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Man Ray (1890 Filadelfia – 1976 Parigi)

Auto-mobile
1944
oggetto d’affezione
volante di un’automobile, molla, sfera, tavolo da biliardo

“Sono sempre rimasto particolarmente affascinato come un bambino, da tutti gli oggetti fatti
dall’uomo. Si trattasse di giocattoli o d’utensili domestici, la mia curiosità m’induceva a
metterli da parte, rimontarli, oppure, in caso di rottura, abbandonarli o distruggerli.” 1
Dopo una serie di dipinti, Man Ray realizzò degli insoliti oggetti senza alterare la loro forma
d’origine, come per il vaso colmo di olio contenente i cuscinetti a sfera al posto delle olive, o il
ferro da stiro con una fila di chiodi incollati sulla superficie liscia.
Questi oggetti sono definiti “ assemblages ”, ma lui li chiamò gli “obiects of my affection.”
Auto-mobile, realizzato nel 1944, fu creato appositamente per adulti con la funzione di
sconcertare, provocare, attirare l’attenzione degli spettatori. In un episodio della sua
autobiografia, Man Ray sostiene che durante l’inaugurazione di una sua mostra il suo intento
allusivo non funzionò: i visitatori rimasero senza dubbio sconcertati e non osarono divertirsi,
per il semplice fatto che la galleria è un tempio sacro e con l’arte non si può scherzare.
Ciò che creò l’indifferenza negli adulti non intimidì certamente i bambini:
”Al centro della galleria c’era un tavolo da biliardo cui avevo applicato un volante; dal mozzo
partiva una molla con una palla di gomma all’estremità, che ondeggiava avanti e indietro se si
girava il volante. I bambini giocarono con l’oggetto finché i genitori non li trascinarono via. Il
titolo dell’oggetto Auto-mobile, non servì a chiarire le cose.” 2
Janus, nel suo saggio evidenzia che :
“Questi oggetti non sono giocattoli o non sono unicamente giocattoli, ma armi puntate e
pericolose nelle mani di un uomo dall’intelligenza impressionante.” 3
Per Man Ray, l’immaginazione è una strategia e la finzione uno scopo:con gli oggetti della sua
affezione non allude all’affettività, ma sottolinea che tutti quegli oggetti trovati e fotografati
non vogliono riprodurre fedelmente una realtà seppur oggettiva. Secondo l’artista quindi, le
immagini devono soprattutto interessare:
“ Tutte le cose che possono capitarci davanti o che vengono scelte nella profusione dei
materiali a portata di mano, si combinano con parole per creare una semplice immagine
poetica. Non bisogna cercare la qualità plastica, il virtuosismo o i meriti normalmente messi in
relazione con un‘opera d’arte.” 4
I testi che egli scrive intorno a questi oggetti sono già un‘invenzione ed una creazione
autonoma: “Automobile. L’essenziale di ogni locomozione liberata dal suo peso morto.” 5

___________

1
Man Ray “Tutti gli scritti”,Milano,Feltrinelli,1982, p. 211
2
Man Ray,“Self portrait”, Saggi e documenti del Novecento,Milano,1998, p. 290
3
L’oggetto in ”Man Ray fotografo”,Idea Books, Milano,1982, pp. 26-28
4
“Tutti gli scritti”,op cit. p. 216
5
ibidem, p. 98
Boardwalk 1917-73
Pittura su legno con pomi per mobili e spago
cm 60 x cm 70
collezione Giorgio Marconi

“Il ludico di Man Ray è essenzialmente fondato su una stratificazione di allusioni: la raccolta la
scelta e la combinazione di oggetti che serviranno al gioco avvengono sia dall’inizio in modo
del tutto diverso rispetto a Shiwitters, che ricostruisce un mondo di frammenti i relitti del
mondo, un mondo che si perde allegorizzato mediante le cose perse del mondo, o rispetto
Duchamp che sposta l’oggetto solo di quel tanto che è necessario perchè il suo significante
e il suo significato si rovescino di senso.” 1
Nel 1917, Man Ray realizzò un oggetto ispirato al gioco degli scacchi, denominato Boardwalk.
In occasione di una retrospettiva delle prime opere dada, Man Ray chiese in prestito al
proprietario Boardwalk. Insieme a questo oggetto, Man Ray, aggiunse un metronomo
intitolato oggetto da distruggere.
A tale proposito, Man Ray racconta :
“Avevo veramente intenzione di distruggerlo un giorno o l’altro, ma in presenza di testimoni, o
davanti ad un pubblico nel corso d’una conferenza. Un giorno mi trovavo in galleria col
vecchio amico Tzara, che aveva partecipato all’organizzazione della mostra, quando entrò un
gruppo di giovani , ragazze e ragazzi.
All’improvviso manciate di foglietti verdi volteggiarono nell’aria e la voce informò i presenti che
quella era una protesta contro il Dadaismo e il Surrealismo. “ 2
Prima di uscire, uno di loro afferrò il metronomo e scomparve, mentre delle ragazze presero il
Boardwalk con la cattiva intenzione di distruggerlo. Un loro complice sparò un colpo di pistola
su di esso. Fortunatamente l’oggetto essendo stato realizzato con robusto compensato fu
restaurato e Man Ray decise di cambiare il titolo invece che oggetto da distruggere, l’avrebbe
chiamato oggetto indistruttibile.
Ritornando al tema del ludico, Man Ray da giocatore eccezionale qual era, illude di essere nella
normalità e nello stesso tempo allude ad un ‘altra dimensione ponendo le basi di una nuova
creazione. Oltre la realizzazione di oggetti, nel 1930, Man Ray scrisse un testo-poema e lo
fece incidere intorno al bordo d’un tavolo per il gioco degli scacchi. Si tratta di una poesia
fondata sull’allitterazione e sui giochi di parole che caratterizzano argutamente i pezzi:
“Le roi est moi- La Reine est la tienne –La tour fait four- Le fou est comme vous-Le cavalier
déraille- Le pion fait l’espion comme toute canaille.” 3
La filastrocca fu ripetuta anche per un’altra scacchiera nel 1962.

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1
Ernesto Francalanci “ Del Ludico dopo il sorriso delle avanguardie”,Mazzotta,Milano,1982, p. 74
2
Man Ray,“Self portrait”, Saggi e documenti del Novecento,Milano,1998,p. 314
3
” Tutti gli scritti”,op cit. p. 57

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