Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
= La responsabilità penale è
personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere
alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle
leggi militari di guerra.
b) Diritto all'integrità fisica (divieto atti lesivi del proprio corpo art 5 c.c. ) e morale (ingiuria,
diffamazione)
c) Diritto all'onore.
d) Diritto all'identità personale ed al libero orientamento sessuale (diritto alla rettifica;
diritto al mutamento sessuale)
e) Diritto alla riservatezza (diritto alla privacy) all'accesso e all'autodeterminazione informat.
f) Diritto all'obiezione di coscienza (artt. 16 e 21 Cost.)
g) Diritto del minore ed essere inserito in una famiglia
h) Diritto all'abitazione
Il principio pluralista
Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni
sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica,
economica e sociale.
• Dottrina politica che riconosce la pluralità delle varie componenti sociali, politiche, culturali e sim. e
sostiene il loro diritto ad esprimersi ed organizzarsi autonomamente
• Il pluralismo sociale condizione del pluralismo istituzionale, il soggetto non è solo un semplice
individuo, ma può anche aggregarsi (partiti politici, sindacati, etc.)
• La tutela dei diritti nelle e dalle formazioni sociali
• I diritti inviolabili delle formazioni sociali.
• I limiti esterni posti alle formazioni sociali.
• Clausola aperta e non limitata alle sole formazioni sociali previste in Costituzione (famiglia,
scuola, sindacati, partiti)
Il principio solidarista
Art. 2.
La Repubblica [... 1 richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
A) di fedeltà alla Repubblica (non funzionalizzato) art 54 Cost. = Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli
alla
Repubblica e di osservame la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di
adempier1econ disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
B) di difesa della patria Art 52 Cost= La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di
lavoro del cittadino, né l'esercizio dei diritti politici.
L'ordinamento delle Forze annate si informa allo spirito democratico dell~epu~ENTl INDIPENDENTI
I diritti di libertà dallo Stato (c.d. libertà negative o diritti civili dell'individuo)
1. libertà personale (art. 13 Cost.= La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione,
di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto
motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed
urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti
provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li
convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. È punita ogni
violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. La legge stabilisce i limiti
massimi della carcerazione preventiva.
2. Libertà di domicilio (art. 14 Cost. = Il domicilio è inviolabile.
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge
secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono
regolati da leggi speciali.
3. Libertà di segretezza della corrispondenza (art. 15 Cost. = La libertà e la segretezza della corrispondenza e
di
ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato
dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.
4. Libertà di circolazione e di soggiorno (art. 16 Cost.= Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in
qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di
sanità
o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.
La libertà personale
Art. 13 Cost.
1. la libertà personale è inviolabile
2. è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque s~ stcSlI-k-~~ffi.h~~Ifl:J'itt~ ENTI
Soggetto:
. . .. ..
Tutti (cittadini, stramen,
. .
apolidi)
6~_.
<--,y
~~,,~
i), ,-' ""'A"O'
r \..' L ""A'
-
j DJ h'CON'OMI·
L i l
A
Oggetto: ogni restrizione della libertà personale "--....''',i~ Il p. di fro n te a u l a X r
, Te!. OSO!5049129-5049130
32
a) le coercizioni (Il costringereqlcu.ad agirecomenonvorrebbe,usandola forza,facendominaccee sim.)fisiche
interne (c.d. habeas corpus) tranne di lieve entità esterne (impronte, foto, accompagnamento coattivo
dal giudice (c.d. criterio quantitativo).
b) Le coercizioni non fisiche o morali (art. 13.4 cost. che degradano la dignità sociale della persona
(c.d. criterio qualitativo)
La libertà personale
Art. 13.2 Cost.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra
restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi
previsti dalla legge.
Garanzie:
a) illegittimità degli atti non statali lesivi della libertà personale
b) riserva assoluta di legge: nei soli casi (reati - presupposti misure di sicurezza) e modi (codice di
procedura penale) da essa previsti: i limiti sostanziali alla penalizzazione (riserva rinforzata)
c) riserva di giurisdizione(Funzione di amministrare la giustizia assicurando l'attuazione della legge nei casi
concreti.)
d) motivazione dell' atto limitativo (art. 111.6 Cost. = Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere
motivati.
e) Ricorso al tribunale della libertà per riesame ovvero in Cassazione per violazione di legge( art. 111.6 )
La libertà personale
La libertà personale
Art. 25.3 Cost.
Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge.
a) adottate nei soli casi tassativamente previsti dalla legge dall'autorità giudiziaria (art. 206 c.p.)
b) per difesa sociale nei confronti di persone la cui pericolosità sociale è desunta alla commissione di un
reato
c) provvedimenti temporanei suscettibili di riesame : riformatorio, ricovero in ospedale psichiatrico, lebrtà
vigilata
La libertà personale
Art. 13.5 Cost.
La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.
.ç7'
'~9
La carcerazione preventiva o cautelare (custodia cautelare) STUDENTI INDIPENDENTI
a) non più conseguenza di un mandato obbligatorio di cautela
F,~COLTA' BCONC'MIA
b) ma misura disposta dal giudice per evitare
l. inquinamento delle prove V ~y
11 p. di
D!
fronte aula Xi
T e l. O8 0/5 04 9 l 2 9 - 5 o 4 9 1 3 O
33
2. fuga dell 'imputato
3. pericolo commissione "gravi delitti"
c)1imiti massimi per la legge in relazione alla gravità del reato, in base alla presunzione di non colpevolezza
Art. 27.2 =L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
La libertà personale
Art. 27.3
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione
del condannato.
Restrizione e pene
a) divieto di violenza fisica e morale (art. 13.4 Cost.) o di trattamenti contrari al senso di umanità (art. 27.4
Cost.)
b) il bilanciamento tra prevenzione, restrizione e rieducazione
c) divieto della pena di morte Art. 27.4 Cost. = Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle
leggi militari di guerra.
d) ragionevole proporzionalità tra reato e pena.
a) ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le
limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna
restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
b) Ogni cittadino libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.
Differenza tra libertà di circolazione e libertà personale: quali provvedimenti limitativi devono essere adottati
dal giudice e quali dal prefetto?
Le misure di prevenzione (ante o praeter delictum) adottate nei confronti di persone presuntamene considerate
pericolose per la sicurezza pubblica (costituzionali?)
provvedimenti di natura:
1. personale (obbligo o divieto di soggiorno, foglio dio via, sorveglianza speciale, obbligo di rimpatrio,
divieto stadio) ~' STUDENTI INDIPENDENTI
2. patrimoniale 8sequestro, confisca, cauzione) ~.~ tI"'
• .;a)A~' FACOLTA' Dì ECONOMIA
~
~.-
34 •..;.)' II p. di fronte aula XI
y Te!. 080i5049129-5049130
• per la dottrina il prefetto può adottare solo le misure "in via generale" e non ad personam, di
competenza del giudice ex. Art. 13 Cost.
