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La città è stata per 1100 anni la capitale della Serenissima (dettagli) (dettagli)
Repubblica di Venezia ed è conosciuta a questo riguardo
come la Serenissima, la Dominante e la Regina
dell'Adriatico: per le peculiarità urbanistiche e per il suo
patrimonio artistico, è universalmente considerata una tra le
più belle città del mondo, dichiarata, assieme alla sua laguna,
patrimonio dell'umanità dall'UNESCO,[10] che ha contribuito
a farne la seconda città italiana dopo Roma con il più alto
flusso turistico.[11]
Indice Localizzazione
Geografia fisica Stato Italia
Territorio Regione Veneto
Clima
Città Venezia
Le maree metropolitana
Fenomeno dell'acqua alta
Amministrazione
Origini del nome Sindaco Luigi Brugnaro (CI) dal
Storia 15-6-2015 (2º mandato
Simboli dal 24-9-2020)
Onorificenze
Territorio
Onorificenze francesi
Coordinate 45°26′23″N
Monumenti e luoghi d'interesse 12°19′55″E
Architetture religiose
Altitudine 2,56[1] m s.l.m.
Palazzi
Ponti Superficie 415,9[2] km²
Teatri Acque 257,73 km² (61,97%)
interne
Società
Evoluzione demografica Abitanti 254 451[3] (30-8-2021)
Etnie e minoranze straniere Densità 611,81 ab./km²
Lingue e dialetti Frazioni vedi Municipalità di
Religione Venezia
Qualità della vita Comuni Campagna Lupia,
Cultura confinanti Cavallino-Treporti,
Istruzione Chioggia, Marcon,
Biblioteche e archivi Martellago, Mira,
Scuole Mogliano Veneto (TV),
Università Musile di Piave,
Istituzioni culturali Quarto d'Altino,
Musei Scorzè, Spinea
Media Altre informazioni
Arte Cod. postale 30121–30176
Cinema Prefisso 041
Letteratura
Fuso orario UTC+1
Musica
Cucina Codice ISTAT 027042
Eventi Cod. L736
catastale
Geografia antropica
Urbanistica Targa VE
Suddivisioni storiche Cl. sismica zona 4 (sismicità molto
Suddivisioni amministrative bassa)[4]
Geografia fisica
Territorio
Clima
Le maree
La marea osservata a Venezia può essere pensata come la somma di due componenti: la marea astronomica,
correlata al moto dei corpi celesti, principalmente Luna e Sole, e il contributo meteorologico dovuto allo
stato dell'atmosfera. In condizioni normali il contributo meteorologico è piccolo e il livello che si osserva
coincide approssimativamente con la marea astronomica. In alcuni casi la somma degli effetti di pressione
atmosferica e vento può determinare un contributo meteorologico importante che porta a notevoli basse
maree oppure, al contrario, produrre il fenomeno dell'acqua alta.[15]
Il fenomeno dell'acqua alta è generato dalla combinazione di due fattori principali: l'alternarsi regolare delle
maree unita ad una causa meteorologica composta dalla combinazione di pioggia, vento e pressione
atmosferica sulla massa marina; l'alta marea da sola non genera l'acqua alta: è la sovrapposizione di questi
fattori che, combinandosi con la marea astronomica, porta il livello dell'acqua a raggiungere quote superiori
in modo meno prevedibile. Il rialzo dell'acqua oltre il livello di marea è un fenomeno normale in un bacino
chiuso come il mare Adriatico e il vento che lo favorisce non è tanto la bora, comune a Venezia, ma lo
scirocco che agisce in senso longitudinale su tutta la massa d'acqua dell'Adriatico[17].
Alla variazione della frequenza degli eventi di acqua alta a Venezia contribuiscono l'eustatismo
(innalzamento del livello del mare) e la subsidenza (abbassamento del suolo per cause naturali o
antropiche). Un tempo si pensava che l'escavo del Canale dei Petroli e l'approfondimento delle bocche di
porto (che ha aumentato la sezione di scambio d'acqua tra laguna e mare) avessero amplificato il fenomeno,
visto che nel passato era un evento straordinario per la città. È stato poi dimostrato che questo specifico
contributo esiste ma è del tutto trascurabile se confrontato con gli altri.
Allo scopo di proteggere la laguna di Venezia da acque alte eccezionali, dal 2003 è in corso di realizzazione
il progetto MO.S.E., che consiste in una serie di barriere mobili costituite da un numero variabile di paratoie
ancorate sul fondo delle bocche di porto della laguna, che si alzano in caso di superamento del livello
predefinito di marea bloccando l'afflusso di acqua dal mare.
Venetia compare così nella suddivisione amministrativa augustea dell'Italia (6 d.C) e, accanto all'antica
Istria, faceva parte della X Regio. Il toponimo continuò a essere utilizzato sotto i Bizantini che chiamavano
Venetikà, o Venetia maritima in latino, la fascia costiera da Chioggia a Grado[18]. Di conseguenza il nome è
passato poi a indicare il ducato di Venezia e solo più tardi la sua capitale: è noto infatti che il centro è sorto
in epoca tarda riunendo gli abitati sorti sulle sue isole.
Una particolarità del nome latino di Venezia è che esso è un pluralia tantum, si declina cioè al plurale
Venetiae e non Venetia; questo forse perché la città veniva concepita come l'unione di più centri sorti sulle
diverse isolette e poi fusisi insieme, o comunque costituita da una pluralità di elementi[Nota 4]. Nei documenti
antichi la regione compariva, quindi, al singolare Venetia (Venetia et Histria, Venetia Maritima), ma quando
ci si riferiva alla città si ricorreva invece al plurale: Venetiarum Civitas, Venetiarum ResPublica, Venetiarum
Patriarcha.
Storia
La laguna veneziana si è formata nel VIII secolo a.C. da un precedente ambiente fluvio-palustre e si
suppone che qui vi fossero insediamenti umani sin dall'epoca preistorica vista la ricchezza di risorse che
favorivano caccia e pesca[19]. In età pre-romana, vale a dire nel periodo paleoveneto, la civiltà era ben
radicata nella zona con popolazioni dedite alla pesca, alla produzione del sale, ai trasporti marittimi e alle
altre attività mercantili connesse. Snodo di intensi traffici commerciali che collegavano l'Adriatico con il
centro e nord Europa, in questo periodo vengono a svilupparsi alcuni insediamenti, tra i quali spicca, ormai
con una fisionomia protourbana, il centro di Altino[20]. La venuta dei Romani non fa che rafforzare questa
situazione. Il sistema dei porti viene potenziato (a questo periodo risale Chioggia), mentre l'entroterra viene
bonificato e centuriato, cosa peraltro ancora visibile nella disposizione di strade e fossi[21]. La laguna
divenne forse luogo di villeggiatura per la nobiltà, come testimoniano alcuni ritrovamenti[21].
Secondo il Chronicon Altinate (XI secolo) il primo insediamento a Venezia sulla Riva Alta (Rialto)
risalirebbe al 25 marzo del 421 con la consacrazione della chiesa di San Giacometo sulle rive del Canal
Grande: studi recenti hanno però dimostrato che San Giacomo di Rialto è assai più tarda, risalendo alla
metà del XII secolo[22]. Gli abitanti della terraferma cercarono rifugio nelle lagune a seguito delle varie
ondate di invasioni barbariche che si succedettero dal V secolo, in particolare quella degli Unni (452) e dei
Longobardi (568)[23]. Tuttavia Venezia si presentava allora come un insieme di piccoli insediamenti ancora
molto eterogeneo, mentre maggiore importanza assumono alcuni centri limitrofi come Torcello, Ammiana,
Metamauco. Parallelamente, si vengono a trasferire in laguna le maggiori istituzioni religiose, come il
Patriarca di Aquileia a Grado e il vescovo di Altino a Torcello.
Riuniti assieme con tutta l'Italia all'impero con la prammatica
sanzione di Giustiniano del 554, il Triveneto è nuovamente
travolto dalla calata dei Longobardi del 568. I bizantini perdono
gran parte della zona, mantenendo solamente la fascia costiera[24].
È da questo momento che il termine Venetia, un tempo riferito a
tutto il Veneto, viene ad indicare solo la zona delle lagune.
