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1 1

1. Caratteristiche generali dell e onde


Wave
Consideriamo un gruppo di altalene in un parco giochi. Sappiamo che ogni altalena, sin-
7 golarmente, si comporta come un pendolo semplice, ovvero come un oscillatore. Ora,
immaginiamo di collegare le altalene l'una all 'altra. Più prec isamente, supponiamo di
legare una fune dal sedile della prima altalena a quello della successiva e quindi un 'altra
fune da questa seconda altalena alla terza, e così via. Quando le altalene sono in quiete, le
funi non hanno alcun effetto. Se però ci sediamo sulla prima altalena e iniziamo a dondo-
lare, "disturbando" l'equilibrio, le funi fanno sì che anche le altre altalene inizino a oscil-
lare. Abbiamo creato una "perturbazione che viaggia".
In generale, una perturbazione che si propaga da un punto a un altro è chiamata onda.
Le onde si propagano a una ben definita velocità, detem1inata dalle proprietà del mezzo in
cui viaggiano, non trasportano materia ma trasportano energia. Ad esempio, parte dell 'e-
nergia contenuta nelle onde sonore che emettiamo quando parliamo, giunta alle orecchie
di altre persone, mette in vibrazione il loro timpano. L'orecchio converte parte dell 'energia
ricevuta in energia elettrica, trasportata da impulsi nervosi al cervello che, a sua volta, crea
la sensazione dell 'udito.
In base all 'ori gine della perturbazione le onde sggg classificate in :
• onde mçççaaicbr. caratterizzate dal fatto che ,gl propagano attraverso la materia, il
mezzo , e sono prodotte perturbando un punto del mezzo;
Le onde prodotte dal vento nel
grano o la · 01a· fatta dai tifosi • ogdç clettrnwaraeth;.~ . onde prodotte da campi elettrici e magnetici variabili nel
allo stadio sono esempi di tempo, chenon necessitano di un mezzo per propagarsi e si propagano anche nel vuoto.
onde meccaniche; in entrambi
I casi la perturba zione si In questo capitolo studieremo le caratteristiche e il comportamento delle onde meccaniche,
propaga ma non c'è trasporto
di materia. come le onde lungo una corda, le onde sonore e le onde in uno stagno. Nel capitolo 12 ci
occuperemo invece di una particolare onda elett ro1T1a_•netica: la luce.
2 I ONDE MECCANICHE
È importanle dislinguerc il 1110 10 dal moto delle sinxole particelll' che la fo rmano.
Consideriamo. ad esempio. l'onda che si propaga a ca usa del venia in un cam po di grano:
le singole spighe oscillano avan1i e indietro nella stessa direzione di propagat ion e
dell 'onda. ma non cambiano la loro posizione di equilibrio. Consideriamo, ora. un 'onda
creala dagli spellatori di una partila di calcio che fanno la "ola'' e che si propaga lungo le
gradinale: le singole persone che formano l'onda si alzano e si risiedono muovendosi pcr-
pendicolannenle alla direzione dell'onda, ma rimangono al loro poslo.
Da quesli semplici esempi risulla chiaro che le onde si possono propagare con diverse
modalilà. Un 'onda come quella nel grano in cui lo spos1amen10 del mezzo è nella siessa
direzione di propagazione dell'onda è della onda /on~itudina/e· un' onda come la "ola" dei
lifosi. in cui lo spos1amen10 del mezzo è perpendic~lare all ,1direzione dell'onda è della
onda trasversale.

IUUU11111111111 1ll11 111 1111111 111111 1

Onda 1ra§YGE§i!lf' ,, Tran sve rsc


.., Wave
In un 'onda lrasve rsale lo s oslamenlo dell e sin ole ian ice lle avv iene nella direzion,•
perpenc 1co are a quella di propagazione dell'onda.

Il tipo di onda trasversale più semplice da visualizzare e da slUdiare è un' onda che si pro-
paga lungo una corda, come mostrato nella ligura I. U1ilizzando come esempi o questo 1i po
di onda, descriviamo alcune cara11eris1iche che valgono per lulle le onde lrasversali , anche
per le onde ele1tromagnetiche come la luce e le onde radio.
Per generare questo tipo di onda, iniziamo legando un es lremo cli una lunga fu ne a un a
parete. Tendiamo la corda tirando il suo estremo libero con la mano, quindi muoviamo la

-
mano in alto e in basso.
I' L·o nd.1 ,1 prop:ig:1
r-accndo o,cillo.rc un c:-:-1rcmo
••:i llon tan:.H1Jo,1
d:tll:i ~oq;cnl c

i:mmJ
Onde in una corda

Così facendo, produciamo un 'onda che viaggia lungo la corda, verso la parele, in direzione
orizzontale, mentre ogni punto della corda oscilla, come la nostra mano, in direzione ver-

T
Harmonic
ticale, come mostrato in figura 2. Se questo movimenlo è un moto annonico semplice Wave
costante nel tempo l'onda è delta onda armonica.

Moto di un'onda
in una corda

Capitolo Il I Onde e suono I 3


Lunghezza d'onda, freq uenza e velo cità di prop ag azion e
Consideriamo !;} i clementi che carallerizzano un'onda am1 on4ia. c vid cn,: ia1i in fì gtJ rJ J:
• ~ : sono i punti dell'onda corrispondenti al mas,imo s post:imenr o ve rso I ' ± o:
• ~ i: sono i punti dell'onda corris pondenti al ma ssimo spostame nr o ve r~o il ba,,o:
• ampiezza A: è l' altezza dell 'onda rispello alla posiz ione di eq uilibri o: -
• lunghezza d'onda A: è la distanza fra una cresta e la success iva . o fra un v.: mre e il
successivo. La lunghezza d'onda è anche lo spazio percorso dalla penurba1 ion e ne l
tempo in cui una singola particella compie un ·oscillazione completa. Ne l S I , i mi , ura
in metri;
• periodo T: è il tempo necessario affinché una s in ola articella com ia un ·o, ·il / , e
c? m ~leta , cioe '. tempo_ c e a perturbazione impiega per percorrere la lungh c.a a
d on a. Nel SI s1 misura m secondi;
• frequenzaf: è l'inverso del periodo,/= 1/T, cioè il numero di oscillazioni com nl·." , 11
~ o. Nel S s1 misura m er z z = s - );
• velocità di propagazione v: è il rapporto fra lo spazio percorso e il te mpo im o, ,9 a
percgqerlo l cioè:

\1· =~=A/I
Nel SI si misura in metri al secondo (m/s).

,.; , I~:., Crest Un 'omb , 1 ripe 1c dupo


···- una tl i..,1anL.J pari a una
l un ghc:u ...a d ·ontla.
Trough
Amplilude
Period 1 = T/4 Crcsle
Frequency
Speed of a Wave

t
./ ~·;7-"
= T/2 , Ventri

'v~~ ' '--' _[

TUTOR .,•~- ,
Disegno attivo I 111cmr 0 ;il fi nch~ un ·omb .-. i
sposti d i un.1 lunghezza d' o nda
è il pc n odo T.
Perc iò. I.i vc loc i l.:I (.k ll'onda
Element i che caratterizzano
è 1· = T = AJ..
un' onda armonica

La velocità di propagazione di un'onda 1·n


• I • una corda
m re azione alle caratteristiche del mezzo
La. velocità
. di propagazione di un'onda è determinata d a Il e propnetà
· del
cui essa s1 propaga. Nel caso di una corda di lunghezza L d . . mezzo attraverso
determinano la velocità dell'onda: la tensione nella co d. u~ caratten st 'che fondamentali
r a e a sua massa.
Perché
. vi si possa. propagare un'onda, nella corda de ve esserci• una te • .
mamo, ad esempw, che una corda giaccia su un piano le . . nsione. lmm ag ,-
v,gato con I due estremi liberi.

4 ( ONDE MECCANICHE
Se ln con.JJ fl. laLc , u w i r ianu t'
11011 l' lt'•1-1, t1u.111J11\ l. UOll ,llll U un
, uo e""""' 11e-,u11.1 unùa , , propJg,1

1
a) ~===========~-7--~

-
Se l,l con.la \ 1cn, tc,n tirundul:t
ncll' :1 ltro 1:,1rc1no, 11 u u11do \C Ull l tJ l llt l
I' un r.:~trcrno l 'om.la lii pn1p.iga luni;o
lu cunl:l e 111 lll!,l ve loc ità au mcrH:i
i.e aumcm.i la 1e11"une ffi:t!nì
La ve lac1ta dir;ende .falla
/,)
t ensione nella ci:,rd.?

Se prendiamo in mano un estremo e lo scuotiamo, la parte di corda vicina alla mano oscil -
lerà debolmente, ma nessuna onda viaggerà fino all 'altro estremo (fig. 4a). Se un' alt ra
persona prende l'a.hro estremo della corda e lo tira, in modo che la corda rimanga tesa.
allora qualsiasi movimento facciamo compiere a un estremo si propagherà fin o all 'allro
(fig. 4b). Se la tensione aumenta, mantenendo la corda più tesa, e quindi più ri gida, le
onde viaggiano più velocemente lungo la corda. Chiamiamo F la forz a con cui provo-
chiamo questa tensione.
Consideriamo ora la massa m della corda. Se cerchiamo di inviare un 'onda lungo una cordi-
cella e lungo una grossa fune, entrambe sottoposte alla stessa tensione, poss iamo osservare
che l'onda lungo la fune viaggia più lentamente. In generale, a causa dell ' inerzia, maggiore
è la massa della corda, minore è la velocità di propagazione di un 'onda lungo essa.
Osserviamo che guando oariiamo di massa POP intendiamo la m assa tot ale dell a corda;
infatti duecocde una lunga e una corta, di massa tomie ueua]e. pgssono [̧PPPderea una
perturbazione in modo diverso. La grandezza che dobbiamo consjdernm è la messe Rl~~r
unità d1lunRhezza, che prende il nome di densità lineare µ,:
111111111111111111111111111111111111111111

;;;;tt Mass per Length

t:lJ
Nel SI la densità lineare si misura in kilogrammi al metro (kg/m).
Riassumendo, ci aspettiamo che la velocjtà y di propai:azione dell'onda aumenti con la
tensione F e diminuisca con la densità lineare µ,. Supponendo che questi siano gli unici
'fattori che determinano la velocità di un 'onda lungo una corda, possiamo ottenere la dipen-
denza di v da F eµ. utilizzando l'analisi dimensionale.
Innanzitutto scriviamo le equazioni dimensionali di F e di µ.:
[F] = [MLr 2]
[µ]=[ML-I]
A
F ATTE NZIONE
e l'equazione dimensionale del rapporto-: Notazioni nelle equazioni
µ. dimensionali
massa --, [Ml
lunghezza --, [LJ
tempo - ITJ
Poiché: velocità --, [LT - 11
forza - IMLr 2J
[v]=[LT- 1] e quindi

possiamo notare che le equazioni dimensionali di f.. e di v2 sono le stesse e concludere che:
µ.

Capi1olo 11 I Onde e suono 1 5


Tornando alle grandezze possiamo scrivere la relazione che esprime la velo,ità di un 'onda
in funzione della tensione F e della densitil lineare I-' nel modo seg uente:
11111 1 111 111
111111 1111 1111 11u11111111111111 11 1u11 11111 1m i111 11111 111 11111 1111111 111 1rm 11 u 11m 1111111111 1111111 m r

I~ Speed of a Wave , \,... ' clo ·· .- di lro a ~iziune di un'ondn in una l'Orda.''

