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DISEGNO INDUSTRIALE – 6CFU – PROF.

RUSSO

 Disegno industriale  intendiamo lo studio per la progettazione di prodotti, curandone l’uso, la funzione, la
forma, la produzione e la commercializzazione.
 Prodotto  può essere definito un prodotto di design se esso è progettato curandone l’estetica, la funzionalità,
l’usabilità e la commercialità e persino la produzione.

LA STAMPA COME DESIGN.


L’Industrial Design non nasce in un preciso momento storico, non è basato su una sola causa, ma nasce per un
insieme di eventi. Per molti l’inizio dell’Industrial Design è da ricollegare alla prima rivoluzione industriale, visto che
quel periodo è considerato uno spartiacque tra la produzione artigianale e la produzione industriale.

Stampa  nel XV secolo venne considerata la prima attività di Design, anticipando di 3 secoli la prima rivoluzione
industriale. Viene considerato un fenomeno di Disegno Industriale Ante Litteram.

 L’inventore della stampa fu Johannes Gutenberg, che nel 1452 si dedicò alla stampa
della “La Bibbia a 42 linee”, composta da due colonne. L’opera era stata realizzata tramite
caratteri mobili, ricavati da colature di piombo su delle forme, una volta realizzate queste
forme, venivano imbevute di inchiostro e pressate sul foglio tramite un torchio tipografico.
Cosi la stampa diventa un processo seriale, più economico e soprattutto, meccanico. La
stampa è considerata un processo industriale per l’impiego di elementi prefabbricati, per i
procedimenti tecnici utilizzati e per il carattere di serie della produzione: la grafica è da
considerarsi coma la prima forma storica di Disegno Industriale. La stampa si diffonde
sempre di più e i caratteri diventano italici e nasce il frontespizio che diventa una vera e
propria copertina, in quanto vengono inseriti disegno ed elementi decorativi.

Christoffel Van Dijck  il carattere realizzato da lui fu molto importante, in quanto era un carattere chiaro e molto
facile da leggere e poteva essere stampato in dimensioni ridotte.

DISSERTAZIONE DULL’ARTE.
L’arte è qualcosa di sommariamente variabile, ad esempio possiamo notare che per ogni epoca per arte si intende
qualcosa di diverso o ambiti diversi.

Pittura, scultura e architettura  restano le arti fondamentali, ma negli anni subiscono delle trasformazioni grazie
all’inserimento di arti coma la fotografia, la pubblicità, i fumetti ecc.
Possiamo parlare ad esempio della Gioconda, il furto avvenuto nel 1900 innescò un processo di riproduzione
dell’opera da parte di riviste illustrate e proprio in questi anni l’opera divenne popolare. Attori e cantanti si fecero
immortale in posa come la Gioconda, vennero realizzate cartoline postali in cui indossava la gonna corta, perdendo
cosi rispettabilità.

Nel 1914  l’opera venne ritrovata e venne utilizzata a scopi pubblicitari, per la prima volta l’arte
andava oltre i canali abituali e l’immagine cominciava a farsi globale per introdursi nella catena
della comunicazione di massa.

 Marcel Duchamp qualche anno dopo, opera un intervento su una produzione fotografica della
Gioconda , su cui disegna a matita, dei baffi e della barba, affermando cosi la somiglianza tra
l’opera e l’artista e nella parte inferiore scrisse “L.N.O.O.Q” = “LEI HA IL CULO CALDO”, con questa
frase alludeva all’omosessualità di Leonardo e cosi facendo fece perdere credibilità alla Gioconda
e a Leonardo stesso.

Ready – Made  questo termine venne coniata da Duchamp e il suo significato è intervenire su un supporto già
fatto, sono l’affermazione della diffusione della tecnologia nella vita moderna, cosi vengono eliminate le tradizionali
concezioni artistiche di creazione dal nulla.
 Andy Warhol
compose diverse opere che raffiguravano la Gioconda, una tra queste fu “TRENTA E’ SEMPRE
MEGLIO DÌ UNO”, facendola diventare un bene culturale, oggetto di consumo di massa.

Gunther Von Hagens 


espone dei cadaveri sottoposti a plastificazione e con gli muscoli in
vista, richiamando come l’attenzione dei mezzi di comunicazione.

 Damin Hirst
Secondo logiche affini realizza opere in cui corpi
di animali o alcuni pezzi vengono sospesi in una
soluzione detta formolo adatta alla conservazione
dei cadaveri.

Piero Manzoni 
Pone l’attenzione sulla valorizzazione dell’arte in funzione
della firma dell’artista, arriva dunque a produrre la
“MERDA D’AUTORE”, venduta allo stesso prezzo dell’oro.

Dino Formaggio  fu un filosofo, ricordato per la sua affermazione “L’ARTE E’ TUTTO CIO’ CHE GLI UOMINI
CHIAMANO ARTE”, nel senso che essa non è un concetto immobile, ma muta in funzione del tempo e dei contesti.
Dunque non è possibile dare dei limiti all’arte, sarebbe come restringere il mare.

PALAZZO DI CRISTALLO.
Nell’800 ebbero un ruolo molto importante le costruzioni prefabbricate che diedero a tutto un senso di uniformità e
rigorosità paragonabile al gotico classico. Inizialmente venivano utilizzate solo per la costruzione di elementi uguali
come ponti e stazioni ferroviarie, in quanto l’aspetto estetico non era dei migliori.

 Il Palazzo di Cristallo ebbe un ruolo importante in quanto i suoi elementi


potevano essere prodotti in serie e potevano essere montati e smontati in
qualsiasi luogo e a necessità. Questa opera rappresenta il trionfo per il ferro e per
il vetro, sia per quanto riguarda l’evoluzione dei sistemi costruttivi, sia per
l’acquisizione di nuove concezioni spaziali ed estetiche. Nel 1851 il Principe
Alberto organizzò un’ Esposizione internazionale a Londra.

Venne indetto un concorso per la creazione della struttura in Hyde Park con le seguenti regole:
1. Si doveva ricoprire un’area la più vasta possibile con una minima spesa.
2. La struttura doveva essere unica e una sola.
3. Non dovevano essere sradicati gli alberi che c’erano nei dintorni.
I progetti presentati furono 245, ma alla fine la commissione elaborò un progetto tutto suo, presentandolo il 22
Giugno del 1850, che però non venne realizzato per via dei tempi troppo lunghi e perché la struttura non poteva
essere successivamente smontata.
L’incarico venne dato a Paxon da Henry Cole, il progetto in linea di massima presentava: impianto compositivo a 5
navate a sezione basilicale con tetti piani, con alternanze di sostegno di ferro e lastre di vetro di circa 1,2 m, la
struttura raggiungeva i 24 m di altezza .

La struttura fu realizzata in tempi brevissimi e la velocità era dovuta alla semplicità dell’assemblaggio di pezzi
prefabbricati, che prevedevano soluzioni nodali con collegamenti a bulloni. Tutto ciò permise di avere una luminosità
interna uniforme, creando una line di continuità tra interno ed esterno.

L’edificio venne smontato due anni dopo per essere montato sulle alture di Sydenham, ma subì modifiche e vennero
utilizzati tutti i pezzi e gli assemblaggi. IL PRODOTTO INDUSTRIALE E’ PROGETTATO PER STAR BENE IN POSTI DIVERSI.
RIVOLUZIONE INDUSTRALE (1770 – 1870).
Il periodo della prima rivoluzione industriale vede protagonista l’Inghilterra, in quanto fu il paese più precoce nella
modernizzazione delle strutture economiche produttive. I cambiamenti più sostanziali avvennero nel campo
dell’industria del cotone e del ferro.

James Watt
inventò la prima MACCHINA A VAPORE, che aumento la produzione di ferro,
facendone diminuire il prezzo. Ciò porto alla diffusione dei BATTELLI A VAPORE che
migliorò i trasporti rendendoli più fluidi, inoltre venne introdotto il TRENO, che
divenne in simbolo della rivoluzione industriale.
Successivamente vennero introdotte le NAVI,
usate COME POTENZE MILITARI. L’uso dell’energia
idraulica permise di far nascere l’industria di cotone, creando il settore tessile, con
la creazione del FILATOIO MECCANICO che rappresentò lo sviluppo della
produzione tessile di massa 

Tutto ciò portò delle conseguenze:


 I sistemi di produzione tradizionali entrarono in crisi per via delle fabbriche.
 I mercati sul paino commerciale diventarono sempre più vasti.
 Nasce la classe operaio, dalle condizioni miserabili, molte ore di lavoro, ambienti malsani e nessuna assistenza.
 Le città cambiarono e si ingrandirono per via di fabbriche e ferrovie.
 Le classi operaie iniziano a fare le prime manifestazioni, facendo nascere associazioni come Grand National
Consolidated Trade Union (1834).

METODO AMERICANO.
Dopo la metà dell’800 grazie all’esposizione universale del 1851 (Palazzo di Cristallo), si diffonde sempre di più la
produzione in serie moderna nota come METODO AMERICANO.

Honoré Blanc  noto come “Le Blanc”, fu il primo in Francia a far nascere il metodo americano nacque, era un
armaiolo che utilizzò mezzi analoghi a quelli in serie per la produzione di moschetti, gli ostacoli affrontati furono
parecchi, soprattutto perché gli altri artigiani vedevano minacciato il proprio lavoro. L’officina “le Blanc” produceva i
suoi moschetti tutti uguali permettendo una produceva di pezzi di ricambio in maniera sicura e veloce.

 John Hancock Hall


L’idea di Le Blanc venne ripresa da Hall, che nel 1824 replicò un
fucile con accensione a pietra focaia. Lo scopo era quello di
produrre ogni pezzo uguale e per fare ciò semplificò i pezzi il più
possibile e le armi risultarono semplici, con piccole parti in legno per la presa e tutto il resto in ferro decorato.

Samuel Colt 
Creò la REVOLVER, una pistola a tamburo che chiamò la COLT NAVY N.36 (1831).
Viene usato queto metodo negli USA in quanto c’era carenza di mano d’opera
specializzata e secodno Colt gli operai non specializzati erano i più adatti ai nuovi
metodi perché non avevano nulla da imparare.

 Chauncey Jerome
Utilizzò il metodo americano per la produzione dei suoi orologi,
ricorrendo allo stampo degli ingranaggi da un foglio di ottone
invece che alla fusione

Gli osservatori Europei furono critici nei confronti della produzione americana per la mancanza di finiture, per
l’impiego di materiali alternativi e per i prezzi troppo bassi. Durante la Great Exhibition di Londra i produttori
screditarono i materiali utilizzati per il padiglione, ma vennero poi analizzati con più cura e vennero rivalutati come:
la gomma di Goodvear e le pistole di Colt.
Tutta via Metodo Europeo e Metodo Americano hanno delle differenze, che non si limitano ai metodi di produzione
ma anche a valori culturali e sociali:
 Metodo Americano  si basa soprattutto sulla quantità del prodotto e su i mezzi di produzione: migliori mezzi,
nuove tecniche = LA BELLEZZA E’ LA SEMPLICITA’
 Metodo Europeo  idea di produzione più tradizionale, molto attenta all’estetica, e produceva beni come
ceramiche, oggetti in metallo, gioielli e vetri = LA BELEZZA E’ LA DECORAZIONE.

Importante nel metodo Americano è la macchina da cucire, nel 1844 grazie alla realizzazione dell’ago con la cruna
sulla punta di Howe.

 Elias Howe
Inventa l’ago con la cruna sulla punta, la sua macchina in commercio ebbe
grande successo.

Isaac Merrit Singer 


Perfeziona il progetto di Howe, introducendo il movimento di cucitura lungo
l’asse verticale. La sua prima macchina era funzionale, ma anonima, dunque
aggiunse dei decori floreali giapponesi, il supporto e il pedale vennero
migliorati per essere inserite in un ambiente domestico. Inoltre la macchina era
possibile acquistarla tramite un pagamento a rate, ulteriore novità.

In questo periodo nasce la MACCHINA DA SCRIVERE, che non ebbe un successo immediato, in quanto la popolazione
non era del tutto istruita, solo quando furono istituiti i primi uffici la macchina da scrivere inizio la sua diffusione.

 Philo Remington
Nel 1874 nasce l’azienda di Philo Remington, che dopo la fine della guerra ebbe
una caduta nella produzione e cerco nuovi sbocchi produttivi, ma famosa fu la
REMINGTON N.10 del 1907.

George Eastmann 
Rese la fotografia un consumo popolare e nel 1888
inventa una macchina fotografica chiamata KODAK LEGGERA con
pellicola integrata, l’unica pecca era che doveva essere
portata in fabbrica per sviluppare le foto.
 Nel 1895 nacque il modello KODAK TASCABILE con il
rullino, che dunque poteva essere rimosso per
sviluppare le foto.

Frank Brawnell 
Nel 1900 nasce la macchina fotografica BROWNIE,
un marchio economico, che vennero prodotte da Eastmann,
ma progettate da Brawnell, secondo il quale la macchina poteva essere utilizzata
anche dai dilettanti.

CASO THONET.
A metà dell’800 un personaggio di forte rilievo per l’Industrial Design fu Michael Thonet. La sua produzione
soddisfava in pieno i 4 punti del design:
1. Progetto
2. Produzione
3. Vendita
4. Consumo
Thonet è famoso per l’utilizzo di una nuova tecnica, ovvero curvare il legno inumidendolo con il vapore cosi da ridare
al legno la sua elasticità iniziale, cosi il legno era più facile da curvare e lasciandolo in delle casseforme manteneva la
forma richiesta, meno pezzi sarebbero stati utilizzati, minore sarebbe stato il costo.