All'apice della sua potenza, nel XIII secolo, Venezia dominava gran parte Lazzaro Bastiani,
delle coste dell'Adriatico, regioni quali la Dalmazia, l'Istria, molte delle isole Ritratto di Francesco
dell'Egeo, Creta, Cipro, Corfù, ed era la più importante potenza militare e tra Foscari. Con il doge
le principali forze mercantili nel Medio oriente. Nel XV secolo il territorio Foscari la Repubblica
della Repubblica si estendeva dall'Adda all'Istria, e da parte della provincia di vide la maggiore
Belluno, al Polesine veneto. Ma la decadenza cominciò a farsi sentire già nel espansione territoriale
XV secolo: eventi storici come l'accrescersi della potenza Ottomana e lo della sua storia e il
spostamento dei commerci verso le Americhe, colpirono duramente la dogato più lungo.
vocazione marittima della città che finì per volgere i suoi interessi economici
verso l'entroterra.
Nel XVIII secolo Venezia fu tra le città più raffinate d'Europa, con
una forte influenza sull'arte, l'architettura e la letteratura del tempo.
Dopo oltre 1000 anni d'indipendenza, il 12 maggio 1797 il doge
Ludovico Manin e il Maggior Consiglio vennero costretti da
Napoleone ad abdicare, per proclamare il "Governo Provvisorio
della Municipalità di Venezia". Durante il primo decennio dalla
perdita della sovranità della Repubblica di Venezia, vennero
compiuti molti interventi sulla città come l'interramento del rio di
7 novembre 1866. Il trionfale Sant'Anna che divenne via Garibaldi, le demolizioni per costituire i
ingresso di Vittorio Emanuele II giardini di Castello, la distruzione dei granai di Terranova per
costruire i Giardini Reali nelle Procuratie Nuove.[26]
Con il Trattato di Campoformio tra francesi e austriaci, il 17 ottobre 1797 la "Municipalità di Venezia"
cessò di esistere e furono ceduti all'Austria il Veneto, l'Istria, la Dalmazia e le Bocche di Cattaro, che
andarono a formare la "Provincia veneta" dell'Impero austriaco. Tornata ai francesi con la pace di
Presburgo del 26 dicembre 1805, fu poi di nuovo austriaca sino all'Unità d'Italia. Nel 1848 la città partecipò
attivamente ai moti rivoluzionari e sotto l'iniziativa di Daniele Manin fu, sebbene per poco, indipendente
con l'istituzione della Repubblica di San Marco. Dopo un anno di assedio da parte degli austriaci, la
Repubblica dovette arrendersi il 22 agosto 1849. Nel 1866 entrò a far parte del Regno d'Italia e l'annessione
fu sancita dal plebiscito del 21 e 22 ottobre 1866 che vide vincere il sì con il 99,9% dei voti favorevoli
dell'elettorato attivo. Nel 1883 il comune di Malamocco, comprendente tutto il Lido di Venezia, fu
soppresso e incorporato a Venezia.
Nel 1917, la zona di Bottenigo (il cui nome venne cambiato in La proclamazione della Repubblica di
Marghera) fu integrata nel comune di Venezia, e in essa San Marco
cominciarono la costruzioni delle nuove installazioni portuali di
Porto Marghera. Negli anni venti la città vide accrescere
notevolmente il suo territorio, grazie all'accorpamento dei comuni di Burano, Murano, Pellestrina (1923),
Chirignago, Zelarino, Mestre e Favaro Veneto (1926). L'annessione della terraferma in particolare, fu legata
alla nascita del polo industriale di Marghera, voluto dalle politiche economiche di quegli anni. Venezia, per
la propria conformazione urbana, si rivelava infatti incapace, pur con la propria ampia disponibilità di
manodopera, di avere una propria compiuta area industriale: l'espansione in terraferma divenne la soluzione
necessaria per dare nuovo sviluppo della città lagunare.
Nel 1933 venne costruito il ponte stradale fra Venezia e la terraferma (affiancato al precedente ponte
ferroviario costruito nel 1846). Durante la seconda guerra mondiale i centri di Marghera e Mestre subirono
pesanti bombardamenti aerei. Il 21 marzo 1945 la città lagunare subì il suo unico attacco aereo del conflitto:
fino a quel momento infatti gli Alleati si erano concentrati sulle installazioni portuali e le vie di
comunicazione sulla terraferma, evitando di colpire una città dal così grande valore culturale e
architettonico. Il bombardamento fu attuato con una precisione chirurgica, colpendo il porto con i suoi
magazzini e affondando tre navi mercantili. Nel complesso Venezia superò la guerra quasi indenne, grazie
alle precauzioni adottate dalle potenze belligeranti così come alla sua posizione isolata e facilmente
riconoscibile dai piloti dei bombardieri.
Il dopoguerra vede la grande espansione edilizia della terraferma veneziana, che attrasse immigrati da tutto
l'entroterra veneto e dallo stesso centro storico. In parallelo a questa espansione si è assistito all'esodo dal
centro storico della maggioranza della sua popolazione. In conseguenza di questi fenomeni, la terraferma
veneziana ha oggi oltre il doppio degli abitanti della Venezia insulare.
La crescita demografica di Mestre divenne vertiginosa a partire dagli anni sessanta, quando alle politiche
abitative e del lavoro, che non favorivano i residenti lagunari, si sommarono i disastrosi effetti dell'alluvione
del 1966, che mostrò la vulnerabilità delle abitazioni ai piani bassi di Venezia. L'incredibile rapidità dello
sviluppo fece sì che questo avvenisse in modo alquanto disordinato e al di fuori di un piano regolatore (è il
cosiddetto sacco edilizio di Mestre). La sera dell'11 settembre 1970, il centro storico fu colpito da una
tromba d'aria di intensità stimata F4 sulla scala Fujita, che provocò gravi danni tra cui l'affondamento di un
motoscafo dell'ACNIL che causò la morte di 21 persone. A metà degli anni '70 ci fu un declino dei settori
chimico, industriale e cantieristico con un conseguente reimpiego, maggioritario, del capitale umano e
economico nel settore del turismo.[28]
Durante gli anni di piombo anche Venezia fu ripetutamente oggetto di atti criminosi come la notti dei fuochi
del Veneto e la bomba alla sede del Il Gazzettino o gli omicidi Giuseppe Taliercio, Alfredo Albanese o
l'Omicidio di Lino Sabbadin solo per citarne alcuni. In città erano presenti cellule delle Brigate Rosse, di
Prima Linea e di Ordine Nuovo.
Simboli
Il 30 marzo 1995, la Giunta municipale diede incarico a Mario De Biasi e Giorgio Aldrighetti di definire gli
emblemi per la Città di Venezia. I bozzetti che accompagnarono la relazione storico araldica erano opera di
Sandro Nordio. Lo stemma e il gonfalone poi in uso vennero quindi concessi con Decreto del presidente
della Repubblica il 6 novembre 1996.[29]
Stemma:
(D.P.R. 6.11.1966)
Gonfalone:
(D.P.R. 6.11.1966)
Onorificenze
Onorificenze francesi
Croce di guerra con palma di bronzo (1914-1918)
«MINISTERO DELLA GUERRA
Il presidente del consiglio, ministro della guerra. Citazione all'ordine dell'Armata: LA
CITTÀ DI VENEZIA: durante quaranta mesi sul fronte di mare, durante dieci mesi sul
fronte di guerra, si è dimostrata degna del suo brillante passato. Tenace e serena,
malgrado le ferite crudeli, sotto i bombardamenti aerei ripetuti che hanno sollevato la
riprovazione unanime del mondo civile, è rimasta impassibile davanti alla minaccia
del nemico, più forte ancora di coraggio e di patriottismo nei suoi abitanti e nella
protezione delle sue acque. Georges Clemenceau»
— Parigi, 24 aprile 1919[30]
«Alles, was mich umgibt, ist würdig, ein «Tutto ciò che mi circonda è pieno di
großes respektables Werk versammelter nobiltà, è l'opera grandiosa e veneranda
Menschenkraft, ein herrliches Monument, di forze umane riunite, è un monumento
nicht eines Gebieters, sondern eines maestoso non di un solo principe, ma di
Volks.» tutto un popolo.»
Il Palazzo Ducale sorge a fianco della Basilica: a unirli, la Porta della Carta, opera di Bartolomeo Bono,
che è l'uscita del museo di Palazzo Ducale. L'ingresso principale è sul lato che guarda alla laguna. Sede del
governo della Serenissima, è stato costruito nel XV secolo con marmi d'Istria. Qui sorgeva un castello, poi
dato alle fiamme per far uscire Pietro IV Candiano che vi aveva trovato rifugio durante una sommossa. Ora
il Palazzo è un museo, con opere dei migliori artisti veneziani: la Biblioteca Sansoviniana, che si trova al
suo interno, ospita delle mostre temporanee. Da vedere la Sala del Maggior Consiglio, che per secoli fu la
più grande sede di governo del mondo, il Ponte dei Sospiri, le carceri e i Piombi.
