Sei sulla pagina 1di 19

Marcel Proust

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

«Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una
specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello
che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso.»

(M. Proust, da Il tempo ritrovato)

Valentin Louis Georges Eugène Marcel Proust, [ˈprust][1]; in


francese: [maʁsɛl pʁust] (Parigi, 10 luglio 1871 – Parigi, 18
novembre 1922), è stato uno scrittore, saggista e critico letterario
francese, la cui opera più nota è il monumentale romanzo Alla
ricerca del tempo perduto (À la recherche du temps perdu)
pubblicato in sette volumi tra il 1913 e il 1927.

La sua vita si snoda nel periodo compreso tra la repressione della


Comune di Parigi e gli anni immediatamente successivi alla prima
guerra mondiale; la trasformazione della società francese in quel
periodo, con la crisi dell'aristocrazia e l'ascesa della borghesia
durante la Terza Repubblica francese, trova nell'opera maggiore di
Proust un'approfondita rappresentazione del mondo dell'epoca in
questione.

L'importanza di questo autore, considerato uno dei maggiori


scrittori della letteratura mondiale, è legata alla potenza espressiva Marcel Proust nel 1900
della sua originale scrittura e alle minuziose descrizioni dei
processi interiori legati al ricordo e al sentimento umano; la
Recherche infatti è un viaggio nel tempo e nella memoria che si snoda tra vizi e virtù.

Indice
Biografia
La famiglia
L'infanzia
Gli studi
La giovinezza
Traduzioni, articoli, saggi
Gli amici di Marcel Proust
I luoghi di Marcel Proust
Proust e il denaro
Verso il romanzo
L'opera più celebre: la Recherche
Altre opere
Prefazioni
Articoli e Saggi
Le lettere
Proust e la critica letteraria
La critica letteraria nel Novecento
La critica letteraria nel XXI secolo
Periodici
Testimonianze e foto dell'autore
Il Proust di Józef Czapski
Curiosità
Film e televisione
Film sulla vita di Proust
Film sulla Recherche
Riferimenti a Proust
Film sulla Recherche non realizzati
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni

Biografia

La famiglia

I luoghi dell'infanzia di Marcel, la casa della famiglia paterna a


Illiers e quella della famiglia materna in Alsazia, sono molto
importanti per capire la sua personalità e la sua opera.

Illiers (dipartimento Eure-et-Loir), che ha cambiato il nome in


Illiers-Combray in occasione del centenario della nascita di Marcel,
una piccola cittadina a 114 km da Parigi e a 25 km da Chartres,
I genitori di Marcel, Adrien Proust e sarà tra il 1877 e il 1880 il luogo delle vacanze di Pasqua e, a
Jeanne Weil volte, dell'estate della famiglia di Marcel.

Il nonno paterno, Louis Proust (1801-55), aveva una bottega di


spezie sulla piazza del paese di fronte alla chiesa e aveva sposato intorno al 1827 Virginie Torcheaux
(1808-89). Nel 1828 era nata Elisabeth, la zia, e nel 1834 Adrien, il padre di Marcel. Egli non menzionò
mai nei suoi scritti i nonni paterni, e la casa delle vacanze, che avrà tanta parte nella Recherche, è quella
della zia Elisabeth che aveva sposato Jules Amiot, commerciante di stoffe. La casa esiste tuttora ed è stata
trasformata in museo.

Adrien Proust (1834-1903), dopo essersi diplomato con una borsa di studio al liceo di Chartres, va a Parigi
a studiare medicina: si laurea a pieni voti e inizia una carriera medica di successo come primario e
professore universitario; riceve importanti incarichi dal governo per prevenire, mediante le stazioni di
quarantena, il diffondersi del colera in Europa e, intorno al 1860-70, diventa un luminare nel campo
dell'igiene.
All'epoca di Marcel, Auteuil era un borgo alle porte di Parigi, ora completamente inglobata nella metropoli,
luogo di villeggiatura fuori porta per ricche famiglie borghesi. Jeanne Weil (1849-1905), la madre di
Marcel, discendeva da un'agiata famiglia ebrea di origine alsaziana, il nonno materno, Nathan Weil (1814-
96), era un agente di cambio. La nonna materna Adèle Berncastel (1824-90), amante della musica e della
letteratura (appassionata delle lettere di Madame de Sévigné), trasmetterà insieme alla figlia Jeanne, l'amore
per la lettura e per le opere d'arte al nipote.

L'infanzia

Nel 1873, quando Marcel ha 2 anni, nasce il fratello Robert (1873-1935)


che seguirà le orme paterne diventando anche lui un medico di successo.
Anche se per tutta la vita nutrì un profondo affetto per il fratello, non c'è
traccia di Robert nella sua opera.

Nella Recherche le due località sono sovrapposte, la descrizione della


casa della zia Léonie a Combray corrisponde a quella di Illiers ma molte
situazioni, come la famosa scena del bacio della mamma, sono accadute
ad Auteil, e i personaggi dei nonni e dei prozii sono ispirati a quelli
materni.

Tutti gli anni, la famiglia di Marcel prendeva il treno il venerdì santo per
passare le vacanze pasquali a casa degli zii. Una parte importante del
soggiorno a Illiers erano le passeggiate per le campagne; erano
Marcel e il fratello Robert essenzialmente due: una più breve in direzione di Méséglise, che egli poi
chiamò la strada di Swann, ed una più lunga, la strada dei Guermantes.

A nove anni, Marcel ha un primo gravissimo attacco di asma, la malattia che lo tormenterà per tutta la vita,
attribuita dai medici a cause psicosomatiche ed aggravata dal diffondersi dei pollini in primavera.

Più tardi, per la salute cagionevole di Marcel, iniziarono i soggiorni al mare, in varie località della
Normandia come Trouville e Cabourg.

Gli studi

Dopo aver frequentato con ottimi risultati il


Liceo Condorcet ed aver conseguito il premio
d'onore nella dissertazione di francese agli
esami di baccalaureato nel 1889, Proust si
arruolò come volontario nel 76º Reggimento
di fanteria di stanza ad Orléans.

L'esperienza militare, anche se terminata in


modo deludente, perché non venne
considerato idoneo alla prosecuzione del
servizio essendosi classificato penultimo del
suo corso, corrisponde a un periodo di un
certo benessere fisico: sia nel corpo sia nella
sfera più profonda degli affetti, un tentativo di
diventare come tutti gli altri. Tuttavia, le sue La classe di filosofia al Liceo Condorcet (1888-1889).
condizioni di salute non sono così buone: sa Marcel è il primo a sinistra in seconda fila.
ormai di essere malato di asma cronica e
inguaribile. Sarà nel personaggio del suo primo romanzo, Jean Santeuil, che egli rifletterà questa coscienza
della salute perduta. , ma già in Jean Santeuil vi sono dei passaggi di cui si riconoscono in personaggi
femminili le figure reali di giovani amici di Proust, come Lucien Daudet[2]. A questo processo di
mascheramento lo scrittore ricorrerà anche in seguito, e in Albertine, personaggio della Recherche, è
riconoscibile una trasposizione della vicenda di Alfred Agostinelli[3], prima "prigioniero" dell'amore di
Proust, poi "fuggitivo" verso un destino di morte.

