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dopo la nascita (divieto pena di morte, art. 27 Cost.

= La responsabilità penale è
personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere
alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle
leggi militari di guerra.

b) Diritto all'integrità fisica (divieto atti lesivi del proprio corpo art 5 c.c. ) e morale (ingiuria,
diffamazione)
c) Diritto all'onore.
d) Diritto all'identità personale ed al libero orientamento sessuale (diritto alla rettifica;
diritto al mutamento sessuale)
e) Diritto alla riservatezza (diritto alla privacy) all'accesso e all'autodeterminazione informat.
f) Diritto all'obiezione di coscienza (artt. 16 e 21 Cost.)
g) Diritto del minore ed essere inserito in una famiglia
h) Diritto all'abitazione

Il principio pluralista
Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni
sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica,
economica e sociale.

• Dottrina politica che riconosce la pluralità delle varie componenti sociali, politiche, culturali e sim. e
sostiene il loro diritto ad esprimersi ed organizzarsi autonomamente
• Il pluralismo sociale condizione del pluralismo istituzionale, il soggetto non è solo un semplice
individuo, ma può anche aggregarsi (partiti politici, sindacati, etc.)
• La tutela dei diritti nelle e dalle formazioni sociali
• I diritti inviolabili delle formazioni sociali.
• I limiti esterni posti alle formazioni sociali.
• Clausola aperta e non limitata alle sole formazioni sociali previste in Costituzione (famiglia,
scuola, sindacati, partiti)

Il principio solidarista
Art. 2.

La Repubblica [... 1 richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

• La simmetria tra diritti inviolabili e doveri inderogabili di solidarietà


• Numero chiuso o clausola aperta?
• I singoli doveri:

A) di fedeltà alla Repubblica (non funzionalizzato) art 54 Cost. = Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli
alla
Repubblica e di osservame la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di
adempier1econ disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
B) di difesa della patria Art 52 Cost= La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di
lavoro del cittadino, né l'esercizio dei diritti politici.
L'ordinamento delle Forze annate si informa allo spirito democratico dell~epu~ENTl INDIPENDENTI

e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. ~~ J[.'


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C) di svolgere un lavoro socialmente utile, art. 4 Cost.= La RepubW'it~onosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro
FACOLT A' DJ ECONOMIA
11 p. cli h o 11 t e a u ia X I
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Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che
concorra al progresso materiale o spirituale della società.
D) di voto Art 48= Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura
l'effettività. A tal fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel
numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi
di indegnità morale indicati dalla legge.
E) di mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio, art. 30Cost.= È dovere e diritto dei
genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri
della famiglia legittima.
La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.
F) di prestazioni(Contenuto dell'obbligazione costituito dal contegno del debitore.) matrimoniali in base alla
~ (art. 23 Cost.= Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge.): la
capacità contributiva ed il criterio di progressività (art. 53.2 Cost.= Il sistema tributario è informato a criteri di
progressività.)
Capacità contributiva: capacità del soggetto di poter contribuire alle spese dello stato, nel momento in cui abbia
soddisfatto i mie bisogni personali.
Progressività: aumento delle aliquote. Percentuale da applicarsi alla base imponibile per determinare l'imposta o la tassa
dovuta.

I diritti di libertà dallo Stato (c.d. libertà negative o diritti civili dell'individuo)

Pretesa nei confronti dello Stato affinché non intervenga

1. libertà personale (art. 13 Cost.= La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione,
di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto
motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed
urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti
provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li
convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. È punita ogni
violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. La legge stabilisce i limiti
massimi della carcerazione preventiva.
2. Libertà di domicilio (art. 14 Cost. = Il domicilio è inviolabile.
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge
secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono
regolati da leggi speciali.
3. Libertà di segretezza della corrispondenza (art. 15 Cost. = La libertà e la segretezza della corrispondenza e
di
ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato
dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.
4. Libertà di circolazione e di soggiorno (art. 16 Cost.= Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in
qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di
sanità
o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.

La libertà personale
Art. 13 Cost.
1. la libertà personale è inviolabile
2. è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque s~ stcSlI-k-~~ffi.h~~Ifl:J'itt~ ENTI

Soggetto:
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Tutti (cittadini, stramen,
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Oggetto: ogni restrizione della libertà personale "--....''',i~ Il p. di fro n te a u l a X r
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a) le coercizioni (Il costringereqlcu.ad agirecomenonvorrebbe,usandola forza,facendominaccee sim.)fisiche
interne (c.d. habeas corpus) tranne di lieve entità esterne (impronte, foto, accompagnamento coattivo
dal giudice (c.d. criterio quantitativo).
b) Le coercizioni non fisiche o morali (art. 13.4 cost. che degradano la dignità sociale della persona
(c.d. criterio qualitativo)

La libertà personale
Art. 13.2 Cost.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra
restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi
previsti dalla legge.

Garanzie:
a) illegittimità degli atti non statali lesivi della libertà personale
b) riserva assoluta di legge: nei soli casi (reati - presupposti misure di sicurezza) e modi (codice di
procedura penale) da essa previsti: i limiti sostanziali alla penalizzazione (riserva rinforzata)
c) riserva di giurisdizione(Funzione di amministrare la giustizia assicurando l'attuazione della legge nei casi
concreti.)
d) motivazione dell' atto limitativo (art. 111.6 Cost. = Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere
motivati.
e) Ricorso al tribunale della libertà per riesame ovvero in Cassazione per violazione di legge( art. 111.6 )

La libertà personale

Art. 13.3 Cost.


In casi eccezionali di necessità ed ureenza. indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di pubblica
sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore
all'autorità giudizi aria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e
restano privi di ogni effetto.

Intervento eccezionale dell'autorità di pubblica sicurezza ulteriormente limitato


a) tassatività casi di eccezionale necessità ed urgenza (arresto in flagranza da parte della polizia giudizi aria
da parte del pubblico ministero)
b) comunicazione entro 48 ore all'autorità giudiziaria e convalida di quest'ultima entro le successive 48
ore.

La libertà personale
Art. 25.3 Cost.
Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge.

Le misure di sicurezza (post delictum)

a) adottate nei soli casi tassativamente previsti dalla legge dall'autorità giudiziaria (art. 206 c.p.)
b) per difesa sociale nei confronti di persone la cui pericolosità sociale è desunta alla commissione di un
reato
c) provvedimenti temporanei suscettibili di riesame : riformatorio, ricovero in ospedale psichiatrico, lebrtà
vigilata

La libertà personale
Art. 13.5 Cost.
La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.

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La carcerazione preventiva o cautelare (custodia cautelare) STUDENTI INDIPENDENTI
a) non più conseguenza di un mandato obbligatorio di cautela
F,~COLTA' BCONC'MIA
b) ma misura disposta dal giudice per evitare
l. inquinamento delle prove V ~y
11 p. di
D!
fronte aula Xi
T e l. O8 0/5 04 9 l 2 9 - 5 o 4 9 1 3 O
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2. fuga dell 'imputato
3. pericolo commissione "gravi delitti"

c)1imiti massimi per la legge in relazione alla gravità del reato, in base alla presunzione di non colpevolezza
Art. 27.2 =L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.

d)principi di adeguatezza e proporzionalità: misure alternative (arresti domi., cauzione).

La libertà personale
Art. 27.3
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione
del condannato.

Restrizione e pene
a) divieto di violenza fisica e morale (art. 13.4 Cost.) o di trattamenti contrari al senso di umanità (art. 27.4
Cost.)
b) il bilanciamento tra prevenzione, restrizione e rieducazione
c) divieto della pena di morte Art. 27.4 Cost. = Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle
leggi militari di guerra.
d) ragionevole proporzionalità tra reato e pena.

Libertà di circolazione e di soggiorno


Art. 16 Cost.)

a) ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le
limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna
restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
b) Ogni cittadino libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.

Soggetto: tutela costituzionale per i soli cittadini


Oggetto:
1. libertà di circolare e risiedere sul territorio nazionale
2. libertà di espatrio temporaneo o definitivo (diritto al passaporto)
3. divieto di restrizione per motivi politici

Limiti: riserva di legge rinforzata per:


a) motivi di sanità (cordone sanitario);
b) motivi si sicurezza (coprifuoco)

Differenza tra libertà di circolazione e libertà personale: quali provvedimenti limitativi devono essere adottati
dal giudice e quali dal prefetto?

Le misure di prevenzione (ante o praeter delictum) adottate nei confronti di persone presuntamene considerate
pericolose per la sicurezza pubblica (costituzionali?)

1. abitualmente dediti a traffici delittuosi o che vivono dei loro proventi


2. sovvertitori dell'ordinamento statale
3. neofascisti o ricostruttori del partito fascista
4. stranieri che non dimostrino fonti di sostentamento

provvedimenti di natura:
1. personale (obbligo o divieto di soggiorno, foglio dio via, sorveglianza speciale, obbligo di rimpatrio,
divieto stadio) ~' STUDENTI INDIPENDENTI
2. patrimoniale 8sequestro, confisca, cauzione) ~.~ tI"'
• .;a)A~' FACOLTA' Dì ECONOMIA
~
~.-
34 •..;.)' II p. di fronte aula XI
y Te!. 080i5049129-5049130
• per la dottrina il prefetto può adottare solo le misure "in via generale" e non ad personam, di
competenza del giudice ex. Art. 13 Cost.
• per la corte così, invece, il perfetto può adottare misure personali nei casi tassativamente previsti
"in via generale" dalla legge, salvo ricorso all'autorità giudizi aria.