Di fronte al Palazzo Ducale sorge il campanile di San Marco:
costruito nel 1173 come faro per i naviganti, fu restaurato da
Bartolomeo Bon nel XV secolo. Crollò il 14 luglio 1902 e venne
interamente ricostruito. La loggetta in marmo rosso di Verona è
un'opera di Jacopo Sansovino, e su di essa si trovano i bassorilievi
che raffigurano allegorie con le imprese della Repubblica del
Leone.
Campanile di San Marco e Palazzo
Altri importanti monumenti veneziani sono l'Arsenale, la basilica Ducale
di Santa Maria della Salute, la basilica di Santa Maria gloriosa dei
Frari, le sinagoghe del Ghetto[31][32].
Architetture religiose
Più recente l'uso dell'italiano Casa (es. Casa Venier). Alcuni edifici
Ca' Vendramin Calergi, sede del
di non grandi dimensioni vengono spesso indicati come Palazzetto Casinò di Venezia
(es. Palazzetto Stern).
Ponti
Palazzo Balbi affacciato sul Canal
Per la sua conformazione Venezia dispone di 435 ponti tra pubblici Grande
e privati che collegano le 118 isolette su cui è edificata,
attraversando 176 canali[38]. La maggior parte di essi sono costruiti
in pietra, altri materiali comuni sono il legno e il ferro. Il più lungo è il ponte della Libertà che attraversa la
laguna veneta, collegando la città con la terraferma e permettendo così il traffico veicolare. Il progetto è del
1931, ad opera dell'ingegnere Eugenio Miozzi, mentre la sua inaugurazione si è avuta nel 1933, con il
nome di Ponte Littorio.
Il principale canale che taglia la città, il Canal Grande, è attraversato da quattro ponti: il ponte di Rialto è il
più antico (edificato intorno al XVI secolo); il ponte dell'Accademia; il ponte degli Scalzi, questi ultimi
costruiti sotto la dominazione asburgica e ricostruiti nel XX secolo, e infine il ponte della Costituzione,
posto in opera nel 2008 su progetto dell'architetto Santiago
Calatrava.
Uno dei ponti più celebri di Venezia è, inoltre, il ponte dei Sospiri.
Realizzato in pietra d'Istria nel XVII secolo su progetto
dell'architetto Antonio Contin, collega il Palazzo Ducale con le
Prigioni Nuove.
Teatri
Il ponte di Rialto
Venezia ai tempi della Serenissima possedeva molti teatri, per
rappresentazioni sia musicali che drammaturgiche o di commedia,
molti dei quali ospitati all'interno di palazzi patrizi, come ad esempio il teatrino di Palazzo Grassi
ristrutturato nel 2013[39] o in fabbriche di indubbio interesse architettonico, come il settecentesco Teatro La
Fenice (1792), il Teatro Goldoni (risalente al 1622, anche se completamente ristrutturato negli anni settanta)
e il Teatro Malibran (1678).
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[40]
Il Comune di Venezia è, per popolazione, il dodicesimo d'Italia, secondo una graduatoria che da decenni è
rimasta pressoché immutata[41].
La popolazione è soggetta da anni a un saldo naturale negativo (−6,4‰ nel 2018), molto più accentuato
rispetto ai dati dell'intera Città Metropolitana (−4,2‰) e della Regione (−2,8‰)[42]. Anche in confronto alle
altre grandi città italiane, Venezia risulta tra quelle maggiormente segnata dal fenomeno
dell'invecchiamento, preceduta solo da Genova[41].
D'altro canto, il tasso migratorio si mantiene positivo (+3,5‰ nel 2018), superiore sia alla media regionale
(+3,2‰), sia a quella italiana (+1,1‰)[42].
Questi fenomeni demografici non coinvolgono il Comune in modo omogeneo: la popolazione della
terraferma risulta sostanzialmente stabile, mentre centro storico ed estuario mostrano una diminuzione
accentuata. Infatti, se la contrazione delle nascite ha interessato tutto il Comune, nelle municipalità di
terraferma è stata compensata dall'arrivo di nuovi abitanti, mentre nella municipalità di Venezia-Murano-
Burano si osserva un tasso migratorio negativo che accentua la perdita di residenti. Nella municipalità di
Lido-Pellestrina il saldo migratorio è leggermente positivo, ma questo non controbilancia il forte calo
dovuto all'invecchiamento della popolazione[41].
L'età media si attesta sui 48 anni. Anche in questo caso, le due municipalità lagunari presentano i valori più
alti, sfiorando i 50 anni[41].
Come nel resto dell'Italia, si è assistito a un graduale aumento del numero delle famiglie, con una
conseguente diminuzione della dimensione media delle stesse. Nel 2018 si riscontravano in media 2
componenti per famiglia[42], un dato paragonabile a quelle della altre grandi città del Centro-Nord. Alla fine
del 2017 il 44,6% delle famiglie era composto da una sola persona, con un massimo di 50,5% a Venezia-
Murano-Burano e un minimo di 37,4% a Favaro. Complessivamente, vivevano sole 57 204 persone (nel
2000 non erano nemmeno 42 000)[41].
Dal 1951, quando aveva raggiunto il suo massimo di 174 808 residenti, il centro storico di Venezia ha perso
circa il 70% della popolazione, attestandosi sui 52 996 abitanti nel 2018. Sempre nel 1951, la popolazione
della laguna rappresentava il 69,3% del Comune, contro il 30,7% della popolazione di terraferma; nel 2017
le proporzioni sono ribaltate, rispettivamente 31,3% e 68,7%[43]. L'area urbana funzionale (FUA) conta
559.983 abitanti.[44]
All'inizio del 2019 gli stranieri residenti nel comune erano 37 554, ovvero il 14,4% della popolazione[45]. Il
dato percentuale risulta più alto rispetto a quello dell'intera Città Metropolitana (10,2%), ma è in linea con
quelli delle altre grandi città dell'Italia Centrosettentrionale[41].
1. Bangladesh, 6.580
2. Romania, 5.957
3. Moldavia, 4.285
4. Cina, 3.520
5. Ucraina, 2.553
6. Albania, 1.598
7. Macedonia, 1.459
8. Filippine, 1.425
9. Kosovo, 779
10. Sri Lanka, 730
Alcune nazionalità sono costituite prevalentemente da individui di sesso maschile (è il caso di Bangladesh e
Kosovo), mentre in altre prevale la componente femminile (Moldavia e Ucraina)[41].
La popolazione straniera presenta una struttura per età ben diversa dalla componente italiana: prevalgono le
classi di età giovani e attive e quelle di seconda generazione, derivanti da stranieri nati in Italia o da
ricongiungimenti familiari. L'età media, di conseguenza, è molto più bassa rispetto a quella dell'intera
popolazione e alla fine del 2017 si attestava sui 34 anni[41].
Anche la distribuzione dei residenti stranieri nel comune non è omogenea: essi costituiscono solo il 6,2%
dei residenti a Lido-Pellestrina e il 7,7% a Venezia-Murano-Burano, ma raggiungono il 17,9% a Mestre-
Carpenedo e il 22,9% a Marghera. Di conseguenza, gli stranieri incidono in modo diverso a livello di classi
di età; per quanto riguarda i residenti da 0 a 4 anni, ad esempio, a Venezia Litorale solo 8 bambini su 100
sono stranieri, ma diventano 45 su 100 a Marghera[41].
Lingue e dialetti
Nel comune di Venezia, oltre naturalmente all'italiano che è
compreso e usato dalla totalità dei residenti, è parlata una notevole
varietà di dialetti della lingua veneta, soprattutto a causa delle
notevoli diversità geografiche del territorio, suddiviso tra centro
storico, estuario e terraferma.
Questa differenziazione ovviamente non è così marcata, almeno non come un tempo. Il veneziano è ben
presente anche in terraferma a causa dello spopolamento del centro storico a favore di Mestre e dei
sobborghi limitrofi e spesso qui si possono ravvisare degli "ibridi" tra le varie parlate.
Religione
L'area del Ghetto è il fulcro della Comunità ebraica di Venezia che conta circa 500 appartenenti.
Presenti in buon numero sono i Testimoni di Geova che hanno diverse sale del regno nel territorio
comunale: nel centro città, al Lido, a Mestre e a Zelarino.
