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Art. 13.

La libertà personale è inviolabile.


Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, ne' qualsiasi altra restrizione della
libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi
eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicurezza può adottare
provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all’autorità giudiziaria e, se questa non
li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. E' punita ogni
violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.
La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.
Art. 14.
Il domicilio è inviolabile.
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le
garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati
da leggi speciali.
Art. 15.
La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla
legge.
Art. 16.
Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni
che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata
da ragioni politiche. Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di
legge.
Art. 17.
I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati
motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.
Art. 18.
I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla
legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici
mediante organizzazioni di carattere militare.
Art. 19.
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di
farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché' non si tratti di riti contrari al buon costume.
Art. 20.
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di
speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di
attività.
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di
diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto
motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel
caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il
sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e
non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore
successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa
periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume.
La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
ART. 22. Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del
nome.
ART. 23. Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge.
ART. 24. Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto
inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i
mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi perla
riparazione degli errori giudiziari.
ART. 25. Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge. Nessuno può essere
punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso. Nessuno può essere
sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge.
ART. 26. L’estradizione del cittadino può essere consentita soltanto ove sia espressamente prevista dalle
convenzioni internazionali. Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici
ART. 27. La responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna
definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla
rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte.
ART. 28. I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo
le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità
civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.
ART. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il
matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a
garanzia dell’unità familiare.
ART. 30. È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del
matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge
assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale compatibile con i diritti dei membri
della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.
ART. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e
l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità,
l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.
ART. 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della
collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato
trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti
imposti dal rispetto della persona umana.
ART. 33. L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali
sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire
scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle
scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento
scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. È prescritto un esame di Stato per
l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio
professionale. 11 Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti
autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
ART. 34. La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e
gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli
studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre
provvidenze, che devono essere attribuite per concorso
ART. 35. La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e
l’elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali
intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro. Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi
stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutela il lavoro italiano all’estero.
ART. 36. Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in
ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima
della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali
retribuite, e non può rinunziarvi.
ART. 37. La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al
lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consen- 12 tire l’adempimento della sua essenziale funzione
familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione. La legge stabilisce il limite
minimo di età per il lavoro salariato. La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e
garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione.
ART. 38. Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al
mantenimento e all’assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi
adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione
involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale. Ai compiti
previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. L’assistenza
privata è libera.
ART. 39. L’organizzazione sindacale è libera. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la
loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme stabilite dalla legge. È condizione per la
registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica. I sindacati
registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti,
stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle
quali il contratto si riferisce.
ART. 40. Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano.
Diritto di voto e principi fondamentali
La Costituzione della Repubblica italiana stabilisce all'articolo 48 il diritto di voto e ne definisce i principi
fondamentali. Che cosa s'intende per diritto di voto e quali sono i principi fondamentali?
Il diritto di voto nella Costituzione Italiana
L'articolo 48 della Costituzione stabilisce che tutti i cittadini maggiorenni, senza distinzione di sesso ed età, possono
esprimere il proprio voto.
"Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età" (Art. 48)
Il principio su cui si fonda questo articolo è quello del suffragio universale, raggiunto solamente nel 1946, che
consente a tutti i cittadini maggiorenni, senza alcun tipo di distinzione, di partecipare alle elezioni e prendere parte al
voto.
Nell'articolo si sottolinea inoltre come l'esercizio del diritto di voto sia un dovere civico. Ciò significa che non è
strettamente obbligatorio ma chiunque voglia essere un buon cittadino ha il dovere di esprimere il proprio voto. In
ogni caso il diritto di voto non è obbligatorio e il suo esercizio è libero.
Quali sono i principi fondamentali del voto?
L'articolo 48 della Costituzione racchiude anche i principi fondamentali in materia di voto. "Il voto è personale ed
eguale, libero e segreto" (Art. 48). Qual è il significato di questi principi?

Il voto è personale
L'elettore deve esprimere il voto di persona e non può farlo per procura (ovvero per delega). La costituzione tiene
conto tuttavia di eventuali impedimenti fisici permettendo il voto domiciliare o il supporto per i non vedenti.

Il voto è eguale
Ciascun voto ha lo stesso valore e peso indipendentemente dalla persona che lo ha espresso. Attraverso questo
principio si sottolinea la mancanza di qualsiasi tipo di distinzione sociale o di altro tipo (sesso, origine, credenza
religiosa, ecc.) nell'espressione del voto.

Il voto è libero
L'espressione del voto deve avvenire senza alcun condizionamento. L'elettrice o l'elettore devono essere liberi di
votare senza essere vincolati da terzi. Proprio per garantire questo principio il voto è segreto.