• per la corte così, invece, il perfetto può adottare misure personali nei casi tassativamente previsti
"in via generale" dalla legge, salvo ricorso all'autorità giudizi aria.
La libertà di domicilio
Art. 14.1 Cost. = il domicilio è inviolabile (diritto della personalità)
Garanzie:
a) riserva assoluta i legge
b) riserva di giurisdizione
c) atto motivato ex art. 111.6 Cost.
d) intervento eccezionale della pubblica sicurezza (flagranza di reato, evasione)
La libertà di domicilio
Art. 14.3 Cost.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali
sono regolati da leggi speciali.
Accertamenti ed ispezioni a fini conoscitivi e non coercitivi (altrimenti soggetti all'art. 13 Cost.):
• ammessi solo per:
a) motivi di sanità (ispezioni NAS, ispezioni dei luoghi di lavori ed igieniche)
b) motivi di incolumità pubblica (sicurezza luoghi di lavoro)
c) fini economici e fiscali (verifiche tributarie, Guardia di finanza)
• previsti in leggi speciali
• no riserva di giurisdizione (non hanno bisogno del mandato del giudice)
a) la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili
b) la loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato della auto~tà gi§4\3~}~ 0j ~- ~lllt~~nI
stabili~ed~lla legge . ... .~~ . .
Oggetto: Iibertà - segretezza d'ogm comunicazione nservata tra sog ~1jJ~tew~t!>(lp)te~. ~@f<[na~(l\,
telegramma, e-mail)
. .. ., . .'~~:;.
"'-.~~ ·1 .,
I D. di fronte
'.X"!
au ta
Limiti: (ad. Es. sequestro, intercettazione , interruzione, solo su mandato def'gtudlCfl . 080/5049129-5049130
35
a) per atto motivato dell'autorità giudizi aria
b) nei casi previsti dalla legge, al quale li prevede:
1. solo per tal une categorie di reati
2. in presenza di gravi indizi di reato
3. assolutamente indispensabili
4. inutilizzabilità delle intercettazioni illecite
• Libertà di riunione art. 17 Cost.= Icittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per
comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.
• Libertà di associazione art. 18 Cost. = I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione,
per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.
Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante
organizzazioni di carattere militare.
• Libertà di religione e di coscienza art. 19 Cost.= Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede
religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di fame propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico
il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
• Libertà di manifestazione del pensiero, diritto all'informazione e libertà della stampa
art. 21 Cost.= Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni
altro
mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la
legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva
per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il
sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono
immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo
convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa
periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La
legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
Libertà di riunione
Art. l7 Cost.
Diverso da:
a) associazione perché manca stabilità e organizzazione
b) assembramento perché non occasionale
protezione particolare in determinati luoghi (lavoro, scuola) o circostanze (comizi elettorali senza preavviso)
interesse a : mantenersi riuniti più che a riunirsi in un dato luogo per poter es~rcitare altr .libertà (ldi~ensiero,
di insegnamento, di culto) ~ ::-)TUDENTI NDIPENDENTI
"~$i)FACOLTA' DI ECONO~IA
Libertà di riunione
V~
,~
Il p. <il fronte aula Xl
T e I. O8 0/5 04 9 ì 2 9 - 5 O4 9 l 3 O
36
Le riunioni in luogo aperto al pubblico (cioè di accesso volontario o limitato) e in luogo privato senza obbligo
di preavviso
Le riunioni in luogo pubblico (cioè di libero accesso):
a) non occorre autorizzazione ma ...
b) ... obbligo di preavviso tre giorni prima al questore (chiusura strade, servizio d'ordine)
c) possibile divieto o limiti solo per comprovati motivi di sicurezza o d'incolumità pubblica (disordini, si
al gay- pride)
la riunione è un luogo aperto in pubblico e un luogo in cui si deve accedere volontariamente. Si preavviso no
autorizzazione. Ci si può accedere anche senza interesse, es. comizio in piazza)
La libertà di associazione
"I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli
dalla legge penale."
Associazione come insieme di soggetti legati da un vincolo permanente che danno vita ad un organizzazione
stabile per il perseguimento di un fine comune di vaia natura
Il diritto di associazione in relazione ai principi personali sta (luogo di svolgimento della personalità) e pluralista
ex. Art. 2 cost. (libertà di più associazioni perseguenti uno stesso scopo)
Oggetto:
a) diritto positivo di costituire un'associazione o di associarsi
b) Diritto negativo di non associarsi o di recedere dall'associazione talora subordinato all'interesse
pubblico (ordini professionali, federazioni sportive, consorzi obbligatori)
La libertà di associazione
"I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli
dalla legge penale."
Le associazioni non devono seguire sempre la costituzione, fin tanto che perseguono i propri scopi
Garanzie:
a) non occorre più autorizzazione
b) corrispondenza tra ciò che non è vietato al singolo e ciò che può perseguirsi in forma associata
(associazione a delinquere)
c) diritto individuale e non funzionale i cui limiti, pertanto, non riguardano i fini ed i valori
costituzionalmente protetti (c.d. democrazia protetta)ma il modo con cui esso è esercitato
liceità della propaganda antinazionale
liceità delle associazioni politiche che svolgono attività contraria agli ordinamenti
politici costituiti nello stato (monarchia).
La libertà di associazione
Art.18.2
Sono ?roib~te ~e ~ssociazioni .s~grete e quelle che perseguono, anche i~direttan;ente, ~copi poli.g.ci Il"l:edi~te
orgamzzazIOm di carattere militare. .~>.'
STUDEN n lNDlP.,NDEN11
T
...
Le aSSOClaZlO111
segrete
·'·~I(~5
•.J
FACOLTA'D1ECONOMIA
a) non che fanno uso delle armi ma organizzate in modo paramilitare( organizzazione del comando in
maniera militare, uso di divise ... )
b) che perseguono scopi politici, anche indiretti, con l'uso della violenza o della minaccia (no boy scaut, si
squadre fasciste)
c) divieto di ricostituzione del partito fascista (XII disp. Trans. Fin.)
• libertà di manifestazione del pensiero, diritto all'informazione e libertà della stampa, art. 21 Cost
• libertà di religione e di coscienza art. 19 Cost.
• libertà dell'arte e della ricerca scientifica art. 33 Cost.= L'arte e la scienza sono libere e libero ne è
l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse
piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per
l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti
stabiliti dalle leggi dello Stato .