~-: r~--
on a string

------- ,( Come ci aspettavamo. la velocità aumenta con F e diminuisce con l'aumentare di /J..
L'anali si dimensionale non garantisce che questo sia il ri sultato final e completo: potr,·bhe
esserci un fattore adimensionale. come 1/2 oppure 27T, che non abbiamo preso 111 cons i-

PLU S .,~
Approfondimento Riflessione
d, un ·onda ,n una corda
I derazione. Tuttavia. l'analisi completa. basata sulle leggi di Newton. porta al rnede, imo
ri sultato.
In generale. la velocità di propagazione dell 'onda aumenta all'aumentare della ri gidn.i del
mezzo e si riduce se diminui sce la densità del mezzo.

J
a
lll!IIUH,,.,i,,,,ii 1•·• 111 """"''' ''''''"'"" ' '' ' '''· llt111< 1'!,l,IIIIIIIIIIIIIUI0,11,,,,"'''''"";•,11m,11 1,11,,,,,.,,,,,,.,,,,,,,.,,,,,,,..,,,,1,11111,1u11111 1111!!1111,u,,,,,1m111i,11111,111,111,111111111111m111111lllll'llll'!!llllllllllllltllll·,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, I

Problem solving
·L·; ·. ;;;;·;·; ;·";;·; ;·;·; "'~'~·;;;;"""""'""""""""""""'"""'"""'""""""'"""""""'"'"""'""""""'"""'"'""'""""""""'"'""""""""'""""""""""'"'"""''· .
Una corda di 12 m è mantenuta tesa con una tensione di 92 N. Quando a un estremo della corda è impar-
tito un impulso. occorrono 0,45 s perché Ja perturbazione raggiunga l'altro estremo. Qual è la massa della

~~ =l=I
corda'!

Descrizione La figura mostra la propagazione dell'im-


del pulso con una ve locità v da un eslremo all'al-
problema tro. per una distanza di 12 m. La tensione
della corda è 92 Ne il tempo durante il quale '--- - - - - 1 2 m- - -- - -J.
si trasmette l'impulso è 0.45 s.

Strategi a Sappiamo che la velocità dell'onda (perturbazione) che si propaga lungo una corda è dctenninata dalla lensione
e dalla densità lineare della corda. Perciò. prima calcoliamo la velocità dell'onda utili zzando le informazioni
da1e poi, dopo aver ricavato la densità lineare. delenniniamo la massa moltiplicando la densità per la lunghcua
della corda.

Soluzione Calcoliamo la ve locità dell'onda:

0
Utilizziamo la relazione r
12m
- - = 27m/s
0,45 s

= /f risolvendola rispcllo alla densità lineare:


F
µ =-,

Sostituiamo i valori numerici di F e v:
F 9? N
µ. = ;l = (
27
~!s)' = 0.1 3 kg/m

Mol!.iplichiamo µ, per L = 12 m per calcolare la massa della corda:


111 = µ.L = (0,13 kg/m)(I2 m) = 1,6 kg

Osservazioni La velocità di u~'onda su que sta cor~a è circa la ~tessa di quella di un'auto su un 'autostrada. Questa velocità
può essere ultcnormentc aumentata urando magg 10IT11cnte la corda, cioè aumentando la lensione.

Se si rJddoppia la tensione nella corda. quanto tempo occorre perché l'impulso raggiunga l'altro estremo? lll.3 2 ,_
1

6 f ONDE MECCANICHE
La funzione d'onda armonica
Se facciamo osc illare l'estremo di una corda con un molo armonico se mpl ice, d iamo origine
a un ' onda che ha l'andamento sinu soidale , come mostrato ne ll a fioura 5. La direz ione v
indica lo spostamento verticale della corda e y = O corrisponde all a ~orda tesa senza ond ~.
Voe hamo ric avare per un 'onda armonica di u · ·10 ti ,e
d~sc rive Y in ~nz1one del tempo / S della posizjpge f ç che nrrnde jl QQPJC di funzjggç
d coda ?EWAP'C'J
I
... -···· La pen urba1 io nc .r·· D opo un 1cm po I
l.1pc nurh,1/llln<.:

)KJ
V ',_
.;;:,\:;,v·,;:,;,:.c ... . è ,po,1.11.1 d,1 O J 1

- t, - -r ~--\----+---- y= o
1
x= O r= O ar.r."
a) bi

La perturbazione viene generata al tempo r = O all 'eslremo O della corda (fig. 5a ), che
oscilla in funzione del tempo secondo la legge dell'oscillatore armonico:

y=A cos(2; 1)
dove Tè il periodo e A è l' ampiezza dell'oscillazione.
Questa perturbazione raggiunge un generico punto a distanzaxdall 'estremo O della corda
dopo un tempo~. dove v è la velocità dell'onda (fig. 5b).
V
Quindi il punto x oscilla nello stesso modo in cui oscillava l'estremo O al tempo r - ~.
secondo la legge: "

Ricordando che v =~e che cosa = cos (-a) otteniamo:


T

y = A cos (
21r
TI xT) =
- T21r A A cos TI - A
(21r
x = A cos (21r
21r )
Ax - TI
21r )

Dune ue la funzione d ' onda armonica. cioè l'es ressione matematica che descrive yi n fun-
zione e a posizione e del tempo, e:
11111111111 1111111111 1111111111 11111111111111111111111111111111

Funzione d'onda armonica ., Harmonic Wave


Function
27T
y(x, t) = A cos Ax - T27T r)
La funzione d 'onda precedente descrive un'onda che si propaga nel verso positivo dell'assex,
detta onda progressiva.
Se l ' onda si propaga nel verso negativo dall ' asse x viene detta onda regressiva ed è
descritta dalla funzione d ' onda:

2
y (x, t) = A cos ( ; x +
2
; 1)
Osse rviamo che la funzione d 'onda y (x, t) dipende sia dalla posizione sia dal tempo e che
l'onda si ripete ogni volta che la posizione aumenta di una lunghezza d'onda A oppure ogni
volta che il tempo aumenta di un periodo T.

Capitolo 11 I Onde e suono I 7


111111 11 11111111111u11 1mu1 11111u1111!1JJllllll!II II IIIUJIIIIIUIIIIIJ!rrt11 1.,11111 .,,, ·111•·

'3'~""'a"~"d"; " 'i"~"~'g"i'f,~,dr~';"i"i"'"'""'


Le onde long itudinali. d1flenscono
. . . d a quelle trasvers ali per il modo in c ui le pan 1cc ll c , i
muovono.
1111111111111111111111111 111111 111111111111111

7-----____,,,....,,..,,,.
Longitudinal
Wave
,:014-
n nun
~d!la:il
'o~onlln~g~•i~tu~nc;!JJ~in
~a~l~e~~;~~~;~~~~!,!·~~
itudin ale lo s ostamento delle sin o:!:le~:;:a,:.rt~i:.
ce:.:,: e.,;a;,;v;.v;,;i..e,.n.e. ,u
ll;. .,.,- --· ·sa
direzione de lla propagazione dell 'on a.

. . . - I.1 no Quando parliamo, ad esempi o, le


Un classico esempio di onda longitudmale e suod_ · pressioni e rarefaz io ni nell'aria.
,, · · · d
v1braz1om delle nostre cor e voc
ar1creano una sen e I com
. brana vibra o ri zzon talmente
11
. . . . . n altoparlante, la cui mem
R1trov1amo la stessa situazione 111 u . Q ando la me mbran a si muove
• · 1· ·11ustrnto nella figura 6 · u
d1 moto annon1co semp ice, come 1 · ' , . d • uove verso sin is tra pn•voca
·
verso destra compnme momen ane
1· amente I ana , quan
. . f· . •
si m . . °
indi si spos ta on zzonta l-
una sua rarefazione. Una serie di compressmm e rare .izmm , qu '
Il d . d li ' lt arlante con la velocità del suono.
mente, a ontanan osi a a op . d Il, ·. quando passa un· onda
. . ·1 d. . gola part1ce l1a e ana .
La figura ev1denz1a anche I moto I una sin d.. · di· prop·igaz ion
sonora: la particella si muove avanll. e m . d 1etro,
' Cl·oè ne ll a stessa 11ez1one
. . , . e
·
dell ' onda. La singol a particella non viaggia · con l' on da , ma semplicemente osc111 :i in torno
a una data posizione nello spazio.

Comprc..,<: ion i (m o_lcco lc ra vv i~!_nalc)


JI
Le ,;; ingolc pan1cc lk d...:11';1na
...... o .,t: ill anu :.J\ nnti e 1nJ1 e1rc1
La membrana dcll'a hoparl ami.:
in torno J una d ~11 :.i p11,111L1nc.
vibra avJ nti i.: inLltelro.
com e indi ca to l.Ja ll a frcu.1.1 hlu.
alt cm::i11v :11 nc nt e. e comprime
i.: ra re [ , l\1ri a c:irc:o:-1,m1 c.

L:i ve locità cun c ui k


.. regi oni di aJla e bas~a
mmm ·- dcn,;i1.'.1 ,;; i allomanano
cb ll' altuparl ,:ml e è
Suono prodotto
b vcl oc ilù de l -. uono
da un altoparlan t e Rarc fa7 i,1~i-(moleco l/ ~islanziateJ

A prima vista, un'onda longitudinale sembra molto diversa da un ' onda trasversale. In par-
ticolare, l'onda longitudinale non sembra avere il caratteristico aspetto sinusoidale. Cer-
tamente la figura 6 non fornisce alcun indizio in tal senso. Tuttavia, se rappresentiamo
REAL PHYSICS
graficamente le grandezze appropriate, ritroviamo il classico aspetto delle onde. infatti , se
Un oscilloscopio collegato
a un microfono può essere riportiamo sull 'asse y la densità del mezzo in funzione di x (fig. 7a). risulta evidente che
utilizzato per visual izzare essa oscilla in modo sinusoidale. Nelle regioni nelle quali la densità è elevata, anche la
• la forma d' onda di un tono
puro, qui creato da un
pressione è elevata e in quelle nelle quali la densità è bassa, anche la pressione lo è. Perciò,
• diapason. La trac c ia sullo anche i I grafico della pressione in funzione della posizione mostra che un'onda long itud i-
• schermo mostra che l'onda nale ha le usuali proprietà delle onde (fig. 7b) .
sonora ha forma
• sinusoidale.
Anche per le onde longitudinali valgono le definizioni di lunghezza d ' onda, periodo, fre-
quenza e velocità di propagazione date per le onde trasversali . Osserviamo che, per Je onde
longitudinali, le creste sono i punti del mezzo che hanno la massima pressione e densità,
mentre i ventri sono i punti che hanno la minima pressione e densità.

ffii'j'ii'1'i
Andamento sinusoidale
delle onde longitudina li
b)

8 I ONOE MECCANICHE
• REAL PHYSICS • . ... . . . ................. . .. ... . ..... . ....... . . • •
• Le onde nell'acqua sono trasversali o longitudinali?
Se lasciamo cadere un sasso in un laghetto. ve diamo che si or ig ina un a serie di onde
, concentriche che partono dal punto in cui è caduto il sasso e si propagano rad ialmente
rispetto a esso . I massimi (creste) e i min im i (ventri) delle on de formano cerchi
concentrici sulla superficie dell 'acqua .
tvbno ;1 ma no _L" hc 1·o nda :-. i propaga
.. . k 1.. n:,te i: i Vl! llln 1onnano u:n: h1
al lun1ar!a ndo:-.1 d:11 puntn d ' o i ig in c . . l"Ot1!.:i.:nt1ici ."··.

