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Artefatti

degli Ultrasuoni

Corso Basico di Ecocardiografia


per Specializzandi
Leonida Compostella
Scuola di Specializzazione in Cardiologia – Università
Università di Padova

Artefatti

Monna Lisa… … con qualche artefatto … È ancora Monna Lisa ?


Artefatti - 1
Artefatto:
Ogni parte di una immagine che non rappresenta con accuratezza la
struttura anatomica in corso di osservazione.

Vari artefatti possono essere presenti contemporaneamente in uno


stesso esame.

Gli artefatti possono comparire per:

1- malfunzionamento tecnico (o scarsa qualità) dello strumento

2- errori dell’operatore

3- violazione degli assunti di funzionamento dell’ecografo (v. oltre)

Artefatti - 2
In Ecocardiografia, gli artefatti possono:
- far apparire una immagine di una struttura che non è presente
anatomicamente
- non evidenziare una struttura presente anatomicamente
- evidenziare una struttura effettivamente presente, ma:
- localizzandola in posizione diversa da quella anatomica
- alterandone le dimensioni
- alterandone la rifrangenza

Gli artefatti pertanto interferiscono con una corretta interpretazione


delle immagini.

Conoscendo i principi fisici che spiegano la comparsa di artefatti,


questi possono essere minimizzati.
Assunti dell’Ecografo -1
Nel suo funzionamento, un Ecocardiografo si basa su una serie di
assunti, sulla base dei quali assegna a ciascun eco ricevuto una
localizzazione e una intensità:

1- il fascio ultrasonoro viaggia in linea retta dal


trasduttore fino all’oggetto; analogamente viaggia
in linea retta il fascio ultrasonoro riflesso
2- gli echi ricevuti originano unicamente dal fascio
ultrasonoro principale
3- l’eco ritorna al trasduttore in seguito ad una unica
riflessione
4- tutti gli echi riflessi ricevuti dal trasduttore
originano dall’ultimo treno d’impulsi inviato
5- quando un oggetto viene esplorato lungo una unica
linea di scansione da luogo ad un unico eco riflesso

Assunti dell’Ecografo -2
6- l’ampiezza dell’eco riflesso è proporzionale alle caratteristiche
dell’oggetto esplorato e alle sue proprietà di ecoriflettenza
7- la velocità degli ultrasuoni nei tessuti umani è costante (1540
m/s)
8- la profondità di un oggetto è direttamente correlata al tempo
impiegato dall’ultrasuono a percorrere la distanza
trasduttore  oggetto  trasduttore
9- l’energia acustica viene attenuata in modo uniforme lungo tutto
il campo esplorato
10- le dimensioni del fascio ultrasonoro sono piccole in entrambe le
direzioni (cioè sia in senso verticale = spessore, che in senso
laterale)

È chiaro come queste premesse siano per lo più disattese nella pratica
clinica.
Origine degli artefatti
Errori inerenti a:

1- caratteristiche del fascio ultrasonoro


 lobo laterale
 larghezza del fascio ultrasonoro
 spessore del fascio ultrasonoro

2- presenza di riflessioni multiple degli echi di ritorno


 riverbero
 immagine riflessa

3- errori di calcolo di velocità dell’ultrasuono


 dislocazione
 rifrazione

4- errori legati a fenomeni di attenuazione


 cono d’ombra
 rinforzo di parete posteriore

Caratteristiche del fascio ultrasonoro

Lobo laterale - 1
http://folk.ntnu.no/stoylen/strainrate/Ult
rasound/#ultrasound

Diagramma di un fascio ultrasonoro


(da Feldman MK et al. RadioGraphics 2009).
Il fascio ultrasonoro principale si stringe man mano che si avvicina alla zona
focale; più in là diverge.
I “lobi laterali” sono forme di energia (comunque di bassa intensità) fuori
dall’asse principale.
I “grating lobes” (lobi da griglia) sono dovuti allo spazio (di modesta entità e
regolare) che esiste fra i singoli elementi piezoelettrici e quindi fra i singoli
fascetti ultrasonori che compongono il fascio emesso dal trasduttore; sono il
risultato della somma dei lobi laterali provenienti dai singoli cristalli.
Caratteristiche del fascio ultrasonoro

Lobo laterale - 2

Lobo laterale (Side Lobe)


È un artefatto prodotto dai lobi laterali e dai
“grating lobes” del fascio ultrasonoro quando
incontrano un oggetto fortemente riflettente:
questo oggetto, situato al di fuori del fascio
ultrasonoro principale, può generare echi
quando colpito dai lobi laterali del fascio di
ultrasuoni.
Tali echi possono essere riconosciuti dal
trasduttore ed erroneamente interpretati
come echi provenienti dal fascio ultrasonoro
principale.