Certamente questo sforzo continuo di mascherare la sua natura lo


tiene in costante tensione e farà dire più tardi ad André Gide che
nei colloqui con Proust questi si rimproverava per «questa
indecisione, che, per nutrire la parte eterosessuale del suo libro, gli
aveva fatto trasporre à l'ombre des jeunes filles tutto ciò che i suoi
ricordi di omosessuale gli proponevano di grazioso, di tenero e di
affascinante, di modo che non gli era restato più per Sodoma che
del grottesco e dell'abbietto»[4].

Il liceo Condorcet
Concluso il servizio militare, seguì alla École libre de sciences
politiques le lezioni dello storico Albert Sorel (che non lo giudicò
positivamente); a Parigi, mentre il grande filosofo era ancora
professore di Liceo, frequentò alcune conferenze di Henri Bergson, suo cugino acquisito, che dal 1900
sarebbe approdato al Collège de France. Proust più tardi negò che la sua opera fosse influenzata dal
pensiero del filosofo[5][6]. Alla laurea in legge, nel 1893, seguì un breve periodo di pratica presso uno studio
legale, che valse a Proust la convinzione che quella non fosse affatto la sua strada.

La giovinezza

Proust iniziò molto giovane a frequentare gli ambienti raffinati dell'alta borghesia e dell'aristocrazia, grazie
alla posizione sociale ed economica della sua famiglia. Incontrò scrittori in vista, tra i quali probabilmente
Paul Valéry e André Gide; nel salotto di Madeleine Lemaire, che frequentava insieme all'amico musicista
Reynaldo Hahn, conobbe Robert de Montesquiou, di famiglia illustre, colto ed elegante, notoriamente
omosessuale. Montesquiou, al quale già si era ispirato Joris Karl Huysmans per il protagonista del romanzo
À rebours (Controcorrente), fornì a Proust molti elementi per il personaggio del barone Charlus nella
Recherche.

Da un'altra figura delle cronache mondane, la contessa Elisabeth Greffulhe, nata Caraman-Chimay (cugina
di Montesquiou), Proust trasse spunti per i personaggi della duchessa Oriane de Guermantes e della
principessa di Guermantes.

In questi anni coltivò le sue ambizioni letterarie: nel 1894 pubblicò I piaceri e i giorni (Les Plaisirs et les
Jours), raccolta di prose poetiche, ritratti e racconti, in cui egli appare uno scrittore promettente. Tuttavia
l'opera, illustrata dall'apprezzata acquerellista Madeleine Lemaire, passò quasi inosservata, e fu accolta con
severità da alcuni critici, primo fra tutti lo scrittore e giornalista Jean Lorrain, che fece anche velenose
insinuazioni sulle amicizie maschili di Proust, in particolare sul legame con il diciassettenne Lucien Daudet,
figlio dello scrittore Alphonse Daudet. Ne nacque un duello alla pistola, che finì senza ferite ma causò
disagio e dolore nell'autore esordiente. Egli fu da quel momento considerato un dilettante; questa fama si
mantenne fino alla pubblicazione dei primi volumi della Recherche.

Nel 1896, su pressioni del padre, trovò un incarico come volontario presso la Bibliothèque Mazarine; ben
presto però ottenne un congedo per malattia, che venne prolungato per alcuni anni, finché fu considerato
dimissionario. Continuò a vivere nell'appartamento dei suoi genitori (in Boulevard Malesherbes) fino alla
morte di essi.
Nell'estate del 1895 aveva intrapreso
la redazione di un romanzo sulla vita
di un giovane appassionato di
letteratura nella Parigi elegante di fine
secolo. Pubblicato postumo nel 1952,
il libro, intitolato Jean Santeuil dal
nome del personaggio principale, è
rimasto incompiuto.

Proust vi rievoca l'affare Dreyfus, del


quale fu un testimone diretto,
assistendo al processo. Fu uno dei
primi sostenitori di una petizione a
favore del capitano francese accusato
di tradimento, e la fece firmare ad
Anatole France, con il quale Proust
aveva in comune di dichiararsi ateo.[7]
Giovanni Boldini, Ritratto del conte Inoltre a seguito del J'accuse di Zola,
Robert de Montesquiou, modello del lo scrittore viene condannato per
barone Charlus della Recherche questo atto e posto a processo. Proust Jean Lorrain. Caricatura
seguirà il processo di Zola sino alla di Sem (Georges
sua conclusione.[8] Goursat, 1863-1934).

Verso il 1900 abbandonò la stesura di questo romanzo per dedicarsi alla


lettura delle opere di Thomas Carlyle, Ralph Waldo Emerson e di John Ruskin, scrittore, critico d'arte e
studioso di estetica.

Traduzioni, articoli, saggi

Proust iniziò a tradurre le opere di Ruskin nel 1900, dopo la morte dello scrittore. L'opera di Ruskin ebbe
tale importanza per lui che Proust dichiarò di conoscere "a memoria" alcuni suoi libri, compresi The Seven
Lamps of Architecture, The Bible of Amiens e Praeterita.

Dato che non padroneggiava bene la lingua inglese, lavorò sulla


base di una prima traduzione letterale fatta dalla madre, per poi
elaborarla in francese raffinato con l'aiuto dell'amica Marie
Nordlinger, cugina di Reynaldo Hahn. Pubblicò nel 1904 La Bible
d'Amiens, e nel 1906 Sésame et les lys. Queste traduzioni furono
accolte favorevolmente dai critici, come Henri Bergson, ma non
ebbero successo editoriale. Sono tuttavia importanti per le ricche
prefazioni e le note dettagliate che accompagnano il testo (Proust
aveva compiuto dei "pellegrinaggi ruskiniani" nel nord della
Francia, ad Amiens, e soprattutto a Venezia dove si recò con la
madre). Numerosi altri viaggi furono compiuti da Proust insieme
ad un nuovo amico, Bertrand de Salignac-Fénelon, che darà
origine al personaggio di Saint-Loup nella Recherche[9]. Nel corso
del lavoro di traduzione, Proust si distaccò progressivamente da
Ruskin, fino a criticarne le posizioni estetiche. Cominciò così a
Jacques-Émile Blanche, Ritratto di elaborare la propria teoria sull'arte e sul ruolo dell'artista nella
Marcel Proust
società. Proust rimprovera a Ruskin la sua "idolatria estetica" e
afferma che l'opera d'arte dev'essere amata per sé stessa e non perché viene citata da uno scrittore. Questi
giudizi sono affidati, nella Recherche, a due personaggi centrali come Swann e Charlus.

Proust soffrì per la morte del padre (26 novembre 1903) e soprattutto per la perdita della madre (26
settembre 1905), che lo lasciò a lungo in uno stato di prostrazione. Dopo la loro morte Proust preferì non
ricevere più gli amici in casa propria e prese l'abitudine di fare inviti e di soggiornare anche per settimane
intere all'Hôtel Ritz in Place Vendôme, uno degli alberghi più lussuosi di Parigi; ancora oggi questo albergo
conserva al primo piano una stanza dedicata a Marcel Proust.

Gli amici di Marcel Proust

Per meglio capire come Proust sia potuto arrivare a comprendere


fino in fondo l'animo umano può anche essere d'aiuto ricordare i
più importanti tra i suoi amici. I lunghi anni trascorsi in società gli
hanno procurato la cattiva fama di dilettante snob, in realtà egli ha
utilizzato tutta la sua esperienza mondana per comporre la grande
opera: nella miriade di personaggi sono stati utilizzati dettagli fisici,
morali e comportamentali osservati per lunghi anni.