Il voto è segreto
L'espressione del voto deve avvenire nel completo rispetto della segretezza. Nessuno può venire a conoscenza della
preferenza espressa dall'elettore. Questo principio fa sì che il voto sia libero e che gli elettori possano esprimere la
propria preferenza senza vincoli.
Il voto online rispetta i principi fondamentali del voto?
La risposta è sì! Il sistema di votazione online di POLYAS è stato strutturato in modo tale che i principi fondamentali
del voto vengano rispettati. Proprio per questo il voto online di POLYAS è stato certificato secondo i Common
Criterio Standard europei ed è stato utilizzato da moltissimi clienti in Italia per organizzare le elezioni in modo sicuro
e legale.

Il Governo
Il Governo è l'espressione della maggioranza parlamentare, cioè della coalizione di partiti che hanno ottenuto il
maggior numero di seggi in Parlamento. Il Governo è un organo costituzionale complesso, composto a sua volta da
altri organi dotati di autonomia e di specifiche funzioni, ma che ne rappresentano gli elementi essenziali ed
indispensabili. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio e i Ministri da lui proposti. Il
Consiglio dei Ministri costituisce un organo collegiale a sé stante. I Ministri sono responsabili, individualmente, degli
atti dei loro dicasteri e, collegialmente, di quelli deliberati dal Consiglio dei Ministri. L'organizzazione del Governo
può anche presentarsi più articolata di quella essenziale definita in Costituzione. Tale struttura può essere integrata dal
Vicepresidente del Consiglio, da Ministri senza portafoglio (così denominati perché non hanno la responsabilità di un
ministero) e da Sottosegretari di Stato. Questi ultimi coadiuvano i Ministri nella loro attività, esercitando le
competenze dagli stessi espressamente delegate. Al contrario dei Ministri senza portafoglio, i quali fanno parte a pieno
titolo del Consiglio dei Ministri, i Sottosegretari non prendono parte alle sedute del Consiglio con la sola eccezione
del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, cui sono affidate le funzioni di segretario del Consiglio dei Ministri.
La Camera nel sistema parlamentare
IL PARLAMENTO

La Costituzione italiana, stabilisce che la sovranità appartiene al popolo, cioè a tutti i cittadini, che la esercitano
nelle forme e nei limiti che la Costituzione stessa indica. Una delle più importanti forme di espressione della
sovranità popolare è l'elezione del Parlamento.

Il Parlamento è composto dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica che hanno eguali compiti e
poteri (per questo si parla di bicameralismo perfetto).

Il Parlamento è un'Istituzione centrale nel nostro sistema costituzionale. Esso infatti approva le leggi, indirizza e
controlla l'attività del Governo, svolge attività di inchiesta su materie di pubblico interesse, concede e revoca la
fiducia al Governo; inoltre il Parlamento in seduta comune, integrato dai delegati regionali, elegge il Presidente
della Repubblica; infine il Parlamento in seduta comune elegge una parte dei giudici della Corte costituzionale e
dei componenti del Consiglio superiore della magistratura.

IL PARLAMENTO NEL DISEGNO DELLA COSTITUZIONE

IL PARLAMENTO IN SEDUTA COMUNE

La Costituzione prevede inoltre che le Camere si riuniscano congiuntamente - si parla allora del Parlamento in
seduta comune, presieduto dal Presidente della Camera dei deputati - per esercitare alcune specifiche funzioni:

 l'elezione del Presidente della Repubblica, alla quale partecipano anche i delegati regionali, secondo
quanto stabilito dall'articolo 83 della Costituzione;
 la messa in stato d'accusa dello stesso Presidente per i reati di alto tradimento o di attentato alla
Costituzione (art. 90);
 la ricezione del giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione da parte del
Capo dello Stato, condizione indispensabile affinché questi possa assumere le sue funzioni (art. 91);
 l'elezione di un terzo dei giudici costituzionali (art. 135), nonché di un terzo dei componenti del
Consiglio Superiore della Magistratura (art. 104).
Il Presidente della Repubblica
Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale (art. 87). Il Presidente della
Repubblica è un organo costituzionale e si trova in una posizione di parità e di indipendenza rispetto agli altri organi
dello Stato. Lui svolge la funzione di garante della Costituzione ed è un organo imparziale, al di sopra delle parti.

