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LEZIONE 13/04

oggi invece parliamo di un’altra classe molto importante che sono gli antimetaboliti, queste
sostanze sono delle molecole che presentano in genere una somiglianza molto stretta con i
metaboliti naturali necessari per lo svolgimento delle funzioni biologiche vitali delle cellule.
esercitano questo effetto interferendo con il metabolita stesso, si sostituiscono al
metabolismo impedendo o la biosintesi o sostituendo un falso metabolita ed interferiscono
con i processi enzimatici del processo cellulare. tutti questi falsi metaboliti sono costruiti in
modo tale da ottenere nella loro struttura dei piccoli cambiamenti fisici tali da non essere
individuati dagli enzimi. nel caso delle
puriniche possiamo avere delle
sostituzione nella posizione 2, o dei
sostituenti nella posizione 4 oppure
possiamo avere delle variazioni strutturali
per quanto riguarda l’azoto o anche per la
presenza di variazioni tra i due azoti.
possiamo effettuare lo stesso decorso
sulle basi pirimidiniche, possiamo
apportare delle variazioni in posizione 4, in
posizione 5, in genere gli antimetaboliti
presentano sostituenti in posizione 5 e
possiamo pensare di apportare una
saturazione del doppio legame. queste
modifiche si possono apportare queste strutture fondamentali del dna che genereranno dei
composti che potranno essere scambiati e quindi inseriti ad esempio nel dna spurio dal
punto di vista architettonico non ha più la conformazione naturale e quindi non è più in grado
di espletare la sua funzione biologica.

Gli antimetaboliti sono stati creati sulle basi puriniche, le varie sostituzioni che possono
essere fatte sulle basi puriniche. sono stati ottenuti con lo spostamento dell’azoto da
posizione 3 a posizione 2 abbiamo la pirazolo adenina che è uno scaffort antitumorale, ma
anche la 6-mercaptopurina la sostituzione in posizione 6 porta
alla formazione di questa mercaptopurina che viene utilizzato
come antilucemico e antisoppressivo ed è una sostanza che
viene somministrata per via orale. la modifica più sostanziale
è presente invece nell’azatioprina dove la base purinica viene
legata ad un nitrometilazoto anche questa sostanza viene
utilizzata come antitumoraleed antilucemico antisoppressivo
utilizzato sia per via orale che per via intramuscolare. le
variazioni di R2 nelle desossinucleotidi è presente uno
zucchero desossiribosio o ribosio a seconda se parliamo di
rna o dna. nella vidarabina la variazione strutturale non
riguarda la base azotata ma c’ho che andrà a variare è il
residuo zuccherino nella vidarabia vi è un cambiamento strutturale dello zucchero questa
sostanza trova impiego nel trattamento herpes simplex e nell’herpes zoster.
stesso discorso si può trasportare nelle modificazioni strutturali che sono state seguite sulle
basi pirimidiniche, l’introduzione del terzo atomo di azoto nella 6-azauracile (è la base
azotata presente nel 6-azauridina che è un antileucemico che viene utilizzato), stessa cosa
nella citarabina che ha gruppo amminico che viene utilizzato come antitumorale con la
sostituzione in posizione 5 del fluoro della pirimidina porta al 5-fluorouracile che è un
farmaco molto utilizzato come topico nel cancro della pelle. l’idossouridina ha il sostituente in
questo caso lo iodio in posizione 5, abbiamo una modifica anche dello zucchero utilizzato
come antivirale, questo è per dirvi che gli antimetaboliti sono costruiti andando a variare in
maniera quasi puntiforme un atomo cambiato nella base azotata per ottenere dei composti
che vengono scambiati dagli enzimi come metaboliti ma in effetti non lo sono e creano delle
condizioni non fisiologiche.