Thonet  nasce in Prussia nel 1819, aprì un piccolo laboratorio di falegnameria ed erboristeria. Nel 1830 iniziò i
suo esperimenti sul legno, successivamente si trasferisce a Vienna per conto del ministro dell’imperatore d’Austria.
Nello stesso anno ottenne il brevetto sulla curvatura del legno

 La più famosa opera di Michael Thonet fu la SEGGIOLA N.14 nata nel 1859,
ispirata al Klismos greco, la forma invece deriva dalle precedenti sedie realizzate.
La sedia è formata da 6 elementi di legno di faggio curvato, da 8 viti e 2 perni a
bulloni. Fu la sedia più venduta al mondo.

Thonet anticipa i nuovi orientamenti al gusto e anticipa l’Art Nouveau, in


particolare, ed ancora oggi risulta attuale. Esso rappresenta un CLASSICO.

FILONE INGLESE FILO- INDUSTRIALE ( DRESSER E LA SCUOLA DI COLE- JONES).


Christopher Dresser fu una figura di grande importanza per il panorama del design del XIX secolo. Egli nacque nel
1834, a Glosgow, a 12 anni si trasferì a Londra e frequentò il Government School of Design. In quel periodo, la scuola
di design di Londra, stava vivendo un radicale mutamento ad opera di Henri Cole, egli cerca di formare il progettista
per l’industria, che deve capire come trasferire la bellezza alla merce industriale. Coe fonda il DEPARTMENT OF
PRATICOL ART. Introduce nuovi insegnamenti e insegnanti come:
 Richard Redgrave  pittore.
 Owen Jones  architetto e storico del colore della decorazione.
 Gottfied Semper  architetto e teorico tedesco.
Con questi nuovi insegnanti l’orientamento della scuola divenne quello di coniugare SCIENZA E ARTE.

Importante rilievo fu il libro di Owen Jones in cui analizza la storia della decorazione in due diversi paesi e nelle
diverse epoche e da questi principi nasce la scuola di botanica applicata all’arte che incuriosì Dresser, su questi
principi si basa la nuova disciplina della scuola.

Art Botany  LA BOTANICA APPLICATA ALL’ARTE, cioè lo studio delle leggi dello sviluppo delle forme naturali
relazionandole ai principi del disegno ornamentale e alle forme degli oggetti artistici.

Dresser si dedicò allo studio della botanica specializzandosi in morfologia diventando insegnate, venne influenzato
molto dalla cultura orientale, in particolare dal Giappone, inoltre fu il primo design ad andarci e restò affascinato dai
dettagli giapponesi. Nel 1879 fonda con Charles Holme la Dresser for Holme, che importa oggetti per la casa dal
Giappone e dall’Asia. Dresser fu il primo designer a ottenere di apporre la firma sui prodotti a fianco del marchio
della ditta. Dresser si basa molto su ciò che sostiene Jones, secondo il quale la decorazione si doveva sviluppare in
analogia alle leggi della natura e il colore non doveva essere a scopo illusionistico o sentimentale, il colore doveva
svilupparsi in senso funzionale e percettivo.

Opinione Dresser  secondo lui il primo compito di un designer era quello di rendere un oggetto “adeguato allo
scopo”, andando contro a ciò che era bello ma non funzionale, perché per lui la bellezza era secondaria, invece
risultava una cosa fondamentale l’aspetto funzionale e tecnico costruttivo = ESTETICA CURVILINEA, FORZA, UTILITA’.

Dresser inizia a realizzare oggetti di metallo paragonabili a quelli di oggi sia per forma che per processi produttivi.
Sviluppa la TECNICA DELL’ELETTROLACCATURA, che consiste nel rendere gli oggetti in metallo più simili all’argento,
cosi si finì per utilizzare materiali più economici, raggiungendo cosi un pubblico più ampio. Gli oggetti diventano
modulari e con elementi intercambiabili come manici, beccucci, piedini e pomelli.
( metodo simile a quello americano).
Gli oggetti di Dresser possono essere divisi in TRE FAMIGLIE:
 Una prima famiglia di oggetti rivela una raffinata e sensuale eleganza,
ricordiamo un porta dolci che si incurva con eleganza alle estremità per evitare la possibilità di
tagliarsi con il manico liscio all’esterno e decorato all’interno per rendere sicura la presaoppure
la brocca a forma di goccia in cui il sovra coperchio si incurva per assecondare il movimento
del pollice.

Una seconda famiglia di oggetti è caratterizzata dall’uso di


volumi geometrici semplici combinati tra loro, spesso segnate da
una sottile ironia per cui un beccuccio si trasforma
in una proboscide, come nel caso
della “Teiera realizzata da Dixon & Son, nel 1879” 

 Una terza famiglia di caraffe, di porta tost, di vassoi, si distingue per moderni oggetti
industriali di massa. In essi la geometria non ha più sono un valore formale, ma si pone
come aiuto interno alla costruzione della forma, alcuni sono di una modernità
stupefacente, e inoltre si può riscontrare la tendenza all’ironia e
al grottesco, come nel caso della zuccheriera, realizzata tramite un
cono rovesciato sostenuto da gambette a zig zag che sono anche
elementi di presa oppure la teiera romboidale con
manico d’ebano, del 1880. 

 Negli anni 80 dell’800 Dresser disegna la linea di oggetti con vetro


denominata “CLUTHA GLASS”, oggetti ricchi di bolle e venature di vari colori simili alle
murine veneziane. Durante la variazione del vetro vengono mescolate particelle di colore che
formano macchie e striature quando viene soffiato, inoltre vengono aggiunte pagliuzze di
rame che danno brillantezza.
Disegna vasi, bottiglie e caraffe dalle forme sottili, allungate con linee sinuose che
appartengono allo stile liberty e ricordano i vasi giapponesi.

FILONE ANTI – INDUSTRIALE.


William Morris  fu tra i primi fondatori del movimento “ART AND CRAFT” è considerato un importante designer in
quanto grazie a lui furoni gettate le basi fondamentali del design di oggi : COSTI E CONSUMI.

Le due maggiori influenze che incidono sulla formazione ideologica di Morris sono le seguenti:
1. La dottrina anglo – cattolica di Pugin  che sostiene che il livello dell’arte coincide con la condizione etica
della società, sottolineando l’importanza dell’ornamento fatto a mano, ma ammettendo la sua
subordinazione alla struttura dell’edificio
2. La predicazione di Ruskin  che afferma che la bellezza dell’arte medievale consiste nel piacere che
l’artigiano provava nell’atto di produrre un oggetto nel suo insieme di parti, con la consapevolezza della sua
utilità all’interno di una comunità non ancora corrotta da regole.

Morris si unisce ad un elite di intellettuali tra cui DANTE GABRIEL ROSSETTI e BURNE JONES, da qui si isola dal mondo
delle macchine e immergersi pienamente nel ruolo di esteta, in quanto secondo lui le industrie e le macchine
avevano determinato il degrado del paesaggio. Egli si fa aiutare dall’amico WEBB a costruire la RED HOUSE sul
modello delle case vescovili e molto robusta.
Nel 61 fonda la ditta MORRIS&COMPANY avviando una produzione di manufatti di una elevata qualità, secondo la
concezione di opera d’arte. Una decisione lo vedrà al centro di molte critiche da parte dei borghesi che lo accusano
di essere il solito capitalista che produce beni costoni che non sono conformi a ciò che lui auspicava.

Pensiero di Morris e del movimento Art&Crafts  secondo lui il lavoro in fabbrica era poco intelligente, viceversa il
lavoro artigianale lo era e infatti Morris fu il fondatore dell’ “ART AND CRAFTS” (ARTE E MESTIERI), un movimento
artistico di arti applicate che andava contro l’industrializzazione e puntava all’artigianato come espressione del
lavoro. Sempre condizionato dal pensiero di Ruskin, il movimento affermava che il nuovo sistema doveva nascere
sulle orme medievali, alla semplicità del lavoro, contro le fredde macchine industriali, si fondava sul pensiero
“L’UOMO COMANDA LA MACCHINA, NON E’ LA MACCHINA CHE COMANDA L’UOMO”

MANIFESTO ATTUALE.
Nella seconda metà dell’800 in particolare a Parigi si sviluppa una serie di innovazioni tecniche e commerciali:
esposizione universale,le vetrine dei ragazzi, grandi magazzini, grazie a questi strumenti sono nate le prime marche
aziendali e si sono sviluppati nuovi mercati per il consumo di massa. Tutto ciò per essere di massa aveva bisogno di
pubblicità, cosi entrano in gioco i primi cartelloni pubblicitari, stampati con

CROMOLITOGRAFIA  stampa a colori mediante matrici a pietra che permette agli artisti di stampare a colori a
tempera. La più complessa cromolitografia e la XILOGRAFIA, incisione di immagini e a volte brevi testi su tavoletta di
legno. La stampa con cromolitografia ha la peculiarità di sembrare pittura ad olio, ma stampando in serie, dunque i
manifesti/cartelloni pubblicitari saranno PRODOTTI INDUSTRIALI.

Tutto ciò provocò numerose polemiche e malcontenti in quanto il valore dell’arte veniva meno. Cosi i manifesti
vennero considerati arte di SERIE B o chiamati anche ARTE APPLICATA.
Di seguito un paio dei manifesti pubblicitari più famosi:

 Jules Chèret.
È considerato l’ideatore del manifesto moderno, attua una semplificazione formale sui suoi
manifesti rendendo il messaggio quanto mai efficace. Questa formula figurativa consiste in
una donna fluttuante, LA CHERETTE che mette in evidenza il prodotto, affiancata da una o due
scritte che trasmettono lo slogan. I manifesti di Chèret presentano sempre scenari vaporosi,
trasognanti, fantastici.

Attua in seguito una nuova semplificazione allontanandosi dalle 


sagome sfumate inebrianti delle cherette e si avvicina ai canoni del japanism,
rappresenta ballerine, prostitute, la VITA NOTTURNA nella sua nuda e cruda perversità.
Cherèt si ispira agli affreschi di TIEPOLO, pittore italiano del 700, ma tra i due si apre un abisso:
gli affreschi di Tiepolo si trovano sui muri di chiese e palazzi, mentre quelli di Cherèt
si trovano sui muri di strade e piazze. Da qui in poi l’arte non si troverà più all’interno, ma
all’esterno, “nel museo della strada”, bisogna esporre le opere d’arte la dove il pubblico
c’è già, dove sta abitualmente.

 Henry de Toulouse – Lautrec


Qualche anno più tardi Lautrec rappresenta la vita dei locali notturni parigini,
i suoi manifesti risultano spigolosi e suggestivi, tra l’attraente e il repellente,
lui è il vero testimonial di un rapporto col presente invece che col passato. Il suo manifesto più
importante è MOULIN ROUGE dell’89, che si avvicina ai tratti decisi e alle tinte forti delle
xilografie giapponesi, infatti i suoi manifesti rappresentano le caratteristi fondamentali del
Japanisme: composizioni asimmetriche, mancanza di prospettiva, ampie arie di colore piatto,
riduzione dei particolari, niente dettagli.

Leonetto Capiello 
Fu importante nella diffusione del manifesto moderno tanto quanto
gli altri, la sua tecnica consisteva nel conciliare “ la sintesi tecnica e
coloristica di Lautrec con la furbizia seduttiva di Cherèt”. Capiello elabora una figura
che simboleggia il prodotto, ovvero una cherette ma molto evidente tramite dei tratti
forti e colori accesi, fonde dunque gli stili dei suoi due precedessero. CIOCCOLATO KLAUS
realizzato nel 1903, raffigura una donna vestita di verde che cavalcava un cavallo rosso su fondo
nero, si tratta di un “manifesto moderno” o “manifesto simbolico” che lega un’icona
memorabile ad un testo essenziale , facendo entrare cosi in scena il personaggio pubblicitario.
Dunque la donna a cavallo rappresentava il Cioccolato Klaus.
Bernhard Lucian.
Nel 900 certi artisti grafici cominciano a raffigurare il prodotto senza alcuna
meditazione, viene eliminata la figura simbolica. Ne è un esempio Bernhard che fa
coincidere il disegno del prodotto pubblicitario con
l’intero manifesto, stilizzando con cura e valorizzando le
scelte cromatiche, dunque non più un manifesto –
simbolo, ma di un manifesto – oggetto, entra in gioco cosi
il MANIFESTO – OGGETTO. Ne sono un esempio il manifesto
pubblicitario della BOSCH e della CASTELL. 

ART NOUVEAU.
Art Nouveau offre nuove configurazioni mescolando elementi diversi, puntando ad un utilizzo continuo della natura,
diverso da quello di Morris e di Dresser. Le direttive dell’Art Nouveau hanno origine dagli artisti che confluiscono
nell’ART&CRAFTS SOCIETY che a poco a poco accettano l’avvento delle macchine. Questo stile si auspicava alla
messa a punto di un linguaggio formale ispirato alla natura fortemente stilizzata a causa dell’influenza del Japanism,
caratterizzato da linee sinuose e dinamiche. Il nome deriva da un’insegna di un negozio di Parigi ART NOUVEAU
BING, ma la corrente assume diversi nomi :

 Art Nouveau in Belgio


Il Belgio su il primo ad accogliere l’Art Nouveau, grazie all’operato di Victor Horta ed Hendy Van de Velde, , i quali
partono dall’ideologia dell’Art&Crafts per giungere ad una propria autonomia.