• Libertà della scuola e nella scuola art. 33 Cost., diritto all'istruzione e diritto allo studio art. 34= La
scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che
devono essere attribuite per concorso.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro
mezzo di diffusione.
• La libertà di manifestazione del pensiero come pietra angolare della democrazia pluralista
• Libertà non solo di esprimere ma soprattutto di divulgare il proprio pensiero a una pluralità
indeterminata di destinatari.
• Soggetti: non solo i cittadini ma anche stranieri, formazioni sociali, enti
a) tutela particolare: insindacabilità parlamentare, giudici costituzionali
b) limiti particolari: Capo dello stato, funzionai pubblici, militari, magistrati, appartenenti ai sevizi
segreti tenuti al segreto (giudiziario, militare, di stato)
Libertà di manifestazione del pensiero
La libertà di stampa
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni preventive o censure precedenti la pubblicazione (art.
21.2 Cost.) (piuttosto deposito copie in prefettura)
• Si può procedere a sequestro per atto motivato dall'autorità giudiziaria art. 21.3 Cost. =Si può procedere
a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa
espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei
responsabili.
a) per determinati reati previsti dalla legge; pubblicazioni oscene, apologia fascismo, violazione diritti
autore
b) in caso di omissione dell'indicazione del direttore responsabile, dell'editore e dello stampante
(registrazione per evitare stampa anonima)
• In caso di assoluta urgenza sequestro eseguito dalla polizia giudizi aria che devono dame comunicazione
al giudice entro 24 ore, il quale deve convalidarlo entro le 24 ore successive, pena la revoca (art. 21.4=
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il
sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono
immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo
convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La libertà di stampa
Il sistema radiotelevisivo
• 1960: monopolio concessionaria pubblica (RAI) in base alla limitazione delle frequenze e al preminente
interesse generale
• 1974 apertura emittenti esterne e quelle locali via cavo ed etere
• 1980: creazione network nazionale tramite "cassettazione"(uso di VHS in tutte le deter. emittenti
private)
• 1990: legge 223/1990 (c.d. Mammi) fotografa duopolio televisivo (tetto 25% delle 12 concessioni,
quindi per ogni privato 2,2 concessioni)
• 1994: sentenza corte costituzionale sul pluralismo interno al servizio pubblico e esterno con più
emiettenti private
a) incostituzionalità del tetto del 25%
b) divieto concentrazione imprese Tv ed editoriali
• 1997: legge 249/1997 (c.d. Maccanico):
a) istituzione Autorità per le garanzie nelle comunicazioni;
b) divieto positivo dominanti nel sistema delle comunicazioni (tra cui 20% delle Il reti terrestri) senza
prevedere termine
• 2002: con sentenza n. 466 la Corte dichiara incostituzionale l'assenza del termine "rete4" via satellite e
RAI3 senza pubblicità (31 dico 2003)
• 2004: legge 112/ 2004 (c.d. Gasparini): istituzione S.LC. (sistema integrato comunicazioni)limite 20%
calcolato su tv terrestri e digitali, divieto concentrazioni tv- stampa. 20% non solo per le tv, ma anche
per le radio, giornali ecc.
1. individuale - collettivo (art 19= Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in
qualsiasi forma, individuale o associata, di fame propaganda e di esercitame in privato o in pubblico il culto,
purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Art. 20= Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono
essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità
giuridica e ogni forma di attività.)
2. istituzionale (art. 7= Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non
richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8= Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non
contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
La libertà religiosa
la libertà di religiosa è stata sempre uno dei motivi di contrasto fra le Nazioni. Si ritiene che la libertà di
religione significa dare modo a ciascuno di credere senza imposizione.
Se si pensa durante il fascismo non vi era libertà di religione, ma vi era la religione di stato.
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
1) fase confessionale: la cattolica come religione di stato, mentre gli altri culti erano "tollerati"( art. 1
statuto albertino)
2) fase laicista: libera Chiesa in libero stato (Cavour 1861)
3) la presa di Roma (20 settembre 1870) e la legge delle guarentigie (1871) non accettata dalla chiesa.
Legge delle guarentigie Legge emanata dal Parlamento del Regno d'Italia il 13 maggio 1871, che concedeva una serie
di garanzie (guarentigie, secondo il lessico dell'epoca) alla Chiesa di Roma, riconoscendo la piena libertà di esercizio
dei poteri spirituali, il possesso papale dei palazzi del Vaticano, del Laterano e della villa di Castelgandolfo e
l'inviolabilità della persona del pontefice. Inoltre assicurava alla Santa Sede una dotazione di 3.225.000 lire, pari a
quella di cui fruiva in precedenza. Nonostante il papa non l'avesse riconosciuta, la legge rimase in vigore fino al 1929,
quando i rapporti tra Stato italiano e Vaticano furono ridefiniti con i Patti lateranensi.
4) Patto Gentiloni(1913) supera il no expedit di Pio IX
5) I patti Lateranensi (1929):
- Trattato istituito dallo Stato Città del vaticano ~:A.' STUDENTI INDIPENDENT
- Convenzione finanziaria /./. ~
_ Concordato ((~·l).-> FACOLTA' DJ ECONOMIA
Patti lateranen~i Accordi stipulati 1'11 febbraio 1929 per regolamentare le relazioni tra lo.St~~\~4{la ~'VlteSti1e . ~flW ~Q ~a XI
fme alla "questione romana", che SI era aperta nel1870 con l'annessione dello Stato Pontificio al n~o RCig:p;o q,.rgé!J~~(N~}Hn11-,9J~tll913 O
la legge delle guarentigie, il governo italiano aveva riconosciuto a papa Pio IX e ai suoi successori il possesso dei palazzi del Vaticano
e del Laterano e il diritto a una rendita annua di 3.250.000 lire come indennizzo per le perdite territoriali subite; il pontefice aveva
41
però respinto ogni ipotesi di accordo, ritirandosi (imitato dai suoi successori) nella piccola enc1ave di Città del Vaticano, all'interno di
Roma.
I negoziati per la composizione dell'annosa questione si aprirono nel 1926 e si conclusero nel 1929 con la solenne firma apposta ai
Patti lateranensi dal re d'Italia Vittorio Emanuele III, dal capo del governo Benito Mussolini e (per il papa Pio XI) dal cardinale Pietro
Gasparri, segretario di stato pontificio. Gli accordi, che abrogarono la legge delle guarentigie, comprendevano un trattato politico e un
concordato. Con il primo veniva ufficialmente creato lo stato indipendente della Città del Vaticano, sotto la piena sovranità della
Santa Sede; il papa si impegnava a mantenersi neutrale nelle questioni internazionali e ad astenersi dalla mediazione nel caso di
conflitti se non specificamente richiesto da tutte le parti in causa.
