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L'etimologia - Etimologia di Baglioni

Dialettologia italiana e didattica dell'italiano e sociolinguistica (Sapienza - Università di


Roma)

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L’ETIMOLOGIA
Baglioni
1. Questioni preliminari
1.1. Che cos’è l’etimologia?
Definizione complessa, diverse maniere di intenderla (Mario Alinei, 35 definizioni diverse).
Etimo: la forma più antica alla quale sia possibile risalire nello studio della storia di un vocabolo. C’è un
etimo prossimo (latino, greco…) e un etimo remoto (indoeuropeo generalmente)
Etimologia:
a. Ricerca degli etimi, cioè dell’origine delle parole. Padre < PATER. Non sempre coincide con la
forma più antica: padre < *pәtér (indoeuropeo).
b. Ricerca dei rapporti formali e semantici che legano una parola con un’altra unità che la precede
storicamente e da cui quella deriva (Zamboni). Cerca di ricostruire i rapporti lineari di una parola
esplicitando i passaggi intermedi:
Trafila: ie. *ak1 > lat. acus2 > lat. dim. acucula > fr. ant. aguille > it. ant. aguglia3 > it. guglia
c. Ricerca della storia (integrale o parziale) delle parole ovvero l’individuazione dei rapporti
intercorrenti tra le diverse forme di una o più parole nel corso della storia.

1.2. Di che cosa si fa etimologia?


Di parole intese come unità lessicali (Benedetti). Sebbene si possano studiare suffissi, composti non
univerbati o frasi polirematiche si ha sempre un’analisi a livello di parola:
a. Suffissi: - mente < ablativo MENS, MENTIS4. Grammaticalizzazione di un lessema. -aggio < franc.
-age5 < ATICUM. Non è stato mutuato da solo ma in singoli prestiti interi e posteriormente diventa
produttivo.
b. Composti non univerbati (non uniti nella scrittura): si ricerca l’etimo non dell’intero composto ma
delle loro componenti6.
c. Unità polirematiche: sequenze di parole con un alto grado di coesione interna e studiati come una
“macroparola”7

Di parole in prospettiva diacronica. L’etimologia si occupa della motivazione8 storica e non della
motivazione virtualmente percettibile (Gusmani), vale a dire, in cui è possibile ricavare in qualsiasi
momento delle regole di composizione e derivazione sincronica di un determinato sistema linguistico:
a. Onomatopee: hanno un legame diretto con l’oggetto o l’azione perché ne riproducono il suono.
(ticchettio dell’orologio). Sincronico, non c’è una parola di origine ma un suono. Diacronico ed
etimologico quando bisogna fare trasparente una struttura la cui origine è diventata oscura: toc toc <
toccare; cincischiare < *INCISULARE (tagliare), associato erroneamente al suono delle forbici.
b. Voci espressive: evocano sensazioni e movimenti mediante la ripetizione e l’opposizione di suoni
(zig-zag, ninna nanna).
c. Composizione e univerbazione: padreterno < padre – eterno.
d. Derivazione: -aio (gelataio), -ezza (bellezza)…

Problemi di interpretazione sincronica:


 Motivazione trasparente in termini di forma ma non di significato: Beccamorti < it ant beccare (prendere ^
colpire col becco) = pigliamorti (becchino). Nettezza urbana < it ant. Pulizia.

1 Acuto o appuntito,
2 Ago
3 Ago ed elemento architettonico gotico.
4 Vera mente = con la mente vera, con intenzione sincera.
5 Omaggio < omage
6 Lupo mannaro. Mannaro < *lat hominarius. Aggettivo derivato da un volgare latino homo (essere umano).
7 Lasciare in asso. a. Prontuario etimologico, Aldo Duro: Asso come l’1 nei dadi, lasciare nel punto più basso.
(abbandonare senza preavviso). b. DEI, Giovanni Alessio: assus ‘arrostito’ senza acqua > puro (vino senza acqua) >
solo, senza compagnia > lasciare solo.
8 La ragione per cui si ha una forma o un significato.

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 Motivazione avvertita in sincronia dai parlanti non corrispondente con quella in diacronia: meridione <
meridionale e non viceversa come sì succede con settentrionale < settentrione. Retroformazione: parola
estratta da una di formazione più ampia.
 Calchi morfologici o strutturali che non si concepiscono come prestiti: grattacielo < skyscraper.
Fuorilegge < outlaw
 Paretimologia: ri-motivazione di una parola oscura : stravizio < croato zdravica (sfida al bere) ^ stra-
(grande)

1.3. L’etimologia è una scienza?


 Entra nell’ambito della linguistica storica ma senza lo statuto di disciplina autonoma come la fonetica,
morfologia… Principalmente perché “la ricerca etimologica per la natura stessa del suo oggetto ha un
carattere frammentario e preminentemente empirico e quindi non arriva senno parzialmente a una
sistematizzazione teorica (asistematico) del materiale indagato” (Baglioni). Inoltre, non ha un suo specifico
metodo di ricerca: è flessibile e interdisciplinare (storia sociale, culturale…) 9.
 Tuttavia, la parte (etimologia) è più vecchia del tutto (linguistica), il che le conferisce un margine di
autonomia. La sua impostazione empirica ha anche aiutato la linguistica storica: non è possibile ricostruire la
regola della b intervocalica > v in italiano senza aver studiato prima cerebellum; MENTIS > -mente
 Arte o scienza? Componente creativa e intuizione dell’etimologo (non c’è formazione specifica).
L’idea del trovare (scoprire) etimologie anziché cercarle (Spitzer) ha portato la sua essenza a un’arte che le
nega la dignità scientifica. Se si intende però l’etimologia come una valutazione critica di ogni dato a cui si
devono unire basi storiche, etnologiche, economiche questo cambia… In effetti, Pur avertendo il carattere
asistematico, empirico e probabilistico, essa possiede un valore più scientifico che artistico: unicità
della soluzione etimologica: solo 1 soluzione per parola, che nonostante il metodo si avvicina alla verità.

