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NDT

Ultrasuoni
Ultrasuoni: concetti di base sulle onde ultrasonore
Il metodo ad UltraSuoni (US) utilizzato nei Controlli Non Distruttivi (CND) si basa sul fenomeno della riflessione che
un’onda acustica subisce quando, viaggiando all’interno di un materiale, incontra un ostacolo alla sua propagazione. Se
l’ostacolo è posto perpendicolarmente alla direzione di incidenza dell’onda, questa ritorna verso la sorgente che l’aveva
generata.
Gli US possono essere usati per identificare la presenza di difetti e valutare la loro geometria (profondità, dimensione),
per effettuare misure dimensionali, per caratterizzare materiali (determinare per esempio la loro rigidezza, misurando il
modulo di Young) e per altre applicazioni.
Un metodo tipico di ispezione è quello in riflessione, detto pulse/eco, perché utilizza un emettitore di impulsi elettrici ad
alto voltaggio che alimenta una sonda ad ultrasuoni che funziona da emettitore e da ricevitore. La sonda (in funzione di
emettitore) genera energia ultrasonora che si propaga nel materiale sotto forma di onde. Se nel cammino dell’onda è
presente una discontinuità come una cricca parte dell’energia verrà riflessa dalla superficie della cricca. L’onda riflessa
e captata dalla sonda (che ora funziona da ricevitore) viene trasformata in segnale elettrico e visualizzata in funzione
del tempo nello schermo di un sistema di acquisizione.
Ultrasuoni: concetti di base sulle onde ultrasonore

Nell’esempio si vede un tipico segnale prodotto dalla riflessione di un’onda ultrasonora che si propaga all’interno di una
piastra in cui è presente una cricca. Parte dell’onda viene riflessa dalla cricca (picco di ampiezza minore) e parte dalla
faccia della piastra opposta a quella su cui è posizionato il trasduttore (picco di ampiezza maggiore detto anche eco di
fondo). Questi picchi sono riportati in funzione del tempo e infatti il picco relativo alla riflessione da parte della cricca arriva
prima di quello relativo all’eco di fondo perché la cricca si trova più vicino al trasduttore.

Il tempo però può essere direttamente correlato alla distanza percorsa dall’onda poiché è nota la sua velocità, che dipende
dal tipo di materiale di cui è costituita la piastra.
Pertanto si può ricavare la profondità della cricca ma anche la dimensione e l’orientazione.
Ultrasuoni: concetti di base sulle onde ultrasonore

Il suono è una perturbazione (prodotta da una sorgente sonora) che, propagandosi in un mezzo elastico, vi provoca una
variazione di pressione ed uno spostamento di particelle, tali da poter essere rilevate da una persona o da uno strumento
acustico.

Le vibrazioni sonore percepibili all'uomo si collocano a frequenza compresa tra i 15 e i 20.000 Hz; i suoni di frequenza
superiore ai 20 kHz sono detti ultrasuoni e quelli con frequenza minore di 16 Hz sono detti infrasuoni.
Negli esami US vengono normalmente usate frequenze di 0.5-25 MHz. Le onde ad alta frequenza hanno la caratteristica di
propagarsi in una direzione preferenziale e pertanto possono rilevare per riflessioni difetti anche molto piccoli.

Le onde ultrasonore si propagano nei mezzi solidi, liquidi e gassoso e sono caratterizzate da parametri fisici quali la
frequenza, la lunghezza d’onda, la velocità di propagazione, l’intensità e la pressione.
Un’onda sonora è originata da moti oscillatori delle particelle del mezzo in cui avviene la propagazione. Tali moti sono
periodici e costituiscono dei fronti d’onda formati da particelle che si si muovono in fase.
Ultrasuoni: concetti di base sulle onde ultrasonore
Il modo di propagazione dell’onda ultrasonora è caratterizzato da due parametri:
- La direzione di propagazione del fronte d’onda, fronte piano che avanza nell’esempio sottostante.
- La direzione di oscillazione delle particelle, cioè la direzione in cui avviene il fenomeno periodico di compressione e
rarefazione, riportato nell’esempio sottostante.