I luoghi di Marcel Proust

Approfondire la
conoscenza dei luoghi
descritti da Proust
permette di capire meglio Reynaldo Hahn
la sua capacità di
trasfigurare la realtà pur
restandole fedele. È importante conoscere i luoghi proustiani
perché l'enorme sensibilità dello scrittore ha avuto spesso
contraccolpi in base ai mutamenti d'abitazione. Nello stesso modo i
luoghi a lui cari sono stati largamente inseriti nelle sue opere. Molti
Gustave Caillebotte Portraits à la
ammiratori di Proust amano ripercorrere le strade e i luoghi da lui
campagne (1876) Musée Baron
frequentati.
Gérard di Bayeux

Proust e il denaro

Alla morte della madre l'eredità venne divisa tra i due fratelli Proust. Jean-Yves Tadié, importante biografo,
ha calcolato sulla base della minuta della successione presso il notaio, in valori 1990, un capitale di 42
milioni di franchi francesi (il cambio era di circa 300 lire e quindi sono circa 12 miliardi di lire, oggi circa 6
milioni di euro) a disposizione di Marcel Proust.

Come investitore Proust appartiene alla categoria che compra quando un titolo sale e vende quando scende.
La Borsa lo distrae dall'impegno della scrittura (così come il casinò d'estate ove gioca molto), e la sua
sensibilità lo spinge verso titoli con un bel nome fantasioso ed esotico: Ferrovie del Messico, Miniere d'oro
australiane, Ferrovie del Tanganica, Tram, Light and Power di Buenos Aires sono i suoi preferiti.
Nel 1914, alla vigilia della grande guerra, Proust perse molto denaro per il ribasso che le Borse ebbero in
quel periodo.
Così Marcel è considerato completamente incapace di "fare il contabile", di capire appieno il valore del
denaro: è molto generoso, dà mance e regali principeschi. Nel suo animo non tiene in alta considerazione i
beni materiali, in particolare i mobili, le case (con il fratello terrà solo per 12 anni la casa dei genitori) e le
collezioni.

In tutta la Recherche in sostanza non ci sono numeri, né tanto meno prezzi (nel Tempo ritrovato dice: «Le
opere che contengono teorie sono come oggetti su cui si sia lasciato il prezzo») e neppure le date in cui
avvengono i fatti.

Verso il romanzo

In questi anni, oltre a scrivere articoli di cronaca mondana, nati dall'assidua frequentazione dei salotti
borghesi e aristocratici, Proust pubblicò dei pastiches di altri scrittori, in un esercizio di imitazione che
potrebbe averlo aiutato a mettere a punto lo stile personale. Nel 1908 cominciò a dedicarsi a diversi
frammenti che più tardi sarebbero confluiti nel libro Contre Sainte-Beuve. In una lettera del 5 o 6 maggio
scrisse: "Ho in cantiere: / uno studio sulla nobiltà / un romanzo parigino / un saggio su Sainte-Beuve e
Flaubert / un saggio sulle donne / un saggio sulla pederastia (non sarà facile pubblicarlo) / uno studio sulle
vetrate / uno studio sulle pietre tombali / uno studio sul romanzo".[10]

Da questi materiali disparati cominciò a prendere forma un testo narrativo, la cui trama a grandi linee era
centrata su un io narrante, insonne, che di notte ricorda come da bambino aspettava che la madre venisse a
chiamarlo la mattina. Il romanzo si sarebbe dovuto concludere con un esame critico di Sainte-Beuve e con
la confutazione della sua teoria che per comprendere l'opera di un artista lo strumento più importante sia la
biografia. Nel manoscritto incompiuto ci sono molti elementi che corrispondono a parti della Ricerca: in
particolare, alle sezioni "Combray" e "Un amore di Swann" del volume primo, e alla sezione finale del
volume settimo.

La difficoltà di trovare un editore, e un graduale cambiamento nell'impostazione del romanzo, indussero


Proust a rivolgersi a un progetto diverso che contenesse tuttavia molti temi ed elementi di quello
abbandonato.

L'opera più celebre: la Recherche

Alla ricerca del tempo perduto (À la recherche du temps perdu) è


un romanzo scritto tra il 1909 e il 1922 e pubblicato nell'arco di
quattordici anni, tra il 1913 e il 1927, gli ultimi tre volumi postumi.

L'opera è suddivisa per motivi editoriali in sette volumi:

Dalla parte di Swann (1913)


All'ombra delle fanciulle in fiore (premio Goncourt,
1919)
I Guermantes (1920)
Sodoma e Gomorra (1921-1922)
La prigioniera (1923)
La fuggitiva o anche Albertine scomparsa (1925)
Il tempo ritrovato (1927)

In Dalla parte di Swann Proust ha inserito un vero e proprio La tomba di Proust


"romanzo nel romanzo" con il titolo Un amore di Swann.
Iniziato nel 1909, il romanzo Alla ricerca del tempo perduto venne elaborato durante anni di volontaria
reclusione nella casa di Boulevard Haussmann, nei quali Proust, la cui salute già cagionevole era
peggiorata, lavorava di notte, scrivendo a letto nella stanza foderata di sughero per isolamento acustico.
Questa è ora riprodotta nel Museo Carnavalet di Parigi.

Il primo volume, Du côté de chez Swann (Dalla parte di Swann) fu respinto dall'editore Gallimard su
consiglio di André Gide, e venne edito a spese dell'autore da Grasset (1913). Il 30 maggio 1914, in un
incidente aereo, Proust perse il segretario e compagno, Alfred Agostinelli. Il dolore per questa perdita si
riflette in alcune pagine della Ricerca.

Le edizioni Gallimard accettarono il secondo volume, À l'ombre des jeunes filles en fleurs (All'ombra delle
fanciulle in fiore), che valse a Proust nel 1919 il premio Goncourt. Ricevette moltissime lettere di
congratulazioni e si decise ad uscire di casa per frequentare le personalità presenti nella Parigi del
dopoguerra. Nell'agosto del 1920 uscì il terzo volume, la prima parte di Le côté de Guermantes (I
Guermantes), e nel 1921 la seconda parte insieme alla prima parte del quarto volume, Sodome et
Gomorrhe (Sodoma e Gomorra). La sua salute peggiorava rapidamente, ma Proust non cessò di lavorare ai
volumi successivi. Nell'aprile 1922 fu pubblicata la seconda parte di Sodome et Gomorrhe.

Il 18 novembre 1922, per una bronchite mal curata, Marcel Proust morì. Venne sepolto nel cimitero
parigino del Père-Lachaise.

Gli ultimi tre volumi, alle cui bozze si era dedicato instancabilmente senza però completarne la revisione,
furono pubblicati postumi a cura del fratello Robert.

Il famoso ritratto di Marcel Proust eseguito da Jacques-Émile Blanche nel 1892 è conservato nel Musée
d'Orsay di Parigi. Tutti i manoscritti delle opere letterarie di Marcel Proust sono conservati presso la
Bibliothèque nationale de France.