2. Un po’ di storia
2.1. Antichità e medioevo (etimologia “sincronica”):
 Cultura ebraica: nel nome, anche proprio, si legge il destino e la volontà divina. Adamo < semitica terra;
Babilonia < confusione.
 V – IV a.C. in India: analisi dei rapporti di derivazione per l’interpretazione del Veda (Testi sacri)
 IV a.C. Platone, inizio dell’etimologia: Cratilo (eracleo, naturalista10, le parole si originano per natura,
direttamente dalle cose) vs. Ermogene (Sofista, convenzionalista, mitico legislatore 11). Socrate introduce il
concetto di prota onomata (primi nomi, non derivabili da altre parole)
 III a.C. Greci stoici: etymologia (logos: discorso + étymon: intorno al vero) come strumento di
conoscenza linguistica e filosofica, rivela l’essenza o vera natura dell’oggetto.
 I a.C., Roma: Varrone riprende l’idea dei nomi primitivi (verba primigenia) ma investiga più a fondo i
meccanismi di derivazione grammaticale (equitatus cavalleria < equites cavalieri < equus cavallo) e differenzia i
vocaboli nostra e aliena (grecismi) contemplando la possibilità dei prestiti.
 Medioevo: concezione mistico – divinatoria, centralità della speculazione etimologica, etimologia come
basse stessa di ogni forma di conoscenza (forma di pensiero transdisciplinare):
VII d.C. Enciclopedia Etymologiae (Isidoro di Siviglia), l’etimologia come la prima e fondamentale
conoscenza delle cose: grammatica, retorica, musica, astronomia inserite in un sistema coerente. Isidoro
distingue tra nomi secundum naturam (primordiali), secundum placitum (convenzionali, derivati da altre
parole). Questi ultimi possono trarre la propria denominazione ex causa (i re reggono), ex origine (homo <
humus ‘terra’), ex contrariis (canis < a non canendo, ‘ non canta’). Riconosce anche la derivazione
grammaticale, la natura onomatopeica di certe parole e anche alcuni prestiti greci.
 Etimologia retorica: interpretazione svincolata completamente dalla forma (gioco enigmistico):
Isidoro le lettere (litterae) altro non sono che il percorso (iter) a chi legge (legentibus). Pietro Elia cadaver
< CAro DAta VERmibus (carne data ai vermi). Etimologia come decifrazione: perfino Dante nel Paradiso
l’adopera così: San Francesco Ascesi (remoto di ascendere).

9 Es. Storia dell’arte: Guglia: 1. Obelisco neroniano 1200 > architettura gotica > pinnacolo di una costruzione.
10 Etimologia inverosimile: Alétheia (verità) < theia ale (divino vagare)
11 Basato sull’evocazione diretta delle cose da parte dei suoni: L- (liquido e scivoloso) i- (sottile e stretto). Quest’idea
sul valore evocativo dei suoni permarrà nella riflessione linguistica fino all’illuminismo francese.

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2.2. Dall’Umanesimo (XIV) all’Illuminismo (XVIII)


 L’etimologia viene finalmente concepita come uno studio storico, grazie a un corretto inquadramento
dei rapporti genetici tra lingue. L’affinità dei significati continua ad essere la guida nella ricerca degli etimi.
 Umanisti: si notano primi tentativi di ricostruzione formale, teoria delle quattro specie di mutamenti:
additio (aggiunta: prosthesis, epenthesis, paragoge), demptio (sottrazione), traiectio (spostamento) e
commutatio (sostituzione)12.
 XVI – XVII: erudito francese Gilles Mènage primo dizionario etimologico del francese e dell’italiano
(Origines de la langue française, 1650; Origini della lingua italiana 1685)13. Non scientificità ma
tentativo di spiegare il mutamento formale tramite la teoria delle quattro specie: *VEHICULICUM >
veculicum > culicum > cucum > cuculum, > coculum > coclum > còcchio (carrozza).
 Scettiscismo di fronte all’etimologia. Voltaire: le vocali non contano e le consonanti contano poco.
Sorge però la voglia di rifondare questo tipo di studio: limitazione dell’inventario di mutamenti, maggiore
documentazione storica. Muratori contrappone il suo metodo a Menage: stormo < storm (germanico, 1.
Tempesta, 2. Battaglia, 3. Battaglione, 4. alla raccolta, in caso di allarme ) riscontrandolo sia nei dialetti
(stormida: sonar campana a martello) che in testi antichi (Dante stormire : fare rumore). Meno congetturale e
presta attenzione sia alla forma che alla semantica.
 XVIII: cambia concezione e scopo. Giambattista Vico: concezione storico-sociale in ambito
indoeuropeo, la ricerca etimologica come studio della genesi del linguaggio e riflesso delle condizioni
storiche e ambientali di un popolo. Jacques Turgot (profetizza alcuni principi della ling storica): carattere
congetturale e probabilistico dell’etimologia, chiarisce finalmente che l’etimologia è la ricerca dell’origine
di una parola nella storia a partire da un etimo che non riflette necessariamente l’essenza dell’oggetto e
affermando il principio di unicità della soluzione etimologica assente finora.

2.3. La nascita dell’etimologia scientifica:


 XIX: Con la scoperta del Sanscrito si ipotizza l’esistenza dell’indoeuropeo. L’intuizione di un’unità
linguistica permette il confronto sistematico tra lingue imparentate e il riconoscimento di corrispondenze
regolari di suono (metodo storico-comparativo, msc14)
 Etimologia indoeuropea: Il metodo comparativo permette di abbandonare la divinazione arbitraria e
diventare scienza: 1. Prospettiva diacronica che studia le mutazioni dinamiche e non di semplice aggiunta…
2. Attribuisce il primato alla forma, 3. Abbandona l’idea dell’etimologia come ricerca dell’essenza delle
cose.
 Franz Bopp (msc applicato alla fonologia e alla morfologia indoeuropea), August Pott (msc del lessico
indo. Tramite lingue classiche, sanscrito e lingue indo. Padre dell’etimologia moderna). Ricerche
etimologiche nel campo delle lingue indoeuropee: metafora della dissezione, compara tra loro non intere
parole ma unità più piccole di tipo lessicale e grammaticale (radice, suffisso, desinenza): tussi (tosse)  *
tud-ti-s (tud : tundo ‘battere’ + ti sost + s‘nominativo= successione di colpi). Non comparabile completamente ma
sì separatamente15.