La libertà di domicilio
Art. 14.1 Cost. = il domicilio è inviolabile (diritto della personalità)

Soggetto: persona fisica (stranieri e apolidi compresi) o giuridica


Oggetto:
1. libertà di stabilire il proprio domicilio;
2. libertà di corni ere nel proprio domicilio qualunque attività lecita
3. diritto di impedire l'accesso altrui al proprio domicilio

Domicilio: come proiezione spaziale della libertà personale


a) no nozione civile (sede principale affari e interessi)
b) oltre nozione penale (dimora, abitazione, ufficio, albergo)
c) ma nozione costituzionale come ogni luogo da cui, in base ad un titolo giuridico, si abbia il diritto di
eludere altri (tenda, auto, roulotte, bagaglio)
interpretazione estensiva:
a) diritto alla riservatezza
b) diritto ala casa (art. 47.2 cost. = Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla
proprietà diretta coltivatrice e aldiretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del
Paese.
La libertà di domicilio
Art. 14.2
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla
legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.

Garanzie:
a) riserva assoluta i legge
b) riserva di giurisdizione
c) atto motivato ex art. 111.6 Cost.
d) intervento eccezionale della pubblica sicurezza (flagranza di reato, evasione)

La libertà di domicilio
Art. 14.3 Cost.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali
sono regolati da leggi speciali.

Accertamenti ed ispezioni a fini conoscitivi e non coercitivi (altrimenti soggetti all'art. 13 Cost.):
• ammessi solo per:
a) motivi di sanità (ispezioni NAS, ispezioni dei luoghi di lavori ed igieniche)
b) motivi di incolumità pubblica (sicurezza luoghi di lavoro)
c) fini economici e fiscali (verifiche tributarie, Guardia di finanza)
• previsti in leggi speciali
• no riserva di giurisdizione (non hanno bisogno del mandato del giudice)

Libertà e segretezza della corrispondenza

a) la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili
b) la loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato della auto~tà gi§4\3~}~ 0j ~- ~lllt~~nI
stabili~ed~lla legge . ... .~~ . .
Oggetto: Iibertà - segretezza d'ogm comunicazione nservata tra sog ~1jJ~tew~t!>(lp)te~. ~@f<[na~(l\,
telegramma, e-mail)
. .. ., . .'~~:;.
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Limiti: (ad. Es. sequestro, intercettazione , interruzione, solo su mandato def'gtudlCfl . 080/5049129-5049130
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a) per atto motivato dell'autorità giudizi aria
b) nei casi previsti dalla legge, al quale li prevede:
1. solo per tal une categorie di reati
2. in presenza di gravi indizi di reato
3. assolutamente indispensabili
4. inutilizzabilità delle intercettazioni illecite

I diritti di libertà nello Stato (c.d. libertà positive o diritti politici)

• Libertà di riunione art. 17 Cost.= Icittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per
comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.
• Libertà di associazione art. 18 Cost. = I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione,
per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.
Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante
organizzazioni di carattere militare.
• Libertà di religione e di coscienza art. 19 Cost.= Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede
religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di fame propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico
il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
• Libertà di manifestazione del pensiero, diritto all'informazione e libertà della stampa
art. 21 Cost.= Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni
altro
mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la
legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva
per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il
sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono
immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo
convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa
periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La
legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

Libertà di riunione
Art. l7 Cost.

1. I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.


2. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
3. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per
comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.
Soggetto: solo i cittadini
Oggetto: volontaria compresenza di più persone in uno stesso luogo in un tempo predeterminato e per uno
scopo comune prestabilito- RIUNIONE-. (es. cortei, convegni, precessioni, trattenimenti, spettacoli)

Diverso da:
a) associazione perché manca stabilità e organizzazione
b) assembramento perché non occasionale
protezione particolare in determinati luoghi (lavoro, scuola) o circostanze (comizi elettorali senza preavviso)

interesse a : mantenersi riuniti più che a riunirsi in un dato luogo per poter es~rcitare altr .libertà (ldi~ensiero,
di insegnamento, di culto) ~ ::-)TUDENTI NDIPENDENTI

"~$i)FACOLTA' DI ECONO~IA
Libertà di riunione
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T e I. O8 0/5 04 9 ì 2 9 - 5 O4 9 l 3 O
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Le riunioni in luogo aperto al pubblico (cioè di accesso volontario o limitato) e in luogo privato senza obbligo
di preavviso
Le riunioni in luogo pubblico (cioè di libero accesso):
a) non occorre autorizzazione ma ...
b) ... obbligo di preavviso tre giorni prima al questore (chiusura strade, servizio d'ordine)
c) possibile divieto o limiti solo per comprovati motivi di sicurezza o d'incolumità pubblica (disordini, si
al gay- pride)
la riunione è un luogo aperto in pubblico e un luogo in cui si deve accedere volontariamente. Si preavviso no
autorizzazione. Ci si può accedere anche senza interesse, es. comizio in piazza)

Limiti: lo scioglimento della riunione


a) in qualunque luogo, se non si svolge in modo pacifico e senz'armi (tranne allontanamento o fermo
soggetti isolati)
b) Per le riunioni in pubblico in caso di mancato preavviso (sacrificio diritto dei partecipanti?)

La libertà di associazione

"I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli
dalla legge penale."

Associazione come insieme di soggetti legati da un vincolo permanente che danno vita ad un organizzazione
stabile per il perseguimento di un fine comune di vaia natura

Il diritto di associazione in relazione ai principi personali sta (luogo di svolgimento della personalità) e pluralista
ex. Art. 2 cost. (libertà di più associazioni perseguenti uno stesso scopo)

Oggetto:
a) diritto positivo di costituire un'associazione o di associarsi
b) Diritto negativo di non associarsi o di recedere dall'associazione talora subordinato all'interesse
pubblico (ordini professionali, federazioni sportive, consorzi obbligatori)

La libertà di associazione

"I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli
dalla legge penale."

Le associazioni non devono seguire sempre la costituzione, fin tanto che perseguono i propri scopi

Garanzie:
a) non occorre più autorizzazione
b) corrispondenza tra ciò che non è vietato al singolo e ciò che può perseguirsi in forma associata
(associazione a delinquere)
c) diritto individuale e non funzionale i cui limiti, pertanto, non riguardano i fini ed i valori
costituzionalmente protetti (c.d. democrazia protetta)ma il modo con cui esso è esercitato
liceità della propaganda antinazionale
liceità delle associazioni politiche che svolgono attività contraria agli ordinamenti
politici costituiti nello stato (monarchia).
La libertà di associazione

Art.18.2
Sono ?roib~te ~e ~ssociazioni .s~grete e quelle che perseguono, anche i~direttan;ente, ~copi poli.g.ci Il"l:edi~te
orgamzzazIOm di carattere militare. .~>.'
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FACOLTA'D1ECONOMIA

a) elementi di segretezza: finalità, soci, attività 8noti invece nel asraellel1b~geitnaSS'(l)hiclrep Xl


37 -e: T 'i! I. TI x O/5 O4 9 l 2 9 - 5 O 4 9 J 3 O
b) interferenza sull' esercizio delle funzioni degli organi costituzionali (P2)
c) scioglimento tramite
dapprima sentenza passata in giudicato
poi decreto P.d.C. previa delibera (P2)

le associazioni politiche di carattere militare

a) non che fanno uso delle armi ma organizzate in modo paramilitare( organizzazione del comando in
maniera militare, uso di divise ... )
b) che perseguono scopi politici, anche indiretti, con l'uso della violenza o della minaccia (no boy scaut, si
squadre fasciste)
c) divieto di ricostituzione del partito fascista (XII disp. Trans. Fin.)

I diritti ad esprimere,a ricercare, a insegnare

• libertà di manifestazione del pensiero, diritto all'informazione e libertà della stampa, art. 21 Cost
• libertà di religione e di coscienza art. 19 Cost.
• libertà dell'arte e della ricerca scientifica art. 33 Cost.= L'arte e la scienza sono libere e libero ne è
l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse
piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per
l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti
stabiliti dalle leggi dello Stato .
• Libertà della scuola e nella scuola art. 33 Cost., diritto all'istruzione e diritto allo studio art. 34= La
scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che
devono essere attribuite per concorso.

Libertà di manifestazione del pensiero

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro
mezzo di diffusione.

Libertà fondamentale. Condizione essenziale per formare: associazioni, organizzazioni, etc.