 Victor Horta
Unisce il linguaggio formale corrente con l’uso di materiali come il vetro e il ferro. La
decorazione assume una presenza strutturale ed rinveste ogni elemento e parte della casa,
perché l’obiettivo è quello che tutto deve essere un opera d’arte, pensiero che coincide con
quello di Morris. La nascita dell’Art Nouveau si fa coincidere con la prima casa progettata da
Horta, la Maison Tassel nel 1893.

Hendy Van de Velde 


Rifiutò lo stile puramente floreale, ponendo l’attenzione
sugli elementi costruttivi e creando mobili puramente funzionali.
Il decoro infatti era razionale e limitato alla funzione dell’oggetto.
Fu uno dei primi a sperimentare una produzione che integrasse l’artigianato e
l’industria, fondando un’officina a Bruxelles. Egli non si limitava a progettare la
casa e i suoi interni, ma si dedicava ad ogni tipo di oggetto.

 Art Nouveau in Francia


Ha inizio nel 900 e decora qualsiasi opera cittatina con i suoi motivi floreali; tipiche sono le facciate di palazzi con
disegnati fiori, le ringhiere piegate e realizzate di rami di piante, i lampioni in forme organiche …

 Emile Gallè
si formò nell’ambiente familiare e andò sempre in cerca di nuove tecniche
e ispirazioni. Uno dei suoi interessi fu quello nei confronti del “Japonisme”
e i motivi iconografici e stilistici ispirati al Sol Levante.
Le opere in vetro presero forma tra sperimentazione e tradizione,
introdusse nuove tecniche e particolari decorazioni. Gli oggetti creati da
Gallé sono considerati tutt’oggi delle vere e proprie opere d’arte.

Hector Guimard 
Lo stile di Hector Guimard era molto personale, con forme libere, sinuose ed
eleganti, ispirate alla vegetazione, ma con un carattere più astratto che
figurativo. Si è distinto per le sue innovazioni strutturali come quelle che ha
applicato nel Sala concerti Humbert-de-Romans (1901), in cui una struttura
complessa divide le onde sonore per ottenere un'acustica perfetta. Ma è il
progettista delle stazioni della metropolitana di Parigi, fatta di vetro e ferro.
 Charles Mackintosh
In Scozia grazie a lui, si afferma una corrente più depurata. Troviamo un linguaggio
geometrico che si fonde con le influenze giapponesi e con estetica del mobile pesante e
fisso, ripresa da Morris. Le sedie prodotte da Mackintosh si presentavano cariche di
stilizzazione geometriche e simbolismo, si prestavano perfettamente alla produzione
industriale, spesso la sproporzione presente tra lo schienale e la seduta le trasformava
in veri e propri troni. Mackintosh favorirà la diffusione in Austria dello stile geometrico.

 Seccessione in Austria
Il movimento della Seccesione viennese risente dell’influenza geometrica di Mackintosh. Viene fondato il VER
SACRUM la rivista simbolo della rivoluzione culturale e artistica viennese. In questo clima si afferma sempre di
più il concetto di opera d’arte totale e sono proprio gli autori della rivista a dare sfogo al decorismo, unendo
forme astratte e figurative, come GUSTAV KLIMT.

 Otto Wagner
Afferma che tutte le creazioni che vogliono risultare adeguate alla modernità, devono fare i
conti con i nuovi materiali, le nuove tecniche e le esigenze del presente. L’edificio della
seccessione si presenta in stile classicheggiante, geometrico, solido, caratterizzato dalla
presenza di una cupola dove la decorazione coincide con la struttura. Nel prospetto si legge
“OGNI TEMPO HA LA SUA ARTE, OGNI ARTE HA LA SUA LIBERTA’”.

Josef Hoffmann 
Forda una ditta viennese la WIENER WERKSTATTE un
laboratorio-officina il cui programma afferma: produzione
di oggetti domestici semplici e di qualità, condizione primaria è sempre la
funzionalità. Hoffmann rinuncia a qualsiasi forma di decorazione in favore del
linguaggio geometrico, basato sul quadrato. Tra le sue opere ricordiamo il DIVANO
KUBUS, il SET DI 4 TAVOLINI e il PALAZZO STOCLET in cui fonde l’arte e la vita.

 Modernismo in Spagna
Il Modernismo catalano è uno stile artistico che si sviluppò tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo nella
regione spagnola della Catalogna e principalmente a Barcellona, dove è diventato uno degli elementi che
caratterizzano l'immagine della città.

 Antoni Gaudì
Fu il promotore del modernismo catalano, sebbene le sue opere affondano le
radici nel gotico, egli afferma la necessità di non imitarlo ma continuarlo e lo fa
attraverso l’utilizzo del cemento, che gli permette di creare forme sinuose e
fluttuanti. Nei suo mobili ritroviamo un unione tra costruzione, struttura e
materiali locali.

Adolf Loos 
Egli sottolinea l’utilità sociale di produrre oggetti semplice e funzionali, di
eliminare ogni decorazione inutile, tutto ciò che è superfluo deve essere tolto.
Costruire vuol dire essere fedeli alle forme e alle tecniche, per questo motivo i
suoi arredi sono caratterizzati da materiali selezionati cosi
da risultare semplicissimi.
IL DEUTSCHE WERKBUND, PETER BEHERENS, AEG, MATTESIU.
Premessa:
 Prima rivoluzione industriale  ENERGIA data dalle macchine a vapore e MATERIALE usato ferro e vetro.
 Seconda rivoluzione industriale  ENERGIA data dall’elettricità, MATERIALE usato cemento armato.

Durante gli ultimi decenni dell’800 si entra nella seconda rivoluzione industriale, che contrassegna l’utilizzo di nuove
forme di energia come PETROLIO ed ELETTRICITA’. L’elettricità insieme ai suoi prodotti derivati costituiscono uno dei
settori di punta nello scontro tra l’industria tedesca e quella americana.

Il Deutsche Werkbund  (lega tedesca artigiani) è stata un’associazione tedesca, fondata a Monaco di Baviera nel
1097, su iniziativa dell’architetto MUTHESIUS, dell’imprenditore KARL SCHMIDT e del pastore FRIEDRICH NAUMANN.
Lo scopo dell’associazione era quello di saldare l’industria e le arti applicate, proponendo una nuova cultura del
lavoro industriale nella quale, per ogni progetto, dovevano essere analizzati i costi di produzione, la qualità
artigianale, le modalità ed i tempi di produzione, cercando di coniugarli con le politiche aziendali.

 In questi anni la società tedesca AEG forniva elettricità sia per l’illuminazione urbana
che per quella domestica, produce inoltre elettrodomestici che soddisfano tutti i bisogni.
Di fronte ad una forte situazione di competizione il fondatore capisce che doveva dare
una chiara rappresentazione alla sua azienda.
Cosi chiama PETER BEHERENS
a ricoprire il ruolo di direttore artistico, lui decide di agire
sull’immagine complessiva dell’azienda attuando una
vera e propria riorganizzazione del visibile per ciò che concerne la grafica
pubblicitaria, l’architettura e il disegno industriale. Beherens progetterà padiglioni
espositivi e la FABBRICA TURBINA DI BERLINO (TURBINEHALL), in un epoca in cui le
fabbriche non hanno un’architettura definita.
Beherens crea una vera e propria rivoluzione futuristica e dona non solo potenza
comunicativa alle sue opere, ma anche una gran bella architettura.
 Lampade ad Arco e Ventilatori.
Furono realizzati da Beherens, cosi da proporre un’immagine di “modernità
industriale” eliminando ogni forma di ornamento, privilegiando quindi superfici
lisce e linee semplici.

Bollitori Elettrici 
Inoltre, beherens realizza oggetti
standardizzati, come i bollitori, prodotti in
varie forme, con manico rettangolare
o semicircolare, con materiali e finiture diverse:
ottone, nichelato, rame, lucido o martellato

 Behrens – Antiqua
Un carattere tipografico che si ispira alla monumentalità delle iscrizioni romane,
un carattere che si oppone ai precedenti caratteri JUGENDSTIL.

Marchio AEG 
Il marchio disegnato da Behrens è costituito da un esagono
contenente a sua volta altri 3 esagoni contenenti le lettere A-E-G.
Il logo suggerisce una nuova idea aziendale. Il MODELLO ALVEARE,
simbolo dell’operosità della nuova cultura aziendale.

LOGO AEG.
Vennero usati tre tipi di carattere per il logo AEG

 1. Eckmann – Schrift
disegnato da Eckmann nel 1896, per riprendere lo stili Jugendstil,
utilizzato per il logo nel 1900.
2. Behrens – Schrift 
Disegnato da Behrens, nel 1901 e sarà il più
utilizzato dallo Jugendstil.

 3.Behrens - Antiqua
Del 1908, che viene definitivamente adottato dall’AEG.
Esso riprendeva i caratteri romani infatti è conosciuto
anche come Behrens – Roman.

POSTER AEG.
L’azienda AEG cura anche la pubblicità facendo entrare in gioco i manifesti.

 Manifesto lampadina a filamento metallico


Fu uno dei manifesti più belli realizzati da Behrens nel 900, il manifesto risulta molto simmetrico,
si basa su figure geometriche basilari, molto essenziali.
L’elemento principale è la lampadina, che è posizionata al centro del triangolo equilatero,
simbolo della divinità, che ricorda l’occhio di Dio. Le linee che delimitano i disegni all’interno del
manifesto si trasformano in minuscole lampadine.

HENRY FORD e FREDERICK TAYLOR


Il metodo Americano durante il XX secolo acquistò sempre più valore realizzando oggetti con parti interscambiabili e
progettandoli in modo idoneo alla produzione in serie. L’ingegnere Frederick Taylor intraprese una serie di ricerche
sui piani di lavoro. Calcolando i tempi di lavoro ed eliminando gli spostamenti superflui cercando di ottenere
MASSIMI RISULTATI CON MINIMO SFORZO.
L’industria automobilistica fu il primo settore in cui venne applicato il metodo di Taylor per migliorare l’efficacia e la
produttività, questo industria si sviluppò tardi negli Stati Uniti, però fu proprio in America che essa raggiunse l’apice
della diffusione sul mercato.

 Ramson Eli Olds.


Fu il primo modello di automobile ad essere prodotto nella sua fabbrica di Detroit, la
OLDSMOBILE, era un modello piccolo e leggero. Adatta solo alla circolazione urbana o
su strade in buone condizioni.

Modello a T 
Fu la prima automobile costruita per un mercato di
massa con il metodo di costruzione in serie. L’obiettivo di Ford era
rispondere alle esigenze del mercato di massa e di tutti gli stati sociali.
Venne costruita con materiali di grande resistenza: acciaio al vanadio e metalli dal
trattamento speciale. Che la resero resistente e leggera.

Pensiero di Ford  prediligeva la funzionalità rispetto all’estetica, in quanto secondo lui “LA FORMA SEGUE LA
FUNZIONE”. Le sue automobili sono un prodotto moderno e devono essere costruite non per rappresentare
qualcosa, ma per poter prestare il servizio per cui sono previste.

Ford progettò anche un nuovo modo di produzione, rinnovando il metodo di montaggio delle auto, sostituì il carrello
trasportato dagli opera, con un nastro continui mosso meccanicamente da una piattaforma mobile con rotaie. Cosi
gli operai stavano fermi sul posto e ognuno aveva una propria serie di operazioni da eseguire. Queste operazioni
diminuirono il costo del prodotto e permise l’aumento dei salari degli operai, facendo nascere il FORDISMO. Nel giro
di pochissimi anni, il tempo di assemblaggio di un’auto passò da 12 ore e mezza a un’1 ora e mezza. Le automobili di
Ford sollecitarono la creazione di una rete nazionale di autostrade e introdussero sistemi di lavorazione atomizzati.

La Ford comandò il mercato automobilistico per anni, fino a quando nel 1927, ALFRED SOLAN diventa presidente
della GENERALMOTORS e si propose di raggiungere le vendite di Ford.
 Chevrolet
Fu presentata sul mercato nel 1926, venne venduta di più rispetto al modello a T,
che venne ritritato dal commercio. Ma Ford la prese come una sfida e decise di
introdurre un nuovo modello sul mercato:
Modello A, più elegante, inaugurando la nuova 
tattica di vendita che consisteva nel cambiare modello
sul mercato ogni anno, perché il popolo diventava più
ricco e cosi punta alle novità e alla varietà del prodotto.
Creando un’idea aziendale che viene utilizzata ancora
oggi: il STYLING, un modello nuovo ogni anno, apportando
modifiche esterne, ma no al motore.

AVANGUARDIA STORICA.
Con il termine “Avanguardie” si indicano i movimenti artistico – culturali che si sviluppano in Europa dagli inizi del
900 fino al 1920. Il termine deriva dall’ambito militare: “avant gardè” che voleva dire guardare avanti. Le
Avanguardie rifiutavano tutti i valori, mettevano in discussione il valore e il concetto di arte. Infatti secondo loro
l’arte deve scuotere e sconvolgere, deve contribuire a migliorare la vita. La prima avanguardia fu Il Futurismo.
IL FUTURISMO.
Il futurismo nacque nel 1909 con la pubblicazione del Manifesto Futurista, redatto da Filippo Tommaso Marinetti.
Questo movimento rifiutava l’arte “tradizionale” e prediligeva un’arte che puntava ad ascoltare le macchine e le
nuove tecnologie, dunque esaltava le macchine e si basava sulla velocità. Il futurismo nasce in un periodo di grande
fase evolutiva dove tutto il mondo dell’arte e della cultura era stimolato da molti fattori: le guerre, la trasformazione
sociale dei popoli, i grandi cambiamenti politici, i primi aeroplani e le prime imprese vere e proprie.