Si presenta come una falsa struttura nel campo


di scansione.

http://folk.ntnu.no/stoylen/strainrate/Ultrasound/#ultrasound

Caratteristiche del fascio ultrasonoro

Lobo laterale - 2

Siccome il fascio ultrasonoro principale si muove nel campo di scansione


assieme ai lobi laterali, ciascun eco prodotto dall’oggetto riflettente sia nel
fascio principale che nei lobi laterali genererà una falsa immagine all’interno
dell’immagine prodotta dal fascio principale.

http://folk.ntnu.no/stoylen/strainrate/Ultrasound/#ultrasound
Caratteristiche del fascio ultrasonoro

Lobo laterale - 3

Il risultato sarà un eco “strisciato” su gran parte dell’area di scansione.

Il problema dei lobi laterali viene minimizzato dalle nuove tecnologie costruttive dei
trasduttori (cristalli più piccoli attivati a gruppi; minore potenza di attivazione dei cristalli
laterali e maggiore nei cristalli centrali).

http://folk.ntnu.no/stoylen/strainrate/Ultrasound/#ultrasound

Caratteristiche del fascio ultrasonoro

Lobo laterale - 4

I lobi laterali originati dal punto di A differenza dei riverberi (v. oltre), i
coaptazione delle cuspidi aortiche si lobi laterali si muovono assieme alla
vedono estendersi sia verso la cavità struttura che li genera e possono
ventricolare sinistra che verso il modificarsi.
lume della radice aortica (frecce). (In questo caso, l’intensità degli echi prodotti
dalla linea di fusione decresce quando la
valvola si apre; in parallelo, si riduce anche
l’intensità dei lobi laterali).

http://folk.ntnu.no/stoylen/strainrate/Ultrasound/#ultrasound
Caratteristiche del fascio ultrasonoro

Larghezza del fascio u.s.


Artefatto da larghezza del
fascio ultrasonoro.
Il software dell’ecografo assume che la
sezione ottenuta dal fascio US sia quella
indicata dalla linea a puntini; in realtà per
la convergenza e divergenza degli US in
rapporto al punto focale la sezione
effettuata è quella indicata dalle linee
continue.

In (a) un oggetto (il cerchio grigio) si trova


fuori dall’oggetto quadrato; poiché però si
trova all’interno del fascio US nella zona in
cui questo diverge (zona di Fraunhofer),
viene presentato sullo schermo
dell’ecografo (b) come all’interno
dell’oggetto quadrato.

Se noi aggiustiamo adeguatamente il fuoco


del fascio US, facendo corrispondere il
fuoco alla zona dell’oggetto quadrato (c), il
cerchio grigio si troverà completamente al
di fuori del fascio US e non verrà quindi
identificato (d).

(da Feldman MK et al. RadioGraphics 2009)

Caratteristiche del fascio ultrasonoro

Spessore del fascio u.s.


Artefatto da spessore del
fascio ultrasonoro.
Il software dell’ecografo assume che il
fascio emesso abbia spessore tendente
allo zero e rappresenta come immagine
bidimensionale la scansione ottenuta con
un ventaglio di ultrasuoni che però non ha
affatto spessore zero, ma in effetti ha
uno spessore non trascurabile (v. Lezione
05 - I Trasduttori).

Alcuni echi provenienti dalla periferia della


sezione “spessa” vengono perciò riportati
sull’immagine in prossimità ad altri echi
ottenuti dalle porzioni più centrali del
fascio ultrasonoro, creando quindi
sovrapposizione di immagini.

Un esempio di questo sono gli echi che


spesso si osservano a livello delle pareti
cardiache in eco-2D e che rendono talora
difficile una identificazione corretta della
superficie endocardica.
Riflessioni multiple

Riverbero - 1
Riverbero
Si tratta di riflessi artefatti, che avvengono quando il fascio
ultrasonoro colpisce strutture altamente rifrangenti (come ad es.
protesi valvolari meccaniche) e viene riflesso avanti e indietro fra la
struttura e il trasduttore, o fra due interfacce della stessa
struttura.