Fronte
d’onda
In questo esempio è raffigurato il
moto delle particelle di un mezzo Direzione di
investite da un fronte d’onda piano propagazione del
che avanza da sinistra verso destra. fronte d’onda
Le particelle del mezzo sono
sottoposte ad un fenomeno di Direzione di
compressione e rarefazione periodico oscillazione delle
il cui periodo dipende dalla frequenza particelle
dell’onda che si propaga. A destra è
riportato il comportamento di un’onda
a bassa frequenza e a sinistra quello
di un’onda a frequenza doppia.
Ultrasuoni: concetti di base sulle onde ultrasonore

In base a tali parametri si possono identificare almeno quattro tipi di onde ultrasonore:
- Onde longitudinali,
- Onde trasversali,
- Onde superficiali,
- Onde di Lamb.

Onde longitudinali
Queste onde, dette anche di compressione, sono caratterizzate da fasi di compressione e rarefazione delle particelle del
mezzo, nella direzione di propagazione. La direzione di oscillazione delle particelle coincide con la direzione di propagazione
del fronte d’onda.
Tali onde si propagano nei solidi, nei liquidi e nei gas.

Direzione di
propagazione del
fronte d’onda
Direzione di
oscillazione delle
particelle
Ultrasuoni: concetti di base sulle onde ultrasonore

Onde trasversali
Queste onde, dette anche di taglio, sono caratterizzate da oscillazioni delle particelle del mezzo sottoposte ad azioni di taglio
e pertanto la direzione di oscillazione è perpendicolare a alla direzione di propagazione.
Tali onde si propagano nei solidi, in quanto i liquidi e i gas non reagiscono a sollecitazioni di taglio.

Direzione di
propagazione del
fronte d’onda
Direzione di
oscillazione delle
particelle
Ultrasuoni: concetti di base sulle onde ultrasonore

Onde superficiali
Queste onde, dette anche di Rayleigh, dal nome dello studioso che le ha scoperte, si propagano solo nello strato
superficiale dei solidi. In queste onde la direzione di oscillazione delle particelle varia con continuità, da parallela a
perpendicolare alla direzione di propagazione secondo un’orbita ellittica.

Direzione di
propagazione del
fronte d’onda
Direzione di
oscillazione delle
particelle
Ultrasuoni: concetti di base sulle onde ultrasonore

Onde di Lamb
Queste onde, che prendono il nome dello studioso che le ha scoperte, si propagano solo nei solidi aventi uno spessore
comparabile con la lunghezza d’onda e i suoi sottomultipli. Si suddividono in due classi: simmetriche e asimmetriche. L’orbita
di oscillazione delle particelle è ellittica.

Onda di Lamb simmetrica

Direzione di
propagazione del
fronte d’onda
Onda di Lamb asimmetrica
Direzione di
oscillazione delle
particelle

Negli esami US si impiegano comunemente le onde longitudinali e trasversali mentre gli altri tipi di onde si impiegano solo
per applicazioni particolari.
Ultrasuoni: Parametri fondamentali delle onde ultrasonore

I parametri fondamentali delle onde ultrasonore sono:


▪f Frequenza (Hz)
▪λ Lunghezza d’onda (mm)
▪V Velocità di propagazione (m/s)
▪Z Impedenza acustica (kg/m2s)

La frequenza f [Hz] è il numero delle oscillazioni (una compressione seguita da una


depressione) che le particelle, investite dagli ultrasuoni, compiono nell'unità di tempo.
Il periodo T [s] è il tempo che una particella, investita dagli ultrasuoni, impiega per
compiere una oscillazione completa.
T = 1/f

La lunghezza d’onda [m] è lo spazio percorso dall'onda ultrasonora in un periodo.