2.4. L’etimologia romanza da Diez a Schuchardt


 XIX, etimologia romanza non molto diversa dalla precedente. Si pensava che molto del lessico italiano
fosse prodotto dal sostrato. Mazzoni nel Dizionario gallo-italico del 1831 pensa che voci chiaramente latine
come degno, fiore e parlare derivassero dal celtico.
12 Non si deve attribuire agli umanisti un ruolo di precursori della linguistica storica ottocentesca che possiede una
terminologia simile. Anzi, la loro idea non ha sistematicità (contesti di uso) e permette possibilità combinatorie ampie e
ricostruzioni arbitrarie.
13 Intuizioni corrette: adesso < ad ipsum (nello stesso tempo); foia (eccitazione sessuale) < furia; gridare < quiritare
(Chiamare i Quiriti in aiuto). Intuizioni fantasiose: ciurma, stormo < turma (folla)
14 Es. p (latina) = f (lingue germaniche): pater - father; piscis – fish… Rivela legami etimologici meno ovvi (pecus
‘bestiame’ – fee ‘tasso < tasso da pagamento sul bestiame’) ed esclude relazioni erronee preottocentesche: focus
‘focolare’ - fire ‘fuoco’ – pyr ‘fuoco, greco’ (f dell’inglese non può corrispondere a f latina). Ipotesi indoeuropea: la
gran parte delle lingue ha p ^ f nelle stesse parole, e p è più diffuso è possibile credere che in indoeuropeo ci fosse una
*p.
15 Questo succede secondo Belardi perché le parole dell’indoeuropeo sarebbero segni internamente articolati (non fissi
come quelli delle lingue romanze), combinazioni di moduli autonomi, i quali potevano essere scomposti e ricomposti
con altri moduli secondo le esigenze espressive dei parlanti. Gli indoeuropei avrebbero ragionato non a parole ma a
radici.

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 Sarcasmo Giuseppe Belli (simile a Voltaire) Agli etimologisti: pestare radice greca con mezza sillaba
latina, e aggiungendo alla ricetta un po’ di ebraico, siriaco e aramaico e manipolando le parole a proprio
piacimento per trovar l’inquadratura.
 Christian Diez (tedesco, equivale a Bopp e Pott in etimol. romanza): prima grammatica storica
comparata 1836 e primo dizionario etimologico delle lingue romanze 185316. Lui applica il metodo storico
comparativo indoeuropeistico in ambito romanzo, metodo critico e scientifico che si sottopone alle regole
fondate sulla fonetica. Prassi etimologica: non ricostruisce forme non attestate (congetturalità ridotta),
privilegia il latino e riconosce nelle lingue di sostrato solo un 10% di apporto, contrasta con altre forme di
lingue romanze, e impiega documentazione abbondante per sostenere le sue idee. Es. formaggio - formatge
prov
- fromage franc - formage sp arc < formaticus ‘da forma’. Spiega che il formaggio viene confezionato in una
forma, supporta la sua idea con un trattato sull’agricoltura di Columella e con la voce non suffissata fourmo
del provenzale che conserva quel significato (formaggio). Abbina al controllo dell’evoluzione formale
quello dello sviluppo semantico.
 1870. Separazione etimologia indo e romanza. I neogrammatici elaborano una teoria (Principio
dell’ineccepibilità delle leggi fonetiche ‘indoeuropeo’) secondo cui i mutamenti linguistici sarebbero
assimilabili a leggi della fisica, e come tale non conoscerebbero eccezioni17, le “eccezioni” si spiegherebbero
tramite interferenza di altre regole. Grazie a questo si trova che Pontos ‘mare’, pons ‘ponte’ e find hanno
un’origine formale comune. Solo dopo è stato possibile trovare la matrice semantica comune ‘passare
attraverso’(p. 43)
 Hugo Schuchardt Sulle leggi fonetiche. Contro i neogrammatici 1885: inconsistenza della teoria sulla
base della sua validità limitata nel tempo e lo spazio, e della diversa incidenza secondo la frequenza di uso
della voce. Lui si concentra sulle voci onomatopeiche ed espressive, interferenze lessicali (prestiti) da altre
lingue, e sulle ricostruzioni dalla trafila formale problematica spiegate con argomenti storici e semantici 18. In
ogni studio etimologico si devono conciliare il mutamento fonetico e quello semantico.

2.5. Il Novecento: Si capovolgono i ruoli, L’etimologia romanza guida quella indoeuropea


 Loporcaro individua due linee teoriche:
a. linea immanentista: (vicina ai neogrammatici), lingua come sistema coerente staccato dalla storia dei
parlanti e del territorio. Wilhelm Meyer-Lübke Dizionario etimologico romanzo REW che sostituì per
l’estensione e maggiore rigore ricostruttivo quello di Diez. Segue una direzione progressiva: il lemma era
l’etimo e non la voce romanza.
b. linea antimmanentista: (vicina a Schuchardt), lingua come insieme di espressioni individuali
irriducibili all’unità e indissolubilmente legate al contesto geografico e storico-sociale.
 Sotto quest’ultima linea Schuchardt e Meringer fondano il metodo Wörter und Sachen (Parole e cose) che
intendeva promuovere studi lessicali in cui le parole erano studiate in correlazione con gli oggetti (attrezzi
agricoli, vasi…)
 Contributo dalla geolinguistica, che si proponeva di studiare i fenomeni linguistici nella loro distribuzione
geografica mediante rappresentazioni cartografiche. Padre fu lo svizzero Jules Gilliéron, creatore anche
dell’Atlante linguistico della Francia (ALF). Svizzeri furono anche Jaberg e Jud, ideatori dell’AIS.
 La divisione tra le due linee non era così rigida, in effetti si influenzavano a vicenda: immanentista Gilliéron
impiegò il metodo storico-comparativo e confrontò i risultati con la distribuzione areale; antimmanentista Lübke (3
edizione REW) definisce la ricerca etimologica come l’illustrazione della diffusione cronologica e areale di
una parola.
 Punto di intersezione di entrambi è l’onomasiologia che si proponeva di partire da un significato e
verificare con quali denominazioni venisse indicato in una determinata area linguistica: svizzeri
immanentisti Salvioni, Zauner e antimmanentisti Tappolet, Wartburg.

