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La forma sonata è assimilabile alle forme binarie a tre sezioni, non alla forma ternaria chiusa perché le

sezioni non son concluse in se stesse. Eventualmente può essere arricchita da quarta sezione di coda, come
Beethoven, oppure in Haydn preceduta da adagio introduttivo.

Con l’avvento della tonalità anche la forma complessiva della composizione si modella sugli elementi tonali.
Dal 600 possiamo parlare di forma costruita sulla tonalità attraverso un sistema in cui partendo dalla forma
complessiva fino ad arrivare al più piccolo inciso tutto viene articolato secondo schema t-d-t. Architettura
semplice basata su contrapposizione tensione-distensione. Elementi costitutivi: principio di unità tonale
(brano inizia e finisce nella stessa tonalità), i livelli sottostanti sono segmentazioni della forma complessiva
che diventa man mano più ampia in relazione a quanto vuole il compositore. Se è una danza di una suite
sarà di un paio di pagine, se è una sinfonia la forma si deve dilatare e questo avviene attraverso
segmentazioni su livelli successivi: ogni segmento deve riportare a questo tipo di articolazione.
La forma tonale è quella in cu si comincia dalla tonica, si crea un percorso di intensificazione tensiva, fino a
un punto in cui si arriva a cadenza alla dominante e poi c’è percorso di ritorno dominante-tonica.
Per dilatare il percorso si introducono elementi modulanti, che devono essere orientati. C’è collegamento
diretto fra architettura complessiva della forma e armonia, l’elemento che determina la costruzione
formale è il percorso armonico. Forme più elementari sono forma ternaria (chiusa, aria col da capo) e forma
binaria (aperta), tutte le forme del 600 e prima metà 700 son assimilabili a queste due tipologie.
Forma chiusa è aria col da capo, costituita da tre parti indipendenti che presuppongono parte A che fa t-d-t,
una parte centrale di diversione in una tonalità differente da A che fa sempre t-d-t, e infine ripetizione
variata di A, che all’inizio non si scriveva nemmeno. Le singole sezioni devono essere concluse perché la
parte conclusiva di A è usata alla fine del brano come conclusione. Anziché un’unica curva, ce ne sono tre
concluse in se stesse, perciò parliamo di forma chiusa. Esempio di aria di Handel dal Siroe “Ch’io mai vi
possa”.
Se voglio dilatare la forma il percorso deve prevedere modulazioni strada facendo. Se vado dalla tonica alla
dominante posso inserire una modulazioni intermedia a una tonalità dell’area predominantica, quindi IV,
ma anche II, VI che anche sul piano della forma rappresentano dei livelli intermedi fra tensione e
distensione.
Forma binaria ha tre modelli: 1 forma binaria di movimento lento 2 forma a due sezioni 3 forma binaria a
tre sezioni. Nel secondo e terzo c’è separazione netta fra le due sezioni generalmente ritornellate. Nella
prima non c’è separazione netta, è una parte unica in cui t-d-t, infatti singole parti costitutive della forma
ternaria possono considerarsi come forme binarie di movimento lento. Complessivamente è una forma
ternaria, ma ogni sezione presa isolatamente è una forma binaria di movimento lento. Tre forme binarie
messe insieme formano una forma ternaria.
Forme binarie: esempio di sarabanda da una suite con due sezioni ritornellate td-dt. Prima parte è
quantitativamente molto simile alla seconda, non c’è sproporzione.
Fino al classicismo la forma è legata alla struttura armonica.
Forma binaria a tre sezioni: ci sono due parti A e B, ma la parte B è molto più lunga della A e contiene
seconda e terza sezione. La forma è binaria perché le parti sono due, però ha tre sezioni. Si distingue dalla
forma ternaria che è a tre parti per il percorso armonico, perché nella forma ternaria ogni parte è conclusa
in se stessa, mentre nella forma binaria nella prima parte t-d, mentre nella seconda d-t. Nella seconda parte
la terza sezione è la ripetizione di A ma diversa perché torna alla tonica.
Struttura del minuetto (slide) fatto da minuetto, trio, ripetizione del minuetto, quindi macro struttura della
danza è una forma ternaria perché fatta da tre danze ABA. Complessivamente è una forma ternaria, ma la
singola danza è una forma binaria a tre sezioni. È lo stesso schema formale della forma sonata, che è una
esposizione che porta alla dominante, ritornello, parte di diversione che è lo sviluppo e poi ripresa in cui
primo e secondo tema ritornano alla tonica. La differenza fra minuetto e forma sonata è che minuetto è
monotematico, mentre forma sonata l’architettura di fondo è identica ma viene articolata con delle
sottosezioni sempre più ben definite fino a diventare un organismo formale completo e complesso.
Anche nella forma sonata generalmente alla fine c’è un ritornello che porta all’inizio dello sviluppo, quindi a
livello macro strutturale il minuetto è la sintesi della forma sonata, è lo scheletro che, ampliato, porta alla
forma sonata.
Nella forma sonata c’è parte A, una grande parte B, entrambe ritornellate. Nella parte B c’è una sezione di
diversione che è lo sviluppo e una sezione di ripresa della parte A. evidente la corrispondenza con la forma
binaria a tre sezioni, infatti il percorso armonico porta da tonica a dominante, fine dell’esposizione,
allontanamento dal centro tonale e ripresa in cui si torna alla tonica. A differenza di quello che si spiega di
solito, la forma sonata non può essere considerata una forma ternaria perché la forma ternaria è costituita
da tre parti concluse alla tonica, quindi la forma sonata può essere assimilata alle forme binarie a tre
sezioni, perché le sezioni sono più di due. Questo modello può essere arricchito da una sezione di coda
come in Beethoven, o anche anticipato da adagio introduttivo come in Haydn nelle ultime sinfonie, in
Beethoven alcune volte nelle sinfonie Haydniane come prima e seconda, ma anche settima che ha adagio di
68 battute che è movimento nel movimento.
Quando il compositore acquisiva strumenti del mestiere nella prima metà del 700 imparava a gestire questi
materiali. Sinfonia: primo movimento in forma sonata, secondo adagio cantabile in forma ternaria, terzo
minuetto e finale rondò.
Quando si parla di forma si parla di armonia, il secondo gruppo tematico è basato sull’armonia di
dominante.
Lo sviluppo è la parte più libera, anche quantitativamente non ha una durata prestabilita. Elementi
dell’esposizione interagiscono drammaturgicamente. Sul piano tonale c’è allontanamento dalla dominante,
in base a come si vuole arrivare alla tonica finale. Nel ponte modulante è chiaro qual è punto di partenza e
di arrivo. Nella modulazione dello sviluppo si sa da dove si parte, ma non dove si fa, c’è grande libertà
armonica.
Alcuni compositori fanno la ripresa alla sottodominante.
Ascolto di primo movimento sinfonia di Mozart. Tema iniziale in unisono arpeggio molto stabile e deciso.
Quasi tutte le ouverture di Rossini sono in forma sonata senza lo sviluppo perché in quel caso ci pensa
l’opera a sviluppare i temi drammaturgicamente.

