Cos’è il L.A.S.E.R?
Light Amplification by Simulated Emission of Radiation, cioè amplificatore di luce per emissione stimolata di
radiazione; cioè è un fascio di luce che concentrato riesce a tagliare.
Il laser nasce da un’esperienza bellica, perché nasce durante la guerra e poi è stato portato nel medicale.
I primi studi sono stati fatti nel 1953 da Charles Hard Townes parlava di “maser” (emissione stimolata per
amplificazione di micro-onde).
I primi casi li vediamo nel 1960 in California, erano laser che sfruttavano un cristallo di rubino per produrre
un raggio di luce rossa con lunghezza d’onda pari a 694 nm (ogni lunghezza d’onda ha un’elezione: se segue
il sangue, se segue il tessuto, se volete maggiore penetrazione o se volete un laser di superficie).
I primi studi in Italia (all’università di Milano – San Raffaele) sono stati fatti con il fotone; parliamo di laser
CO2, ma sono distruttivi ed estremamente aggressivo.
Mezzo attivo: è un insieme di atomi collocati all’interno del laser che una volta eccitati hanno la
capacità di emettere fotoni. Può essere solido, liquido, gassoso o a semiconduttore.
Sistema di pompaggio: è la sorgente esterna che è in grado di produrre energia che ha la capacità di
eccitare gli atomi del mezzo attivo provocando il rilascio di fotoni.
Risonatore: sono due specchi parabolici (uno totalmente riflettente e uno meno riflettente) (cavità
ottica) tra cui viene posto il mezzo attivo. Il risonatore ha la capacità di intrappolare la luce e
amplificarla.
Quindi abbiamo il mezzo attivo e la pompante, la luce inizia a ribalzare tra due specchi (uno di questi specchi
è riflettente al 100% e l’altro è un riflettente con foro di passaggio). Quindi è come se più palline
rimbalzassero tra i due specchi e queste arrivano a concentrarsi fino a farle uscire dalla parte centrale dello
specchio semi-riflettente.
Coerenza temporale: le onde emesse tramite il laser conservano la stessa fase nel tempo. Il laser
quindi emette fasci di radiazioni in un intervento spettrale molto ristretto.
Monocromaticità dei fasci: le onde emesse hanno uno spettro ad alta risoluzione e lunghezza d’onda.
Unidirezionalità dei fasci: le onde non sono emesse in ordine casuale bensì le radiazioni sono in
un’unica direzione.
Radianza: capacità di emettere molti fotoni per unità di frequenza.
Esposizione massima permessa (EPM): è il livello massimo di radiazione laser a cui possiamo essere sottoposti
senza subire danni.
Distanza nominale di rischio oculare: è la distanza alla quale la densità di potenza (o di energia) risulta uguale
al valore EPM. All’interno di questa distanza è obbligatoria l’uso degli occhiali di protezione.
Protezione degli occhi: è importante che l’odontoiatra, gli assistenti ed anche il paziente stesso, quindi che
tutti coloro che sono presenti in stanza, indossino un protettore oculare in tutte le zone pericolose dove
funzionano i laser. Protettori oculari:
LASER Nd:YAG
LASER Er:YAG
LASER Diodo
Abbiamo tre laser perché ogni laser ha un utilizzo specifico. Ci sono laser per la parodontologia, per la
chirurgia, per la conservativa. Ad esempio laser Er:YAG legge la carie mentre gli altri no.
- Penetrazione media nei tessuti: in ogni tipo di laser la capacità di taglio varia tra i tessuti che varia
tra 3-4 mm. Abbiamo laser di superficie per biostimolazione e trattamenti muco-gengivali e laser di
profondità.
- Potenza media: da 1 a 10 watt
- Frequenza fino a 10000 Hertz
Tipologie di laser
- Laser ad emissione di impulsi: impulsi forti ma estremamente brevi e con una pausa lunga tra due
impulsi consecutivi. L’impatto energetico è totalmente sicuro e non viene mai superata la soglia del
danno termico.
Il vantaggio è che poiché parliamo di una frazione di decimo di secondo, nel momento in cui diamo
un impulso laser e poi uno successivo, questo è così rapido che non scatta l’effetto dolorifico. Quindi
il pz non sente dolore.
- Laser ad emissione continui: impulsi forti e lunghi, continui e costanti con la possibilità di stoppare
l’impulso solo ON/OFF (diciamo noi quando vogliamo attivarlo e quando vogliamo fermarlo).
L’impatto energetico è pericoloso perché potrebbe superare la soglia del danno termico.