Ilconcordato riconosceva il cattolicesimo religione di stato in Italia, definiva una nuova disciplina del matrimonio e
dell'insegnamento della religione, mentre un'intesa di natura finanziaria accordava alla Santa Sede un compenso monetario di 750
milioni di lire in contanti e un miliardo in consolidato come risarcimento della perdita del potere temporale avvenuta nel 1870.
Nel secondo dopoguerra, alla nascita della Repubblica italiana, i Patti lateranensi furono inclusi nella Cosituzione (art. 7), nonostante
le discussioni accese e grazie a un voto favorevole del Partito comunista, voto che divise lo schieramento laico. Nel 1984 la Santa
Sede, nella persona del segretario di stato, il cardinale Agostino Casaroli, e il governo italiano, nella persona del presidente del
Consiglio Bettino Craxi, procedettero alla revisione del trattato, con l'innovazione di non considerare più il cattolicesimo religione
ufficiale dello stato italiano.
Art. 7.2
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non
richiedono procedimento di revisione costituzionale.
• La necessità di regolare i rapporti tra stato e Chiesa nelle materie di comune interesse (matrimonio,
assistenza religiosa nei luoghi pubblici)
• Natura costituzionale del contenuto dei Patti o del metodo pattizio?
non del contenuto altrimenti avremmo norme costituzionali modificabili senza seguire l'iter di
revisione costituzionale
ma del metodo per cui solo le modifiche unilaterali necessitano del procedimento di revisione
costituzionale
In Italia non vi è tanta separazione tra Stato e religione cattolica. Si può manifestare la propria religione anche
al pubblico. Noi intendiamo il fenomeno religioso come un fenomeno sociale. Differenza della Francia, dove vi
è la massima separazione. Religione fenomeno personale.
Art. 7.2
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non
richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto
non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. - .. - EN'T'I
A
STUDENTI1NDIPEND ,
loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese~~;elatiYe
~<~':
,t.:aPrPt~~entaPfu-~'JnMIA
• ~;:.;, FALVwlF. DI tt.., i'\..,
..•. ./
42
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere
causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica
e ogni forma di attività.
Art. 33.1
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
Art. 9.
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
• La libertà della scienza come specificazione della libertà di manifestazione del pensiero (art. 21 Cost.)
ed attuazione del principio personali sta (art. 2 Cost.) da cui viene a sua volta limitata.
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Vi sono però limiti alla ricerca scientifica: c1onazione riproduttiva vietata, organismi geneticamente modificati,
il problema delle biotecnologie.
La scuola
Art. 33.1
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
Art. 33.2
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Art. 34.
La scuola è aperta a tutti.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che
devono essere attribuite per concorso.
Art. 33.
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse
piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
" STUDENTI INDIPENDENTI
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di s~.~~ er la conclus~one di essi per e
l'abilitazione all'esercizio professionale. ~ ~À.l' fACOLTA" DJ ECONOMIA
II p. di fronte aula XI
Tel. 080/5049129-5049130
43
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti
stabiliti dalle leggi dello Stato.
La famiglia
Art. 29 Cost.
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a
garanzia dell'unità familiare.
Art. 30
È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei
membri della famiglia legittima.
Art. 31
La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e
l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.
Il principio di eguaglianza
Art. 3.1 e 3.2
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza,
di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Questo non è Principio di uguaglianza perché si è trattato in modo uguale, una situazione molto diversa.
Il principio di uguaglianza: trattare in modo eguale chi si trova in una situazioni di parità, e in modo diverso chi
si trova in condizioni di diversità.
Ma chi stabilisce se le condizioni sono diverse o uguali? La corte Costituzionale controlla la ragionevolezza del
trattamento.
b) il principio di uguaglianza come doverosa ragionevolezza della legge: la legge deve trattare in modo uguale
situazioni ragionevolmente uguali
1) parifica situazioni che il legislatore aveva irragionevolmente distinto. Ad esempio: infortuni sul
lavoro uomo/donna, l'uomo prendeva di più; T.F.R .. ai figli e non ai genitori; diversa
prescrizione tra pensioni e stipendi
2) distingue situazioni che il legislatore aveva irragionevolmente parificato (sove et repete= paga e
fai ricorso)
3) censura le eventuali omissioni irragionevoli del legislatore, l'eccesso di potere legislativo e dil
costo delle sentenze della Corte Costo
STUDENTI INDIPENDENTI
Il principio di uguaglianza sostanziale
Art. 3.2
45
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
• Il principio di uguaglianza sostanzia: dello Stato di diritto allo Stato sociale che, rimuovendo gli ostacoli
economico- sociali, si pone come fine il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione
dei cittadini
• Valore programmatico (Relativo a un programma) O valore precettivo (insieme di regole)?
• Non uniformità di trattamento ma parità di condizioni: l'uguaglianza come pari opportunità di mezzi e
non di risultato
• Il diverso riferimento dapprima ai cittadini e poi ai lavoratori non implica una scelta classicistica perché
lavoratori sono tutti i cittadini che concorrono al progresso materiale e spirituale della società.
• Traduzione del principio di uguaglianza: il trattamento di favore per:
l) lavoratori subordinati
2) donne e minori, condizioni di lavoro tali da assicurare svolgimento funzione familiare e madre
3) mmore
4) meno abbienti: diritto alla difesa; progressività sistema tributario
5) diritto dei capaci e meritevoli di andare avanti negli studi.
• Il difficile equilibrio tra uguaglianza e libertà: l'uguaglianza non è il fine della libertà ma il suo
presupposto.
I diritti sociali consistono nell'obbligo dello stato di intervenire per assicurare alla persona e al cittadino il
godimento di alcuni beni e servizi fondamentali.
sono diritti della persona alcuni diritti sociali come: il diritto alla salute, all'istruzione, il diritto a un'equa
retribuzione del lavoro.
Rientrano invece tra i diritti del cittadino i diritti sociali come: il diritto al lavoro, il diritto alla sussistenza e
all'assistenza sociale.
Art. 32.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli
indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun
caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Art. 36.
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a
sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.
L'assistenzaprivata è libera.
Assistenza sanitaria Insieme di servizi prestati a livello sociale, soprattutto da istituzioni governative, allo
scopo di salvaguardare e migliorare la salute della popolazione. Essi comprendono quattro aree principali di
intervento: la tutela della salute fisica e mentale, la prevenzione delle malattie, l'assistenza sanitaria e la
riabilitazione dei malati e degli invalidi. L'inclusione di queste quattro aree d'intervento tra le priorità da
osservare da parte delle istituzioni sanitarie pubbliche è stata ratificata su scala mondiale nel 1948, quando
l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha sancito che per salute si debba intendere non solamente
l'assenza di una malattia o di un'infermità, bensì uno stato globale di benessere fisico, mentale e sociale.
