“CHE STAI? GIÀ IL SECOL L'ORMA ULTIMA LASCIA”-Ugo Foscolo
1. COMPRENSIONE DEL TESTO
In questo sonetto Foscolo intraprende un dialogo con il suo io più profondo:nella prima strofa lo spinge a non indugiare perché il secolo in cui vive (il diciottesimo) sta per terminare portando con sé molti anni della sua vita; nella seconda strofa spiega che lui può migliorare solo lasciando ai posteri dei buoni esempi con le sue opere erudite perché la vita altrimenti risulta solo una forte sofferenza e angoscia. Nella terza strofa lo definisce un uomo infelice perchè orfano, amante senza speranza per il suo amore mai corrisposto,senza patria perché esiliato, acido con tutti e anche con se stesso,giovane d'età ma vecchio d'aspetto.L'ultima strofa riprende la prima e lo rinvita a non indugiare perché l'arte, a differenza della vita, sopravvive nel tempo e anche perché, se non può compiere imprese eroiche, può sempre conquistare la fama attraverso le sue opere. 2. ANALISI DEL TESTO 2.1 Foscolo ci proprone un ritratto di sè nella terza strofa in cui si descrive come un figlio infelice, come un amante senza speranza e senza patria e come una persona acida e raggrinzita nell'aspetto. Queste sue caratteristiche emergono anche se si analizzano le altre sue opere, anche se l'unica alternativa ad una vita ormai rovinata non sempre è la morte.Ne“Le ultime lettere di Jacopo Ortis” il protagonista ritene la morte con la sua forza distruttrice sia l'unica via di scampo ad una vita che ormai non si può più chiamare tale. Negli ultimi versi di “Che stai? Già il secol l'orma ultima lascia” è chiaro il paragone con Ulisse come lo è anche in “A Zacinto” cioè come un eroe il cui compito è quello di rendere eterna la poesia.In “Alla Sera”la concezione della morte è leggermente diversa perchè nel sonetto emerge una visione della vita più serena ed ottimista,ma c'è sempre la consapevolezza che tutte le pene cessino con la morte.Ne“In morte del fratello Giovanni” emerge la stessa condizione di uomo esiliato: il poeta ricorda la famiglia perduta, la madre ormai lontna e riflette sulla sua misera esistenza. Infine per quanto riguarda “I Sepolcri” anche qui emerge la condizione di perdente e quella di eroe che ha come arma la sua poesia che rende immortale qualsiasi cosa.E' proprio così che foscolo si convince di non essere del tutto un fallito. 2.2. Foscolo ritiene che l'incapacità di agire in modo eroico può essere compensata dalla capacità di scrivere opere che assicurano la fama e la gloria per sempre, e in questo si avvicina ad Alfieri; anche secondo Alfieri infatti la poesia è superiore all'azione in quanto essa è il segreto dell'immortalità . 2.3.Dalla prima emerge un'idea del tempo come scorrere interminabile degli anni che portano con sé distruzione.Stessa concezione nel sonetto "Alla Sera" in cui il tempo è colpevole della distruzione di tutto,anche della memoria.Concezioni proprie della filosofia materialista. 2.4.Le antitesi sono presenti all'undicesimo e al dodicesimo verso e entrambe riportano al tema del tempo come forza devastante, che distrugge anche ciò che sembra più forte: la vita è molto breve ma la scrittura di versi ed opere è più duratura e il tempo non ha alcun potere su di essa. 2.5.Il sonetto è molto simile al monologo di un eroe tragico che si rivolge a se stesso;frequente è la presenza di domande che spingono a riflettere sulle proprie azioni che l'autore stesso ritiene sbagliate.Il risultato di questo dialogo interiore è quello di un uomo-eroe che diventa consapevole delle proprie possibilità e dei propri limiti. 3. APPROFONDIMENTO Il sonetto è per l'autore una sorta di bilancio esistenziale che dimostra di avere sia lati positivi sia negativi: il lato negativo è il dover vivere nonostante il potere del tempo cancelli le tracce del passato e renda inutile ogni azione che lo stesso Foscolo ha compiuto nell'arco dei suoi primi vent'anni; il lato positivo è la possibilità di comporre opere letterarie che permettano di vivere in eterno. Foscolo ha sempre in sé la speranza che tutto il suo lavoro non venga portato via dal tempo inesorabile e crudele.