• La libertà di manifestazione del pensiero come pietra angolare della democrazia pluralista
• Libertà non solo di esprimere ma soprattutto di divulgare il proprio pensiero a una pluralità
indeterminata di destinatari.
• Soggetti: non solo i cittadini ma anche stranieri, formazioni sociali, enti
a) tutela particolare: insindacabilità parlamentare, giudici costituzionali
b) limiti particolari: Capo dello stato, funzionai pubblici, militari, magistrati, appartenenti ai sevizi
segreti tenuti al segreto (giudiziario, militare, di stato)
Libertà di manifestazione del pensiero

Oggetto: tutela amplissima

a) libertà positiva (diritto di autore) STUDENTI INDIPENDENTI


b) libertà negativa (diritto al silenzio, diritto al segreto)
c) diritto non di disporre ma di accedere e costituire mezzi
economica privata è libera.
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Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla
dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere
indirizzata e coordinata a fini sociali.
d) Diritto di informare (cronaca)
e) Diritto ad essere informati (pluralismo delle fonti informative, pluralismo dell'assetto informativo)

Libertà di manifestazione del pensiero


Art. 21.6
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume.
La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

Il limite esplicito del buon costume

a) non morale corrente ma comune senso del pudore e pubblica decenza


b) limite storico e non assoluto (anticoncezionali, nudo)
c) sanzione penale (reati); misure preventive (nulla osta, censura, divieto minori) e successive (sequestro
stampa, film)

I limiti (comparazioni fra diversi interessi)


- diritto della persona (onore, riservatezza, dignità personale)
- il divieto di discriminazione (art. 3 cost. =Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,
senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e
l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
- il diritto d'autore
- la sicurezza pubblica (istigazione, apologia(Discorso in difesa di sé) di reato

La libertà di stampa

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni preventive o censure precedenti la pubblicazione (art.
21.2 Cost.) (piuttosto deposito copie in prefettura)

• Si può procedere a sequestro per atto motivato dall'autorità giudiziaria art. 21.3 Cost. =Si può procedere
a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa
espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei
responsabili.
a) per determinati reati previsti dalla legge; pubblicazioni oscene, apologia fascismo, violazione diritti
autore
b) in caso di omissione dell'indicazione del direttore responsabile, dell'editore e dello stampante
(registrazione per evitare stampa anonima)

• In caso di assoluta urgenza sequestro eseguito dalla polizia giudizi aria che devono dame comunicazione
al giudice entro 24 ore, il quale deve convalidarlo entro le 24 ore successive, pena la revoca (art. 21.4=
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il
sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono
immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo
convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.

La libertà di stampa

Art. 21.5= La l egge puo stabili


sta l Ire, con norme d'l carattere genera l e, c h e siane
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della stampa periodica. /'~IJY fACOLTA' DI ECONOMIA


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Tel.080/50.19129-5049130
• La disciplina particolare sui giornalisti:
a) ordine professionale (non costituzionale: diritto di non associarsi)
b) diritto di cronaca nel rispetto della verità dei fatti, dell'interesse generalizzato alla loro conoscenza, della
corretta forma espositiva
c) segreto professionale, il giornalista può appellarsi ad esso
d) diritto di rettifica

Il sistema radiotelevisivo
• 1960: monopolio concessionaria pubblica (RAI) in base alla limitazione delle frequenze e al preminente
interesse generale
• 1974 apertura emittenti esterne e quelle locali via cavo ed etere
• 1980: creazione network nazionale tramite "cassettazione"(uso di VHS in tutte le deter. emittenti
private)
• 1990: legge 223/1990 (c.d. Mammi) fotografa duopolio televisivo (tetto 25% delle 12 concessioni,
quindi per ogni privato 2,2 concessioni)
• 1994: sentenza corte costituzionale sul pluralismo interno al servizio pubblico e esterno con più
emiettenti private
a) incostituzionalità del tetto del 25%
b) divieto concentrazione imprese Tv ed editoriali
• 1997: legge 249/1997 (c.d. Maccanico):
a) istituzione Autorità per le garanzie nelle comunicazioni;
b) divieto positivo dominanti nel sistema delle comunicazioni (tra cui 20% delle Il reti terrestri) senza
prevedere termine
• 2002: con sentenza n. 466 la Corte dichiara incostituzionale l'assenza del termine "rete4" via satellite e
RAI3 senza pubblicità (31 dico 2003)
• 2004: legge 112/ 2004 (c.d. Gasparini): istituzione S.LC. (sistema integrato comunicazioni)limite 20%
calcolato su tv terrestri e digitali, divieto concentrazioni tv- stampa. 20% non solo per le tv, ma anche
per le radio, giornali ecc.

Il rapporto tra Stato e fenomeno religioso

I due livelli del fenomeno religioso

1. individuale - collettivo (art 19= Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in
qualsiasi forma, individuale o associata, di fame propaganda e di esercitame in privato o in pubblico il culto,
purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Art. 20= Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono
essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità
giuridica e ogni forma di attività.)
2. istituzionale (art. 7= Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non
richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8= Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non
contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

La libertà religiosa

Art19= Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa


in qualsiasi forma, individuale o
associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti
contrari al buon costume.
, STUDENTI rNDrPEND~N'fI
La libertà religiosa come prima libertà: fondamento costituzionale e interna~~ " '~ -
. . . ~ T'4ffY FACOLT A' DJ ECONOMIA
Collegamento tra art. 19 e artt. 3(uguaghanza), 18 aSSOCiaZIOnee 21 (pensiè)~, L-sqs-t. . cl' f . 'v'
v..p Il p, 1 r o n t e a u i a Al
40 ,~ T e l. O8 0/5 049 ì 29- 5 049 1 3 O
Oggetto:
a) libertà di professare una fede (obiezione di coscienza- tutela della religione- )
b) libertà di propaganda
c) libertà di culto
d) libertà di non credere (giuramento a Dio davanti una corte)

la libertà di religiosa è stata sempre uno dei motivi di contrasto fra le Nazioni. Si ritiene che la libertà di
religione significa dare modo a ciascuno di credere senza imposizione.
Se si pensa durante il fascismo non vi era libertà di religione, ma vi era la religione di stato.

• Il limite del buon costume per le confessioni acattoliche:


a) ne ordine pubblico,
b) né ordinamento giuridico,
c) ma morale sessuale corrente (la morale ha evoluzione storica: si veda la concezione del nudo ieri e oggi)
I Principi religiosi si sono sempre più uniti hai principi dello Stato
• Libertà di religione vs. diritti fondamentali:
a) Testimoni di Geova (non tollerano le trasfusioni di sangue)
b) Musulmani (diversi usi e costumi)

Il nostro ordinamento fa prevalere i diritti fondamentali

Art. 8.1 Costo


Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

• L'eguale libertà delle confessioni religiose davanti alla legge .


• ... ma non l'eguaglianza di tutte le religioni davanti alla legge .

• la recente giurisprudenza costituzionale tendente all'eguaglianza fra le religioni tramite il superamento


della tutela particolare della religione cattolica quale religione della maggioranza dei cittadini.
a) L'illegittimità costituzionale del reato di vilipendio della religione cattolica (Corte Cost. 50812000)

Il rapporto tra Stato e chiesa cattolica

Art. 7.1 Costo

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

1) fase confessionale: la cattolica come religione di stato, mentre gli altri culti erano "tollerati"( art. 1
statuto albertino)
2) fase laicista: libera Chiesa in libero stato (Cavour 1861)
3) la presa di Roma (20 settembre 1870) e la legge delle guarentigie (1871) non accettata dalla chiesa.
Legge delle guarentigie Legge emanata dal Parlamento del Regno d'Italia il 13 maggio 1871, che concedeva una serie
di garanzie (guarentigie, secondo il lessico dell'epoca) alla Chiesa di Roma, riconoscendo la piena libertà di esercizio
dei poteri spirituali, il possesso papale dei palazzi del Vaticano, del Laterano e della villa di Castelgandolfo e
l'inviolabilità della persona del pontefice. Inoltre assicurava alla Santa Sede una dotazione di 3.225.000 lire, pari a
quella di cui fruiva in precedenza. Nonostante il papa non l'avesse riconosciuta, la legge rimase in vigore fino al 1929,
quando i rapporti tra Stato italiano e Vaticano furono ridefiniti con i Patti lateranensi.
4) Patto Gentiloni(1913) supera il no expedit di Pio IX
5) I patti Lateranensi (1929):
- Trattato istituito dallo Stato Città del vaticano ~:A.' STUDENTI INDIPENDENT
- Convenzione finanziaria /./. ~
_ Concordato ((~·l).-> FACOLTA' DJ ECONOMIA
Patti lateranen~i Accordi stipulati 1'11 febbraio 1929 per regolamentare le relazioni tra lo.St~~\~4{la ~'VlteSti1e . ~flW ~Q ~a XI
fme alla "questione romana", che SI era aperta nel1870 con l'annessione dello Stato Pontificio al n~o RCig:p;o q,.rgé!J~~(N~}Hn11-,9J~tll913 O
la legge delle guarentigie, il governo italiano aveva riconosciuto a papa Pio IX e ai suoi successori il possesso dei palazzi del Vaticano
e del Laterano e il diritto a una rendita annua di 3.250.000 lire come indennizzo per le perdite territoriali subite; il pontefice aveva
41
però respinto ogni ipotesi di accordo, ritirandosi (imitato dai suoi successori) nella piccola enc1ave di Città del Vaticano, all'interno di
Roma.

I negoziati per la composizione dell'annosa questione si aprirono nel 1926 e si conclusero nel 1929 con la solenne firma apposta ai
Patti lateranensi dal re d'Italia Vittorio Emanuele III, dal capo del governo Benito Mussolini e (per il papa Pio XI) dal cardinale Pietro
Gasparri, segretario di stato pontificio. Gli accordi, che abrogarono la legge delle guarentigie, comprendevano un trattato politico e un
concordato. Con il primo veniva ufficialmente creato lo stato indipendente della Città del Vaticano, sotto la piena sovranità della
Santa Sede; il papa si impegnava a mantenersi neutrale nelle questioni internazionali e ad astenersi dalla mediazione nel caso di
conflitti se non specificamente richiesto da tutte le parti in causa.

Ilconcordato riconosceva il cattolicesimo religione di stato in Italia, definiva una nuova disciplina del matrimonio e
dell'insegnamento della religione, mentre un'intesa di natura finanziaria accordava alla Santa Sede un compenso monetario di 750
milioni di lire in contanti e un miliardo in consolidato come risarcimento della perdita del potere temporale avvenuta nel 1870.