, Per mostrare il movimento dell'acqua quando


un'onda si propaga in essa, è sufficiente appoggiare t---v
A (A-=:'.~
-rv---,,
• sulla superficie un pezzetto di sughero: quando
passa l'onda, il moto del sughero segue quello

/VV-
• dell'acqua .
• Osserviamo che il sughero si muove lungo un
• percorso circolare, ritornando ' .... . il ~ug hc: ro
, approssimativamente al suo punto di partenza.
• Quindi, ogni molecola dell'acqua si muove sia
verticalmente sia orizzontalmente. mentre l'onda
• si propaga in direzione orizzontale.
In questo senso. un'onda ne/l'acqua è una
• combinazione di onde trasversali e longitudinali,
e ciò ne rende più difficile lo studio .
....-... ~u un pc rcon,o

..................................................................
llll lUIIIIIUII IIIIIII UIIIIIIUlllllllUIIIUlllllllllllll!l ll1UJIIIIJIIIIIUII Ulllllllll lllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll!IIIIUIIIIIIIIIIUllllllllltllllllllll1Hl•lllllllllllllt!IIIIIIIIIIIIUIIIIIIIIUllllll ll lllllllll l llllllllltlll l

4. Le onde sonore
Un tipico esempio di onda longitudinale è il suono. lii::.."!' Sound Wave
Un efficace modello meccanico delle onde sonore è rappresentato da una molla. Se facciamo
oscillare un estremo di una molla avanti e indietro, come mostrato nella figura 8, originiamo
un 'onda longitudinale che viaggia orizzontalmente. L'onda consiste di regioni nelle quali le
spire sono molto compresse, alternate a regioni nelle quali le spire sono più distanti fra loro.

WW'lii~I
Modello meccanico delle
E 1cendo osc ill are ... si ge nera un' onda long itudin ale.
onde sonore: un' onda
l'estre mo di una mo lla .. . annloga all'onda sonora.
lungo una molla
In stretta analogia con il modello della molla, un altoparlante produce onde sonore facendo
oscillare una membrana avanti e indietro orizzontalmente, come abbiamo visto nella figura 6.
Come nel caso della molla, l'onda si allontana dalla sorgente orizzontalmente ed è costi-
tuita da regioni compresse, che si alternano a regioni rarefatte.

Capitolo 11 I Onde e suono I g


. di un'onda sonora
Velocità di propagazione . . dalle proprietà del mez w ilflravcr, o
.
La ve locità di propagazione . 0. è detennmata
de 1suo~ r · a e temperatu
. d. pressione atmos,enc, . ra nonna Ji .
· m· cond1z1oni I
il quale si propaga. Nel I,ana, . ssimativamen te la segue nte.
· d I suono e appro
la velocità di propagazione e """""'"""""""""'"';"
te (?0 oc,
I~,~ .,,
111 11 111 11111 11111 11111111111111111 11111111

11rm1111 11 11 111 1111 11 11 11 111111r111 111 1111 111 111111 11 11111 1 tura a1nb1en
::.11
"I
Speed of Sound Velodlà del suono nell 'aria a tcmperu
in Air
v = 343 m/s
. . .. dei ga,, Ja velocità di propa!-;azione
Come possiamo comprendere ncor . d·an do la teona cmeuca . , d . Jle molecole de li '·,ma.
·. Ad t\c. .mp10,.
l . ta alla veloctta e •,
del suono nell 'aria è dire1tamente co I ega' . . tro corpo hanno una ve 1orna pra-
olp1scono I1nos .
le molecole d'aria che in questo momento c . . • caldat·i le molecole ~1 muovono
. • 1 . Se l'ana viene ns ',
ticamente uguale alla velocna de suono. . d ono aumenta con la temperatura.
più rapidamente e qumd1. . la ve Iocit. à d.I propagaz1one eI su . , . ,. . ,
. · • d. azione del suono e e e . d t nninata in parte dalla n g1rl lla del
In un solido la ve 1oclla I propa_g ., , d· sonora, proprio come una mag-
1
materiale. Più rigido è il matenale, piu veloce è.. on, a p rciò la velocità di propaga-
. . . d d . un'onda prn ve oce. e
g1ore tensione m una cor a etermma /-) e nell 'acciaio è ancora più
zione del suono nella plastica è piuttoS to elevata (2680 .. s te della velocità del suono
grande (5960 m/s). Entrambe le velocità sono molto piu e ev_a . .d
in aria, che in confronto a quelli. c1tat1
. . e, certame nte un matenale meno . ngt. ,-o.
La tabella I fornisce la velocità di propagazione del suono in alcuni materia 1.
[DIEIJ Velocità del suono in alcuni materiali

Solidi Velocità (m/s) Flu idi Vel oc ità (m / s)


Alluminio 6420 Acqua dolce (20 "C) 1482
Granito 6000 Acqua dolce (O "C) 1402
Acciaio 5960 Idrogeno (O "C) 1284
Vetro Pyrex 5640 Elio (O "C) 965
Rame 5010 Aria (20 "C) 343
Plastica 2680 Aria (O "C) 331

Le onde prodotte da una sorgente sonora si propagano radialmente con le creste che for-
mano sfere concentriche attorno alla sorgente, come le onde nell 'acqua. Perciò la velocità
di propagazione del suono non dipende dalla direzione, ma è la stessa in tutte le direzioni.

Problem solving 2

'11 pozzo dei des ideri


a
Lasci cadere un sasso in un pozzo profondo 7,35 m. Dopo quanto tempo senti il tonfo?
Descrizione
In figura è mostralo il pozzo nel quale lasci cadere il sasso. la cui
del profondi1à è d = 7,35 m.
problema
Dopo che il sasso ha percorso la distanza d, il suono del lonfo riper-

~T
corre la medesima distanza d, prima di essere udito.

Strategia Il tempo cercato è la somma del tempo 11 di cadu1a del sasso fino
alla profondità de del tempo 12 occorrente al suono per percorrere
la distanza d.
Per calcolare il lempo di caduta leniamo presente che si traila di
un molo di caduta libera con un'accelerazione g , perciò utiliz- d = 7.35 m
.
ziamo la relazione d = I C'T,
, con g = 9, 8 I m/s 2.
2
Per calcolare il tempo l2 osserviamo che l'onda sonora si propaga
a velocità costanle, perciò d = vt2 , con v = 343 m/s.
~ -----__ j_
JO f ONDE MECCANICHE
Solu zi one
Utilizzando lu relazione d = .!.gtÌ calco liamo il tempo 11 impiegato da l , asso per cadere:

E±v-
2

11 = { ! =
2(7.35 111: = 1.22 s
9.8 1 m/s -
Utili zzando la relazione d = .,12 calcoliamo il tempo 12 occorrente al suono per coprire la di stanza d:
d = , ·12 12 = '.!. = 7,35 111 = 0.02 s
I' 343 111/S

Per determinare il tempo I dopo il quale si se nte il tonfo del sasso sommiamo i due tempi trovati :
1
= 11 + t2 = l.22s + 0.02s = 1,24 s

Os servazioni
Abbiamo utilizzato la stessa veloc ità di propagazione dell 'onda sonora sia nell a direzione ori zzo nia le sia in quella
ven,calc verso l'alto o verso il basso perché la ve loci tà di propagazione del suono è indipendent e da ll a di rcLionc.

Lasci cadere un sasso in un pozzo e senti il tonfo dopo 1,47 s. ~uanto 0 pro fo nc.l o il ~ozzo'/ I IP
::.vz.!-
- n, I
-\: ,o1 ·. l1c.,=I t(.+tt., (, l i " ~-

;:;:;;; f.Ht id p:;:.r··' :ms~E~


-\: , f .\.l,. \ ~" i
La fre quenza di un' on da sonora 1I .1 " ,rt-J
'f,6
•c 4
1 l~
~..,r~ .
Suon~ con frequen za diversa ve ngono percepiti dal nostro orecchio come suoni di ve rsi; P,tch
tnfatU la f ~ em1ina il tono o altezza di un suono. Un suono è tanto più alto (o più
acuto) quanto maggiore e la ITequenza del ~ i o produce, tanto più basso (o grave)
quanto minore è la frequenza dell 'onda.
Ad esempio, i tasti di un pianoforte producono suoni con frequenze che vanno da 55 Hz
per il primo tasto a si ni stra a 4187 Hz per l' ultimo tasto a destra. Analogamente. quando
canticchiamo una canzone modifichi amo leggermente l'aspetto e le dimensioni delle
nostre corde vocali per cambiare la frequ enza del suono che esse producono.
L' intervallo di frequenze udibili dall'orecchio umano, tuttavia, si estende ben oltre quello
di un pianoforte. Gli esseri umani possono udire suoni con frequenze comprese all'incirca
tra 20 Hz e 20000 Hz. Suoni con frequenze superi9ri sono detti ultrasuoni, mentre qUe!Ti
""'l:On frequenze mferiori sono detti infrasuoni. ~ebbene noi non possiamo udire gh ulffiì::-.~ 1~
. . . fr . . T!!:f:il Ultrasonic
suom e gli mtrasuom , suom con queste equenze s1 presentano spesso m natura e vengono lnfrasonic
utilizzati in molte applicazioni tecnologiche. _
È importante sottolineare...çhe la velocità di propagazione del suono è la stessa per qual-
siasi frequenza. Perciò, nell a relazione:
V = Af
la velocità v rimane sempre la stessa. Ad esempio, se la frequenza di un'onda viene rad-
doppiata, la sua lunghezza d'onda~ imezu e la velo~tà stessa. 11 fatto che
~ d i frequenze diverse viaggino alla stessa velocità risulta evidenteqìilìl'fèl{)aScOltiamo-
~ rchestra in un ambiente ~ran~e: strumenti diversi producono suoni dì[i'ecjueilze
diverse, ma noi li sentiamo tutti contemporaneamente.

: REAL PHYSICS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • ••••••••••• :


• Percezione della frequenza di un suono
L'orecchio umano risponde alla frequenza in modo In realtà. però. quando misuriamo le frequenze e le
piuttosto interessante. In particolare. frequenze che confrontiamo, troviamo che f 2 è maggiore di f 1 per un
sembrano aumentare della stessa quantità, in effetti fattore moltiplicativo x e f 3 è maggiore di f 2 dello stesso
: crescono dello stesso fattore moltiplicativo. fattore moltiplicativo x.
Ad esempio, se tre frequenze, f1. f2 ed f3, differiscono Ad esempio, il Oo centrale nel pianoforte ha una
• er la stessa quantità. potremmo pensare che alle frequenza di 261, 7 Hz; se ci spostiamo all'ottava
• ~ostre orecchie f2 sembri più grande d_i f1 di una certa_ superiore, al successivo Do la frequenza è 523,3 Hz e.
• quantità x e che r3 sembri più grande d1 f2 della medesima salendo ancora_ di un'ottava. il Do ha una frequenza di

:.....................................................................................,
• quantità. 1047 Hz: a ogni ottava la frequenza raddoppia.

Capilolo I I I Onde e suono I 11


• V ,1,:,
,;, , ,,,, fi1/,"'/j,:;(, ,,77./V/fi:"~ ,,~ '/,; ------

ESERCIZIO 't' di 343 m/s. La frequcnLa p iù bassa


' · a una veloci a d' d· d ·I
1. Le onde sonore viaggiano nel I aria . C lcola la lunghezza on ' 1 e ~u ono Per
.. Ila è 20 OkHz. a
che puoi udire è 20,0 Hz, la pm a '
le rrequenze di 20,0 Hz e d"1 200•
kHz • er le due frequenze dall' ·
I li amo il suo valore p
Dalla relazione v = A/ricaviamo Ae ca co '

A-
-~ - 343m/s _ 172 m
- I - •
fi\ < ,
f 20,0 s-
. \,,e; ·,
ci,v-/
_v_
,1 _ -
_
343m/s __ 1,72 cm '3 \,,,
, /"').J
1
f 20000 s-
1
~,,~,,,,,,,,,,'l' ~"""""',
'''''""""""''""""""""""'"""""""""""""""""""~
• REAL PHYSICS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •. • • • • • •
Gli ultrasuoni in medicina
Gli ultrasuoni sono utilizzati in medicina sia come strumento
• di visualizzazione sia per scopi terapeutici.
: La più familiare appl icazione medica degli ultrasuoni è .
: l'ecografia, che è utilizzata ad esempio per visualizzare i feti
• nel grembo materno. Bombardando il corpo con ultrasuoni e
• misurando il tempo che occorre per rilevare l'eco, ossia il
• suono riflesso. è possibile costruire una mappa della
• posizione delle strutture che sono nascoste sotto la pelle.

