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Venezia

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Venezia (AFI: /veˈnɛttsja/[6], ; [veˈnɛːsja] in veneto[Nota 3]) è


Venezia
un comune italiano di 254 451 abitanti,[3] il cui centro storico
(limitato ai sestieri della città lagunare) al 1º novembre 2017 comune
ne contava 53 609,[7][8] capoluogo dell'omonima città
metropolitana e della regione Veneto. Secondo comune della
regione per popolazione dopo Verona e primo in Veneto per
superficie,[9] comprende sia territori insulari sia di terraferma
ed è articolato attorno ai due principali centri di Venezia (al
centro dell'omonima laguna) e di Mestre (nella terraferma).

La città è stata per 1100 anni la capitale della Serenissima (dettagli) (dettagli)
Repubblica di Venezia ed è conosciuta a questo riguardo
come la Serenissima, la Dominante e la Regina
dell'Adriatico: per le peculiarità urbanistiche e per il suo
patrimonio artistico, è universalmente considerata una tra le
più belle città del mondo, dichiarata, assieme alla sua laguna,
patrimonio dell'umanità dall'UNESCO,[10] che ha contribuito
a farne la seconda città italiana dopo Roma con il più alto
flusso turistico.[11]

Indice Localizzazione
Geografia fisica Stato Italia
Territorio Regione Veneto
Clima
Città Venezia
Le maree metropolitana
Fenomeno dell'acqua alta
Amministrazione
Origini del nome Sindaco Luigi Brugnaro (CI) dal
Storia 15-6-2015 (2º mandato
Simboli dal 24-9-2020)
Onorificenze
Territorio
Onorificenze francesi
Coordinate 45°26′23″N
Monumenti e luoghi d'interesse 12°19′55″E
Architetture religiose
Altitudine 2,56[1] m s.l.m.
Palazzi
Ponti Superficie 415,9[2] km²
Teatri Acque 257,73 km² (61,97%)
interne
Società
Evoluzione demografica Abitanti 254 451[3] (30-8-2021)
Etnie e minoranze straniere Densità 611,81 ab./km²
Lingue e dialetti Frazioni vedi Municipalità di
Religione Venezia
Qualità della vita Comuni Campagna Lupia,
Cultura confinanti Cavallino-Treporti,
Istruzione Chioggia, Marcon,
Biblioteche e archivi Martellago, Mira,
Scuole Mogliano Veneto (TV),
Università Musile di Piave,
Istituzioni culturali Quarto d'Altino,
Musei Scorzè, Spinea
Media Altre informazioni
Arte Cod. postale 30121–30176
Cinema Prefisso 041
Letteratura
Fuso orario UTC+1
Musica
Cucina Codice ISTAT 027042
Eventi Cod. L736
catastale
Geografia antropica
Urbanistica Targa VE
Suddivisioni storiche Cl. sismica zona 4 (sismicità molto
Suddivisioni amministrative bassa)[4]

Economia Cl. climatica zona E, 2 345 GG[5]


Agricoltura Nome abitanti veneziani
Pesca Patrono san Marco
Artigianato evangelista e altri 24
Industria compatroni[Nota 1]
Servizi
Giorno 21 novembre[Nota 2]
Turismo
festivo
Inquinamento Inno Inno a S. Marco
Infrastrutture e trasporti Soprannome La Serenissima,
Strade la Dominante
Ferrovie
Cartografia
Porti
Aeroporti
Mobilità urbana
Imbarcazioni lagunari
Amministrazione Venezia
Gemellaggi
Sport
Calcio
Basket
Scherma
Voga veneta
Altre discipline
Note
Esplicative
Bibliografiche
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Geografia fisica

Territorio

Dal punto di vista geografico, il comune di Venezia è diviso


in due parti: la zona insulare e la zona terraferma. Per quanto
riguarda il rischio sismico, Venezia è classificata nella zona 4,
ovvero a sismicità molto bassa.[12]

Clima

Il clima di Venezia è quello tipico della Pianura Padana,


mitigato per la vicinanza al mare (temperature invernali di
circa 5 °C in media) e nelle massime estive (28 °C in media).
Secondo Köppen rientra nella classe Cfa[13]. La piovosità
raggiunge i suoi picchi in primavera e in autunno e sono
frequenti i temporali estivi. In inverno non sono infrequenti le Il territorio di Venezia nell'omonima città
nevicate (ma normalmente la neve tende a sciogliersi metropolitana.
rapidamente), tuttavia la notte brina spesso, cosa che
coinvolge anche le acque lagunari delle zone più interne. Sito istituzionale (http://www.comun
L'elevata umidità può provocare nebbie nei mesi freddi e afa e.venezia.it/)
in quelli caldi.

I venti principali sono la bora (NE) dominante nei mesi invernali,


lo scirocco (SE) in estate e, meno frequente, il libeccio (SW, detto
localmente Garbìn)[14].

Dal punto di vista legislativo, il comune di Venezia ricade nella


"fascia climatica E" con 2 345 gradi giorno, dunque il limite
massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 14 ore
giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile. Vista sul Canal Grande, sullo sfondo
la Basilica di Santa Maria della
Salute
Mesi S
VENEZIA LIDO
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri
T. max. media
6,4 8,5 12,1 16,2 20,6 24,7 27,8 27,5 23,8 18,3 11,7 7,2 7,4 16,3
(°C)
T. min. media
1,1 2,4 5,9 9,7 13,9 17,8 20,3 20,1 16,5 11,3 6,2 1,9 1,8 9,8
(°C)
Precipitazioni
59 46 61 64 73 70 53 76 62 67 79 61 166 198
(mm)
Giorni di
7 6 7 8 9 7 5 6 6 6 8 7 20 24
pioggia
Vento N N E E E S SE SE S N N N
2,6 2,7
(direzione-m/s) 2,6 2,5 2,6 2,8 2,8 2,7 2,5 2,5 2,5 2,5 2,6 2,6

Le maree

La marea osservata a Venezia può essere pensata come la somma di due componenti: la marea astronomica,
correlata al moto dei corpi celesti, principalmente Luna e Sole, e il contributo meteorologico dovuto allo
stato dell'atmosfera. In condizioni normali il contributo meteorologico è piccolo e il livello che si osserva
coincide approssimativamente con la marea astronomica. In alcuni casi la somma degli effetti di pressione
atmosferica e vento può determinare un contributo meteorologico importante che porta a notevoli basse
maree oppure, al contrario, produrre il fenomeno dell'acqua alta.[15]

Fenomeno dell'acqua alta

Con il termine di acqua alta sono indicati nella laguna di Venezia


picchi di marea particolarmente pronunciati, tali da provocare
allagamenti nell'area urbana. Il fenomeno è frequente soprattutto
nel periodo compreso tra l'autunno e la primavera, quando l'alta
marea arriva ad allagare buona parte della città rendendo difficili
gli spostamenti per calli e campi. La marea che supera a Venezia la
soglia di attenzione di +80 cm viene comunemente indicata come
"acqua alta"; a questa quota sorgono problemi di trasporto e di
viabilità pedonale nei punti più bassi della città. Quando la marea
Acqua alta a Piazza San Marco supera i 100 cm (5% del suolo pubblico allagato), il fenomeno
inizia ad interessare tratti più consistenti dei percorsi cittadini. A
quota +110 cm, circa il 12% della città è interessata dagli
allagamenti. Quando invece si raggiungono i +140 cm, viene allagato il 59% della città.[16]

Il fenomeno dell'acqua alta è generato dalla combinazione di due fattori principali: l'alternarsi regolare delle
maree unita ad una causa meteorologica composta dalla combinazione di pioggia, vento e pressione
atmosferica sulla massa marina; l'alta marea da sola non genera l'acqua alta: è la sovrapposizione di questi
fattori che, combinandosi con la marea astronomica, porta il livello dell'acqua a raggiungere quote superiori
in modo meno prevedibile. Il rialzo dell'acqua oltre il livello di marea è un fenomeno normale in un bacino
chiuso come il mare Adriatico e il vento che lo favorisce non è tanto la bora, comune a Venezia, ma lo
scirocco che agisce in senso longitudinale su tutta la massa d'acqua dell'Adriatico[17].

Alla variazione della frequenza degli eventi di acqua alta a Venezia contribuiscono l'eustatismo
(innalzamento del livello del mare) e la subsidenza (abbassamento del suolo per cause naturali o
antropiche). Un tempo si pensava che l'escavo del Canale dei Petroli e l'approfondimento delle bocche di
porto (che ha aumentato la sezione di scambio d'acqua tra laguna e mare) avessero amplificato il fenomeno,
visto che nel passato era un evento straordinario per la città. È stato poi dimostrato che questo specifico
contributo esiste ma è del tutto trascurabile se confrontato con gli altri.

Allo scopo di proteggere la laguna di Venezia da acque alte eccezionali, dal 2003 è in corso di realizzazione
il progetto MO.S.E., che consiste in una serie di barriere mobili costituite da un numero variabile di paratoie
ancorate sul fondo delle bocche di porto della laguna, che si alzano in caso di superamento del livello
predefinito di marea bloccando l'afflusso di acqua dal mare.

Origini del nome


Il toponimo "Venezia" (e le sue antiche varianti: Venédia, Venétia, Venésia, Venéxia, Vinegia) era utilizzato
inizialmente per indicare tutta la terra delle popolazioni venete preromane.

Venetia compare così nella suddivisione amministrativa augustea dell'Italia (6 d.C) e, accanto all'antica
Istria, faceva parte della X Regio. Il toponimo continuò a essere utilizzato sotto i Bizantini che chiamavano
Venetikà, o Venetia maritima in latino, la fascia costiera da Chioggia a Grado[18]. Di conseguenza il nome è
passato poi a indicare il ducato di Venezia e solo più tardi la sua capitale: è noto infatti che il centro è sorto
in epoca tarda riunendo gli abitati sorti sulle sue isole.

Una particolarità del nome latino di Venezia è che esso è un pluralia tantum, si declina cioè al plurale
Venetiae e non Venetia; questo forse perché la città veniva concepita come l'unione di più centri sorti sulle
diverse isolette e poi fusisi insieme, o comunque costituita da una pluralità di elementi[Nota 4]. Nei documenti
antichi la regione compariva, quindi, al singolare Venetia (Venetia et Histria, Venetia Maritima), ma quando
ci si riferiva alla città si ricorreva invece al plurale: Venetiarum Civitas, Venetiarum ResPublica, Venetiarum
Patriarcha.

Storia
La laguna veneziana si è formata nel VIII secolo a.C. da un precedente ambiente fluvio-palustre e si
suppone che qui vi fossero insediamenti umani sin dall'epoca preistorica vista la ricchezza di risorse che
favorivano caccia e pesca[19]. In età pre-romana, vale a dire nel periodo paleoveneto, la civiltà era ben
radicata nella zona con popolazioni dedite alla pesca, alla produzione del sale, ai trasporti marittimi e alle
altre attività mercantili connesse. Snodo di intensi traffici commerciali che collegavano l'Adriatico con il
centro e nord Europa, in questo periodo vengono a svilupparsi alcuni insediamenti, tra i quali spicca, ormai
con una fisionomia protourbana, il centro di Altino[20]. La venuta dei Romani non fa che rafforzare questa
situazione. Il sistema dei porti viene potenziato (a questo periodo risale Chioggia), mentre l'entroterra viene
bonificato e centuriato, cosa peraltro ancora visibile nella disposizione di strade e fossi[21]. La laguna
divenne forse luogo di villeggiatura per la nobiltà, come testimoniano alcuni ritrovamenti[21].

Secondo il Chronicon Altinate (XI secolo) il primo insediamento a Venezia sulla Riva Alta (Rialto)
risalirebbe al 25 marzo del 421 con la consacrazione della chiesa di San Giacometo sulle rive del Canal
Grande: studi recenti hanno però dimostrato che San Giacomo di Rialto è assai più tarda, risalendo alla
metà del XII secolo[22]. Gli abitanti della terraferma cercarono rifugio nelle lagune a seguito delle varie
ondate di invasioni barbariche che si succedettero dal V secolo, in particolare quella degli Unni (452) e dei
Longobardi (568)[23]. Tuttavia Venezia si presentava allora come un insieme di piccoli insediamenti ancora
molto eterogeneo, mentre maggiore importanza assumono alcuni centri limitrofi come Torcello, Ammiana,
Metamauco. Parallelamente, si vengono a trasferire in laguna le maggiori istituzioni religiose, come il
Patriarca di Aquileia a Grado e il vescovo di Altino a Torcello.
Riuniti assieme con tutta l'Italia all'impero con la prammatica
sanzione di Giustiniano del 554, il Triveneto è nuovamente
travolto dalla calata dei Longobardi del 568. I bizantini perdono
gran parte della zona, mantenendo solamente la fascia costiera[24].
È da questo momento che il termine Venetia, un tempo riferito a
tutto il Veneto, viene ad indicare solo la zona delle lagune.

Venezia viene eretta nel 697 a ducato dipendente dall'Esarcato di


Ravenna, con capitale prima ad Eracliana e quindi a Metamauco.
A seguito della tentata invasione franca di Pipino (Carlomanno),
nell'821 la più sicura Rialto diviene capitale del Ducato di Venezia,
assumendo nel tempo il nome stesso del territorio e dello Stato e
diventando definitivamente Venezia[25]. La vicinanza con l'Impero
franco, il rapporto privilegiato con l'oriente Bizantino e
contemporaneamente la distanza da Costantinopoli ne fece uno dei
principali porti di scambio tra l'Occidente e l'Oriente, permettendo
lo sviluppo di una classe mercantile dinamica e intraprendente che
nel corso di quattro secoli circa trasformò la città da remoto
Carta politica della penisola italiana
insediamento e avamposto imperiale a potenza padrona dei mari,
intorno al 1000: in verde i
possedimenti veneziani
ormai totalmente indipendente.

È annoverata fra le Repubbliche


marinare; a ricordo di ciò il leone di
San Marco, emblema della Serenissima, appare nelle insegne marine della
bandiera italiana unitamente ai simboli di Genova, Pisa e Amalfi. Il capo del
governo era il Doge (dal latino dux), il quale vide, con il passare del tempo, il
suo potere sempre più vincolato da nuovi organi istituzionali. Molti Dogi,
soprattutto prima dell'anno mille, si videro costretti a prendere i voti perché i
cittadini li reputavano troppo bramosi di potere: alcuni vennero anche uccisi o
abbacinati.