Tra la velocità di propagazione degli ultrasuoni V, la lunghezza d' onda λ, la frequenza f e
il periodo T intercorre la seguente relazione:
λ = V  T = V 1 f
Ultrasuoni: Parametri fondamentali delle onde ultrasonore

La velocità di propagazione [m/s] è lo spazio percorso dagli ultrasuoni nell’unità di tempo.


La velocità di propagazione di un’onda è funzione del mezzo all’interno del quale si propaga:
E <=> funzione delle caratteristiche meccaniche
ρ <=> funzione della caratteristiche fisiche.
La velocità di propagazione dell’onda dipende dal modo di propagazione oltre che dalle
caratteristiche del mezzo in cui si propaga. Valgono le seguenti relazioni:
per la velocità delle onde longitudinali:
E (1− )
VL = 
 (1+ )(1−2 )
per la velocità delle onde trasversali:
E 1 G
VT =  =
 2(1+ ) 
dove G è il modulo di taglio.
Tra le velocità di propagazione di onde longitudinali e trasversali all’interno dello stesso materiale
c’è un rapporto costante per il dato materiale; ad esempio per l’acciaio vale:
Vt=0.55·Vl
Ultrasuoni: Parametri fondamentali delle onde ultrasonore

L’impedenza acustica [kg/(s·m2)] è il rapporto tra pressione esercitata dalla oscillazione


acustica (p) e la velocità di spostamento intorno alla posizione di equilibrio (Q).

p Pressione acustica
Z= = = V
Q Velocità dello spostament o

Rappresenta la resistenza del mezzo al passaggio degli ultrasuoni e caratterizza il


comportamento del suono nei confronti di un dato materiale ed importante per:
- La determinazione della trasmissione acustica e riflessione all’interfaccia tra due materiali
aventi diversa impedenza,
- La progettazione dei trasduttori ultrasonori.
Ultrasuoni: Parametri fondamentali delle onde ultrasonore
Lunghezze d'onda in mm delle onde
longitudinali di alcuni materiali per le
frequenze più usate
l l l l Valori di Z per diversi
Materiale
( 1 MHz ) ( 2 MHz ) ( 3 MHz ) ( 5 MHz ) materiali
Acciaio 5,85 2,9275 1,95 1,162
Densità Impedenza acustica
Materiale
Alluminio 6,22 3,11 2,073 1,244 kg/m3 (kg/sm2)
Stagno 3,32 1,66 1,106 0,664 Acciaio 7,80E3 4,56 E7

Ottone 4,43 2,215 1,476 0,886 Alluminio 2,70E3 1,65 E7

Nichel 5,63 2,815 1,876 1,126 Ghisa 7,30E3 da 2,5 a 4,00 E7

Piombo 2,16 1,08 0,72 0,432 Nichel 8,90E3 4,85 E7

Plexiglas 2,7 1,35 0,9 0,54 Ottone 8,55E3 3,65 E7

Piombo 11,37E3 2,72 E7

Velocità di propagazione degli US Rame 8,93E3 4,05 E7


in alcune leghe e metalli Stagno 7,29E3 2,42 E7

Velocità delle Velocità delle Velocità delle Zinco 7,10E3 3,00E7


Materiale
onde longitudinali onde trasversali onde superficiali
metallico
(m/s) (m/s) (m/s)
Acciaio 5850 3230 2790