Gli ultrasuoni possono anche essere utilizzati per


piccole operazioni, evitando di ricorrere agli
interventi chirurgici. Ad esempio. nella tecnica
chiamata litotripsia a onda d'urto un intenso
fascio di ultrasuoni viene concentrato su un
calcolo; dopo essere stato colpito da 1000 a 3000 •
impulsi sonori (con un'energia di 23 J per impuls o) :
il calcolo si frantuma in piccoli pezzetti che
vengono asportati o che il corpo riesce poi a
eliminare.

• Ultrasuoni e infrasuoni in natura


• Molte specie animali utilizzano onde sonore con
• frequenze che sono troppo alte (ultrasuoni) o troppo
• basse (infrasuoni) perché l'orecchio umano possa udirle .
• Ad esempio, i pipistrelli e i delfini producono in
• continuazione ultrasuoni; ascoltando l'eco del loro
,,, • verso. essi riescono a muoversi nel loro ambiente e a
PLUS ; ~ - - - - • individuare le prede.
• Come meccanismo di difesa, alcuni degli insetti cacciati
Approfondimento Infrasuoni
prodotti da meteoriti • dai pipistrelli sono in grado di sentire gli ultrasuoni del pipistrell . .
O
religiosa. ad esempio. ha nel suo addome un apparato recett cacciatore; la mantide
ultrasuoni che le consente di mettersi al riparo quando si av ore specializzato per gli
·
Alcune farfalle notturne piegano ·
invece le ali tuffandosi a pr vicina
• . .un pipistrello
. ·
sentono un pipistrello in caccia . ecipiz,o verso 11 suolo quando
• Di recente è stato scoperto che gli elefanti
• possono comunicare fra loro utilizzando suoni
• di frequenza intorno ai 15 Hz; tali infrasuoni.
: che gli esseri umani avvertono come
vibrazioni piuttosto che come dei veri e propri
• suoni, fossono viaggiare per un'area di circa
30 km nella secca savana africana.
• Gli elefanti non sono i soli a possedere questa
capacità : anche le balene producono un
• potente verso infrasonico. Poiché generalmente il suono •
ne II•aria,
· 1·1 verso d'I una baI_ena puo· essere udito da altre
percorre spaz·I maggiori in acqua

...........................................
che _ bai

...................... :.
• migl1a1a d1 k1lometr1. ene anche a distanza di •

J2 I ONDE ME CCAN IC HE
111111111m 11 111111111, 11 11u11111 1111,11 111111111111111111 11 111 1u m 11 1111

5. L' inten s i tà"'"~i;"i"'"~ '~ '~ '~ "~ ""'"""'""'""""""""'""""""'"'"'"""""'""""""""'"'""""'"'·""'""""'" '""'""


\et11 1' nnd111,1 f'' I

Il rumore prodotto da un niartello pneumatico


· è mo Ito p1u., 1·orte de I cm
· gue111·0 d1· un pas- LIII l'IIL'l r1 1 / ,

serotto.
. . Come. possi •·uno esprimere
· fi1s1camente
. .
que sta osserva zione? Quale grandezza
f1s1ca determin a quello clie co munemente è .111 d',cato come .il " volum e .. d1. un suo no/.
In. questo. paragrafo affront eremo
. ta 1.I quest10111
. . e presenteremo anche una scala qu antil. a-
uva mediante la quale è possibile mi surare il rumore. I•
A

Intensità
Il volume di, un suono è detenn·,nato
• da Il a sua ·m tens1't a, · ' eIa Il a quantil· a· d.I energia
' eme · tra-
sportai~ dall onda che passa attraverso una data superficie in un definito interva ll o di tempo.
:ll!l ; t\ ·1 l tll1 .111.:,1

Nella figura ~-osser:iam o che, se l'e nergia E passa attraverso una superfi c ie di area A m 111 1 1cm por.
nel tempo t, I mtensuà / di un ' onda che trasporta tale energia è :
l' , l.1 (n rT1,p11nd1•n1c 111 11.:1, ,11~1
1- 1vln l ',A. d )',-, r , r
I =i_ l' l a p,1h:n1 .1

At
"'" :;~
Ricordando che la potenza è il rapporto tra l'energia e il tempo in cui essa viene sviluppata, lnten5ità di un 0111
E .
P =-;•possiamo esprim ere l'int ensità come segue:
1111111 1111 1111 1111 11 11111111 111111 111111 111 11111 11 111 11111 111111 11111
Intensi tà di un'onda sonora,/ 1!'...,h,:,~ Sound
... tntensity
I=!:_
A

Nel SI l'intensità di un ' onda sonora si misura in watt al metro quadrato Intensità sonore
(W/m 2).
Inte nsità I
n concetto di intensità, introdotto per il suono, si può estèndere a tutti i tipi Eve nt o ( W/m 2 )
di onde. Rumore più intenso pr odotto
Nella tabella 2 sono riportate le intensità di alcuni suoni. in laboratorio 109
Razzo Saturno V a 50 m 10"
//////////////////////////////////////,W////////////////////////////////////,W////////////////////////// Rumore che pro voca la rottura
del timpano 10'
ESERCIZIO
Motore di un jet a 50 m _10
2 . Un altoparlante emette un suono di potenza 0,15 W attraverso una su- Soglia del da/ore J)
perficie quadrata che ha il lato di 2,0 m. Qual è l'intensità di questo suono? Concerto rock 10 - l
Martello pneumatico a 1 m 10 - 3
Sostituendo i valori numerici nella relazione / = !'._ otteniamo: Strada con molto traffico 10 - s
A Conversazione a 1 m 10 - 6
I=!'._= 0,15 = 0,038 W/m2 Aula scolastica 10 - 7
A 4,0 m- Bisbiglio a l m 10 - 10
10 ~ 11 --
'''''''''''''''''''"''''''''''''''''''''''''''''''''''''"''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''' Respiro normale
Soglia dell'udibile 6 0-~
Quando ascoltiamo un suono emesso da una sorgente sonora, come una persona che parla
o una radio che trasmette una canzone, notiamo che il suo volume diminuisce man mano
che ci allontaniamo dalla sorgente. Questo significa che anche l'intensità del suono sta
diminuendo, perché man mano che ci si allontana· l'energia emessa dalla sorgente si distri-
buisce su un'area maggiore.
Consideriamo una sorgente puntifonne che emette un suono con una potenza P. Poiché
l' intensità del suono è/= PIA e A = 4m 2 per una sfera di raggio r, l'intensità del suono
a una distanza ,- dalla sorgente è:
111111111 11111111111 111 11111 111 11111111 1111111111111 1111111 1111111111111111111111111111111 11111111111111111 111111111111111111 11 1111111 1111 11111111111111
Int cnsitù in funzione della distanza,- da una sorgente puntiforme lntensity with
Distance !rom
p
I= - -, a Point Source
4m ··

Capitolo 11 I Onde e suon~ t 13


. . uadrato della di s lan z:1 dalla ,\ O r-
. diminuisce con i1 q
In altre parole, l'intensità del suono . à . "duce di un fattore 4.
. d I· d. ·tanza l'intens1t, s1 n
gente: raddopp1an o a is • . • tpllo) e due osse rvat o ri ffar-
. . . - ente sonora (un p1p1s e
Nella figura IO sono schemauzzat1 una sorg S pponiamo che la potenza del , uono

. . . L''
• ·
falle) in ascolto a una distanza rispettivan~en
"tà
te r I ed r2. u
rilevata d
ali
apri
.
•ma farfalla a una dt s lanLa e: r,
emesso dal p1p1strello sia P. mtens1
p
/1 =--2
47Tr 1
.
La seconda farfalla, a una d istanza'
.
.2, percepisce 1o s te sso suono con un ' inten ~i tu :
p
11111n1111111111111nu11111111

0Pl1illi•J /2 = 41Tr22
Intensità del suono in nta la quantità di suono ern e.,,1.1 dal
funzione della distanza
La potenza P è la stessa nei due casi, perché ra_pprese , . ·rà / otteniamo :
. . . . 1•·
p1p1strello. Se esprimiamo mtens1 "tà / ·n
21 funzione dell mtens1 I
dalla sorgente

!.1_ -
/1
,.!r2 r2
da cui /2 = (~)\
· ·
Il p1p1strello · realta, percepisce
m · a sua volta I' eco, c,oe
· ' I·1 s uono riflesso dalle fa rfall e e ne
il utilizza la direzione e l'intensità per localizzare le sue prede.

a
lllll l ll ll lllllllJUIIIIJlll t lllllltllllt!ltlllllllllillll11UIIIIIJIIIIIIIIJll1111 11 1111111llllltllllltllllllllllllll llllll lll llll llllll!ll lllll;l!IIII IIIIII II IIUIIIIIIIUll llllltll ll lll lllllllllll; llt UIII IIIIII III Ulll lll 11Ullllll11111llllrllllllllllltllllillllllll1111111tltlUIIIIIIUl llllllllllllllllll llll1lllflllt1!II

Problem solving 3
11111111111111111111111111111111111111111111111111111u111111111111u1111111u11111111111111111111111111111111111111111111111111111mu111111111111111111111111111111111ru1111ru1u111111111111111111111111 11 11111111111111JI IIIIIJIIIIIIIIIIIIJlllltlllJIIJIII IIIII Jl ltl l ll lllll l lll l lJ IIUIIIIII

La potenza del canto


Bianca e Giuliano, affacciati al parapetto di un ponte, ascoltano il canto di un usignolo. Bianca, distante
1 m dall'usignolo, percepisce il suono con un'intensità di 2,80 • 10-6 W/m 2.
a) Quale intensità è percepita da Giuliano, che si trova a 4,25 m dall'usignolo? Supponi che nessun suono
riflesso venga udito dalle due persone.
b) Qual è la potenza del canto emesso dall'usi-
gnolo?

Descrizione In figura sono mostrate le due persone, la prima a una


del distanza r 1 = 1,00 m dall'usignolo, l'altra a una
problema distanza r2 = 4,25 m. TI suono si propaga radialmente
in modo uniforme, senza riflessioni.

