Il canto monodico poteva essere semplice, oppure presentare abbellimenti, solitamente virtuosistici, detti
anche fioriture; gli strumenti storici di accompagnamento nel repertorio monodico erano prevalentemente il
liuto, il chitarrone, il clavicembalo, l'organo, la chitarra, l'arpa e ogni altro genere di strumento polifonico;
ovviamente, l'accompagnamento poteva essere realizzato anche da più strumenti monodici che in ensemble
realizzassero comunque l'armonia di accompagnamento alla voce.
Il parallelo sviluppo di canzoni solistiche, in Francia verrà chiamato air de cour; il termine monodia non
sarà mai dato a queste opere più tradizionali che continuavano a mantenere alcune caratteristiche della
canzone del Rinascimento.
Un importante trattato sulla monodia è costituito dalla raccolta Le nuove musiche di Giulio Caccini
(Firenze, 1601). Altri compositori rappresentativi della 'nuova musica' monodica accompagnata del primo
Seicento furono Emilio de' Cavalieri (c. 1550-1602), Jacopo Peri (1561-1633), Sigismondo d'India (c.
1582-1629) etc.
Bibliografia
Nigel Fortune, "Monody", in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, ed. Stanley
Sadie. 20 vol. London, Macmillan Publishers Ltd., 1980. ISBN 1-56159-174-2
Gustave Reese, Music in the Renaissance. New York, W.W. Norton & Co., 1954. ISBN 0-
393-09530-4
Manfred Bukofzer, Music in the Baroque Era. New York, W.W. Norton & Co., 1947. ISBN 0-
393-09745-5
Collegamenti esterni
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Monodia&oldid=110965042"
Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 20 feb 2020 alle 13:03.
Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono
applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.