Art. 32.1
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce
cure gratuite agli indigenti.
A) diritto soggettivo
assoluto e perfetto di ogni persona, inclusi gli stranieri irregolari (Corte Cost.
252/2001)
all 'integrità fisica (c.d. danno biologico indipendente dal reddito)
ad un ambiente salubre (luogo di lavoro)
tutelabile ricorrendo al giudice civile contro atti della p.a. (pubblica amministrazione)
Art. 32.1
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce
cure gratuite agli indigenti.
B) diritto sociale della collettività all'assistenza sanitaria in attuazione del principio di uguaglianza
- il diritto a riceverei trattamenti sanitari necessari (protesi), gratuiti nel caso degli indigenti (poveriassoluti)
- il servizio sanitario nazionale per tutti, e non solo per gli indigenti
- articolato in aziende regionali autonome (AUSL)
-eroganti prestazioni gratuiti o semigratuite (ticket in base al reddito)
Il diritto alla salute
Art. 32.2
l.Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e
all'assistenza sociale.
• Diritto soggettivo perfetto nei confronti dello stato per fruire di prestazioni di sicurezza sociale.
• Assistenza sociale: come obbligo di solidarietà dello Stato verso i singoli bisognosi:
a) pensionati sociali (650 anno con reddito minimo)
b) assistenza inabili e minorati
c) servizi sociali comunali
• competenze regionale eslusiva, salvo livelli essenziali minimi garantiti dallo Stato sull'intero territorio
(art. 117)
Assistenza sociale Insieme delle misure attuate in un sistema di wel(are state o Stato Sociale (L'espressioneindica
il sistemasocialein cui lo statoha comeobiettivoquellodi garantireun soddisfacentelivellodi vitaai suoi cittadinie perseguela
riduzionedelleineguaglianzee l'integrazionesocialeattraversouna redistribuzionedel redditonazionale.)
per garantire ai cittadini di uno stato il diritto al mantenimento di un minimo tenore di vita o la soddisfazione di
altri bisogni (salute, educazione ecc.). Sebbene non sia chiaro il confine che separa l'assistenza dalla previdenza
sociale (anche per la ristrutturazione che entrambi i settori stanno vivendo), la previdenza è tradizionalmente
legata allo status professionale, mentre l'assistenza riguarda più genericamente tutti gli individui in condizioni
di bisogno, a prescindere dalla loro capacità contributiva.
Questi programmi sono stati però criticati per varie ragioni, soprattutto per il divario crescente tra i costi
dell'assistenza e le entrate fiscali.
Numerosi paesi, a cominciare dagli Stati Uniti, hanno proceduto alla privatizzazione degli enti che forniscono
assistenza e a una drastica diminuzione degli individui che ne hanno diritto. In Europa continentale si è scelta
una strada diversa, affidando un numero sempre maggiore di compiti a organizzazioni private senza fine di
lucro (no profit) e ad associazioni di volontariato.
In Italia l'assistenza sociale è gestita in prevalenza dagli assessorati comunali, che operano attraverso fondi a
loro destinati dallo stato o utilizzando le imposte locali. Sempre più spesso accade peraltro che i Comuni, per
diminuire le spese, affidino a cooperative sociali la forni tura di determinati servizi assistenziali. Alcuni
osservano che questi cambiamenti, sebbene consentano una diminuzione della spesa pubblica, non sempre
aumentano la qualità dei servizi prestati.
2. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di
infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.
Previdenza e sicurezza sociale Insieme degli enti pubblici e delle norme che presiedono alle attività svolte
dallo stato per tutelare i lavoratori da malattie, infortuni, disoccupazione ecc. e di assicurare loro il diritto a un
tenore di vita decoroso alla cessazione dell'attività lavorativa. La previdenza sociale, garantita in Italia
dall'articolo 38 della Costituzione, è attuata attraverso assicurazioni sociali e di sistemi pensionistici pubblici
gestiti da varie istituzioni, tra cui l'Istituto nazionale della previdenza sociale. Finanziata con le contribuzioni
dei lavoratori, la previdenza sociale veniva inizialmente applicata in relazione allo status professionale; in
seguito, con lo sviluppo dello stato sociale, la previdenza si è estesa a campi precedentemente attribuiti
all'assistenza sociale e sanitaria ed è rivolta indifferentemente a tutti i cittadini dello stato.
Il principio Laburista
Art. 1.1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo
questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una
funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Il principio Laburista
• Il rifiuto di altri valori: nobiltà, ereditari età, proprietà privata, impresa propria dello Statuto Albertino il
quale non a caso del lavoro faceva cenno
• Il collegamento dell'art. 4 Cost. con:
A) art. 2 Cost., in quanto il lavoro è un diritto inviolabile dell'uomo attraverso cui egli realizza la propria
personalità
B) l'art. 3 Cost., in quanto misura della dignità sociale dei cittadini
• l'importanza del lavoro ai fini della partecipazione sociale: il collegamento tra democrazia economica e
democrazia politica sindacati, scioperi, collaborazioni dei lavoratori alla gestione aziendale)
Il principio Laburista
• il diritto al lavoro:
a) non come diritto soggettivo perfetto nei confronti dello Stato per ottenere e conservare un posto di
lavoro ciò contrastante con la libertà di impresa (art. 41 Cost.)
b) bensì come obbligo (norma precettiva) a che lo Stato intervenga nel mercato per ottenere (norma
promozionale) la piena occupazione.
-tram~te l'adozione d~piani .eyrogrammi (art ..41.3 C~st.) .. :~,\ . STUDENTI INDI F rf)
- com.sponden~a un'mdenruta (ovvero Cassa integrazione) al dIS~/' aF~volo~tan quale n arNnfehli Iper
Stato inadempiente (art. 38.2 Cost) ~~ FACOLTA' DJ ECONOMIA
,"
,'io-' II p . cl i t'l" o n t e a l a X' T
i.
Te!. 080/5049129-5049-130
49
Art. 41.
1. L'iniziativa economica privata è libera.
2. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità
umana.
3. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere
indirizzata e coordinata a fini sociali.
Il principio Laburista
• il diritto al lavoro come libertà di scegliere il lavoro subordinato o autonomo (non quello
imprenditoriale tutelato dall'art. 41.Cost.)
a) diritto di accedere al lavoro senza subire limiti irrazionali o lesivi della propria dignità, salvo verifica
requisiti professionali
b) diritto-dovere di svolgere il lavoro corrispondente alle proprie capacità.
Art. 35.
Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro.
Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero.
Art. 37.
La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le
condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla
madre e al bambino una speciale adeguata protezione.
La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla
parità di retribuzione.