Il meccanismo d’azione degli antimetaboliti pirimidinici,


sono sostanze che intervengono nel processo andando a
inibire le sintesi e gli enzimi preposti alla sintesi delle basi
azotate di tipo pirimidinico. la 6-azaurdina sia una
sostanza in grado di inibire il passaggio da acido
orotidicino ad acido uridinico avviene questa
decarbossilazione, nel momento in cui nel dna viene
inserito la 6-azauridina, non vi è più un gruppo
carbossillico ma abbiamo un azoto così da non generare
più l’acido uridinico. stessa cosa avviene ad opera della
citarabina che inibisce il passaggio dell’acido uridinico ad
acido desossiuridilico. ogni passaggio enzimatico può
essere oggetto di inibizione da parte dei antimetaboliti pirimidinici nella sintesi delle basi
azotate. stessa cosa nel meccanismo d’azione degli antimetaboliti purinici, la
6-mercaptopurina è in grado di produrre inibizioni molto importanti a vari livelli sulla
biosintesi delle basi puriniche.

L’altro tipo di antimetaboliti antitumorali meno utilizzati sono gli inibitori della diidrofolato
reduttasi, il composto più comune e più utilizzato è il metotrexato che è un analogo dell’acido
folico è un composto che agisce da antitumorale perché inibisce la folato reduttasi. l’acido
folico è una molecola di tipo organico che è una vitamina che il nostro organismo non è in
grado di metabolizzare e quindi lo assumiamo attraverso la dieta, mentre i batteri e le piante
sono in grado di attivare la biosintesi. il target dei sulfaminici è la diidropterato sisintetati cioè
l’enzima preposto alla sintesi dell’acido folico (molecola formata dalla diidropterina difosfato,
una molecola di PABA e un residuo terminale di acido butammico). quindi la diidropterato
sintetasi che è il target dei sulfamidici era proprio l’enzima necessario ai batteri per formare
l’acido diidropteroico cioè l’enzima che catalizza la sintesi l’unione della diidropterina
difosfato con l’acido paraamminobenzoico, dopodiche l’acido diidropteroico reagirà con
l’acido butammico per formare l’acido diiprofolico che poi verrà ridotto e si forma una
posizione non più ridotta e l’acido tredroidrofolico sarà in grado di trasportare le unità mono
carboniose perchè questo azoto può essere metilato e come tale trasporerà questi carboni
per l sintesi delle basi puriniche e pirimidiniche.

Questo apparato sintetico è presente dei batteri mentre nei mammiferi noi abbiamo il
diidrofolato reduttasi cioè all’interno delle nostre cellule noi siamo in grado di operare
riduzione e quindi abbiamo la capacità di promuovere la
formazione dell'acido folico possiamo sintetizzarci l’acido
tetraidrofolico. queste diidrofolato riduttasi sono presenti nei
mammiferi e come tali possono essere il target i composti antifolici.
esistono anche degli antifolici che non vengono utilizzati come antitumorali perché la
diidrofolato reduttasi è un enzima che presenta diverse isoforme, cioè è un enzima che non
è identico nei batteri, nelle cellule dei mammiferi e nei protozoi cioè è presente in tutti e tre
ma presenta della differenze strutturali, quindi ogni specie presenta la sua isoforma, quindi
avrà delle molecole che agiranno sulle varie isoforme. la trimetoprima inibisce l’isoforma
batterica della diidrofolatoriduttasi quindi è utile come antibatterico, la pirimetamina che
inibisce la isoforma della diidrofolatoriduttasi nei protozoi come antimalarico quindi era utile
nel trattamento della malaria, poi abbiamo anche l’isoforma presente nelle nostre cellule è
questa è targhettata dagli antifolici tumorali il metotressato, quindi noi possiamo sfamare le
nostre cellule di acido tetraidrofolico andando a inibire l’isoforma presente nella nostra
molecola con il metotressato come agente antitumorale.

