Il passero solitario è una poesia autobiogra ca, incentrata sul paragone tra la vita del
passero e la vita del poeta, entrambi portati a condurre un’esistenza appartata e solitaria.
Tutta l’opera è costituita su una similitudine tra il comportamento del poeta e quello del
passero: come il passero trascorrerà la primavera in solitudine , anche il poeta trascorre
le sue giornate da solo e incompreso, tuttavia il passero non avrà rimpianti perché vivrà
una vita secondo natura , mentre il poeta rimpiangerà le gioie di cui non ha goduto.
Il canto è diviso in tre strofe :
• La seconda strofa (vv.17-44) è incentrata sul poeta e introduce il parallelismo tra la vita
del passero e quella di Leopardi ;
Nella seconda strofa vi è la descrizione del poeta e vi è l’introduzione alle somiglianze tra
la vita del poeta e quella del passero. Inoltre anche qui abbiamo un contrasto tra la
descrizione dei concittadini e coetanei di Leopardi partecipi del giorno di festa e la
solitudine del poeta.
Il poeta ri uta le forme chiuse del sonetto e concepisce questa poesia come una
canzone che è formata da un alternanza di versi endecasillabi e settenari. Le tre strofe
sono di diversa lunghezza e le rime non sono inquadrate in un rigido schema metrico. Ci
sono diverse rime interne come al verso 8-9 , “armenti-contenti”.
Nella poesia vi sono numerosi enjambement che modi cano il ritmo del componimento .
Il linguaggio utilizzato dal poeta è ricco di latinismi e arcaismi anche se non mancano
parole del mondo quotidiano. Vi è anche una di erenza di linguaggio utilizzato nella
descrizione dei paesaggi , descritti con termini dolce e suggestivo , e nella descrizione
della vecchiaia , descritta con termini negativi .
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2.4 RICONOSCERE IL GENERE DEL TESTO
Il testo è una lirica scritta da Giacomo Leopardi tra il 1829-1830 e pubblicata nel 1835
nell’edizione napoletana dei “Canti”.
2.6 COMMENTO
Tra la vita del passero e quella di Leopardi ci sono molte analogie. A entrambi piace
trascorrere la propria vita da soli, lontano da tutti. Tuttavia anche se entrambi vivono la
vita allo stesso modo, alla ne andranno incontro ad un destino diverso, ovvero il
passero, quando sarà quasi morto non avrà alcun rimpianto perché la solitudine è per lui
un fatto naturale ; il poeta, invece, quando sarà arrivato alla ne della sua vita, potrà solo
rimpiangere ciò che non ha fatto e quindi di pentirsi ci come ha vissuto. Il testo dà molti
spunti su come vivere la nostra vita e ci fa comprendere realmente l’importanza del
tempo all’interno della vita che una volta trascorso non torna più indietro e per questo
non bisogna mai avere rimpianti sul passato.
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