Anche le strutture ospedaliere sono piuttosto carenti nella città antica: basti pensare che, a fronte di un posto
letto per 33 abitanti nella media regionale, qui se ne ha uno per 96 abitanti. Considerando il progressivo
invecchiamento della popolazione residente, poiché le nuove generazioni tendono ad abbandonarla, il
problema sarà sempre più sentito.
La mancanza di unità abitative e gli elevati canoni delle locazioni contribuiscono inoltre al progressivo
spopolamento. Se il trend non dovesse cambiare, la città andrà sempre più incontro ad una specializzazione
monoculturale turistica.[48]
2012 39º (−4) 60º (−6) 1° (fra i capoluoghi superiori a 200.000 abitanti # =)
2013 59º (−20) 63º (−3) 1° (fra i capoluoghi superiori a 200.000 abitanti # =)
2014 65° (-6) 40° (+23) 10° (fra tutti i capoluoghi. Confronto non possibile con l'anno precedente)
2015 48° (+17) 54° (-14) 8° (-2)
2016 39° (+9) 62° (-8) 14° (+6)
2017 43° (-3) 41° (+21) 21° (+7)
2018 34° (+9) 62° (-21) 14° (-7)
Cultura
Bene protetto
Istruzione dall'UNESCO
Venezia e la sua laguna
Biblioteche e archivi Patrimonio dell'umanità
La maggiore
biblioteca della città,
e una delle maggiori
italiane, è la
Biblioteca nazionale
Marciana. Essa si
trova in piazza San
Marco, dispone di
circa 1 000 000 di
Il Palazzo della Zecca, sede della
volumi, specializzata
Biblioteca nazionale Marciana Criterio (i)(ii)(iii)(iv)(v)(vi)
in filologia classica e
storia di Venezia, Pericolo Non in pericolo
possiede una delle più pregiate raccolte di manoscritti greci, Riconosciuto 1987
latini e orientali del mondo.[49] Il palazzo che la ospita è opera
dal
dell'architetto Jacopo Sansovino. La Marciana fu istituita
ufficialmente nel 1560, anche se già nel XIV secolo Scheda (EN) Venice and its
Francesco Petrarca ebbe l'idea di realizzare una biblioteca UNESCO Lagoon (http://whc.une
pubblica in questa città. Dopo la caduta della Repubblica, con sco.org/en/list/394)
la trasformazione delle Procuratie Nuove in Palazzo Reale, la (FR) Scheda (http://wh
biblioteca fu sposta in Palazzo Ducale, ma dopo la Prima c.unesco.org/fr/list/39
guerra mondiale, a causa degli esigui spazi e della crescita del 4)
patrimonio letterario, la biblioteca trovò una nuova sede
presso il Palazzo della Zecca.[50]
Presso l'ex-convento dei Frari, è presente l'Archivio di Stato di Venezia che, con i suoi 70 km di scaffali,
ospita la documentazione prodotta in mille anni dalla repubblica di Venezia, dalla nascita al XX secolo. Il
suo patrimonio è composto da una ricchissima collezione di pergamene, carte e disegni, conservati nelle
centinaia di stanze (le antiche celle dei frati) poste attorno ai chiostri, che testimoniano non solo la storia
della serenissima, ma anche di tutto il mondo che intratteneva con essa relazioni diplomatiche e
commerciali. Istituito nel 1815, dal 1866 vi affluiscono anche gli archivi prodotti dagli uffici dello Stato
italiano situati a Venezia.[51]
Importanti fondi specialistici sono inoltre quelli delle biblioteche universitarie di Ca' Foscari (oltre 830.000
volumi), dello IUAV (circa 170.000 volumi),[55] dell'Accademia di Belle Arti (circa 16.000 volumi
inventariati)[56] e del Conservatorio Benedetto Marcello (oltre 50.000 volumi).[57] Altre biblioteche con
rilevante numero di opere sono: la Biblioteca Monumentale del Seminario Patriarcale di Venezia (163'000
volumi e importanti altre opere d'arte) [58], e la Biblioteca dell'Istituto Cavanis (60'000 volumi) [59].
La comunità ebraica veneziana gestisce la biblioteca-archivio "Renato Maestro", sita nel Ghetto. Istituita
ufficialmente nel 1981, offre oggi circa 12.000 titoli e un "Catalogo libri ebraici antichi" che conta 2500
volumi risalenti ai secoli XVI-XIX.[60]
Presso l'isola di San Lazzaro degli Armeni la biblioteca è considerata la più significativa collezione di
manoscritti armeni conservati in Occidente. Fondata nel 1740 possiede 170.000 volumi di cui 4.500
manoscritti.[61]
Alcuni musei civici gestiscono anche biblioteche specialistiche dedicate: quella del Museo Correr (135.000
volumi moderni, oltre 8000 antichi e più di 12.000 manoscritti),[62] di Ca' Pesaro (oltre 25.000 volumi)[63],
del Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume di Palazzo Mocenigo (oltre 25.000 volumi e circa
13.000 figurini di moda),[64] e di Studi Teatrali di Casa Goldoni (oltre 30.000 volumi).[65]
Per quanto riguarda le biblioteche civiche, la "Rete Biblioteche Venezia" raggruppa 23 biblioteche di
pubblica lettura e specialistiche, delle quali sette si trovano nel centro storico, quattro nelle isole e dodici in
terraferma.[66] Come biblioteca centrale, a partire dal 1980, è stata designata la Biblioteca Civica di Mestre
VEZ, aperta al pubblico nel 1953 e dal 2013 trasferitasi presso Villa Erizzo, che conta circa 100.000
volumi e 60 testate di periodici in una superficie totale di 2 015 m².[67]
Scuole
Delle varie scuole secondarie di Venezia, vanno ricordati alcuni istituti storici, come i licei classici
"Foscarini", fondato nel 1807 con decreto di Eugenio di Beauharnais, viceré d'Italia e "Marco Polo",
istituito nel 1812. Tra i licei situati a Mestre, si può citare il liceo classico Raimondo Franchetti. Un altro
istituto storico è l'Istituto Cavanis del 1804 fondato da religiosi, grande polo più moderno è invece l'Istituto
Benedetti-Tommaseo.
A queste si può aggiungere la nota Scuola Navale "Morosini", che continua l'antico Collegio dei giovani
nobili, fondata il 2 ottobre del 1961 e con sede presso l'isola di Sant'Elena.[68]
Università
A Mestre si trovano la sede del corso di laurea in infermieristica dell'Università di Padova, il Laboratorio di
Scienza delle costruzioni dello IUAV e il Campus Scientifico di Ca' Foscari.
Memore della lunga tradizione marittima veneziana, nel 1999 la Marina Militare ha scelto la sede
dell'Arsenale di Venezia come sede dell'Istituto di studi militari marittimi per la formazione superiore dei
propri ufficiali.
Dentro il monastero di San Nicolò al Lido vi è la sede del Master Europeo in Diritti umani.[74]
Istituzioni culturali
L'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti è un'accademia italiana. L'Istituto "ha per fine
l'incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere ed arti". A questo scopo oltre
alla ordinaria attività accademica, promuove periodicamente manifestazioni di carattere
scientifico e umanistico, incontri di studio, convegni, seminari, scuole internazionali di
specializzazione e organizzazione di mostre d'arte.
L'Ateneo Veneto è un'istituzione che ha per scopo la collaborazione alla divulgazione delle
scienze, delle lettere, delle arti e della cultura, in ogni loro manifestazione. Le attività
promosse dall'Ateneo Veneto coinvolgono: storia, storia dell'arte e dell'oreficeria, musica,
medicina, cinema, teatro, economia, architettura e letteratura, coinvolgendo tutte le categorie
del sapere. Esse si svolgono in giornate dedicate alle varie attività nel corso dell'anno. Tutte
le attività promosse dall'istituto sono a ingresso libero e a titolo gratuito.
La Fondazione Giorgio Cini è un'ONLUS istituita dal conte Vittorio Cini. Lo scopo è quello di
promuovere il ripristino del complesso monumentale dell'isola di San Giorgio Maggiore e di
favorire lo sviluppo nel territorio di istituzioni educative, sociali, culturali e artistiche, in
collaborazione con quelle già esistenti. La Fondazione oltre alle proprie attività di ricerca,
mostre e convegni, spettacoli e concerti, accoglie congressi e convegni di organizzazioni
scientifiche e culturali e ospita iniziative di assoluta importanza nel campo dei rapporti
internazionali.
