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Monodia

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La monodia (dal greco μονῳδία, composto di μόνος monos,


«unico, solo» e ᾠδή ōdè, «canto») è una linea melodica singola
(vocale o strumentale), che può essere cantata (o suonata) da uno o
più esecutori insieme.

Il termine monodia è contrapposto a quello di polifonia, parola che


designa la musica a più voci che cantino simultaneamente (dal
greco πολύς polǜs «molto, molteplice», e ϕωνή phōnè, «voce,
suono»).

In Occidente, il canto monodico per eccellenza è il canto


gregoriano. Nonostante la monodia sia presente pressoché in tutte
le culture di ogni epoca, il termine è generalmente usato per le
cantate italiane dei primi anni del XVII secolo e indica
indifferentemente sia lo stile che un singolo componimento. Il
madrigale e il mottetto solistico furono sviluppati in forma
monodica con accompagnamento dopo il 1600, nel primo periodo
barocco. Sino al 1640 circa, oltre cento compositori scrissero nel
'nuovo stile', sebbene tale genere fosse relativamente poco
Caccini, Le nuove musiche, 1601,
importante nella produzione musicale dei due più famosi
frontespizio.
compositori italiani di questo periodo, Monteverdi e Frescobaldi.

Lo sviluppo della moderna monodia avvenne infatti


differenziandosi dalla musica polifonica del Rinascimento che aveva caratterizzato il secolo precedente.
Come è noto, gli esperimenti determinati per lo sviluppo di questo genere avvennero alla fine del XVI
secolo per opera della cosiddetta Camerata Fiorentina, i cui membri si proponevano di ripristinare l'antica
idea greca di musica e declamazione; le discussioni dibattute nella residenza del conte Bardi diedero vita ad
alcune composizioni esemplificative delle ricerche musicali in atto, che costituiranno la base del futuro
melodramma. In particolare, in questo nuovo genere musicale la monodia si differenzierà in aria,
componimento cantabile destinato a momenti lirici, ma statico-meditativi dell'azione drammatica; e
recitativo, di carattere declamatorio e dinamico, di solito musicalmente scarno, funzionale però allo
svolgimento della trama.

Il canto monodico poteva essere semplice, oppure presentare abbellimenti, solitamente virtuosistici, detti
anche fioriture; gli strumenti storici di accompagnamento nel repertorio monodico erano prevalentemente il
liuto, il chitarrone, il clavicembalo, l'organo, la chitarra, l'arpa e ogni altro genere di strumento polifonico;
ovviamente, l'accompagnamento poteva essere realizzato anche da più strumenti monodici che in ensemble
realizzassero comunque l'armonia di accompagnamento alla voce.

Il parallelo sviluppo di canzoni solistiche, in Francia verrà chiamato air de cour; il termine monodia non
sarà mai dato a queste opere più tradizionali che continuavano a mantenere alcune caratteristiche della
canzone del Rinascimento.
Un importante trattato sulla monodia è costituito dalla raccolta Le nuove musiche di Giulio Caccini
(Firenze, 1601). Altri compositori rappresentativi della 'nuova musica' monodica accompagnata del primo
Seicento furono Emilio de' Cavalieri (c. 1550-1602), Jacopo Peri (1561-1633), Sigismondo d'India (c.
1582-1629) etc.

Bibliografia
Nigel Fortune, "Monody", in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, ed. Stanley
Sadie. 20 vol. London, Macmillan Publishers Ltd., 1980. ISBN 1-56159-174-2
Gustave Reese, Music in the Renaissance. New York, W.W. Norton & Co., 1954. ISBN 0-
393-09530-4
Manfred Bukofzer, Music in the Baroque Era. New York, W.W. Norton & Co., 1947. ISBN 0-
393-09745-5

Collegamenti esterni

(EN) Monodia, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.


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