Ciao, ti mando l’elenco delle ore da gennaio a maggio:


13/01 – 2,15
20/01 – 2,15
27/01 – 2,15
03/02 – 1,30 assenza Greta rec
10/02 – 2,15
17/02 – 1,30 assenza Viola togli
24/02 – 2,15
03/03 – 2,15
10/03 – 2,15
17/03 – 2,15
27/03 – 2,15
31/03 – 1,30 assenza Viola togli
07/04 – 2,15
14/04 – 2,15
21/04 – 2,15
28/04 – 3
05/05 – 2,15 assenza Viola rec
10/05 – 3
19/05 – 2,15 assenza Tiziana (Elisabetta) rec

24/05 – 2,15 recupero Viola Greta Tiziana


Ciao, ti mando l’elenco delle ore da gennaio a maggio:
13/01 – 2,15
20/01 – 2,15
27/01 – 2,15
03/02 – 1,30 assenza Greta rec
10/02 – 2,15
17/02 – 2,15
24/02 – 2,15
03/03 – 2,15
10/03 – 2,15
17/03 – 2,15
27/03 – 2,15
31/03 – 2,15
07/04 – 2,15
14/04 – 2,15
21/04 – 2,15
28/04 – 3
05/05 – 2,15 assenza Viola rec
10/05 – 3
19/05 – 1,30 assenza Tiziana Elisabetta rec

24/05 – 2,15 recupero Viola Greta Tiziana Elisabetta

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