Nel secondo dopoguerra, alla nascita della Repubblica italiana, i Patti lateranensi furono inclusi nella Cosituzione (art. 7), nonostante
le discussioni accese e grazie a un voto favorevole del Partito comunista, voto che divise lo schieramento laico. Nel 1984 la Santa
Sede, nella persona del segretario di stato, il cardinale Agostino Casaroli, e il governo italiano, nella persona del presidente del
Consiglio Bettino Craxi, procedettero alla revisione del trattato, con l'innovazione di non considerare più il cattolicesimo religione
ufficiale dello stato italiano.

6) la costituzione (1948): reciproca indipendenza e sovranità; riconoscimento dei patti Lateranensi.

Art. 7.2
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non
richiedono procedimento di revisione costituzionale.

• La necessità di regolare i rapporti tra stato e Chiesa nelle materie di comune interesse (matrimonio,
assistenza religiosa nei luoghi pubblici)
• Natura costituzionale del contenuto dei Patti o del metodo pattizio?
non del contenuto altrimenti avremmo norme costituzionali modificabili senza seguire l'iter di
revisione costituzionale
ma del metodo per cui solo le modifiche unilaterali necessitano del procedimento di revisione
costituzionale
In Italia non vi è tanta separazione tra Stato e religione cattolica. Si può manifestare la propria religione anche
al pubblico. Noi intendiamo il fenomeno religioso come un fenomeno sociale. Differenza della Francia, dove vi
è la massima separazione. Religione fenomeno personale.

Art. 7.2
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non
richiedono procedimento di revisione costituzionale.

• Legge rinforzata sindacabile in riferimento ai principi supremi dell'ordinamento costituzionale (Corte


Cost. 175/1973)
• Le modifiche del Concordato del 18 Febbraio 1984:
a) abolizione della religione di Stato cattolica
b) non indissolubilità del matrimonio
c) non necessità annullamento matrimonio da parte del Tribunale ecclesiastico
d) facoltatività insegnamento religione

Art. 8.1 e 8.2 e 8.3


Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto
non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. - .. - EN'T'I
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loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese~~;elatiYe
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42
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere
causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica
e ogni forma di attività.

La libertà dell'arte e della ricerca scientifica

Art. 33.1
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.

Art. 9.
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

• La libertà della scienza come specificazione della libertà di manifestazione del pensiero (art. 21 Cost.)
ed attuazione del principio personali sta (art. 2 Cost.) da cui viene a sua volta limitata.
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La libertà dell'arte e della ricerca scientifica

Vi sono però limiti alla ricerca scientifica: c1onazione riproduttiva vietata, organismi geneticamente modificati,
il problema delle biotecnologie.

La scuola
Art. 33.1
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.

La libertà di insegnamento nella scuola limitata:


a) non solo dal buon costume
b) ma anche finalità educative (tranne scuole private)

Art. 33.2
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Art. 34.
La scuola è aperta a tutti.

L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che
devono essere attribuite per concorso.

Art. 33.
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse
piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
" STUDENTI INDIPENDENTI
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di s~.~~ er la conclus~one di essi per e
l'abilitazione all'esercizio professionale. ~ ~À.l' fACOLTA" DJ ECONOMIA
II p. di fronte aula XI
Tel. 080/5049129-5049130
43
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti
stabiliti dalle leggi dello Stato.

La famiglia
Art. 29 Cost.

La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a
garanzia dell'unità familiare.

Art. 30

È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.

Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.

La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei
membri della famiglia legittima.

La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.

Art. 31

La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e
l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.

Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.

Il principio di eguaglianza
Art. 3.1 e 3.2
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza,
di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

• I due principi di:


eguaglianza formale (art. 3.1) dinanzi alla legge: Stato liberale
eguaglianza sostanziale (art. 3.2) come promozione dell'uguaglianza: Stato sociale.

Il principio di eguaglianza formale

Art. 3.1 Costo


Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza,
di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

• L'eguaglianza non solo dei cittadini ma di tutte le persone fisiche e giuridiche.


• L'eguaglianza davanti alla legge nello Stato liberale: J
1) la pari efficacia della legge applicata iI?~arzia!mente sull'inter&~to~6\lIrttttiThftWdlRf.?:NDE~TI .
- d~lla pubbhca amnu~lstrazlO~e (art. 9?
C~~-:)';:'iIW~XlfRc~r.· ~ f.ft:~W('YWfA per chi
viene da una determinata regione/vedi con. u1J .lYLoriitJardIa, ceto SOCiale,etc.
T-""" II p. di fronte aula XI
44 'Te!' 080/5049129-5049130
dal giudice (art. 101 Cost.), posti in posizione di imparzialità.

2) il contenuto generale ed astratto della legge (norme di diritto privato)

• l'eguaglianza dinanzi alla legge dello Stato sociale:


non come divieto assoluto di distinzioni. .. ma come eguale trattamento di
situazioni eguali e diverso trattamento di situazioni diverse.

/ a "Totti" non fanno NULLA


Principio di eguaglianza: Lo Stato da € 1.000 a tutti i figli:
~ al "disgraziato"fanno MOLTO

Questo non è Principio di uguaglianza perché si è trattato in modo uguale, una situazione molto diversa.

• Divieto di discriminazioni e parificazioni irragionevoli nell'attività normativa:


a) privata (gabbie salariali)
b) pubblica: il contenuto della legge che può essere determinato e particolare in favore di categorie sociali,
gruPPI, zone ...

Il principio di uguaglianza: trattare in modo eguale chi si trova in una situazioni di parità, e in modo diverso chi
si trova in condizioni di diversità.
Ma chi stabilisce se le condizioni sono diverse o uguali? La corte Costituzionale controlla la ragionevolezza del
trattamento.

Il pericolo di arbitri che svuotino il principio di eguaglianza:


a) la presunzione di irragionevolezza per le discriminazioni fondate
sulle categorie esemplificative, salvo deroghe costituzionali
1) sesso (pari opportunità salvo ragioni fisiologiche, C.d. azioni positive)
2) razza (reazione fascismo) DISCRIMINAZIONI
3) lingua, salvo tutela minoranze linguistiche IRRAGIONEVOLI
4) religione
5) opinioni politiche
6) condizioni personali
7) condizioni sociali (non riconoscimento titoli nobiliari)

b) il principio di uguaglianza come doverosa ragionevolezza della legge: la legge deve trattare in modo uguale
situazioni ragionevolmente uguali

il controllo di ragionevolezza della Corte costituzionale tramite il tertium comparationis, la


quale:

1) parifica situazioni che il legislatore aveva irragionevolmente distinto. Ad esempio: infortuni sul
lavoro uomo/donna, l'uomo prendeva di più; T.F.R .. ai figli e non ai genitori; diversa
prescrizione tra pensioni e stipendi
2) distingue situazioni che il legislatore aveva irragionevolmente parificato (sove et repete= paga e
fai ricorso)
3) censura le eventuali omissioni irragionevoli del legislatore, l'eccesso di potere legislativo e dil
costo delle sentenze della Corte Costo
STUDENTI INDIPENDENTI
Il principio di uguaglianza sostanziale
Art. 3.2

45
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

• Il principio di uguaglianza sostanzia: dello Stato di diritto allo Stato sociale che, rimuovendo gli ostacoli
economico- sociali, si pone come fine il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione
dei cittadini
• Valore programmatico (Relativo a un programma) O valore precettivo (insieme di regole)?
• Non uniformità di trattamento ma parità di condizioni: l'uguaglianza come pari opportunità di mezzi e
non di risultato
• Il diverso riferimento dapprima ai cittadini e poi ai lavoratori non implica una scelta classicistica perché
lavoratori sono tutti i cittadini che concorrono al progresso materiale e spirituale della società.
• Traduzione del principio di uguaglianza: il trattamento di favore per:
l) lavoratori subordinati
2) donne e minori, condizioni di lavoro tali da assicurare svolgimento funzione familiare e madre
3) mmore
4) meno abbienti: diritto alla difesa; progressività sistema tributario
5) diritto dei capaci e meritevoli di andare avanti negli studi.
• Il difficile equilibrio tra uguaglianza e libertà: l'uguaglianza non è il fine della libertà ma il suo
presupposto.

I diritti sociali (c.d. diritti medianti lo stato)


Diritti che costano

I diritti sociali consistono nell'obbligo dello stato di intervenire per assicurare alla persona e al cittadino il
godimento di alcuni beni e servizi fondamentali.

sono diritti della persona alcuni diritti sociali come: il diritto alla salute, all'istruzione, il diritto a un'equa
retribuzione del lavoro.
Rientrano invece tra i diritti del cittadino i diritti sociali come: il diritto al lavoro, il diritto alla sussistenza e
all'assistenza sociale.

Art. 32.

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli
indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun
caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Art. 33 vedi scuola

Art. 34 vedi scuola

Art. 36.

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a
sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.

La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.

Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.

Art. 38. .,~.' STUDENTi INDIPENDENTI


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. .•••..•.. ~ R. - A -, r T I

.. . . . . d' . .. h d' . , ~f' ~~ /'~~ •• L 1,1 l' D/.E ;nNn lA


Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto ei meZZInecessan per VIvere a 1I'l.\.~'·at ~~en~,en O ~ a aSSlSt rtza s.ocale.
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46 -? Tel O8 O;'5 049 l 29 - 5 049 l 3 O
I lavoratorihannodirittoche sianoprevedutied assicuratimezziadeguatialle loroesigenzedi vita in casodi infortunio,malattia,
invaliditàe vecchiaia,disoccupazioneinvolontaria.

Gli inabilied i minoratihannodirittoall'educazionee all'avviamentoprofessionale.

Ai compitiprevistiin questoarticoloprovvedonoorganied istitutipredispostio integratidalloStato.

L'assistenzaprivata è libera.

