Un’ipotesi risulta più convincente rispetto le altre,
2) nessuna delle ipotesi risulta persuasiva da poter essere accolta.
2.a. lo studioso si limita a dimostrare l’implausibilità (Vàrvaro e mafia)
2.b. lo studioso propone una nuova ipotesi.
32 Parole fantasma: forme che si originano per l’errata trascrizione di una parola da parte di un copista e cosi via.
Bulbi che ha un’unica attestazione (hapax) si si trova in un manoscritto dell’esposizione sopra la commedia di Dante di
Boccaccio. Questa forma è entrata nel Dizionario della lingua italiana di Bellini. A Bulbo è stato attribuito il significato
di Burbero. Tuttavia Giogio Padoan ha dimostrato che Bulbi è in realtà da ritenersi un errore del copista perché la
maggioranza dei codici ha Bubbi che è il plurale di Bubbio un aggettivo attestato anche nel 300 con il significato di
BUIO.
5. I dizionari etimologici
Ogni dizionario etimologico rappresenta uno strumento indispensabile per chiunque
voglia intraprendere una ricerca etimologica. Malkiel ha proposto una classificazione di dizionari
etimologici fondata su ben 12 criteri tra questi i più rilevanti sono:
- la profondità cronologica: nei dizionari etimologici dell’italiano si risale in genere non oltre il
latino. - La direzione dell’analisi: nella gran parte dei lessici etimologici si segue una direzione
regressiva si risale dalla parola al suo etimo (padre< pater) - Tuttavia a volte può essere
funzionale procedere in direzione progressiva partire cioè dall’etimo per arrivare agli esiti
moderni (pater> padre).