Il metotressato è un composto antitumorale utilizzato, la differenza tra acido folico e


metotressato è proprio l’antimetabolita la struttura è identica e cambia solo in qualche
regione, al posto dell’ossidrile hanno inserito un gruppo amminico, hanno messo un metile
sul residuo dell’acido paramminobenzoico, questo composto che è così simile al substrato
naturale è scambiato dalla diidrofolato reduttasi e inibisce l’enzima stesso, cioè entra nel sito
enzimatico lo occupa e quindi l’attività antitumorale è dovuta dall’instauramento dei folati
endocellulari per inattivazione dell’enzima. questa è una molecola che ha degli effetti
collaterali importanti perchè è molto difficile realizzare una selettività d’azione tra le cellule
tumorali e cellule sane, la selettività si fonda su una diversa velocità di replicazione e nei
tessuti del nostro organismo si replica abbastanza velocemente quindi gli effetti collaterali
attaccheranno la cute, l’apparato digerente,
l’apparato urogenitale e il sistema nervoso
centrale, causando leucopenia, stomatite
ulcerativa, ansia, disturbi addominali, febbre,
vertigini e minore resistenza alla infezioni
batteriche e virali.
abbiamo analizzato finora due classi che sono
gli alchilanti e gli antimetaboliti che sono tutti
composti di origine sintetica sono delle piccole
molecole sintetizzate dall’uomo quindi sono
state effettuate varie strategie per interferire
con il dna e quindi con l’attività delle nostre
cellule.

Esistono delle classi molto importanti perché molto utilizzate che sono gli antitumorali di
origine naturale. le actinomicine sono dei composti di origine naturale che vengono isolate
da alcuni ceppi di streptomyces, queste sostanze sono caratterizzate da piccole differenze.
la parte centrale della struttura costituisce il cromoforo di questa molecola, è un
fenoxazinone, ci sono 3 anelli aromatici e il centrale è rappresentato da un ciclo che
presenta un azoto e un ossigeno. questa parte della molecola (inferiore) è planare
costituiscono come se fosse un pavimento. dalla posizione 1 e 9 si dipartono questi cicli che
sono dei peptidi, quindi le actinomicine sono costituite da una porzione aromatica il
fenoxazinone a cui sono legati due residui ciclici pentapeptidici, questa sostanza viene
utilizzata per il trattamento dei tumori per il
trattamento dei carcinomi e dei sarcomi sono sostanze corrosive, tossiche, mutageniche.
il modello di interazione act con il dna, la parte centrale è
costituita dal cromoforo la regione planare, i 2 cantapectidi
vanno a legare con legami idrogeno con il dna, quindi
l’actinomina si inserisce e il suo meccanismo d’azione sono
gli intercalanti cioè si intercalano nella doppia elica del dna.
questa azione intercalante è dovuta al fatto che sono delle
sostanze aromatiche planari. l'elica del dna è completamente
disastrata quindi ha perso la sua architettura ed non è più in
grado di esplicare la sua azione.