Il diritto alla salute

Assistenza sanitaria Insieme di servizi prestati a livello sociale, soprattutto da istituzioni governative, allo
scopo di salvaguardare e migliorare la salute della popolazione. Essi comprendono quattro aree principali di
intervento: la tutela della salute fisica e mentale, la prevenzione delle malattie, l'assistenza sanitaria e la
riabilitazione dei malati e degli invalidi. L'inclusione di queste quattro aree d'intervento tra le priorità da
osservare da parte delle istituzioni sanitarie pubbliche è stata ratificata su scala mondiale nel 1948, quando
l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha sancito che per salute si debba intendere non solamente
l'assenza di una malattia o di un'infermità, bensì uno stato globale di benessere fisico, mentale e sociale.

Art. 32.1

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce
cure gratuite agli indigenti.

• La duplice dimensione del diritto alla salute:

A) diritto soggettivo

assoluto e perfetto di ogni persona, inclusi gli stranieri irregolari (Corte Cost.
252/2001)
all 'integrità fisica (c.d. danno biologico indipendente dal reddito)
ad un ambiente salubre (luogo di lavoro)
tutelabile ricorrendo al giudice civile contro atti della p.a. (pubblica amministrazione)

Il diritto alla salute

Art. 32.1

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce
cure gratuite agli indigenti.

B) diritto sociale della collettività all'assistenza sanitaria in attuazione del principio di uguaglianza
- il diritto a riceverei trattamenti sanitari necessari (protesi), gratuiti nel caso degli indigenti (poveriassoluti)
- il servizio sanitario nazionale per tutti, e non solo per gli indigenti
- articolato in aziende regionali autonome (AUSL)
-eroganti prestazioni gratuiti o semigratuite (ticket in base al reddito)
Il diritto alla salute

Art. 32.2

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se < on Psrl<t}~.H~i


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non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della pe~r.,~ nana.
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47 ,~ Te! 080/5049129-5049130
• La libertà di sottoporsi alle cure ("consenso informativo")
• L'obbligazione per legge di sottoporsi a trattamenti sanitari (vaccinazione, cinture, casco) che in quanto
collettivi non godono della riserva di giurisdizione ex art. 13 Costo

Il diritto all'assistenza sociale

Art. 38.1 e 38.5

l.Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e
all'assistenza sociale.

S.L'assistenza privata è libera.

• Diritto soggettivo perfetto nei confronti dello stato per fruire di prestazioni di sicurezza sociale.

• Assistenza sociale: come obbligo di solidarietà dello Stato verso i singoli bisognosi:
a) pensionati sociali (650 anno con reddito minimo)
b) assistenza inabili e minorati
c) servizi sociali comunali

• competenze regionale eslusiva, salvo livelli essenziali minimi garantiti dallo Stato sull'intero territorio
(art. 117)

Il diritto all'assistenza sociale

Assistenza sociale Insieme delle misure attuate in un sistema di wel(are state o Stato Sociale (L'espressioneindica
il sistemasocialein cui lo statoha comeobiettivoquellodi garantireun soddisfacentelivellodi vitaai suoi cittadinie perseguela
riduzionedelleineguaglianzee l'integrazionesocialeattraversouna redistribuzionedel redditonazionale.)
per garantire ai cittadini di uno stato il diritto al mantenimento di un minimo tenore di vita o la soddisfazione di
altri bisogni (salute, educazione ecc.). Sebbene non sia chiaro il confine che separa l'assistenza dalla previdenza
sociale (anche per la ristrutturazione che entrambi i settori stanno vivendo), la previdenza è tradizionalmente
legata allo status professionale, mentre l'assistenza riguarda più genericamente tutti gli individui in condizioni
di bisogno, a prescindere dalla loro capacità contributiva.
Questi programmi sono stati però criticati per varie ragioni, soprattutto per il divario crescente tra i costi
dell'assistenza e le entrate fiscali.
Numerosi paesi, a cominciare dagli Stati Uniti, hanno proceduto alla privatizzazione degli enti che forniscono
assistenza e a una drastica diminuzione degli individui che ne hanno diritto. In Europa continentale si è scelta
una strada diversa, affidando un numero sempre maggiore di compiti a organizzazioni private senza fine di
lucro (no profit) e ad associazioni di volontariato.
In Italia l'assistenza sociale è gestita in prevalenza dagli assessorati comunali, che operano attraverso fondi a
loro destinati dallo stato o utilizzando le imposte locali. Sempre più spesso accade peraltro che i Comuni, per
diminuire le spese, affidino a cooperative sociali la forni tura di determinati servizi assistenziali. Alcuni
osservano che questi cambiamenti, sebbene consentano una diminuzione della spesa pubblica, non sempre
aumentano la qualità dei servizi prestati.

Il diritto alla previdenza sociale


Art. 38.2 e 38.4

2. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di
infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.

4. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti


.0redis,UQ~tio integrati dallo Stato .
2HUDENTI iNDIPENDENTI
• La provvidenza sociale: come onere assicurativo posto ' aro. :7) flf\t~(Jtq-k~)]~"aì,~eUrxoratore
autonomo e dello Stato (talvolta al posto dei privati; fisca'ì1izaz',~ e oneri sociali) per failrònle alle
necessità future' ex Art 382
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48
Il diritto alla previdenza sociale

Previdenza e sicurezza sociale Insieme degli enti pubblici e delle norme che presiedono alle attività svolte
dallo stato per tutelare i lavoratori da malattie, infortuni, disoccupazione ecc. e di assicurare loro il diritto a un
tenore di vita decoroso alla cessazione dell'attività lavorativa. La previdenza sociale, garantita in Italia
dall'articolo 38 della Costituzione, è attuata attraverso assicurazioni sociali e di sistemi pensionistici pubblici
gestiti da varie istituzioni, tra cui l'Istituto nazionale della previdenza sociale. Finanziata con le contribuzioni
dei lavoratori, la previdenza sociale veniva inizialmente applicata in relazione allo status professionale; in
seguito, con lo sviluppo dello stato sociale, la previdenza si è estesa a campi precedentemente attribuiti
all'assistenza sociale e sanitaria ed è rivolta indifferentemente a tutti i cittadini dello stato.

Il principio Laburista

Art. 1.1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

Art. 4.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo
questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una
funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Il lavoro come fondamento della democrazia (Art. l Cost.)


a) né espressione di retorica costituzione e come tale irrilevante
b) né scelta di classe "fondata sul lavoro" e non "di lavoratori"
c) piuttosto lavoro come ogni attività o funzione che concorre al progresso materiale o spirituale
della società (art. 4.2 Cost.)

Il principio Laburista

• Il rifiuto di altri valori: nobiltà, ereditari età, proprietà privata, impresa propria dello Statuto Albertino il
quale non a caso del lavoro faceva cenno
• Il collegamento dell'art. 4 Cost. con:
A) art. 2 Cost., in quanto il lavoro è un diritto inviolabile dell'uomo attraverso cui egli realizza la propria
personalità
B) l'art. 3 Cost., in quanto misura della dignità sociale dei cittadini

• l'importanza del lavoro ai fini della partecipazione sociale: il collegamento tra democrazia economica e
democrazia politica sindacati, scioperi, collaborazioni dei lavoratori alla gestione aziendale)

Il principio Laburista

• il diritto al lavoro:
a) non come diritto soggettivo perfetto nei confronti dello Stato per ottenere e conservare un posto di
lavoro ciò contrastante con la libertà di impresa (art. 41 Cost.)
b) bensì come obbligo (norma precettiva) a che lo Stato intervenga nel mercato per ottenere (norma
promozionale) la piena occupazione.
-tram~te l'adozione d~piani .eyrogrammi (art ..41.3 C~st.) .. :~,\ . STUDENTI INDI F rf)
- com.sponden~a un'mdenruta (ovvero Cassa integrazione) al dIS~/' aF~volo~tan quale n arNnfehli Iper
Stato inadempiente (art. 38.2 Cost) ~~ FACOLTA' DJ ECONOMIA
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Art. 41.
1. L'iniziativa economica privata è libera.
2. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità
umana.
3. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere
indirizzata e coordinata a fini sociali.

Il principio Laburista

• il diritto al lavoro come libertà di scegliere il lavoro subordinato o autonomo (non quello
imprenditoriale tutelato dall'art. 41.Cost.)
a) diritto di accedere al lavoro senza subire limiti irrazionali o lesivi della propria dignità, salvo verifica
requisiti professionali
b) diritto-dovere di svolgere il lavoro corrispondente alle proprie capacità.

• La particolare tutela del lavoro subordinato da parte della Repubblica che:


a) cura la formazione e la crescita professionale dei lavoratori (art. 35.2 Cost.)
b) promuove e favorisce accordi ed organizzazioni internazionali (OIL) per affermare e regolare i diritti del
lavoro (art. 35.3 Cost)
c) tutela il lavoro italiano all'estero (art. 35.4 Cost)
d) la tutela dei diritti del lavoratore nel posto di lavoro (Statuto dei lavoratori; divieto di discriminazione
nel luogo di lavoro)

Art. 35.

La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.

Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori.

Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro.

Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero.

La tutela dei lavoratori particolarmente deboli

Art. 37.

La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le
condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla
madre e al bambino una speciale adeguata protezione.

La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato.

La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla
parità di retribuzione.