Altre opere

Oltre al celebre capolavoro, vanno ricordate le seguenti opere:

I piaceri e i giorni (Les Plaisirs et les Jours, 1896), uscita


con prefazione di Anatole France, tradotta da Marise
Ferro (1946), Claudio Rendina (1972), e Mariolina
Bongiovanni Bertini e Simona Venuti (1988), sorta di
prosimetro giovanile;
L'indifferente (L'indifférent, novella del 1893, pubblicata
nel 1896, dimenticata e ritrovata nel 1978), tradotta da
Mariolina Bongiovanni Bertini (1978) e Fabio Carosi
(1996);
Jean Santeuil, romanzo incompiuto al quale ha lavorato
dal 1895 al 1900, sorta di stesura primordiale di quel
che sarà la Recherche e che resterà inedito fino al 1952 Ultima pagina della Recherche
(in italiano esiste una traduzione di Franco Fortini per
Einaudi nel 1953 e nel 1976 edizioni ristampate da
Mondadori rispettivamente nel 1970 e nel 1984);
nel 1982 verranno raccolte le Poèmes (in italiano Poesie tradotte da Franco Fortini per
Einaudi (Torino, 1983), da Luciana Frezza per Feltrinelli (Milano, 1993) ISBN 88-07-82080-3
e da Roberto Bertoldo per Mimesis (Milano 2018) ISBN 978-88-5754-666-7
nel 1991 sono usciti gli Ecrits de jeunesse 1887-1895, tradotti da Barbara Pique, con
introduzione di Alberto Beretta Anguissola, presso Mondadori nel 1992. ISBN 88-04-35733-
9.
Prefazioni

Le prefazioni alle due opere (tradotte in francese da Proust stesso) dello scrittore inglese John Ruskin:

La Bible d'Amiens (1904); a sua volta tradotta in italiano da Salvatore Quasimodo (La Bibbia
di Amiens, Milano: Bompiani, 1946);
Sésame et les lys (1906); in italiano Sesamo e i gigli, tradotta da Dora Prunetti (1907) e da
Silvio Spaventa Filippi (1917 e 1939), ma il commento di Proust, con prefazione di Giovanni
Macchia è uscito da solo a cura di Barbara Piqué nel 1982 presso l'Editoriale nuova di
Milano.

Altre sue due prefazioni furono a:

Jacques-Émile Blanche, Propos de peintre (1919);


Paul Morand, Tendres stocks (1921), Teneri incontri, tradotto da Maria Elisa Della Casa per
Firenze: Passigli, 1995 ISBN 88-368-0318-0.

Articoli e Saggi
Mélancolique villégiature de Madame de Breyves (1893), tradotta da Beniamino Dal Fabbro
con il titolo Malinconica villeggiatura, pubblicata nel 1945;
Portraits de peintres (1896), con il titolo Pittori, tradotto da Paolo Serini e pubblicato da
Abscondita, 2006;
Sur la lecture (1905), in italiano Del piacere di leggere tradotto da Paolo Serini per Il
Melangolo (Genova, 1989) ISBN 88-7018-102-2; poi a cura di Anna Luisa Zazo per
Mondadori (1995); da Cesare Salmaggi e Luisa Cortese per Net (2002) ISBN 88-515-2026-
7;
Pastiches et mélanges (1919) e Croniques (1927), entrambi in Scritti mondani e letterari, a
cura di Mariolina Bongiovanni Bertini, nei "Millenni" (Torino: Einaudi, 1984);
Contre Sainte-Beuve, saggio iniziato nel 1908 e lasciato incompiuto che verrà pubblicato
postumo nel 1954 assieme a Nouveaux mélanges e poi nel 1971 con gli Essais et articles
(in italiano esiste una parte di questi saggi, tradotti da Paolo Serini e Mariolina Bongiovanni
Bertini con introduzioni di Francesco Orlando e Mariolina Bongiovanni Bertini, presso
Einaudi (1974);
"Jalousie" del 1921, traduzione italiana a cura di Cristiana Fanelli ("Gelosia", introduzione
di Daria Galateria, Editori Riuniti 2010);
altri Textes retrouvé uscirono nel 1968 e Les Pastiches nel 1970;
nel 1976 uscì il quaderno inedito Le Carnet de 1908.
Giornate di lettura (scritti critici e letterari), a cura di Paolo Serini, Collana Saggi, Torino,
Einaudi, 1958.
Il fantasma del bello. Scritti sulle arti, a cura di L. Salvarani, Milano, Medusa Edizioni, 2008,
ISBN 978-88-76-98167-8.
Saggi, a cura di Mariolina Bongiovanni Bertini e Marco Piazza, Collana La Cultura, Milano,
Il Saggiatore, 2015, ISBN 978-88-42-82095-6. (ristampa degli Scritti mondani e letterari
usciti nei Millenni Einaudi nel 1984, con l'aggiunta di alcuni frammenti narrativi recuperati
dai «Cahiers Sainte-Beuve» , ossia quaderni redatti attorno al 1909).

Le lettere
Sono usciti 6 volumi di Correspondance générale:

I (con Robert de Montesquiou 1893-1921), nel 1930


II (con Anna de Noailles 1901-1919), nel 1931
III (con Sydney Schiff, Paul Souday, J.-E. Blanche, Camille Vetard, Jacques Boulenger,
Louis-Martin Chauffier, Ernst Robert Curtius, Louis Gautier-Vignal), nel 1932
IV (con Pierre Lavallée, Jean-Louis Vaudoyer, Robert de Flers, Armand de Caillavet,
Bertrand de Salignac-Fénélon, René Boylesve, Élémir Bourges, Henri Duvernois, Robert
Dreyfus), nel 1933
V (con Walter Berry, Clément de Maugny, il conte V. d'Oncien de la Batie, Pierre de Chevilly,
Philip Sassoon, Antoine Bibesco, Madame de Mornard, Laure Hayman, Marie
Scheikévitch), nel 1935
VI (con Émile Straus e quelques dédicaces), nel 1936

Altre raccolte di lettere:

Lettres à une amie (a Marie Nordlinger), uscito nel 1942


A un ami (Correspondance inédite 1903-22), nel 1948
Lettres à André Gide, nel 1949, in italiano tradotte a cura di Lucia Corradini (Milano: SE,
1987) ISBN 88-7710-074-5 ISBN 88-7710-466-X
Correspondance avec sa mère (1887-1905), nel 1953, e di nuovo nel 1992, in italiano
parzialmente tradotta da Umberto Pasti (Milano: La tartaruga, 1986) ISBN 88-7738-007-1
Correspondance Marcel Proust-Jacques Rivière 1914-22, nel 1955 e in nuova ed. nel 1976
Lettres à Reynaldo Hahn, nel 1956
Lettres retrouvées, nel 1966
Correspondance Marcel Proust-Gaston Gallimard 1912-1922, nel 1989, in italiano tradotte
da Daniella Selvatico Estense, con prefazione di Carlo Bo (Milano: Mursia, 1993) ISBN 88-
425-1545-0
Mon cher petit: Lettres à Lucien Daudet, nel 1991, tradotte da Francesco Bruno come Mio
piccolo caro: lettere a Lucien Daudet, 1895-1897, 1904, 1907, 1908 (Milano: Archinto, 1994)
ISBN 88-7768-119-5
Correspondance avec Daniel Halévy, nel 1992

Philip Kolb ha curato la pubblicazione di 21 volumi di Correspondance, (Plon, 1970-1993).