All'apice della sua potenza, nel XIII secolo, Venezia dominava gran parte Lazzaro Bastiani,
delle coste dell'Adriatico, regioni quali la Dalmazia, l'Istria, molte delle isole Ritratto di Francesco
dell'Egeo, Creta, Cipro, Corfù, ed era la più importante potenza militare e tra Foscari. Con il doge
le principali forze mercantili nel Medio oriente. Nel XV secolo il territorio Foscari la Repubblica
della Repubblica si estendeva dall'Adda all'Istria, e da parte della provincia di vide la maggiore
Belluno, al Polesine veneto. Ma la decadenza cominciò a farsi sentire già nel espansione territoriale
XV secolo: eventi storici come l'accrescersi della potenza Ottomana e lo della sua storia e il
spostamento dei commerci verso le Americhe, colpirono duramente la dogato più lungo.
vocazione marittima della città che finì per volgere i suoi interessi economici
verso l'entroterra.

Nel XVIII secolo Venezia fu tra le città più raffinate d'Europa, con
una forte influenza sull'arte, l'architettura e la letteratura del tempo.
Dopo oltre 1000 anni d'indipendenza, il 12 maggio 1797 il doge
Ludovico Manin e il Maggior Consiglio vennero costretti da
Napoleone ad abdicare, per proclamare il "Governo Provvisorio
della Municipalità di Venezia". Durante il primo decennio dalla
perdita della sovranità della Repubblica di Venezia, vennero
compiuti molti interventi sulla città come l'interramento del rio di
7 novembre 1866. Il trionfale Sant'Anna che divenne via Garibaldi, le demolizioni per costituire i
ingresso di Vittorio Emanuele II giardini di Castello, la distruzione dei granai di Terranova per
costruire i Giardini Reali nelle Procuratie Nuove.[26]
Con il Trattato di Campoformio tra francesi e austriaci, il 17 ottobre 1797 la "Municipalità di Venezia"
cessò di esistere e furono ceduti all'Austria il Veneto, l'Istria, la Dalmazia e le Bocche di Cattaro, che
andarono a formare la "Provincia veneta" dell'Impero austriaco. Tornata ai francesi con la pace di
Presburgo del 26 dicembre 1805, fu poi di nuovo austriaca sino all'Unità d'Italia. Nel 1848 la città partecipò
attivamente ai moti rivoluzionari e sotto l'iniziativa di Daniele Manin fu, sebbene per poco, indipendente
con l'istituzione della Repubblica di San Marco. Dopo un anno di assedio da parte degli austriaci, la
Repubblica dovette arrendersi il 22 agosto 1849. Nel 1866 entrò a far parte del Regno d'Italia e l'annessione
fu sancita dal plebiscito del 21 e 22 ottobre 1866 che vide vincere il sì con il 99,9% dei voti favorevoli
dell'elettorato attivo. Nel 1883 il comune di Malamocco, comprendente tutto il Lido di Venezia, fu
soppresso e incorporato a Venezia.

Il 24 maggio 1915 l'Italia entrò nel primo conflitto mondiale a


fianco delle potenze dell'Intesa. Con la ritirata di Caporetto, nel
disperato tentativo di difendere Venezia e la sua preziosa base
navale, l'esercito italiano si attestò sul Piave e respinse due
offensive austro-ungariche (una alla fine dell'anno, la seconda nel
giugno 1918). Venezia venne quindi a trovarsi a ridosso del fronte.
In questo contesto subì numerosi attacchi aerei da parte
dell'Austria-Ungheria, che causarono svariati danni alla città.[27].

Nel 1917, la zona di Bottenigo (il cui nome venne cambiato in La proclamazione della Repubblica di
Marghera) fu integrata nel comune di Venezia, e in essa San Marco
cominciarono la costruzioni delle nuove installazioni portuali di
Porto Marghera. Negli anni venti la città vide accrescere
notevolmente il suo territorio, grazie all'accorpamento dei comuni di Burano, Murano, Pellestrina (1923),
Chirignago, Zelarino, Mestre e Favaro Veneto (1926). L'annessione della terraferma in particolare, fu legata
alla nascita del polo industriale di Marghera, voluto dalle politiche economiche di quegli anni. Venezia, per
la propria conformazione urbana, si rivelava infatti incapace, pur con la propria ampia disponibilità di
manodopera, di avere una propria compiuta area industriale: l'espansione in terraferma divenne la soluzione
necessaria per dare nuovo sviluppo della città lagunare.

Nel 1933 venne costruito il ponte stradale fra Venezia e la terraferma (affiancato al precedente ponte
ferroviario costruito nel 1846). Durante la seconda guerra mondiale i centri di Marghera e Mestre subirono
pesanti bombardamenti aerei. Il 21 marzo 1945 la città lagunare subì il suo unico attacco aereo del conflitto:
fino a quel momento infatti gli Alleati si erano concentrati sulle installazioni portuali e le vie di
comunicazione sulla terraferma, evitando di colpire una città dal così grande valore culturale e
architettonico. Il bombardamento fu attuato con una precisione chirurgica, colpendo il porto con i suoi
magazzini e affondando tre navi mercantili. Nel complesso Venezia superò la guerra quasi indenne, grazie
alle precauzioni adottate dalle potenze belligeranti così come alla sua posizione isolata e facilmente
riconoscibile dai piloti dei bombardieri.

Il dopoguerra vede la grande espansione edilizia della terraferma veneziana, che attrasse immigrati da tutto
l'entroterra veneto e dallo stesso centro storico. In parallelo a questa espansione si è assistito all'esodo dal
centro storico della maggioranza della sua popolazione. In conseguenza di questi fenomeni, la terraferma
veneziana ha oggi oltre il doppio degli abitanti della Venezia insulare.

La crescita demografica di Mestre divenne vertiginosa a partire dagli anni sessanta, quando alle politiche
abitative e del lavoro, che non favorivano i residenti lagunari, si sommarono i disastrosi effetti dell'alluvione
del 1966, che mostrò la vulnerabilità delle abitazioni ai piani bassi di Venezia. L'incredibile rapidità dello
sviluppo fece sì che questo avvenisse in modo alquanto disordinato e al di fuori di un piano regolatore (è il
cosiddetto sacco edilizio di Mestre). La sera dell'11 settembre 1970, il centro storico fu colpito da una
tromba d'aria di intensità stimata F4 sulla scala Fujita, che provocò gravi danni tra cui l'affondamento di un
motoscafo dell'ACNIL che causò la morte di 21 persone. A metà degli anni '70 ci fu un declino dei settori
chimico, industriale e cantieristico con un conseguente reimpiego, maggioritario, del capitale umano e
economico nel settore del turismo.[28]

Durante gli anni di piombo anche Venezia fu ripetutamente oggetto di atti criminosi come la notti dei fuochi
del Veneto e la bomba alla sede del Il Gazzettino o gli omicidi Giuseppe Taliercio, Alfredo Albanese o
l'Omicidio di Lino Sabbadin solo per citarne alcuni. In città erano presenti cellule delle Brigate Rosse, di
Prima Linea e di Ordine Nuovo.

Simboli

Il 30 marzo 1995, la Giunta municipale diede incarico a Mario De Biasi e Giorgio Aldrighetti di definire gli
emblemi per la Città di Venezia. I bozzetti che accompagnarono la relazione storico araldica erano opera di
Sandro Nordio. Lo stemma e il gonfalone poi in uso vennero quindi concessi con Decreto del presidente
della Repubblica il 6 novembre 1996.[29]

Stemma:

«D'azzurro, al leone d'oro, alato e nimbato dello stesso, con


la testa posta di fronte, accovacciato, tenente fra le zampe
anteriori avanti al petto il libro d'argento, aperto, scritto delle
parole a lettere maiuscole romane di nero PAX TIBI MARCE
nella prima facciata in quattro righe, ed EVANGELISTA
MEUS nella seconda facciata, similmente in quattro righe. Lo
scudo di forma veneta sarà timbrato dal corno dogale.»

(D.P.R. 6.11.1966)

Gonfalone:

«Drappo di rosso, con la bordatura dello stesso, bordata da


filetti d'oro interni ed esterni incrociantisi negli angoli, e Gonfalone cittadino
caricata da ricami d'oro e da quattro sfere armillari, d'azzurro
e d'oro, una in capo, una in punta, due nei fianchi; il drappo
sarà caricato dallo stemma della Città con la iscrizione
centrata in oro: CITTÀ DI VENEZIA. Il drappo sarà ornato
nella parte inferiore da sei strisce rettangolari di rosso, orlate
da filetti d'oro, caricate da ricami dello stesso, alte circa un
terzo dell'intero drappo.»

(D.P.R. 6.11.1966)

Onorificenze

Onorificenze francesi
Croce di guerra con palma di bronzo (1914-1918)
«MINISTERO DELLA GUERRA
Il presidente del consiglio, ministro della guerra. Citazione all'ordine dell'Armata: LA
CITTÀ DI VENEZIA: durante quaranta mesi sul fronte di mare, durante dieci mesi sul
fronte di guerra, si è dimostrata degna del suo brillante passato. Tenace e serena,
malgrado le ferite crudeli, sotto i bombardamenti aerei ripetuti che hanno sollevato la
riprovazione unanime del mondo civile, è rimasta impassibile davanti alla minaccia
del nemico, più forte ancora di coraggio e di patriottismo nei suoi abitanti e nella
protezione delle sue acque. Georges Clemenceau»
— Parigi, 24 aprile 1919[30]

Monumenti e luoghi d'interesse


(DE) (IT)

«Alles, was mich umgibt, ist würdig, ein «Tutto ciò che mi circonda è pieno di
großes respektables Werk versammelter nobiltà, è l'opera grandiosa e veneranda
Menschenkraft, ein herrliches Monument, di forze umane riunite, è un monumento
nicht eines Gebieters, sondern eines maestoso non di un solo principe, ma di
Volks.» tutto un popolo.»

(Goethe, Viaggio in Italia, 1816)

I monumenti del comune di Venezia si trovano quasi


totalmente nel centro storico e nelle isole della
laguna.

Il luogo più celebre della città è Piazza San Marco,


l'unica nel centro storico ad essere caratterizzata dal
toponimo "piazza": le altre piazze sono chiamate
infatti "campi" o "campielli". La Basilica di San
Marco è situata al centro della piazza, colorata d'oro
e rivestita da mosaici che raccontano la storia di
Venezia, assieme ai bassorilievi che raffigurano i
mesi dell'anno. Sopra la porta principale, i quattro
cavalli bronzei provenienti dal palazzo imperiale di Da in alto a sinistra in senso orario: il Palazzo
Costantinopoli[Nota 5], che furono trasportati a Ducale, il ponte di Rialto, la Basilica di San Marco e
Venezia in seguito alla quarta Crociata del 1204 su la Basilica di Santa Maria della Salute
ordine del doge Dandolo (comandante della
crociata). La pianta a croce greca è sovrastata da
cinque grandi cupole. La fabbrica è la terza basilica dedicata a San Marco che sorge in questo luogo: le
prime due andarono distrutte. Questa versione fu ispirata dalla chiesa dei Santi Apostoli di Costantinopoli
(distrutta dai musulmani pochi anni dopo la conquista del 1453), di cui è una sorta di replica in scala ridotta.
L'interno è rivestito di mosaici a fondo oro che raffigurano passi biblici e allegorici. Inizialmente, era la
cappella dei Dogi della Repubblica di Venezia.

Il Palazzo Ducale sorge a fianco della Basilica: a unirli, la Porta della Carta, opera di Bartolomeo Bono,
che è l'uscita del museo di Palazzo Ducale. L'ingresso principale è sul lato che guarda alla laguna. Sede del
governo della Serenissima, è stato costruito nel XV secolo con marmi d'Istria. Qui sorgeva un castello, poi
dato alle fiamme per far uscire Pietro IV Candiano che vi aveva trovato rifugio durante una sommossa. Ora
il Palazzo è un museo, con opere dei migliori artisti veneziani: la Biblioteca Sansoviniana, che si trova al
suo interno, ospita delle mostre temporanee. Da vedere la Sala del Maggior Consiglio, che per secoli fu la
più grande sede di governo del mondo, il Ponte dei Sospiri, le carceri e i Piombi.
Di fronte al Palazzo Ducale sorge il campanile di San Marco:
costruito nel 1173 come faro per i naviganti, fu restaurato da
Bartolomeo Bon nel XV secolo. Crollò il 14 luglio 1902 e venne
interamente ricostruito. La loggetta in marmo rosso di Verona è
un'opera di Jacopo Sansovino, e su di essa si trovano i bassorilievi
che raffigurano allegorie con le imprese della Repubblica del
Leone.
Campanile di San Marco e Palazzo
Altri importanti monumenti veneziani sono l'Arsenale, la basilica Ducale
di Santa Maria della Salute, la basilica di Santa Maria gloriosa dei
Frari, le sinagoghe del Ghetto[31][32].

Venezia è celebre anche per i suoi caffè storici. Importato


dall'Impero ottomano intorno al 1615, a partire dal 1683 si
diffusero moltissime caffetterie in tutta la città. Il 29 dicembre 1720
fu aperto il celebre Caffè Florian, ancor attivo in Piazza San
Marco, sotto le Procuratie Nuove, nel 1775 fu la volta invece
dell'altrettanto celebre Caffè Quadri.

A Venezia ha inoltre sede il ricercato museo Peggy Guggenheim,


dove si trovano grandi opere di artisti tra i quali Ernst, Modigliani, Le torri dell'Arsenale
Picasso, Mirò, Pollock e Kandinsky. Nella laguna importanti mete
turistiche sono le isole di Murano, Burano e Torcello. L'isola del
Lido è invece una rinomata località balneare, nonché sede del celebre festival del Cinema di Venezia.

Architetture religiose

Sono innumerevoli le chiese degne di nota che si possono trovare


nella città lagunare, sia per i propri pregi architettonici che per i
tesori artistici ivi contenuti[33]. Tra le più importanti si può
annoverare la Basilica di Santa Maria della Salute a pianta
ottagonale, con la sua imponente cupola che spicca all'incile del
Canal Grande e la celebre e maestosa Basilica di San Marco,
cattedrale della città e sede del Patriarca e del Patriarcato di
Venezia, situata nell'omonima piazza, di fianco al Palazzo Ducale.

Tra gli altri importanti edifici religiosi, abbiamo: la basilica di Santa


Maria Gloriosa dei Frari, la chiesa di Santa Maria dei Miracoli, la
chiesa di San Francesco della Vigna, la chiesa di San Zaccaria, la
basilica dei Santi Giovanni e Paolo, la chiesa del Redentore,
quest'ultima realizzata presso l'isola della Giudecca su progetto di
Andrea Palladio, e la basilica di San Pietro di Castello che
annovera due cappelle ad opera del Veronese.