 Luciano Baldessari
Architetto, scenografo e designer italiano. Realizzò la LAMPADA LUMINATOR nel 1929, uno dei
suoi progetti più audaci e capace di interpretare perfettamente la volontà futurista di integrare
arte e vita. Gli elementi della lampada sono un cono rovesciato bianco, un cilindro estruso di
alluminio cromato e un braccio rotante rosso e nero, tutto montato su cuscinetti a sfera che ne
consentono la rotazione, cosi da emulare la giravolta di una ballerina.

COSTRUTTIVISMO.
Il Costruttivismo è un movimento che nasce in Russia nel 1913 fino al 1934. Uno dei massimi esponenti fu VLADIMIR
TATLIN con i suoi contro rilievi, conobbe Picasso e maturò l’idea di assemblare più materiali, quasi applicando le
teorie di Boccioni per cui l’arte nuova significa anche usare materiali nuovi, isolati, mai utilizzati. Il centro del
Costruttivismo fu il centro VKUUTEMAS, la scuola di arte e design fondata del 1919. Il loro obbiettivo era creare una
nuova cultura e cambiare le strutture tradizionali.
 El Lissitzky.
I costruttivisti lavorarono anche con il governo Bolscevico, il più famoso di questi
interventi fu a Vitebsk dove vennero dipinti dei manifesti che ruppero i bianchi con
cuneo di rosso, il messaggio che emergeva da questi manifesti era “la potenza zarista
soccomberà sotto lo slancio rivoluzionario”.

DE STIJL.
De Stijl in Olandese significa “lo stile”, anche conosciuto con il nome di Neoplasticismo, è un movimento artistico
fondato nel 1917, ha una forma d’arte: ASTRATTA – ESSENZIALE – GEOMETRICA. Gli esponenti furono PIET
MONDIAN e THEO VAN DOESBURG, quest’ultimo pubblicò un Manifesto De Stijl per descrivere la loro forma d’arte.
Il loro stile è caratterizzato da contenuti non artistici e non decorativi, ma vengono utilizzati colori primari: giallo,
rosso e blu, con aggiunta di nero e bianco.
L’architetto più importante del movimento fu GERRIT RIETVELD, ecco alcune delle sue opere più famose:
 Red&Blu Chair
Ha una forma essenziale, dai colori primari che conferiscono plasticità alla sedia. L’oggetto e
formata da 13 elementi di legno quadrato (listelli), due assicelle (braccioli) e due tavole
(seduta e schienale).

Il Divan Tafel (red&blu tablet) 


Il tavolino non ha delle vere e proprie gambe ma un unico stelo
composto da due superfici piane. La base inferiore del tavolino è a
forma di tondo, dipinto di rosso; due tavolette in posizione verticale,
inserite ortogonalmente una nellʼaltra, una bianca e una nera,
svolgono la funzione di supporto del piano
superiore, che ha una forma quadrata.

 Sedia a Zig Zag.


Rappresenta uno dei primi esempi di sedia a sbalzo, formata da quattro
piani in sequenza ritmica. La maestria costruttiva dei falegnami di Cassina
si rivela nell’esecuzione degli incastri a coda di rondine che valorizzano
la struttura.
Casa Rietveld Schröder 
All’interno della casa vi è assenza di muri, le facciate sono un
college di piani, di linee i cui elementi sono volutamente separate.
I colori sono stati scelti per aumentare l’effetto plasticità, tutto crea asimmetria.

IL BAUHAUS.
Il Bauhaus nasce nel 1919 e prevedeva la riunificazione dell’Accademia delle Belle Arti e
la scuola di artigianato Wlimar.

Walter Gropius  fu il fondatore della scuola, era un ex ufficiale che aveva il sogno di creare una scuola di arti e
design. L’obbiettivo della scuola era di formare gli studenti come artisti e come artigiani, infatti le lezioni furono
portate avanti da due maestri per ogni laboratorio: un maestro di TECNICA e uno di FORMA D’ARTE.

Johannes Itten  fu un pittore e un docente del Bauhaus, che ebbe il compito di organizzare un corso preliminare
“base”, che presto divenne tirocinio obbligatorio per accedere alla scuola, serviva per liberare la creatività degli
studenti e per valutare la capacità personale. Questo corso abbracciava tutte le materie del percorso di studio e
puntava a rievocare l’emozioni, la visione intellettuale.

Gropius & Itten  il loro rapporto segnato inizialmente da una buona amicizia, inizia a sgretolarsi in quanto Itten
stava cominciando ad opporre la sua impronta sul Bauhaus, che era titolare delle cattedre di tutti i laboratori della
scuola. Questa storia finì per far dimettere il pittore Svizzero, nel momento in cui Gropius parlò di riconciliare i
progetti artigianali con quelli industriali. Il suo posto venne affidato MAHALY – NAGY e KANDISKY.

Il Bauhaus iniziò a creare prototipi di oggetti per poi crearli proprio in serie come ad esempio:

 Oggetti in metallo di Marianne Brandt


Oggetti senza ornamenti, ma molto raffinati, da quel momento
la scuola produsse oggetti di massa che ebbero grande successo.

Haus am Horn 
Venne presentata alla prima mostra del Bauhaus,
si trattava di una casa prefabbricata, destinata agli
operai, già arredata con mobili realizzati dalla scuola
stessa, per molti significò un cambiamento storico.
Nel 1923 vi fu un brusco crollo economico, in cui Weimar era una città di azionisti e il Bauhaus era considerato una
scuola comunista., non era vista di buon occhio e quando arrivò l’ascesa dei NazionSocialisti, Gropius decise di
dichiara la chiusura della scuola prima che lo avessero fatto loro.
Ma nel 1925 riaprì a Dreassu, una città industriale e fu proprio qui che venne eretto l’edifico della scuola LA
CATTEDRALE DEL FUNZIONALISMO, e a Breur il Bauhaus iniziò la sua produzione di mobili in tubolare metallico.

Nel 1928 il direttore della scuola divenne MAYER, perché Groupius si dimesse in quanto attaccato dai nazisti per
essere comunista. Ma solo due anni dopo, nel 1930, venne sollevato dall’incarico e al suo posto venne incaricato
VAN DER ROHE, un cattolico teorico, bandì ogni tipo di politica e indirizzo la scuola sull’architettura, ma nel 1931, la
scuola venne chiusa dai nazisti per ideali comunisti ed ebree.

Il Bauhaus provò un ultima riapertura in un sottoscala a Berlino, ma non ebbe più una vera e propria ideologia e a
quel punto chiuse. Nel 1933 la polizia arrestò alcuni studenti e chiuse definitivamente l’edificio.
Il Bauhaus durò 14 anni, dalla repubblica di Weimar al Nazismo, ma alcuni studenti e insegnanti trasferiti a Chicago
ebbero un grande rilievo.

ART DECO’.
L’Art Decò nasce durante l’esposizione internazionale delle arti decorative e industriali di Parigi nel 1925. Una
perfetta sintesi di tutti gli eventi francesi di quel periodo.

Rifiuta il passato e ammette solo ogni espressione della vivacità del tempo:
dal Liberty  l’insistenza sulla linea come struttura portante;
dal Cubismo  riduzione di oggetti alla geometria;
dal Fauvisme  la velocità;
dall’Orfisme  composizione colorate circolari.

Paul Poiret  Geniale artista e grande innovatore, rappresenta una delle figure principali
della moda della Bella èpoque. Le sue invenzioni provocarono un radicale cambiamento
rispetto alla tradizione, paragonabile a quello che nella pittura è rappresentato da Picasso.
Fu influenzato da WIENER WERKSTATTE.
Importante fu anche Jacques – Emile Ruhlmann 
In cui si nota il contrasto tra la robustezza del corpo contenitore
e l’esilità degli appoggi. Dunque la struttura produttiva della
Francia porta soprattutto sull’artisticità della produzione
e non alla sua industrializzazione.

L’Art Decò appartiene allo stile moderno, dotato di un proprio repertorio decorativo. Sull’appartenenza o no sull’Art
Decò al Design Industriale ci sono delle risposte contrastanti, in quanto i pezzi realizzati erano artigianali e le
strutture produttive erano arretrate rispetto a quelle tedesche. Seguiva una logica occasionale e discontinua, la
caratteristica principale di quest’arte era la ricchezza, in quanto gli oggetti erano costosi, come i mobili che erano
semplici, ma realizzati con materiali pregiate e lavorazioni assai laboriose.

MOVIMENTO MODERNO.
Nello stesso periodo dell’Art Decò, nel 1925, nasce il Movimento Moderno (che si colloca tra le due guerre mondiali).
Il Movimento Moderno era contrario ad ogni forma di decorazione, puntando alla semplificazione ad ogni costo.
Nel ’36 il movimento venne denominato STYLE.

I maggiori esponenti furono: Le Corbusier, Mies Van der Rohe, Grophius, Wright e Aalto.

 Le Corbusier
fu uno dei massimi esponenti, fu presente all’Esposizione del 1925, con il suo
Padiglione dell’Esprit Nouveau, era il prototipo a scala reale di un alloggio
standardizzato, composto da elementi prodotti in serie. Differenzia l’arte in due parti:
1. ARTE DECORATIVA DEL PASSATO  dove dice che è impossibile esprimere un
concetto nuovo come quello dei design.
2. ARTE MODERNA  nuovi processi di produzione ed è priva di ogni decorazione.
Lui mette in dubbio l’uso del legno per le costruzioni di mobili e propone di sostituirlo con fibre sintetiche come:
alluminio, cemento e lo ritroviamo in tutte le sue opere. Secondo Le Corbusier tutti gli uomini hanno gli stessi
bisogni, quindi crea per tutta la sfera sociale oggetti “standard” come:

 Casier Standard.
I Casier Standard furono alla base di tutti gli arredamenti di Le Corbusier, si trattava di
un contenitore modulare e componibile, poteva essere integrato al muro, appoggiato ad
esso o servire come elemento divisorio. Passarono come oggetti autonomi per forma e
funzione, nessun legame stilistico li collega.

Poltrona LC2 
Progettata per la comodità di conversazione, identificata come “un’attrezzatura
domestica”. L’indipendenza fra le strutture metalliche e i cuscini si allinea ai principi del
razionalismo, l’equilibrio tra forma e funzione nasce da uno studio approfondito sulla
postura del corpo e l’uso del MODULOR, un sistema basato sulle misure tipo del corpo
umano e su un linguaggio matematico connesso alle proporzioni dell’armonia universale.

 Chaise - Lounge, conosciuta come LC4.


Fu disegnata nel 1928 e resa celebre nel 1965 da Cassina,
la forma del relax, nata dalla volontà di tre progettisti di mettere l’uomo al centro
dell’attenzione, in equilibrio perfetto fra purezza geometrica e corporeità.
La stabilità della culla è assicurata dall’attrito con tubi di gomma che rivestono
i traversi del piedistallo.

DESIGN FINLANDESE.
Il Design Finlandese nasce tra le due guerre.

Kaare Klint  fu in fondatore del Design Scandinavo moderno alla fine degli anni 20. Egli incoraggiava i suoi
studenti a studiare mobili del passato, in quanto affermava che gli antichi erano più moderni di noi, percorrendo
tutta una cultura del mobile. Il suo stile si basava dal neoclassicismo al Funzionalismo organico.
Tra le sue opere ricordiamo:

 Poltrona Deck.
Poltrona da riposo ripiegabile,in modo da non ingombrare uno spazio ristretto. Possiede uno
schienale intarsiato con canna di bambù per sostenere chi vi si siede, è molto elegante, il
confort è dato da un materassino trapuntato rimovibile e dall’appoggiatesta. Questa
ideologia ebbe un impatto enorme sulle generazioni successive.

Safari Chair 
L’ispirazione arriva dai paesaggi dell’Africa, il suo scopo era
quello di creare una poltrona leggera e portatile.
La sedia può essere facilmente montata e smontata senza attrezzi,
ideale per l’uso sul campo, considerata il primo mobile fai da te.

DESIGN SCANDINAVO.
Tutti desideravano una casa accogliente calda e confortevole, per questo motivo c’è stato un trend : parliamo
del Design Scandinavo. Questo stile d’arredo diventa sempre più popolare proprio grazie alla sua capacità di creare
quest’atmosfera, con un’estrema semplicità e naturalezza, infatti il design scandinavo tiene sempre in assoluta
considerazione la funzionalità e la praticità di ogni mobile, senza mai dimenticare il valore della bellezza.

Alvaro Aalto  fu il maggiore esponente del Design Scandinavo, Architetto – Designer, lui realizza strutture e mobili.
Nel 1928, Aalto e la moglie vinsero il concorso per arredare il santuario di Paimio, realizzando i suoi primi progetti di
mobili. Egli fu anche uno dei più grandi esponenti dell’architettura organica, infatti voleva che solo il materiale
organico venisse a contatto con il corpo umano. Fondò una collaborazione con una ditta locale che lavorasse il legno,
sperimentando i diversi procedimenti di lavorazione. Ecco alcuni suoi mobili:
 Poltrona n. 41 “Paimio”.
Realizzata dalla casa Artek. Super leggera, invece di utilizzare i tradizionali tubi metallici,
Aalto desiderava qualcosa di più caldo e umano, cosi usò il compensato curvato e legno
laminato, desiderava per l’ospedale dei mobili funzionali, ma belli, dove il benessere e il
confort dei pazienti venisse messo al primo posto. La poltrona n.41 rendere più facile ai
pazienti respirare.

Stool 60 (Sgabello 60) 


Questo modello fu disegnato per la Libreria Municipale di Viipuri.
Caratterizzato da una struttura semplice, con tre gambe, fatto di legno curvato.
Oggetto pratico in termini di spazio, essendo impilabile ed è diventato la
quintessenza del design unendo eleganza e funzionalità.