Mentre con il pulsato siamo sicuri che non andiamo a riscaldare molto la superficie (quindi abbiamo
effetto di taglio, ma non abbiamo l’effetto che ci va a carbonificare i tessuti intorno), il laser continuo
ha una capacità molto più violenta ma può carbonificare i tessuti.
L’altra parte attiva del laser sono le fibre (il veicolante) è costituito da:
- anima: è un materiale dielettrico ad alto indice di rifrazione
- guaina: permette una minima dispersione della luce laser
- coating: è uno strato protettivo esterno di materiale plastico (che serve a proteggere la fibra, ma serve
soprattutto per evitare che ci sia emissione di luce in maniera esponenziale e lateralmente, cioè centrifuga).
In odontoiatria il diametro delle fibre utilizzate è tra i 200-600 µm (in endodonzia 200, invece in chirurgia
viene utilizzata la 600 e le vie intermedie per le tasche parodontali).
Esistono fibre a spot largo 0,5 cm e 1,5 cm e servono una per lo sbiancamento (perché potete andare ad
amplificare l’effetto termico e l’effetto luce attivando dei cromofori all’interno dell’idrossicarbamide).
Sbiancatura normale abbiamo luce alogena o luce LED e la utilizziamo a set di 15 o 25 minuti in base al
materiale sbiancante; con il laser attiviamo lo sbiancante in 20 secondi. Con il laser se dobbiamo fare la
depigmentazione in un dente o di più denti e la vogliamo mirate, facciamo prima sbiancatura con laser per
togliere le macchie più evidenti e poi andiamo a sbiancare tutto. Quindi il miglioramento del laser nella
sbiancatura (cambio di colore dei denti) è la scelta selettiva di quanto e dove voglio sbiancare, cosa che con
gli sbiancanti normali non riusciamo a fare.
LASER Nd:YAG
Laser chirurgico per eccellenza.
LASER Diodi
In un canale non settico chiudo con cemento endodontico e guttaperca. Se ho una lesione
periapicale, il protocollo impone l’apicectomia. Ma è una sciocchezza perché bisogna strumentare il
canale (andando oltre apice ed entrando nella lesione), facciamo il nostro trattamento e poi usiamo
il laser. Il laser dalla punta arriva in apice e sia ha una disinfezione un po' più alta ma non parliamo di
sterilizzazione. Il problema del laser è che punta ma quello che sta attorno rimane infetto, quindi
come faccio a scindere la luce laser all’interno del canale? Uso la polvere di diamante e quindi la luce
da monodirezionale diventa polidirezionale. Il diamante è carbonio e noi siamo fatti di carbonio
(quindi non provoca problemi) e lo porto oltre apice, così abbiamo risolto il problema della scissione
della luce laser. Abbiamo trattato la disinfezione con laser.
Ora vogliamo il concetto vero di sterilizzazione. Come sterilizzo un impianto quando viene
imbustato? Liberando diossido di titanio e questo si libera portando il titanio a temperatura alta, per
cui come faccio a veicolare titanio oltre apice? Prendo un impianto vecchio (possibilmente
sterilizzato), lo grattate con delle frese e si ottiene polvere di diamante oppure chiedere all’industria
polvere di titanio.
Come facciamo a veicolare nel canale in cui abbiamo fatto disinfezione e ora devo sterilizzare?
Ho messo polvere di diamante per scindere la luce e ora devo mettere il titanio perché il titanio
portato a 800° libera il diossido di titanio (battericida e sterilizza tutto). Serve per portarlo oltre apice
un veicolante liquido, ovvero calce viva. Quindi faccio 50% polvere di diamante, 50% polvere di
titanio e miscelo con ossido di calcio. Dopo che lo ho veicolato a una determinata frequenza e con
un determinato impulso io sparo il laser.
Prima abbiamo detto che il laser è un vaporizzatore d’acqua nei tessuti, per cui fa esplodere l’acqua
e asciuga. Per cui l’ossido di calcio va incontro a disidratazione e se vado a seccare la polvere che
abbiamo messo dentro oltre apice, asciugandola mi richiama più acqua dai tessuti e questo significa
che i corpi batterici senza acqua muoiono.
Coagulazione
Precisione: il taglio laser è permesso dalla capacità di quest’ultimo di concentrare l’energia in un
punto molto piccolo. Abbiamo la VAPORIZZAZIONE, cioè l’impulso scalda istantaneamente il
materiale oltre il punto di vaporizzazione lasciando inalterata la temperatura nelle zone vicine al
punto di applicazione (andiamo a fare esplodere molecole d’acqua del tessuto).
I tessuti intorno guariscono prima perché il laser accelera il concetto di guarigione, infatti c’è l’effetto
di biostimolazione.