16 1 parte. Voci attestate in due o più aree romanze. 2 parte. Parole esclusive di una sola area.
17 Automatizzazione troppo rigida e insufficiente che relega il significato. L’etimologia romanza doveva seguire altra
strada con criteri più precisi e raffinati, studiando il percorso evolutivo e non solo una corrispondenza meccanica tra
suoni.
18 Trouver franc, trobar prov, trovare it < turbare (Diez, forma con problemi nel consonatismo e vocalismo). Schuchardt
afferma che la spiegazione si trova nel significato: turbare = agitare l’acqua (pescatori) > ‘cercare pesci per
catturarli’> ‘trovare pesci’ > ‘trovare’. Uso di documentazione di riscontri in lingue romanze e non romanze, citazioni,
disegni spiegativi della tecnica di agitare…

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 Apice dell’etimologia romanza: Walther von Wartburg seppe trovare una sintesi tra i diversi indirizzi
nel suo capolavoro FEW (Dizionario etimologico francese, 25 volumi), con una concezione totalizzante
dell’etimologia che intende rappresentare il lessico galloromanzo (francese, provenzale e dialettale). Egli
sostiene che il compito dell’etimologia non è solo trovare la radice di una parola ma anche seguire il gruppo
di parole osservato nelle sue molteplici ramificazioni e con tutti i suoi rapporti. In effetti, la sua opera segue
anche una direzione progressiva. L’arbitrarietà è ridotta al minimo con imponente documentazione
(attestazioni antiche, voci dialettali, occorrenze in linguaggi specialistici) e con la costante comparazione con
le altre lingue romanze. Una storia della parola ricostruita frammento per frammento.
 Dopo il 1930 si vede un declino dello studio etimologico con il boom delle teorie linguistiche sincroniche
strutturalismo, generativismo. Etimologia marginale negli studi, tentativi mancati di aggiornare il metodo
(universali etimologici), ma alla fine -secondo l’autore- si tratta di una lunga digestione della gran quantità di
stimoli dell’Ottocento e il primo Novecento.

3. Come cambiano le parole?


3.1. Il cambiamento formale: l’insieme delle trasformazioni che riguardano la forma di una parola e non il
suo significato.
3.1.1. La trafila fonologica: i mutamenti non si presentano seguendo leggi ineccepibili (Neogrammatici)
ma ci sono possibilità evolutive collocabili in una scala di relativa prevedibilità (Malkiel):
Massima: -b- intervocalica diventa -v-: caballus > cavallo; habere > avere; cerebellum > cervello.
L’assenza di questa mutazione si deve a tre fattori:
a. Interferenza con altri mutamenti: fabula > *fabla sincope > *flaba metatesi19. La sincope ha bloccato il
mutamento per l’assenza delle due vocali.
b. L’analogia20: livere ‘diventare livido’ > *allivire > allibire per analogia dell’infinito sulla prima
persona *Allivio (Allivjo con vj > bbj).
c. Il prestito: - la parola Carruba presenta un B perché non è di origine latina, bensì araba (< ar.
ḫarrūba). Inoltre, quando è arrivata all’italiano (alto medioevo) la mutazione b>v si era già esaurita.
– I cultismi (recuperi di latinismi per via dotta) sono altri che sfuggono alla legge: cibo < cibus;
abitare < habitare… Anche quelli che non possiedono derivazione popolare (debole < debilis).
Media: La teoria dei neogrammatici incontra difficoltà: il fatto che lago che deriva dal latino lacus una c
velare -k- sia passata a -G- dovrebbe far concludere che anche in tutti gli altri casi una k tra due vocali
diventi g (avviene nel caso di acus > ago locus > luogo) ma questo non capita in tutti i casi perché molte
volte la k rimane intatta dal latino all’italiano: amicus > amico; caecus> cieco ; focus > fuoco; ficus >
fico. Spiegazione realistica: tendenza -k- > -g- non abbastanza forte da diffondersi a tutto il lessico. 21
Zero: privi di scontri e foneticamente inverosimili come quel dell’epoca prescientifica (preottocentesca)
come quella di Ménage t > č (affricata palatale): (Folla) turma > ciurma. La trafila più attendibile
(Franco Fanciullo) è assai lunga e distante dall’italiano ma verosimile in base a paralleli con gli sviluppi
di altre parole:
Kéleuma *kéulema *keúlema *kiúlema *kiúlma *ciulma ciurma
Latino
Greco Metatesi u Dittongo eu
e atona davanti
strano. k>č L+cons > r,
semivocalica. a vocale Sincope: caduta e
Accento Spostamento postonica posizione davanti a e, raro in
‘canto del diventa i: debole t*r, t*l, l*d,
irregolare, accento analogo
habeat > abia; i in latino. italiano:
capo dei terzultima con al calabrese l*m, r*l. (lànkea > *lankia >
Alto, salto.
vinea > *vinia lancia)
rematori’ penultima lunga piòca, ariòma
(dittongo)
Altro esempio di trafila per spiegare parole di difficile etimologia la dà Rohlfs, indiscutibile per la
coerenza semantica e il confronto con altre lingue romanze. Ipotizza che il sincope spatla è avvenuto
molto tardi e per quello si è soppresso solo nella fase di assimilazione. Cronologia relativa22.
19 Si verifica spesso in presenza di [r] e di [l] e talvolta l'inversione succede tra questi due suoni.
20 Il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra
parola già esistente nella lingua. Tale processo è più probabile quando la parola che fa da modello del cambiamento appartiene a un
insieme di parole numeroso.
21 La diffusione dei fenomeni avviene in modo graduale, di parola in parola e può non raggiungere tutte le parole di una lingua. Tutti
i mutamenti infatti, anche quelli che oggi ci appaiono di assoluta regolarità, sono stati nella loro fase iniziale delle semplici varianti,
che per un certo periodo hanno convissuto con le forme più antiche e solo alla fine le hanno sostituite.
22 Si giustifica l’assenza di un fenomeno supponendo che questo accadesse in un periodo dove non c’erano le condizioni perché si
desse uno specifico mutamento.