• La tutela del diritto al lavoro nella fase estintiva il diritto alla stabilità del lavoro attraverso:
a) il preavviso di licenziamento
b) il diritto ad essere licenziato per giusta causa o per giustificato motivo pena dapprima risarcimento o
. .
riassunzione.
c) La decorrenza della prescrizione dei diritti dalla fine del rapporto
d) Il diritto a ricorrere ad un giudice imparziale
e) Il diritto a percepire l'indennità di anzianità (c.d. liquidazione) a :, se $aT<1h 1t~ioh~hllèlLPlÌpPQìftòTlj
lavoro è dovuta a colpa o dimissioni del lavoratore ~Z~~'9'''
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i contratti flessibili per consentire l'accesso al mondo del lavoro dei disoccupati (part
time, interinale, affitto, a termine, lavoratori a progetto, contratti d'inserimento o
contratto d'apprendistato)

Ildiritto di associarsi in sindacati

Art. 39.

L'organizzazione sindacale è libera.

Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali,
secondo le norme di legge.

È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base
democratica.

I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro
iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie
alle quali il contratto si riferisce.

- non associazioni registrate dotate di personalità giuridica di diritto pubblico ma associazioni non riconosciute
- che stipulino contratti collettivi di diritto comune estesi erga omnes
- pluralità di sindacati per categoria, salvo taluni divieti (magistrati, forze armate)

Sindacati dei lavoratori: Associazioni di lavoratori costituite per tutelare gli interessi dei propri iscritti e, come
parte sociale, per partecipare con il governo e con i rappresentanti degli imprenditori alla definizione delle
scelte su questioni di interesse pubblico relative al mondo del lavoro.

Ildiritto allo sciopero

Art. 40.

Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano.

Sciopero: Astensione dal lavoro di un gruppo di lavoratori a sostegno di una rivendicazione. È attuato
prevalentemente da lavoratori organizzati in sindacati e rappresenta una delle forme più importanti e incisive di
lotta sindacale. In Italia lo sciopero è un diritto dei lavoratori riconosciuto dalla Costituzione.

Le forme della lotta sindacale

I lavoratori possono impegnarsi in uno sciopero o in altre forme di agitazione sindacale per ottenere
miglioramenti delle condizioni di impiego, per impedime un peggioramento o, ancora, per evitare che il datore
di lavoro conduca delle azioni lesive dei diritti dei lavoratori. Uno sciopero può essere proclamato anche per
indurre un datore di lavoro a riconoscere un sindacato come legittimo rappresentante dei dipendenti nel
processo di contrattazione collettiva e a siglare con questa stessa organizzazione un contratto di lavoro. In
genere si ricorre allo sciopero dopo avere esperito tutti gli altri mezzi disponibili: ad esempio quando il datore
ha rifiutato la composizione di una vertenza con i metodi previsti nel contratto di lavoro.
Lo sciopero politico, invece, può essere un mezzo per costringere un governo ad aderire a determinate richieste
dei lavoratori e può costituire un'arma per provocame la caduta. Uno sciopero di solidarietà ha luogo quando
un sindacato arresta le attività lavorative di un settore per sostenere la protesta di un altro sindacato o di altre
ca~egorie sociali. Lo sciopero "gener~le", in c~i tutti i !~vo~a~oridi una c!ttà~~~f~fW;1-.pr?iIRPrJ?a~s~n }.......
scioperano contemporaneamente, puo perseguire finalità di tipo economIcj~>p-~~ico. C'ori 16 sClOp~:(JJgen§r~lg
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La costituzione economica

• Frutto del compromesso costituente tra le diverse ideologie: lo Stato interventista ed economia mista.
• La costituzione economica come traduzione dei principi:
A) personalità (art. 2 Cost): il rispetto della dignità umana
B) d'uguaglianza sostanziale (art. 3 Cost.): la rimozione degli ostacoli socio-economici che impediscono lo
sviluppo della persona.
C) Laburista (art. 4): l'effettività del diritto al lavoro
• Le condizioni da assicurare: l'utilità sociale dell'iniziativa economica, funzione sociale della proprietà,
sfruttamento razionale e sociale equo della terra.

La libertà di iniziativa e d'attività economica

Art. 41.1 e 41.2

1. L'iniziativa economica privata è libera.

2. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla
dignità umana.

• La libertà d'intraprendere qualsiasi attività economica.


• Ilimiti allo svolgimento della libertà d'impresa:

a) esterni: lo Stato imprenditoriale (enti pubblici economici, monopolio servizi pubblici, imprese
nucleari ... )
b) interni negativi:
1. non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale: progresso economico come mezzo e non come fine
2. non può recare danno a sicurezza, libertà civili e dignità umana (inquinamento, sicurezza sul lavoro ... )

Art 41.3

3. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa
essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Art. 43.

A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo
indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di
imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed
abbiano carattere di preminente interesse generale.

c) limiti interni positivi: per indirizzare e coordinare l'attività economica pubblica e privata ai fini sociali:
1. la tutela della piccola e media proprietà (art. 44 Cost. *) della cooperazione e dell'artigianato (art. 45 Cost. *)
2. incentivi statali (crediti, agevolazioni, sgravi fiscali, contributi)
3. la programmazione tramite legge per indirizzare e controllare l'iniziativa individuale, senza sopprimerla:
questa legge andò in fallimento. Venne attuata solo nel 1967 (pieno periodo centro sinistra)
4. l'espropriazione per legge salvo indennizzo (Sommapagataa titolodi risarcimentodi danni.):collettivizzazioni e
nazionalizzazioni (ENEL). (l'energia elettrica non può andare ai privati perché essi anno come obbiettivo la
finalità economica; quindi non mandano energia in paesi dove il ritorno di capitale non vi è).
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*Art. 44. ~~fY 11 P d"
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Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone
obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone
agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle
unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà.

La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.

*Art.45.

La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di
speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con
gli opportuni controlli, il carattere e le finalità.

La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell'artigianato.

La proprietà

Art. 42.

La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.

La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i
limiti allo scopo di assicurame la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.

La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi
d'interesse generale.

La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle
eredità.

Il diritto reale più importante è il diritto di proprietà; esso si caratterizza per la sua assolutezza, che attribuisce
al titolare il diritto di utilizzare e di godere il bene nonché il diritto di far proprio il suo valore di scambio.

(Diritti reali; Diritti soggettivi facenti parte della più ampia categoria dei diritti assoluti che attribuiscono al titolare il
potere di farli valere nei confronti di chiunque e godeme a proprio piacimento senza essere disturbato nell'esercizio di tale
diritto.)

Proprietà e possesso: Il termine "proprietà" indica il diritto di godere e di disporre di una cosa, ad esempio un
abito, un gioiello, un libro, in modo pieno ed esclusivo, cioè con la possibilità di usarla quando si vuole, di
prestarla, di venderla, o addirittura di distruggerla o di buttarla via se lo si ritiene opportuno. La proprietà
coincide di solito, ma non sempre, con il "possesso", che consiste nel disporre di una cosa e nell'utilizzarla,
senza però possedeme la titolarità del diritto di proprietà.

Proprietà e possesso possono riguardare sia beni immobili (case, terreni), sia beni mobili registrati
(autovetture), sia infine beni mobili (una bicicletta, un libro, un oggetto qualsiasi). Anche i beni materiali o
immateriali, come le cosiddette opere dell'ingegno (ad esempio un brevetto o i diritti d'autore su uno scritto o su
un dipinto o su una scoperta scientifica), possono essere oggetto di proprietà. Alcuni beni, detti demaniali, come
le acque dei fiumi, sono invece di esclusiva proprietà dello stato.

La proprietà può essere di un singolo individuo, di più persone collettivamente (come nel caso del condominio),
di un'azienda, di un ente privato o pubblico. Può essere trasferita da un soggetto a un altro sia con un atto tra
vivi (compravendita, permuta, donazione) sia a seguito della scomparsa del proprietario, per eredità o per legato
(vedi Succ~ssione );.per un bene i~obile 7~~~
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presenza di un notaio e con trascrizione SUl pubblici registri. I mino .~~afu1Jr~as ~ch .a ltèm,'pòssono
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direttamente le loro proprietà né venderle se non attraverso i loro legali rappresentanti (di solito i genitori) e con
l'assenso di un giudice tutelare.

L'evoluzione della costituzione economica

Dallo Stato imprenditoriale allo Stato regolatore esterno del mercato:

a) cause interne: il fallimento economico e fiscale dello Stato imprenditoriale


b) cause esterne: i principi comunitari a favore di un'economia di mercato aperta e in
libera concorrenza
tramite l'euro politica monetaria unica finalizzata alla stabilità dei prezzi (no tasso di
cambio e tasso di interesse nazionale) lo Stato con propria moneta poteva favorire le
aziende con tasso di cambio o svalutazione della propria moneta (la lira) o tasso di
interessi. Con l'euro è impossibile, perché vi deve essere un'unica stabilità= tasso di
interesse unico e fissato dalla Banca Centrale Europea.
Parametri di Mastric: deficit 3% (le uscite non possono superare le entrate, max del
3%)
PIN 60% (per il defic pubblico complessivo)

54
7 L'ORGANIZZAZIONE E L'ESERCIZIO DEL POTERE POLITICO

Il principio della divisione dei poteri ieri. ..

• La separazione dei poteri (Locke e Montesquie) come teoria garantista in relazione alla Centralizzazione
dei poteri nello Stato Assoluto
• Distribuzioni delle funzioni tra legislativo, esecutivo e giudiziario
• Posti in posizione di parità e di reciproco controllo di modo che "il potere limiti il potere" (checks -
freni- and balances- contrappesi)
• Per far si che il potere non scada in arbitrio è necessaria la divisione dei poteri, che si bilancino tra di
loro

Separazione dei poteri: Principio basilare dei moderni stati di diritto, in base al quale i loro poteri
fondamentali - il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giurisdizionale - non possono e non devono
essere cumulati nella stessa persona né nello stesso organo. Nelle moderne democrazie, quindi, di norma il
potere legislativo è di competenza di un'assemblea elettiva (in Italia del Parlamento, suddiviso in Camera dei
deputati e in Senato della repubblica) che agisce in nome del popolo sovrano; quello esecutivo è esercitato da
un governo che risponde a tale assemblea; e quello giurisdizionale è amministrato dalla magistratura,
indipendente dagli altri due e autogovernantesi (in Italia tramite il Consiglio superiore della magistratura).