Alluminio 6250 3100 2780

Rame 4660 2260 1930

Ottone 4450 2120 1950


Ultrasuoni: Parametri fondamentali delle onde ultrasonore

Attenuazione degli ultrasuoni nella propagazione in un mezzo


Un fascio US si attenua dopo un certo percorso nel mezzo. La lunghezza del percorso dopo la quale il fascio è
completamente estinto dipende dall’ampiezza iniziale dell’onda, dalla frequenza e dalla natura e dallo stato del
mezzo. Le cause di attenuazione sono due:
- attuazione geometrica dovuta alla divergenza del fascio US,
- attenuazione strutturale dovuta alle caratteristiche del mezzo che attraversa.
Il decremento dell’intensità acustica in funzione della distanza, causato dalla attenuazione strutturale, è di tipo
esponenziale:
I x =I 0e− kx
(Ix è l'intensità alla distanza x; I0 è l'intensità iniziale; k è il coefficiente di assorbimento o di attenuazione dipendente
dal mezzo in cui il suono si propaga e si determina sperimentalmente; x è la distanza del punto considerato alla
sorgente).
Nei solidi policristallini l’attenuazione strutturale dipende da due cause principali:
- Attenuazione per assorbimento cioè trasformazione di energia meccanica in calore,
- Attenuazione per diffusione (scattering), cioè sottrazione di energia al fascio che viene diffusa in tutte le direzioni.
Ultrasuoni: generazione delle onde ultrasonore

Le onde US sono generate da trasduttori, ovvero dispositivi in rado di trasformare le oscillazioni elettriche in oscillazioni
meccaniche e viceversa. I trasduttori possono essere:
- Piezoelettrici (cristalli di quarzo)
- Elettrostrittivi (materiali ferroelettrici come titanato di bario, solfato di litio, …)
- Magnetostrittivi (barrette di ferro nichel).
La geometria del campo di irraggiamento varia in funzione delle dimensioni della sorgente acustica, cioè delle dimensioni
del trasduttore. La geometria di propagazione è sferica in caso di sorgente puntiforme e piana in caso di sorgente di
dimensioni infinite.
Poiché la lamina del trasduttore ha delle dimensioni definite è come se il suono venisse generato da una serie di sorgenti
puntiformi disposte lungo la faccia del trasduttore. Lungo il fascio US prodotto si avranno perciò interferenze costruttive e
distruttive che prendono il nome di fenomeno di diffrazione. Questo fenomeno produce una fluttuazione dell’intensità
dell’onda US vicino alla sorgente e questo zona viene detta campo vicino o anche campo prossimo o zona di Fresnel. A
causa di queste variazione dell’intensità del fascio US, se un difetto si trova in questa zona è difficilmente identificabile.
Ultrasuoni: generazione delle onde ultrasonore

Alla fine del campo vicino le onde di pressione si combinano in modo uniforme e alla fine di questa zona inizia il
campo lontano (o o zona di Fraunofer) che è una zona in cui il fascio US è uniforme.
Nel campo lontano il fascio diverge di un angolo α. La zona di transizione tra campo vicino e lontano si ha alla
distanza N, detta “fuoco naturale” per un trasduttore non focalizzato.
La zona subito dopo la distanza N è quella in cui il campo è uniforme e ha la massima intensità, pertanto è in questa
zona che dovrebbero trovarsi i difetti per diagnosticarli in maniera accurata.

Campo vicino Campo lontano

N
Ultrasuoni: generazione delle onde ultrasonore
Ultrasuoni: leggi della trasmissione e della riflessione

Quando un’onda ultrasonora incide perpendicolarmente all’interfaccia di due mezzi A e B aventi diversa impedenza
acustica, una parte del fascio viene trasmessa e l’altra riflessa.

Mezzo A Mezzo B
ZA=ρAVA ZB=ρBVB
Onde incidenti con pressione Onde incidenti con pressione
acustica Pi acustica Pt

Onda riflessa con pressione


acustica Pr
La relazione fondamentale che governa la riflessione di un’onda ultrasonica che incide sulla superficie di
separazione tra due mezzi di impedenza acustica diversa ZA e ZB è:  ZB − Z A 
R =  
 ZB + Z A 
Un’analoga relazione può essere scritta per ciò che riguarda il coefficiente di trasmissione T:
2Z A
T=
ZB + Z A
Ultrasuoni: leggi della rifrazione

Quando un’onda ultrasonora incide sull’interfaccia di due mezzi A e B aventi diversa impedenza acustica con un angolo
obliquo, una parte del fascio viene rifratta e l’altra riflessa, come avviene per la luce. Questo fenomeno avviene perché nei
due mezzi in cui viaggia il fascio US la velocità del suono cambia e pertanto il fascio rallenta o accelera e viene deviato.
Ultrasuoni: leggi della rifrazione
La legge che descrive questo fenomeno è la legge di Snell che dice che il rapporto tra il seno dell’angolo di incidenza (θ1) e la
velocità dell’onda incidente V1 è uguale al rapporto tra il seno dell’angolo di rifrazione (θ2) e la velocità dell’onda rifratta V2.

sen1 sen 2
=
VL1 VL 2

VL1 è la velocità dell’onda US nel materiale 1.