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It
Spat(u)la Spatola *Spatla Spalla spalla
Problema formale: tl > kk ^ ll. Vetulus > vetlus > vecchio.
Plausibile perché in altri gruppi consonantici ct, pt, ps, ct sì si
presenta assimilazione in cui la seconda attira la prima octo >
otto; scriptus > scritto; scripsi > scrissi.
3.1.2. I processi morfologici: Affinché un’etimologia possa essere ritenuta plausibile, non basta
giustificare l’evoluzione dei suoni, ma occorre guardare anche alla morfologia.
a. Menage: Cocchio > *vehiculicum ma i sostatinvi -culum ammettono solo -aris, -arius
(vehicularis e vehicularius)e non icum. còcchio < ungh. kocsi ‘di Kocs’, località ungherese,
luogo di provenienza di un tipo di carro leggero a due ruote trainato da pariglie di cavalli,
divenuto popolare nel XVI secolo in seguito alle nozze del figlio del Re d’Ungheria con
Bianca Maria Sforza (EVLI, s.v.).
b. CĀSUS Menage e Diez: cascare > *casicare, suffisso -icare molto produttivo per formare
verbi da aggettivi, sostantivi o altri verbi: morsus > morsicare (mordere); communis >
communicare.
c. Stravizio < zdravica, stra- non si usa con sostantivi.
d. Loporcaro: Figo / fico ‘bello, valido, divertente’ < ficaccia ‘medicina utile, efficace’ per retroformazione. Si scarta
fico > fica perché non è comune trarre aggettivi da sostantivi femminili con un semplice
cambiamento del morfema flessivo.
È importante dire in conclusione che le regole di formazione delle parole non sono immutabili, ma
cambiano nel tempo. Ad esempio: - La derivazione di sostantivi da altri sostantivi per
accorciamento: Bicicletta> bici; frigorifero>frigo era sconosciuta alla lingua antica. Al contrario
l’italiano antico contemplava la possibilità che da un verbo si formasse il participio passato aggiungendo
o Urto < urtare. Che è usato da Dante con il valore di Urtato. Il che invece nell’italiano attuale non è più
possibile fare. Vi sono dei fossili in alcuni aggettivi scaltro, guasto che sono originari participi di
guastare e scaltrire.

3.1.3. Integrazione dei prestiti: 3 possibilità:


a. Il lessico subisce gli stessi mutamenti di quello ereditario mentre una determinata trasformazione è
ancora in atto: germano occitano *rauba > roba = aurum > òro .
b. Si sottrae ai mutamenti perché arriva quando si è già esaurito il fenomeno (Carruba, Rauba) o in corso
ma la parola è palesemente percepita come straniera.
c. Lessico con mutamenti non rintracciabili nella lingua ereditaria:
c.1. mutamenti dovuti alla lingua di provenienza: 1. sapientem > saccente; in fiorentino sarebbe
stato sappiente (pj > ppi) ma nelle parlate meridionali era possibile (pj > čč: saccio = so). 2. acucula >
*acucla > (a)guglia23 ^ (a)cucchia a causa del francese. Il fiorentino CL > cchi
c.2. mutamenti dovuti all’adattamento dei forestierismi: 1. s- latina si conserva: santo < sanctus,
segno < signus ma si trasforma in z- in molte parole arabe: zucchero < sukkar; zecca < sikka. La
ragione non si trova nella lingua origine dove sono sempre sorde ma nell’innovazione e percezione
dei parlanti della l2. 2. v (w semiconstonante) latina diventa v (labiodentale) mentre la w germanica
(entrata nel medioevo) di parole come *werra e *wardon diventò gu (guerra, guardare).
c.3. interpretazione errata della grafia: arab, direzione samt > zenit. Nelle traduzioni latine dei trattati di
astronomia m era scambiata per ni.
c.4. pronuncia erronea da parte di stranieri: Càllari pronunciata dagli spagnoli Cagliari nella
conquista della Sardegna (XV – XVIII).

3.2. Il cambiamento semantico: in maggior parte imprevedibile perché 1. dipendono dalla trasformazione
dei referenti concreti o astratti (designata) 2. Possono veicolare due o più significati (polisemia) che si
manterranno entrambi (macchina: veicolo, apparecchio) o dopo una fase di polisemia si perderà l’originario
(fortuna). Non succede però mai a caso (Ullman), c’è sempre una qualche associazione tra il vecchio e il
nuovo significato:
3.2.1. Mutamenti semantici per somiglianza di un significato a un altro:

23 Laterale palatale.

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a. Metafora24: associazione tra due significati appartenenti a campi semantici diversi in base a un tertium
comparationis (TC: elemento in comune). Aguglia: ago > obelisco, pinnacolo; Spalla < spatula (forma)
(TC: appuntito). Molto produttivo per la semplicità, lo usiamo quotidianamente (libro grande = mattone).
Catacrèsi25: chioma ‘capigliatura’ > ‘parte superiore di un albero’. Ancora più facile se si associano due
campi metaforici (Lakoff, Johnson), risorsa che può generare perfino universali linguistici e cognitivi
(Cervello = contenitore).
b. Associazione tra significanti dello stesso campo semantico (1. Camb. qualità designatum 2.
estensione o 3. restrizione): 1. Talpa > *taupa > topa > topo (entrambi sono piccoli roditori). 2. *tropare
‘trovare, comporre tropi: canti e figure retoriche’
> trovare qualsiasi cosa concreta o astratta. 3. Macchina: ‘qualsiasi congegno’ > veicolo.
BESTIA ‘bestia feroce’ > it. biscia ‘serpe’, sp. bicho ‘insetto’.26 MULIER ‘donna’ > moglie

3.2.2. Mutamenti semantici per contiguità dei designata.


 Metonimia: fondata su una relazione reale tra i due elementi: contenitore per contenuto, autore per
opera, materia per oggetto, effetto per causa (vivere del lavoro), concreto per astratto (Chiamare la
sicurezza)… focus (focolare) > ignis (fuoco); negotium (attività lavorativa, né ozio) > esercizio
commerciale; kéleuma (canto del capo dei rematori) > canto alla ciurma > ciurma (causa, effetto).
 La metonimia può generare mutamenti a catena in cui la scomparsa di un significante porta allo
slittamento di un'altra parola prossima e così via fino all’adozione di un forestierismo.
‘anca’ ‘coscia’
*hanka (germano) coxa Femur
*hanka coxa Femur