La Biennale di Venezia è una società di cultura nata nel 1895 con l'organizzazione della
prima Esposizione Biennale d'Arte del mondo al fine di stimolare l'attività artistica e il
mercato dell'arte nella città di Venezia. Ha il fine di promuovere le nuove tendenze artistiche
e organizza manifestazioni internazionali nelle arti contemporanee.
Musei
Media
Arte
La storia artistica veneziana si è sviluppata nei secoli in modo singolare e anacronistico, rispetto al resto
dell'Europa, seguendo un percorso di originalità e di lenta elaborazione degli influssi esterni. Nata come
città bizantina, Venezia è stata a lungo condizionata artisticamente dai suoi rapporti con il mondo arabo.[83]
Se il precursore della pittura veneta è stato certamente Paolo Veneziano (1300–1365), a cui va attribuito il
ruolo di mediatore tra il gusto bizantino e le nuove influenze di Giotto, il pittore Giovanni Bellini (1433–
1516) fu l'anello di congiunzione tra il Rinascimento italiano e gli sviluppi della pittura lagunare. Oltre a
Bellini, tra i massimi esponenti della scena artistica veneziana del XV-XVI secolo si ricordano Giorgione
(1478 circa–1510), Tiziano Vecellio (1488 circa–1576) e il Tintoretto (1518–1594). Ancora Palma il
Vecchio (1480–1528) esaltato dal Vasari, Jacopo Palma il Giovane (1549–1628), il ritrattista Lorenzo Lotto
(1480–1556) o il manierista Paolo Veronese (1528–1588) il produttore di Telero Vittore Carpaccio (1465–
1525/26) e ancora Sebastiano del Piombo (1485–1547), amico e collaboratore di Michelangelo.[84]
Nel XVIII secolo, Venezia è uno dei centri culturali e artistici più
importanti al mondo. Ai pittori veneziani di questo periodo
vengono commissionati moltissimi lavori, che vanno dalla pittura
sacra per le chiese alla decorazione dei numerosi e sontuosi palazzi
che sorgono in città. Tra di loro troviamo Giovanni Battista Pittoni
(1687–1767) e Giovanni Battista Tiepolo (1696–1770) che dipinge
in Italia e in Europa.[85] Si sviluppa una scuola di Vedutismo dove
emergono il Canaletto, al secolo Giovanni Antonio Canal (1697–
1768), Francesco Guardi e Bernardo Bellotto (unico nipote e
allievo di Canaletto 1721–1780). Bisogna anche citare l'artista El
Greco (1541–1614) cittadino della Repubblica di Venezia che
ebbe un enorme successo in Spagna.
Con la caduta della Serenissima e la successiva dominazione austriaca del XIX secolo, la vita artistica della
città si spegne fino al Risorgimento. Tra i numerosi artisti contemporanei sono da citare il veneziano
d'adozione Virgilio Guidi (1891–1984), autore di vedute della laguna,[87] Emilio Vedova o l'architetto
designer Carlo Scarpa oppure il pittore Mario Deluigi.
Cinema
La città è stata teatro delle opere shakespeariane dell'Otello diretto da Orson Welles (1952) e del Mercante
di Venezia di Michael Radford e con protagonista Al Pacino (2004); Venezia è stata inoltre l'ovvia scelta per
lo sfondo della trasposizione del romanzo di Thomas Mann Morte a Venezia, diretto da Luchino Visconti
(1971), ed è una delle ambientazioni per La leggenda degli uomini straordinari di Stephen Norrington
(2003), adattamento dell'omonimo fumetto di Alan Moore.
Hollywood ha scelto la città come teatro per sequenze in film di genere tra il thriller e l'azione, a partire da
Nikita (1990) di Luc Besson e passando per The Italian Job (2003) di F. Gary Gray con Mark Wahlberg e
The Tourist (2010), diretto da Florian Henckel von Donnersmarck e interpretato da Angelina Jolie e Johnny
Depp. Il campione d'incassi Indiana Jones e l'ultima crociata di Steven Spielberg (1989) ha numerose
scene ambientate nella città, così come il personaggio di James Bond è transitato a Venezia per i film A 007,
dalla Russia con amore di Terence Young (1963), Agente 007 - Moonraker - Operazione spazio di Lewis
Gilbert (1979) e Agente 007 - Casinò Royale di Martin Campbell (2006).
Letteratura
A Venezia hanno scritto: Maffio Venier (1550–1586), poeta erotico, Carlo Goldoni (1707 –1793) e Carlo
Gozzi (1720–1806) tra i principali autori della commedia dell'arte dialettale e italiana, e Giacomo Casanova
(1725–1798), scrittore prolifico ricordato soprattutto per la sua autobiografia Histoire de ma vie (Storia
della mia vita), che si identifica con Venezia anche per la fama libertina che la città aveva nel Settecento,
già cantata anche dal poeta Giorgio Baffo.
Altri scrittori illustri sono Ugo Foscolo (1778–1827) nato a Zante allora Repubblica di Venezia, e Giacinto
Gallina (1852–1897) commediografo e erede della commedia goldoniana.
Di Venezia si è scritto moltissimo, basti ricordare Shakespeare (1564–1616) che vi ambienta l'Otello e Il
mercante di Venezia.
Venezia ha ospitato e ispirato la poetica di Ezra Pound, il quale pubblicò e scrisse nella città la sua prima
fatica letteraria A lume spento. Sempre a Venezia, Pound morì nel 1972 e i suoi resti sono seppelliti al locale
cimitero dell'isola di San Michele.
Lo scrittore francese Philippe Sollers ha passato gran parte della sua vita a Venezia e ha pubblicato un
Dizionario per gli amanti di Venezia (2004).
Gabriele D'Annunzio ambienta a Venezia Il fuoco e nel periodo di convalescenza mentre soggiorna nella
residenza da lui denominata "Casetta Rossa" sul Canal Grande, scrive il Notturno.
Iosif Brodskij ha passato lunghi periodi a Venezia a cui ha dedicato il libro Fondamenta degli incurabili.[88]
Tra gli altri autori che hanno trascorso periodi veneziani durante i quali hanno scritto figurano anche Henry
James, Marcel Proust e John Ruskin.
Il disegnatore Hugo Pratt ha passato buona parte della sua vita a Venezia lavorando a stretto contatto con il
fumettista Lele Vianello.
Lo scrittore Tiziano Scarpa ambienta a Venezia i romanzi Venezia è un pesce, Occhi sulla graticola, Stabat
Mater, In gita a Venezia con Tiziano Scarpa e Il cipiglio del gufo.[89]
I romanzi La reliquia di Costantinopoli e Ultimo Carnevale di Paolo Malaguti sono ambientati a
Venezia.[90][91]
Musica
Tra gli altri esponenti della scena musicale veneziana del XVI secolo possiamo ricordare l'organista Claudio
Merulo (1533–1604), il compositore Giovanni Croce (1557–1609) e il teorico musicale Gioseffo Zarlino
(1517–1590). La scuola veneziana accolse anche musicisti di altri paesi, tra i quali Hans Leo Hassler e
Heinrich Schütz, "il padre della musica tedesca".[92]
Nel 1637, a Venezia, venne inaugurato il primo teatro pubblico, il celebre San Cassiano dove, grazie al
contributo di Francesco Mannelli, viene organizzata in occasione del carnevale la prima stagione lirica
pubblica. Negli anni successivi verranno aperti numerosi nuovi teatri, Venezia diventò così un importante
centro propulsivo del melodramma in concorrenza con Roma.[93]
Nel secolo successivo, lo stile musicale della città lagunare iniziò ad essere influenzato da contaminazioni
estere. Il dramma giocoso fu predominante sulla scena musicale e il suo maggior esponente fu il
compositore Baldassare Galuppi (1706–1785). In quegli anni Venezia fu la città natale anche del celebre
violinista Antonio Vivaldi (1678–1741), grande esponente della musica d'insieme, a cui si affiancarono i
compositori Tomaso Albinoni (1671–1751) e Giuseppe Tartini (1692–1770).[92] Da ricordare anche
Alessandro Marcello (1673-1747) autore del celebre "adagio per oboe in re minore" e fratello maggiore di
Benedetto Marcello (1686–1739) a cui è intitolato il Conservatorio di Musica della città.