VL2 è la velocità dell’onda US nel materiale 2.

Nel grafico c’è un’altra onda US, quella riflessa VL1’ che è riflessa con lo stesso angolo dell’onda incidente, perché l’onda
incidente e quella riflessa viaggiano nello stesso materiale e quindi hanno la stessa velocità di propagazione. La riflessione è
un fenomeno importante perché indica che all’interfaccia parte dell’energia viene riflessa e non viene tutta trasmessa.
Ultrasuoni: leggi della trasmissione e della riflessione e conversione di modo

Quando un’onda ultrasonora incide sull’interfaccia di due mezzi A e B aventi diversa impedenza acustica, una parte
dell’energia del fascio può essere trasformata in un’altra forma. Per esempio se un’onda longitudinale incide sull’interfaccia
con un angolo obliquo parte dell’energia induce un movimento delle particelle in direzione trasversale rispetto all’interfaccia,
pertanto si innesca un’onda trasversale.

Quando un’onda US incide sulla superficie di


separazione tra due mezzi:
- una componente dell’onda longitudinale è
convertita in un’onda trasversale riflessa nella
regione del mezzo 1 ed in un’onda trasversale
trasmessa nel mezzo 2
- l’altra componente dell’onda originale viene
scissa in due onde longitudinali che si propagano
anch’esse in entrambi i mezzi.

La legge di Snell diventa:

sen1 VL1 sen1 VT 1


= =
sen 2 VL 2 sen 2 VT 2
Ultrasuoni: leggi della trasmissione e della riflessione e conversione di modo

Esiste però un angolo limite d'incidenza α1 al di sopra del quale nel mezzo si propagano solo onde trasversali e un secondo
angolo limite α2 al di sopra del quale non avviene più la propagazione di onde trasversali ma solamente di onde superficiali.

Onda
longitudinale

Onda
trasversale
Ultrasuoni: leggi della trasmissione e della riflessione e conversione di modo

Per α=0: Le onde ultrasonore si propagano nel mezzo sotto forma di onde longitudinali nella stessa direzione delle onde
incidenti.
Per α<α1: L'angolo di incidenza è piuttosto piccolo. In tale situazione si avrà nel mezzo A la propagazione di due fasci d'onda
ultrasonori:
- Il fascio L, di onde longitudinali, inclinato di αL.
- Il fascio T, di onde trasversali, inclinato di αT.
Per α=α1: primo angolo limite, gli angoli αT e αL aumentano sino a che αL diviene uguale a 90°, in tal caso la componente L
diviene nulla e resta solo la componente trasversale T.
Per α=α2(>α1): Continuando ad aumentare α, proporzionalmente aumenta anche αT sino a divenire uguale a 90°. In tal caso
α=α2 e quest'angolo è chiamato "Secondo angolo limite": nel mezzo A non si propagano più onde trasversali ma superficiali.
Per α>α2: In tal caso non è presente nessuna forma di energia.
Ultrasuoni: apparecchiature US

Un’apparecchiatura a US è costituita da:


- Una trasduttore US, atto all’emissione/ricezione dell’onda US.
- Un sistema di eccitazione del trasduttore emittore,
- Un amplificatore ed elaboratore del segnale captato dal trasduttore,
- Un sistema di presentazione dei segnali di misura.

