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Filosofia della fisica

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Commento: (Esposizione che collega personaggi di rilievo ma senza attestare
con fonti il loro coinvolgimento nel discutere di filosofia scientifica. Soprattutto
nella seconda parte (meccanica quantistica))

La filosofia della fisica è una branca della filosofia della scienza che studia gli aspetti filosofici (logici,
ontologici, metafisici e epistemologici) delle teorie fisiche, in particolare di concetti quali materia, energia,
spazio e tempo. Classicamente alcune di queste problematiche venivano studiate all'interno della metafisica
o dell'ontologia.

La filosofia della fisica è interessata anche alle


previsioni della relatività e della cosmologia, ai risultati
e alle interpretazioni della meccanica quantistica, ai
fondamenti della meccanica statistica, e alle questioni
concernenti causalità, determinismo, natura delle leggi
fisiche. Pur essendo una sotto-disciplina filosofica (può
essere considerata una sotto-branca della più generale
filosofia della scienza), la filosofia della fisica è
contigua allo studio scientifico dei fondamenti della
fisica e per alcuni aspetti non è distinguibile da esso.

Indice Il dualismo onda-particella costituisce uno dei


problemi filosofici posti dalla meccanica
Filosofia della fisica classica
quantistica, secondo cui lo stesso fenomeno si
Determinismo può manifestare in due modi diversi.
Filosofia della fisica moderna
Indeterminismo e probabilismo
Teoria del tutto
Filosofia del tempo
Tempo e entropia
Filosofia dello spazio
Filosofia dello spazio-tempo
Aspetti recenti
Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
Filosofia della fisica classica
Anticamente lo studio della disciplina oggi denominata «fisica» coincideva con la filosofia della natura, che
per secoli costituì l'avanguardia dell'indagine scientifica, coniugando l'osservazione sperimentale con la
riflessione filosofica.[1]

Essa tramontò per vari motivi tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, quando Kant, tra gli altri,
introdusse una distinzione tra la «filosofia naturale», che si occupa dei principi a priori fondanti la
conoscenza della natura, e la «fisica» che si limita invece ad applicare quei principi.[2]

Determinismo

Dopo la rivoluzione scientifica ed i progressi avvenuti nel XVIII secolo, sulla scia delle scoperte di Isaac
Newton divenne prevalente tra la maggior parte degli scienziati il presupposto che l'universo fosse
governato da leggi naturali regolate da un rigoroso principio di causa-effetto, le quali potevano essere
scoperte e formalizzate tramite osservazione scientifica ed esperimenti. Questa posizione è nota come
determinismo. Tuttavia il determinismo, esteso all'ambito strettamente filosofico e teologica, sembra
precludere il libero arbitrio: infatti se l'universo e quindi ogni persona in esso, è strettamente governato da
leggi universali, ciò significa che anche il comportamento di una persona può essere determinato in linea di
principio avendo una conoscenza dettagliata delle circostanze precedenti il suo comportamento. Tuttavia
l'esistenza del caos preclude la predicibilità, dunque anche l'assenza del libero arbitrio, anche in un contesto
di leggi deterministiche, sia pur non in senso assoluto (vedi caos deterministico). Dunque il libero arbitrio in
senso assoluto è in realtà escluso automaticamente dal concetto stesso di legge fisica e dal fatto che l'uomo,
come tutti i sistemi dell'universo, è soggetto alle leggi di natura.

Filosofia della fisica moderna


La meccanica quantistica causò numerose controversie riguardanti la sua interpretazione filosofica. Fin dai
primi sviluppi le sue teorie contraddicevano molte filosofie accettate. Tuttavia le sue predizioni matematiche
corrispondono alle osservazioni.

In particolare viene messo in discussione il metodo scientifico sperimentale a partire dalla meccanica
quantistica: il dualismo onda-particella e il principio di indeterminazione di Heisenberg mettono infatti in
crisi il concetto di "misura" in senso assoluto introducendo il concetto di "incertezza" e sancendo il
fallimento o crollo del determinismo laplaciano e la nascita del probabilismo/indeterminismo in senso
assoluto, caratteristico della fisica moderna e che si ritrova in parte anche nell'epistemologia della
complessità; inoltre la misura stessa è automaticamente "corrotta" dalla misurazione giacché misurare le
proprietà di un sistema microscopico vuol dire inevitabilmente "perturbarlo": gli atomi dunque non sono
direttamente osservabili, ma di fatto inosservabili nel loro stato originario, anche con l'uso del microscopio
elettronico, dunque di fatto scientificamente "teorizzati". Anche il concetto/principio di causalità viene
rivisto in maniera meno forte rispetto a tutta la fisica classica. Anche i teoremi di incompletezza di Gödel
possono essere intesi a supporto del concetto di incertezza.

Indeterminismo e probabilismo

Contro i sostenitori del determinismo, come Einstein e Max Planck, l'indeterminismo —capeggiato
dall'astronomo inglese Arthur Eddington — sostiene che un ente fisico ha una componente
ontologicamente indeterminata che non è dovuta alle limitazioni epistemologiche dello studioso. Il principio
di indeterminazione allora, non è causato da variabili nascoste, ma da un indeterminismo intrinseco nella
natura stessa.
Altri sostenitori dell'indeterminismo furono Heisenberg, Bohr, Jeans, Weyl, Compton, Thomson, Jordan,
Millikan, Lemaître e Reichenbach.