Strategia a) Le d~e intensità percepite sono legate dalla rel~z_io_ne /2 ~-(r 1!r2)2 / 1, con ,- = 1,00 me ,. = , m.
1
b) Possiamo ottenere la potenza emessa dalla def1mz1one d1 Intensità/= PIA Calcolia p2 4 25 . .
osservatori, tenendo presente che A = 41r1 2 . · mo per entrambi gli

Soluzione a) Calcoliamo l'intensità percepita da Giuliano sostituendo i valori numerici in 1 = ( !J. )2 I,:
(!J.)
2
2 2
2
!2 = / 1= ( I ,OO m) (2,80 · 10- 6 W/m 2) = 1,55 • 10- 7 W/m2 ,.
r2 4,25 m

b) Calcoliamo la potenza P del canto utilizzando I=!:_ con i dati di Bianca (m . . .


dati di Giuliano ouieni lo stesso risultato): A a puoi venf,care che usando i
p = / 1A 1 = (2,80 · 10- 6 W/m 2 ) [47T(l,00 m)2] = 3,52. 10- s w

2
Osservazioni L'intensità percepita da Bianca è 4,25 18, I volte l'intensità percepita da Giuli· T . .
gnolo sembra essere solo circa 2,5 volte più rumoroso. ano. uttavia, a Bianca l'usi-

Se l'intensità per Giuliano fosse 7,40 · 10- 7 W/m 2, a quale distanza dall'usignolo s·
t
1roverebbe Giuliano?
lr2 = 1.95 m j

14 I ONDE MECCANICHE
Livello di intensità
L'udito, come la magg ior parte dei nostri sensi. è inc red ibilmente versatil e e se nsibile .
Possiamo ~erce pire suoni che sono circa un milione di vo lle più deboli di un a normale
conversazione o ascoltare suoni che so no un milione di volle più forti senza provare
dolore.
11 noslro udito , int·a· tt1· e' p'ù
1 se nsi'b'II e d'I quanto possiamo
· ·immag inare;
· a d ese mpi·o. un
suono debole • con un •·m1ensua· • d' · · 11 W/m 2 causa un o spostamento dell e molecole
I circa 10-
nell'aria di circ·1 10- 10 · • • . ' . .
' m, c1oe appross1mat1vamente uguale al diametro cli un alomo !
Ugual~ente interessante è il modo con il qual e perce piamo il volume di un suono. Ad
e~~mp,o._ s_upponiamo di sentire prima un suono di in1ensi1à / 1, poi di se nti rne un second o
dt _m tenSlla I~, che sembra essere due volte più forte del primo; se misu ri amo le in1c nsi1 à
dei due suom notiamo che / 2 è circa 1O volte J1. Analogamente. un terzo suono ch e sia
due volte più forte del secondo ha un ' intensità / 1 che è circa 10 volte più grande di / 2 .
Perciò: -

/ 3 = I0/2 = 100/ 1

La nostra percezione del suono. quindi , è tal e che un aumento uniforme del volum e co1Ti -
sponde a intensità che crescono in base a un fauore moltiplicativo. Per qu es ta rag ione una
scala conveniente pe r mi surare il volume di un suono è una scala che dipende dal loga-
ritmo

li livello di intensità di un ' onda sonora, che misura il volume del suono, è definito nel
seguente modo:
11 1111111111111111 1111 1111 111111111 111 1111 1111 1111 1111 111111 11111111 1111 1111 1111 111111 111111111
Livello di in tensità cli un'onda sonora. f3 ~"""" lntensity
, Level
(3 = (10 dB) log(t)

L' espressione "log" indica il logaritmo in base IO, mentre / 0 è la più debole intensi tà del
suono che si possa udire.
Sperimentalmente si è osservato che il minimo valore di intensità di un suono rilevabile
dell'orecchio umano è:
1111 11111 1111111111 1111 1111 1111 111111111111 111111 11111111111111 111111 111111111 1111111111 111111 111111111 11 11111 11111 11 111111 11111 111111111
l!,,.;iii iiò:>! Lowest Detectabte
Minimo valore di intensità di un ' onda sonora rilevabile, lo
l o = 10- 12 W/m2
l, lntensity

decibel
Il livello di intensità (3 è una grandezza adimensionale: le uniche dimensioni che entrano Rottura del timpano · I 60
nella sua definizione sono quelle delle intensità, che si elidono. Ciononostante, come per 150
140
i radianti, risulta conveniente indicare i valori del livello di intensità con un nome: il nome
Decollo di un jet 130
utilizzato è il bel, in onore di Alexander Graham Beli (1847-1922) , inventore scozzese. Soglia del dolore · 120
Poiché il bel è un'unità piuttosto grande, usualmente si usa il decibel, che corrisponde a Concerto rock 110
I/IO di bel ed è abbreviato con dB. Autostrada 100
90
La figura J 1 riporta il livello di intensità in decibel di alcuni suoni comuni.
80
Per acquistare confidenza con la scala decibel, calcoliamo alcuni livelli di intensità, comin- Traffico intenso 70
Conversazione 60
ciando da quelli dei suoni più semplici. . .. . •• Aula scolastica · 50
Se un suono ha un'intensità I= lo, il corrispondente hvello dt mtenstta e: 40
30
(3 = ( IO dB) Jog(fo) = (IO dB) log I= (IO dB) ·O= O Bisbiglio 20
Stonnire di foglie IO
Soglia di udibilità o
Aumentando l' intensità di un fattore IO, il volume del suono sembra raddoppiare. Inter-
11111111111111111111111111111111

mini di decibel abbiamo: W!l'IEiil


Livell i di intensità di alcuni
/3 = ( IO dB ) Jog( l~:o) = (IO dB) log 10 = (IO dB) ·I= IO dB suoni comuni

Capitolo 11 I Onde e suono I 15


-A
ATT ENZIO NE
I ~
ntensltà e livello di Intensità
Aumcn1ando ancor.i
. l'intcnsilà eII. un 1·at10rc
mente il volume de I suo
no e
. • -·
S I o111enc.
· I O s i radJnr r1 ,1 nu,,,,,_
•"

Ouanaa legg i ~ !00/o) - (IOdBll oglOO = ( IOd B ) · 2 20d 1J


attent
.
co nse gna d1 un problema. verifica
d '" t a~~n te s e si parla di int ensità oppure di livello
/3=(10dB ) log ( lo -
m in ~ns_it_a . Oue s te due grandezze hanno nomi simili
.. . , di IO dB d('/ /ii·cllo di i111e11 , r ,1 ,·orr, .
- a s1gn 1f1cat ì different i·
Pertant o a Of?III ,11cre111t11to .
Gra ndn.za fìsl ca
Significato fisico
.0 I , I I suono raddopp,ato. . .
Intensità ,
Un iti sponde 1111 ' lii/li e(' J" Ilo di intensil à pe rcep1b il c t 1JII 'orcc.
Energia per un ità Il più piccolo aumenlO de 1 ive
d i tempo e d 1area W/m 2
L vello d1 in ten si t à, 13
1 chio umano è di circa I dB.
Misura de l volume
relati vo dB
d'I ·orgenli sono re indipe ndenl i 0 , ,·mplice.
. . .
L 'intensilil d1 un 111s1eme s . . .
\ ' I .· le intensi!~. U11ii zzere mo 4u e,1 :, , ,n, 1de.
mente la somma de Il e smgo
razione nel problema che segue.
11
E
111 1111
'
0
'"''• •mmt1 , i t,llUI""" ' •1111111111111 111u1,umm111 lll•!IHUUlll!ll<f •llll!llnlllllltUIIIIUll'llillllllUIHUll ll ll<l1Hll l!llllllll11IUl!UtHIU Ull ll lll l!IIIUlllh!IIIIIHHllll<llllll"Ulltul,IIIIH1:•t1H'l• 0111 ' 11 •Ulllll'<lll> U•l- , u mn ,u l
: li
Il I
Problem solving 4

1r i;'~'t
1 11
~
1 1
~
111
d •;
1
1i •1 g r; 1~
Il l!lltlt llU UIIU l!III Ul l!!IIIJlllll !II IU ll llllllUlllllll111tl tlU i ll!l1<
1; •t t i'' IIUIUlllllt1IUtlllllUIUUUtl lll! l! III UUl!I UUIIUllll !llll!l lll ll llltllllllll l (l!IIIIIIIII IUIIUI I

Un bimbo che piange emette un suono di intensità 8,0 · 10- 6 W/m 2.


Calcola:
a) il lh,ello di intensità del pianto del bimbo (in decibel);
b) il livello di intensità del pianto del bimbo e del suo gemello, che piange con la stessa intensità.

Desc riz ion e


Consideriamo il suono del pianto di ognuno dei due bimbi. Se i due bimbi piangono ciascuno con un · i111ensi1à I,
de l l'intensità totale è 21.
p r o blema

,"' tt. i .. -" ... . ì 2/

(l J/"i),
a) h)

Strat egia Il livello di intensità /3 si determina applicando l'equazione f3 = (IO dB) log({).

Soluzione a) Calcoliamo /3 per I - 8,0 · IO


6 2
W/m applicando le proprietà dei logaritmi:

8 2
/3 = (IO dB) log({) = (IO dB) log( •~~~ 1~-: : ~ ) = (IO dBJ log(8,0. I06) =

= ( IO dBJ log8,0 + ( IO dB) log ( I06J = 69 dB


b) Ripetiamo il calcolo sostituendo I con 21:

f3 = ( IOdBJ log(2-'-)= ( IOdB) log2 + (IOdB) log(-'-)= 3 OdB


lo lo ' + 69 dB = 72 dB
Osservazion i Quando piangono entrnmbi_i g~_melli il liveUo di intensità aumenta di (IO dB) lo _ ,
generale: quando raddopp,a I 1111e11s11à. ,I ln·ello di i111ensirà /3 aume t d" g 2 - 3 dB. Questa e una regola
13
tensità si dimezza. /3 diminuisce di 3 dB. na dB. Analogamente, quando J'in-

Qual è il livello di intensità del pianto di qua11ro gemelli che piango . .


no in modo identico?
17.'i <li.l i

J6 I ONDE MECCANICHE
Il cambiamenlo di 10 110 del !ischi o di un 1rc no o de l c lacson cli un ·aul omobil c qu und u ci
sorvassano è un fenomeno lì sico riguardante il suono che sperime111i amo ubi1ualmcn1 c. Quc•
SIO cambiamenio di 1ono. dovu10 al 111010 rela1ivo della sorge nle de l suono e del riccv i1o rc. "-..... ,,.1
è chiamalo eO'cllo Doppler, dal nome de l fì sico nus1riaco Chri slian Do ppler ( 1803- 185.1 ). ~-!- t-..;~ Doppler
Se ascoliiamo a11c n1amen1c il !ischio de l 11-eno o il clacson dcll 'au1 0, no1i:rn10 che il IO !l O del ElfeCI
suono (cioè la sua frequen za) aumcnLa quando la sorgente del suono si uv vic in.a a noi. 111cn-
1re diminuisce quando la sorgenle si allonlana.
L'effe/lo Doppler l'G!e per 11111i i ripidi fen omeni 011d11/a1ori. non solo pe r il suono: anche
la frequenza della luce (c he, come vedremo. si comporla come un 'onda) si mod ifì ca per
effello Doppler. quando c'è un molo rc l:ui vo ira la sorgcnlc e il ri cev i1 urc.
In ques10 paragrafo. conccn1rcrcmo J'a11cnzio ne su\\'effello Doppler ne lle onde sonore .
Poiché il suono è un'onda di press ione c he si propaga in un mezzo. inie e ffc110 è di ffcrcnlc
a seconda che a muove rsi rispetto al mezzo sia la sorgente oppure I'osserva1ore o entramb i.
Analizziamo in dcllaglio i 1re cas i.

Osservatore in movimento
Nella figura 12 è mos1ra1a un a sorge nle di suono in quiele nell'aria ferm a. Il suono emesso
è rappresen1a10 da lince c irco lari che indicano la compressione che si allonwna dall a sor-
genle con velocità v. La di s1anza Ira le compressioni è la lunghezza d'onda A e la frequ enza
del suono è f Come per qualsiasi onda. queste grandezze sono legale dalla re lazione:

v = Af

Osservatore che si avvicina alla sorgente


Per un osservalore che si muove verso la sorgenle con velocità 11. il suono sembra avere
una velocità maggiore.,, + 11. sebbene, naturalmente. la velocità del suono rispe110 all ' aria
sia sempre la stessa. Di conseguenza, in un dalo in1ervallo di lempo l'osservalore è inve-
slito da più compressioni di quanle non ne incomrerebbe se slesse fermo. Per J'osservalore.
quindi, il suono ha una frequenzaJ' che è maggiore dif
Le unJe ,onore pwvcnic111 1 d:1 un,t
, o rcc rll t' i n qU ÌL'IC fonnano JL'I cerchi
con~Lcntn c i. cht· !, I IUUll\ UllO \-Cn,o Pcr un,,,,t·n awrcc hc , 1

Sorgente stazionaria 1'c!>I CITlO co u vl'l!)Cil3 \'. muO\C \Cl',o l.t sorgc n1c
con vd 01.: 1t:ì 11. le umli:

'{J_:. .~~.fi~
0
./ ~elocità Velocità 1;~~:i: ,~·un
1

__

lll1l!IZ!m
Effetto Doppler,
osservat ore in movimento

Possiamo determinare la frequenza/ osservando che la lunghezza d'onda A del suono non
cambia, menlre la velocità è diventata v' = v + 11. Perciò possiamo ricavare la nuova fre-
quenza dalla relazione v' = AJ':
1
V V+ li
J'=A=-A-

lnfine ricordando che A =


. I possiamo scrivere:

f
'=~=(~)1=(1
v/f v
+~)1 v
Osserviamo che/' >f Dunque, /'osservatore che si avvicina alla sorgente percepisce 1111

suono con frequenza pilì alta.