La Cappella Marciana, diretta da Marco Gemmani, è ancora in attività e viene considerata, insieme a quello
della Cappella Sistina, uno dei due cori liturgici storicamente più importanti d'Italia. Ininterrottamente fin
dal 1490 a San Marco vi sono sempre stati un Maestro e un organista.[94]
Nel XX secolo ricordiamo: Ermanno Wolf-Ferrari (Venezia, 12 gennaio 1876 – Venezia, 21 gennaio 1948),
il compositore Luigi Nono (1924–1990) e il direttore d'orchestra Giuseppe Sinopoli (1946–2001).
Dal 1965 fino al 1981 è stata sede della Mostra internazionale di musica leggera assegnando come premio
la Gondola d'oro.
Dal 1966 irrompe nella scena musicale italiana e internazionale il
gruppo musicale Le Orme, esponenti del rock progressivo.
Eventi
La Regata delle Antiche Repubbliche Marinare è una rievocazione storica, istituita nel 1955, che si tiene
ogni quattro anni in un giorno compreso tra la fine maggio e l'inizio di luglio, mentre la prima domenica di
settembre di ogni anno si tiene la Regata storica che mischia folclore con l'evento sportivo. In maggio si
svolge la Vogalonga evento non competitivo che richiama imbarcazioni e rematori da tutto il mondo.
In ottobre si svolge la Maratona di Venezia mentre dal 2015 si svolge in giugno il CMP Venice night trail
una corsa notturna di 16 km.[99]
Tra le ricorrenze religiose, la festa della Madonna della Salute (21 novembre) che costituisce festività locale,
la festa della Sensa in occasione dell'Ascensione, la festa del Redentore (terza domenica di luglio) e la festa
di san Marco che si tiene ogni 25 aprile.
Tra gli appuntamenti fieristici di notevole importanza vi è il Salone nautico internazionale in primavera.[100]
Un popolare appuntamento di primavera è inoltre la marcia non competitiva Su e zo per i ponti che si snoda
per le calli e i ponti del centro storico.
In ottobre viene svolta la competizione di Vela (sport) Veleziana organizzato dalla Compagnia della
Vela[101]
Geografia antropica
Urbanistica
Il territorio del comune di Venezia è amministrativamente diviso in sei municipalità e si presenta nettamente
diviso nelle due realtà della Venezia insulare (centro storico e isole) e della terraferma.
Il centro storico di Venezia sorge in mezzo alla laguna omonima su un totale di centodiciotto isolette,
consolidate nei secoli grazie a palificazioni in legno[102], che ne hanno permesso l'urbanizzazione. Alcune
di queste isole sono raccolte in gruppi organici tra di loro mentre altre risultano più disperse. Le 118 isolette
sono separate da canali navigabili e collegate tra loro da ponti ad uso esclusivamente pedonale.
L'estensione totale del centro storico, escluse le acque interne e le isole maggiori, è pari a 797,96 ettari, il
che ne fa uno dei centri storici più grandi d'Italia e d'Europa. Calcolando l'estensione dell'intera I
Municipalità, includendo dunque le isole della Laguna quali Murano e Burano, la superficie totale della
Venezia insulare ammonta, escluse le acque interne, a 1688,91 ettari.
Nella terraferma si trovano i due grossi centri di Mestre e Marghera, oltre ad altre località minori. Tali centri
hanno avuto un grosso sviluppo dopo il secondo dopoguerra, come sfogo per l'espansione edilizia di
Venezia, che non disponeva di spazi edificabili nella laguna circostante, e hanno pertanto l'aspetto di città
moderne. Nella terraferma risiedono circa i due terzi della popolazione del comune.
Il territorio comunale di Venezia può essere diviso in centro storico, a cui appartiene il primo nucleo della
città ed è costituito da un insieme di isole poste nel centro della Laguna di Venezia e la parte posta sulla
terraferma che si estende per 130,03 km².
Il centro storico è sempre stato isolato dalla terraferma (cosa che in più occasioni ha rappresentato un
efficiente sistema difensivo) fino al 1846, quando fu ultimato il ponte ferroviario, affiancato, nel 1933, dal
Ponte della Libertà, aperto al traffico stradale. Il corpo principale della città visto dall'alto ha l'aspetto di un
pesce[104], con la coda rivolta verso est.
Il centro storico di Venezia è stato suddiviso nell'XI secolo in sei sestieri: Cannaregio, Castello, Dorsoduro,
Santa Croce, San Marco e San Polo. Dal punto di vista ecclesiastico, Venezia è suddivisa in 70 parrocchie.
I sestieri si sviluppano su 118 isolette collegate da 354 ponti e divise da 177 tra rii e canali. A Venezia si
possono inoltre trovare diversi ambienti urbani caratteristici della città, quali la calle, il sotoportego, la ruga,
la corte, il campo, il campiello, la riva, la fondamenta e la salizada. I nomi delle calli e dei campi sono
dipinti sui muri (si tratta dei cosiddetti nizioleti) eccezion fatta per Corte Cappello, a Castello.
La conformazione e il terreno su cui sorge Venezia hanno richiesto la soluzione a diversi problemi nella
costruzione degli edifici e nell'urbanistica della città[106].
Il delicato equilibrio della laguna, che risente dell'apporto di sedimenti e di acqua dolce dai fiumi,
dell'invasione dell'acqua marina in base alle maree e al vento, ha reso necessario l'attento controllo del
regime delle acque nel corso dei secoli, in ciò Venezia è stata maestra nel passato modellando la laguna con
interventi idraulici e di gestione ambientale e trovando un equilibrio tra laguna e città. Tale equilibrio si è
rotto nel corso del XX secolo a causa dell'intervento umano portando all'aggravamento del fenomeno
dell'acqua alta[109]. Il progetto MoSE, ormai deciso da parte del Governo Nazionale per salvare Venezia
dalle acque alte[110] è contestato da alcuni ambienti cittadini.[111]
Come già accennato, il primo nucleo della città, ergo, il centro storico, è costituito da un insieme di isole
poste nel mezzo della laguna di Venezia, sulla costa adriatica nord-occidentale (golfo di Venezia), per un
totale di circa 60 000 abitanti. A queste si aggiungono la maggior parte delle isole dell'estuario (circa
30 000 abitanti) e la terraferma (circa 180 000) che con i suoi 130,03 km² di estensione, rappresenta l'83%
delle superfici emerse del territorio.
Il centro storico è sempre stato isolato dalla terraferma (cosa che in più occasioni ha rappresentato un
efficiente sistema difensivo) fino al 1846, quando fu ultimato il ponte ferroviario, affiancato, nel 1933, dal
Ponte della Libertà, aperto al traffico stradale; lungo 4 km collega Mestre a piazzale Roma. Dista circa
37 km da Treviso e 40 km da Padova.
Suddivisioni storiche
Suddivisioni amministrative
Le municipalità furono istituite il 7 febbraio 2005 e divennero operative dal 21 aprile dello stesso anno. In
precedenza, il territorio comunale era diviso in 13 quartieri (18 fino al 1997)[114].
Economia
Venezia è stata per quasi un millennio una città di commerci, diventata potente grazie alla sua posizione
difensiva (da invasioni terrestri) e nelle sue istituzioni ad uso dei mercanti.
Dopo la decadenza ottocentesca, nel Novecento la città ha trovato nuove risorse nel turismo.
Agricoltura
L'agricoltura conta sulle aree rurali della terraferma, in particolare quelle che si estendono a sud di
Marghera e a est di Mestre. Degna di nota è anche l'orticoltura ancora praticata in varie isole della laguna
che, più per la quantità, spiccano per la qualità e la specificità dei prodotti (tipico il carciofo violetto di
Sant'Erasmo). Nel 2007 si contavano 917 imprese agricole nel territorio comunale (compreso Cavallino-
Treporti), in netto calo rispetto al quinquennio precedente[115].
Pesca
La Vongola filippina (Tapes philippinarum), differente dalla Vongola verace italiana (Tapes
decussatus)[116], detta in veneziano caparòssoło, introdotta nel Mediterraneo negli anni settanta e
recentemente diffusasi in laguna[117], ha influito sulle forme di pesca tradizionale, la pesca del novellame e
la pesca della mołéca; la mołéca è il granchio in una fase dello sviluppo (ovvero, durante il cambiamento
della muta) in cui mancano parti dure ed è completamente molle, è una prelibatezza gastronomica e la sua
pesca, compiuta ormai da pochi, si svolge secondo una tecnica immutata da secoli, trasmessa di padre in
figlio e che richiede una decina di anni per la formazione del pescatore[118]. Negli ultimi anni si sono
verificati episodi di criminalità legati alla pesca illegale di vongole in terreni inquinati[119][120].