È stato visto che il laser permette in una cellula un aumento dell’ATP (energia della cellula). La cellula
tumorale duplica per memoria genetica, la cellula sana duplica per quantità di energia. Per cui si è
visto che il laser non dà nessun problema alla cellula oncologica. Inoltre aumentando ATP, la cellula
accelera la guarigione.
Un altro strumento che permette l’aumento dell’ATP nei mitocondri è la radio-frequenza, che ha lo
stesso effetto del laser ma non è veloce come quest’ultimo.
Inoltre il taglio laser è permesso dalla capacità di quest’ultimo di concentrare l’energia in un punto
molto piccolo COMBUSTIONE: l’impulso scalda il tessuto fino a far evaporare l’acqua contenuta in
esso causando poi la combustione del tessuto osseo che così viene distrutto.
La combustione si ha nel momento in cui si esagera con conseguente distruzione del tessuto: necrosi asettica
cioè sterile e quindi un ritardo nella guarigione dei tessuti.
INDICAZIONI:
PLASTICA GENGIVALE soprattutto con ipertrofia gengivale, denti ricurvi, il laser permette di fare taglio
e coagulo contemporaneamente e di andare incontro a guarigione per prima intenzione. Questo
perché il laser aumenta l'azione antalgica: il laser blocca la conduzione nervosa sulla pompa Na/K per
90gg questo significa che il pz per 90 gg non sente dolore perché non c'è lo stimolo nervoso.
SOLCHI PARODONTALI, TASCHE PARODONTALI. Come si fa ad agire in modo sterile in una tasca
parodontale? (non posso usare l'amuchina altrimenti creo delle ustioni). Utilizzando l'aspirina
(effervescente diluita in fisiologica) cioè acido acetilsalicilico che è il più grosso antibatterico per le
tasche parodontali e verrà usata per il lavaggio della tasca dopo aver effettuato la detartrasi e infine
si procede con il laser. Si ripetono i passaggi (lavaggio con aspirina e laser) più volte a distanza di
qualche minuto e infine nell'ultima procedura si utilizza il betadine che mi colora la tasca così il laser
più facilmente potrà agire. Dopo di che si utilizza un protocollo cioè ripeto il tutto 3x3 settimane e
2x3 settimane, mediamente tre mesi di trattamento, permettendo la restitutio ad integrum.
Va ripetuta più volte la procedura perché il laser ha un effetto locale battericida ma la luce mi fa aumentare
anche l'atp nelle cell intorno e quindi sono stimolate a guarire prima per cui abbiamo sia l'effetto di taglio che
tutta una serie di vantaggi che chiaramente per ottenerli è necessario esercitare un controllo sullo strumento
altrimenti come per qualsiasi forza, se non c'è un controllo diventa pericolosa, favorendo la combustione.
I farmaci non hanno la possibilità di penetrare primo perché andrebbero inseriti nella tasca e secondo perché
gli antibiotici locali comunque richiedono tempo per l'assorbimento e la loro azione non è immediata.
PIORREA cioè quando si ha fuoriuscita di pus dalle gengive per azione di un ceppo batterico enorme.
Finché non ho mobilità posso usare il laser, lì dove ho mobilità eseguo lo splintaggio e la terapia
endodontica purché vengano fissati perché se non c'è fissazione non c'è osteointegrazione.
PERIMPLANTITE: gli impianti presentano le spire che difficilmente riusciamo a decontaminare o
sterilizzare; utilizzando il laser dopo la tecnica chirurgica possiamo applicare degli innesti ossei in
maniera molto più vantaggiosa.
PIGMENTAZIONI GENGIVALI, in quanto il laser legge lo scuro e non appena ci sono pigmentazioni di
melanina vengono colpite, vaporizzate e nel corso delle varie sedute la melanina viene fuori.
DECONTAMINAZIONE DEI CANALI RADICOLARI: apertura camera pulpare, trattamento dei canali,
disinfezione con ipoclorito di sodio, soluzione fisiologica, applico il laser in modo guidato altrimenti
creiamo necrosi.
RITRATTAMENTO DEL CANALE per poi scegliere se effettuare una chiusura immediata con guttaperca
oppure dilazionata con perossido di calcio.
SENSIBILITÁ, il laser va immaginato come un saldatore se abbiamo colletti sensibili, decalcificati,
ipersensibilità dentale che è dovuta a una esposizione dei tubuli dentinali, allora con il laser si va a
“pennellare” la zona in cui si ha sensibilità, dove la sensibilità va testata con il getto d'aria o con il
ghiaccio.per cui il laser come saldatore, salda i tubuli dentinali esposti, rimuovendo la sensibilità.