 Sala conferenze Biblioteca di Viipuri.


Fu il primo esempio di Design Organico di Alto.
La sala mostra un soffitto ondulato per permettere un’acustica migliore.
USA: STREAMLINING
Nasce negli anni ’20 in America l’espressione “Industrial Design”, cosi successivamente
negli anni 30 nasce la professione di designer. Il movimento più importante della storia
del design americano è lo STREAMLING.
Questo movimento prende il nome dalla forma che da ai prodotti in quel tempo, si affermò principalmente nel
settore dei trasporti, perché si parla proprio di AEREODINAMICITA’.
I caratteri principali del movimento erano: il culto della velocità e quello del simbolismo. Lo Streamling rifiuta le
rigide regole del design razionalista e ripone anche qualche elemento decorativo fatto di linee parallele. La forma a
goccia era la più usata e la più aerodinamica, venne applicata ad aerei e navi. I veicoli tendevano ad assumere la
forma di veri e proprio veicoli da corsa.

Lo Streamling introdusse nuove tecnologie come la PLASTICA e la TECNOLOGIA DELLO STAMPAGGIO.


Venne parecchio criticato in quanto era considerato un movimento commerciale con le finalità di rendere attraente
l’oggetto, senza considerare la qualità. Uno dei massimi esponenti fu RAYMOND LOEWY, è stato un guru del design
industriale. Le sue opere marchiano ancora a fuoco il nostro immaginario e dimostrano la loro futuristica violenza.
Ecco alcuni dei suoi progetti:

 HupMobile.
Automobile prodotta dalla HUPP MOTOR CAR compagnia di Detroit. Il prototipo
fu sviluppato del 1908 ed ebbe la sua prima corsa di successo l’8 novembre.

Streamlined Pencil Sharpener 


Il suo utilizzo è intuitivo: inserisci la matita nel foro,
ruota la manovella. I trucioli di matita vengono raccolti nella base, che è
rimovibile per la pulizia. Il design non è mai entrato in produzione e la sua funzionalità
non è mai stata realizzata. Il prodotto cerca di trasformare un oggetto di uso quotidiano
in qualcosa che le persone vogliono mostrare sulla scrivania invece che nascondere.

 Logo Lucky Strike.


Il restyling del pacchetto di sigarette avviene nel 1942. Semplifica il prodotto cosi da ridurre i
costi, rimuove il fondo verde, che rimandava alla mimetica militare e molto costoso da stampare
e applica un fondo bianco, più gradevole alla vista, che con il bersaglio rosso costituisce l’iconico
logo, esso verrà stampato su entrambi i lati del pacchetto. Questo intervento non solo riduce
notevolmente i costi di produzione, ma suscita maggior attenzione da parte del pubblico
femminile, aumentando ulteriormente le vendite.
Restyling Bottiglia della Coca - Cola 
Alla fine degli anni '40, Loewy accettò l'offerta della Coca-Cola di sviluppare un
nuovo logo, ma allo stesso tempo cambiò l'aspetto della bottiglia per questa bevanda,
facendola affusolare nel mezzo come la vita di una donna, cosi la bottiglia venne
associata alla sagoma di una ragazza in costume da bagno,ma ciò fa si che diventa
molto più conveniente tenere la bottiglia in mano.

Raymond Loewy inoltre operò in campi più impegnativi come i treni e gli elettrodomestici, eccone alcuni:

 Coldspot Refrigerator.
Progetto il frigorifero, aveva dimensioni enormi e la cella frigorifera era supportata da
grandi gambe alte. Incorporò il tutto in una scatola di acciaio, con una porta liscia,
smaltata di bianco. Internamente era tutto studiato per poter far entrare contenitori di
forma e dimensione diversa, inoltre erano incorporate delle vaschette per il ghiaccio.

Restyling Treni ad alta velocità 


Fu il primo a farsi fotografare con il suo prototipo.
Fece in modo di far assumere ai treni la forma di siluro
e puntava alla velocità pura.

Per questo movimento fu molto importante anche NORMAL BEL GEDDES, fu un architetto, designer e scenografo
statunitense. Aprì uno studio di design industriale, per cui progettava oggetti di uso comune dal design raffinato che
poteva andare dallo shaker per i cocktail alle medaglie commemorative. Progettò aeroporti galleggianti, maestosi
grattacieli e svariati mezzi di locomozione. Ecco due dei suoi progetti più grandi e importanti:

 Automobile a Goccia.
Auto più aerodinamica mai progettata. Ma non ebbe nessun successo a causa della sua
forma che poteva sembrare a primo impatto un ferro da stiro.

Padiglione Futurama 
Progettato per la Fiera Mondiale di New York del 1939,
mostra organizzata dalla General Motors, che aveva cercato di
mostrare una visione del mondo in avanti di vent’anni. In questa occasione
vennero presentati molti progetti, alcuni dei quali realizzati negli anni successivi.

GOOD DESIGN: CUCINA DI FRANCOFORTE.


Dopo la chiusura del Bauhaus, molti fre gli insegnanti e studenti si trasferirono in America.
Mies van der Rohe e Breuer si dedicarono completamente all’architettura. In questo periodo
l’influenza maggiore venne dato dall’Assembred Kitchen, ovvero cucine americane. Colei che si pose il problema di
una cucina razionalizzata fu Catherine Beecher  la sua cucina unificava l’altezza dei piani di lavoro, al di sotto dei
quali era disposta una serie di mobili bassi, mentre alle pareti venivano sospesi una serie di mobiletti che
contenevano stoviglie e piatti. Su questa base la cucina America si evolve e si avvicina sempre più alla cucina che oggi
conosciamo.

 Cucina di Francoforte.
Venne progettata nel 1929 da MARGHARETE SCHUTTE-LIHOTZKY.
La pianta si presenta ad U, in modo tale che tutti gli elementi
potessero essere presi facilmente, il piano di lavoro, dove
venivano preparati i piatti o appoggiate le cose, venne posizionato
sotto il davanzale in modo da ottenere la massima luminosità,
parità di altezze per tutti i mobili appesi. Ma questa cucina ancora
non sarà la cucina Americana definitiva, manca di elementi.
FUTURE DESIGN.
L’industria Americana dà il meglio di sé negli anni 70 nel campo del mobilio. Da qui in poi si può parlare di FUTURE
DESIGN, le aziende più importanti furono:
 Herman Miller Furniture Company.
 Knoll Internacional.

I maggiori esponenti del Future Design furono Charles Eames ed Eero Saarinen, che vennero premiati nel concorso
Organic Design in Home Furnishings, bandito dal Museum of Moder Art.

 Organic Armchair.
Il progetto presentato da Earmes e Saarinen consisteva in una serie di soluzioni di mobili
componibili e riciclabili. Venne presentata una poltrona ricavata da una grande scocca che
forma l’intera sedia, con 4 sottili gambe per dare struttura e stabilità all’insieme.

Ditta Herman Miller, Eames e la moglie Ray  questa azienda ebbe un impronta fondamentalmente per rendere
l’America il paese - guida nel settore del mobile moderno. Si prestò particolare attenzione all’impiego di nuovi
materiali come la PLASTICA, che venne usata inizialmente dall’aereonautica. Si sviluppò anche un nuova tecnica la
SALDATURA, che venne impiegata per la fabbricazione di poltroncine a calice con fili metallici. Nonostante, vennero
prodotti in serie solo una parte dei mobili progettati da Eames, questi svolsero un ruolo decisivo nel design di mobili
dagli anni 20 in poi. Le sue sedie e poltrone erano caratterizzate dalla discontinuità e dalla netta distinzione delle
parti, tra seduta, schienale e sostegni.

Sedia Eames 
Realizzata dall’azienda Miller e progettata da Eames e la moglie Ray. Composta da uno
schienale di compensato curvato, sostenuto da quattro gambe collegate da fili in acciaio.

 German Panton Chairs.


Prodotta dall’azienda Miller e realizzata da VERNER PANTON.
Verner Panton è un famoso designer danese. Ha disegnato
diversi tavoli e sedie che sono diventati icone classiche del mobile
moderno del XX secolo.Creata da un unico blocco di polipropilene stampato.
Fu la prima sedia ad essere prodotta interamente in plastica e in serie nel 1960.

Knoll  è un'azienda statunitense di design che produce articoli di arredamento per uffici e abitazioni. Fra essi
le sedie, i classificatori, i tavoli e le scrivanie, i tessuti, e un'ampia gamma di accessori. Con un fatturato annuo di
oltre 900 milioni di dollari, la ditta è un marchio leader nel campo del disegno industriale, a livello internazionale.

Sedia Tulipan 
Realizzata dall’azienda Knoll e disegnata da Saarinen. Il nome che gli è stato dato è appropriato
perché la sedia assomiglia proprio ad un tulipano. Base in alluminio e scocca in fibra di vetro,
stampata con finitura in plastica bianca. Cuscino in schiuma rivestito in velluto.

 Successivamente venne realizzato anche il Tavolo Tulipan,


concentrandosi prevalentemente sul problema estetico e pratico
causato dalle quattro gambe. L’idea era quella di realizzare un piedistallo a calice capace
di sostenere il peso del
piano di appoggio. Cosi da creare un set molto futuristico.
Womb Armchair 
Rompendo gli schemi del design tradizionale, fa il suo ingresso nel mondo del design
nel 1948 ad opera di Eero Saarinen in collaborazione con Knoll. L'iconica poltrona
figura come l'ennesima opera avanguardistica dell'artista. Le ampie superfici, sinuose
ed avvolgenti, divengono il luogo perfetto per rifugiarsi nel comfort nella morbidezza.
La struttura è realizzata in acciaio cromato lucido con scocca in fiberglass rivestita in
tessuto, sedia e pouf sono entrambi dotati di piedini in acciaio inossidabile e nylon.

Differenze tra l’Azienda Knoll e l’azienda Miller 


 Azienda Miller  i loro prodotti sono animati dallo spirito del design, possono stare anche da soli ed avere
una perfetta visione nell’insieme.
 Azienda Knoll  i loro prodotti sono concepiti come prodotti da interno, in quanto si adeguano a
determinati spazi.
 In comune  le due aziende però hanno una cosa in comune: i prezzi dei loro prodotti sono molto elevati
perché la loro politica aveva un motto “L’OGGETTO PIU’ CARO E’ IL PIU APPREZZATO”

SCUOLA DI ULM.
Lo Svizzero Max Bill fonda la scuola di ULM, era un ex allievo del Bauhaus. All’inizio il programma della scuola voleva
essere una sorta di ripresa del Bauhaus, soprattutto sull’orientamento estetico – formale.
La scuola venne inaugurata e aperta nel 1955 con il discorso di Walter Gropius, che puntava a riprendere le
tradizioni e la linea del Bauhause, interrotta nel 1933 col nazismo.

Successivamente si creano i primi scontri con i docenti più giovani, che non volevano riprendere la vecchia
tradizione, ma spingevano affinché la scuola prendesse una linea più moderna.
Nel 1956 Max Bill lascerà la scuola, cosi essa prende un piano di studi concentrato sulle discipline scientifiche e
tecniche, puntando allo studio della progettazione.

Dalla scuola di ULM nasce lo STILE BRAUN, un’azienda Tedesca di Elettrodomestici.


I prodotti della Braun sono facilmente riconoscibili, seguono tutti un determinato stile e hanno tutti le stesse
caratteristiche, oggetti sobri, costruiti sulla semplicità. La grafica mira alla forma più semplice e chiara, dai caratteri
tipografici al sistema cromatico, che si basava su colori neutri. Ecco alcuni oggetti prodotti dalla Braun:

 Braun Sixtant – Rasoio Braun


Il miglior rasoio elettrico degli anni Sessanta in tutto il mondo.
Per la prima volta, Hans Gugelot ha elevato l'effetto del nero e dell'argento, fino a dare all’oggetto
un valore di presentazione. D'ora in poi, questi colori diventeranno parte dell'identità aziendale di
Braun.
La Kitchen Machine KM321- Robot da cucina Braun 
Hans Gugelot progetta per Braun nel 1957,
la Kitchen Machine KM321, macchina per cucina,
composta da volumi semplici, dalla linea pulita
e dall’aspetto stabile e robusto. Fasce e allineamenti creavano
un senso accentuato d’ordine.

 Il Kodak Carousel – Proiettore.


Divenne il miglior strumento per la didattica, in quanto la produzione in serie avesse
migliorato il design e modificato l’ambiente scolastico. I proiettori automatici
rappresentarono una forma d’evoluzione di gesso e lavagna.
Il suo design si basava sull’interazione di elementi geometrici. Invece di un caricamento
laterale, adottava un sistema verticale a caduta da un tamburo rotante.

Nel 1968 si arrivò alla chiusura della scuola ed essa venne accorpata all’università di Stoccarda.
Bisogna a questo punto fare delle differenze tra Bauhaus e la scuola di ULM:
 Bauhaus  molti dei suoi progetti rimasero solo dei prototipi e vennero realizzati solo successivamente.
 Scuola di ULM  i progetti venivano realizzati in collaborazioni e su richiesta di aziende, dunque venivano
prodotti e messi sul mercato subito, se ritenuti validi, raggiungendo l’apice come il rasoio Braun.
COMPAGNIE AEREE – OTL AICHER.
Nel 1962 Otl Aicher elabora la Lutfhansa un programma di design coordinato, che venne
raccolto in un manuale:
IL MANUALE LUTFHANSA, il manuale definiva anche l’inizio del packaging.
Il manuale era formato da tre elementi 
1. Il Marchio  una gru in volo inscritta in un cerchio.
2. Il Carattere  Helvetica.
3. Sistema Cromatico  colori di spicco: blu e giallo.