Secondo il Censimento dell'Industria e dei Servizi del 2001[121], al settore primario partecipavano 760
addetti, pari al lo 0,5% della forza lavoro occupata nel comune.
Artigianato
Vista l'importanza del turismo, l'artigianato tipico è ben vivo in città. Tra i prodotti più noti, si ricordano i
vetri di Murano e i merletti di Burano. È ancora attivo qualche squero, il cantiere dove si costruiscono e si
riparano le imbarcazioni veneziane, come le gondole, secondo i metodi tradizionali.
Industria
L'industria del comune si basa sul polo di Porto Marghera, notevolmente ridimensionato rispetto a qualche
decennio fa. L'inquinamento dell'aria è un problema ben conosciuto e che coinvolge tutta l'area della
pianura padana, anche se è praticamente inesistente il traffico veicolare nella città storica si registrano gli
stessi livelli di particolato Pm10 che si registrano sulla terraferma[122].
Il polo petrolchimico di Marghera genera emissioni di inquinanti
nell'aria e nell'acqua della laguna. Una recente indagine ha rilevato
le quantità per una serie di sostanze emesse in atmosfera distinte
per settore di attività, leggiamo che in un anno (dati relativi al
1999) vengono emesse 23 000 t di ossidi di azoto, 27 000 t di
ossidi di zolfo, 1 500 t di particelle sospese e ancora metalli come
9 t di ferro, 3 t di rame, 1, 5 t di piombo e così via[123]. Se in un
primo tempo, all'inizio del Novecento, il polo industriale era visto
come fonte di progresso e di benessere economico, nel corso dei
La nave da crociera Costa Favolosa
decenni nella popolazione si è sviluppato un atteggiamento sempre
in costruzione a Porto Marghera
più critico, fino a sfociare nel celebre, e tormentato, mega processo
al petrolchimico che ha visto fronteggiarsi come parte civile i
lavoratori e familiari di lavoratori del petrolchimico, le autorità
civili (tra queste la Regione Veneto, la Provincia e il Comune di Venezia insieme alla Presidenza del
Consiglio e al Ministero dell'Ambiente) associazioni ambientaliste e sindacali contro ventotto imputati e
responsabili civili le maggiori aziende chimiche (Edison, Syndial (ex EniChem), Eni e Montefibre), il
processo si è chiuso nel maggio del 2006 con la sentenza di Cassazione[124][125][126].
Al settore energetico (acqua, elettricità, gas) fanno capo 2 214 lavoratori. Gli addetti delle industrie
estrattive e chimiche sono 7 176, quelli delle industrie metallurgiche 9 203; gli addetti all'edilizia sono
7 144. Le altre industrie riguardano 4 983 lavoratori[121].
Servizi
Turismo
I dati ufficiali delle presenze turistiche inseriscono Venezia al terzo posto in Italia per numero di visitatori
dopo Roma e Milano nel 2015[127] e 2016[128] con oltre 10 milioni di presenze. Per valutare adeguatamente
il fenomeno, è però da considerare che diversi milioni di persone all'anno visitano Venezia soggiornando
nei vicini comuni di Cavallino-Treporti (fino al 1999 quartiere del Comune di Venezia, 6 milioni di
presenze turistiche nel 2017), Jesolo (5,3 milioni), Caorle (4,2 milioni), collegati alla città con linee dirette
sia private che pubbliche. Visite giornaliere a Venezia vengono organizzate da diversi tour operator della
zona del Lago di Garda e di tutte le località turistiche principali del Veneto, così come anche – via
catamarano – dalle vicine coste istriane, con corse giornaliere nel periodo estivo da Rovigno, Parenzo, Pola,
Pirano e Umago.
Meta di viaggio da secoli, i primi testi dedicati alla scoperta di Venezia ad uso dei viaggiatori risalgono
ancora al XV secolo[129]. Venezia era una tappa obbligata del Grand Tour (espressione da cui derivò la
parola turismo) che a partire dal XVII secolo veniva intrapreso dai giovani aristocratici europei per
perfezionare il loro sapere. Su Venezia lasciarono le proprie impressioni di viaggio, pensieri o aforismi
alcuni dei massimi scrittori e pensatori europei e mondiali, quali Goethe, Mann, Nietzsche, Proust,
Stendhal, Byron, Pirandello, D'Annunzio, Hemingway, Dostoevskij e molti altri.
Il turismo ha assunto sempre più un peso decisivo per l'economia della città, tanto da rendere via via
problematico negli anni il rapporto fra la città storica con i suoi delicati equilibri e le masse di turisti in
visita, spesso frettolosa[130].
La legge di bilancio per il 2019 ha introdotto la possibilità di introdurre una "tariffa di sbarco" anticipata dai
vettori di trasporto (pullman, aerei, navi da crociera) che accedono alla città antica di Venezia, estendendo la
possibile imposizione comunale della tassa di soggiorno anche ai flussi giornalieri di turisti[131]. La
tassazione si propone anche il fine di «conseguire un effetto selettivo e moderare l'accesso delle cosiddette
grandi navi alla zona lagunare»[131].
Inquinamento
Una tra le varie cause di inquinamento è il passaggio delle navi da crociera e di altre imbarcazioni turistiche
nella laguna. Attraverso uno studio realizzato da Transport & Environment[132], gli studiosi hanno messo a
paragone l’impatto ambientale di 68 navi da crociera con le circa 111.000 automobili registrate nell’area
comunale (Marghera e Mestre incluse): le prime hanno emesso diossido di zolfo in quantità 20 volte
maggiore rispetto alle seconde. È stato anche rilevato inoltre il 138% in più di monossido di azoto (un gas
sempre derivante dalla combustione che può portare a malattie infiammatorie croniche delle vie respiratorie
e alla riduzione dell’attività polmonare) e il 20% in più di Pm2.5. A questi ultimi due agenti inquinanti in
particolare sono state attribuite rispettivamente 20.000 e 60.000 morti premature in Italia solo nel 2018. Se
68 navi inquinano molto più di 111.000 automobili, è facile dedurre l’impatto ambientale del crocierismo a
Venezia, dove di questi colossi ne passano in media due al giorno. Perdipiù, a causa della mancanza di
infrastrutture adatte, durante la sosta le navi mantengono i motori accesi per garantire i servizi a bordo. Oltre
alle emissioni poi generano un enorme inquinamento acustico, elettromagnetico (per via dei radar) e
marino, a causa delle vernici antivegetative delle carene [133].
Infrastrutture e trasporti
Per la sua particolarità di svilupparsi sia sulla terraferma sia sulla
laguna, la città di Venezia ha sviluppato un complesso sistema di
trasporti sia per via terrestre sia acquea, in grado di permetterle di
assolvere a qualsiasi necessità di collegamento,
approvvigionamento o di servizio, sia pubblico sia privato. Una
simile peculiarità si rende evidente nel centro storico della città e
nelle isole dove qualunque spostamento di persone o cose avviene
Traffico in Canal Grande
o tramite imbarcazioni o per via pedonale.
L'intera rete è collegata al centro storico attraverso il ponte della Libertà, che congiunge la terraferma con i
due terminali stradali della città:
l'isola del Tronchetto, destinata al flusso turistico e privato, dotata di parcheggi e interscambi
con le linee traghetto per il Lido e le linee di navigazione urbana. Dal Tronchetto dall'aprile
del 2010 è più veloce raggiungere la città "pedonale" grazie al people mover;
piazzale Roma, capolinea delle linee di autobus urbani ed extraurbani e polo di
interscambio con le principali linee di navigazione urbana.
Ferrovie
Lo smistamento dei treni avviene presso la stazione di Venezia Mestre, da dove la ferrovia prosegue verso il
lungo Ponte della Libertà fino ad arrivare alla stazione terminale di Venezia Santa Lucia, posta all'estremità
occidentale del Canal Grande e luogo di interconnessione con i trasporti urbani lagunari.
Venezia è una delle mete servite dal famoso Venice-Simplon Orient Express.
Porti
Le navi accedono in laguna attraverso le due "bocche di porto" del Lido e di Malamocco. I moli e le
banchine sono dislocati su un'ampia porzione di territorio e ripartiti per funzione:
Aeroporti
Per l'aviazione privata e amatoriale è attivo inoltre l'aeroporto turistico Giovanni Nicelli (ex Venezia-San
Nicolò) che si trova al Lido di Venezia.