ELEZIONE E SUPPLENZA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA L’elezione del Presidente della
Repubblica avviene in modo indiretto perché eletto dal Parlamento in seduta comune, più 3 delegati di ogni regione ad
accezione della Valle D’Aosta che ne ha solo 1 (art. 83). L’assemblea elettiva è convocata dal Presidente della Camera
dei Deputati 30 giorni prima della scadenza del mandato (art. 85) o in casi particolari entro 15 giorni dalla interruzione
anticipata del mandato presidenziale (a causa di morte, dimissioni o altri impedimenti) o dall’insediamento delle
nuove Camere.
Per essere eletto Presidente della Repubblica bisogna essere cittadino italiano che goda dei diritti civili e politici e con
un’età minima di 50 anni (art. 84).
L’elezione del Presidente della Repubblica avviene a scrutinio segreto e senza candidature ufficiali. Nei primi 3
scrutini si ha bisogno di una maggioranza qualificata (2/3 dei componenti) dal 4 scrutinio in poi c’è bisogno di una
maggioranza assoluta (50% + 1 dei componenti) (art. 83). La persona che ha ottenuto la maggioranza viene eletta
Capo dello Stato, poi c’è il giuramento davanti al Parlamento in seduta comune e infine c’è l’entrata in carica vera e
propria del nuovo Presidente della Repubblica.
Il Presidente della Repubblica rimane in carica per 7 anni decorrente dal giuramento (art. 85) e al termine del suo
mandato diventa senatore a vita di diritto salvo una sua volontaria rinuncia (art. 59). Negli ultimi sei mesi del suo
mandato (semestre bianco) il Presidente della Repubblica può compiere solo atti di ordinaria amministrazione.
Egli è rieleggibile.
Il Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica pubblica o privata (art. 84).
In caso di impedimento la Costituzione prevede la supplenza da parte del Presidente del Senato (art. 86) il quale si
deve limitare a compiere solo gli atti urgenti o di ordinaria amministrazione. Se l’impedimento è temporaneo il
Presidente del Senato svolge la supplenza fino a che non termina l’impedimento; se invece l’impedimento è
permanente il Presidente della Camera deve convocare l’assemblea elettiva per eleggere il nuovo Capo di Stato.

PREROGATIVE DEL CAPO DELLO STATO

Le prerogative del Capo dello Stato si dividono in: irresponsabilità, tutela penale e prerogative economiche.

 Irresponsabilità: Il Presidente della Repubblica non è responsabile giuridicamente per gli atti compiuti
nell’esercizio delle sue funzioni (art. 90). Per questo gli atti presidenziali hanno la controfirma ministeriale,
con la quale i ministri o il Governo si assumono la responsabilità (art. 89). Qualsiasi atto del Presidente della
Repubblica è valido solo se controfirmato. Il Presidente della Repubblica è responsabile solo per alto
tradimento o attentato alla Costituzione (art. 90). In questi casi il Presidente della Repubblica viene messo in
stato di accusa dal Parlamento in seduta comune a maggioranza assoluta dei componenti e viene poi giudicato
dalla Corte Costituzionale. Il Presidente della Repubblica è responsabile per i reati commessi da privato
cittadino e in questi casi viene giudicato dalla magistratura ordinaria. Il Presidente della Repubblica è
responsabile politicamente per gli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, cioè la sua attività può essere
discussa e criticata durante e dopo il mandato.
 Tutela penale: sono puniti i reati di attentato alla vita, all’incolumità o alla libertà personale e di offesa
all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica.
 Prerogative economiche: Il Presidente della Repubblica riceve l’assegno personale che è l’indennità per la
carica ricoperta. La dotazione comprende un patrimonio immobiliare (residenza nel Palazzo del Quirinale) e
uno stanziamento annuale in denaro (per le spese del personale, per la protezione etc.).

GLI ATTI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Gli atti del Presidente della Repubblica si dividono in atti sostanzialmente presidenziali e atti formalmente
presidenziali.
 Gli atti sostanzialmente presidenziali sono atti di competenza esclusiva e autonoma del Presidente della
Repubblica senza il consenso del Governo e la controfirma del Governo è solo formale. Se il Governo si
rifiuta il Presidente può sollevare un conflitto di attribuzione presso la Corte costituzionale. Gli atti
presidenziali possono essere vincolati o discrezionali a seconda che il Presidente sia obbligato a emanarli o
meno (es. vincolati: indizione delle elezioni politiche; discrezionali: scioglimento anticipato delle Camere e
nomina del Presidente del Consiglio).
 Gli atti formalmente presidenziali sono atti che il Capo dello Stato emana con l’iniziativa e il consenso del
Governo o di un ministro. In questi atti è la firma del Capo dello Stato che ha il valore di un controllo formale
ed è obbligato a emanarlo se il Governo se ne assume la responsabilità. In caso di rifiuto il Governo può
sollevare un conflitto di attribuzione alla Corte costituzionale.

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: POTERI

Poteri relativi alla funzione legislativa:

 invia messaggi alle camere


 può sciogliere anticipatamente le camere
 indice il referendum abrogativo
 promulga le leggi (veto sospensivo)
 emana decreti legge e legislativi
 nomina 5 senatori a vita

Poteri relativi alla funzione esecutiva:

 nomina il Presidente del Consiglio e i Ministri


 nomina i funzionari amministrativi (ambasciatori)
 nomina gli esperti del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro)
 ratifica i trattati internazionali
 conferisce onorificenze
 firma la dichiarazione di guerra
 dirige le forze armate

Poteri relativi alla funzione giudiziaria:

 presiede il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura)


 nomina 5 giudici della Corte Costituzionale
 concede la grazia (una volta sola per mandato) e commuta le pene

Il parlamento dal 1992 può concedere l’indulto e l’amnistia che prima erano poteri del Presidente della Repubblica
(art.79). Indulto: estingue la pena a un gruppo di persone ma non il reato. Amnistia: estingue il reato e la legge viene
abrogata e quindi la pena viene estinta.

www.skuola.net/diritto/articoli-costituzione-13-54x.html

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