I GIOCHI DI CITTA’ DEL MESSICO.


Per le olimpiadi del 1968 Lance Wyman disegnò il logo.

 Logo Olimpiadi del Messico.


Il logo era caratterizzato dalla scritta Messico 68, dove sul 68 vengono sovrapposti i tre
cerchi, che con i due cerchi del 6 e dell’8, creano i cinque cerchi caratteristici delle olimpiadi,
inoltre viene contornato fino a creare una trama rigata che forma un patters indù, stessa
cosa venne fatto con la scritta Messico. Wyman insieme a Terrazas elaborano i Patters Indus
riprendendo la cultura locale, si tratta di una serie di colori e di trame rigate che vengono
rielaborate con punti vacanti opzionali.

CASO FIORUCCI.
 Fiorucci.
è un'azienda di abbigliamento alla moda italiana, fondata a Milano da Elio
Fiorucci nel 1967, data di inaugurazione del primo negozio a Milano nella
Galleria Passarella, realizzato sul progetto dell'allestimento di Amalia Del Ponte.
Poco dopo l'apertura il marchio conosce una vera e propria esplosione, grazie
anche alle star del jetset americano e ai grandi nomi della pop art e grandi icone
di stile, che fin da subito indossano i capi Fiorucci nelle più grandi occasioni
mondane. Inizialmente le boutique Fiorucci erano un ritrovo di artisti e
visionari, dei veri e propri concept store che oltre ai capi raccoglievano pezzi
d'arte e di design. Il suo concept store di New York è stato addirittura definito lo Studio54 notturno. Lo stile del
brand italiano si rifà fin da subito alle arti visive, proponendo colori accesi, stampe irriverenti e l'utilizzo di tessuti
alternativi. I negozi Fiorucci erano veri e propri luoghi di cultura alternativa, nei quali avvenivano spesso
performance, mostre e happening, talvolta trasformandosi in veri e propri set. Dal 2004 l'azienda si allarga in Asia
con l'apertura di un flagship store a Tokyo. Nel 2014 i giapponesi della Edwin International cedono il marchio Fiorucci
ad un'altra società giapponese, la sede operativa di Design rimane sempre Milano e la prima boutique rimane
sempre il cuore pulsante del brand. Nel 2015 Fiorucci, uno degli ultimi marchi storici rimasti con un riconoscimento
globale e una storia di vendita al dettaglio in Europa, Stati Uniti ed Estremo Oriente.

CASO BENETTON.
Benetton Group un'azienda tessile italiana fondata nel 1965 da Luciano, Gilberto, Giuliana e Carlo Benetton, con
sede a Ponzano Veneto, produttrice di abbigliamento con una propria rete di negozi in franchising nel mondo.

 Slogan di FABRICA.
L’azienda Benetton deve la sua notorietà sia ai suoi prodotti sia al suo stile di
comunicazione, sviluppato a FABRICA, suo centro di ricerca sulla comunicazione, che si
trattava di una scuola di allievi selezionati in tutto il mondo.
Il suo slogan non era parlato, ma era raffigurato da degli occhi che recitava “ VORREI
VEDERE IL FUTURO CON QUESTI OCCHI”.

Contribuirono all’immagine dell’azienda Tobia Scarpa e la moglie Afra, due laureati in architettura e una coppia che
passò la vita insieme tra un progetto e un altro. La loro pubblicità era anti – pubblicità e durerà poco.
Con gli anni 90 i prodotti da pubblicizzare cambiavano e i protagonisti si trasformavano con loro, le pubblicità si
adattavano ai periodi storici: guerre, costumi diversi, disastri ecologici, AIDS ….
Manifesto scandalo 
Oliviero Toscani, fotografo avvezzo alle provocazioni, nel 1991 ne pensa una delle sue per
Benetton: è un prete che sfiora le labbra di una suora e anche se la faccenda era prima di
tutto mediatica, ma in primis si voleva far parlare e muovere le coscienze, ma fu scandalo. In
Italia l'immagine viene censurata per le pressioni del Vaticano, in Francia per quelle di alcune
associazioni religiose. Un bacio, evento di per sé nell'ordine naturale delle cose, ma fuori
contesto, accende gli animi e mette in moto la reazione.

CASO NIKE.
Nel 1971 una studentessa di pubblicità disegna un marchio oggi tra i più
famosi. Il logo si presenta sin dalle prime versioni con una combinazione
tra il classico marchio Swoosh (il “baffo”) in una forma ancora tracciata e
vuota internamente, accompagnato da logotipo Nike in un font minuscolo,
sovrapposto al marchio, il tutto di colore nero e senza sfumature.
Possiamo notare come già nella sua prima versione il marchio tipico di
NIKE sia pressoché simile alla versione utilizzata tutt’oggi.

DESIGN ITALIANO.
Il Design Italiano opera soprattutto nella progettazione di oggetti di arredamento.

 Grattacielo Pirelli.
Negli anno ’50, a Milano sorge questo grattacielo ed è considerato il simbolo della
ricostruzione dell’Italia dopo la guerra e simbolo del nuovo ruolo della città, che si
avviava a diventare una città industriale e moderna. L’architetto è Giò Ponti
docente della facoltà di Architettura di Milano.

Sedia Superleggera 
L’azienda CASSINA chiede a Giò Ponti di progettare una sedia. Vengono diminuiti
i pezzi il più possibile e vengono utilizzati materiali leggeri come legno di frassino per la
struttura e la canna dell’India per la pagliatura del sedile.
Ottenendo una sedia leggerissima, di soli 1,7 kg, ma anche molto resistente.

Nel dopo guerra l’Italia dovette rialzarsi e le trasformazioni più rilevanti e i progetti più
importanti furono legati al mondo dei mezzi di trasporto.

 Treno “Settebello”.
Il progettista fu GIULIO MINOLETTI, il suo treno fu un treno storico, collegava Roma
a Milano. Si ispirava ai treni Americani, le cabine di guida vennero spostate al di
sopra dei vagoni, permettendo alle carrozze posizionate all’estremità di diventare
belvedere e tutto l’arredamento venne realizzato da Giò Ponti, con poltrone
girevoli che permetteva ai passeggeri di socializzare.

La Vespa 
La Piaggio realizza lo scotter, che diventa icona del design italiano, progettando con
l’ingegnere elicotterista CORRADINO D’ASCANIO la vespa. Mirata ad un pubblico più
vasto, giovane. Venne aggiunta la ruota di scorta, in quanto la vespa voleva essere la
“macchina più semplice possibile”. Il design riprendeva vagamente lo stile Streamlining
ed era un miracolo economico su due ruote. Era caratterizzata da una forma affusolata
che poi si assottigliava, ricordava la forma della vespa, da cui deriva il nome stesso.

 La Lambretta.
Venne prodotta a Milano tra il 1947 e il 1972. Il suo nome, Lambretta, deriva dal fiume
Lambro, noto fiume milanese che scorre proprio nelle zone, in cui lo scooter venne
prodotto da Innocenti da un ingegnere della stessa azienda PIERLUIGI TORRE.
Ma la Vespa resta la regina indiscussa del periodo e anche di allora.
L’industrializzazione prende piede sempre più, cosi da posti di lavoro e fa diminuire la disoccupazione, il reddito
medio aumenta e con esso il potere d’acquisto. Ogni famiglia ha sempre più agevolazioni e comodità. Cambia il
tenore di vita, dal sud la gente si sposta al nord.
Qualche anno più tardi, infatti, si punta a delle auto economiche e familiari.

 Fiat 500
La 500 fu lanciata dalla Fiat nel 1957. Concepita come un'auto economica per le
masse, questa compatta automobile a motore posteriore fu molto popolare prima in
Italia e poi in tutta Europa. Nonostante le sue dimensioni ridotte, il veicolo
abilmente progettato da DANTE GIACOSA, ha interni sorprendentemente spaziosi e
può ospitare quattro passeggeri. Il tetto in tessuto pieghevole di serie conferiva
all'auto un senso di lusso riducendo la quantità di acciaio. L'umile Fiat 500 incarna
molti dei principi che hanno guidato il design moderno della metà del secolo: il suo
aspetto esprime chiaramente la sua funzione, ha fatto un uso logico ed economico dei materiali, aveva un prezzo
modesto e quindi ampiamente accessibile. Lo sviluppo di auto economiche e affidabili come questa nel dopoguerra è
stato determinante per unire le nazioni un tempo disparate in Europa e promuovere la libertà di movimento.

Fiat 600. 
Progettata da DANTE GIACOSA, nel 1963. E’ un'autovettura prodotta dalla casa
automobilistica italiana FIAT e viene considerata l'icona del boom economico
italiano. Dotata di 2 portiere e poteva contenere 4 persone, era equipaggiata con un
motore di nuova progettazione, il "100", situato in posizione posteriore. La 600 è
una vettura popolare, avrà uno strabiliante successo di vendita, gli ingredienti
strategici del successo furono il prezzo competitivo, ma non stracciato, il buon
comportamento stradale che abbinato al buon cambio dava anche soddisfazioni di
guida nonostante il piccolo motore. L'arma vincente fu anche il basso costo di gestione per mantenerla.

 Fiat 600 Multipla.


Nel 1956 la Fiat inventò il segmento delle piccole monovolume con la 600 Multipla:
un’auto in grado di ospitare fino a sei passeggeri in poco più di tre metri e mezzo di
lunghezza. All’epoca fu capita solo dai tassisti.
La Fiat 600 nasce nel 1956 per rimpiazzare la Topolino Giardiniera. Progettata da
Dante Giacosa. Il punto di forza della baby monovolume torinese è la praticità, i sedili
della seconda e della terza fila possono essere abbattuti per ricavare un vano piatto,
mentre sulla variante a cinque posti è possibile ottenere una cuccetta, ma l’accessibilità al posto guida è penalizzata
dal piantone dello sterzo posizionato tra il pedale della frizione e quello del freno.

Gli elettrodomestici entrano sempre di più nel commercio, cosi si iniziano a realizzare le prime esposizioni, in cui si
vedono oggetti per la cucina, per i bar, per le casa in generale e per passare il tempo libero, un esempio:

 La Pavoni Professional.
Questo modello di macchina da caffè sfrutta, invece di un normale sistema a pompa, una
leva per creare pressione ed estrarre così un espresso davvero eccezionale, disegnata da Giò
Ponti PAVONI. Una particolarità che la contraddistingue, oltre la leva, è sicuramente la sua
resistenza al tempo.
MIRELLA 
Tra i capolavori sfornati dalla Necchi c’è Mirella, la serie di macchine
da cucire nata nel 1956 grazie all’emiliano Marcello Nizzoli.
Necchi ha saputo coniugare semplicità di utilizzo, design ergonomico.
La macchina ideale per chi desidera conciliare semplicità di utilizzo, alte prestazioni e
precisione di punto.

 Televisore modello Doney


Nasce dalla matita di Marco Zanuso e Richard Sapper il televisore Doney (1962),
vincitore del Compasso d’Oro, realizzato da Brionvega. Si tratta del primo televisore
completamente instaurato in Europa.
E’ un perfetto esempio di immagine razionalista.
Televisore modello Algol 
Marco Zanuso e Richard Sapper erano due designer che credevano nei loro prodotti. Il
televisore Algol fu il primo veramente portatile e i suoi materiali, la sua produzione e
ogni suo dettaglio erano stati progettati tenendo chiaramente in mente gli utenti
finali. Il televisore aveva uno schermo inclinato verso l’alto, interamente realizzato in
plastica per la parte esterna per essere pulita con facilità. La sua maniglia di metallo
quando non è in uso resta chiusa a filo, mentre quando è utilizzata per trasportare il televisore è robusta e sicura.
Anche i componenti interni sono sistemati in modo razionale per assicurare una facile manutenzione e compattezza.

 Radio Zanuso TS 522.


TS 522 è la famosa radio portatile Brionvega nata dalla creatività di Marco Zanuso e
Richard Sapper, e diventata nel tempo un riferimento, un simbolo destinato a
rivoluzionare gli ambienti domestici e di lavoro. Grazie all'aggiornamento tecnologico, il
design particolare della radio Brionvega. Continua ad abbellire le nostre case con il suo
'guscio' leggero, realizzato in due parti che si aprono e chiudono simmetricamente, in
materiale lavabile.

Aumenta la domanda di arredi moderni, avere una casa moderna con bagno, elettrodomestici, televisione e mobili
moderni diventerà un simbolo di adesione ad una nuova società industriale e urbana.

 Logo Compasso D’Oro.


Per riconoscere l’utilità di tutti questi oggetti e li sforzi delle industrie e dei designer la
RINASCENTE istituisce il COMPASSO D’ORO, premio dato proprio ai designer per i loro progetti
che portano all’innovazione. A Milano si apre il salone del mobile, che produrrà una serie di riviste
tra cui OTTAGONO, che pubblicizza progetti di architettura e di design moderno, negozi Italiani di
arredamento.

Negli anni 60 il design italiano è in pieno sviluppo. L’industrializzazione lascia spazio a nuovi materiali per l’arredo.
Ad esempio:

 Il Poliuretano – Coronado di Tobia Scarpa.


Il progetto di Coronado rappresenta uno dei capisaldi della ricerca condotta da Afra e Tobia
Scarpa. Nasceva dalla proposta di abbinare il telaio in ferro alla rivoluzionaria tecnologia
del poliuretano a freddo schiumato in stampi, introdotta da B&B Italia nel settore
dell'arredamento.