La Basilica Patriarcale di San Marco


Palazzi
e il campanile nell'omonima Piazza

Venezia è ricca di palazzi signorili, affacciati su campi, calli, rii e


canali, antiche residenze delle più ricche famiglie veneziane
dell'epoca d'oro della città.
A parte le scuole e gli
edifici istituzionali come
ad esempio Palazzo
Ducale, quasi tutti i
palazzi sono identificati
con il nome della famiglia
che li ha fondati o che più
vi ha lasciato il proprio
segno. Tra i più famosi
Palazzo Fortuny, in stile
Palazzo Cavalli-Franchetti gotico donato alla città di
Venezia dalla vedova
dell'artista spagnolo Chiesa del Redentore
Mariano Fortuny, Palazzo Grassi, opera di Giorgio Massari,
Palazzo Mocenigo dalla facciata di impronta rinascimentale,
Palazzo Grimani[34], di proprietà demaniale e sede della Corte d'appello e Palazzo Loredan in stile gotico.
Spesso nel nome vengono citate due o più famiglie come ad esempio Palazzo Cavalli-Franchetti, o Palazzo
Gritti-Badoer, oppure è specificato il ramo della famiglia (es. Palazzo Morosini del Pestrin).

Molte residenze private mantengono invece la tradizionale


denominazione Ca', che indicava il nome della casata e
dell'edificio: ad esempio Ca' Foscari, sede dell'omonima Università
cittadina, Ca' Corner, progettata nel XVI secolo da Jacopo
Sansovino, Ca' Rezzonico, nel sestiere di Dorsoduro e opera del
Longhena, Palazzo Balbi, sede del Presidente e della Giunta
Regionale della Regione del Veneto, Ca' Pesaro, Ca' Tron, Ca'
Vendramin Calergi[35] e Ca' Dario, tristemente nota per il tragico
destino di alcuni dei suoi proprietari.

Più recente l'uso dell'italiano Casa (es. Casa Venier). Alcuni edifici
Ca' Vendramin Calergi, sede del
di non grandi dimensioni vengono spesso indicati come Palazzetto Casinò di Venezia
(es. Palazzetto Stern).

A Venezia, vista la sua antica vocazione commerciale, sono inoltre


presenti i fondachi, antichi edifici di origine medioevale adibiti a
magazzino e a ricovero per i mercanti stranieri. Lungo il Canal
Grande sono visibili il fondaco dei Tedeschi[36], il fondaco dei
Turchi e il fondaco del Megio[37].

Ponti
Palazzo Balbi affacciato sul Canal
Per la sua conformazione Venezia dispone di 435 ponti tra pubblici Grande
e privati che collegano le 118 isolette su cui è edificata,
attraversando 176 canali[38]. La maggior parte di essi sono costruiti
in pietra, altri materiali comuni sono il legno e il ferro. Il più lungo è il ponte della Libertà che attraversa la
laguna veneta, collegando la città con la terraferma e permettendo così il traffico veicolare. Il progetto è del
1931, ad opera dell'ingegnere Eugenio Miozzi, mentre la sua inaugurazione si è avuta nel 1933, con il
nome di Ponte Littorio.

Il principale canale che taglia la città, il Canal Grande, è attraversato da quattro ponti: il ponte di Rialto è il
più antico (edificato intorno al XVI secolo); il ponte dell'Accademia; il ponte degli Scalzi, questi ultimi
costruiti sotto la dominazione asburgica e ricostruiti nel XX secolo, e infine il ponte della Costituzione,
posto in opera nel 2008 su progetto dell'architetto Santiago
Calatrava.

Un altro simbolo della città è il ponte di Rialto: opera di Antonio


Da Ponte, sorse nel 1591. Costituiva l'unico modo di attraversare il
Canal Grande a piedi: infatti, rimase l'unico ponte fino al 1854,
quando fu costruito il ponte dell'Accademia (a cui si aggiunsero in
seguito il ponte degli Scalzi e il ponte della Costituzione). Sui lati
del corpo centrale si trovano negozi di lusso mentre, alla fine del
Il ponte dei Sospiri
ponte, nel sestiere di San Polo, si trovano il mercato orto-frutticolo,
l'edificio coperto della pescheria e la chiesa di San Giacomo di
Rialto.

Uno dei ponti più celebri di Venezia è, inoltre, il ponte dei Sospiri.
Realizzato in pietra d'Istria nel XVII secolo su progetto
dell'architetto Antonio Contin, collega il Palazzo Ducale con le
Prigioni Nuove.

Teatri
Il ponte di Rialto
Venezia ai tempi della Serenissima possedeva molti teatri, per
rappresentazioni sia musicali che drammaturgiche o di commedia,
molti dei quali ospitati all'interno di palazzi patrizi, come ad esempio il teatrino di Palazzo Grassi
ristrutturato nel 2013[39] o in fabbriche di indubbio interesse architettonico, come il settecentesco Teatro La
Fenice (1792), il Teatro Goldoni (risalente al 1622, anche se completamente ristrutturato negli anni settanta)
e il Teatro Malibran (1678).

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[40]
Il Comune di Venezia è, per popolazione, il dodicesimo d'Italia, secondo una graduatoria che da decenni è
rimasta pressoché immutata[41].

La popolazione è soggetta da anni a un saldo naturale negativo (−6,4‰ nel 2018), molto più accentuato
rispetto ai dati dell'intera Città Metropolitana (−4,2‰) e della Regione (−2,8‰)[42]. Anche in confronto alle
altre grandi città italiane, Venezia risulta tra quelle maggiormente segnata dal fenomeno
dell'invecchiamento, preceduta solo da Genova[41].

D'altro canto, il tasso migratorio si mantiene positivo (+3,5‰ nel 2018), superiore sia alla media regionale
(+3,2‰), sia a quella italiana (+1,1‰)[42].

Questi fenomeni demografici non coinvolgono il Comune in modo omogeneo: la popolazione della
terraferma risulta sostanzialmente stabile, mentre centro storico ed estuario mostrano una diminuzione
accentuata. Infatti, se la contrazione delle nascite ha interessato tutto il Comune, nelle municipalità di
terraferma è stata compensata dall'arrivo di nuovi abitanti, mentre nella municipalità di Venezia-Murano-
Burano si osserva un tasso migratorio negativo che accentua la perdita di residenti. Nella municipalità di
Lido-Pellestrina il saldo migratorio è leggermente positivo, ma questo non controbilancia il forte calo
dovuto all'invecchiamento della popolazione[41].

L'età media si attesta sui 48 anni. Anche in questo caso, le due municipalità lagunari presentano i valori più
alti, sfiorando i 50 anni[41].

Come nel resto dell'Italia, si è assistito a un graduale aumento del numero delle famiglie, con una
conseguente diminuzione della dimensione media delle stesse. Nel 2018 si riscontravano in media 2
componenti per famiglia[42], un dato paragonabile a quelle della altre grandi città del Centro-Nord. Alla fine
del 2017 il 44,6% delle famiglie era composto da una sola persona, con un massimo di 50,5% a Venezia-
Murano-Burano e un minimo di 37,4% a Favaro. Complessivamente, vivevano sole 57 204 persone (nel
2000 non erano nemmeno 42 000)[41].

Dal 1951, quando aveva raggiunto il suo massimo di 174 808 residenti, il centro storico di Venezia ha perso
circa il 70% della popolazione, attestandosi sui 52 996 abitanti nel 2018. Sempre nel 1951, la popolazione
della laguna rappresentava il 69,3% del Comune, contro il 30,7% della popolazione di terraferma; nel 2017
le proporzioni sono ribaltate, rispettivamente 31,3% e 68,7%[43]. L'area urbana funzionale (FUA) conta
559.983 abitanti.[44]

Centro storico Estuario (isole) Centro storico + estuario Terraferma


1901 146 682 21 064 167 746 20 597
1931 163 559 32 826 196 385 53 937

1951[Nota 6] 174 808 44 037 218 845 96 966

1971 108 426 48 747 157 173 205 829

1991[Nota 7] 76 644 47 057 123 701 190 136

2001[Nota 8] 65 695 32 183 97 878 176 290

2018 52 996 27 730 80 726 179 794

Etnie e minoranze straniere

All'inizio del 2019 gli stranieri residenti nel comune erano 37 554, ovvero il 14,4% della popolazione[45]. Il
dato percentuale risulta più alto rispetto a quello dell'intera Città Metropolitana (10,2%), ma è in linea con
quelli delle altre grandi città dell'Italia Centrosettentrionale[41].

Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[45]:

1. Bangladesh, 6.580
2. Romania, 5.957
3. Moldavia, 4.285
4. Cina, 3.520
5. Ucraina, 2.553
6. Albania, 1.598
7. Macedonia, 1.459
8. Filippine, 1.425
9. Kosovo, 779
10. Sri Lanka, 730

Alcune nazionalità sono costituite prevalentemente da individui di sesso maschile (è il caso di Bangladesh e
Kosovo), mentre in altre prevale la componente femminile (Moldavia e Ucraina)[41].

La popolazione straniera presenta una struttura per età ben diversa dalla componente italiana: prevalgono le
classi di età giovani e attive e quelle di seconda generazione, derivanti da stranieri nati in Italia o da
ricongiungimenti familiari. L'età media, di conseguenza, è molto più bassa rispetto a quella dell'intera
popolazione e alla fine del 2017 si attestava sui 34 anni[41].

Anche la distribuzione dei residenti stranieri nel comune non è omogenea: essi costituiscono solo il 6,2%
dei residenti a Lido-Pellestrina e il 7,7% a Venezia-Murano-Burano, ma raggiungono il 17,9% a Mestre-
Carpenedo e il 22,9% a Marghera. Di conseguenza, gli stranieri incidono in modo diverso a livello di classi
di età; per quanto riguarda i residenti da 0 a 4 anni, ad esempio, a Venezia Litorale solo 8 bambini su 100
sono stranieri, ma diventano 45 su 100 a Marghera[41].

Lingue e dialetti
Nel comune di Venezia, oltre naturalmente all'italiano che è
compreso e usato dalla totalità dei residenti, è parlata una notevole
varietà di dialetti della lingua veneta, soprattutto a causa delle
notevoli diversità geografiche del territorio, suddiviso tra centro
storico, estuario e terraferma.

Sostanzialmente, si può dire che il dialetto veneziano, più


propriamente veneziano lagunare, è parlato in tutta l'area della
Laguna veneziana, centro storico compreso, ma può mostrare
notevoli differenze tra isola e isola; spicca tra tutte Pellestrina, dove
Toponomastica dialettale
permane un idioma affine al chioggiotto. Nell'entroterra si parla per
lo più un dialetto molto simile a quello cittadino ma con influenze
dei dialetti delle vicine province di Padova e di Treviso.

Questa differenziazione ovviamente non è così marcata, almeno non come un tempo. Il veneziano è ben
presente anche in terraferma a causa dello spopolamento del centro storico a favore di Mestre e dei
sobborghi limitrofi e spesso qui si possono ravvisare degli "ibridi" tra le varie parlate.

Religione

Per antica tradizione, la diocesi di Venezia è l'unica diocesi italiana


a titolare patriarca il proprio vescovo cattolico. Il patriarca di
Venezia è il metropolita della provincia ecclesiastica che
comprende tutte le diocesi del Patriarcato di Venezia più la diocesi
di Concordia-Pordenone.

L'isola di San Lazzaro degli Armeni ospita dal 1717 l'Ordine


mechitarista, una delle più importanti istituzioni di cultura armena
nel mondo.

Dal 1991 Venezia è sede dell'Arcidiocesi ortodossa d'Italia e Malta


ed esarcato per l'Europa meridionale, di lingua greca e rito
bizantino[46], con relativo metropolita nell'autorità del Patriarcato
ecumenico di Costantinopoli[47].
Suo centro è l'antica chiesa di San Giorgio dei Greci, nel sestiere di
Castello.
La chiesa ortodossa di San Giorgio
Per quanto riguarda le religioni cristiane riformate, in città sono dei Greci
presenti gli edifici di culto della più antica comunità luterana
italiana (nel sestiere di Cannaregio), e della chiesa evangelica
valdese, nel sestiere di Castello. Nei pressi delle Gallerie dell'Accademia si trova infine la chiesa anglicana
di Saint George.

L'area del Ghetto è il fulcro della Comunità ebraica di Venezia che conta circa 500 appartenenti.

Presenti in buon numero sono i Testimoni di Geova che hanno diverse sale del regno nel territorio
comunale: nel centro città, al Lido, a Mestre e a Zelarino.

Qualità della vita


Se il turismo di massa ha portato grande giovamento all'economia della città, non si può dire la stessa cosa
riguardo alla qualità della vita dei residenti del centro storico. Addentrandosi in esso, appare subito evidente
l'esigua presenza di negozi di generi alimentari e piccole attività artigianali a favore di negozi di souvenir e
altre attività indirizzate a turisti, pendolari e studenti. Gli alti costi dei locali, la scarsità della domanda e le
difficoltà logistiche hanno portato molte piccole attività imprenditoriali a spostarsi sulla terraferma, così
come i servizi legati alla persona (nidi e asili infantili, uffici postali, ecc.).

Anche le strutture ospedaliere sono piuttosto carenti nella città antica: basti pensare che, a fronte di un posto
letto per 33 abitanti nella media regionale, qui se ne ha uno per 96 abitanti. Considerando il progressivo
invecchiamento della popolazione residente, poiché le nuove generazioni tendono ad abbandonarla, il
problema sarà sempre più sentito.