Mobilità urbana
Oltre alle normali reti di trasporto pubblico urbano (autobus e tram), che servono la terraferma e le isole del
Lido e di Pellestrina, il centro storico e le isole lagunari sono collegate da una fitta rete di linee di
navigazione operate dall'azienda ACTV per le quali è utilizzata un'ampia gamma di mezzi, differenziati a
seconda delle esigenze:
Vaporetti, utilizzati nelle linee interne urbane che percorrono il Canal Grande, hanno una
capienza di circa 250 persone.
Motoscafi, utilizzati nelle linee urbane di
circumnavigazione per la loro superiore velocità e
minore altezza dato il passaggio sotto ponti bassi,
hanno una capienza di circa 150 persone.
Battelli foranei, utilizzati nei collegamenti minori e
maggiori con le isole, hanno una capienza di circa 250-
350 persone.
Motonavi, utilizzate nei collegamenti maggiori con le
isole per la loro alta capacità e funzionalità in ogni Esempi di mezzi pubblici veneziani,
condizione atmosferica grazie ad apparati radar, hanno in senso orario: pontile del servizio
una capienza di circa 1200 persone. Sono gli unici pubblico, vaporetto, battello foraneo,
mezzi abilitati a navigare nei canali maggiori con forte taxi acqueo
nebbia. Nonostante ciò nel 2000 una motonave è stata
urtata, provocando solo feriti, da un cargo estero che si
è dato alla fuga.
Motozattere, noti anche come ferry boat, utilizzate per il trasporto di autoveicoli e autotreni,
circa 70, da e per l'isola del Lido. Tra Lido e l'isola di Pellestrina vi è un'ulteriore spola di
ferry con ridotte capacità, circa 40 mezzi, che lavora all'unisono con la linea di autobus che
percorre interamente le due isole.
Per la sua caratteristica di essere sempre stata una città in cui le vie
d'acqua sono state usate come principale via di trasporto, a Venezia
esistono numerosi tipi di imbarcazioni per diversi usi.
Amministrazione
Gemellaggi
Associazione Centrale dei Comuni e delle Comunità della Grecia (KEDKE), dal 2000
Norimberga, dal 1999
Qingdao, dal 2001
Salonicco, dal 2003
San Pietroburgo, dal 1997
Tel Aviv, dal 1992
Sport
Calcio
La seconda squadra cittadina è l'A.C. Mestre, rappresentativa dell'omonima località di terraferma. Fondata
nel 1927, nel 1987 si fuse con il Venezia, per poi essere rifondata nel 1991 e ancora nel 2003 e infine
(assumendo il corrente assetto) nel 2015. Essa vanta come maggior successo la partecipazione al
campionato di Serie B 1946–1947, quando questa era suddivisa in tre gironi.
I due principali stadi cittadini sono il "Pier Luigi Penzo", ubicato
sull'isola di Sant'Elena, e il "Francesco Baracca" di Mestre.
Basket
In serie A2 femminile milita la squadra Giants Basket Marghera 2016–2017 vincitrice anche di una coppa
Italia di Serie A2.
Scherma
Venezia ha sempre avuto una forte tradizione schermistica. Le due società storiche (non più esistenti)
Circolo della Spada di Venezia (vincitore di due Campionati italiani assoluti di scherma) e il Circolo della
Spada di Mestre (vincitore di quattro Campionati italiani assoluti di scherma) assieme agli esistenti circoli
del Dlf Venezia[140] il circolo Foscarini Scherma e il Circolo Scherma Mestre[141] hanno formato una serie
di campioni italiani, mondiali e olimpionici tra cui Andrea Cipressa, Dorina Vaccaroni, Mauro Numa,
Antonella Ragno-Lonzi, Fabio Dal Zotto, Andrea Borella, Francesca Bortolozzi, Luigi Narduzzi, Matteo
Zennaro.
Voga veneta
Altre discipline
Vogatori su "mascarete"
Nel campo del rugby al 1986 risaliva il Veneziamestre Rugby, ora
disciolto. Presente anche la società rugbistica Lido di Venezia che
milita in serie C.
A San Marco ha sede la Compagnia della Vela, fondata nel 1911 e vincitrice della Louis Vuitton Cup
nell'ambito della XXIII America's Cup con Il Moro di Venezia.
Viene praticata la pallanuoto da tre società: la Pallanuoto Sant'Alvise (allenata dalla ex campionessa
olimpionica kazaka Julija Pyreseva), con sede nella piscina di Sant'Alvise, e dalla Pallanuoto Venezia con
sede nella piscina "Rari Nantes" di Sacca Fisola e la Pallanuoto Mestrina che milita in Serie B.
Il nuoto competitivo e nuoto sincronizzato viene praticato nelle società Rari Nantes, Nuoto Venezia,
Serenissima Nuoto e Polisportiva Terraglio.
Viene praticato molto anche il canottaggio in tantissime società tra cui le più famose sono la Reale Società
Canottieri Bucintoro (nata nel 1882),[143] Canottieri Diadora (1898),[144] Canottieri Giudecca e Reale
Società Canottieri Querini (1901).[145]
Dal 1908 al 2009 si è tenuta la gara di Motonautica Pavia-Venezia gara attraverso il fiume Po.[146]
Il tiro con l'arco viene praticato nella società Arcieri del Leon[148] e la compagnia Arcieri Conte di
Carmagnola.[149]
Il tiro a segno viene praticato presso l'antica società TSN Venezia (1858).[150]
Note
Esplicative
1. ^ Il primo patrono di Venezia fu Teodoro, in veneziano "tradotto" come Todaro, nome assai
presente nella toponomastica e nella letteratura lagunare.
2. ^ La festività di san Marco ricorre il 25 aprile, giorno della festa nazionale della Liberazione.
Per tale ragione la città ha scelto il 21 novembre, giorno della Madonna della Salute, come
festività locale sostitutiva.
3. ^ Poiché manca una grafia standardizzata per il veneziano e il veneto in generale, per
trascrivere la pronuncia locale vengono utilizzate grafie alternative: Venesia, Venezia,
Venexia, Venessia e Venezsia. In antico diffuse anche le grafie Vinegia e Venethia. In latino
il nome della città è Venetiae e si tratta di un plurale tantum, cfr. a questo proposito il
paragrafo Origini del nome.
4. ^ Un meccanismo, questo, analogo a quanto avvenuto per i nomi di altre città, come Atene,
chiamata Ἀθῆναι (Athénai; lat.: Athenae) perché costituita di più circoscrizioni, i demi
5. ^ I quattro cavalli esposti al primo livello della basilica sono in realtà delle copie: gli originali
sono custoditi nel museo di San Marco per motivi di protezione dagli agenti atmosferici e
inquinanti
6. ^ Dal 1951 i dati sono da fonte comunale e non censuaria.
7. ^ Dal 1991 i dati comprendono anche i cittadini senza fissa dimora.
8. ^ Dal 2001 i dati non comprendono la popolazione dell'ex quartiere 9 Cavallino-Treporti
(conteggiata nell'estuario), divenuto comune autonomo nel 1999.
9. ^ Al fine di «sottolineare l'attualità editoriale della ricerca» dal 2003 Legambiente ha
preferito nominare il dossier con l'anno in cui inizia ad essere distribuito al pubblico,
nonostante i dati si riferiscano all'anno precedente; così il rapporto 2003 riporta i dati 2002, il
2004 i dati 2003 e così via. Per praticità, qui sono stati riportati i dati relativi all'anno di
ricerca e non all'anno di pubblicazione, pertanto i dati 2002 sono in realtà quelli riportati nel
rapporto 2003, i dati 2003 sono quelli del rapporto 2004 e via dicendo.
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Del Prete, Vittorio Pavan, Antiga Edizioni, 2019.
Voci correlate
Storia Altre Imbarcazioni veneziane
Istituto Veneto di
Bucintoro ACTV - Azienda del Scienze, Lettere ed Arti
Cronologia di Venezia Consorzio Trasporti Laguna di Venezia
Dogi della Repubblica di Veneziano Le pietre di Venezia,
Venezia Acqua alta saggio di storia dell'arte
Cassiodoro, fornisce una Aeroporto di Venezia scritto da John Ruskin
descrizione della laguna Tessera (Marco Polo) Lido di Venezia
veneta antecedente la Area metropolitana di Mostra internazionale di
nascita di Venezia. Venezia architettura di Venezia
Patriarcato di Venezia Ateneo Veneto Mostra internazionale
Repubblica di Venezia Biennale di Venezia d'arte cinematografica di
Storia di Venezia Cameraphoto Epoche Venezia
Canzone veneziana Sestieri di Venezia
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