Dacron Fiberfill - Maralunga di Vico Magistretti 


E’ disegnato da Vico Magistretti per Cassina con struttura in acciaio, imbottitura in
poliuretano espanso schiumato privo di CFC e ovatta di poliestere. Cuscini del sedile in
poliuretano espanso e ovatta di poliestere. Schienale dotato di poggiatesta ribaltabile
atto a consentire l’utilizzo in versione bassa o alta, con convertibilità istantanea,
indipendente per ogni singolo posto. Rivestimento fisso in tessuto o in pelle.

 Gomma - Selene di Vico Magistretti.


La sedia Selene il cui progetto del 1966 è disegnata da Magistretti per essere prodotta in
materiale plastico. La seduta e lo schienale sono semplici piani curvati. Le gambe erano sottili ma
il problema venne. Prodotta in serie, un esemplare finito usciva dalla macchina ogni cinque
minuti, Selene è il frutto di una sola azione di stampaggio e pressa sul foglio preimpregnato.

Melanina - Oikos di Antonia Astori 


Un progetto capace di assimilare l’arredo all’architettura e di essere
funzionale e felicemente indipendente.
Struttura bifrontale in melammina bianca.
 Marmo - Lampada ad Arco di Castiglioni.
Fu disegnata da Achille & Pier Giacomo Castiglioni, 1962.
Lampada da terra a luce diretta. Base di marmo bianco di Carrara. Stelo telescopico in acciaio
inossidabile satinato. Riflettore orientabile e regolabile in altezza in alluminio stampato,
lucidato e zapponato.

Metallo verniciato – Esclisse di Vico Magistretti 


Venne disegnata isegnata da Vico Magistretti nel 1965,
è un equilibrio perfetto tra forma e funzione, design e utilità.
La sua funzionalità è quella di regolare l'intensità della luce attraverso il suo
paralume interno rotante che "eclissa" la sorgente luminosa. Infatti, con un
involucro esterno fisso e un involucro interno mobile, la lampada può fornire luce
diretta o diffusa. Corpo in metallo verniciato con interruttore on/off

 Plastica modellata - Telefono Grillo di Marco Zanuso.


Con il suo sistema di apertura “a conchiglia”, Grillo costituisce un’anticipazione della
tipologia dei telefoni portatili. L’apparecchio integra per la prima volta auricolare e disco
numerale compattando le due parti in un oggetto facile da tenere in una mano.
Leggero e portatile, da chiuso poteva essere appoggiato sulla parte inferiore che
contiene il microfono, una volta sollevato, l’apparecchio si apriva a scatto. Il nome deriva
dalla suoneria meccanica “a ronzatore” posta direttamente nella spina dell’apparecchio.

OLIVETTI.
Un personaggio importante per lo sviluppo del design italiano fu OLIVETTI, fondata da CAMILLO OLIVETTI, fu la prima
fabbrica nazionale di macchine da per scrivere, con 20 dipendenti, un’officina di 500 mq ed una produzione di 20
macchine a settimana. Successivamente il posto fu preso dal figlio Adriano, che cambierà l’immagine dell’azienda,
basando tutto sull’architettura, il disegno industriale e la grafica.

 Macchina da Scrivere M1.


Il manifesto più importante che realizza la M1 fu quello disegnato da Teodoro
Wolf Ferrari, nel quale Dante Alighieri indica l’oggetto fatale. Il primo fra gli
scrittori italiani testimonial della prima macchina da scrivere prodotta
industrialmente in Italia.

Olivetti Studio 42 o M2 
La Studio 42 è una celebre macchina per scrivere meccanica semi standard. Fu progettata nel
1935 da Ottavio Luzzati. La progettazione durò 3 anni ed è conosciuta anche come M2.
Si caratterizza per le varie colorazioni disponibili. La tastiera è del tipo QZERTY, come è solito
delle macchine italiane, inoltre include una barra spaziatrice, due tasti delle maiuscole, un
tasto fissamaiuscole, il tasto di ritorno e un tasto di tabulazione.

 Macchina da scrivere MP1.


la MP1 è la prima macchina da scrivere portatile destinata a utenti privati, contenuta in
una valigetta di legno, dotata di maniglia per facilitare il trasporto, costituita da una base
e da un coperchio rimovibili. La MP1 è incernierata alla base per mezzo di un supporto
che ne consente il ribaltamento per poter accedere alla parte inferiore. Il suo manifesto
rappresenta una fanciulla con un grande capello ad ala, labbra infuocate dello stesso
colore della macchina, trasmette un’idea nuova e seduttiva della modernità.

Lettera 22. 
Fu disegnata nel 1950 dall'architetto e designer Marcello Nizzoli, fula seconda
macchina da scrivere portatile e sostituì il modello Olivetti MP1. La tastiera è
incorporata nella carrozzeria in alluminio, il rullo è incastrato senza sporgenze, la
leva dell'interlinea è emergente, ma compatta, per limitare l’ ingombro. Viene
venduta accompagnata da una valigetta in cartone o similpelle con maniglia.
Macchina da Scrivere Valentine. 
In Italia è conosciuta soprattutto come “la rossa portatile”, ma ne sono state
prodotte anche bianche per l’Italia e blu e verdi per la Francia e Germania.
La Caratteristica principale è la trasportabilità della macchina,che è munita di
una valigetta esterna in cui chiuderla. Nel suo design è ben rappresenta la
cultura contemporanea in cui è stata progettata, periodo di rotture politiche,
sociali, artistiche e culturali, che la differenzia dalla linea tradizionale
dell’Olivetti, infatti la Valentine è interamente in plastica, ABS lucido, che ne
caratterizza la leggerezza, con la maniglia per essere trasportata e le due manopole per l’avvolgimento del nastro
gialle. I manifesti risaltavano la macchina da scrivere, l’ambientavano, non erano pubblicità prettamente
informative, la Valentine è rappresentata così com’è, in mezzo alla gente, o addirittura in un quadro famoso.

 Logo Olivetti.
Nel ’34 SCHAWINSKY rielabora il logotipo dellOlivetti. Il logo disegnato da Camillo
Olivetti presentava caratteristiche dello stile liberty, mentre quello di Schawinsky venne
realizzato da lettere che richiamavano quelle della macchina da scrivere. Vi furono altre
rielaborazioni del logo come quello di WALTER BALLMER nel ’71, in cui i tratti delle
singole lettere venivano marcate e la “t” perde la parte sinistra della bara.
L’azienda nonostante collaborasse con diversi designer e architetti aveva un’idea ben
chiara essere portatrice di modernità.

programma 101 o “Perottina”. 


Nel 1960 Adriano Olivetti muore. Un team guidato dall’ingegnere PEROTTO,
progetta il primo personal computer che venne disegnato da MARIO BELLINI, ebbe un
grande successo, ma con la morte di Adriano Olivetti, l’azienda non volle investire su
questo campo perché per lei era troppo ai passi con i tempi, non poteva competere, cosi
fu destinata a perdere la sua posizione.

MARIO BELLINI.
Fu il direttore dell Rinascente, un consulente per il design per l’Olivetti.

 Calcolatrice MC - 24.
La sigla MC-24 indica una serie di macchine da calcolo elettriche, automatiche,
con stampa integrata e registro di memoria dinamica, prodotte dall'azienda italiana Olivetti,
a partire dal 1956.

Kar – a - Sutra.
Una macchina monovolume che venne successivamente
citata dalla Renoult e da tutte le altre aziende. Il concept car è spesso considerata il primo del
suo genere, non con un prodotto commerciabile, ma piuttosto un veicolo di conversazione e
cambiamento, in un mondo dominato dall'industria automobilistica, Bellini sentiva la necessità
di un cambiamento radicale nel modo in cui la società si avvicinava ai trasporti.

DESIGN ITALIANO: POP ART, RADICAL E ANTIDESIGN.


Alla biennale di Venezia nel 1964 viene proposta la Pop Art o anche definita Arte Popolare Urbana.
Nasce in Inghilterra negli anni ’50, ma si sviluppa in America proponendo l’oggetto quotidiano deformato o con
riferimenti alla cultura tecnologica e alla nuova cultura popolare urbana fatta di fumetti e fantascienza.

La Pop Art in Italia si sviluppa su due direzioni:


1. Radical design o antidesign
2. Pop design.
Ampliamo queste due direzioni:
 RADICAL DESIGN O ANTIDESIGN.
Nasce con JOE COLOMBO NEGLI ANNI ’60, ma ancora oggi attuale. L’antidesign consiste in attrezzature che sono
autonome, svincolate dal contenitore architettonico, coordinabili e adottabili a qualunque situazione. Questo filone
cerca di progettare oggetti improponibili che diano una reazione di shock estetico. Ad esempio:

 Multi - Chair.
Realizzata da Joe Colombo (1970), è costituita da due cuscini imbottiti di
forma diversa e rivestiti di tessuto elasticizzato con seduta comoda, che
possono essere utilizzati singolarmente o accostati, creando un sistema.
Separati possono essere utilizzati come pouf.

Cabriolet Bed.
Progettato alla fine degli anni '60. Era possibile accendere un ventilatore o una radio,
oppure utilizzare un telefono o un accensigato. Ai lati di questo specchio si trovavano due
specchi. Era tutto incorporato dentro il letto, inoltre creava un ottima privacy grazie alla tendina
che copriva tutto il letto.

 SAFARI.
Questo divano, venne pubblicizzato con una vera e propria chiamata alle armi.
E’ uno degli oggetti più rappresentativi della produzione del gruppo e del design radicale,
spiazzante quanto a dimensione, ma anche a rivestimento, ha una struttura in fiberglass e
seduta in gommapiuma rivestita di peluche. La sua struttura è ottenuta da due solidi
sovrapposti. Safari è una seduta multipla il cui schienale presenta un profilo ondulato, i suoi
caratteri sono decisamente disturbanti e decisamente distruttivi.

SMOKE 
Disegnato nel dicembre 1963 da Joe Colombo, per Arnolfo di Cambio,
è il primo bicchiere che abbandona la forma simmetrica tradizionale, per adottare una
forma asimmetrica. Il bicchiere viene trattenuto tra il pollice e l’indice senza necessità di
serrare le dita. Cosi da consentire l’uso del bicchiere nei cocktail party mantenendolo in
una sola mano, fumando contemporaneamente, cosi l’altra mano rimane libera per
salutare o per servirsi il cibo.

 POP DESIGN.
È un linguaggio semplice che può essere inteso anche dal passante, non c'è bisogno di spiegazione; spesso è la
sorpresa che ci costringe a prestare attenzione. Provocazione, gioco, divertimento si insinuano nel progetto in una
sorta di vitale desiderio di sperimentare e sovvertire.

 Poltrona Blow.
La poltrona gonfiabile Blow fu disegnata nel 1967 da Jonathan De Pas, Donato D’Urbino e
Paolo Lomazzi. Primo oggetto di design pneumatico italiano, Blow diventa l’immagine del
nuovo stile libero e leggero. Un mobile sostenuto da una colonna d’aria
Nonostante la poltrona sia ormai fuori produzione, Blow è ancora oggi considerata un
oggetto-icona del design Pop e, come simbolo dei mitici anni Sessanta, viene presa a
rappresentazione dello spirito di provocazione e rottura e dei cambiamenti socio-culturali.

Poltrona Joe. 
Joe è una ampia e confortevole poltrona a forma di gigantesco guanto da baseball, montata su
ruote invisibili. Con questo progetto i designer dimostrano la loro ammirazione per il campione
del baseball americano Joe DiMaggio. Con un coraggioso cambio di scala hanno trasformato un
guanto da baseball in un’accogliente poltrona, introducendo nell’ambiente domestico
figurazioni iperrealisti che appartengono al mondo dell’arte.
 Poltrona Sacco.
Realizzat da Gatto, Paolini e Teodoro. Si tratta di una poltrona imbottita da palline di
poliestere. La sua celebrità deriva dal fatto che ha rivoluzionato il modo di sedersi. Non
solo è una sedia destrutturata, ma è un prodotto che interagisce in modo sempre
diverso. Quando ci si siede, infatti, il sacco perde la sua forma originaria per schiacciarsi,
allungarsi, modellarsi e adattarsi alla forma del corpo e alla postura che si assume.

PRATONE. 
Pratone è un oggetto di design industriale progettato nel 1971 da Giorgio Ceretti, Pietro
Derossi e Riccardo Rosso e messo in produzione dall’azienda italiana Gufram. E’ un oggetto
molto importante per il design italiano. Il concept di base ruota intorno all’idea di massima
espressività: Pratone oltre ad essere una seduta insolita, dove l’utente si abbandona
sdraiandosi in modo del tutto non convenzionale, è principalmente un’opera d’arte
contemporanea decorativa. La seduta è comunque funzionale nel suo scopo;
Pratone si presenta come una grande porzione di prato, i cui lati ondulati permettono l’unione di più pezzi, in modo
tale da creare un vasto prato verde artificiale di grandi dimensioni. Grazie alla forma insolita e al colore vivace,
questo oggetto di design è diventato fin da subito un’icona dell’arredamento “pop” degli anni Settanta.

DESIGN ITALIANO: POST MODERNO.