La mancanza di unità abitative e gli elevati canoni delle locazioni contribuiscono inoltre al progressivo
spopolamento. Se il trend non dovesse cambiare, la città andrà sempre più incontro ad una specializzazione
monoculturale turistica.[48]

Qualità della Qualità della Rapporto Ecosistema Urbano


Anno Vita Vita
(Legambiente)[Nota 9]
(Sole 24 Ore) (Italia Oggi)
2002 57º 31º (+2)
2003 53º (+5) 48º 23º (+8)
2004 47º (+6) 54º (−6) 67º (−44)
2005 57º (−10) 30º (+24) 28º (+39)
2006 56º (+1) 39º (−9) 18º (+10)
2007 40º (+16) 14º (+25) 11º (+7)
2008 37º (+3) 39º (−25) 10º (+1)
2009 43º (−6) 41º (−2) 14° (-4)
2010 46º (−3) 52º (−11) 15° (-1)
1° (fra i capoluoghi superiori a 200.000 abitanti. Confronto non possibile con
2011 35º (+11) 54º (−2)
l'anno precedente)

2012 39º (−4) 60º (−6) 1° (fra i capoluoghi superiori a 200.000 abitanti # =)
2013 59º (−20) 63º (−3) 1° (fra i capoluoghi superiori a 200.000 abitanti # =)
2014 65° (-6) 40° (+23) 10° (fra tutti i capoluoghi. Confronto non possibile con l'anno precedente)
2015 48° (+17) 54° (-14) 8° (-2)
2016 39° (+9) 62° (-8) 14° (+6)
2017 43° (-3) 41° (+21) 21° (+7)
2018 34° (+9) 62° (-21) 14° (-7)

Cultura
Bene protetto
Istruzione dall'UNESCO
Venezia e la sua laguna
Biblioteche e archivi Patrimonio dell'umanità
La maggiore
biblioteca della città,
e una delle maggiori
italiane, è la
Biblioteca nazionale
Marciana. Essa si
trova in piazza San
Marco, dispone di
circa 1 000 000 di
Il Palazzo della Zecca, sede della
volumi, specializzata
Biblioteca nazionale Marciana Criterio (i)(ii)(iii)(iv)(v)(vi)
in filologia classica e
storia di Venezia, Pericolo Non in pericolo
possiede una delle più pregiate raccolte di manoscritti greci, Riconosciuto 1987
latini e orientali del mondo.[49] Il palazzo che la ospita è opera
dal
dell'architetto Jacopo Sansovino. La Marciana fu istituita
ufficialmente nel 1560, anche se già nel XIV secolo Scheda (EN) Venice and its
Francesco Petrarca ebbe l'idea di realizzare una biblioteca UNESCO Lagoon (http://whc.une
pubblica in questa città. Dopo la caduta della Repubblica, con sco.org/en/list/394)
la trasformazione delle Procuratie Nuove in Palazzo Reale, la (FR) Scheda (http://wh
biblioteca fu sposta in Palazzo Ducale, ma dopo la Prima c.unesco.org/fr/list/39
guerra mondiale, a causa degli esigui spazi e della crescita del 4)
patrimonio letterario, la biblioteca trovò una nuova sede
presso il Palazzo della Zecca.[50]

Presso l'ex-convento dei Frari, è presente l'Archivio di Stato di Venezia che, con i suoi 70 km di scaffali,
ospita la documentazione prodotta in mille anni dalla repubblica di Venezia, dalla nascita al XX secolo. Il
suo patrimonio è composto da una ricchissima collezione di pergamene, carte e disegni, conservati nelle
centinaia di stanze (le antiche celle dei frati) poste attorno ai chiostri, che testimoniano non solo la storia
della serenissima, ma anche di tutto il mondo che intratteneva con essa relazioni diplomatiche e
commerciali. Istituito nel 1815, dal 1866 vi affluiscono anche gli archivi prodotti dagli uffici dello Stato
italiano situati a Venezia.[51]

La biblioteca della Fondazione Querini Stampalia, in campo Santa


Maria Formosa con sede nel Palazzo Querini Stampalia, raccoglie
materiale di carattere prevalentemente scientifico e naturalistico,
assolvendo il ruolo di biblioteca civica della città grazie alla
disponibilità di circa 350.000 volumi.[52] La biblioteca fu voluta nel
1868 dal N.H. Giovanni Querini Stampalia, che moriva l'anno
successivo senza eredi diretti. Subì un importante intervento di
restauro da parte dell'architetto Carlo Scarpa tra 1959 e 1963 e più
recentemente da parte di Mario Botta.[53]
L'ex-convento di Santa Maria
Gloriosa dei Frari, sede dell'Archivio
La Fondazione Giorgio Cini gestisce una biblioteca sull'isola di
di Stato di Venezia
San Giorgio Maggiore, negli ambienti dell'ex monastero
benedettino, recentemente restaurata da Michele De Lucchi, che si
occupa di storia di Venezia, letteratura, musica, teatro e
melodramma, ma è specializzata soprattutto in storia dell'arte, cui è dedicato un nucleo di oltre 150.000
volumi e circa 800 testate di periodici, di cui 200 correnti.[54]

Importanti fondi specialistici sono inoltre quelli delle biblioteche universitarie di Ca' Foscari (oltre 830.000
volumi), dello IUAV (circa 170.000 volumi),[55] dell'Accademia di Belle Arti (circa 16.000 volumi
inventariati)[56] e del Conservatorio Benedetto Marcello (oltre 50.000 volumi).[57] Altre biblioteche con
rilevante numero di opere sono: la Biblioteca Monumentale del Seminario Patriarcale di Venezia (163'000
volumi e importanti altre opere d'arte) [58], e la Biblioteca dell'Istituto Cavanis (60'000 volumi) [59].

La comunità ebraica veneziana gestisce la biblioteca-archivio "Renato Maestro", sita nel Ghetto. Istituita
ufficialmente nel 1981, offre oggi circa 12.000 titoli e un "Catalogo libri ebraici antichi" che conta 2500
volumi risalenti ai secoli XVI-XIX.[60]

Presso l'isola di San Lazzaro degli Armeni la biblioteca è considerata la più significativa collezione di
manoscritti armeni conservati in Occidente. Fondata nel 1740 possiede 170.000 volumi di cui 4.500
manoscritti.[61]

Alcuni musei civici gestiscono anche biblioteche specialistiche dedicate: quella del Museo Correr (135.000
volumi moderni, oltre 8000 antichi e più di 12.000 manoscritti),[62] di Ca' Pesaro (oltre 25.000 volumi)[63],
del Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume di Palazzo Mocenigo (oltre 25.000 volumi e circa
13.000 figurini di moda),[64] e di Studi Teatrali di Casa Goldoni (oltre 30.000 volumi).[65]

Per quanto riguarda le biblioteche civiche, la "Rete Biblioteche Venezia" raggruppa 23 biblioteche di
pubblica lettura e specialistiche, delle quali sette si trovano nel centro storico, quattro nelle isole e dodici in
terraferma.[66] Come biblioteca centrale, a partire dal 1980, è stata designata la Biblioteca Civica di Mestre
VEZ, aperta al pubblico nel 1953 e dal 2013 trasferitasi presso Villa Erizzo, che conta circa 100.000
volumi e 60 testate di periodici in una superficie totale di 2 015 m².[67]

Scuole

Delle varie scuole secondarie di Venezia, vanno ricordati alcuni istituti storici, come i licei classici
"Foscarini", fondato nel 1807 con decreto di Eugenio di Beauharnais, viceré d'Italia e "Marco Polo",
istituito nel 1812. Tra i licei situati a Mestre, si può citare il liceo classico Raimondo Franchetti. Un altro
istituto storico è l'Istituto Cavanis del 1804 fondato da religiosi, grande polo più moderno è invece l'Istituto
Benedetti-Tommaseo.

A queste si può aggiungere la nota Scuola Navale "Morosini", che continua l'antico Collegio dei giovani
nobili, fondata il 2 ottobre del 1961 e con sede presso l'isola di Sant'Elena.[68]

Università

Venezia è un'importante sede universitaria italiana, infatti possiede


più di un'università. La più celebre è l'Università Ca' Foscari, che
offre i corsi di laurea in economia e commercio, lingue e letterature
straniere, lettere e filosofia, e scienze naturali. Nata nel 1868 come
prima Business School d'Italia e seconda in Europa, dopo quella di
Anversa[69], ha la sede principale presso Ca' Foscari, palazzo
gotico affacciato sul Canal Grande.

Per gli studi di architettura, moda, design e urbanistica, è presente


l'Università IUAV, istituita nel 1926, come seconda scuola di
architettura in Italia, dopo quella di Roma, per iniziativa di
Giovanni Bordiga, allora presidente dell'Accademia di Belle Arti
Facciata della sede dell'Università
di Venezia.[70]
Ca' Foscari, sul Canal Grande

L'Accademia di Belle Arti nasce il 24 settembre 1750 per volontà


del Senato veneto come "Veneta academia di pittura, scultura e
architettura", con Gianbattista Piazzetta quale primo presidente. Fra gli artisti che vi insegnarono si
ricordano: Tiepolo, Hayez, Ettore Tito, Alberto Viani, Carlo
Scarpa ed Emilio Vedova. La sede principale dell'ateneo è ospitata
nell'ex-Ospedale degli Incurabili, presso la fondamenta delle
Zattere.[71]

Sempre a Venezia, fin dal 1876 è presente il Conservatorio


Benedetto Marcello, ospitato a Palazzo Pisani.

Nel 1995 è stata fondata la


L'ex cotonificio, una delle sedi
Venice International
dell'Università IUAV
University, consorzio
internazionale di
formazione e ricerca, a cui
partecipano tra gli altri l'Università Ca' Foscari, lo IUAV,
l'Università Ludwig Maximilian di Monaco e l'Università
Autonoma di Barcellona. La sede dell'istituzione si trova nell'isola
di San Servolo, in un edificio che un tempo ospitava un
monastero.[72]
Il Monastero a San Servolo, sede
della Venice International University Venezia è inoltre l'unica città italiana sede di una Facoltà di Diritto
Canonico, la "San Pio X", eretta dalla Congregazione per
l'Educazione Cattolica nel 2008 all'interno dello Studium Generale
Marcianum. Voluta dall'allora cardinale Patriarca Angelo Scola, la facoltà ha sede nel restaurato palazzo del
Seminario patriarcale, adiacente alla Basilica della Salute. Fa parte del polo pedagogico accademico dello
Studium Generale Marcianum anche l'Istituto Superiore di Scienze Religiose "San Lorenzo Giustiniani",
eretto nel 2006, e parte della Facoltà Teologica del Triveneto.[73]

A Mestre si trovano la sede del corso di laurea in infermieristica dell'Università di Padova, il Laboratorio di
Scienza delle costruzioni dello IUAV e il Campus Scientifico di Ca' Foscari.

Memore della lunga tradizione marittima veneziana, nel 1999 la Marina Militare ha scelto la sede
dell'Arsenale di Venezia come sede dell'Istituto di studi militari marittimi per la formazione superiore dei
propri ufficiali.

Dentro il monastero di San Nicolò al Lido vi è la sede del Master Europeo in Diritti umani.[74]

Istituzioni culturali
L'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti è un'accademia italiana. L'Istituto "ha per fine
l'incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere ed arti". A questo scopo oltre
alla ordinaria attività accademica, promuove periodicamente manifestazioni di carattere
scientifico e umanistico, incontri di studio, convegni, seminari, scuole internazionali di
specializzazione e organizzazione di mostre d'arte.
L'Ateneo Veneto è un'istituzione che ha per scopo la collaborazione alla divulgazione delle
scienze, delle lettere, delle arti e della cultura, in ogni loro manifestazione. Le attività
promosse dall'Ateneo Veneto coinvolgono: storia, storia dell'arte e dell'oreficeria, musica,
medicina, cinema, teatro, economia, architettura e letteratura, coinvolgendo tutte le categorie
del sapere. Esse si svolgono in giornate dedicate alle varie attività nel corso dell'anno. Tutte
le attività promosse dall'istituto sono a ingresso libero e a titolo gratuito.
La Fondazione Giorgio Cini è un'ONLUS istituita dal conte Vittorio Cini. Lo scopo è quello di
promuovere il ripristino del complesso monumentale dell'isola di San Giorgio Maggiore e di
favorire lo sviluppo nel territorio di istituzioni educative, sociali, culturali e artistiche, in
collaborazione con quelle già esistenti. La Fondazione oltre alle proprie attività di ricerca,
mostre e convegni, spettacoli e concerti, accoglie congressi e convegni di organizzazioni
scientifiche e culturali e ospita iniziative di assoluta importanza nel campo dei rapporti
internazionali.
La Biennale di Venezia è una società di cultura nata nel 1895 con l'organizzazione della
prima Esposizione Biennale d'Arte del mondo al fine di stimolare l'attività artistica e il
mercato dell'arte nella città di Venezia. Ha il fine di promuovere le nuove tendenze artistiche
e organizza manifestazioni internazionali nelle arti contemporanee.

Musei

Media

Il quotidiano storico di Venezia è Il Gazzettino nella sua edizione


locale dedicata alla città. Fondato nel 1887 da Gianpietro Talamini,
la redazione del giornale ha avuto sede fino al 1977 presso Ca'
Faccanon a Venezia per poi trasferirsi in via Torino a Mestre dove
si trova. A partire dal 2002 anche Mestre ha il suo quotidiano, Il Palazzo Venier dei Leoni, sede della
Mestre[75]. Sempre nel 2002, iniziano le pubblicazioni dell'edizione Peggy Guggenheim Collection
di Venezia-Mestre del Corriere del Veneto che ha origine dalla
redazione del Corriere della Sera.[76] Nel 1984 è nato un giornale
dedicato alla città e provincia, la Nuova Venezia facente parte del
Gruppo Editoriale L'Espresso[77].

A Mestre, inoltre, ha sede l'emittente televisiva Televenezia, nata


nel 1978, di stampo generalista, trasmette in gran parte del Veneto
e dell'Emilia-Romagna[78].

L'emittente radiofonica di Venezia è Radio Venezia, che trasmette


in FM 92,400 – 103,500 MHz[79]. Dal 1978 è presente anche
Radio Vanessa, unica radio a trasmettere dal centro storico di
Venezia sui 101.800 FM.[80] Ca' Rezzonico, museo dell'700
Veneziano
A partire dal 3 luglio 2009 il comune di Venezia è stato
gradualmente coperto dal Wi-Fi, garantendo ai residenti una
connessione gratuita[81][82].

