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\Per onda si intende una grande distribuzione di energia che riempie lo spazio in cui si muove, quindi una

perturbazione che nasce da una sorgente e si propaga nel tempo e


nello spazio trasportando energia o quantità di moto, senza comportare un associato spostamento
della materia

Abbiamo 3 tipi principali

Once meccaniche : che seguono le leggi di newton e per esistere richiedono un mezzo materiale come
l’aria,l’acqua o una roccia in quanto sfruttano le proprietà di deformazione del mezzo per la loro
propagazione ne sono un’ esempio le onde del mare quelle sonore e quelle sismiche

Onde elettromagnetiche: non richiedono mezzi materiali per esistere e viaggiano nel vuoto alla stessa
velocità = 299 792 458 m/s

Le onde di materia sono probabilmente ancora sconosciute. Elettroni protoni le altre particelle
fondamentali e anche atomi e molecole si muovono come onde

in genere sposta energia da un luogo all'altro nello spazio, e quindi ha una precisa direzione di
propagazione.

Fissata la direzione di propagazione dell'onda, le particelle del mezzo possono oscillare in diversi modi
rispetto a questa direzione, a seconda delle forze che agiscono su di esse.

Si possono quindi classificare le onde a seconda del modo in cui le particelle del mezzo si muovono rispetto
alla direzione di propagazione dell'onda

Se le particelle del mezzo vibrano perpendicolarmente al raggio di propagazione, si


parla di onde trasversali. In un'onda trasversale il raggio di propagazione e la
direzione del moto delle molecole individuano un piano di vibrazione o
di polarizzazione. Se esso rimane fisso, senza ruotare, si parla di onda polarizzata.
La ola è un'onda trasversale polarizzata: le persone che costituiscono il mezzo di
trasmissione si muovono perpendicolarmente (e sempre nella stessa direzione)
rispetto alla propagazione dell'onda.

Se le particelle raggiunte dalla perturbazione vibrano la stessa direzione di


propagazione dell'onda si parla di onde longitudinali.

Le onde sonore sono onde longitudinali: esse si propagano, a partire dalla


sorgente, in tutte le direzioni dello spazio tridimensionale e, per ogni direzione,
le molecole investite dall'onda vibrano lungo il raggio di propagazione,
provocando fasi alternate di compressione (alta densità e pressione) e
di rarefazione (bassa densità e pressione) del mezzo.

In un'onda longitudinale non viene individuato alcun piano di vibrazione quindi


queste onde non possono essere polarizzate.

Questi due tipi di onde sono detteì onde in movimento perche si propagano da
un punto ad un altro , ricordando che a viaggiare è solo l’onda e non la materia
attraverso cui l’onda si propaga.

La lunghezza d’onda è la minima distanza dopo la quale il profilo di un’onda


periodica Torna a riprodursi allo stesso identico modo
velocita della luce nel vuoto/frequenza

L’ampiezza è la differenza tra le creste e il punto l’equilibrio dell’onde.


L’ampiezza massima è il modulo dello spostamento massimo Dalla posizione di
equilibrio raggiunto dall’elemento di corda durante la propagazione dell’onda
ed è sempre una quantità positiva.

In fisica il numero d'onda , è il numero di oscillazioni di un'onda nell'unità di lunghezza, e


corrisponde quindi al reciproco della lunghezza d'onda:

La sua unità di misura nel sistema Internazionale è il metro alla meno uno, m−1, viene anche
spesso impiegato il suo multiplo cm−1.
Per un'onda non-dispersiva il numero d'onda è proporzionale alla frequenza:

Una perturbazione ondosa si dice periodica, quando un elemento della perturbazione si


ripete ad intervalli regolari di tempo.
Le onde periodiche sono formate da creste e da ventri.
La distanza tra due creste successive (o due ventri) si chiama lunghezza d'onda e si
indica con il simbolo λ.
Quando l'onda si propaga, i punti investiti dall'onda si muovono oscillando. Lo
spostamento massimo di un punto dalla sua posizione di equilibrio si chiama ampiezza
dell'onda e si indica con il simbolo A.
La figura mostra lo spostamento dei punti di un mezzo elastico in un determinato istante
di tempo, quando sono raggiunti da un tipo particolare di onda periodica detta
sinusoidale.

La frequenza dell'onda indica quante volte in un punto del mezzo elastico passa una


cresta (o un ventre) in un secondo. Essa si indica con il simbolo f.
Il periodo T dell'onda è l'intervallo di tempo che intercorre tra il passaggio di due creste
successive (o di due ventri) per lo stesso punto. Appare evidente che la frequenza è il
reciproco del periodo.
In un periodo l'onda percorre una distanza pari alla lunghezza d'onda. Quindi la velocità
è il rapporto tra la lunghezza d'onda e il periodo, se l'onda si sta propagando in un mezzo
omogeneo a velocità costante.
Il periodo e la frequenza dell'onda sono determinati dalle caratteristiche della sorgente
che l'ha generata.
La velocità è determinata dalle caratteristiche del mezzo in cui l'onda si propaga.
La  relazione v = λ f è chiamata relazione fondamentale delle onde o legge di
propagazione di un’onda.
 
La velocità v di un onda dipende dalla lunghezza λ d’onda e dalla frequenza ν, come risulta dall’equazione
λν ω λ = = = k T v , ma la velocità di un onda è funzione delle proprietà del mezzo materiale in cui l’onda si
propaga. Infatti, se un’onda si propaga in un mezzo come l’acqua, l’aria, l’acciaio o su una corda tesa, deve
far oscillare le particelle di quel mezzo mentre lo attraversa. Perché questo avvenga, il mezzo materiale
deve avere sia l’inerzia sia l’elasticità. L’inerzia permette di immagazzinare energia cinetica e l’elasticità
permette di immagazzinare energia potenziale. Queste due proprietà determinano quanto velocemente
un’onda può viaggiare nel mezzo

Applicato alle onde il principio di sovrapposizione illustra il fatto che, in ogni punto dello
spazio in cui due onde incidono simultaneamente, l'oscillazione complessiva è data dalla
somma algebrica delle oscillazioni delle due onde incidenti prese separatamente.
Questa proprietà, comune a molti tipi di onde, almeno nel regime in cui esse non sono
troppo intense, rende conto, ad esempio dell'esperienza per cui si possono udire più suoni
simultaneamente: il suono complessivo è il risultato della sovrapposizione lineare dei
singoli suoni.
Le onde generano figure complesse nelle regioni dello spazio in cui si trovano ad incidere
simultaneamente, ma, apparentemente si "ignorano" a vicenda, emergendo da queste
zone esattamente come vi erano entrate (vedi animazione qui sotto).

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