Fin dagli esordi, nella seconda metà degli anni Sessanta, FRANCO
VACCARI sviluppa la sua ricerca artistica intorno a tre tematiche
fondamentali: la dissoluzione dell'oggetto estetico modernista; l'utilizzo della
fotografia, del film, del video, al fine di impegnare lo spettatore in un processo
di partecipazione e di riflessione critica sui media; l'accento sulle specifiche
condizioni contestuali dell'esperienza con particolare riferimento allo spazio
pubblico e alla città.
Questi elementi collocano il lavoro di Vaccari nell'ambito di un particolare
filone dell'arte concettuale caratterizzato da operazioni in cui la nozione
tradizionale di opera d'arte appare del tutto superata
Il lavoro di Vaccari è un lavoro che si è sempre articolato attorno alla
ricezione, alla interlocuzione col pubblico e al coinvolgimento diretto del
pubblico nei suoi progetti; progetti che hanno sempre sconfinato da quelli che
sono gli spazi tradizionali dell'arte contemporanea.
Biennale di Venezia del 72, Vaccari espone una cabina per fototessere, lascia
la sua sala vuota e invita i visitatori della Biennale a scattarsi una fototessera
e a lasciarla sulle pareti.
Altro aspetto molto importante legata a Erkki Huhtamo è che lui inizialmente
faceva il curatore di arte contemporanea, quindi lui ha cominciato a
interessarsi a questi dispositivi, antecedenti alla nascita del cinema, in quanto
curatore di new media art, perché evidentemente ha visto un legame stretto
tra la new media art e certe pratiche del passato, di un passato pre
cinematografico e certi dispositivi di un passato per cinematografico, con
particolare riferimento all'esperienza della spettatorialità immersiva, della
realtà virtuale, di tutto ciò che che è legato a questa idea di ambiente
immersivo (tipico della new media Art).
Esperienza del tattile: rapporto fra una una storia dell'arte che è una storia
dell'arte tutta incentrata su dominio della visualità e invece una storia dell'arte
che recupera la multisensorialità, e quindi che non vede più l'oggetto artistico
come un oggetto che si esperisce prevalentemente o esclusivamente
attraverso la vista ma che ha delle componenti tattili.