Cnpitolo 111 Onde e suono I 17
gente
Oss ervatore che si allon t ana dalla sor · :1 11 gli sembra che il
te con una ve 1oci1 • . d . ~Uon
. . d· Ila sorgcn . . . ent o prece ent e, 011cn1~111 . 0
Se mvece l'osservatore s1allonrnna a R' . tendo il rag1on,tm n.
. . . , , _ 1pc
s1 propaghi a una veloclla v == " 11 ·
ll)f
f =A =
, v' ,, - u (
- A-== I - ; . // rana dalla sorgente percepisce ,
. ·he s1 a on '11
In questo caso f' < .1: cioè. /'osservaro, e e
s110110 co11ji-eq11e11za pi1ì bassa. ludere che:
. . . . · siamo eone
Combinando I due n sultall ottenull pos 1111111
11111 11 11111111111111 11111 11111 11
Doppler Ellect far 111111 111111111111111111111111111111111111111111 1111 111111 111 111 111 111111 111 _ • virncnlo
Effetto Doppler per un osservnlorc 111 111 0
Moving 0bserver

f' =1!_ =(I±~)/


A v

. cl Ii delle ve Ioc ·ià


I ,
del suono e dell

'os,erva1ore e
ln questa espressione II e \I sono I mo u riato utili zzando il segno + qu ando
qum · · · Ot1e111,•imo il ·segno approp. nclo se ne all ont ana.
· d'I sono sempre pos111v1.
I,osservatore s1avvi cina alla sorgente e 1·1·segno - qu,i ·

211111 •1!1;1111111 ,11: 111

n
• 11 1111111nu111nu1111 11111n1u1 111 1w1u111111utr11UIIIIIIIIUIIIIIIIIIIUIUWU/fl,
11111111111 1m1111111111111m11111u11,1111 1111111111n1111t11111111111m111111rn111111 1111m 11 1111111 11111w1111m11111111uu111u11111u m11111 111111u u 1111t1tUIIIIIIIIUlll1IIIIIIUUHIIIIIIUl!UIII

Problem solving 5
1m1 11111m1 1111 1n11 11111111 11111n1111111 n1111 11 1111111 111111 111111111111111 11 111 u 1m111 11 n1 11 11u u1 11u1111111111nnu1m n u1 1u nu111 1111u u u 1111111 11u 111 u u u1 1111urn1111H IIIIIIIJIIUll ltllltlllllllllltl llll lUllltllllll1I IUJllltlllf 1• ,1 111111 11 11111 11 111 111
1

Osservatore in movimento .
, • pro duc endo un suono d1 frequenza 440 Hz..
Un suonatore di strada suona la prima corda del suo vmhno,
Calcola la frequenza che un ciclista sente:
a) quando si avvicina al suonatore con una velocilà di 11,0 m/s;
b) quando si allontana alla stessa velocità.

Descrizione
del Nell a figura sono mostrati una sorgente in quiete e un osservatore ·in mov1m · en10 · Nell a parte a) l'osservatore

problema si avvicina alla sorgente con una velocità 11 = J 1,0 m/s. nella parte b) l'osservatore ha oltrepassato la sorgente
e se ne allontana alla stessa veloci1à.

a)
b)

Strategia
La frequenza percepita dall 'osservatore èf' = (1 ±-;;)!,con il segno + in a) e il segno - in b).

Soluzione a) Applichiamo la legge dell 'effeno Doppler con il segno + e 11 = I !,O m/s:

f' = (1 + ~)!
v
(1 + I I,Om/s)(440 Hz)= 454 Hz
343 m/s
b) Ora utilizziamo il segno - nella stessa relazione:

f' =( I - -") f = ( I - -
v
l l ,O- (440 Hz)= 426 Hz
343 m/s
m/s)
Osservazioni Mentre il ciclista sorpassa il suonatore la frequenza percepita diminuisc L d'rn . .
circa un semitono, che è la differenza di frequenza tra due note vicine el · . a I erenza d1 frequenza è pan a
ne pianoforte,
Se il ciclista percepisce una frequenza di 451 Hz mentre si avvicina al ,
suonatore, qual e la sua velocità?
fu = 8.58 111/s l

18 J ONOE MECCANICHE
Sorgente in movimento
Se l'osservatore è in quiete e la sorgente in movim ento , l'e ffetto Doppler 11 0 11 è dovuto al
fallo che l'onda sonora sembra avere una vel ocità mag gio re o minore, co me ne l c a~o
dell ' osse rv atore in movimento. La velocità dell 'onda, infalli , è determinata esclusivamente
dalle proprietà del mezzo attraverso cui l 'onda s i propaga: dopo che è staia emessa dall a
sorgente, l' onda sonora vi aggia nel mezzo con una velocità,, carallerislica di quel mezzo .
indipendentemente da ciò che fa la sorgeme.
Per analogia, pensiamo a un ' onda che si propaga nell 'acqua. La vel ocità di tal e onda è la
stessa sia che essa sia stata generata dalla caduta di un sasso sia che sia stata generata da
un bastoncino che si muove rapidame111e nell ' acqua. Per considerare un caso ancora più
evidente, le onde che arrivano sulla spiaggia a causa del lento movimento di un rim orch ia-
tore viaggiano alla stessa velocità di quelle prodolle da un motoscafo da corsa. C iò accade
anche per le onde sonore.

Sorgente che si avvicina all'osservato r e


Consideriamo una sorgente che si muove verso un osservatore con una ve loc it à tt , come
mostrato nella figura I 3. Se la frequenza della sorgente èl, essa emette una compressione
ogni T secondi, dove T = 1/f.

Osse rvai ore


fcm10
Veloc ità dell'onda
A'
Disegno atti vo

,,, rn1 111n11,u, 1,1111 ,, •11111


··.... Le onde so nore generat e da un a ,;,orgcnte
··--..._in movime nto sono più ;1ddc n.,atc nella dire zione Wi 1ilifl
li Effe tt o Do pp ler:
de l moto e dc1c m1i nan o un a lu nghe zza d ' onda
Velocità della sorgente pi ù co rta , q uin di una freque nza ri ù a lta. sorge nte in movime nto

Pertanto, durante un ciclo dell ' onda, una compressione percorre la distanza vT, mentre la
sorgente si sposta di un tratto uT. Di conseguenza, la successiva compressione viene
emessa a una distanza vT - uT dietro alla precedente, come è illustrato nella figura 14.
Posizio ne della Po <::i Lione ùe\b ~orgcntc 3\ L' onda cmc%a .i
sor~cn tc al tempo tem po t = T a c ui v iene 1 = O si trova in
l = -0. ··-.. emessa la seconda,cres t;1. quc~ta posi zione:
li :1 1 = T. .

1111 1l lU ll 11llUlllUlUIUUII

I I WH'ifiti
uT - - - - - A' = vT- uT - :
,_________ vT--------. Spostamento Doppler
per la lunghezza d' onda
Ciò significa che la lunghezza d'onda nella direzione del moto della sorgente è:

A'= vT - uT = (v - u)T
La velocità dell'onda è sempre v, come abbiamo detto, quindi:

V= A'f'
Risolvendo rispetto alla nuova frequenza/ e sostituendo l'espressione di A' possiamo scrivere:

V V
f' = A' = (v - u)T

Infine, ricordando che T = 1/f, otteniamo:


I'- V
- (v-u)(l/f)
=-V
v -u
1=(-'-)1 1-u/v
Poiché il termine tra parentesi è maggiore di l, si hai'> I, come ci aspettavamo, cioè la
frequenza del suono percepita dall'osservatore è maggiore di quella emessa dalla sorgente.

Capitolo 11 I Onde e suono I 19


Sorgente che si allontana dall'osservatore
Se 1·'1 so rgenie s1• muove nella direzione opposta, c10,
. s1· aIl on t·ina
' d·tll
' 'osservatore,
· la lun-
ghezza d'onda viene ,mme111ata di una quantità 11T. Perciò:
A'= l'f + 11T = (v + u)T
Ne consegue che lo spostamento Doppler della frequenza è:

f' = - v -( I )/
(v + u)T - I + 11/v
In questo caso il lcnnine fra parentesi è minore di I e quindi/' <f. cioè la frequenza per-
cepita dall 'osserva1orc è minore di quella del suono emesso dalla sorgente.
Infine, possiamo combinare i due ri sultali per ottenere la formula che descrive il caso

~r Doppler Effect
generale per la sorgente in movimento:
1
1111111111111111111111 1111 11 11111111 11 111111111 1111111111111111111111 11 11111 111 111111 111111 111 11 111111 1111 111 1

Effett o Doppler per una sorgente in movimento


lor Moving Source
/, =(- I- ) J
I =i= 11/v
li
Come prima, 11 e v sono quantità positive. li segno - è utilizzato quando la sorgente si
avvicina all'osservatore e il segno+ quando se ne allontana.

a
ltl!ll!II IU IHl!llll !II IJllllllll llU lllHIIIHlflll JtllUII II IIIII UUIIIIIIUI UIIJIIIII Ul llll1111/lllUIIUIIU tl l! lllfllllUl!ll llo ll! ll lll! ll lll lll! III IUlll111HU ll 1111111 11 11111 1111 Ull lll ll lllll ll ll' UII Ul l11111 11111 111 111 111 11111 !111 111 1/ lll ll 1I III IUII Ulll! IIIJII UIUl lltllllll !I IIIII IIIH1111111111 ,UIIJIII U1, ll 1''., ll lll l, '1

Problem solving 6
II III UIUlllll t1 1I Ulll ll!lllll( l(lmlfnu111 uu 1111m11 11 1111111111 111 1n1111uu11111 u 11 1u11111t1UIIU IUlltlllllf!I IIIIIUIIIIIUIUIIIIIIIIIIUHII III IHUlllll1lltlll UI IU llll!IIUIII IIIIUIIIIIIIIIIIUII UIIUllll lll!II UI IU ll !lllll ltlllll!llll ll lllllltlllUIUU ll lllll!IUIU

Il fischio del treno


Un treno che viaggia a una velocità di 21 ,2 m/s emette il suo fischio mentre si avvicina a una galleria sotto
una collina. Il fischio produce un suono di frequenza 650,0 Hz.
a) Calcola la frequenza udita da un osservatore rermo vicino all'ingresso della galleria.
b) Il suono del fischio è rinesso dalla collina verso il macchinista del treno. Quale frequenza è percepita
dal macchinista?

De s crizione U treno si muove con una veloci là 11 = 21 ,2 m/s ed emette un suono di frequenza/= 650,0 Hz. L'osservatore vicino
del all'ingresso della galleria senle una frequenza[ e il suono riflesso arriva al macchinista con una rrequenzaf".
problem a

Fischio del

Freq uenza udila


dall'osservalorc f
1f >t.,.