Un altro antitumorale è la bleomicina sempre di origine


naturale estratta da un ceppo di streptomycis dal punto di vista strutturale possiamo
individuare peptidi e poi vi sono degli anelli
eterociclici un anello metazolico e due tiazoli
legati uno vicino all’altro con il residuo di diversa
natura. quindi le bleomicine sono una miscela di
antibiotici polipepidici sono delle sostanze
basiche che sono solubili in acqua e la forma
commerciale consiste in chelati rameosi cioè
vengono fatti dei chelati con il rame e vengono
utilizzati come anti tumorali. il loro utilizzo
soprattutto carcinoma squamoso carcinoma
testicolare ed ovarico, effusione pleurica
maligna, cancro maligno. il target del bleomicine
sono il dna. gli elementi che caratterizzano la
struttura sono gli eterocicli, anello metazolico,
pirimidina e il raggruppamento dei tiazoli che è la
responsabile del binding con il dna, la rimozione
produce composti ancora attivi, quindi se noi
rompiamo questo legame questa parte della
molecola è ancora attiva quindi non sono
responsabili della funzione anti tumorali, anche
questa sostanza dà luogo si intercala delle spine del
dna a doppia elica. la bleomicine oltre all’attività di
intercalazione sono anche in grado di chelare il
rame, i metalli,è possibile che le bleomicine portino alla formazione di perossidi che sono
degli agenti tossici che vanno a rompere il dna per azione dei ros, quindi hanno da una parte
un’azione intercalante e dall’altra hanno la possibilità di rompere il dna con l’apertura
dell’anello desossiribosio. la bleomicina al momento che entra in contatto con il ferro forma
questo complesso con il fe2+ e può ossidarsi a fe3+ e ossidandosi trasforma l’ossigeno in
radicale perossidico. questo radicale che si forma va
ad operare la rottura del desossiribosio, quindi si ha
l’apertura del desossiribosio che è proprio distrutto,
alla fine abbiamo la base azotata rimane legata
all’aldeide e si ha la rottura del dna. questo è uno dei
meccanismi della bleomicina.
altra sostanza naturale che ha come target il dna è la mitomicina c è una sostanza che
esplica varie azioni, innanzitutto è un agente pro alchilante, necessità di inattivazione
induttiva metabolica ad opera del citocromo
p450 reduttasi (chinone reduttasi) e ha anche
un’azione intercalante perchè e ha la capacità
di alchilare, attiva sull’ademocarcinoma
disseminato, stomaco, pancreas e altri tumori
solidi. dal punto di vista strutturale c'è la
pirrolidina quindi un pinone fuso con la
pirrolidina, un anello a tre termini azotato,
carbammato. il meccanismo d’azione della
mitomicina, nel nostro organismo viene
protonato questo anello a 3 termini e nel
momento in cui si protona si ha sia
l'eliminazione di una molecola di metanolo e
contemporaneamente si protona questo azoto di questo ciclo a tre termini, la formazione del
doppio legame con preventiva trasformazione del chinone ad eterochinone e l’eliminazione
di una molecola di metanolo e protonazione dell’azoto presente nel ciclo a 3 termini.
abbiamo un NH2+ sull’anello e quindi il carbonio è un carbonio suscettibile all'attacco
nucleofilo da parte di un nucleofilo presente nel dna. si ha l’attacco del dna e la molecola
rimane alchilata ed attaccata al dna, poi avremo
la formazione del secondo carbocatione per
eliminazione del carbammato e c’è la formazione
del CH2+ che interagisce con un altro sito
nucleofilo del dna, avremo quindi la seconda
interazione del dna, quindi significa che la
molecola rimarrà attaccata al dna. questa
mitomicina può formare questi 2 carbocationi in
modo tale che può essere substrato di attacco
da parte dei residui azotati e del dna; tutto
questo è promosso grazie alla formazione del
chinone che passa a idrochinone. la mitomicina
rimane legata al dna. altre sostanze antitumorali
di origine naturale sono che hanno come target sempre il dna sono le antracicline sono dei
glicosidi tretraciclici che somigliano un pò alle tetracicline, sono delle sostanze naturali che
presentano nella loro struttura questa zona aromatica e sono legati a degli amminozuccheri
che a seconda della loro natura noi avremmo doxorubicina, daunorubicina, ecc la più
famosa è la doxorubicina. la antraciclina è un antibiotico utilizzato come antileucemico
possono essere utilizzati anche per i sarcomi e sono sostanze estremamente tossiche
perché producono mielodepressione e cardiotossicità agiscono come intercalanti che
possono creare degli addotti con il dna solo in presenza di formaldeide, sono anche gli
inibitori della TOPO II. La cardiotossicità è dovuta al fatto che questi formano dei ros
formano di alcuni radicali ossidrilici che hanno alta affinità per il tessuto cardiaco quindi
producono cardiotossicità.

Altri composti
interessanti di origine naturale sono gii atimitotiti composti che
sono in grado di
inibire la
moltiplicazione
cellulare interferendo
o rallentando il
normale processo
della mitosi.
queste sostanze
generalmente
interferiscono con
una proteina che è la
tubulina che si assembla
formando i microtubuli (polimeri molto lunghi) dando luogo a strutture
che vanno a costituire il fuso mitotico. l'azione dei veleni mitotici sui
microtubuli sono di due tipi: gli antitumorali più vecchi sono gli alcaloidi
della vincla e la colchicina che agiscono andando a inibire la
polimerizzazione della tubulina , quindi questa proteina in presenza di
questi veleni non polimerizza e non forma i fusi mitotici e si blocca la
cellula e la mitosi. più

recentemente sono state


individuate altre ostana di
origini naturali che
agiscono sulla
polimerizzazione in modo
opposto che sono i tassoli,
che interferiscono con
questo sistema che
inibiscono la
depolarizzazione, una ola che si sono formati
non si riescono più a disgregare, è come se lo
cristallizzasse lo mantiene inalterato. queste
due classi di composti agiscono sullo stesso
sito ma in maniera opposta: uno impedisce la polimerizzazione e l’altro impedisce la
depolarizzazione.