• La tutela del diritto al lavoro nella fase estintiva il diritto alla stabilità del lavoro attraverso:
a) il preavviso di licenziamento
b) il diritto ad essere licenziato per giusta causa o per giustificato motivo pena dapprima risarcimento o
. .
riassunzione.
c) La decorrenza della prescrizione dei diritti dalla fine del rapporto
d) Il diritto a ricorrere ad un giudice imparziale
e) Il diritto a percepire l'indennità di anzianità (c.d. liquidazione) a :, se $aT<1h 1t~ioh~hllèlLPlÌpPQìftòTlj
lavoro è dovuta a colpa o dimissioni del lavoratore ~Z~~'9'''
~
T. FACOUA,: D, i ~CQÌ'.f()ìvIIA
50
i contratti flessibili per consentire l'accesso al mondo del lavoro dei disoccupati (part
time, interinale, affitto, a termine, lavoratori a progetto, contratti d'inserimento o
contratto d'apprendistato)
Art. 39.
Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali,
secondo le norme di legge.
È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base
democratica.
I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro
iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie
alle quali il contratto si riferisce.
- non associazioni registrate dotate di personalità giuridica di diritto pubblico ma associazioni non riconosciute
- che stipulino contratti collettivi di diritto comune estesi erga omnes
- pluralità di sindacati per categoria, salvo taluni divieti (magistrati, forze armate)
Sindacati dei lavoratori: Associazioni di lavoratori costituite per tutelare gli interessi dei propri iscritti e, come
parte sociale, per partecipare con il governo e con i rappresentanti degli imprenditori alla definizione delle
scelte su questioni di interesse pubblico relative al mondo del lavoro.
Art. 40.
Sciopero: Astensione dal lavoro di un gruppo di lavoratori a sostegno di una rivendicazione. È attuato
prevalentemente da lavoratori organizzati in sindacati e rappresenta una delle forme più importanti e incisive di
lotta sindacale. In Italia lo sciopero è un diritto dei lavoratori riconosciuto dalla Costituzione.
I lavoratori possono impegnarsi in uno sciopero o in altre forme di agitazione sindacale per ottenere
miglioramenti delle condizioni di impiego, per impedime un peggioramento o, ancora, per evitare che il datore
di lavoro conduca delle azioni lesive dei diritti dei lavoratori. Uno sciopero può essere proclamato anche per
indurre un datore di lavoro a riconoscere un sindacato come legittimo rappresentante dei dipendenti nel
processo di contrattazione collettiva e a siglare con questa stessa organizzazione un contratto di lavoro. In
genere si ricorre allo sciopero dopo avere esperito tutti gli altri mezzi disponibili: ad esempio quando il datore
ha rifiutato la composizione di una vertenza con i metodi previsti nel contratto di lavoro.
Lo sciopero politico, invece, può essere un mezzo per costringere un governo ad aderire a determinate richieste
dei lavoratori e può costituire un'arma per provocame la caduta. Uno sciopero di solidarietà ha luogo quando
un sindacato arresta le attività lavorative di un settore per sostenere la protesta di un altro sindacato o di altre
ca~egorie sociali. Lo sciopero "gener~le", in c~i tutti i !~vo~a~oridi una c!ttà~~~f~fW;1-.pr?iIRPrJ?a~s~n }.......
scioperano contemporaneamente, puo perseguire finalità di tipo economIcj~>p-~~ico. C'ori 16 sClOp~:(JJgen§r~lg
si ottiene la completa paralisi dell'attività economica dell'area interessa Y~- lì)FACOLTA' Di ECONOMIA
J ,•.•" I j p. di fr o n t E: 9 U i a X I
Te!. 080/5049! 29-5049130
51
La costituzione economica
• Frutto del compromesso costituente tra le diverse ideologie: lo Stato interventista ed economia mista.
• La costituzione economica come traduzione dei principi:
A) personalità (art. 2 Cost): il rispetto della dignità umana
B) d'uguaglianza sostanziale (art. 3 Cost.): la rimozione degli ostacoli socio-economici che impediscono lo
sviluppo della persona.
C) Laburista (art. 4): l'effettività del diritto al lavoro
• Le condizioni da assicurare: l'utilità sociale dell'iniziativa economica, funzione sociale della proprietà,
sfruttamento razionale e sociale equo della terra.
2. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla
dignità umana.
a) esterni: lo Stato imprenditoriale (enti pubblici economici, monopolio servizi pubblici, imprese
nucleari ... )
b) interni negativi:
1. non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale: progresso economico come mezzo e non come fine
2. non può recare danno a sicurezza, libertà civili e dignità umana (inquinamento, sicurezza sul lavoro ... )
Art 41.3
3. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa
essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Art. 43.
A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo
indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di
imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed
abbiano carattere di preminente interesse generale.
c) limiti interni positivi: per indirizzare e coordinare l'attività economica pubblica e privata ai fini sociali:
1. la tutela della piccola e media proprietà (art. 44 Cost. *) della cooperazione e dell'artigianato (art. 45 Cost. *)
2. incentivi statali (crediti, agevolazioni, sgravi fiscali, contributi)
3. la programmazione tramite legge per indirizzare e controllare l'iniziativa individuale, senza sopprimerla:
questa legge andò in fallimento. Venne attuata solo nel 1967 (pieno periodo centro sinistra)
4. l'espropriazione per legge salvo indennizzo (Sommapagataa titolodi risarcimentodi danni.):collettivizzazioni e
nazionalizzazioni (ENEL). (l'energia elettrica non può andare ai privati perché essi anno come obbiettivo la
finalità economica; quindi non mandano energia in paesi dove il ritorno di capitale non vi è).
•""~"'" STUDENTI INDIPENDENTI
~~~l~FACOLTA'
·<~~I'» DJ ECONOMIA
*Art. 44. ~~fY 11 P d"
"-'F ." j!fonte aula XI
Te!. 08015049129.5049130
52
Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone
obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone
agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle
unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà.
*Art.45.
La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di
speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con
gli opportuni controlli, il carattere e le finalità.
La proprietà
Art. 42.
La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.
La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i
limiti allo scopo di assicurame la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.
La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi
d'interesse generale.
La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle
eredità.
Il diritto reale più importante è il diritto di proprietà; esso si caratterizza per la sua assolutezza, che attribuisce
al titolare il diritto di utilizzare e di godere il bene nonché il diritto di far proprio il suo valore di scambio.
(Diritti reali; Diritti soggettivi facenti parte della più ampia categoria dei diritti assoluti che attribuiscono al titolare il
potere di farli valere nei confronti di chiunque e godeme a proprio piacimento senza essere disturbato nell'esercizio di tale
diritto.)