Riverberi sono sempre presenti nella parte


apicale della sezione di immagine che
osserviamo nello schermo dell’ecografo, in
quanto gli ultrasuoni vengono fortemente
riflessi dagli strati superficiali del torace;
l’onda riflessa ritorna al trasduttore, dalla
superficie del quale viene nuovamente riflessa
verso la superficie del torace, e così via in modo
ripetitivo.
Questi riverberi possono talora creare il dubbio
della presenza di una massa (trombo) presso
l’apice cardiaco.

http://www.echo-web.com/html/echo-202-free/echo202-1-body.asp?code=

Riflessioni multiple

Riverbero - 2
In presenza di due strutture parallele e altamente
ecoriflettenti, come possono essere i supporti di una
protesi valvolare cardiaca, gli US possono essere
ripetutamente riflessi indietro e avanti (effetto
“ping-pong”, riverbero) prima di tornare al
trasduttore (a).

L’eco che ritorna al trasduttore dopo una riflessione


singola viene rappresentato ad una determinata
distanza dalla superficie del torace, avendo
impiegato un certo tempo a percorrere la strada
trasduttore  struttura  trasduttore.

Gli echi che tornano successivamente, ad intervalli di


tempo maggiori e multipli tra di loro, verranno
interpretati dal software dell’ecografo come fossero
provenienti da profondità maggiori; questi echi
“fantasma” saranno pertanto rappresentati (b):
- a profondità maggiori,
- come echi multipli equidistanti fra di loro
- di intensità decrescente.

(da Feldman MK et al. RadioGraphics 2009)


Riflessioni multiple

Immagine riflessa - 1
Immagine riflessa (Mirroring)
Avviene quando l’energia ultrasonora viene riflessa da strutture
particolarmente ecodense (es. diaframma) e viene rappresentata
sullo schermo dell’ecografo come una doppia immagine (una speculare
dell’altra).

http://www.echo-web.com/html/echo-202-free/echo202-1-body.asp?code=

Riflessioni multiple

Immagine riflessa - 2
È generata dal falso assunto che un eco ritorni al
trasduttore dopo una singola riflessione.

Immaginiamo ora una struttura (es. il cuore) posta in


vicinanza ad un’altra struttura più profonda, altamente
ecorifrangente (es. il diaframma). Una parte degli
ultrasuoni raggiunge il cuore e viene normalmente
riflessa generando l’immagine attesa (fig. a, frecce
grige).

Un’altra parte del fascio US raggiunge il diaframma (fig.


a, frecce nere), viene riflessa da questo, ma nella sua
strada di ritorno verso il trasduttore incontra la
superficie posteriore del cuore, dalla quale viene
nuovamente riflessa all’indietro verso il diaframma.
Questo la re-riflette e finalmente l’eco raggiunge il
trasduttore, in ritardo, venendo quindi rappresentato
sullo schermo dell’ecografo (fig. b) come una seconda
immagine, più profonda (a causa del ritardo) e speculare
alla prima (a causa della doppia riflessione subita
dall’eco).

(da Feldman MK et al. RadioGraphics 2009)


Velocità
Velocità diverse degli ultrasuoni

Dislocazione
Il software dell’ecografo assume che gli US viaggino nel nostro
corpo a velocità costante; dispone pertanto sullo schermo ogni
eco di ritorno in una posizione correlata con il tempo impiegato
a compiere il viaggio di andata e ritorno dal trasduttore alla
struttura ecogena.
È però già stato descritto come invece le velocità siano anche
significativamente diverse fra i vari tessuti, per es. fra tessuto
muscolare e grasso.

Nello schema a lato (a), le frecce grige rappresentano il


percorso normale degli echi riflessi dalla struttura in analisi.
Sullo schermo dell’ecografo (b), tali strutture vengono
rappresentate correttamente.
Le frecce tratteggiate rappresentano invece un fascio
ultrasonoro che, nel suo percorso, dopo una zona muscolare
incontra una zona di grasso, seguita nuovamente da una parte
muscolare.
La minore velocità con cui gli US attraversano il grasso fa sì
che l’eco prodotto dalla parete posteriore della struttura in
analisi ritorni al trasduttore con un certo ritardo.
Il software dell’ecografo dislocherà quindi tale tratto di
parete in una posizione più posteriore, dando quindi luogo ad
una superficie apparentemente spezzata.

(da Feldman MK et al. RadioGraphics 2009)

Velocità
Velocità diverse degli ultrasuoni

Rifrazione
Quando il fascio ultrasonoro colpisce con un angolazione non
perpendicolare due tessuti adiacenti, differenti per densità
acustica e per proprietà elastica, la direzione del fascio di US
viene modificata in dipendenza sia dell’angolo di incidenza sia
della differente velocità degli US nei due tessuti.
Ne risulta una distorsione dell’immagine dovuta al fenomeno
della rifrazione.
Purtroppo, il software dell’ecografo presuppone che gli US
viaggino in linea retta e rappresenta sullo schermo gli echi
refratti di ritorno in una posizione diversa, spostata di lato
rispetto alla posizione in cui si trova realmente la struttura in
esame. È un fenomeno simile a quello che avviene quando
osserviamo (da un punto di osservazione non perpendicolare alla
superficie) un oggetto immerso in una bacinella d’acqua.