Arte

La storia artistica veneziana si è sviluppata nei secoli in modo singolare e anacronistico, rispetto al resto
dell'Europa, seguendo un percorso di originalità e di lenta elaborazione degli influssi esterni. Nata come
città bizantina, Venezia è stata a lungo condizionata artisticamente dai suoi rapporti con il mondo arabo.[83]

Se il precursore della pittura veneta è stato certamente Paolo Veneziano (1300–1365), a cui va attribuito il
ruolo di mediatore tra il gusto bizantino e le nuove influenze di Giotto, il pittore Giovanni Bellini (1433–
1516) fu l'anello di congiunzione tra il Rinascimento italiano e gli sviluppi della pittura lagunare. Oltre a
Bellini, tra i massimi esponenti della scena artistica veneziana del XV-XVI secolo si ricordano Giorgione
(1478 circa–1510), Tiziano Vecellio (1488 circa–1576) e il Tintoretto (1518–1594). Ancora Palma il
Vecchio (1480–1528) esaltato dal Vasari, Jacopo Palma il Giovane (1549–1628), il ritrattista Lorenzo Lotto
(1480–1556) o il manierista Paolo Veronese (1528–1588) il produttore di Telero Vittore Carpaccio (1465–
1525/26) e ancora Sebastiano del Piombo (1485–1547), amico e collaboratore di Michelangelo.[84]
Nel XVIII secolo, Venezia è uno dei centri culturali e artistici più
importanti al mondo. Ai pittori veneziani di questo periodo
vengono commissionati moltissimi lavori, che vanno dalla pittura
sacra per le chiese alla decorazione dei numerosi e sontuosi palazzi
che sorgono in città. Tra di loro troviamo Giovanni Battista Pittoni
(1687–1767) e Giovanni Battista Tiepolo (1696–1770) che dipinge
in Italia e in Europa.[85] Si sviluppa una scuola di Vedutismo dove
emergono il Canaletto, al secolo Giovanni Antonio Canal (1697–
1768), Francesco Guardi e Bernardo Bellotto (unico nipote e
allievo di Canaletto 1721–1780). Bisogna anche citare l'artista El
Greco (1541–1614) cittadino della Repubblica di Venezia che
ebbe un enorme successo in Spagna.

Verso la fine del 1700 lo scultore Antonio Canova lavora


esclusivamente a Venezia influenzando l'arte dell'epoca tanto da
essere ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo.[86] Da in alto a sinistra in senso orario:
Tiziano, Tintoretto, Bellini, Giorgione
Numerosissime sono le chiese della città che conservano le opere
di questi grandi artisti del Rinascimento veneziano; tra le
pinacoteche cittadine principali: le Gallerie dell'Accademia, il museo Correr e Pinacoteca Egidio Martini
ospitata a Ca' Rezzonico.

Con la caduta della Serenissima e la successiva dominazione austriaca del XIX secolo, la vita artistica della
città si spegne fino al Risorgimento. Tra i numerosi artisti contemporanei sono da citare il veneziano
d'adozione Virgilio Guidi (1891–1984), autore di vedute della laguna,[87] Emilio Vedova o l'architetto
designer Carlo Scarpa oppure il pittore Mario Deluigi.

Cinema

Grazie alle sue caratteristiche ambientali e al suo passato storico, la


città di Venezia è stata impiegata come sfondo per numerose
pellicole cinematografiche. Nel cinema italiano, Venezia è stata
l'ambientazione per le vicende narrate in Venezia, la luna e tu
(1958) di Dino Risi, Anonimo veneziano di Enrico Maria Salerno
(1970), Dimenticare Venezia di Franco Brusati (1979). La città è
Il simbolo del Leone d'Oro della stata lo sfondo per raccontare, a metà tra storia e romanzo, le vite
Mostra internazionale d'arte di personaggi come Giordano Bruno di Giuliano Montaldo (1973)
cinematografica di Venezia e del Casanova diretto da Lasse Hallström e interpretato da Heath
Ledger (2005).

La città è stata teatro delle opere shakespeariane dell'Otello diretto da Orson Welles (1952) e del Mercante
di Venezia di Michael Radford e con protagonista Al Pacino (2004); Venezia è stata inoltre l'ovvia scelta per
lo sfondo della trasposizione del romanzo di Thomas Mann Morte a Venezia, diretto da Luchino Visconti
(1971), ed è una delle ambientazioni per La leggenda degli uomini straordinari di Stephen Norrington
(2003), adattamento dell'omonimo fumetto di Alan Moore.

Hollywood ha scelto la città come teatro per sequenze in film di genere tra il thriller e l'azione, a partire da
Nikita (1990) di Luc Besson e passando per The Italian Job (2003) di F. Gary Gray con Mark Wahlberg e
The Tourist (2010), diretto da Florian Henckel von Donnersmarck e interpretato da Angelina Jolie e Johnny
Depp. Il campione d'incassi Indiana Jones e l'ultima crociata di Steven Spielberg (1989) ha numerose
scene ambientate nella città, così come il personaggio di James Bond è transitato a Venezia per i film A 007,
dalla Russia con amore di Terence Young (1963), Agente 007 - Moonraker - Operazione spazio di Lewis
Gilbert (1979) e Agente 007 - Casinò Royale di Martin Campbell (2006).

Letteratura

Tra i veneziani più conosciuti vi è Marco Polo (1254–1324) autore


de Il Milione, divenuta l'opera più famosa per la conoscenza del
mondo asiatico e della Cina nell'Europa del Medioevo. Altri
importanti letterati sono Paolo Sarpi, Francesco Algarotti, Pietro
Bembo e Riccardo Selvatico.

Venezia è una città legata a filo doppio alla scrittura, da un punto di


vista tecnico innanzitutto poiché è stata sede della prima tipografia
italiana, condotta da Aldo Manuzio (1449–1515) e restò
importante centro tipografico tanto che nel Settecento vi si
Libro stampato da Aldo Manuzio
stampava ancora la metà dei libri prodotti in Italia. Tra le opere
stampate a Venezia anche un testo di matematica: la Pratica
d'arithmetica e geometria di Lorenzo Forestani.

A Venezia hanno scritto: Maffio Venier (1550–1586), poeta erotico, Carlo Goldoni (1707 –1793) e Carlo
Gozzi (1720–1806) tra i principali autori della commedia dell'arte dialettale e italiana, e Giacomo Casanova
(1725–1798), scrittore prolifico ricordato soprattutto per la sua autobiografia Histoire de ma vie (Storia
della mia vita), che si identifica con Venezia anche per la fama libertina che la città aveva nel Settecento,
già cantata anche dal poeta Giorgio Baffo.

Altri scrittori illustri sono Ugo Foscolo (1778–1827) nato a Zante allora Repubblica di Venezia, e Giacinto
Gallina (1852–1897) commediografo e erede della commedia goldoniana.

Di Venezia si è scritto moltissimo, basti ricordare Shakespeare (1564–1616) che vi ambienta l'Otello e Il
mercante di Venezia.

Thomas Mann è l'autore del romanzo La Morte a Venezia (1912).

Venezia ha ospitato e ispirato la poetica di Ezra Pound, il quale pubblicò e scrisse nella città la sua prima
fatica letteraria A lume spento. Sempre a Venezia, Pound morì nel 1972 e i suoi resti sono seppelliti al locale
cimitero dell'isola di San Michele.

Lo scrittore francese Philippe Sollers ha passato gran parte della sua vita a Venezia e ha pubblicato un
Dizionario per gli amanti di Venezia (2004).

Gabriele D'Annunzio ambienta a Venezia Il fuoco e nel periodo di convalescenza mentre soggiorna nella
residenza da lui denominata "Casetta Rossa" sul Canal Grande, scrive il Notturno.

Iosif Brodskij ha passato lunghi periodi a Venezia a cui ha dedicato il libro Fondamenta degli incurabili.[88]
Tra gli altri autori che hanno trascorso periodi veneziani durante i quali hanno scritto figurano anche Henry
James, Marcel Proust e John Ruskin.

Il disegnatore Hugo Pratt ha passato buona parte della sua vita a Venezia lavorando a stretto contatto con il
fumettista Lele Vianello.

Lo scrittore Tiziano Scarpa ambienta a Venezia i romanzi Venezia è un pesce, Occhi sulla graticola, Stabat
Mater, In gita a Venezia con Tiziano Scarpa e Il cipiglio del gufo.[89]
I romanzi La reliquia di Costantinopoli e Ultimo Carnevale di Paolo Malaguti sono ambientati a
Venezia.[90][91]

Musica

Le prime testimonianze musicali a venezia si hanno intorno al VI


secolo durante il periodo bizantino, ma il periodo di massima
attività fu tra il XV e il XIX secolo quando la scuola veneziana si
impose come una delle realtà musicali più importanti del
mondo.[92]

Centro della scuola veneziana era la basilica di San Marco con i


suoi due organi che accompagnavano i cori a cappella in polifonia
vocale. La figura del Maestro di Cappella nasce nel 1436 con
Johannes de Quadris e si stabilizza con Pietro de Fossis (1491–
1525) succeduto dal fiammingo Adrian Willaert (1527–1562) che
ebbe il merito di aver reso la città un centro formativo e innovatore
nel campo musicale, arrivando a definire lo "stile veneziano". Se in
questo periodo la produzione di musica profana è dominante, la
musica sacra ha come validi esponenti Andrea (1533–1588) e
Ritratto di Antonio Vivaldi
Giovanni Gabrieli (1557–1612) che ne rappresenteranno le
espressioni più alte. Il compositore Claudio Monteverdi (1567–
1643) segnò il passaggio dalla musica rinascimentale a quella
barocca, abbandonando la forma a cappella per quella concertale, i madrigali.[93]

Tra gli altri esponenti della scena musicale veneziana del XVI secolo possiamo ricordare l'organista Claudio
Merulo (1533–1604), il compositore Giovanni Croce (1557–1609) e il teorico musicale Gioseffo Zarlino
(1517–1590). La scuola veneziana accolse anche musicisti di altri paesi, tra i quali Hans Leo Hassler e
Heinrich Schütz, "il padre della musica tedesca".[92]

Nel 1637, a Venezia, venne inaugurato il primo teatro pubblico, il celebre San Cassiano dove, grazie al
contributo di Francesco Mannelli, viene organizzata in occasione del carnevale la prima stagione lirica
pubblica. Negli anni successivi verranno aperti numerosi nuovi teatri, Venezia diventò così un importante
centro propulsivo del melodramma in concorrenza con Roma.[93]

Nel secolo successivo, lo stile musicale della città lagunare iniziò ad essere influenzato da contaminazioni
estere. Il dramma giocoso fu predominante sulla scena musicale e il suo maggior esponente fu il
compositore Baldassare Galuppi (1706–1785). In quegli anni Venezia fu la città natale anche del celebre
violinista Antonio Vivaldi (1678–1741), grande esponente della musica d'insieme, a cui si affiancarono i
compositori Tomaso Albinoni (1671–1751) e Giuseppe Tartini (1692–1770).[92] Da ricordare anche
Alessandro Marcello (1673-1747) autore del celebre "adagio per oboe in re minore" e fratello maggiore di
Benedetto Marcello (1686–1739) a cui è intitolato il Conservatorio di Musica della città.

La Cappella Marciana, diretta da Marco Gemmani, è ancora in attività e viene considerata, insieme a quello
della Cappella Sistina, uno dei due cori liturgici storicamente più importanti d'Italia. Ininterrottamente fin
dal 1490 a San Marco vi sono sempre stati un Maestro e un organista.[94]

Nel XX secolo ricordiamo: Ermanno Wolf-Ferrari (Venezia, 12 gennaio 1876 – Venezia, 21 gennaio 1948),
il compositore Luigi Nono (1924–1990) e il direttore d'orchestra Giuseppe Sinopoli (1946–2001).

Dal 1965 fino al 1981 è stata sede della Mostra internazionale di musica leggera assegnando come premio
la Gondola d'oro.
Dal 1966 irrompe nella scena musicale italiana e internazionale il
gruppo musicale Le Orme, esponenti del rock progressivo.

Il 14 luglio 1989, la città ospitò un contestatissimo concerto dei


Pink Floyd. Il concerto, gratuito e trasmesso in mondovisione, si
tenne su un palco galleggiante di fronte a Piazza San Marco.[95] In
quegli anni è attivo in città un gruppo reggae, i Pitura Freska, che
nel 1991 pubblicano un album con una canzone al riguardo[96].

La Biennale di Venezia organizza i Festival di musica


contemporanea.[97]

Nel 2014 la città di Venezia è stata sede dell'8º Festival della


coralità veneta svoltosi nella Scuola Grande di San Giovanni
Evangelista.
Tomaso Albinoni
Cucina

La cucina veneziana è ovviamente caratterizzata da pescato ma


non solo: i prodotti degli orti delle isole, il riso della terraferma, la
cacciagione, la pesca nell'alto Adriatico, la polenta. Venezia
mescola tradizioni locali a influenze lontanissime che vengono dai
millenari contatti commerciali.

Le sarde in saor, sarde marinate in grado di conservarsi nelle


lunghe navigazioni. I risi e bisi, il fegato alla veneziana, il risotto
nero con le seppie, i cicchetti bocconcini raffinati e prelibati,
Baicoli antipasti o da gustarsi tutto il giorno con un bicchierino di
prosecco. Non solo: Venezia è famosa per l'anguilla (in veneziano
bisàto) marinata; per i biscotti ovali e dorati chiamati baicoli, e per
i vari tipi di dolci come il "pan del pescatore", con mandorle e pistacchi; la crema fritta veneziana; i bussolai
dell'isola di Burano (biscotti al burro e pasta frolla fatti ad "S" o ad anello); le chiacchiere dette anche
galani, o bugie, o crostoli; la fregolotta (una torta friabile alle mandorle); il budino di latte chiamato rosada e
i biscotti di semolino giallo chiamati zaléti.

Eventi

Venezia ospita un gran numero di eventi e manifestazioni a valore


internazionale. Con oltre 300 enti e associazioni pubbliche e
private coinvolte nell'organizzazione, 2886 eventi distribuiti in
20214 giornate pari ad una media di 56 eventi al giorno (dati del
2014).[98]

Nel campo culturale l'evento di maggior rilievo è la Biennale di


Venezia, nata come società di cultura nel 1895, che comprende al
suo interno varie esposizioni multidisciplinari suddivise in settori
tra cui: l'esposizione internazionale d'arte (tutti gli anni dispari), la Maschere al Carnevale di Venezia
mostra internazionale di architettura (tutti gli anni pari) e la Mostra
internazionale d'arte cinematografica che si tiene annualmente tra
la fine di agosto e l'inizio di settembre.
Tra gli eventi folcloristici il celebre Carnevale di Venezia, che si svolge dal tredicesimo giorno di quaresima
al giorno precedente il Mercoledì delle ceneri. Esso risulta essere uno dei carnevali più antichi del mondo,
famoso per le sue maschere attira moltissimi visitatori.

La Regata delle Antiche Repubbliche Marinare è una rievocazione storica, istituita nel 1955, che si tiene
ogni quattro anni in un giorno compreso tra la fine maggio e l'inizio di luglio, mentre la prima domenica di
settembre di ogni anno si tiene la Regata storica che mischia folclore con l'evento sportivo. In maggio si
svolge la Vogalonga evento non competitivo che richiama imbarcazioni e rematori da tutto il mondo.

In ottobre si svolge la Maratona di Venezia mentre dal 2015 si svolge in giugno il CMP Venice night trail
una corsa notturna di 16 km.[99]

Tra le ricorrenze religiose, la festa della Madonna della Salute (21 novembre) che costituisce festività locale,
la festa della Sensa in occasione dell'Ascensione, la festa del Redentore (terza domenica di luglio) e la festa
di san Marco che si tiene ogni 25 aprile.