Tutto ciò può essere utilizzato anche con denti abrasi cioè quando ho una cavità e c'è poco tessuto in
prossimità della polpa: si utilizza sia il laser diodo sia ND-YAG che vanno a fotocoagulare il fondo o a
fotocompensare cioè a mordenzare la dentina e lo smalto che diventeranno da lucido a matto. In
questo modo desendibilizziamo e detrifichiamo. L'altra metodica è l'ERBIO che taglia in modo
sequenziale e chiude ermeticamente il fondo. In ambito conservativo da un punto di vista medico
legale le otturazioni possono essere garantite per massimo 4 anni in quanto la scadenza è dettata
dall' eventuale infiltrazione del composito marginale questo perché i compositi hanno un coefficiente
di dilatazione e di restringimento differenti dallo smalto. Per cui il vantaggio del laser erbio è
microcinetico: riconosce il tessuto cariato, lo taglia in modo selettivo, a differenza degli strumenti
rotanti che tagliano in modo preventivo cioè vanno un po' oltre il tessuto cariato per prevenire le
recidive. Il laser invece riconosce solo il tessuto cariato per cui quello sano non intaccato non lo
rimuove. Per cui avrò una cavità più piccola, più precisa, evito di montare la diga, recupero tempo,
avrò una cavità sterile e detrificata cioè è ermeticamente chiusa e a questo punto posso garantire
l'otturazione per 7-10 anni.
SOLCHI E CARIE, con il laser siete molto più conservativi in quanto riconosce la pigmentazione lungo
il solco e taglia il tessuto giusto a livello del solco senza toccare la restante parte di dente.
APICECTOMIA, con il laser erbio non solo eseguiamo apicectomia ma anche decontaminazione della
sede.
AFTOSI, causate per lo più da batteri anaerobi cioè che si sviluppano in mancanza di ossigeno.
Normalmente le aftose si hanno o per stress o per infezioni. Prima del laser gli anaerobi venivano
trattati con l'h2o2, oggi con il laser a secco come l'erbio. E il vantaggio è che non solo si risolve la
condizione in un massimo due sedute (a distanza anche di 24h) ma che già al termine della prima
seduta per il concetto prima citato, bloccaggio della pompa Na/K, il pz va via senza provare dolore e
l'obiettivo principale del pz è risolvere il dolore.
INFEZIONI ERPETICHE, dovute a un retrovirus, vengono trattate con aciclovir o interferone se
l'infezione non è esageratamente profonda è possibile usare il laser. Il vantaggio dell'uso del laser è
che se applicato nella sede della pustola dell'herpes post trattamento laser non solo l'infezione
scompare ma se si dovesse ripresentare non si presenterà nella stessa sede può manifestarsi nella
zona limitrofa ma non in quella sede.
CHEILITE ANGOLARE
SCAPPUCCIAMNETO DEGLI IMPIANTI, se lo faccio chirurgicamente metto il tappo di guarigione e
aspetto, se lo faccio con il laser aspetto massimo 4-5 gg.
RIMOZIONE DI MUCOCELI, FIBROMI, FISTOLE, EPULIDI
OPERCOLI DEL CANINO: individuate la posizione del canino (anche palpando sentendo lo smalto) e
poi con il laser lo si scappuccia. Il vantaggio dell'uso del laser in una tale condizione è che non solo si
taglia giusto il necessario ma che a seguito del taglio non c'è sanguinamento.
SPLIT CREST posso tagliare mucosa e periostio senza avere sanguinamento
CHIRURGIA DEI FRENULI (c'è distinzione tra frenulotomia e frenulectomia ma solo accademica per il
prof)
La BIOSTIMOLAZIONE è il concetto di stimolare le cell dei tessuti con la luce laser perché stimola la produzione
di ATP da parte dei mitocondri. Non interferisce con le cell tumorali in quanto queste duplicano per memoria
cell, mentre la cell fisiologica duplica per quantità di energia.
I vantaggi:
- Minore sanguinamento (consigliato nei pz con problemi di coagulazione)
- Ottima visibilità del campo operatorio
- Minore edema post-operatorio
- Maggiore analgesia intra-operatoria per cui meno doloroso (ma anche post-operatorio)
- Spesso non prevede l’utilizzo di anestesia locale
- Costi biologici ed economici ridotti
- Minore rischio di infezione batterica
- Precisione del taglio
- Riduzione dei tempi dell’intervento
- Guarigione migliore e più rapida
- Assenza della necessità di sutura
- Post-operatorio migliore
- Minore fastidio per il pz (perché non sente il suono degli strumenti)
- Effetto biostimolante antinfiammatorio ATP
- Minore contrazione della ferita post-chirurgica
- Rischio operatorio ridotto
- Efficace per chirurgia endodontica e pediatrica.