Nella figura (a), un fascio di US attraversa un primo oggetto


(rettangolo); più in profondità, il fascio di US cambia direzione
a causa della rifrazione che subisce nel passaggio ad un tessuto
con differente densità acustica.
Nel secondo tessuto incontra un secondo oggetto (cerchio), che
sullo schermo dell’ecografo (b) viene però rappresentato in
posizione diversa da quella reale.

(da Feldman MK et al. RadioGraphics 2009)


Fenomeni di attenuazione

Cono d’Ombra
Cono d’ombra (Shadowing)
Perdita di informazione riguardo alle strutture che si trovano al di
sotto di un oggetto fortemente riflettente o fortemente
attenuante.

È causata dal fatto che l’oggetto riflette (o


rifrange, o attenua) la maggior parte delle onde
ultrasonore; i pochi ultrasuoni che riescono ad
oltrepassare tale oggetto non sono in quantità
tale da permettere una adeguata
visualizzazione delle strutture sottostanti.
Cono
Questo fenomeno succede, per esempio, a d’ombra
carico delle strutture che stanno dietro a
protesi valvolari meccaniche, o a strutture
calcifiche.

Si evidenzia una banda scura, ipoecogena, dietro


alla struttura fortemente ecorifrangente.

http://www.echo-web.com/html/echo-202-free/echo202-1-body.asp?code=

Fenomeni di attenuazione

Rinforzo di parete posteriore


Rinforzo (Enhancement)
È l’accentuazione dell’ampiezza delle onde riflesse che avviene a
carico di strutture poste dietro ad altre strutture scarsamente
riflettenti.
È – per così dire – il reciproco del cono d’ombra.
Quando un fascio di US attraversa una struttura che
attenua poco l’intensità degli US, raggiunge le strutture
più profonde conservando ancora una intensità
relativamente elevata, maggiore dell’intensità degli
ultrasuoni di zone vicine che hanno dovuto invece
attraversare strutture con maggiore potere attenuante.

Gli echi prodotti dalle strutture posteriori a zone di


scarsa attenuazione ritorneranno quindi al trasduttore
con una intensità maggiore rispetto agli echi provenienti
dalle zone circostanti, e saranno rappresentati sullo
schermo come un cono iperecogeno che si estende
(da Feldman MK et al. RadioGraphics 2009)
posteriormente all’oggetto scarsamente attenuante.

Il rinforzo può avvenire, per esempio, a carico di strutture poste dietro a strutture liquide,
come la parete posteriore del cuore.
Come utilizzare positivamente
(alcuni) artefatti?
Cono d’ombra
Ci indica che la struttura che lo produce è altamente riflettente/rifrangente.
Si può trattare di:
1- struttura metallica (stent di protesi)
2- calcificazione (ad es. a carico di valvole native)

Enhancement
La struttura situata anteriormente alla zona con enhancement presenta
impedenza acustica inferiore a quella delle restanti strutture.
In caso di cisti, il fenomeno ci indica che queste contengono liquido.

Attenuazione diffusa
Avviene per es. nelle persone obese, in cui il grasso agisce da forte
attenuatore degli US (oltre ad aumentare la distanza fra trasduttore e
strutture da esplorare).
 Utilizzare trasduttori a frequenze US inferiori

Bibliografia
• Feldman MK, Katyal S, Blackwood MS. artifacts. RadioGraphics 2009; 29: 1179-
MS. US artifacts. 1179-89

• Echo-
Echo-Web,
Web, the online learning center for echocardiographers,
echocardiographers, Pearce,
Pearce, AZ, USA: Basic
Principles of Ultrasound – echo 202; © 2004 Atlantic Interactive:
Interactive: http://www.echo-
http://www.echo-
web.com/html/echo-
web.com/html/echo-202-
202-free/echo202-
free/echo202-1-body.asp?code
body.asp?code==

• Asbiø
Asbiørn Stø
Støylen.
ylen. Basic ultrasound, echocardiography and Doppler for clinicians.
clinicians.
http://folk.ntnu.no/stoylen/strainrate/Ultrasound/#ultrasound

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