Proprietà e possesso: Il termine "proprietà" indica il diritto di godere e di disporre di una cosa, ad esempio un
abito, un gioiello, un libro, in modo pieno ed esclusivo, cioè con la possibilità di usarla quando si vuole, di
prestarla, di venderla, o addirittura di distruggerla o di buttarla via se lo si ritiene opportuno. La proprietà
coincide di solito, ma non sempre, con il "possesso", che consiste nel disporre di una cosa e nell'utilizzarla,
senza però possedeme la titolarità del diritto di proprietà.
Proprietà e possesso possono riguardare sia beni immobili (case, terreni), sia beni mobili registrati
(autovetture), sia infine beni mobili (una bicicletta, un libro, un oggetto qualsiasi). Anche i beni materiali o
immateriali, come le cosiddette opere dell'ingegno (ad esempio un brevetto o i diritti d'autore su uno scritto o su
un dipinto o su una scoperta scientifica), possono essere oggetto di proprietà. Alcuni beni, detti demaniali, come
le acque dei fiumi, sono invece di esclusiva proprietà dello stato.
La proprietà può essere di un singolo individuo, di più persone collettivamente (come nel caso del condominio),
di un'azienda, di un ente privato o pubblico. Può essere trasferita da un soggetto a un altro sia con un atto tra
vivi (compravendita, permuta, donazione) sia a seguito della scomparsa del proprietario, per eredità o per legato
(vedi Succ~ssione );.per un bene i~obile 7~~~
? mobi!e. regi~tr~to è ~ece~s~~o l'~Sq)2,UR~li~0r'~ re~atto Talla
presenza di un notaio e con trascrizione SUl pubblici registri. I mino .~~afu1Jr~as ~ch .a ltèm,'pòssono
essere proprietari a tutti gli effetti anche di beni immobili come ce.e}le.fte -.i, ,p1~hnJn,.09SS0JlQOatnrninistrare
~.! A U J,t~ DJ t:l NOMIA
•
",. l' ..
53 ~ ,~'P' -r- d ;:' ,dl.fronte anla XI
r-i. v8IJ/;:,049i29-5049130
direttamente le loro proprietà né venderle se non attraverso i loro legali rappresentanti (di solito i genitori) e con
l'assenso di un giudice tutelare.
54
7 L'ORGANIZZAZIONE E L'ESERCIZIO DEL POTERE POLITICO
• La separazione dei poteri (Locke e Montesquie) come teoria garantista in relazione alla Centralizzazione
dei poteri nello Stato Assoluto
• Distribuzioni delle funzioni tra legislativo, esecutivo e giudiziario
• Posti in posizione di parità e di reciproco controllo di modo che "il potere limiti il potere" (checks -
freni- and balances- contrappesi)
• Per far si che il potere non scada in arbitrio è necessaria la divisione dei poteri, che si bilancino tra di
loro
Separazione dei poteri: Principio basilare dei moderni stati di diritto, in base al quale i loro poteri
fondamentali - il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giurisdizionale - non possono e non devono
essere cumulati nella stessa persona né nello stesso organo. Nelle moderne democrazie, quindi, di norma il
potere legislativo è di competenza di un'assemblea elettiva (in Italia del Parlamento, suddiviso in Camera dei
deputati e in Senato della repubblica) che agisce in nome del popolo sovrano; quello esecutivo è esercitato da
un governo che risponde a tale assemblea; e quello giurisdizionale è amministrato dalla magistratura,
indipendente dagli altri due e autogovernantesi (in Italia tramite il Consiglio superiore della magistratura).
Nel XVIII secolo Charles-Louis de Montesquieu individuò nella separazione dei poteri il fondamento che
rendeva la monarchia costituzionale inglese un esempio di ordinamento da imitare, formulando così per la
prima volta in modo limpido un'idea che già era latente nel dibattito politico-filosofico-giuridico fin dal
Medioevo.
La separazione del potere politico dai poteri di garanzia negli stati liberaI-democratici
• Il rapporto do fiducia tra (la maggioranza del. .. ) Parlamento ed il governo, accomunati da omogeneità
politica e basati sulla comune funzione di Indirizzo Politico, che consiste nella:
a) individuazione del complesso dei fini generali
b) predisposizione dei mezzi giuridici e amministrativi per perseguire tali fini.
Governo: Organismo statale complesso che determina l'indirizzo politico dello Stato
Parlamento: Assemblea politica rappresentativa dello Stato moderno, mediante la quale il popolo, attraverso i suoi
rappresentanti eletti, partecipa all'esercizio del potere per la formazione delle leggi e il controllo politico del governo I I
due rami del-P, in Italia, il Senato e la Camera dei deputati
. . .. " TT JDL NT! .INDiPENDENTI
• Il popolo sovrano oggi non solo elegge 1 propn rappresentanti , of 's'cegÌ1ere Il programma
F~CpOL:,A;,:.',,~:~~~~~
,<
Come dice Duverger,Maurice (Angouléme 1917), giurista e politologo francese, il popolo non si limita a
scegliere le carte, ma vuole giocare.
La separazione del potere politico dai poteri di garanzia negli stati liberaI-democratici
I moderni "Contrappesi":
1. la disciplina giurista della modalità di esercizio del potere politico (forma di governo dal punto di vista
strutturale- formale) la teoria della forma di governo si occupa del modo come fra gi organi di una
comunità politica organizzata, si distribuisca il potere di indirizzo politico e dei rapporti tra tali organi.
2. il sistema politico e ciò che lo influenza (forma di governo dal punto di vista (ùnzionale).
La teoria delle forma di governo si occupa anche di ciò che ne influenza il funzionamento, e cioè del
sistema dei partiti e dei servizi elettorali.
• Dalla Monarchia Assoluta, alla Monarchia Costituzionale. (Inghilterra XVII sec. Europa continentale
XVIII -XIX sec.)
• Monarchia Costituzionale:
nascono le assemblee amministrative (votano il 3%della popolazione)
camera dei rappresentanti: 1. garantisce le libertà civili (riserva di legge come limite all'arbitrio regio);
2. potere dinastico (di chi deve governare)
• Separazione tra la rappresentanza del Re (aristocrazia), detentore del potere esecutivo, e quello del
'?'$X~
STUDENTI rNDIPENDENTI
FACOLT.t\' D: ::}'::::0'\(~;d!A
56 \..~V·v
,
t t p. di f r o n r e.
Te l . 080/504912')-5049130
'••• 1;, xi
2. scioglie le camere
3. nomina i giudici
• il presidente non può sciogliere ilo parlamento, ma può opporre il veto sospensivo (superabile) sulle
leggi da esso approvate.
• Il parlamento non può sfiduciare il Presidente ma può solo mettere in stato d'accusa(c.d. impeachment)
in caso di tradimento, concussione o altri gravi reati.