Nel controllo US i sistemi più usati sono del tipo ad impulsi e comprendono:
- Un generatore di segnale o di impulsi con frequenza di ripetizione tra 200-1000 Hz che vengono inviati sia al
trasduttore sia al sistema di acquisizione,
- Un trasduttore che eccitato dall’impulso prodotto dal generatore produce un’onda US che attraversa il materiale da
ispezionare,
- Un sistema di acquisizione (oscilloscopio) in cui è settato un trigger sul segnale fornito dal generatore di impulsi, in
modo tale che l’acquisizione sia sincronizzata con l’emissione dell’impulso di generazione dell’onda US.
Ultrasuoni: apparecchiature US

I componenti principali del sistema US sono


rappresentati nello schema a destra:
- generatore di segnale,
- trasduttore,
- sistema di acquisizione.

Il trasduttore genera le onde ultrasoniche sotto


forma di impulsi che vengono riflessi dalla
superficie opposta del pezzo o da eventuali
discontinuità presenti al suo interno e raccolti
dallo stesso trasduttore. La presenza di un
difetto da’ origine ad un segnale che si colloca
temporalmente in anticipo rispetto all’eco
legata alla riflessione del fascio ultrasonico
sulla superficie del pezzo opposta a quella di
ingresso.

Campo vicino Campo lontano


Ultrasuoni: metodi di rappresentazione del segnale

Nella tecnica di esame con US vengono impiegati tre sistemi base di rappresentazione base del segnale captato dalle
sonde sul pezzo in esame. Tali sistemi sono contraddistinti con le lettere A, B, C.

Rappresentazione A – scan
Nell’esempio seguente la rappresentazione A – scan evidenzia un primo picco che è la riflessione all’interfaccia che ha
l’ampiezza maggiore perché il segnale ha percorso un breve cammino e pertanto è poco attenuato, un picco a un tempo
intermedio che rappresenta il segnale riflesso dal difetto e pertanto è piuttosto attenuato (l’attenuazione dipende del
percorso effettuato e dalle proprietà di riflessione della superficie del difetto), un picco a un tempo maggiore che è la
riflessione sulla superficie di fondo del pezzo.

Conoscendo la velocità di propagazione


dell’onda US nel materiale (v) è possibile
determinare la profondità del difetto
misurando il tempo (T) in cui si presenta il
secondo picco. Infatti poiché l’onda US
compie due volte il percorso superficie-
difetto la profondità (D) si può calcolare
come: D=v/2/T.
Oppure conoscendo lo spessore del pezzo
è possibile stimare, in proporzione, la
profondità del difetto.
Ultrasuoni: metodi di rappresentazione del segnale

Esempio di A – scan
Nel caso rappresentato in basso il pezzo ispezionato presenta una variazione di spessore A e due
difetti a diversa profondità, B e C. Se il trasduttore si muove da sx verso destra esso capterà tutte
queste variazioni di percorso dell’onda US. Nell’A-scan compaiono 5 picchi in ordine di tempo:
- l’impulso iniziale dovuto all’impedenza all’interfaccia, IP,
- l’impulso relativo alla riflessione sulla superficie del difetto C (il più vicino alla superficie di controllo),
- l’impulso relativo alla riflessione sulla superficie del difetto B,
- l’impulso relativo alla riflessione sulla superficie di fondo A,
- l’impulso relativo alla riflessione sulla superficie di fondo BW.

superficie di controllo

superficie di fondo BW
Ultrasuoni: metodi di rappresentazione del segnale

Rappresentazione B – scan
Questo tipo di rappresentazione permette di visualizzare l’indicazione come la si può osservare lungo una sezione trasversale
del pezzo in esame. E’ quindi possibile stabilire con una certa precisione una delle due dimensioni del riflettore (W) e la sua
posizione in profondità (D).