Lo stesso Kolb ha pubblicato un'antologia in quattro volumi di Selected Letters, (HarperCollins, 1983-
2000)

vol. 1: 1880-1903 (1983);


vol. 2: 1904-1909 (1989);
vol. 3: 1910-1917 (1992);
vol. 4: 1918-1922 (2000).

Una scelta di lettere d'argomento poetico-letterario è stata pubblicata a cura di Françoise Leriche, (Plon
2004).

In italiano sono state pubblicate due antologie: Lettere a cura di Luciano Anselmi (Firenze: La Nuova Italia,
1972) e Le lettere e i giorni: dall'epistolario 1880-1922, a cura di Giancarlo Buzzi, introduzione di
Giovanni Raboni, nella collana "I Meridiani" (Milano: Mondadori, 1996).
Proust e la critica letteraria
Decine di critici letterari in tutto il mondo hanno dedicato i loro studi all'opera di Proust. La critica letteraria
si è evoluta con il tempo, dando di volta in volta preminenza ad aspetti diversi degli scritti di Proust.

La critica letteraria nel Novecento

Nel Novecento i critici hanno privilegiato, di Proust, la padronanza della sintassi, le leggi che regolano il
suo periodare, la struttura del racconto e il suo procedere, la costruzione dei personaggi e le loro
somiglianze con persone reali che Proust conosceva.

In ambito internazionale si può segnalare la lettura mimetica dell'opera di Proust da parte dell'antropologo
francese René Girard.

Tra i più importanti critici italiani che hanno scritto su Proust vanno ricordati:

Giacomo Debenedetti, che già nel 1925 scriveva un lungo saggio su Proust e indicava:
«Proust: ormai tutti sanno di che si tratta»;
Giovanni Macchia, che ha scritto L'angelo della notte
Pietro Citati, con il saggio La colomba pugnalata;
Giovanni Raboni, poeta, che ha tradotto l'intera Recherche di Proust per la collana I
Meridiani della Mondadori.

Una rassegna di critica italiana a Proust è in Paolo Pinto e Giuseppe Grasso (a cura di), Proust e la critica
italiana, Newton Compton, Roma, 1990 (contributi di Lucio D'Ambra, Giuseppe Ungaretti, Emilio
Cecchi, Ugo Ojetti, Maria Luisa Belleli, Adriano Tilgher, Benedetto Croce, Giacomo Debenedetti, Vittorio
Lugli, Giuseppe Raimondi, Carlo Bo, Pietro Paolo Trompeo, Mario Praz, Giacomo Devoto, Franco
Simone, Sergio Solmi, Giulio Carlo Argan, Enzo Paci, Mario Bonfantini, Gianfranco Contini, Costanza
Pasquali, Lorenza Maranini, Glauco Natoli, Giorgetto Giorgi, Alberto Arbasino, Luigi Magnani, Franco
Fortini, Alberto Moravia, Francesco Orlando, Alberto Beretta Anguissola, Enrico Guaraldo, Giovanni
Macchia, Pietro Citati, Mariolina Bongiovanni Bertini e Paola Pacella Sommella).

Studi in francese

Pierre Abraham, Proust, Rieder, 1930


Maurice Bardèche, Marcel Proust romancier, Les Sept Couleurs, 1971
Samuel Beckett, Proust, saggio composto in inglese nel 1930, tradotto in francese da É.
Fournier, Éditions de Minuit, 1990 e in italiano da Carlo Gallone, prefazione di Sergio
Moravia, SugarCo, Milano 1978
Annick Bouillaguet, Brian G. Rogers (dir.), Dictionnaire Marcel Proust, Honoré Champion,
coll. « Dictionnaires et références », 2004
Georges Cattaui, Marcel Proust, Proust et son Temps, Proust et le Temps, prefazione di
Daniel-Rops, Julliard, 1953
Philippe Chardin, Proust ou le bonheur du petit personnage qui compare, Honoré
Champion, 2006.
Philippe Chardin, Originalités proustiennes, Kimé, 2010.
Pietro Citati, La Colombe poignardée, Proust et la Recherche, Gallimard, 1997
Gilles Deleuze, Proust et les signes, Presses universitaires de France, 1970
Ghislain de Diesbach, Proust, Perrin, 1991
Roger Duchêne, L'Impossible Marcel Proust, Robert Laffont, 1994
Michel Erman, Marcel Proust, Fayard, 1994
Michel Erman, Le Bottin des lieux proustien, La Table ronde, 2011
Ramon Fernandez (dir.), Hommage à Marcel Proust, Gallimard, coll. « Les Cahiers Marcel
Proust », 1, 1927
Ramon Fernandez, À la gloire de Proust, Éditions de La Nouvelle Revue Critique, 1943;
riedito da Éditions Grasset & Fasquelle con il titolo Proust, 2009 ISBN 978-2-246-07522-6.
Luc Fraisse, L'Éclectisme philosophique de Marcel Proust, Paris, Presses universitaires de
Paris-Sorbonne, collana "Lettres françaises", 2013.
Cyril Grunspan, Marcel Proust. Tout dire, Portaparole, 2005.
Edmond Jaloux, Avec Marcel Proust, La Palatine, Genève, 1953
Yves Lelong, Proust, la santé du malheur, Paris, Séguier, 1987.
Giovanni Macchia, L'Ange de la Nuit (Sur Proust), Éditions Gallimard|Gallimard, 1993
Diane de Margerie, Proust et l'obscur, Albin Michel, 2010
Claude Mauriac, Proust, coll. « Écrivains de toujours », Éditions du Seuil, 1953
François Mauriac, Du côté de chez Proust, La Table ronde, 1947
Nathalie Mauriac Dyer, Proust inachevé, le dossier Albertine disparue, Honoré Champion,
2005
André Maurois, À la recherche de Marcel Proust, Hachette, 1949
André Maurois, Le Monde de Marcel Proust, Hachette, 1960
Mireille Naturel et Patricia Mante-Proust, Marcel Proust. L'Arche et la Colombe, Michel
Lafont, 2012
George Painter, Marcel Proust, 2 vol., Mercure de France, 1966-1968, traduit de l'anglais et
préfacé par Georges Cattaui; édition revue, en un volume, corrigée et augmentée d'une
nouvelle préface de l'auteur, Mercure de France, 1992
Christian Péchenard, Proust à Cabourg, Quai Voltaire 1992, Proust et son père, Quai
Voltaire 1993, Proust et Céleste, Éditions de la Table ronde|La Table Ronde, 1996. Queste
tre opere sono riunite in un unico volume: Proust et les autres, La Table Ronde, 1999
Gaëtan Picon, Lecture de Marcel Proust, Mercure de France, 1963
Léon Pierre-Quint, Marcel Proust, sa vie, son œuvre, Sagittaire, 1946
Henri Raczymow, Le Cygne de Proust, Gallimard, collana "L'Un et l'autre", 1990.
Henri Raczymow, Le Paris retrouvé de Marcel Proust, Parigramme, 1995.
Henri Raczymow, Notre cher Marcel est mort ce soir, Denoël, 2013.
Jean-François Revel, Sur Proust, Grasset & Fasquelle, collana « Les Cahiers rouges »,
1987
Jean-Pierre Richard, Proust et le monde sensible, Éditions du Seuil, 1974
Ernest Seillière, Marcel Proust, Éditions de La Nouvelle Revue critique, 1931
Anne Simon, Proust ou le réel retrouvé, Paris, Presses universitaires de France, 2000
Jean-Yves Tadié, Marcel Proust, Gallimard, 1996
Davide Vago, Proust en couleur, coll. « Recherches proustiennes », Honoré Champion,
2012
Edmund White, Marcel Proust, Fides, 2001

