1860, le tasse:sono ancora poche, basse, di facile ri-
Dalle loro opere i neoborbonici estrapolano citazio-
ernssione ei Borbone non le
hanno mai
aumentate,
in centover anni di regno. Ma soprattutto, ven-
gono spese bene: si ontinua a citare, a esempio di
rigore e onestà, il nostro ex ministro delle
Der quasi quarant anni, il nobile toscano Bernardo
Finanz
Tanucci. L'economia politica, quale disciplina uni
versitaria, è stata inventata qui; e qui ne è sorta la
primacattedra al mondo. Sulleinfrastrutture, spe-
cie strade. ci sono ritardi seri (anche se abbiamo
avuto fra i tanti primati, la prima ferrovia d'ltalia,
il primo telegrafo elettrico, i primi ponti sospesi in
ferro. l'illuminazione cittadina a gas) perché si è
preferito puntare sui collegamenti marittimi; infatti
nostre sono la seconda flotta mercantile e la terza
flotta militare in Europa. L..] Fra le strade e le rotte,
Borboni, dovendo spendere, scelsero le seconde.
L'ltalia unita decise diversamente (nel senso che il
Sud perdette le rotte e non ebbe le strade se non
«dopo» e «meno»). Oggi l'Europa unita riscopre le
«autostrade del mare», meno Costose, meno lente,
meno inquinanti.
P.ADre eroni, Piemme
Giacinto de' Sivo (1814-1867) era un funzionario deil'amministra-
ZIone del Regno delle Due Sicilie, anche storico e scrittore. Contrario
all'unità della Penisola, rimase sempre fedele ai Borboni e fu piu
Ote incarcerato per le sue idee politiche e poi esiliato.
Vincenzo Guli è attualmente vicepresidente del movimento neobor-
bonico.
Senza l'unità il Sud sarebbe ancora più arretrato
ESIste una sterminata letteratura, da Pasquale
VIllari a Francesco Saverio Nitti, sulle condizioni
terribili in cui versava dopo l'unità la popolazione
ionale, anche in conseguenza della politica
Onaotta dallo Stato unitario: tutte argomentazioni
incontestabili.
GUIDA ALLO STUDIO
al progetto di Garibaldi?
e del re rispetto
uali erano le posizioni di Cavour
Perché i Siciliani appoggiarono Garibaldi all'intervento sabaudo?
opinione riguardo
c h e Cavour cambiò marzo 1861?
Che cosa avvenne il 17
ni e dati funzionali alle loro tesi, ma omettono di
aggiungere che nessuno dei meridionalisti citati, e
meno di tutti Giustino Fortunato, aveva nostalgia
dell'ltalia preunitaria, voleva la restaurazione del
Regno borbonico e auspicava per questo il disfaci
mento dello Stato nazionale. Senza l'unità, ripeteva
don Giustino, la società meridionale sarebbe stata
ancora più gravemente arretrata. Senza l'unifica
zione, era la salda convinzione di Fortunato e Nitti,
ltalia non avrebbe mai potuto compiere il salto da
Paese trai più arretrati nel Mediterraneo a moderno
Stato europeo. Un'esperienza unica, che non trova
riscontri in tutto il bacino del Mediterraneo. Senza
l'unificazione, ripeteva don Giustino, l'ltalia avrebbe
potuto avere un destino balcanico, invece di affron-
tare come affrontò dal Risorgimento in poi, un diffi-
cilissimo processo di unificazione [.]. Sarebbe facile,
affermava Salvemini, rimproverare agli uomini che
governarono l'talia dopo l'unificazione «ogni sorta
di errori e di misfatti [...]. Non tutti i problemi che
il Paese doveva fronteggiare furono risolti, e non
sempre le soluzioni adottate furono le migliori e i
metodi impiegati i più efficienti [..]. Ma se si accetta
il metodo dello storico, che è quello di confronta
re il punto di partenza, che per l'italia è il 1871, col
punto di arrivo, che è la prima guerra mondiale, e
la povertà italiana di risorse con la ricchezza delle
altre nazioni, non si può non concludere che nessun
Paese europeo in tanto breve tempo aveva percorso
cosi lungo cammino». Se si nega tutto questo, allo-
ra bisogna avere l'onestà intellettuale di riconoscere
che si sarebbe preferito vivere in un'ltalia assogget
tata a una molteplicità di Stati, nessuno dei quali
poneva la libertà, l'eguaglianza e la dignità dell'in-
dividuo come meta della propria esistenza, volendo
governare non su cittadini con eguali diritti ed eguali
doveri, ma dominare sui sudditi di un potere dispo
tico e arbitrario.
E. Gentile, Italiani senza padri. Intervista sul Risorgimento
a cura di Simonetta Fiori, Laterza