Nel XVIII secolo Charles-Louis de Montesquieu individuò nella separazione dei poteri il fondamento che
rendeva la monarchia costituzionale inglese un esempio di ordinamento da imitare, formulando così per la
prima volta in modo limpido un'idea che già era latente nel dibattito politico-filosofico-giuridico fin dal
Medioevo.

La separazione del potere politico dai poteri di garanzia negli stati liberaI-democratici

• Il rapporto do fiducia tra (la maggioranza del. .. ) Parlamento ed il governo, accomunati da omogeneità
politica e basati sulla comune funzione di Indirizzo Politico, che consiste nella:
a) individuazione del complesso dei fini generali
b) predisposizione dei mezzi giuridici e amministrativi per perseguire tali fini.

IERI: Il parlamento era


distaccato dal Governo
Parlamento e Governo
OGGI: sono legati, devono marciare insieme,
dove a comandare è la maggioranza.
Sono accomunati dai loro fini politici

Governo: Organismo statale complesso che determina l'indirizzo politico dello Stato

Parlamento: Assemblea politica rappresentativa dello Stato moderno, mediante la quale il popolo, attraverso i suoi
rappresentanti eletti, partecipa all'esercizio del potere per la formazione delle leggi e il controllo politico del governo I I
due rami del-P, in Italia, il Senato e la Camera dei deputati
. . .. " TT JDL NT! .INDiPENDENTI
• Il popolo sovrano oggi non solo elegge 1 propn rappresentanti , of 's'cegÌ1ere Il programma
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politico, la maggioranza di governo ed il suo leader ~~.I!'


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• ieri: l'elettore votava il partito, che decideva come entrare in Governo
• oggi: l'elettore quando vota, sceglie la maggioranza che andrà a governare, il programma ed il suo
leader.

Come dice Duverger,Maurice (Angouléme 1917), giurista e politologo francese, il popolo non si limita a
scegliere le carte, ma vuole giocare.

La separazione del potere politico dai poteri di garanzia negli stati liberaI-democratici

I moderni "Contrappesi":

a) il controllo politico svolto non più dal Parlamento ma dall'Opposizione


b) l'indipendenza del potere giudiziario e delle istituzioni di garanzia, (Corte costituzione, Capo dello
Stato, Autorità indipendenti) organismi di controllo e garanzia.
c) Pluralismo dell'informazione (anche mezzi di controllo). Pluralismo dell'informazione come Pilastro
dello Stato Democratico.

Definizione delle Forme di Governo

Forma di Governo: Forma di organizzazione politica di uno Stato

1. la disciplina giurista della modalità di esercizio del potere politico (forma di governo dal punto di vista
strutturale- formale) la teoria della forma di governo si occupa del modo come fra gi organi di una
comunità politica organizzata, si distribuisca il potere di indirizzo politico e dei rapporti tra tali organi.
2. il sistema politico e ciò che lo influenza (forma di governo dal punto di vista (ùnzionale).
La teoria delle forma di governo si occupa anche di ciò che ne influenza il funzionamento, e cioè del
sistema dei partiti e dei servizi elettorali.

FORMA DI GOVERNO FORMA DI STATO


(il rapporto fra
(Forma di organizzazione governanti e governati,
politica di uno Stato) I STRETTAMENTE CONNESSE I nonché i fini ultimi che
si pone l'ordinamento)

Le forme di governo basate sulla separazione dei poteri: la Monarchia Costituzionale

• Dalla Monarchia Assoluta, alla Monarchia Costituzionale. (Inghilterra XVII sec. Europa continentale
XVIII -XIX sec.)
• Monarchia Costituzionale:
nascono le assemblee amministrative (votano il 3%della popolazione)
camera dei rappresentanti: 1. garantisce le libertà civili (riserva di legge come limite all'arbitrio regio);
2. potere dinastico (di chi deve governare)

• Separazione tra la rappresentanza del Re (aristocrazia), detentore del potere esecutivo, e quello del

• Separazione dei poteri non netta p~rché il Re:


1. promulgava le leggi
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Parlamento (borghesia), titolare del potere legislativo (Montesquie .

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2. scioglie le camere
3. nomina i giudici

La separazione dei poteri fa si che tra i due organi vi sia accordo.

Evoluzione storica della monarchia Costituzionale

Dalla monarchia costituzionale aL ..


• governo presidenziale (Cost. Stati Uniti, 1787)
• governo direttoriale (Svizzera)
• governo parlamentare
• governo semi-presidenziale

La forma di governo Presidenziale.


analisi strutturale
Capo dello Stato elettivo che è titolare del Potere esecutivo in regime di rigida separazione rispetto a un
legislativo che non lo può sfiduciare né può da lui essere sciolto.
Il corpo elettorale elegge il parlamento e il Presidente (Indirettamente negli USA: caso Busch - Gore elezioni
2002)
I cittadini formalmente eleggono i delegati che quindi eleggono il presidente. Viene eletto presidente non quello
che prende più voti, ma quello che prende più delegati, quindi è possibile che un Presidente prende più delegati
anche se prende meno voti. (Es. Cansas: delegati 2, voti 5.000- Florida delegati 25, voti 3.200. Vince chi ha più
delegati, anche se meno voti.)
Perché gli USA hanno questa forma di governo?

Stati uniti> provengono dagli inglesi (Forma di governo: Monarchia Costituzionale)


Quindi volevano ricreare una sorta di Monarchia Cost.
Sistema Presidenziale: caratteristica= divisione dei poteri o separazione

• il presidente non può sciogliere ilo parlamento, ma può opporre il veto sospensivo (superabile) sulle
leggi da esso approvate.
• Il parlamento non può sfiduciare il Presidente ma può solo mettere in stato d'accusa(c.d. impeachment)
in caso di tradimento, concussione o altri gravi reati.
• I poteri del Presidente sono equilibrati dai poteri di freno e di controllo del parlamento (bilancio, ecc.)

analisi funzionale

• Due partiti politici non ideologgizzati, privi di disciplina e fortemente radicati nel territorio locale.
• La contrapposizione tra Presidente e Parlamento farebbe decadere lo stato, (incapace di decidere)
• Come funziona il sistema? Non vi è una divisione politica come quella europea. I partiti sono "macchine
elettorali", che appoggiano una persona. Non vi sono partiti politici, ma deputati influenzabili dal
Presidente. Vi è anche uno scarso livello di partecipazione elettorale.

La forma di governo Direttoriale


analisi strutturale

Forma di Governo> relazione che intercorre tra: l.Capo di stato; 2. Parlamento; 3. Governo

• Il corpo elettorale elegge il parlamento


• Il Parlamento legge l'esecutivo che è organo collegiale (Capo dello stato e governo: consiglio federale o
direttori ale)
• Il Parlamento non può sfiduciare il direttori o (Collegio direttiva, ossia chi dirige) . Il direttori o non può
sfiduciare (sciogliere) il Parlamento.", STìJDFNT1 f'\JDrp€Nf;fNTI
• La carica del capo dello stato è ricoperta ogni anno a turno d, ~:flQ,d:~lt: membri del Direttorio.
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Analisi funzionale

• Partiti non tanto ideologizzati (di stampo americano)


• Non rapporto tra maggioranza ed opposizione ma rappresentanza di tutti i partiti. Nel direttori o vi sono
tutti i componenti dei diversi partiti.
• Nel Direttorio troviamo: 2 di destra, 2 socialisti, 2 liberal-democratici, 1 democristiano
• Nel governo si cerca di trovare situazioni di compromessi. Se vi sono delle situazioni dove non vi è
accordo tra i partiti, si ricorre al Referendum.

La forma di governo Parlamentare Dualista.


(Inghilterra XVIII sec., Monarchia orleanista 1830)

• Lo sdoppiamento dell'esecutivo con la nascita del Governo come terzo organo, distinto dal Sovrano e
in esso della figura del Primo Ministro, c.d. disfacimento dell'esecutivo
• La doppia investitura del Governo da parte del re (nomina) e del Parlamento (prima impeachment, poi
sfiducia).
• Il governo nasce come organo autonomo sotto la spinta del Parlamento, che non potendo prendersela
con il Sovrano, se la prendeva con i collaboratori del Sovrano, tramite l'accusa di sfiducia e
inadempienza, quindi chiedeva al Sovrano di sfiduciarli.
• Ma da suo canto il re può sciogliere il Parlamento.
• Il Governo in questa prima fase si trova tra due centri di potere:
1. Sovrano = potere,
2. Parlamento = borghesia
La forma di governo Parlamentare Monista o Assembleare
(Inghilterra XVIII-XIX; Europa XX sec.)

• Prevalenza del Parlamento (borghesia), eletto su basi sempre più ampie, La corona (nobiltà), confinata
ad un ruolo di garanzia: Capo dello stato elettivo
• Il ruolo non più politico, ma di garanzia svolto dal capo dello stato.
• La controfirma da assunzione da parte del governo della responsabilità -prima penale poi politica- degli
atti del sovrano a proposta (quasi sempre) vincolanti degli atti del governo al capo dello stato.
• Lo svuotamento politico del potere di sciogliere (casi Lord Melbourne- Mac mahon, dove il Re sciolse il
Parlamento, ma il popolo lo rielesse quasi identico al precedente, il re non potè che chinare il capo.)
• Il governo anziché mediare tra Re e Parlamento, ne diventa esecutore.