• I poteri del Presidente sono equilibrati dai poteri di freno e di controllo del parlamento (bilancio, ecc.)
analisi funzionale
• Due partiti politici non ideologgizzati, privi di disciplina e fortemente radicati nel territorio locale.
• La contrapposizione tra Presidente e Parlamento farebbe decadere lo stato, (incapace di decidere)
• Come funziona il sistema? Non vi è una divisione politica come quella europea. I partiti sono "macchine
elettorali", che appoggiano una persona. Non vi sono partiti politici, ma deputati influenzabili dal
Presidente. Vi è anche uno scarso livello di partecipazione elettorale.
Forma di Governo> relazione che intercorre tra: l.Capo di stato; 2. Parlamento; 3. Governo
• Lo sdoppiamento dell'esecutivo con la nascita del Governo come terzo organo, distinto dal Sovrano e
in esso della figura del Primo Ministro, c.d. disfacimento dell'esecutivo
• La doppia investitura del Governo da parte del re (nomina) e del Parlamento (prima impeachment, poi
sfiducia).
• Il governo nasce come organo autonomo sotto la spinta del Parlamento, che non potendo prendersela
con il Sovrano, se la prendeva con i collaboratori del Sovrano, tramite l'accusa di sfiducia e
inadempienza, quindi chiedeva al Sovrano di sfiduciarli.
• Ma da suo canto il re può sciogliere il Parlamento.
• Il Governo in questa prima fase si trova tra due centri di potere:
1. Sovrano = potere,
2. Parlamento = borghesia
La forma di governo Parlamentare Monista o Assembleare
(Inghilterra XVIII-XIX; Europa XX sec.)
• Prevalenza del Parlamento (borghesia), eletto su basi sempre più ampie, La corona (nobiltà), confinata
ad un ruolo di garanzia: Capo dello stato elettivo
• Il ruolo non più politico, ma di garanzia svolto dal capo dello stato.
• La controfirma da assunzione da parte del governo della responsabilità -prima penale poi politica- degli
atti del sovrano a proposta (quasi sempre) vincolanti degli atti del governo al capo dello stato.
• Lo svuotamento politico del potere di sciogliere (casi Lord Melbourne- Mac mahon, dove il Re sciolse il
Parlamento, ma il popolo lo rielesse quasi identico al precedente, il re non potè che chinare il capo.)
• Il governo anziché mediare tra Re e Parlamento, ne diventa esecutore.
• Il mutamento della forma di governo di stato: dallo stato liberale monoclasse, allo stato democratico e
sociale pluriclasse.
• Stato non più borghese, ma formato dal popolo
• I partiti come strumento di esercizio da parte dei cittadini della sovranità popolare perché sintetizzano
gli interessi politici degli elettori e li rappresentano nelle istituzioni sociali.
• Gli lettori votano il partito> il rappresentante eletto risponde solo di se stesso nello svolgimento del
potere.
• I partiti diventano lo strumento con il quale i cittadini esercitano il potere nazionale, ma anche il mezzo
dove i cittadini penetrano dentro le istituzioni e li controllano.
• Governo e parlamento come subordinati alle diretti ve politiche dei partiti in essi operano:
a) il parlamento composto dai gruppi parlamentari "proiezione dei partiti, si divide in maggioranza ed
opposizione;
b) il governo diviene espressione dei partiti che formano la maggioranza parlamentare "il parlamento non
controlla il governo", ma è l'opposizione del parlamento che controlla il governo. Perché la
maggioranza parlamentare e il governo sono la stessa cosa. ~~'~- STUDENTI INDIPENDENTI
58
.'V
11"
'~Sl:~'
FACOLT.A'
Il
C."
p. di ti'J!;t"-
ECOì<OMIA
aula /1
, Te!. 080/50'+'1i29-5049130
• Vi sono però forme di governo parlamentare partiti che uguali, ma che funzionano in maniera diversa,
perché diversi sono i partiti.
Analisi funzionale
• L'analisi funzional e dimostra che il funzionamento della forma di governo parlamentare dipende dal
sistema dei partiti.
• Democrazia maggioritaria o stabilizzate, basate su un sistema di partiti bipolare e una cultura omogenea
(Gran Bretagna, Germania, Spagna)
• Gli elettori votando scelgono la maggioranza di governo e designano come Premier il leader del partito
o della coalizione vincente.
• Governi di legislatura in cui prevale la figura del Premier.
• Governo come comitato direttivo della maggioranza parlamentare.
Parlamento e Governo
Sfiducia il Governo
~
Il Parlamento Non va a sostituirlo (come nelle forme parlamentari)
59
8 LA SOVRANITA' POPOLARE
La Sovranità
Fondamentale caratteristica politica e giuridica dello stato moderno, che consiste nell'esercizio legittimo
dell'autorità suprema all'interno di una comunità politica. Da essa deriva la pretesa dello stato al controllo del
territorio e della popolazione, attuato attraverso il monopolio della forza e il potere di emanare le leggi. La
sovranità interna di uno stato si estende, solitamente, oltre che al territorio e a tutto ciò che su di esso si trova,
allo spazio aereo, al sotto suolo e alle acque territoriali.
LA SOVRANITÀ POPOLARE
Con l'espressione "sovranità popolare" s'intende che il popolo è il titolare del potere politico supremo. Tale
potere può essere esercitato, a seconda della decisione del popolo medesimo, in forme diverse. Ad esempio,
all'art. 1 co. II, la Costituzione italiana afferma che "la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme
e nei limiti della Costituzione". In altri termini, il popolo esercita in Italia la sovranità attraverso un sistema di
democrazia indiretta.
Art. 1. Costo
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base
democratica.
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a
determinare la politica nazionale.
I diritti politici
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne
assicura l'effettività. A tal fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono
assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile
o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.
Art. 51.
Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in
condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con
appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.
La legge può, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle cariche eletti ve, parificare ai cittadini gli italiani non
appartenenti alla Repubblica.
Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario alloro adempimento e
di conservare il suo posto di lavoro.
Art. 49.
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a
determinare la politica nazionale.
Art. 50.
Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni
necessità.
Elezioni
Procedura mediante la quale i membri di un'organizzazione o di una comunità scelgono la persona o le persone
alle quali conferire cariche ufficiali. L'insieme dei cittadini aventi diritto di voto costituisce l'elettorato.
L'elezione è a suffragio diretto quando il candidato a una carica viene votato dall'elettore senza intermediari (in
Italia, l'elezione dei rappresentanti alla Camera e al Senato, dei sindaci ecc.); è a suffragio indiretto quando
l'elettore designa un proprio rappresentante, che poi voterà il candidato alla carica in questione.