S trategia In questo problema ci sono due effetti Doppler:


• il primo è dovuto al moto del treno verso la galleria. ,Questo spostamento fa sì che l'osservatore a terra sen1a un
suono di rrequcnza maggiore[ data dalla legge dell effeno Doppler per una sorgente m moto, con il segno-.
li suono riflesso ha la stessa frequenza[;
• il secondo effello è dovuto al moto del 111acchi11isto che sente :1 suono riflesso. Perciò il macchinista sente
una frequenza/ " > f. Calcoliamo f" urilizzando la legge dell effe110 Doppler per un osservatore in molo,
con il segno+.

20 [ ONDE MECCANICHE
Soluzi one a) Uiilizziumo la leg ge dcll' effe lto Doppkr per una ,orgcnl c in moto . con il seg no - . per lu ' i""'~11neni o Dop-
plcr da faf:

f' = (-'
I _ '..!_
-)J = ( I
I _ 21 .2 m/s
)(650.0 Hz) = ( I
I - 0,06 18
)(65 0.0 1-fzJ = 69:l Hz

v 343 111/s
b) Ora ulili zziamo la legge dell 'cffelto Doppler per un o,servatorc in molo. con il segno a , pe r lo , pu, La111cnt<1
Doppler da(' a f":

f" (, + -") f , = ( I +2-


1·-7_ m/s)
_ (693 Hz)= ( I + 0.06 18)(693 HzJ = 736 Hz
v 343 m/s
Os serva zi oni 11 suono rill esso ha la s1cssa l'requen zaf' udita dall'osse rvatore fermo. poiché la colli~ 1 non fo che i11wn1 rc alt~o
la direzmnc del •noto dd suono. Tu1t avia, la collina si compona a sua volta come una sorgcnlc st ,L? in nar,a di suono
d, lrcq ucnza
" j ' ·· il m ' l i0 de I macc I.
1111,.sta vcN, quesliJ sorgente fcnna produce In spo., 1amc1110 Dopp Icr ua
.I r a/-..
•t1·1•·t·1••11+ •~ - - S-e-l-'o-,-.s-e-rv_a_10- ,-.e- l-.e-rn_1_0-pcrcc~ iscc u1~ frcq~c11 7a di 700.0 Hz, calcola la veloc~à del 1reno e la frl'I.Jucnza ud; J
dal 111acch 1111 s1a. 111 ,.1 :i"' 1 " ' ' 11, I

Caso ge neral e: os s1;:>rvatore e sorg ente in movim ento


I risultati che abbi amo 011enuto possono esse re combinati per detenninare la legge dell 'effe110
Doppl:r in situa:-ioni ne lle quali sia i ·osservatore si;i la sorgente si muovono ri spetto al mezzo.
Se u, e la velocnà de ll a so rgente e 11 0 q uell a ckll 'osse rvalore, olteniamo:
UJl111 1111l ll l l l llll ll l l l l ll ll llll llll llltl ll l l l l lll ll l l l ll l l llt lllllll ll ll 'lll l l tlll l!llll! l llll ll 11111 1111 11'l l l l ll , I?""~
Effetto Doppler per so rgente o~servato rt• i11 moto "'cf t>..~ Do pp ler Effect

f' =(I ± 11 0/v)f


I =i= 11,fv
for Moving Source
and Ob server

Come nei casi precedenti, 11, . u0 e v sono quantità positive:


• al numeratore utilizziamo il segno + qu ando l'osservatore si avvicina alla sorgente e il
segno - quando se ne allontana;
• al denominatore utilizziamo il segno - quando la sorgente si avvicina a ll'osservatore
e il segno + quando se ne allontana. '

////////////,W//////// ////,. ,ij/////////,;,/,W//////.ij/,W///////4'1/'/,'/ij/;',(/4'ij///W/W/////ij////////,ij//.W///////.1 :,;,,1


ES ERC IZI O
3. Un automobilista che viaggia a 18 m/s suona il clacson, che emette un suono di frequenza
550 Hz. Un ciclista, che percorre la pista ciclabile a una velocità di 7,2 m/s, si muove verso
l'automobile che si avvicina. Qual è la frequenza udita dal ciclista?

- 11,

Usando la legge dell 'effetto Doppler nel caso_ di sorgen_te e osservatore entrambi in moto e sce-
gliendo i segni + e - nel modo appena descntto, ollemam o:
11
1+--2)
I+ -)
7 ,2 m/s
,= __
v =(
3 43 m/s (550 Hz) = 596 Hz
f f 18 m/s
( , - ~ 1----
\1 343 m/s
· . - d' t ·1 suono a una frequenza maggiore di quella del suono emesso dal clacson.
Il c1c 11sta qum 1 sene 1
--~ ·~ ;,' ,:,.'· -~'-~~:~,_,,,~~""'"""""""""""""""""""""''''~""''""""""~"'"""""""""
Capitolo 11 I Onde e suono I ·
...
REAL PHYSICS , , , , , , , , , , , , , , , • • • • • • • • • • • • • •
Applicazioni dell'effetto Doppler
Una delle più conosciute applicazioni dell'effetto Doppler
è la pistola radar. impiegata per misurare la velocità
' :
degli autoveicoli in alternativa agli autovelox. Sebbene la
: pistola radar utilizzi onde radio e non onde sonore. il
principio fisico sul quale si basa è lo stesso : misurando lo
spostamento Doppler della frequenza delle onde riflesse
dal corpo in movimento, è possibile determinare la sua
velocità .

11 radar Doppler applica questa stessa tecnologia per .


seguire il moto delle precipitazioni dovute ai temporali . Questo dispositivo. oggi
largamente utilizzato negli aeroporti e per le previsioni del tempo. permette d,
determinare la velocità e la direzione dei venti in una tempesta lontana misurando 10
spostamento Doppler che essi producono: i venti spostano la frequenza del radar verso
l'alto se soffiano in direzione della sorgente e verso il basso se soffiano in direzione
opposta. Nell'immagine relativa a una tempesta negli Stati Uniti. i colori che tendono al
• rosso indicano i venti che soffiano verso la stazione radar. quelli tendenti al blu i venti che
soffiano in direzione opposta.

L'effetto Doppler in medicina


In medicina l'effetto Doppler è il principio su cui
• si basano molte tecniche ecografiche in cui si
• esplorano tessuti biolog ici in movimento.
In particolare l'eco-Doppler è una tecnica non
invasiva che consente di misurare la velocità
del flusso sanguigno nelle arterie e nel cuore.
In questa applicazione un fascio di ultrasuoni è
diretto verso l'arteria del paziente; parte del
suono è riflesso dai globuli rossi del sangue che si muovono nelle arterie.
Il suono riflesso è analizzato e la sua frequenza è utilizzata per determinare la velocità
del flusso sanguigno. Se questa informazione è codificata attraverso dei colori è possibile
ricostruire un'immagine in tempo reale del sangue che scorre nelle arterie e nel cuore:
nella tecnica chiamata eco-color Doppler. colori differenti indicano diverse velocità e
diverse direzioni del flusso del sangue.

. .
·································································:
22 I ONDE MECCANICHE
Superam ento della velocità del suono
ora che
.
abbiamo st udiat o l'cff 11 D
, .
I · · • ·
e o opp er ne, casi del! osservatore e della sorge nl e in
movi mento, e mteressante co nfrontare i ri sultati ouenuli.
La ligura 15 mostra lo spostarne I o I · · ·'
no opp er delle frequenze 1n funzion e della ve loclla. per
Una sorgente sonora di 400 Hz L . • • ·
. . . . · a curva superi ore co rri spond e al caso della sorgcnle m
muvunento, quella mlenore al caso dell'osservatore in movimento.

4000 - Vcluu11ì dd ,uuno

i 3600
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Vediamo che, mentre le due situazioni presen tano ri sullati simili per piccole ve loci1à . il
comportamento alle alte ve locità è decisamente di verso. In efTeui, la frequen za Doppler per
una sorgente in movi mento aumenta enom1cmentc per ve locità vic ine a quella del suono.
mentre la frequenza Doppler per un osse rvatore in movimento rimane relati vamente bassa.
Possiamo spiegare questo comportamento ri cord ando che un osservatore in mov imento
incontra le creste delle onde separale da una lunghezza d'ond a. Se la velocità dell 'osser-
vatore raddoppia, si dimezza semplicemente il tempo per muoversi da una eresia alla suc-
cessiva e raddoppia la frequen za. Perciò. in generale, la frequenza è proporzionale all a r EAL PHYSI <
velocità, come possiamo osservare nella curva inferiore della figura 15. Un je t ch e supera il muro
• del suono produce un'onda
Quando invece si muove la sorgente, come nell a figura 13, le creste delle onde diventano d'urto a forma di cono che
più "fitte" nella direzione del moto, poiché la sorgente quasi raggiunge le onde che si pro- è re sa visibile dall'umidita
pagano. A mano a mano che la velocità della sorgente si avvicina alla velocità del suono, • de ll'ar ia .
la separazione tra le creste tende ad annullarsi. Di conseguenza, fa frequenza con la quale
le creste oltrepassano un osservatore fermo si avvicina all'infinito, come è indicato dalla
curva superiore della figura 15.
Quando la velocità della sorgente raggiunge la velocità del suono incontra un vero e pro-
prio "muro", detto muro del suono, dovuto al sommarsi delle varie compressioni dell' aria
(fig. 16a). Nell'istante in cui la velocità della sorgente supera la velocità del suono , pro-
duce un suono che è percepito come un 'onda d'urto e che viene usualmente indicato come Da che cos a è generata la
boom sonico. Quando la velocità della sorgente è maggiore di quella del suono si genera scia prodotta da una barca?
un'onda d'urto a forma di cono, tangente a tutte le creste emesse (fig. 16b).

ffi.[ii'i ii'rt
a) Yclocilà della sorgenle pross ima b) Yelocilà della sorgenle maggiore Superamento della ve locità
alla velocità del suono della veloci là del suono del suono

J.1 L' d d' n è generata solamente dalle onde sonore, ma da tutti i tipi di onde la cui
.,.- on a urto no • , , d d' ·
· , puo, essere su pera''a
ve Ioclla " dalla velocità della sorgente. Ad esempio,
., e un on a, urto .J:/
la scia
prodotta da una barca qu ando la sua velocità supera la veloc11à delle onde nell acqua . ..,-
Capitolo 11 I Onde e suono I 2 3 A
Sovrapposizione
Superposition La combinazione di due o più onde che Formano un 'onda ri sulrante viene detta sov~appo-
sizione. Quando le onde sono di piccola ampiezza. si sovrappongono nel modo piu sem -
plice: si sommano. Se due onde di equaz ioni y 1 e y 2 vengono applicate contemporan ea-
mente allo stesso mezzo, si ha un ·onda risultante la cui equazione è:
)' = )'1 + yè
Per capire come si sviluppa la sovrapposizione al variare del tempo. pensiamo a una corda
lungo la quale viaggiano due impulsi nella stessa direzione. ma in verso opposto. Quando
i due impulsi arrivano nello stesso punto, si sommano.
Dopo essersi incrociati, gli impulsi d 'onda proseguono nel loro moto, come s~ niente fosse
V accaduto: le onde non sono assolutamente modificate dalla loro interazione. E come ascol-
tare un ·orchestra nella yuale molti strumenti suonano contemporaneamente: i loro s uoni
si combinano all ' interno del teatro. tuttavia possiamo ancora distinguere i singoli stru-
menti. ognuno dei quali emette il proprio suono come se gli altri non fossero presenti.