Altre sostanze sempre di origine naturale che hanno quest'azione sui fusi mitotici il più attivo
è la podofilitossina che è una resina usata come purgante che ha azione antitumorale che fa
parte della famiglia dei lignani, gli alcaloidi della vinca (vinblastina e vincristina) derivati
endolici molto complessi, la colchicina veniva usata come uricosurico e antigottoso essi
stabilizzano la tubulina impedendo la polimerizzazione bloccando la mitosi, gli effetti
collaterali più importanti è la alopecia e tossicità neuromuscolare.
il tassolo è una sostanza naturale estratta dal taxus
bacata presente negli stati uniti, la struttura è
estremamente complessa, se ne estrae 0,15g/Kg
dalla corteccia. il deacetylbaccatin III che viene
invece estratto dalle foglie e se ne estrae 0,3-1 g/Kg.
sono stati generati e sintetizzati gli scheletri
fondamentali dei tassani: triciclo pentadecano e su di
esso vengono funzionalizzate con delle catene
taxotere e ed taxol e, sono dei derivati semisintetici
quindi dal punto di vista naturale viene estratta la
deacetylbaccatin III e questa viene funzionalizzata
chimicamente da un punto di vista sintetico per ottenere taxol e ed taxotere e di origine
semisintetica, cioè il nucleo triciclopentacano fondamentale è ottenuto dalla pianta poi viene
operata la funzionalizzazione per via sintetica. questi composti sono citotossici e sono
utilizzati per il trattamento del tumore ovarico, della mammella e del polmone.

Infine abbiamo le camptotecine che sono gli inibitori del TOPO I, sono delle strutture a 5 cicli
e quindi sono delle sostanze caratterizzate da questi 5 cici e l’ultimo ciclo è caratterizzato da
questo lattone che è indispensabile per l’attività antitumorale, al momento in cui questo
lattone si apre avremo dei composti inattivi quindi questa sostanza naturale che è stata
isolata dall'albero della Cina è poco solubile in acqua e la sua attività dipende dall’integrità di
questo lattone, che ha un Ph fisiologico
7.4, quando si apre porta ad un
composto che è inattivo, la camptomicina
che viene resa solubile in acqua per
modificazioni strutturali soprattutto per
inserimento della catena sull’anello A
aromatico questo è un estere che
presenta 2 residui basici. l'introduzione di
centri basici che possono essere
facilmente salificabili e quindi produrre
dei sali addirittura dei doppi sali lo
rendono poi il composto solubile in
acqua, l’irinotecano è un composto che
viene utilizzato contro il cancro del colon
rettale metastatico, questo composto qui è un pro drugs infatti è un estere che produrrà il
metabolita attivo che è il composto ossidrilato sull’anello aromatico. un’altra strategia che è
stata utilizzata per ottenere delle camptotecine solubili in acqua è stato anche il metabolita
attivo dell’irinotecano con un gruppo dimetil amminometile in posizione orto rispetto
all’ossidrile, anche qui abbiamo messo un gruppo basico salificabile e questa sostanza viene
chiamata topotecano ed entrambe (irinotecano e topotecano) sono delle sostanze di
semisintesi, il topotecano è una sostanza solubile in acqua che viene utilizzato per il
carcinoma polmonare e nel carcinoma ovarico.
le camptotecine sono delle strutture ovviamente intercalanti, caratterizzate da questi 5 anelli
ha una struttura estremamente planare inseriti in un piano, per quanto riguarda le
modificazioni possiamo modificare la posizione 10 dell'anello aromatico, per l’attività
abbiamo bisogno che il lattone sia integro e che ci sia questo piridone anch'esso attivo.

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