Tra gli appuntamenti fieristici di notevole importanza vi è il Salone nautico internazionale in primavera.[100]
Un popolare appuntamento di primavera è inoltre la marcia non competitiva Su e zo per i ponti che si snoda
per le calli e i ponti del centro storico.

In ottobre viene svolta la competizione di Vela (sport) Veleziana organizzato dalla Compagnia della
Vela[101]

Geografia antropica

Urbanistica

Il territorio del comune di Venezia è amministrativamente diviso in sei municipalità e si presenta nettamente
diviso nelle due realtà della Venezia insulare (centro storico e isole) e della terraferma.

Il centro storico di Venezia sorge in mezzo alla laguna omonima su un totale di centodiciotto isolette,
consolidate nei secoli grazie a palificazioni in legno[102], che ne hanno permesso l'urbanizzazione. Alcune
di queste isole sono raccolte in gruppi organici tra di loro mentre altre risultano più disperse. Le 118 isolette
sono separate da canali navigabili e collegate tra loro da ponti ad uso esclusivamente pedonale.

L'estensione totale del centro storico, escluse le acque interne e le isole maggiori, è pari a 797,96 ettari, il
che ne fa uno dei centri storici più grandi d'Italia e d'Europa. Calcolando l'estensione dell'intera I
Municipalità, includendo dunque le isole della Laguna quali Murano e Burano, la superficie totale della
Venezia insulare ammonta, escluse le acque interne, a 1688,91 ettari.

La parte storica della città viene tradizionalmente suddivisa in sei


sestieri: Dorsoduro, Santa Croce, San Polo, San Marco,
Cannaregio e Castello. I sestieri della città antica si articolano
intorno alla doppia ansa del Canal Grande, la via d'acqua
principale da cui si snoda una fitta rete di circa 158 canali
minori.[103]

Nel secondo dopoguerra sono state edificate molte nuove zone


nell'isola di Venezia. Di nuova costruzione sono ad esempio il
Veduta di Venezia all'imbrunire
quartiere di Sacca Fisola, la nuova isola del Tronchetto (con 17
ettari di laguna interrati) e l'area Saffa a Cannaregio.
Nella laguna attorno al centro storico si trovano numerose isole edificate, alcune ormai disabitate. Tra le
isole maggiori (che fanno parte anch'esse del comune) si ricordano Murano e Burano, celebri
rispettivamente per la lavorazione del vetro e dei merletti, Torcello, Sant'Erasmo, Pellestrina e la lunga e
sottile isola del Lido con i suoi stabilimenti balneari.

Nella terraferma si trovano i due grossi centri di Mestre e Marghera, oltre ad altre località minori. Tali centri
hanno avuto un grosso sviluppo dopo il secondo dopoguerra, come sfogo per l'espansione edilizia di
Venezia, che non disponeva di spazi edificabili nella laguna circostante, e hanno pertanto l'aspetto di città
moderne. Nella terraferma risiedono circa i due terzi della popolazione del comune.

Panorama del Canal Grande

Il territorio comunale di Venezia può essere diviso in centro storico, a cui appartiene il primo nucleo della
città ed è costituito da un insieme di isole poste nel centro della Laguna di Venezia e la parte posta sulla
terraferma che si estende per 130,03 km².

Il centro storico è sempre stato isolato dalla terraferma (cosa che in più occasioni ha rappresentato un
efficiente sistema difensivo) fino al 1846, quando fu ultimato il ponte ferroviario, affiancato, nel 1933, dal
Ponte della Libertà, aperto al traffico stradale. Il corpo principale della città visto dall'alto ha l'aspetto di un
pesce[104], con la coda rivolta verso est.

Il centro storico di Venezia è stato suddiviso nell'XI secolo in sei sestieri: Cannaregio, Castello, Dorsoduro,
Santa Croce, San Marco e San Polo. Dal punto di vista ecclesiastico, Venezia è suddivisa in 70 parrocchie.

I sestieri si sviluppano su 118 isolette collegate da 354 ponti e divise da 177 tra rii e canali. A Venezia si
possono inoltre trovare diversi ambienti urbani caratteristici della città, quali la calle, il sotoportego, la ruga,
la corte, il campo, il campiello, la riva, la fondamenta e la salizada. I nomi delle calli e dei campi sono
dipinti sui muri (si tratta dei cosiddetti nizioleti) eccezion fatta per Corte Cappello, a Castello.

I canali principali della città sono il Canal Grande e il Canale della


Giudecca. Il primo taglia in due la città tracciando una "S" (divide
Venezia in due zone nettamente distinte: "de ultra", al di là
dell'acqua, e "de citra", al di qua, distinzione ancora corrente,
molto sentita dalla popolazione), il secondo, disponendosi a sud
della città, separa il centro storico propriamente detto dall'isola
della Giudecca ed è molto trafficato dalle grosse navi da carico e
Il canale della Giudecca passeggeri che vanno ad attraccare alla Stazione Marittima.
Anticamente le vie maggiormente usate erano proprio quelle
d'acqua, che fornivano la visione principe della città: questo spiega
perché alcune facciate importanti di palazzi diano su rii anche non molto larghi.
Nel tempo hanno avuto luogo discussioni sul futuro di Venezia. Già nel Cinquecento c'era chi, il proto
Cristoforo Sabbadino, progettava il mantenimento dell'acqua e chi, lo scrittore Alvise Cornaro, auspicava il
riscatto dal passato eliminando i canali. L'acqua ha sempre dato preoccupazioni. Richiede cure, investimenti
cospicui per evitare l'impaludamento quanto l'allagamento. L'acqua nello stesso tempo, però, attrae e
affascina e, senza di essa, Venezia perderebbe senso.
Una ricerca del 2014 condotta in collaborazione con l'UNESCO di Venezia ha identificato i principali
fenomeni usuranti e di degrado che compromettono la stabilità dell'equilibrio di sistema e la sopravvivenza
del tessuto urbano: il problema dell'acqua alta, il moto ondoso da vento e da traffico acqueo,
l'inquinamento, il degrado del patrimonio edilizio e delle pavimentazioni, i cambiamenti di destinazione
d’uso dovuti alla progressiva perdita di popolazione residente, le modificazioni della struttura del
commercio locale, oltre alla crescente pressione antropica determinata dai flussi turistici.[105]

La conformazione e il terreno su cui sorge Venezia hanno richiesto la soluzione a diversi problemi nella
costruzione degli edifici e nell'urbanistica della città[106].

Il consolidamento delle fondamenta, ottenuto piantando


nel terreno instabile delle isole lagunari dei pali di
legno.
L'assenza di fonti di acqua potabile ha portato allo
sviluppo dei campi e campielli, dove la stessa area
urbana veniva usata come un'enorme cisterna, isolata
dalle infiltrazioni della laguna con argilla e riempita di
sabbia per la raccolta e il filtraggio dell'acqua piovana,
infine un pozzo al centro del campiello permetteva
La Punta della Dogana
l'approvvigionamento di acqua potabile. Spesso le vere
da pozzo sono vere e proprie opere d'arte in marmo
bianco, se ne contano 600 circa ma, prima della
costruzione dell'acquedotto nel 1858, ne esistevano 6782 in tutta la città.[107][108]
L'adeguamento delle abitazioni con ingressi via acqua per l'accesso delle persone e dei
magazzini per il carico scarico delle merci.

Architettura, a Venezia, significa anche "architettura" del paesaggio e dell'ambiente.

Il delicato equilibrio della laguna, che risente dell'apporto di sedimenti e di acqua dolce dai fiumi,
dell'invasione dell'acqua marina in base alle maree e al vento, ha reso necessario l'attento controllo del
regime delle acque nel corso dei secoli, in ciò Venezia è stata maestra nel passato modellando la laguna con
interventi idraulici e di gestione ambientale e trovando un equilibrio tra laguna e città. Tale equilibrio si è
rotto nel corso del XX secolo a causa dell'intervento umano portando all'aggravamento del fenomeno
dell'acqua alta[109]. Il progetto MoSE, ormai deciso da parte del Governo Nazionale per salvare Venezia
dalle acque alte[110] è contestato da alcuni ambienti cittadini.[111]

Un elemento tipico dell'architettura di Venezia è la patera.

Come già accennato, il primo nucleo della città, ergo, il centro storico, è costituito da un insieme di isole
poste nel mezzo della laguna di Venezia, sulla costa adriatica nord-occidentale (golfo di Venezia), per un
totale di circa 60 000 abitanti. A queste si aggiungono la maggior parte delle isole dell'estuario (circa
30 000 abitanti) e la terraferma (circa 180 000) che con i suoi 130,03 km² di estensione, rappresenta l'83%
delle superfici emerse del territorio.

Il centro storico è sempre stato isolato dalla terraferma (cosa che in più occasioni ha rappresentato un
efficiente sistema difensivo) fino al 1846, quando fu ultimato il ponte ferroviario, affiancato, nel 1933, dal
Ponte della Libertà, aperto al traffico stradale; lungo 4 km collega Mestre a piazzale Roma. Dista circa
37 km da Treviso e 40 km da Padova.
Suddivisioni storiche

Venezia è tradizionalmente divisa, fin dall'XI secolo in sei sestieri:


Dorsoduro, Santa Croce, San Polo, San Marco, Cannaregio e
Castello. I confini territoriali comunali subirono però, dopo l'unità
d'Italia, numerose variazioni. Nel 1883 venne annesso il comune di
Malamocco. Successivamente entrarono a far parte del comune di
Venezia Marghera di Mestre (1917), Pellestrina (1923), Murano, Sestieri di Venezia:
Burano e Ca' Savio di Burano (1924) e infine Chirignago, Cannaregio
Zelarino, Mestre, Malcontenta di Mira e Favaro (1926). Castello
Dorsoduro
Negli anni settanta si accese il dibattito sulla separazione dal San Marco
San Polo
comune di Venezia di tutta la zona della cosiddetta Terraferma Santa Croce
veneziana. Nei tre referendum consultivi del 1979, 1989 e 1994 la
maggioranza della popolazione si espresse contro la separazione.
La zona di Cavallino-Treporti divenne invece comune autonomo
nel 1999 a seguito del risultato positivo del referendum svoltosi il
13 dicembre 1998. A seguito dell'esperienza positiva del comune
di Cavallino-Treporti, nel 2003 venne riproposta per la quarta volta
alla cittadinanza la tematica della separazione dell'area di Mestre e
della terraferma dalla Venezia insulare; anche quest'ultima
consultazione referendaria ebbe esito negativo e inoltre non venne
raggiunto nemmeno il quorum come pure nel quinto referendum
del 2019, nonostante per la prima volta la maggioranza degli Vista del Lido
elettori recatisi alle urne si sia espressa in maniera favorevole alla
separazione.

Suddivisioni amministrative

Il comune di Venezia è amministrativamente suddiviso nelle


seguenti municipalità[112][113]:

1. Municipalità di Venezia-Murano-Burano (altrimenti detta


Venezia insulare) (60 198 ab. e 211 km²) (ex Quartieri
numero 1 San Marco – Castello – Sant'Elena, numero 2 Vista di Burano
Cannaregio, numero 3 Dorsoduro – San Polo – Santa
Croce, numero 4 Giudecca – Sacca Fisola, numero 7
Murano e numero 8 Burano)
2. Municipalità di Lido-Pellestrina (altrimenti detta Venezia
litorale) (20 183 ab. e 72 km²) (ex Quartieri numero 5
Lido - Malamocco – Alberoni e numero 6 Pellestrina –
San Pietro in Volta)
3. Municipalità di Favaro Veneto (23 873 ab. e 45 km²) (ex
Quartiere 10 Favaro)
4. Municipalità di Mestre-Carpenedo (altrimenti detta
Mestre centro) (89 373 ab. e 24 km²) (ex Quartieri
numero 11 Carpenedo Bissuola, numero 15 Piave Vista di Piazza Ferretto a Mestre
1866, numero 13 San Lorenzo 25 aprile, numero 12
Terraglio)
5. Municipalità di Chirignago-Zelarino (altrimenti detta Mestre ovest) (39 083 ab. e 26 km²) (ex
Quartieri numero 14 Cipressina – Zelarino – Trivignano e numero 16 Chirignago – Gazzera)
6. Municipalità di Marghera (28 645 ab. e 35 km²) (ex Quartiere 17 Marghera – Catene e
numero 18 Malcontenta)

Le municipalità furono istituite il 7 febbraio 2005 e divennero operative dal 21 aprile dello stesso anno. In
precedenza, il territorio comunale era diviso in 13 quartieri (18 fino al 1997)[114].

Economia
Venezia è stata per quasi un millennio una città di commerci, diventata potente grazie alla sua posizione
difensiva (da invasioni terrestri) e nelle sue istituzioni ad uso dei mercanti.

Dopo la decadenza ottocentesca, nel Novecento la città ha trovato nuove risorse nel turismo.

Agricoltura

L'agricoltura conta sulle aree rurali della terraferma, in particolare quelle che si estendono a sud di
Marghera e a est di Mestre. Degna di nota è anche l'orticoltura ancora praticata in varie isole della laguna
che, più per la quantità, spiccano per la qualità e la specificità dei prodotti (tipico il carciofo violetto di
Sant'Erasmo). Nel 2007 si contavano 917 imprese agricole nel territorio comunale (compreso Cavallino-
Treporti), in netto calo rispetto al quinquennio precedente[115].

Pesca

La pesca si basa su 366 imprese[115].

La Vongola filippina (Tapes philippinarum), differente dalla Vongola verace italiana (Tapes
decussatus)[116], detta in veneziano caparòssoło, introdotta nel Mediterraneo negli anni settanta e
recentemente diffusasi in laguna[117], ha influito sulle forme di pesca tradizionale, la pesca del novellame e
la pesca della mołéca; la mołéca è il granchio in una fase dello sviluppo (ovvero, durante il cambiamento
della muta) in cui mancano parti dure ed è completamente molle, è una prelibatezza gastronomica e la sua
pesca, compiuta ormai da pochi, si svolge secondo una tecnica immutata da secoli, trasmessa di padre in
figlio e che richiede una decina di anni per la formazione del pescatore[118]. Negli ultimi anni si sono
verificati episodi di criminalità legati alla pesca illegale di vongole in terreni inquinati[119][120].

Secondo il Censimento dell'Industria e dei Servizi del 2001[121], al settore primario partecipavano 760
addetti, pari al lo 0,5% della forza lavoro occupata nel comune.