La forma di governo Parlamentare Partitica


(Il dopoguerra)

• Il mutamento della forma di governo di stato: dallo stato liberale monoclasse, allo stato democratico e
sociale pluriclasse.
• Stato non più borghese, ma formato dal popolo
• I partiti come strumento di esercizio da parte dei cittadini della sovranità popolare perché sintetizzano
gli interessi politici degli elettori e li rappresentano nelle istituzioni sociali.
• Gli lettori votano il partito> il rappresentante eletto risponde solo di se stesso nello svolgimento del
potere.
• I partiti diventano lo strumento con il quale i cittadini esercitano il potere nazionale, ma anche il mezzo
dove i cittadini penetrano dentro le istituzioni e li controllano.
• Governo e parlamento come subordinati alle diretti ve politiche dei partiti in essi operano:
a) il parlamento composto dai gruppi parlamentari "proiezione dei partiti, si divide in maggioranza ed
opposizione;
b) il governo diviene espressione dei partiti che formano la maggioranza parlamentare "il parlamento non
controlla il governo", ma è l'opposizione del parlamento che controlla il governo. Perché la
maggioranza parlamentare e il governo sono la stessa cosa. ~~'~- STUDENTI INDIPENDENTI

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• Vi sono però forme di governo parlamentare partiti che uguali, ma che funzionano in maniera diversa,
perché diversi sono i partiti.

La forma di governo Parlamentare


( Europa I e II dopoguerra)
analisi strutturale

• Il corpo elettorale elegge il parlamento


• Il Parlamento(legislativo) (o la sola camera "politica") può non solo sfiduciare ma anche conferire sin
dall 'inizio la fiducia alI' esecutivo (Governo).

Analisi funzionale
• L'analisi funzional e dimostra che il funzionamento della forma di governo parlamentare dipende dal
sistema dei partiti.
• Democrazia maggioritaria o stabilizzate, basate su un sistema di partiti bipolare e una cultura omogenea
(Gran Bretagna, Germania, Spagna)
• Gli elettori votando scelgono la maggioranza di governo e designano come Premier il leader del partito
o della coalizione vincente.
• Governi di legislatura in cui prevale la figura del Premier.
• Governo come comitato direttivo della maggioranza parlamentare.

• Democrazie compromissorie o non stabilizzate basate su un sistema di partiti multipolare e


caratterizzante da profonde fratture sociali o ideologiche (Belgio, Paesi Bassi, Finlandia)
• Gli lettori non scelgono il governo ma votano per i partiti.
• Governi di coalizioni fondate su maggioranze parlamentari fragili e brevi.
• Ruolo del Primo ministro come mediatore tra le forze politiche (Andreotti: "Meglio tirare a campare che
tirare le cuoia ")

Le forme di governo Neoparlamentari


(Israele 1996 - 2001, regioni ordinarie, art. 51 cost.)

• Il corpo elettorale contemporaneamente il Parlamento ed il Primo Ministro.


• Il primo ministro nomina e revoca i ministri.
• Tra parlamento e governo vige un rapporto di fiducia, anche quando essa non viene inizialmente
conferita.
• Vige il "Governo di legislatura" in base alla regola aut simel stabunt aut simil cadent, per cui si va a
nuove elezioni senza sostituzione del presidente:
a) in caso di approvazione da parte del Parlamento di una mozione di sfiducia;
b) in caso di morte, dimissioni, incapacità permanente del Presidente.

Parlamento e Governo

Sfiducia il Governo

~
Il Parlamento Non va a sostituirlo (come nelle forme parlamentari)

Si va a nuove elezioni (anche il Parlamento cade)

59
8 LA SOVRANITA' POPOLARE
La Sovranità
Fondamentale caratteristica politica e giuridica dello stato moderno, che consiste nell'esercizio legittimo
dell'autorità suprema all'interno di una comunità politica. Da essa deriva la pretesa dello stato al controllo del
territorio e della popolazione, attuato attraverso il monopolio della forza e il potere di emanare le leggi. La
sovranità interna di uno stato si estende, solitamente, oltre che al territorio e a tutto ciò che su di esso si trova,
allo spazio aereo, al sotto suolo e alle acque territoriali.

EFFETTI DELLA SOVRANITÀ


Al concetto di sovranità è legato quello di indipendenza e autonomia: nessun ente esterno ha il diritto di
ordinare o imporre allo stato sovrano una linea di condotta sulle questioni che lo riguardano. Ciò nonostante,
l'indipendenza non implica necessariamente il riconoscimento della sovranità da parte degli altri stati sovrani:
per esempio la repubblica turca che occupa la parte settentrionale di Cipro è indipendente e autonoma, ma non è
sovrana perché non è mai stata riconosciuta da altri stati.
Il titolare o i titolari della sovranità sono chiamati a intervenire direttamente, oppure tramite i propri
rappresentanti, in importanti aree di decisione, quali le dichiarazioni di guerra contro i nemici esterni e la
sospensione delle garanzie costituzionali in caso di minaccia per la pace e la sicurezza del paese.
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INDIVISIBILITÀ DELLA SOVRANITÀ h~{;,
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Principale caratteristica della sovranità è di essere una e indivisibile. Con questa espressione s'intende
puntualizzare che, per quanto attiene a questioni riguardanti l'esistenza dello stato, non esistono altri poteri
decisionali se non la sovranità stessa. Lo stato può delegare alcuni suoi poteri a enti locali o regionali, oppure a
organismi di natura sovranazionale, senza tuttavia perdere la propria caratteristica sovrana. Lo stato federale, di
cui gli Stati Uniti d'America rappresentano uno degli esempi più noti, riconosce il massimo di autonomia ai
singoli stati della federazione in materie che non riguardano, per esempio, la politica estera e l'economia
nazionale.

LA SOVRANITÀ POPOLARE
Con l'espressione "sovranità popolare" s'intende che il popolo è il titolare del potere politico supremo. Tale
potere può essere esercitato, a seconda della decisione del popolo medesimo, in forme diverse. Ad esempio,
all'art. 1 co. II, la Costituzione italiana afferma che "la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme
e nei limiti della Costituzione". In altri termini, il popolo esercita in Italia la sovranità attraverso un sistema di
democrazia indiretta.

LA DOTTRINA DELLA SOVRANITÀ


La concezione moderna di sovranità si è formata fra il XVI e il XVII secolo. Il primo autore a trattare con
ampiezza il tema, facendone la caratteristica precipua dello stato, fu il giurista francese Jean Bodin, secondo il
quale essa consisteva "nel potere di fare e abrogare le leggi". Thomas Hobbes sviluppò a sua volta il concetto in
maniera sistematica; entrambi i pensatori puntavano al rafforzamento dell'unità dello stato contro i pericoli
delle guerre civili e dei contrasti religiosi e contro le pretese di indebolire il potere sovrano avanzate
dall'aristocrazia locale e dal Parlamento. Essi imposero l'idea di una sovranità una e indivisibile. La dottrina
della "sovranità del popolo" aveva invece origine medievale; riportata in auge dai pensatori protestanti tra il
XVI e il XVII secolo, trovò la sua teorizzazione più compiuta nelle opere di Jean-Jacques Rousseau, divenendo
in seguito il più importante fondamento della Dichiarazione d'indipendenza americana (1776) e della
Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (1789).

Ilprincipio democratico in costituzione

Art. 1. Costo

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 39.3 Costo

È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base
democratica.

Art. 49. Costo

Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a
determinare la politica nazionale.

I diritti politici

• Diritto di votare Art 48 Costo


• D~r~tto d~ esser~ vo~~to art',5,l Costo :ft~ STUDENTI INDIPENDENTI
• Dìrìtto di aSSOCIarSIIn partìtì art. 49 Costo 'Zm-:-;, '[)<-;> FACOLTA' DJ ECONOMI A.
• Diritto di petizione (Richiesta avanzata ai massimi organi dello Stato da un c grtf1"Jiliero >~icittad~ni elettori) a~t. 5?
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61
Art. 48.

Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.

Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.

La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne
assicura l'effettività. A tal fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono
assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.

Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile
o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

Art. 51.

Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in
condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con
appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.

La legge può, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle cariche eletti ve, parificare ai cittadini gli italiani non
appartenenti alla Repubblica.

Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario alloro adempimento e
di conservare il suo posto di lavoro.

Art. 49.

Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a
determinare la politica nazionale.

Art. 50.

Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni
necessità.

Elezioni

Procedura mediante la quale i membri di un'organizzazione o di una comunità scelgono la persona o le persone
alle quali conferire cariche ufficiali. L'insieme dei cittadini aventi diritto di voto costituisce l'elettorato.

L'elezione è a suffragio diretto quando il candidato a una carica viene votato dall'elettore senza intermediari (in
Italia, l'elezione dei rappresentanti alla Camera e al Senato, dei sindaci ecc.); è a suffragio indiretto quando
l'elettore designa un proprio rappresentante, che poi voterà il candidato alla carica in questione.

Negli stati democratici attraverso le elezioni si attribuiscono incarichi politi~;,:0 ihT8fFatiNfPdì'~~!'\'1:eE~r:h~NTI


esecutivi) e alcuni ruoli nella magistratura; i due principali sistemi per dis' '~r~~~oti t,4eF:el~t~orat~ ~U1
candidati e sui loro partiti d'appartenenza sono il maggioritario e il propofz ~l~;,"" ! n~,-,L ! :,,{'i)' bC:J;'Y'\f:A
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