Interferenza
La sovrapposizione di onde pona a conseguenze interessanti. Consideriamo ad esempio
gli impulsi d'onda nella corda della figura 17a. Quando essi si combinano, l'impulso risul-
tante ha un 'ampiezza uguale alla somma delle ampiezze dei singoli impulsi. Questa situa-
Constructive zione è detta interferenza costruttiva.
lnterference
Se invece si combinano due impulsi come quelli della figura 17b. l'impulso positivo di
Oestructive un'onda si somma a quello negativo dell'altra e determina un impulso risultante uguale a
lnterference zero: cioè gli impulsi momentaneamente si annullano l'un l'altro. Questa situazione è detta
interferenza distrutli\'a.

- Due 1mr ut, 1 po, 1[1\ I

- Un 1111puhn pu, UiH1,: un


inipuho lll'f: .Ll i , 11 , unrn c tnn

1pinnùo " 11ico111ra.no , 1


l u l11 h m .111 11 1·u11p ul,11n, u ]l .11 111:
g_ _ _ _ _ _ ___, h:1 111.1~/! 1ur,: . . . qu.indo , i ll1 to nl r !l1 10 ,1
E g_ an nut!,mo u1111pk1:u11t·n1,·
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ln1crfcrcn1...1 <lbtnrniva

/"'.. ~1i::,:~,l~:'. I, ;~ \'.::11i;:~:'. nnp1u '"'-


_./ "---
u)

Osserviamo che le onde non scompaiono quando subiscono un ' interferenza distruniva:
Interferenza costruttiva
nella figura 17b vediamo che gli impulsi d 'onda continuano inalterati dopo l'interazione.
e dlstruttiva
Possiamo spiegare questo componamento pensando all'energia collegata al fenomeno:
ogni onda trasporta energia e, come l'energia, anche l'onda non può svanire. In effeni,
quando la corda della figura 17b è piatta, possiede la sua massima velocità trasversale,
proprio come un ' altalena raggiunge la sua massima velocità quando passa per la sua posi-
zione di equilibrio; perciò l'energia dell'onda è ancora presente nell'istante in cui gli
impulsi si annullano. ma lo è sotto forma di energia cinetica della corda.

24 j ONDE MECCANICHE
Dobbiamo anche osserv •·1re eh e 1· ·mte rferenza non e, un fenom eno relativo · :,olo alle unuc.,
nelle ,.corde; tlllte le, onde ·w 11r' 50
• !!!.(ette a I r.enome110 del/ •111te1ferenza.

Anzi.· ·
possiamo dire
1
che I interferenza e una delle c·ara. tten·s11c · I1e peculiari
· · che defini·scono le onde.
In .generale, quando delle .. onde s ·
1 com mano, ormano della figure d1· ·mterferenza , cosll-
• b' f · lnl erf er en ce
1u1te da alcune zone d1 mterfer"nza ·- . · .,· · · · N
cos1ru1t1va e a1tre u1 mlerferenza d1 stru1t1 va. e a Il Patterns
figura
- . . 18. è. mostrata l'interferenza d'1 d ue on de circo · I an·. 111 · cui· possiamo
· osserva re Ie
regwm di mterferenza costruttiva di :,tinte dalle regioni di interferenza di strulli va.

Lungu 4u r , 1:1 l 111t:, 1,


ne ll a 4 ualt' crc, ll' ..... .
incontrano Ct L', t l',
,i ha mtc- rl erl'n1:1
J UO J..'H (j Ul', !;1 flll l.1.
1.. n,1 n11 1iva .
m ll.1q u dc l lt'', l l'
· ·· ··- 111t11111 1,u11, \Utlr 1
,1 /J ,1 11 11t· r ll'I ~ 111 , 1
L1 1-..t nl!l 1\,J

Per comprendere come si fo nna una figura di quc~to ti po. consideriamo un sistema co, 1irui1 u
da due sorgenti idemichc, come nella fi gu ra 19. che emett ono onde form ate da creste alter-
nate a ventri. Regoliamo il sistema in mollo che, quando una sorgente emette una cresta, ....... ,. .~
anche l'altra emetta una cresta. Sorge nti sincroni zzate in questo modo sono dette in fase.
.,-
"""' t<"!' In Phase
Ora, se consideriamo il punlo A, la distanza di A da ogni sorgente è la medesi ma. Perci ò,
se l'onda proveniente dall a sorgente S 1 produce una cresta in A , la stessa cosa farà anche
l'onda proveniente dalla sorgente S2• Combinandosi cresta con cresta, l' interferenza in A
è necessariamente costruttiva.
Osserviamo ora che cosa succede nel pumo B. Per arrivare in questo punto, l'onda prove-
niente dalla sorgente S1 deve percorrere una distanza maggiore rispetto all 'onda prove-
niente dalla sorgente S2 . Se la differenza di percorso è di mezza lunghezza d'onda, quando
l'onda proveniente dalla sorgente S2 produce in Buna cresta, l'onda proveniente dalla
sorgente SI produce un ventre. Ne consegue che le onde si combinano e danno in B un ' in-
terferenza distruttiva.
Nel punto C, infine, la distanza dalla sorgente S I supera di una lunghezza d' onda la
distanza dalla sorgente S 2 . Quindi in C le onde sono di nuovo in fase, con le creste che
incontrano le creste, e danno interferenza costruttiva.

Nel pu nto A la di:,i;;~z..:1 In /J h, di , 1:111.rn da ll a , urgent e S 1


dj l.'. ia,;.,c:un u ~orgcntc .. ,, è maggi ore di quc.:l la cl;lll a ~orgcnt c S~
t! la ~l e~,;a: :-. i lrn · di mczz;i lun(?hca ,:i <l 'om.la:
un · inlcr ferenw -; i h:i un ' intc;fe rcnza di .;trulli v~1.
Cth tru11i va.
11n1111111111u1111111111111111
Nel punt o C 13 tl i'-lanza dallu -.orgcntc S 1
:,, upcr:1 di una lunghczz,·1e.l ' onda
WH'liii:J
qucll.1 <l:i ll a ,;nrgcntc Si: si ha Interferenza prodotta
nuo v am ente un 'in terfe renza l:n "-l ru11 i v a. da due sorgenti in fase

. . · ffennare che si ha interferenza costruttiva o distruttiva di


ln generale, qumd1, possiamo a . d' . .
. • · rase nelle seguenti con 1z10111:
onde provenienll da sorgenll in l'
11111 1111 11 1111 11 11 1111 11111 11111
A
111 111111111111111111111111111111111111111 11 1111 111 ~'
ATTE NZIONE
Inkr fe renw costrutt iva e di5 lru tti va . . .
• s·1 h·a m
. terferenza costru iva tt .
nei punii in cui la differenza d1 cammmo dalle due
d' d
Luogo di interferenza
. , è un multiplo intero della lunghezza on a. costruttiva
t' , O A 2A 3A, ... , c1oe . . li luogo dei punti per i quali
sorgen I e , • ' . . ·· · I differenza d1 camm1110 dalle due
. . distruttiva nei punti m cui a la differenza delle distanze
• S1 ha interferenza . è è un multiplo dispari di mezza lunghezza d' 011da. da due sorgenti è una
sorgenti è A/2, 3A/2, 5A/Z, .. ·· cio costante è. per definizione.
un'Iperbole che ha come
. . rtano un grado intern1edio di interferenza tra le situa- fuochi le sorgenti.
Altre differenze d1 cammmo compo . . •
ostrutuva e d1strutuva.
zioni e, trcmc di interferenza e
Capi10l0 11 I Ondee suono I i! S

ti(
• d1· rase, cioe · · quando
~ffil(II!) PLUS Se le due sorgenti sono in opposizione
emet1e un ventre le cond1z1om• • • per I,.mteuerenza
_,
' . una emetle
. . una .cresta b'
cos1ru111va e d1 strut11va
. s1
l'alt ra
scam ian .,·
d'fr o.
_. ~:~~:rlantiin come la ligura di ' interferenza: l' interferenza e· d'IStr utt'va
1 nei punti
. in. cui
. 1a. 1 d'ff
,erenza u1
J:1 • opposizione
· daIl e d ue sorgenu· è O, A, 2A . 3A , ... ed è costruttiva nei punti 111 cui 1a I eren za
L:I . d1fase cammino
di cammino dalle due sorgenti è A/2, 3A/2, 5A/2, · ..
link .pears on .it/84FOFBF9
- ·
Un particolare esempio d1· ligura d1· ·interferenza c1· e· fomito dal suono ' quando
. utili
. zz. iamo
altoparlanti che emettono suoni in fase e deUa stessa frequenza. Quesrn s~tuazione e_ana-
loga a quella delle due sorgenli. d1· onde della r·1gura J 9• e·1dobbiamo
_. .quindi aspettare
. mter-
ferenza costruttiva e di struttiva, a seconda della distanza dai singoli altoparlanti.

!ii l!1hlll1ttumuuuin,,uumunnn,u uu,, ·


11111111111111
unr .. ,1,11111111i,11nu,w11111111m111uunllll!11111•1111u11i,1u111111111u 11 m""" "'u.111111 111 111111 11 t11 111u, 111111111u u11 1111111u111 m11 1111 111m1rn 1111 , m 1m!llll!'llllll)IIIUIOllllll"" 111" '' 1111 ' ·Ul"· 1111 '··u,n.,.,

Problem solving 7
N'~'~•;•;•~t•~
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1~ 1t 1; •t 11111111 11 1111 11111111111111u111n11111mm111u1nm11m ,,uniu,, 11111111111111111 ,11111111 111 111111 11 111 111 111,1,,11u11111111 11 ,u11 111111 11111111111u11111u 1111 m,111111 u u1u11 u 11111u mu n , ,uun ,,

Due altoparlanti posti a una distanza di 4,30 m emettono un suono di frequenza 221 Hz. Gli altoparlanl i
sono in fase tra loro. Una persona è in ascolto e si trova di fronte a uno dei due altoparlanti alla distanza
di 2,80 m. Questa persona sente un 'interferenza costruttiva o distruttiva?
Descrizione
del La figura moslra i due ahoparlanti che emellono un suono in fase alla frequenza/ = 221 Hz. La dislanza fra gli
i' problema ahoparlanti è D = 4.30 me I'osserva1ore è di fron1e a uno degli alioparlnnti a una di slanza d1 = 2,80 m.

Strategia 11 lipo di interferenza dipende dal fallo che la differenza di cammino d2 - d 1 sia un multiplo inlero della lun-
ghezza d'onda o un multiplo dispari di mezza lunghezza d'onda. Calcoliamo perciò dapprima la lunghezza
d ' onda A. Quindi calcoliamo d2 e confrontiamo la differenza di cammino con A.

Soluzione Calcoliamo la lunghezza d'onda del suono dell 'altoparlanle, u1ilizzando la relazione v = Af Per la velocità del
s uono assumiamo il valore v = 343 m/s:

A = :'. = 343 m/s = 1.55 m


f 221 Hz
Calcoliamo la dislanza d2:
d1 = JD2 + df = J(4,30 m) 2 + (2.80 m) 2 = 5,13 m
Determiniamo la differenza di cammino d2 - d1 = 5, 13 m - 2,80 m = 2,33 me dividiamo d - d per,\ per
2 1
determinare il numero di lunghezze d'onda conrenute nella differenza di cammino:
33
d2 - d1
A
= 21.55
, m =
m
t.50 d, - d 1 =
- 2
i,\ e quindi c'è inierferenza dislrulliva

Osservazioni Poiché l'interferenza è distrulliva. in un caso ideale. la persona non udrebbe alcun suono. Nelle situazioni reali
tuttavia. parte del suono viene rinesso dagli oggetti circostanti . determinando un suono di intensità finita. '

Sapendo che suoni di 221 Hz danno_ interferenza dis1ru11iva, calcola la frequenza più bassa che produce un 'in-
ierferenza coslrulliva nel caso descnuo nel problema. I/ =
147
1-1, I

26 I ONDE MECCANICHE
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