‘guancia’ ‘bocca’
*wankja (germano) bucca os
*wankja bucca os

 Metonimia di natura grammaticale: formazione del futuro per mezzo di verbi modali indicanti
intenzione, auspicio, necessità: cantare habeo = canterò (devo cantare dunque, lo farò).
Grammaticalizzazione.
 Sineddoche (tipo di metonimia secondo Ullmann): parte per il tutto (senzatetto x senza dimora).
 Antonomasia: impiego di un nome comune per indicare un nome proprio (La città eterna = Roma) o
viceversa (casanova, dongiovanni). Es: Monello < (Si)mone il sottoscritto in gergo furbesco < chi parla < finto
mendicante.
 Ellissi: riduzione di una sequenza di parole abituali in una sola voce che riassume l’intera accezione
(maturità per esame di maturità; specialistica per laurea…). Secondo Blanck il mutamento semantico si
presenta nell’acquisizione di un nuovo significato da parte della parola non elisa (maturità: qualità di
maturo, esame). In molti casi, durante la generalizzazione si perde il legame con le altre parole della
sequenza come negli etimi aggettivali: tempus diurnum > giorno. In altri l’aggettivo smette di specificare
un tipo e passa a designare la totalità: soldo < nummus solidus (moneta massicia>denaro). Riguarda
anche altre categorie grammaticali: non mica ‘né una briciola sost’ > mica avverbio.
 L’ellissi agisce anche sui prestiti ma nei casi in cui la testa della sequenza varia, in italiano si impiega
comunque quella privilegiata dalla propria struttura e non dal significato saliente: nigh club; reality
show…

3.2.3. Mutamenti semantici per contrasto: si riconoscono sempre ragioni psicologiche. Più
marginale e più dipendente da fattori extralinguistici.

24 Quintiliano.
25 Figura retorica consistente nell'estendere metaforicamente il nome di una cosa a un'altra per mancanza di un termine
proprio (il collo della bottiglia), oppure nell'usare una parola il cui significato è in contraddizione con quello originario
(brutta calligrafia).
26 Da non confondersi con il mutamento derivato dall’uso di una parola connotativamente più familiare e affettivo:
gatto / micio (Generalizzazione dell’uso popolare a quello generale). Es. Sostituzione pulcher > bellus; edere >
manducare (mangiare con voracità); caput > testa ‘vaso di terracotta’; diminutivi: cerebellum ^ cerebrum; fratellus ^
frater.

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 Antifrasi: Blank, per quanto marginale non può essere sconosciuta. Figura retorica che consiste
nell’esprimersi con termini di significato opposto (antonimi) a ciò che si pensa 27, o per ironia (per es.:
«Ora viene il bello!») o per eufemismo (Una buona donna = prostituta).
 Donnola / comadreja < dominula ‘signorina, pequeña comadre’ ^ mustela. Causa: animale considerato
cattivo e apportatore di malattie, uso vezzeggiativo con funzione apotropaica28.

3.3. Interazione tra due cambiamenti: atipici perché non seguono l’iter normale che prevede A=a con dei
mutamenti formali e semantici prevedibili.
3.3.1. Collisione omonimica: l’insieme di processi che porta due parole originariamente distinte nel
significante e nel significato a diventare omonime, cioè a condividere lo stesso significante: a. Actus / aptus
> atto (sost, agg.); b. cera latino sostanza dalle api / chiere franc aspetto > cera ‘passare la cera, avere una brutta cera’; c.
rima lat fessura / rime franc metrica > rima Ambiguità tollerata dalla lingua perché sono parti del discorso diverse
(a), appartengono a cambi semantici ben differenziati (b) o possiedono una frequenza di uso distinta (c). Solo
apparente, si riconoscono due parole diverse sia all’origine sia in italiano.
 Sebbene siano discusse, in teoria è possibile la fusione in una sola parola di due voci affini per funzione
grammaticale e significato. Mutamento atipico perché in un significante confluiscono due etimi diversi.
Difficilmente verificabile che una parola polisemica si debba alla combinazione di due parole distinte.
Es: Accordare ‘mettere d’accordo’ – ‘armonizzare uno strumento < *accordare - *achordare (< chorda). Verosimile però pensare
a un’estensione del verbo accordare per paretimologia con chorda in cui ha acquisito il significato di
armonizzare (non collisione). Es: da origine (vengo da roma) < DE AB. da avvicinamento (vado da Maria) <
DE AD. Atri lo considerano derivato da DE AB con successiva estensione semantica.
 Ancora più discussa è la questione se una collisione omonimica possa essere all’origine della
sostituzione di uno dei due omonimi con una voce di etimologia diversa (Gillieron). In Guascone non si
ritrovano sopravvivenze della parola latina GALLUS. Poiché l latino in fine di parola > t = gallus > gat
(gatto). La collisione tra i due nomi avrebbe causato la scomparsa della parola originaria e la sostituzione
con Hazan ‘fagiano’ – vicarius ‘amministratore del pollaio’. Ipotesi indimostrabile perché può esserci
sostituzione senza collisione (coxa, bucca) oppure omonimia senza sostituzione (atto, cera).

3.3.2. Differenziazione semantica di varianti formali (Polimorfia):


 Allotropo (linguistica): Generalmente tollerata dalla lingua come varianti formale sincronica: obbedire,
ubbidire < oboedire; pronunciare / pronunziare; malinconia / melanconia.
 Allotropo etimologico: vocaboli di significato diverso risalenti per vie differenti alla stessa forma
originaria (doppioni formali con significato diverso). Si deve alla specializzazione della polisemia
riducendosi l’ambiguità originaria.
 CULTURA (coltivazione) > Coltura – Cultura. Le due forme sono state utilizzate indifferentemente
fino al secondo 800. Però Fanfani (1879) poi propose di distinguere i due termini: coltura dei campi
di fiori – cultura (ingegno)
 INCLINARE < Inchinare per via popolare - Inclinare per via dotta. Usati indifferentemente Tanto che a fine del
400 Savonarola diceva che le ginocchia dei fedeli si inclinassero al cospetto del signore. Poi
polimorfia: Inchinare: fare un inchino e inclinare: curvare.
 DISCUS (grecismo) < - Desco popolare ‘disco, tavolo che si spiega per restrizione e generalizzazione 29’.
- Disco dotto. Disco è utilizzato con il solo significato di piatto oggetto rotondo.
 Non tutti i casi di allotropi etimologici avvengono per differenziazione semantica verificata nella storia
dell’italiano: Machina > macina per restrizione. Appaiono distinti fin dalle prime attestazioni. Nel medioevo
l’accezione di Macchina è stata recuperata per via colta.

3.3.3. Incroci lessicali: un processo di contaminazione in cui due parole di significato affine danno
origine ad un’altra parola indicato con il simbolo X. Influenza di tipo formale
 Greve < Gravis (grave pesante) x Levis (leggero) antonimo. Brina < PRUINA (brina), BRUMA (nebbia),
somiglianza contesto invernale.