La critica letteraria nel XXI secolo

A ottant'anni dalla morte di Proust la critica letteraria tende ora a mostrare la sua capacità di insegnare come
affrontare la vita, privilegiando la sua sapienza.
Basti ricordare due libri recenti:

Alain de Botton con Come Proust può cambiarvi la vita: già il titolo spiega l'intento
dell'autore.
Harold Bloom, critico letterario americano, nel libro La saggezza dei libri individua una serie
di libri/autori che in tremila anni hanno contribuito ad aiutarci a raggiungere la saggezza, e
scrive: «Mettersi a competere con Omero, Shakespeare e Proust è un'impresa disperata,
salvo che a farlo non siano Eschilo, Cervantes e Joyce». I libri/autori che costituiscono la
letteratura sapienziale secondo Harold Bloom sono la Bibbia; Omero e Platone; Dante;
Cervantes e Shakespeare; Montaigne e Francesco Bacone; Samuel Johnson e Goethe;
Emerson e Nietzsche; Freud e Proust.

Periodici

Si occupano di Proust le seguenti riviste:

Cahiers Marcel Proust, 1927-1935 (prima serie)


Cahiers Marcel Proust, 1971-1987 (seconda serie)
Bulletin Marcel Proust, dal 1950- indice sul sito (https://www.amisdeproust.fr/index.php/fr/)
Bulletin d'informations proustiennes, dal 1975- indice sul sito (http://www.item.ens.fr/?s=prou
st)
La Revue des Lettres Modernes. Série Marcel Proust, dal 1992-
Marcel Proust Aujourd'hui, dal 2003- indice sul sito (https://brill.com/view/serial/MPA)

Testimonianze e foto dell'autore


Il libro di Giuseppe Scaraffia, Marcel Proust, Studio Tesi, Pordenone, 1992, raccoglie
testimonianze e fotografie.
Altre fotografie sono in Album Proust, a cura di Pierre Clarac e André Ferré nella collana
"Pléiade" (1965) e in
Marcel Proust: documents iconographiques, a cura di Georges Cattaui, Genève: Pierre
Cailler, 1956.
L'amata cameriera, Céleste Albaret, dopo molti anni di silenzio ha deciso di parlare di lui
scrivendo Monsieur Proust (1973), in italiano nella traduzione di Augusto Donaudy, Milano:
SE, 2004
Évelyne Bloch-Dano ha scritto una biografia della madre dello scrittore, Madame Proust,
Grasset, Paris, 2004
Lorenza Foschini ha scritto un libro sul cappotto di Proust, Il cappotto di Proust, Portaparole,
Roma, 2008.
Richard Davenport-Hines ha scritto Proust au Majestic che ricostruisce i ricevimenti della
borghesia parigina all'hotel Majestic negli anni venti (tra gli ospiti anche Proust).

Il Proust di Józef Czapski

Tra il 1940 e 1941, nel campo di Grjazovec in Siberia, Józef Czapski, pittore e scrittore polacco, tenne una
serie di incontri con i suoi compagni di prigionia parlando della Recherche di Proust, avendo a sua
disposizione solo la propria memoria. Joseph Czapski fu uno dei pochi ufficiali polacchi - appena 450 - che
scamparono al Massacro di Katyn' perpetrato dai sovietici. Lo stesso Czapski scrive riguardo a questa
esperienza le seguenti parole:
«La gioia di poter partecipare ad un'impresa intellettuale in grado di dimostrarci che
eravamo ancora in grado di pensare e reagire a realtà dello spirito che non avevano
niente in comune con la nostra condizione di allora trasfigurava ai nostri occhi quelle
ore passate nel grande refettorio dell'ex convento, questa strana scuola clandestina
dove rivivevamo un mondo che ci sembrava perduto per sempre. È incomprensibile
perché proprio noi, quattrocento ufficiali e soldati, ci siamo salvati su quindicimila
compagni scomparsi senza lasciare tracce, da qualche parte sotto il circolo polare
artico ai confini della Siberia. Su questo lugubre sfondo, quelle ore trascorse a
ricordare Proust e Delacroix mi sembrano le più felici»

Il ricordo di Józef Czapski è pubblicato nello smilzo libretto La morte indifferente: Proust nel gulag (titolo
originale Proust contre la déchéance). Nel 2015 l'Editore Adelphi lo ha tradotto, dalla versione francese
scritta da Czapski, con il titolo Proust a Grjazovec.

Curiosità
Proust era appassionato di Dostoevskij, infatti in una lettera ad un amico scrisse: «Se voi mi domandaste
qual è il più bel romanzo ch’io conosca, sarei senz’altro assai in difficoltà a rispondervi. Forse darei il primo
posto a L’idiota di Dostoevskij. Ora, io ignoro le qualità e i difetti del suo stile, avendolo letto solo in delle
terribili traduzioni, so solo (...) che è un romanzo scritto in profondità, laddove le leggi generali comandano
sui fenomeni particolari.»[11] Anche all'interno delle sue opere vi sono dei riferimenti all'autore.

Film e televisione

Film sulla vita di Proust


Céleste di Percy Adlon (1980) racconta la vita di Proust dal 1912 al 1922, attraverso lo
sguardo e la sensibilità di Céleste Albaret la sua governante in quel periodo
Marcel Proust: A Writer's Life (1993), documentario televisivo per la regia di Sarah Mondale.
Attilio Bertolucci ha realizzato un documentario sulla vita di Proust intitolato Alla ricerca di
Marcel Proust (pubblicato con cassetta da ERI/RAI nel 2000, a cura di Giulio Ungarelli),
dove compaiono alcuni amici dello scrittore e la stessa governante[12].
Famous Authors: Marcel Proust (2001), documentario televisivo britannico della serie diretta
da Malcolm Hossick su grandi scrittori.

