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FILMARE L’INVISIBILE
La fotografia etnografica e poi il cinema contribuirono a diffondere e a globalizzare le immagini
in tutto quello che aveva a che fare con la cultura. Le prime foto di campo rappresentavano i
primitivi come tipi umani,caratterizzati da tratti somatici e atteggiamenti corporei particolari. Se
in queste immagini i primitivi erano ridotti a oggetti da osservare e catturare con la
fotografia,colti in una posa e in un abbigliamento umilianti,Solo una ventina di anni dopo gli
stessi primitivi poterono alzare lo sguardo su chi li filmava,sugli spettatori attuali e futuri. Lo
spettatore per potersi immedesimare il piu’ possibile nei personaggi e nelle loro vicende,deve in
un certo senso poter dimenticare di stare osservando un film per abbandonarsi all’illusione di
percepire direttamente la realtà.
Gli anni 20 del 900 videro da piu’ parti sviluppare linguaggi cinematografici in grado di illustrare
o raccontare mondi esistenti,vicende storiche o situazioni reali. Si forma cosi un genere
cinematografico,il documentario. Nel documentario gli sguardi dei personaggi puntati verso il
pubblico hanno la funzione di “deostruire” la macchina cinematografica,di oltrepassarla per
tentare di ritrovare un rapporto piu’ diretto con gli spettatori. Con l’avvento sonoro, gli sguardi
in macchina si trasformeranno in dialoghi e interviste.
MAYA DEREN
È una figura fondamentale nelle avanguardia cinematografica americana. Due episodi
importanti nella biografia della Deren la introdurranno nel mondo del cinema: alla morte del
padre,Maya utilizzerà la piccola eredità da lui lasciata per acquistare una cinepresa
maneggievole e versatile che l’accompagnerà nelle sue avventure cinematografiche. Pochi anni
dopo incontrò il suo secondo marito che si era già distinto per alcuni documentari di guerra.
Maya deren ottenne un finanziamento che le permetterà di avviare un progetto relativo alla
realizzazione di una ricerca antropologico-visiva sulle danze e sui rituali del vudù haitiano. La
Deren era interessata alla danza haitiana in quanto veicolo di espressioni artistiche: le
interessava la forma particolare assunta dai corpi nella danza con ritmo musicale. Partì per haiti
in quanto interessata ad indagare le forme ed espressioni artistiche di altre culture.
MATERIALE FILMARE AD HAITI: l’haitian film footage fu girato senza sonoro e in bianco e
nero,la durata complessiva e di oltre 4 ore e le riprese vennero girate dalla Deren nella sua
prima permanenza haitiana. Il materiale riguarda alcune cerimonie e in particolare quella CAILLE
per la benedizione annuale di un recinto sacro all’interno del quale si svolgono le cerimonie
vudù;il dio delle acque,le danze rada,le danze secolari del mardì gras. Il risultato di questa
tecnica di ripresa consiste in una serie di immagini dinamiche e soggettive che quasi risucchiano
lo spettatore nel gruppo di ballerini. Maya Deren non monterà il film che rimarrà incompiuto e
dopo la sua morte il suo terzo marito produrrà una versione montata e sonorizzata del film
intesa a completare l’opera dell’autrice,sarà una testimonianza almeno parziale del progetto
della Deren che ci consente di apprezzare la tecnica e il linguaggio usati in fase di ripresa del
film.
ROUCH è considerato il piu’ grande tra i cineasti-antropologi,i suoi primi film furono
realizzati utilizzando una cinepresa leggera,priva di suono e in bianco e nero. Dagli anni 50
inizierà a utilizzare la pellicola a colori. Nel 1961 effettuerà in diretta la registrazione del suono
conferendo così alle sue immagini quella dimensione vissuta e realistica che solo con la presa
diretta riesce a comunicare. Il suono sincrono e la macchina a mano costituiscono i cardini della
tecnica di Rouch,cinema-veritè che indica un cinema che rifiuta la fiction e la messa in scena
uscendo dai teatri di posa per filmare in ambienti reali utilizzando personaggi come gente di
strada. Una caratteristica di questo cinema è la presenza di un commento personale molto
distante dal commento usato di norma nei filmati scientifici. Il diretto si realizza attraverso una
troupe composta da: un membro,regista-operatore che a volte si arrangia per registrare egli
stesso il suono. L’obiettivo della sua ricerca cinematografica consiste nella messa a punto di un
linguaggio cinematografico nuovo e sperimentale.
Questo cinema diretto di ROUCH scaturisce da una condivisione profonda di sguardi tra
osservatori e osservati,si incrociano, di parole che evocano poeticamente i mondi della
mitologia e religione.