27 Diventa positiva: Bravo ‘coragioso’ < barbarus ‘feroce, crudele’


28 Che serve ad allontanare o ad annullare un influsso magico maligno.
29 oggetto rotondo > tavolo rotondo > tavolo

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 Casi ambigui non verosimili per mancanza di relazione semantica: a. Gaglioffo 30 < gagliardo, goffo.
b. (Devoto) Fandonia ‘notizia evidentemente falsa’ < effanda ‘cose da dichiarare solennemente’,
testimonia ‘testimonianze’.
 Parole macedonia: risultano dalla fusione di parte di una parola con una parola intera, conserva i
due significati, una delle componenti resta intatta, è trasparente e avviene in una cronologia diversa
(moderna): fantascienza, cantautore…

3.3.4. Etimologia popolare o paretimologia: accostamento di una parola la cui articolazione interna
risulta opaca con un’altra parola formalmente simile ma in genere etimologicamente irrelata 31. Si differenzia
dall’incrocio perché non avviene all’origine e perché è sempre provocata dalla somiglianza formale delle due
voci. (es. stra-vizio non riconosciuta origina dal croato zdravica). Casi:
 1) Mutamento di significato mentre la forma della parola resta invariata: Miniatura nel medioevo
indicava un genere di pittura eseguita con il minio; in età moderna è passato a significare
dipinto di piccole dimensioni per influsso di (minimo).
 2) Mutamento tanto del significato quanto della forma della parola: zdravica ‘sfida al bere’; Bellaco
‘furfante’ > vigliacco per influsso di vile
 3) Mutamento della forma ma non del significato: il latino MALACIA ‘calma di mare’ >
bonaccia (eufemismo); Capitolium > Campidoglio (influenza campo); Brooklyn > Broccolino (Mero
suono).
Infine del tutto ingiustificato è l’accostamento di Brooklyn a Broccolo, che è stato provocato dalla
somiglianza dei significanti. Questo caso è frequente nei Dialetti. Ad esempio: il latino Liquizia deriva a sua
volta dal greco Glikymhiza poi è stato accostato all’aggettivo Liquidus è poi ha dato avarizia, maurizo,
nicolizia. Ora se l’accostamento Glykiriza liquidus è chiaro perché dalla radice della liquirizia si ricava un
succo, meno facile è capire l’interferenza di avarizia con i nomi Proprio Maurizio Nicola. Ma probabilmente
quando il parlante si trova dinanzi una parola non trasparente tenta in qualche modo di motivarla la accosta a
una voce indigena formalmente affine senza preoccuparsi del significato.
 Ullman ‘ popolare si adatta male alla definizione’, gli errori furono fatti dai dotti (amanuensi medievali,
umanisti) e non dal popolo: È giusto parlare di etimologia popolare quando si parla di quelle etimologie che
non hanno alcun fondamento scientifico, ma che sono correnti presso i non specialisti.
 Mignotta > mater ignora, più verosimile Mignote francese (favorita, piccolina)
 Snob > Sine Nobilitate, più verosimile un prestito dall’inglese snob (ciabattino)

4. Come si fa una ricerca etimologica:


 Per evitare un’etimologia fatta a tavolino bisogna ricostruire mutamenti plausibili sul versante semantico
e formale, mostrare che l’evoluzione si accordi con quanto si sa della storia della parola (attestazione in
documentazione), la diffusione in altre lingue o dialetti e le caratteristiche del designatum.

4.1. Acquisizione della documentazione: fondamentale accertare / verificare la prima attestazione: dove,
quando, in quale forma e con quale significato. Informazione che si può trarre da:
 Dizionari storici: cronologia
 GDLI: Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia e Giorgio Bàrberi.
 LEI: Lessico etimologico italiano, strumento imprescindibile anche se incompleto.
 TLIO: Tesoro della lingua italiana delle origini, consultabile online.
 DELI: Dizionario etimologico della Lingua Italiana Di Cortelazzo e Zolli.
In alcuni casi bisogna verificare i dati tratti dalla consultazione direttamente sulle fonti: Correzione di
errori dell’edizione di riferimento di un dizionario; Redattore ha frainteso il significato di una parola;
L’editore ha sbagliato a leggere la parola sul manoscritto o sulla stampa

 Dizionari dialettali: reperimento di occorrenze della parola nelle varietà dialettali

30 Cialtrone: Persona volgare e spregevole, priva di serietà e di correttezza nei rapporti umani o che manca di parola
negli affari. non è né gagliardo (sicuro, valoroso), né goffo (sgraziato, insicuro).
31 Privo di connessione o relazione.

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 Dizionario del dialetto veneziano di Giuseppe Boerio


 Vocabolario Milanese-italiano di Francesco Cherubini
 Dizionario abruzzese e molisano di Ernesto Giammarco
 Repertorio etimologico piemontese di Anna Cornagliotti
 Vocabolario storico-etimologico siciliano di Alberto Vàrcaro

 Atlanti linguistici: diffusione areale delle voci


 AIS: Atlante Italo-svizzero di Jaberg e Jud: completo; comprende Corsica e svizzera.
 ALI: Atlante linguistico italiano di Bartoli: più punti di inchiesta, in corso.
 Altri atlanti regionali come quello di Pellegrini Atlante lessicale Toscano
 Atlanti di area romanza: REW (Romanisches Etymologisches Wörterbuch) di Meyer-Lubke,
FEW (Französisches Etymologisches Wörterbuch) di Wartburg, e Diccionario crítico etimológico
castellano e hispánico di Jose Pascual. (p.97).