Film sulla Recherche


Madame Aurélie (1955), di Wilm ten Haaf
Les intermittences du coeur (1981), di Dirk Sanders, film musicale con coreografie di Roland
Petit
Un amore di Swann (Un amour de Swann, 1984), di Volker Schlöndorff
Il tempo ritrovato (Le temps retrouvé, 1999), di Raoul Ruiz
La captive (2000), di Chantal Akerman, miglior attrice EFA a Sylvie Testud
Le intermittenze del cuore (2003), di Fabio Carpi
Ici et là, di Maia Thiriet (2005), cortometraggio
À la recherche du temps perdu (2011) di Nina Companéez, film tv
Riferimenti a Proust
A Proust è intitolato il cratere Proust su Mercurio[13].
Il regista Sergio Leone in C'era una volta in America (1984) rende omaggio a Marcel Proust
quale rievocatore della memoria. All'inizio del film, infatti, il personaggio interpretato da
Robert De Niro, ormai maturo, torna nel bar della propria giovinezza e al barista che gli
chiede cosa abbia fatto in tutti questi anni risponde: «Sono andato a letto presto» e solo
dopo queste parole comincia a ricordare la sua giovinezza. È noto che Marcel Proust inizi il
suo capolavoro con: «Per molto tempo sono andato a letto presto la sera».
The Five Senses (1999) di Jeremy Podeswa, premiato al Toronto Film Festival,
l'adolescente interpretata da Nadia Litz legge Proust.
How Proust Can Change Your Life, regia di Peter Bevan (2000) è un film televisivo basato
sul libro di Alain de Botton.
Nel libro di José Saramago Le intermittenze della morte l'autore fa numerosi riferimenti allo
scrittore francese, definendolo uno degli scrittori più grandi mai esistiti.
Nel film Little Miss Sunshine (2006), il personaggio interpretato da Steve Carell si presenta
come lo "studioso numero 1 di Marcel Proust": lo stesso film ha diversi riferimenti alla sua
opera.
Nel film The Transporter, Marcel Proust viene citato dall'ispettore Tarconi.
Nel romanzo Pastorale americana di Philip Roth a pag. 49 l'autore cita l'episodio della
madeleine e alcuni brevi passi della Recherche[14].
La Grande Bellezza (2013) di Paolo Sorrentino premio Oscar e Golden Globes come miglior
film straniero. Nel film Proust viene citato più volte; in una delle prime scene, una pseudo
attrice afferma di voler lasciare la recitazione per scrivere un romanzo ispirato alla poetica di
Proust[15]. Gli stessi personaggi del film sembrano assomigliare a personaggi di Proust,
come il protagonista Jep interpretato da Toni Servillo assomiglia molto allo Swann di Proust.
Il nome del personaggio Madeleine Swann del film Spectre (2015) di Sam Mendes è un
chiaro riferimento all'opera di Proust.
Nel Film Cosmopolis di David Cronenberg tratto dall'omonimo romanzo di Don DeLillo il
protagonista Eric Packer definisce la sua limousine "prousted" (nella versione italiana "
proustata") alludendo al sistema insonorizzazione che isola i passeggeri dall'esterno come
la stanza ricoperta di sughero in cui Proust scrisse Alla ricerca del tempo perduto.

Film sulla Recherche non realizzati


Joseph Losey cercò a lungo di realizzare la versione cinematografica della Recherche e ne
affidò la sceneggiatura al grande drammaturgo inglese Harold Pinter che riuscì nell'opera.
Nonostante il riconosciuto valore dello scritto il film non fu mai realizzato non avendo Losey
potuto trovare i finanziatori negli anni sessanta. La sceneggiatura è stata pubblicata in tutto
il mondo e costituisce ancora oggi un esempio di rara capacità di sintesi e di efficace
trasposizione dal linguaggio letterario a quello cinematografico[16].
Una sceneggiatura, su richiesta della produttrice Nicole Stéphane, fu scritta da Ennio
Flaiano; venne pubblicata[17].
Anche Luchino Visconti, nei primi anni settanta, cercò di portare sul grande schermo l'opera
di Proust ed anche in questo caso la sceneggiatura[18], scritta dallo stesso regista insieme a
Suso Cecchi D'Amico e a Enrico Medioli, non trovò sufficienti finanziamenti. Comunque
restano alcuni bozzetti di Piero Tosi per i costumi e le fotografie di Claude Schwartz[19] che
accompagnò il regista in una prima esplorazione dei luoghi di ripresa. Tra gli interpreti
contattati[20] da Visconti c'erano Alain Delon (che avrebbe dovuto fare Marcel), Greta Garbo,
Silvana Mangano e Romolo Valli.
Note
1. ^ Luciano Canepari, Proust, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009,
ISBN 978-88-08-10511-0.
2. ^ Jean-Yves Tadié, Vita di Marcel Proust, pag. 312
3. ^ Marcelproust.it (http://www.marcelproust.it/gallery/agostin.htm)
4. ^ André Gide, Diario, 1889-1939
5. ^ Marcel Proust, Scritti mondani e letterari, p. 508
6. ^ Mario Bonfantini, Proust o l'eredità dell'Ottocento, apparso in Ottocento francese (Torino,
Giappichelli 1966 pp. 273-291) dello stesso autore, sottolinea come Proust volle fermamente
prendere le distanze dal pensiero bergsoniano.
7. ^ cfr. l'articolo di Antonio Socci sul quotidiano "Libero" del primo dicembre 2013.
8. ^ Marcel Proust di Giuseppe Scaraffia, da Google books (https://books.google.it/books?id=v
KG3NgPObSIC&pg=PA141&lpg=PA141&dq=proust+al+processo+zola#v=onepage&q=pro
ust%20al%20processo%20zola&f=false)
9. ^ Marcelproust.it (http://www.marcelproust.it/gallery/fenelon.htm)
10. ^ Jean-Yves Tadié, Vita di Marcel Proust, pag. 566.
11. ^ Citazione tratta da Wikiquote.
12. ^ Alla ricerca di Marcel Proust, su elapsus.it.
13. ^ (EN) Proust, su Gazetteer of Planetary Nomenclature. URL consultato il 21 novembre 2017.
14. ^ Philip Roth, Pastorale Americana - Einaudi ISBN 88-06-15834-1
15. ^ "Qualcosa di proustiano."
16. ^ In Italia è stata pubblicata da Einaudi (traduzione di Elio Nissim e Maria Teresa Petruzzi,
Torino 1987 e 2005)
17. ^ Progetto Proust, a cura di Maria Sepa, Bompiani, Milano 1989
18. ^ pubblicata da Mondadori, Milano 1986
19. ^ Anch'esse pubblicate in un libro con testi di Jean-Jacques Abadie, ed. Findakly, Paris
1996
20. ^ secondo un film di Giorgio Treves, realizzato nel 2006 da Rai Educational