In particolare viene messo in discussione il metodo scientifico sperimentale a partire dalla meccanica
quantistica: il dualismo onda-particella e il principio di indeterminazione di Heisenberg mettono infatti in
crisi il concetto di "misura" in senso assoluto introducendo il concetto di "incertezza" e sancendo il
fallimento del determinismo laplaciano e la nascita dell'indeterminismo in senso assoluto, caratteristico di
tutta la fisica moderna; inoltre la misura stessa è automaticamente "corrotta" dalla misurazione giacché
misurare le proprietà di un sistema microscopico vuol dire inevitabilmente "perturbarlo": gli atomi dunque
non sono direttamente osservabili, ma di fatto inosservabili nel loro stato originario, anche con l'uso del
microscopio elettronico, dunque di fatto "teorizzati".

Teoria del tutto

Secondo alcuni l'obiettivo ultimo della fisica moderna e della fisica teorica sarebbe la creazione di una
teoria del tutto volta all'unificazione di tutte le interazioni fondamentali ed in ciò effettivamente convergono
"asintoticamente" tutte teorie proposte e validate; secondo altri l'impresa potrebbe essere utopica in virtù dei
noti teoremi di incompletezza di Gödel e considererebbero la fisica un percorso di conoscenza senza fine.

Filosofia del tempo


Il tempo è una delle grandezze fondamentali della fisica. Nella filosofia il tempo è la dimensione nella quale
si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi. Vi sono molte domande filosofiche sul tempo, a cui
finora si è riusciti a rispondere solo con altre domande. Queste sono le principali:

Il tempo è assoluto o meramente relazionale?


Il tempo senza cambiamento è concettualmente impossibile?
Il tempo scorre, oppure l'idea di passato, presente e futuro è completamente soggettiva,
descrittiva?
Il tempo è lineare o lo è solo nel breve spazio di tempo che l'uomo ha sperimentato e
sperimenta?

Tempo e entropia

Un aspetto molto importante del tempo in fisica è che le leggi della meccanica classica sono indifferenti
rispetto alla direzione del tempo, non esiste una direzione privilegiata (dal passato verso il futuro) in tali
leggi. Richard Feynman faceva notare (in La legge fisica) come la natura preferenziale della freccia
temporale compaia solo nella termodinamica, con l'introduzione della entropia, la quale indica una
direzione irreversibile nell'evoluzione dell'universo.

Filosofia dello spazio


Lo spazio fisico in cui ci muoviamo, e in cui interagiamo col mondo oggettivo, è un concetto primitivo? La
nozione di spazio in fisica non è facile da descrivere. Alcune questioni filosofiche riguardanti lo spazio
comprendono:

Lo spazio è assoluto o puramente relazionale?


Lo spazio possiede una geometria intrinseca, o la geometria dello spazio è solo una
convenzione?
Molti scienziati hanno preso parte a questo dibattito, tra i quali Isaac Newton (lo spazio è assoluto),
Gottfried Leibniz (lo spazio è relazionale) e Henri Poincaré (la geometria spaziale è una convenzione).

Filosofia dello spazio-tempo


Un grande progresso del pensiero è stato la formulazione della teoria della relatività ("ristretta" nel 1905 e
"generale" nel 1916) di Einstein, secondo la quale il tempo non è assoluto, ma dipende dalla velocità
(quella della luce è una costante universale: c = circa 299.792,458 km al secondo) e dal riferimento spaziale
che si prende in considerazione. Secondo Einstein è più corretto parlare di spaziotempo, perché i due aspetti
(cronologico e spaziale) sono inscindibilmente correlati tra loro; esso viene modificato dai campi
gravitazionali, che sono capaci di deflettere la luce e di rallentare il tempo (teoria della relatività generale).
Quindi da Einstein in poi i due enti che sembravano primitivi diventano intrinsecamente legati.

Aspetti recenti

Recentemente è emersa anche la questione, sollevata dalle teorie della gravitazione quantistica, se lo spazio-
tempo sia continuo (relatività generale) o quantizzato (gravità quantistica a loop).

Note
1. ^ Maurizio Pancaldi, Mario Trombino, Maurizio Villani, Atlante della filosofia: gli autori e le
scuole, le parole, le opere, Hoepli editore, 2006, p. 515 ISBN 88-203-3620-0.
2. ^ filosofia della natura (in tedesco "Naturphilosophie"), su treccani.it, Dizionario di filosofia,
2009.

Bibliografia
J. Earman and J.N.Butterfield, The Handbook of Philosophy of Physics, North Holland 2006
G. Boniolo, Filosofia della fisica, Mondadori, 1997. ISBN 9788842494003
V. Allori, M. Dorato, F. Laudisa, N. Zanghì, La natura delle cose. Introduzione ai fondamenti
e alla filosofia della fisica, Carocci 2005 ISBN 9788843035472

Voci correlate
Energia
Epistemologia
Fisica
Filosofia della natura
Filosofia della scienza
Legge fisica
Logica
Materia (filosofia)
Metafisica
Ontologia
Ontologia (fisica)
Spazio (fisica)
Tempo
Collegamenti esterni
Guida allo studio, Università di Bristol, su bristol.ac.uk. URL consultato il 21 agosto 2008 (archiviato
dall'url originale il 10 febbraio 2009).
Pagina del prof. Zanghì, su ge.infn.it.
Controllo di
LCCN (EN ) sh85101663 (http://id.loc.gov/authorities/subjects/sh85101663)
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