4.2. Valutazione delle ipotesi etimologiche: bisogna consultare le discussioni intorno a un etimo (DELI,
LEI…) e vagliare le ipotesi verificando che:
a. I mutamenti ricostruiti siano verosimili nel sistema linguistico: ciurma > turma; fico > fica.
b. Lo sviluppo formale e semantico coincida con i dati acquisiti nella fase previa (concordanza).
 Es: corrispondenza con la cronologia di apparizione: fico > ficaccio, Loporcaro confuta la
derivazione di ficaccio da fico perché ficaccio è documentato un secolo e mezzo prima di fico,
dunque fico < ficaccio per retroformazione.
 Un altro caso problematico è stakka (palo) > staccare (allacciare) > attaccare perché staccare
appare nel 500 mentre Attaccare già nel 200 (Guittone d’Arezzo). 32
c. Non ci siano incongruenze tra l’evoluzione ricostruita e la diffusione areale:
 Rohlf: Crusca < Krusk (longobardo) che coincide con la distribuzione: Canton Ticino,
Lombardia, Emilia e Toscana. Ma la forma francese creu in cui eu non può essere esito di una u
ma di un o. piemontese grus che presenta un’anomala consonante iniziale u ^ ü. Il che induce a
pensare a una derivazione da krusk, krosk…
 BAITA che somiglia nella forma alla voce semitica per casa arabo BAYT ebraico Bayit. Ma
poiché il vocabolo è diffuso soltanto in area alpina è da escludersi un’origine araba
ebraica. L’area di diffusione indizia un’origine germanica di sostrato celtico.
 Varvaro: è falso l’arabismo mafia giacché il significato di superbia e prepotenza è diffusa nei
dialetti di larga parte del territorio nazionale con una concentrazione nel LOMBARDO ALPINO.
Inoltre la parola si presenta nella forma MAFFIA nei dialetti centro meridionali, e
solo nei dialetti settentrionali prevale mafia, si potrebbe dunque pensare che sia Maffia la
forma originaria e che la variante con una sola f si spieghi con lo scempiamento della doppia
consonante un fenomeno del tutto atteso nelle parlate del Nord Italia. Tutto questo permette di
escludere con sicurezza l’origine araba della parola.
d. Informarsi sulla natura del referente: forma, dimensione, materiale… Bordatino (stoffa di cottone a righe) <
burd arabo (papiro dalla caratteristica rigatura) ^ bordato.

4.3. La proposta di un nuovo etimo: sottoposte a vaglio critico tutte le ipotesi relative alla parola si potrà
tentare una soluzione al problema etimologico che però non è una fase obbligatoria. Le possibilità sono due:
 1) Un’ipotesi risulta più convincente rispetto le altre,
 2) nessuna delle ipotesi risulta persuasiva da poter essere accolta.
2.a. lo studioso si limita a dimostrare l’implausibilità (Vàrvaro e mafia)
2.b. lo studioso propone una nuova ipotesi.

32 Parole fantasma: forme che si originano per l’errata trascrizione di una parola da parte di un copista e cosi via.
Bulbi che ha un’unica attestazione (hapax) si si trova in un manoscritto dell’esposizione sopra la commedia di Dante di
Boccaccio. Questa forma è entrata nel Dizionario della lingua italiana di Bellini. A Bulbo è stato attribuito il significato
di Burbero. Tuttavia Giogio Padoan ha dimostrato che Bulbi è in realtà da ritenersi un errore del copista perché la
maggioranza dei codici ha Bubbi che è il plurale di Bubbio un aggettivo attestato anche nel 300 con il significato di
BUIO.

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 La soluzione ad un problema etimologico può rivelarsi anche da sé anche se raramente: un esempio è


quello dell’etimologia di RAZZA. Contini lo fa derivare dall’antico francese HARAZ (allevamento di
cavalli) Prima di Contini per la parola erano stati proposti vari etimi: latino generatio > con la caduta
delle prime due sillabe per aferesi. Dallo slavo raz > segno, marchio (carattere ereditario). Ma anche dal
latino RATIO > ragione Quest’ultima ipotesi era stata strenuamente difesa da SPITZER che in quanto
ebreo viennese costretti a riparare negli USA per via delle leggi razziali aveva visto nella derivazione di
razza dalla parola latina per ragione un argomento da opporre alla teoria nazista. Ma Contini lo fa
derivare (antico francese) da HARAS che ha dato luogo ad ARAZZO poi Razzo E POI IL FEMMINILE
RAZZA.

5. I dizionari etimologici
Ogni dizionario etimologico rappresenta uno strumento indispensabile per chiunque
voglia intraprendere una ricerca etimologica. Malkiel ha proposto una classificazione di dizionari
etimologici fondata su ben 12 criteri tra questi i più rilevanti sono:
- la profondità cronologica: nei dizionari etimologici dell’italiano si risale in genere non oltre il
latino. - La direzione dell’analisi: nella gran parte dei lessici etimologici si segue una direzione
regressiva si risale dalla parola al suo etimo (padre< pater) - Tuttavia a volte può essere
funzionale procedere in direzione progressiva partire cioè dall’etimo per arrivare agli esiti
moderni (pater> padre).

Un’altra distinzione importante è quella tra


- I dizionari dell’uso: che si rivolge ad un pubblico colto ma non necessariamente
di specialisti. Si limita a una lingua e il lemmario in quanto il numero di dati è ridotto.
- Dizionari storico etimologici: che sono rivolti agli addetti ai lavori. Possono prendere in esame
più lingue tra loro affini. Tra i dizionari etimologici dell’italiano: ne ricordiamo tre: (1950)
1) Il prontuario di Migliorini è tra le opere meno ambiziose il lemmario è ridotto, dalla parola si va
direttamente all’etimo, ma le ricostruzioni etimologiche sono corrette
2) Vocabolario etimologo italiano Prati, il lemmario è eterogeneo include parole dialettali gergali.
3) Dizionario etimologico italiano Carlo Battisti il lemmario è molto ampio include dialettismi,
tecnicismi vocaboli dell’italiano antico. Ricordiamo l’avvicinamento all’etimologia dell’italiano di
DEVOTO, uno dei più importanti glottologi del 900, palesa di voler risalire all’etimologia remota
indoeuropea e non fermarsi al latino.
Poi ricordiamo il DELI dizionario etimologico della lingua italiana di Cortelazzo e Zolli (1979 5
volumi) si discosta dal DEI per la scelta degli autori di evitare sconfinamenti nell’italiano antico
tuttavia il lemmario è tutt’altro che ridotto. Il DELI è oggi il più importante dizionario etimologico
completo della lingua italiana, nessuno è riuscito a sostituirlo. Poi ricordiamo IL LESSICO
ETIMOLOGICO ITALIANO (LEI) L’opera ideata dal linguista svizzero PFISTER (1970) include
per intero il lessico italiano e dei dialetti italiani. La sua impostazione è progressiva, l’opera è
arrivata a 12 volumi e copre le lettere ab e parte di c dei soli etimi latini. LEI è un lessico complesso
concepito per gli specialisti.

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