Artigianato

Vista l'importanza del turismo, l'artigianato tipico è ben vivo in città. Tra i prodotti più noti, si ricordano i
vetri di Murano e i merletti di Burano. È ancora attivo qualche squero, il cantiere dove si costruiscono e si
riparano le imbarcazioni veneziane, come le gondole, secondo i metodi tradizionali.

Industria

L'industria del comune si basa sul polo di Porto Marghera, notevolmente ridimensionato rispetto a qualche
decennio fa. L'inquinamento dell'aria è un problema ben conosciuto e che coinvolge tutta l'area della
pianura padana, anche se è praticamente inesistente il traffico veicolare nella città storica si registrano gli
stessi livelli di particolato Pm10 che si registrano sulla terraferma[122].
Il polo petrolchimico di Marghera genera emissioni di inquinanti
nell'aria e nell'acqua della laguna. Una recente indagine ha rilevato
le quantità per una serie di sostanze emesse in atmosfera distinte
per settore di attività, leggiamo che in un anno (dati relativi al
1999) vengono emesse 23 000 t di ossidi di azoto, 27 000 t di
ossidi di zolfo, 1 500 t di particelle sospese e ancora metalli come
9 t di ferro, 3 t di rame, 1, 5 t di piombo e così via[123]. Se in un
primo tempo, all'inizio del Novecento, il polo industriale era visto
come fonte di progresso e di benessere economico, nel corso dei
La nave da crociera Costa Favolosa
decenni nella popolazione si è sviluppato un atteggiamento sempre
in costruzione a Porto Marghera
più critico, fino a sfociare nel celebre, e tormentato, mega processo
al petrolchimico che ha visto fronteggiarsi come parte civile i
lavoratori e familiari di lavoratori del petrolchimico, le autorità
civili (tra queste la Regione Veneto, la Provincia e il Comune di Venezia insieme alla Presidenza del
Consiglio e al Ministero dell'Ambiente) associazioni ambientaliste e sindacali contro ventotto imputati e
responsabili civili le maggiori aziende chimiche (Edison, Syndial (ex EniChem), Eni e Montefibre), il
processo si è chiuso nel maggio del 2006 con la sentenza di Cassazione[124][125][126].

Al settore energetico (acqua, elettricità, gas) fanno capo 2 214 lavoratori. Gli addetti delle industrie
estrattive e chimiche sono 7 176, quelli delle industrie metallurgiche 9 203; gli addetti all'edilizia sono
7 144. Le altre industrie riguardano 4 983 lavoratori[121].

Importante l'industria navale presente con la Fincantieri.

Servizi

Il settore trainante della economia veneziana è quello dei servizi.


Nel commercio operano 35 629 unità, nei trasporti, nelle
comunicazioni e nel settore informatico 7 346; credito e
assicurazioni riguardano 22 262 lavoratori, mentre gli addetti ad Porto Marghera al tramonto
altri servizi e alla pubblica amministrazione sono 37 070[121].

La raccolta dei rifiuti urbani e il servizio idrico sono effettuati da Veritas.

Turismo

I dati ufficiali delle presenze turistiche inseriscono Venezia al terzo posto in Italia per numero di visitatori
dopo Roma e Milano nel 2015[127] e 2016[128] con oltre 10 milioni di presenze. Per valutare adeguatamente
il fenomeno, è però da considerare che diversi milioni di persone all'anno visitano Venezia soggiornando
nei vicini comuni di Cavallino-Treporti (fino al 1999 quartiere del Comune di Venezia, 6 milioni di
presenze turistiche nel 2017), Jesolo (5,3 milioni), Caorle (4,2 milioni), collegati alla città con linee dirette
sia private che pubbliche. Visite giornaliere a Venezia vengono organizzate da diversi tour operator della
zona del Lago di Garda e di tutte le località turistiche principali del Veneto, così come anche – via
catamarano – dalle vicine coste istriane, con corse giornaliere nel periodo estivo da Rovigno, Parenzo, Pola,
Pirano e Umago.

Meta di viaggio da secoli, i primi testi dedicati alla scoperta di Venezia ad uso dei viaggiatori risalgono
ancora al XV secolo[129]. Venezia era una tappa obbligata del Grand Tour (espressione da cui derivò la
parola turismo) che a partire dal XVII secolo veniva intrapreso dai giovani aristocratici europei per
perfezionare il loro sapere. Su Venezia lasciarono le proprie impressioni di viaggio, pensieri o aforismi
alcuni dei massimi scrittori e pensatori europei e mondiali, quali Goethe, Mann, Nietzsche, Proust,
Stendhal, Byron, Pirandello, D'Annunzio, Hemingway, Dostoevskij e molti altri.

Il turismo ha assunto sempre più un peso decisivo per l'economia della città, tanto da rendere via via
problematico negli anni il rapporto fra la città storica con i suoi delicati equilibri e le masse di turisti in
visita, spesso frettolosa[130].

La legge di bilancio per il 2019 ha introdotto la possibilità di introdurre una "tariffa di sbarco" anticipata dai
vettori di trasporto (pullman, aerei, navi da crociera) che accedono alla città antica di Venezia, estendendo la
possibile imposizione comunale della tassa di soggiorno anche ai flussi giornalieri di turisti[131]. La
tassazione si propone anche il fine di «conseguire un effetto selettivo e moderare l'accesso delle cosiddette
grandi navi alla zona lagunare»[131].

Inquinamento
Una tra le varie cause di inquinamento è il passaggio delle navi da crociera e di altre imbarcazioni turistiche
nella laguna. Attraverso uno studio realizzato da Transport & Environment[132], gli studiosi hanno messo a
paragone l’impatto ambientale di 68 navi da crociera con le circa 111.000 automobili registrate nell’area
comunale (Marghera e Mestre incluse): le prime hanno emesso diossido di zolfo in quantità 20 volte
maggiore rispetto alle seconde. È stato anche rilevato inoltre il 138% in più di monossido di azoto (un gas
sempre derivante dalla combustione che può portare a malattie infiammatorie croniche delle vie respiratorie
e alla riduzione dell’attività polmonare) e il 20% in più di Pm2.5. A questi ultimi due agenti inquinanti in
particolare sono state attribuite rispettivamente 20.000 e 60.000 morti premature in Italia solo nel 2018. Se
68 navi inquinano molto più di 111.000 automobili, è facile dedurre l’impatto ambientale del crocierismo a
Venezia, dove di questi colossi ne passano in media due al giorno. Perdipiù, a causa della mancanza di
infrastrutture adatte, durante la sosta le navi mantengono i motori accesi per garantire i servizi a bordo. Oltre
alle emissioni poi generano un enorme inquinamento acustico, elettromagnetico (per via dei radar) e
marino, a causa delle vernici antivegetative delle carene [133].

Infrastrutture e trasporti
Per la sua particolarità di svilupparsi sia sulla terraferma sia sulla
laguna, la città di Venezia ha sviluppato un complesso sistema di
trasporti sia per via terrestre sia acquea, in grado di permetterle di
assolvere a qualsiasi necessità di collegamento,
approvvigionamento o di servizio, sia pubblico sia privato. Una
simile peculiarità si rende evidente nel centro storico della città e
nelle isole dove qualunque spostamento di persone o cose avviene
Traffico in Canal Grande
o tramite imbarcazioni o per via pedonale.

La navigazione all'interno della gronda lagunare, sebbene ricada


sotto diversi regolamenti e giurisdizioni (Comune di Venezia, Capitaneria di Porto di Venezia, Provincia di
Venezia, Magistrato alle Acque, Comune di Chioggia, Capitaneria di Porto di Chioggia, Comune di
Cavallino-Treporti) è stata in tempi recenti regolamentata in modo univoco con l'applicazione di un unico
regolamento stabilito da un'autorità commissariale governativa e l'applicazione di limiti di velocità, zone a
traffico limitato e in generale di un sistema di cartellonistica simile a quella in uso sulle strade. Tale azione
di riordinamento del traffico acqueo è volta in particolare alla riduzione del moto ondoso provocato dalle
imbarcazioni a motore che causa difficoltà di navigazione per le imbarcazioni tradizionali a remi e danni
alle rive, costantemente sottoposte ad un intenso fenomeno erosivo.
Strade

Il territorio della città metropolitana è interessato dall'Autostrada


A4, Autostrada A27 e dall'Autostrada A57 Tangenziale di Mestre.

La città è inoltre servita da diverse strade statali e provinciali:

Strada regionale 11 Padana Superiore (SR 11), ex


strada statale 11 Padana Superiore;
Strada statale 13 Pontebbana;
Strada statale 14 della Venezia Giulia;
Il sistema autostradale di Venezia
Strada regionale 245 Castellana (SR 245), ex strada
statale 245 Castellana;
Strada statale 309 Romea.

L'intera rete è collegata al centro storico attraverso il ponte della Libertà, che congiunge la terraferma con i
due terminali stradali della città:

l'isola del Tronchetto, destinata al flusso turistico e privato, dotata di parcheggi e interscambi
con le linee traghetto per il Lido e le linee di navigazione urbana. Dal Tronchetto dall'aprile
del 2010 è più veloce raggiungere la città "pedonale" grazie al people mover;
piazzale Roma, capolinea delle linee di autobus urbani ed extraurbani e polo di
interscambio con le principali linee di navigazione urbana.

Ferrovie

Venezia è un importante snodo ferroviario per l'Italia nord-orientale


in cui convergono le linee:

Milano-Venezia: collega il capoluogo lagunare all'Italia


nord-occidentale, passando per Vicenza, Verona e
Brescia. Alcuni treni proseguono poi per Torino. Anche i La stazione di Venezia Santa Lucia,
treni diretti verso l'Italia centro-meridionale (Bologna, la principale della città
Firenze, Roma, Napoli, Salerno, Bari, Lecce)
percorrono questa linea fino a Padova, da dove
proseguono sulla linea Padova-Bologna.
Venezia-Trieste: è il collegamento con la Slovenia e l'Europa orientale e balcanica.
Venezia-Udine: permette collegamenti con il Veneto settentrionale (a Conegliano si collega
con la linea per Ponte nelle Alpi) e con l'Austria e l'Europa centrale e settentrionale.
Trento-Venezia attraverso la Valsugana passando per Bassano del Grappa e Castelfranco
Veneto
Adria-Mestre linea che collega Venezia con i territori locali della città metropolitana e
passando per la città di Piove di Sacco, la più grande dell'area circostante

Lo smistamento dei treni avviene presso la stazione di Venezia Mestre, da dove la ferrovia prosegue verso il
lungo Ponte della Libertà fino ad arrivare alla stazione terminale di Venezia Santa Lucia, posta all'estremità
occidentale del Canal Grande e luogo di interconnessione con i trasporti urbani lagunari.

Venezia è una delle mete servite dal famoso Venice-Simplon Orient Express.
Porti

Il porto di Venezia è il sesto porto in Italia per volume di traffico


commerciale. Il movimento merci vede transitare il 6% del traffico
totale nazionale, con 29 000 migliaia di tonnellate circa (dati
2004).[134] Relativamente basso invece il traffico passeggeri: il
movimento complessivo tra sbarchi e imbarchi di 1 365 375 unità
rappresenta il 3,06% del totale nazionale (dati 2005).[135] Il 70%
circa del traffico passeggeri è dato dal settore crocieristico: il più ad
alto valore aggiunto. Oltre a ciò, il trend di crescita di questo
settore è stato rapidissimo: in dieci anni è passato da meno di
Nave da crociera in Bacino San
mezzo milione a 1 453 513 passeggeri (dati 2006),[136] facendo di
Marco
Venezia il primo porto crocieristico italiano e uno dei primi al
mondo: su un parco mondiale di 282 navi da crociera, ben 80
toccano lo scalo veneziano.[137]

Le navi accedono in laguna attraverso le due "bocche di porto" del Lido e di Malamocco. I moli e le
banchine sono dislocati su un'ampia porzione di territorio e ripartiti per funzione:

sulla terraferma, a Porto Marghera, si concentra il traffico commerciale, specialmente con


navi portacontenitori e petroliere che alimentano l'interporto e la zona industriale;
nel centro storico, alla Stazione Marittima, attraccano invece le navi traghetto per la Grecia e
la Turchia e le grandi navi da crociera;
sempre in centro storico, prevalentemente lungo la riva dei Sette Martiri, trovano ormeggio
invece i grandi yacht privati.

Aeroporti

L'Aeroporto Internazionale Marco Polo inaugurato il 31 luglio


1961 in località Tessèra, è diventato in breve tempo quello di
riferimento nel Veneto e terzo in Italia per volume di traffico
passeggeri. Nel trasporto merci, Tessera è il secondo scalo in
regione dopo l'aeroporto di Treviso-Sant'Angelo.

Dal 2004 l'aeroporto utilizza la nuova aerostazione, dotata di finger


per aeroplani e progettata per operare con 15 milioni di passeggeri
Vista dell'Aeroporto Marco Polo l'anno; nel 2017 il numero di passeggeri è stato di 10.355.205 con
un aumento del 7,7%[138]

Per l'aviazione privata e amatoriale è attivo inoltre l'aeroporto turistico Giovanni Nicelli (ex Venezia-San
Nicolò) che si trova al Lido di Venezia.

Mobilità urbana

Oltre alle normali reti di trasporto pubblico urbano (autobus e tram), che servono la terraferma e le isole del
Lido e di Pellestrina, il centro storico e le isole lagunari sono collegate da una fitta rete di linee di
navigazione operate dall'azienda ACTV per le quali è utilizzata un'ampia gamma di mezzi, differenziati a
seconda delle esigenze:

Vaporetti, utilizzati nelle linee interne urbane che percorrono il Canal Grande, hanno una
capienza di circa 250 persone.
Motoscafi, utilizzati nelle linee urbane di
circumnavigazione per la loro superiore velocità e
minore altezza dato il passaggio sotto ponti bassi,
hanno una capienza di circa 150 persone.
Battelli foranei, utilizzati nei collegamenti minori e
maggiori con le isole, hanno una capienza di circa 250-
350 persone.
Motonavi, utilizzate nei collegamenti maggiori con le
isole per la loro alta capacità e funzionalità in ogni Esempi di mezzi pubblici veneziani,
condizione atmosferica grazie ad apparati radar, hanno in senso orario: pontile del servizio
una capienza di circa 1200 persone. Sono gli unici pubblico, vaporetto, battello foraneo,
mezzi abilitati a navigare nei canali maggiori con forte taxi acqueo
nebbia. Nonostante ciò nel 2000 una motonave è stata
urtata, provocando solo feriti, da un cargo estero che si
è dato alla fuga.
Motozattere, noti anche come ferry boat, utilizzate per il trasporto di autoveicoli e autotreni,
circa 70, da e per l'isola del Lido. Tra Lido e l'isola di Pellestrina vi è un'ulteriore spola di
ferry con ridotte capacità, circa 40 mezzi, che lavora all'unisono con la linea di autobus che
percorre interamente le due isole.