Il design Post Moderno ha caratterizzato gli anni 80 ed ha continuato negli anni 90. Si tratta di un design molto
giocoso e flessibile. Il post moderno era caratterizzato dai seguenti concetti:
 LESS IS BORE  MENO E’ NOIOSO
 MORE IS NO LESS  IL PIU’ NON VALE DÌ MENO

Tutti e due però era in contrapposizione al celebre motto di Mies Van der Rohe: LESS IS MORE  MENO E’MEGLIO,
ma lui aveva un altro concetto fondamentale:
 LA FORMA SEGUE LA FUNZIONE  DIVENTO’ LA FORMA SEGUE IL DIVERTIMENTO

Questi nuovi oggetti sono pieni di figure simboliche e si pensa che il simbolo sia sovrapposto alla funzione.
L’uso simbolico diventa strategia commerciale. Questo nuovo linguaggio trova la sua massima realizzazione
nello Studio Alchimia.

Studio Alchymia  è stato fondato da ALESSANDRO GUERRIERO, che coinvolse alcuni tra i più noti designer italiani:
MENDINI, SOTTSASS, BRANZI, DE LUCCHI. Si tratta di un design pittoresco, un nuovo circolo creativo tra arte e
design, tra design e artista. L’oggetto viene trattato come un’opera d’arte, un pezzo unico, a differenza del prodotto
razionalista che seguiva criteri tradizionali di progettazione. L’oggetto alchemico voleva essere attrattivo e
percepibile, incentrato sulla decorazione, sul colore e sulla luce.
Importante per questo studio di design furono i redesign di ALESSANDRO MENDINI, che rivisitò alcune icone del
design, apportando modifiche piccole o grandi. Ecco alcuni esempi dello studio Alchymia:

 Sedia ZigZag Rietveld.


Rietveld ha impiegato gran parte dello studio nel come ottenere un effetto tridimensionale da
elementi piani quali appunto assi di legno che era solito incastrare.
Questa sedia icona del secolo scorso, è caratterizzata da una unica linea che unisce gambe, seduta
e schienale. Ha uno schienale a croce per dare all’oggetto un sapore pseudo religioso.

Poltrona di Proust. 
La Poltrona Proust è una seduta di design postmoderno progettata da Alessandro Mendini
con Studio Alchymia nel 1978. Lo stesso Mendini la definisce un’opera di RE-design, frutto del
collage fra una poltrona finto-antica e il particolare di un prato di Signac. Il concetto mendiniano
di re-design nasce dall’idea che tutto sia già stato inventato e ciò che resta da fare è solo una
rivisitazione di oggetti preesistenti, magari aggiungendo elementi decorativi o strutturali che
modificano la dinamica dell’originale.
MEMPHIS DESIGN.
Ettore Sottsass nel 1980 si separa da Alchymia e fonda MEMPHIS in collaborazione con altri progettisti: Andrea
Branzi, Michele de Lucchi. Il cui scopo era donare agli oggetti uno spessore simbolico, emotivo e rituale. Il principio
alla base era quello di realizzare mobili assurdi e monumentali, in cui l'emozione veniva prima della funzione.
Ecco alcuni dei pezzi Memphis più noti:

 Paravento Carlton.
Realizzato da Ettore Sottsass per Memphis in legno e laminato plastico. I colori vivaci e
l'interazione apparentemente casuale di pieni e vuoti suggeriscono pittura e scultura
d'avanguardia. Edizione illimitata con etichetta metallica numerata. È un oggetto scultoreo
rituale sembra quasi un totem, infatti in alto non si vedrà mai un libro.

Madia Beverly. 
Quando non gioca con i colori, Ettore Sottsass ama decostruire i suoi mobili,
come con la madia Beverly realizzata nel 1981 da Menphis. Mobile da soggiorno in
legno rivestito di laminato decorato e radica naturale, nella parte sottotante
troviamo un contenitore a due ante con ripiano.

 Libreria Malabar.
Realizzato in legno laminato e legno laccato, acciaio smaltato.
L’armadio è dotato di un’anta che nasconde due ripiani regolabili.

TARTAR. 
Il design di Tartar racchiude lo stile di Ettore Sottsass, la sua
attenzione per le forme geometriche, i motivi e i colori e l’effervescente
miscela del Gruppo tra materiali di lusso e laminati plastici. Realizzato in legno
ingegnerizzato. La sua silhouette asimmetrica è una sorprendente combinazione di volumi
lineari in diverse dimensioni, colori e motivi decorativi che creano un tavolo davvero unico
che si distinguerà in ogni occasione.

ALESSI.
ALESSI è sinonimo di design Made in Italy nel mondo. L’azienda, fondata a Omegna nel 1921 da Giovanni Alessi, è
oggi leader nel settore dei complementi per la casa, degli accessori per la cucina e per la tavola e degli accessori per
la cura della persona. All’inizio dell’attività, la maggior parte della produzione avveniva per lavorazione a freddo del
metallo. Ancora oggi molti prodotti vengono realizzati con il medesimo processo, ma, accanto a questi, altri oggetti
nascono dalla lavorazione di nuovi materiali che Alessi ha introdotto nel tempo: plastica, vetro, porcellana. Ognuno
di questi materiali ha una specifica tecnica di lavorazione.

 Tea&Coffee Piazza.
Con questo progetto Alessi unisce l’architettura e il design. Furono realizzati in argento,
non furono presentati nei negozi, ma nelle mostre e musei di tutto il mondo, cosi
facendo veniva presentato il concept con tutte le sue caratteristiche.

Dopo il successo del servizio da thè e caffè, Alessi decise di progettare prodotti in acciaio per renderli alla portata di
tutti, quindi utili ed economici. Come ad esempio:

Bollitore per Fischi. 


Il celeberrimo bollitore con l'uccellino che fischia quando l'acqua ha raggiunto il bollore, un
grande successo a partire dal 1985, rappresenta per Alessi il punto di incontro tra il grande
design e i metodi di produzione su vasta scala. Realizzato da Michael Graves, che applica il
suo personale flusso dell’art déco, del pop art fino ad arrivare al linguaggio dei cartoons.
Presenta un fondo in acciaio magnetico adatto alla cottura ad induzione.
 Caffettiera “LA CUPOLA”.
Elegante e senza tempo, in fusione di alluminio con i manici e il pomolo in plastica,
La Cupola è un’icona dell’industrial design contemporaneo che ha saputo sintonizzarsi
subito sui gusti del pubblico e che ancora oggi conquista per la sua forza progettuale
che la rende una piccola architettura da tavola. Non a caso il disegno originale di
Aldo Rossi raffigura La Cupola accanto alla cupola di San Gaudenzio di Novara
progettata da Alessandro Antonelli.

Caffettiera “LA CONICA”. 


La conica, primo progetto di caffettiera espresso dell'architetto Aldo Rossi, nasce da un gioco di
forme geometriche semplici che formano una mini architettura da tavola, dallo stile conciso ed
elegante. Icona intramontabile, La conica ha il corpo in acciaio inossidabile e il fondo in rame: un
oggetto ricercato, dalle essenziali linee geometriche che danno vita a uno strumento funzionale
con il quale preparare e servire il caffè.

Negli anni 90 progetta una serie di prodotti in plastica molto giocosi, ispirati alle fiabe. Ne sono un esempio:

 L’imbuto “PINO”.
L'imbuto "Pino" è una simpatica realizzazione di un imbuto raffigurante la faccia del
burattino Pinocchio. Realizzato in termoplastica.

Tappi di Bottiglia “Banana boys” 


Set di tre tappi in EVA e resina termoplastica.
Decorato a mano. Designer di Giovannoni Stefano.

SWATCH.
Nel 1900 MENDINI, art-director di Swatch, da vita ad una strategia vincente,
crea un orologio a basso costo, per fare ciò lo realizza in plastica, creando
una serie di segni e simboli, che renderanno l’orologio un oggetto di culto.
Era per grandi e piccini, poteva essere cambiato come un abito e adattarsi alla
moda del momento, si comprava no per vedere l’ora, ma come un braccialetto.

MINIMALISMO.
Dopo la fase del PostModerno con Alchymia e menphis, fu la volta del Minimalismo, un approccio che riduce
all’essenziale ogni parte dell’oggetto. Questa tendenza si affermò con l’affacciarsi della crisi economica degli anni 90.
Uno dei maggiori esponenti: JASPER MORRISON, MAGISTRETTI E CASTIGLIONI, STARCK.

 Plywood Chair.
Una seduta in legno, con sedile orizzontale, schienale morbido all’interno dei bordi, 4 piedi esili,
ma solide a sezione quadrata. Realizzata da Morrison.

Air Chair. 
Sedia dalla forma semplicissima, molto leggera e impilabile ed
economica, costa circa 90 euro, è realizzata con un processo di iniezioni
assistita da gas. Realizzata da Morrison.

 Atollo.
L Atollo, da mol anni ormai è un mito, è un icona, uno dei pochissimi prodo che tu
riconoscono e chiamano per nome. Disegnata da Vico Magistretti nel 1977, entra a far parte
dell'arredamento di moltissime case. Presenta costruzioni geometriche nelle sue forme: il
cono sul cilindro e sopra a tu o la semisfera. Scultura luminosa di cui è essenziale ogni
elemento. Interamente costruita in metallo.
Sgabello Mezzadro 
Mezzadro è lo sgabello disegnato da Giacomo Castiglioni nel 1957 per la mostra “Forme
e colori nella casa d’oggi”, messo in produzione da Zanotta. Il prototipo di questo “sedile
metallico molleggiato” era di fatto un assemblaggio di elementi esistenti: la seduta di un
trattore che viene fissata con un perno di una balestra in acciaio inox. La seduta è
realizzata in lamiera stampata e verniciata nei colori arancione, rosso, giallo, bianco o
nero, mentre il gambo è in acciaio cromato e la base è in faggio evaporato.

 Sella di Castiglioni.
Sella è una seduta progettata da Achille & Pier Giacomo Castiglioni e prodotta
dall'azienda Zanotta. Tutta la seduta è realizzata con elementi industriali rifacendosi
alla composizione dadaista del Ready-made, realizzata con una vera sella di bicicletta
in cuoio nera, fissata con un morsetto a leva da un’asta in acciaio verniciato di colore
rosa. La base è composta da un basamento a mezza sfera in fusione di ghisa
Lo sgabello è nato come sgabello per telefono, ancora quando negli anni ’50 la maggior parte dei telefoni erano
collocati sulle pareti e li si utilizzava principalmente stando in piedi.

Formaggiera Mr.Meumeu. 
Si presenta come un semplice muso di mucca con due corna uguali, uno è il manico e l’altro è
un cucchiaino che serve a prendere il formaggio grattugiato. Designer Philippe Starck e viene
prodotta da Alessi. Ha una doppia funzionalità in un unico oggetto Grattando le scaglie di
formaggio ricadono direttamente nel contenitore

 Spremiagrumi Starck.
Spremiagrumi in fusione di alluminio lucido. Prodotto da Alessi e realizzato da Starck
e tra i suoi primi progetti, concepito nella seconda metà degli anni 80.
Questo spremiagrumi, tanto rivoluzionario quanto funzionale fu delineato nei suoi tratti
essenziali da Stark durante una vacanza al mare, in Italia, su una tovaglietta da pizzeria.

Cavatappi Anna G. 
La leggenda vuole che il nome di questo cavatappi sia quello di una donna reale, la designer
Anna Gili, il cui volto e la silhouette sono stati motivo ispiratore. Semplice quanto efficace.
Non serviva cambiare la funzionalità del classico levatappi con le “ali”. Disegnato da Mendini.

 Cavatappi Sandro M.
Firmato da Alessandro Mendini per Alessi è un cavatappi in resina termoplastica e lama
cromata decorato a mano. Rappresenta la figura di Mendini col capello.

ENZO MARI.
Progetta l’AUTO PROGETTAZIONE, ovvero un semplice libretto distruzione per la realizzazione di mobili semplici,
come sedie, tavoli, letti realizzati in legno grezzo e chiodi. Il pensiero di Enzo Mari su questa idea è che se qualcuno
costruisce con le sue mani un oggetto, esso acquista più valore e la persona impara qualcosa. Tra gli oggetti realizzati
da questo designer troviamo:

 Sella di Castiglioni.
Struttura in alluminio formata da quattro gambe molto esili, mentre il sedile di forma
circolare e lo schienale sono realizzati in propilene.
Sedia Delfina. 
DELFINA è una bellissima sedia disegnata da Enzo Mari
e prodotta da Rexite.Composta da una struttura in tondino di acciaio cromato ed un
rivestimento in tessuto facilmente sfilabile grazie a cerniere ad alta resistenza. Delfina è
impilabile, fino a 12 pezziDisponibile anche il rivestimento di ricambio, composto da seduta
e schienale sempre nello stesso materiale.

 16 animali e 16 pesci.
16 animali e 16 pesci è un puzzle di figure di animali e pesci, in legno di
rovere racchiuso in una scatola di legno di rovere serigrafato, ideato nel
1973. Questa originalissima creazione di Enzo Mari evidenzia una doppia
funzionalità: una scultura puzzle che diventa un “gioco di costruzioni”
consentendo una libera composizione degli elementi. Gli elementi possono
essere usati sia singolarmente sia in composizione fra loro. Gli animali, il cui spessore determina uno stabile
equilibrio, possono essere usati in progressive relazioni di gioco. Questo insieme non ha regole prestabilite.

La figura del progettista per Mari inizia distinguersi durante la rivoluzione industriale, perché prima per la
realizzazione di oggetti, utensili e mobili ci si affidava l’artigiano.

Differenze tra artigiano e designer:


 Se si parla di artigiano secondo la tradizione greca, nella quale progetta e poi realizza il manufatto, NON C’E
DIFFERENZA, perché il designer progetta e produce non solo il prototipo, la lo vende direttamente.
 Se si parla di artigiano artistico cioè che realizzazione di oggettini che hanno uno scopo solo decorativo
allora LA DIFFERENZA C’E, si parla dunque di progetto e non di design.

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