Bibliografia
Il numero 193-194 di «aut aut», gennaio-aprile 1983 è dedicato a Un'idea di «Recherche»,
con contributi di Bernard Brun, Mariolina Bongiovanni Bertini, Maurizio Ferraris, Daniela De
Agostini, Marco Macciantelli, Gilles Deleuze, Giampiero Comolli, Federica Sossi, Antonio
Prete, Giovanni Bottiroli e Roland Barthes, e con una bibliografia 1970-82 a cura di Daniela
De Agostini.
Richard Bales (a cura di), The Cambridge Companion to Proust, New York: Cambridge
University Press, 2001
Samuel Beckett, Proust (1931), SugarCo, Milano 1978; SE, 2004
Alberto Beretta Anguissola e Daria Galateria, Note, in Marcel Proust, Alla ricerca del tempo
perduto, Mondadori, Milano, 1983 e seguenti
Maurice Blanchot, «L'esperienza di Proust», in Le Livre a venir, tr. Guido Ceronetti e Guido
Neri, Il libro a venire, Einaudi, Torino, 1969
Eveline Bloch Dano, La signora Proust, Il melangolo, Genova, 2007
Harold Bloom, Il canone occidentale. I libri e le scuole delle età, Bompiani, Milano, 1996
Carlo Bo, Introduzione, in Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto, «Meridiani»,
Mondadori, Milano, 1970
Mario Bonfantini, Ottocento francese, Giappichelli, Torino, 1966
Mariolina Bongiovanni Bertini, Proust e la teoria del romanzo, Bollati Borighieri, Torino,
1996
Annick Bouillaguet e Brian Rogers (a cura di), Dictionnaire Marcel Proust, Paris: Champion,
2004
Roland Cailleux (prima ed. 1948), Une lecture - Giuseppe Guglielmi, Una carriera difficile, "Il
Mulino", 3, maggio-giugno 1959, pp. 617–661.
William C. Carter, Marcel Proust: A Life, New Haven e London: Yale University Press, 2000
William C. Carter, Proust in love, Castelvecchi, Roma, 2007
Pietro Citati, La colomba pugnalata, Mondadori, Milano, 1995
Antoine Compagnon, Proust tra due secoli (1989), Einaudi, Torino, 2000
Annamaria Contini, Marcel Proust. Tempo, metafora, conoscenza, Clueb, Padova, 2007
Gianfranco Contini, «Jean Santeuil ossia l'infanzia della Recherche» (1953), in Varianti e
altra linguistica, Einaudi, Torino, 1970
Ernst Robert Curtius, Marcel Proust (1925), tr. Lea Ritter Santini, Ledizioni, Milano, 2009
Józef Czapski, La morte indifferente. Proust nel Gulag (1939), L'Ancora del Mediterraneo,
Napoli, 2005 ISBN 88-8325-152-0
Giacomo Debenedetti, Rileggere Proust, Mondadori, Milano, 1982; poi ampliato come
Proust, Bollati Boringhieri, Torino, 2005
Alain de Botton, Come Proust può cambiarvi la vita (1997), Guanda, Milano, 2003
Gilles Deleuze, Marcel Proust e i segni (1964), trad. Clara Lusignoli, Einaudi, Torino, 1967
Maura Del Serra, L'ultima cattedrale. Nota sulla "Recherche" di Proust, ne "Il lettore di
provincia", 83, aprile 1992, pp. 81–86.
Luciano Erba, Cronologia della vita dell'autore e del suo tempo, antologia critica e
bibliografia, in Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto, Mondadori, Milano, 1970 e
seguenti
Maurizio Ferraris, Ermeneutica di Proust, Guerini, Milano, 1987
Lorenza Foschini, Il cappotto di Proust, Portaparole, Roma, 2008; Il cappotto di Proust,
Mondadori, Roma, 2010
Gérard Genette, «Proust palinsesto» (1963), in Figure, Einaudi, Torino, 1969; «Proust e il
linguaggio indiretto» (1964), in Figure II, ivi, 1972; «Metonimia in Proust» (1972), in Figure
III, ivi, 1976
Giuseppe Grasso, La scrittura come meditazione filosofica. Tre letture di Proust, Chieti,
Solfanelli, 2010.
Hans Robert Jauss, Tempo e ricordo nella «Recherche» di Marcel Proust, Le lettere,
Salerno, 2003
Mario Lavagetto, Stanza 43. Un lapsus di Proust, Einaudi, Torino, 1991
Jonah Lehrer. Proust era un neuroscienziato, Codice Edizioni, Torino, 2008 ISBN 978-88-
7578-096-8.
Giovanni Macchia, L'angelo della notte, Rizzoli, Milano, 1979; poi in Tutti gli scritti su Proust,
Einaudi, Torino, 1997
Luigi Magnani, La musica in Proust, Einaudi, Torino, 1997
Anna Masecchia, Al cinema con Proust, Marsilio, Venezia, 2008
Guido Morselli, Proust o del sentimento (1943), Ananke, Torino, 2007
Jean-Jacques Nattiez, Proust musicista, Einaudi, Torino, 1992
George Duncan Painter, Marcel Proust, Feltrinelli, Milano, 1965
Alessandro Piperno, Proust antiebreo, Franco Angeli, Milano, 2000 ISBN 88-464-1876-X
Paolo Pinto e Giuseppe Grasso (a cura di), Proust e la critica italiana, Newton Compton,
Roma, 1990
Harold Pinter, Proust. Una sceneggiatura (1973), Einaudi, Torino, 2005
Paola Placella Sommella, La moda nell'opera di Marcel Proust, Bulzoni, Roma, 1986
Franco Rella, Scritture estreme. Proust e Kafka, Feltrinelli, Milano, 2005
Jacqueline Risset, Il silenzio delle sirene. Percorsi di scrittura nel Novecento francese,
Donzelli, Roma, 2006
Martin Robitaille, Proust épistolier, Montréal: Presses de l'Université de Montréal, 2003
Jean-Yves Tadié, Vita di Marcel Proust (1996), Mondadori, Milano, 2002
Jean-Yves Tadié, Proust: la cathédrale du temps, collana «Découvertes Gallimard» (n° 381),
Paris: Gallimard, 1999

Altri progetti
Wikisource contiene una pagina dedicata a Marcel Proust
Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a Marcel Proust
Wikiquote contiene citazioni di o su Marcel Proust
Wikibooks contiene testi o manuali su Marcel Proust
Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene
immagini o altri file su Marcel Proust (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Mar
cel_Proust?uselang=it)

Collegamenti esterni

Proust, Marcel, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.


(EN) Marcel Proust, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Opere di Marcel Proust, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
(EN) Opere di Marcel Proust, su Open Library, Internet Archive.
(EN) Opere di Marcel Proust, su Progetto Gutenberg.
(EN) Audiolibri di Marcel Proust / Marcel Proust (altra versione), su LibriVox.
(FR) Pubblicazioni di Marcel Proust, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la
Recherche et de l'Innovation.
(EN) Bibliografia di Marcel Proust, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
(EN) Marcel Proust, su Goodreads.
(EN) Marcel Proust, su MyAnimeList.
(EN) Marcel Proust, su Internet Movie Database, IMDb.com.
(EN) Marcel Proust, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
(DE, EN) Marcel Proust, su filmportal.de.
Biografia - Pensiero - Analisi dell'opera di Proust, su girodivite.it.
Il dandismo di Marcel Proust, su marcelproust.it.
Un sito su Marcel Proust, su marcelproust.it.
Proust e L'idiota di Dostoevskji, su academia.edu.
Proust e la moda, su trama-e-ordito.blogspot.com.
Controllo di VIAF (EN ) 32001793 (https://viaf.org/viaf/32001793) · ISNI (EN ) 0000 0001 2100
autorità 3911 (http://isni.org/isni/0000000121003911) · SBN IT\ICCU\CFIV\007392 (https://o
pac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/scheda_authority.jsp?bid=IT\ICCU\CFIV\007392) ·
LCCN (EN ) n79021736 (http://id.loc.gov/authorities/names/n79021736) · GND
(DE) 118596799 (https://d-nb.info/gnd/118596799) · BNF (FR ) cb119207126 (http
s://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb119207126) (data) (https://data.bnf.fr/ark:/12148/c
b119207126) · BNE (ES) XX904781 (http://catalogo.bne.es/uhtbin/authoritybrowse.c
gi?action=display&authority_id=XX904781) (data) (http://datos.bne.es/resource/XX9
04781) · ULAN (EN ) 500247117 (https://www.getty.edu/vow/ULANFullDisplay?find=
&role=&nation=&subjectid=500247117) · NLA (EN ) 35434962 (https://nla.gov.au/anb
d.aut-an35434962) · BAV (EN ) 495/83173 (https://opac.vatlib.it/auth/detail/495_831
73) · NDL (EN, JA ) 00453395 (https://id.ndl.go.jp/auth/ndlna/00453395) · WorldCat
Identities (EN ) lccn-n79021736 (https://www.worldcat.org/identities/lccn-n79021736)

Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Marcel_Proust&oldid=122611696"

Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 23 ago 2021 alle 03:41.

Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono
applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.

Potrebbero piacerti anche