Tali mezzi acquei dispongono di approdi, i cosiddetti pontili,


costituiti da pontoni galleggianti ormeggiati a robuste palificazioni
e collegati alle rive tramite passerelle: ne esistono quasi un
centinaio di vario genere e grandezza sparsi per la città e la laguna.
Nell'ambito del trasporto pubblico di linea opera dal 1999
Alilaguna, società privata con una partecipazione pubblica del
30% di Actv, che garantisce il collegamento via acqua tra
l'aeroporto di Venezia e il centro storico. Le tariffe Alilaguna non
sono integrate con le tariffe ACTV.
People Mover nei pressi della chiesa
Presso Venezia-Piazzale Roma e Lido-Santa Maria Elisabetta di Sant'Andrea della Zirada
avviene l'interscambio tra il trasporto pubblico acqueo e quello su
gomma, sono inoltre presenti collegamenti da e per il terminale di
Fusina, l'aeroporto e Punta Sabbioni, nel comune di Cavallino-
Treporti.

Relativamente ai collegamenti pubblici, è attiva dal 15 settembre


2015 la linea tramviaria di collegamento tra Venezia e Mestre. È
attivo un people mover che collega Piazzale Roma al Tronchetto.
Dal 1º maggio 2008 è entrato in funzione il sistema di
bigliettazione elettronica Imob.

Sempre nell'ambito del trasporto pubblico, nella città storica è


attivo un servizio taxi su imbarcazioni funzionante esattamente
come qualsiasi altro servizio di auto pubbliche del mondo.

Tipico sistema per attraversare il Canal Grande, infine, è il


traghetto pubblico, economico servizio svolto con le tipiche Il tram sul Ponte della Libertà, in
gondole "da parada" manovrate da due gondolieri. Il servizio è arrivo a Venezia
attivo nei cinque "stazi" di Dogana, Santa Maria del Giglio, Riva
del Vin/Riva del Carbon, San Tomà, Santa Sofia.
Imbarcazioni lagunari

Per la sua caratteristica di essere sempre stata una città in cui le vie
d'acqua sono state usate come principale via di trasporto, a Venezia
esistono numerosi tipi di imbarcazioni per diversi usi.

La più caratteristica delle imbarcazioni lagunari è certamente la


gondola. Per le sue caratteristiche di manovrabilità e velocità essa è
stata, fino all'avvento dei mezzi motorizzati, l'imbarcazione
veneziana più adatta al trasporto di persone. Storicamente veniva
costruita e ricoverata in rimessaggio in piccoli cantieri detti squèri,
come ad esempio lo squero di San Trovaso, questa imbarcazione è
usata soprattutto a scopi turistici, ma anche per cerimonie come
matrimoni e funerali oppure per avvenimenti sportivi, come la
celebre Regata Storica.

Per il trasporto privato


esiste un'amplissima
gamma di imbarcazioni,
delle più svariate forme e
Gondola a Venezia dimensioni, le più
numerosi delle quali sono
perlopiù imbarcazioni
tipiche veneziane. Per tale naviglio privato esiste una fitta rete di
servizi, con rimesse per l'alaggio e il varo, cantieri per la Alcuni esempi di imbarcazioni da
costruzione e manutenzione, distributori di carburante e ormeggi lavoro veneziane
privati, sia temporanei sia dati in concessione.

Così come per le persone e i servizi pubblici, anche le merci


seguono, nella città storica, un doppio percorso acqueo e terrestre,
snodo principale di tale sistema è l'isola del Tronchetto, dove le
merci vengono scaricate dai camion e trasbordate sulle
imbarcazioni che provvedono poi a distribuirle in tutta la città (e
viceversa). Analogamente qualsiasi altra attività lavorativa, dai
trasporto-valori alle imprese edili, sono dotate di propri mezzi Da in alto a sinistra in senso orario:
acquei atti a consentire lo svolgimento delle loro occupazioni. Carabinieri, idroambulanza, Polizia,
Vigili del Fuoco
Nel centro storico tutti i servizi di pubblica utilità e le
amministrazioni pubbliche sono dotate di proprie imbarcazioni per
le più svariate attività, dal servizio di rappresentanza all'emergenza sanitaria, si incontrano così imbarcazioni
della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, idroambulanze del Servizio di Urgenza ed
Emergenza Medica, imbarcazioni antincendio dei Vigili del Fuoco, pattuglie della Guardia Costiera, della
Polizia Locale, Provinciale, di cui è presente il distaccamento Lagunare, barche della Polizia Penitenziaria,
del Servizio Postale, della nettezza urbana o addette ai servizi funebri. Molte delle istituzioni utilizzano
imbarcazioni progettate esclusivamente per la laguna Veneta.

Amministrazione

Gemellaggi

Venezia è gemellata con le seguenti città:[139]


Baku, dal 1991
Colonia, dal 1997
Istanbul, dal 2007
Lisbona, dal 1995
Nizza, dal 1986
Ragusa, dal 2012
Sarajevo, dal 1994
Suzhou, dal 1980
Tallinn, dal 1998
Erevan, dal 2011
Fort Lauderdale
Ca' Farsetti e Ca' Loredan. I due palazzi sono sede
Rimini comunale
Tirana

Esistono accordi di cooperazione con:[139]

Associazione Centrale dei Comuni e delle Comunità della Grecia (KEDKE), dal 2000
Norimberga, dal 1999
Qingdao, dal 2001
Salonicco, dal 2003
San Pietroburgo, dal 1997
Tel Aviv, dal 1992

Sport

Calcio

La più antica e blasonata squadra di calcio cittadina è il Venezia


Football Club: fondata nel 1907 dalla fusione delle sezioni
calcistiche delle polisportive Palestra Marziale e Costantino
Reyer, adottò la denominazione Venezia Foot-Ball Club e i colori
sociali rosso-blu (poi sostituiti dal nero-verde nel 1909 e
transitoriamente dal rosso veneziano nel quinquennio 1930–1934).
Tale club ha nel tempo mutato in varie occasioni la propria
denominazione e ha attraversato diverse interruzioni d'attività e
rifondazioni: nel 1987 la fusione con la squadra del Mestre portò in
Lo Stadio Pier Luigi Penzo, utilizzato
dote l'arancione come terzo colore sociale e gli appellativi di
dal Venezia Football Club
Unione e Venezia-Mestre. La denominazione e struttura societaria
correnti sono state raggiunte nel 2015 a seguito dell'acquisizione
del club da parte dell'imprenditore americano Joe Tacopina. Il
massimo successo del Venezia (che annovera diverse partecipazioni ai campionati di prima serie) è
costituito dalla vittoria della Coppa Italia 1940–1941. La squadra milita in Serie A per la stagione 2021-
2022.

La seconda squadra cittadina è l'A.C. Mestre, rappresentativa dell'omonima località di terraferma. Fondata
nel 1927, nel 1987 si fuse con il Venezia, per poi essere rifondata nel 1991 e ancora nel 2003 e infine
(assumendo il corrente assetto) nel 2015. Essa vanta come maggior successo la partecipazione al
campionato di Serie B 1946–1947, quando questa era suddivisa in tre gironi.
I due principali stadi cittadini sono il "Pier Luigi Penzo", ubicato
sull'isola di Sant'Elena, e il "Francesco Baracca" di Mestre.

Basket

Nel 1872 venne fondata la società Reyer Venezia, a cui fa capo la


squadra di pallacanestro cittadina che milita dalla stagione 2011–
2012 in Serie A e che nel corso della sua storia ha conquistato
Lo Stadio Francesco Baracca,
quattro scudetti, l'ultimo nella stagione 2018–19 e la Coppa Italia
utilizzato dall’Associazione Calcio
2020. Nel 2017–18 ha vinto la FIBA Europe Cup 2017–2018.
Mestre
Anche la squadra femminile Reyer Venezia Femminile milita ai
massimi livelli, disputando il campionato nazionale di Serie A1 nel
suo palmares può contare su due scudetti: 1945–46 e 2020-21; una Coppa Italia 2008, una supercoppa
Italiana (2008), una WABA Liga (2014–2015).

In serie A2 femminile milita la squadra Giants Basket Marghera 2016–2017 vincitrice anche di una coppa
Italia di Serie A2.

Scherma

Venezia ha sempre avuto una forte tradizione schermistica. Le due società storiche (non più esistenti)
Circolo della Spada di Venezia (vincitore di due Campionati italiani assoluti di scherma) e il Circolo della
Spada di Mestre (vincitore di quattro Campionati italiani assoluti di scherma) assieme agli esistenti circoli
del Dlf Venezia[140] il circolo Foscarini Scherma e il Circolo Scherma Mestre[141] hanno formato una serie
di campioni italiani, mondiali e olimpionici tra cui Andrea Cipressa, Dorina Vaccaroni, Mauro Numa,
Antonella Ragno-Lonzi, Fabio Dal Zotto, Andrea Borella, Francesca Bortolozzi, Luigi Narduzzi, Matteo
Zennaro.

Voga veneta

È assai praticata a livello agonistico la voga veneta: in città si


tengono numerose regate per imbarcazioni tipiche durante tutto il
corso dell'anno e che hanno il loro culmine nelle competizioni che
si svolgono in occasione della Regata Storica. Nel territorio
comunale sono presenti 33 circoli sportivi[142] che partecipano a
più di 120 regate.

Altre discipline
Vogatori su "mascarete"
Nel campo del rugby al 1986 risaliva il Veneziamestre Rugby, ora
disciolto. Presente anche la società rugbistica Lido di Venezia che
milita in serie C.

Nel campo della pallavolo le squadre cittadine militano in serie C.

A San Marco ha sede la Compagnia della Vela, fondata nel 1911 e vincitrice della Louis Vuitton Cup
nell'ambito della XXIII America's Cup con Il Moro di Venezia.
Viene praticata la pallanuoto da tre società: la Pallanuoto Sant'Alvise (allenata dalla ex campionessa
olimpionica kazaka Julija Pyreseva), con sede nella piscina di Sant'Alvise, e dalla Pallanuoto Venezia con
sede nella piscina "Rari Nantes" di Sacca Fisola e la Pallanuoto Mestrina che milita in Serie B.

Il nuoto competitivo e nuoto sincronizzato viene praticato nelle società Rari Nantes, Nuoto Venezia,
Serenissima Nuoto e Polisportiva Terraglio.

Viene praticato molto anche il canottaggio in tantissime società tra cui le più famose sono la Reale Società
Canottieri Bucintoro (nata nel 1882),[143] Canottieri Diadora (1898),[144] Canottieri Giudecca e Reale
Società Canottieri Querini (1901).[145]

Dal 1908 al 2009 si è tenuta la gara di Motonautica Pavia-Venezia gara attraverso il fiume Po.[146]

Dal 1990 l'associazione Motonautica Venezia organizza la gara Venezia-Monte Carlo.[147]

Il tiro con l'arco viene praticato nella società Arcieri del Leon[148] e la compagnia Arcieri Conte di
Carmagnola.[149]

Il tiro a segno viene praticato presso l'antica società TSN Venezia (1858).[150]

Infine, il Centro Universitario Sportivo di Venezia svolge numerose attività.[151]

Note

Esplicative
1. ^ Il primo patrono di Venezia fu Teodoro, in veneziano "tradotto" come Todaro, nome assai
presente nella toponomastica e nella letteratura lagunare.
2. ^ La festività di san Marco ricorre il 25 aprile, giorno della festa nazionale della Liberazione.
Per tale ragione la città ha scelto il 21 novembre, giorno della Madonna della Salute, come
festività locale sostitutiva.
3. ^ Poiché manca una grafia standardizzata per il veneziano e il veneto in generale, per
trascrivere la pronuncia locale vengono utilizzate grafie alternative: Venesia, Venezia,
Venexia, Venessia e Venezsia. In antico diffuse anche le grafie Vinegia e Venethia. In latino
il nome della città è Venetiae e si tratta di un plurale tantum, cfr. a questo proposito il
paragrafo Origini del nome.
4. ^ Un meccanismo, questo, analogo a quanto avvenuto per i nomi di altre città, come Atene,
chiamata Ἀθῆναι (Athénai; lat.: Athenae) perché costituita di più circoscrizioni, i demi
5. ^ I quattro cavalli esposti al primo livello della basilica sono in realtà delle copie: gli originali
sono custoditi nel museo di San Marco per motivi di protezione dagli agenti atmosferici e
inquinanti
6. ^ Dal 1951 i dati sono da fonte comunale e non censuaria.
7. ^ Dal 1991 i dati comprendono anche i cittadini senza fissa dimora.
8. ^ Dal 2001 i dati non comprendono la popolazione dell'ex quartiere 9 Cavallino-Treporti
(conteggiata nell'estuario), divenuto comune autonomo nel 1999.
9. ^ Al fine di «sottolineare l'attualità editoriale della ricerca» dal 2003 Legambiente ha
preferito nominare il dossier con l'anno in cui inizia ad essere distribuito al pubblico,
nonostante i dati si riferiscano all'anno precedente; così il rapporto 2003 riporta i dati 2002, il
2004 i dati 2003 e così via. Per praticità, qui sono stati riportati i dati relativi all'anno di
ricerca e non all'anno di pubblicazione, pertanto i dati 2002 sono in realtà quelli riportati nel
rapporto 2003, i dati 2003 sono quelli del rapporto 2004 e via dicendo.
Bibliografiche
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Voci correlate
Storia Altre Imbarcazioni veneziane
Istituto Veneto di
Bucintoro ACTV - Azienda del Scienze, Lettere ed Arti
Cronologia di Venezia Consorzio Trasporti Laguna di Venezia
Dogi della Repubblica di Veneziano Le pietre di Venezia,
Venezia Acqua alta saggio di storia dell'arte
Cassiodoro, fornisce una Aeroporto di Venezia scritto da John Ruskin
descrizione della laguna Tessera (Marco Polo) Lido di Venezia
veneta antecedente la Area metropolitana di Mostra internazionale di
nascita di Venezia. Venezia architettura di Venezia
Patriarcato di Venezia Ateneo Veneto Mostra internazionale
Repubblica di Venezia Biennale di Venezia d'arte cinematografica di
Storia di Venezia Cameraphoto Epoche Venezia
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