D
Ultrasuoni: metodi di rappresentazione del segnale
Esempio di B – scan
Nel caso rappresentato in basso, che considera di nuovo il pezzo analizzato in precedenza, il B-scan presenta il segnale dell’onda US in
funzione del tempo, nell’asse delle ordinate, e della posizione di scansione della sonda, nell’asse delle ascisse. Pertanto sull’asse delle
ascisse si può leggere la profondità del difetto che è proporzionale al tempo tramite la velocità di propagazione dell’onda US nel materiale, e
la dimensione dei difetti, che è data direttamente dalla lettura nell’asse delle ascisse.

superficie di controllo

superficie di fondo BW
Ultrasuoni: metodi di rappresentazione del segnale

Rappresentazione C – scan
Questo tipo di rappresentazione viene impiegato particolarmente negli esami con gli ultrasuoni che vengono eseguiti con
sistemi di scansione automatica. La discontinuità o riflettore viene visto come se fosse proiettato su un piano parallelo alla
superficie di controllo, per cui è possibile valutare l’estensione del difetto nelle due direzioni dello spazio (x e y, come in
figura). Nessun dato però viene fornito circa la profondità del difetto rispetto alla superficie di controllo.
Ultrasuoni: metodi di rappresentazione del segnale

Esempio di C – scan
Nello schema viene presentato il metodo di scansione 2D che permette di ricavare il grafico C-scan da cui si può stimare l’estensione 2D
del difetto.
Ultrasuoni: sonde US

Le sonde possono esser del tipo sia per esami a contatto sia per immersione in acqua.

Sonde a contatto Sonde a immersione in acqua

I tipi più comuni di sonda sono:


- a contatto: - a fascio normale
- a fascio angolato
- focalizzate (a fascio angolato o normale)
- per immersione: - piane
- focalizzate (su linea o su punto).
Ultrasuoni: sonde US standard

Le sonde a contatto a fascio normale emettono, in genere, fasci di onde longitudinali.


Ultrasuoni: sonde US angolate

Le sonde a contatto angolate propagano nel materiale fasci di onde longitudinali e trasversali.
Un trasduttore angolato è costituito da un singolo cristallo orientato in modo tale da produrre onde
ultrasoniche longitudinali o di taglio per ispezioni oblique. L’impiego tipico di questo tipo di sonde è la
ricerca di difetti posizionati in modo non parallelo alle superfici del pezzo.

Sonda angolata Sonda angolata per la rilevazione di cricche inclinate


Ultrasuoni: sonde US focalizzate

Le sonde sia a contatto sia a immersione possono essere focalizzate cioè possono avere una lente che
focalizza l’energia US a una certa distanza. Grazie alla concentrazione dell’energia in una piccola
superficie le sonde focalizzate hanno un’alta sensibilità.

Profilo del fascio Profilo del fascio


non focalizzato focalizzato

Fascio non Fascio focalizzato


focalizzato
Ultrasuoni: sonde US focalizzate

I trasduttori focalizzati vengono impiegati essenzialmente nelle ispezioni in immersione e consentono di


ottenere elevati livelli di risoluzione che sono richiesti in modo particolare quando si eseguono
scansioni automatizzate di provini anche a geometria complessa.
Nelle sonde a immersione la focalizzazione può essere su linea o su punto.

focalizzazione focalizzazione
su linea su punto
Tecniche di ispezione US

In generale, i metodi US si suddividono in due grandi famiglie:


1. Tecniche “pulse-echo” (o “eco-impulso”, “in riflessione”)
Le onde ultrasoniche investono il pezzo da testate, penetrano in esso e vengono riflesse e
rifratte dalle superfici che delimitano il componente stesso. Sono proprio le riflessioni
interne (eco) che vengono esaminate e forniscono informazioni sulla presenza di eventuali
difetti nel pezzo.

2. Tecniche “through-transmission” (“ in trasmissione” o “ per trasparenza” )


Nelle tecniche in trasmissione si esamina esclusivamente l’onda che ha attraversato il
corpo senza tenere in considerazione le eco riflesse
Tecniche di ispezione US

2. Tecniche “through-transmission” (“ in trasmissione” o “ per trasparenza” )


Nelle tecniche per trasmissione sono comprese anche i metodi a riflessione detti pitch and
catch e a delta. In questo caso la sonda ricevitrice si trova dalla stessa parte della sonda
emettitrice rispetto al pezzo.

emettitore ricevitore emettitore


ricevitore

DELTA
PITCH AND CATCH

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