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Corso di Laurea Magistrale DAMS Teatro – Musica – Danza

A.A. 2021/2022

Corso di ACUSTICA, SONORIZZAZIONE DEGLI AMBIENTI,


ILLUMINOTECNICA

LA NATURA DEL SUONO

Ing. Claudia Guattari


LA NATURA DEL SUONO
L’Acustica (dal greco ἀκούειν, "udire") è quella branca della fisica che studia il suono, le
sue caratteristiche, il suo meccanismo di generazione, di propagazione e di ricezione.
Spesso si ricomprende nell’acustica anche lo studio degli infrasuoni e degli ultrasuoni,
che non sono percepibili dall'uomo attraverso l’udito, ma che da un punto di vista fisico
si comportano nello stesso modo.
In un'accezione più generale, si intende con acustica lo studio delle
vibrazioni meccaniche nei mezzi materiali.

Ma il Suono in realtà è molto di più…


LA SCUOLA PITAGORICA
Nel tempo si è evidenziato come l’Acustica Musicale voglia proprio associare l’aspetto
oggettivo e soggettivo del suono, apparentemente distanti ma in realtà strettamente legati
tra loro, un fenomeno fisico che rivela la presenza di un’arte, e viceversa.

Fu la scuola pitagorica (VI secolo a.C.) a condurre i primi studi di acustica, con la
scoperta di alcune relazioni esistenti fra lunghezza, peso e tensione delle corde vibranti
e altezza (frequenza) del suono emesso (stimata ad orecchio).

I pitagorici costruirono matematicamente una scala musicale, consacrando un legame


rimasto indissolubile fra musica e acustica, fra arte e scienza.
LA SENSAZIONE SONORA
Questo approccio che dava molta
importanza allo studio dei suoni da un
punto di vista fisico-matematico si
contrappose ad altre correnti di
pensiero che sostenevano la priorità
della sensazione sulla natura fisica
del fenomeno sonoro.

Ancora oggi la spiegazione del


fenomeno sonoro da un punto di vista
fisico-matematico si deve
necessariamente confrontare con il suo
lato artistico che inevitabilmente
genera nell’ascoltatore una sensazione,
positiva o negativa che sia.
LA NATURA DEL SUONO

Successivamente, si pervenne alla separazione fra l'aspetto estetico-musicale e quello


fisico-matematico, con notevoli progressi del primo e quasi nulli del secondo. Soltanto a
partire dal XVII secolo, l'acustica cominciò ad essere nuovamente vista come una scienza.

Lo studio dei meccanismi e delle proprietà fisiche del suono, tuttavia, ha quindi assunto
un carattere scientifico e sistematico soltanto a partire dal XVII secolo, con le ricerche di
Galileo Galilei.

Galileo era molto affascinato dal fenomeno del suono.

Nella sua opera "Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze
attinenti alla meccanica", infatti, egli enunciò le leggi dell'armonia e della dissonanza, e
diede inoltre una spiegazione teorica di come la frequenza naturale di vibrazione di una
corda tesa dipenda dalla lunghezza, dal peso e dalla tensione della corda stessa.

Dispense finalizzate esclusivamente a scopi didattici


CENNI DI ACUSTICA FISICA

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LA NATURA DEL SUONO
Il suono è generato dalle vibrazioni dei corpi e le vibrazioni sono per definizione moti oscillatori
caratterizzati da ampiezza, periodo e frequenza.

L’energia del moto oscillatorio si trasmette per urto tra particelle adiacenti dando luogo all’onda
sonora. Questa urtando contro il timpano del nostro orecchio dà luogo all’interno dell’orecchio stesso
ad una trasformazione dell’energia meccanica in segnali elettrici che stimolano nel nostro cervello la
percezione uditiva.

Quindi un’oscillazione studiata nel tempo e nello spazio prende il nome di onda.

Un’onda, dunque, è una perturbazione che si propaga nello spazio con una certa velocità. La
rappresentazione grafica di un’onda monocromatica (ovvero a singola frequenza) è data da una
curva che ha una forma detta sinusoidale.

Le onde si propagano nello spazio trasportando energia; la velocità con cui si propagano dipende
dal mezzo di propagazione. Naturalmente la facilità con cui l’energia si trasmette da una molecola
all’altra, e quindi la velocità di propagazione dell’onda, dipende dal legame tra le molecole, cioè
dallo stato di aggregazione della materia.

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LA NATURA DEL SUONO
q Un’oscillazione è per definizione un moto periodico: un esempio tipico di moto periodico è il
pendolo in assenza di attrito. Si immagini un peso legato ad un filo che oscilla rispetto alla
posizione di equilibrio (identificata con una posizione verticale del filo) sotto l’azione della forza
di gravità. Si innesca un moto periodico in cui il tempo che intercorre tra un’oscillazione e l’altra
si definisce periodo (T).

q Un’onda, infatti, è una perturbazione che si propaga nello spazio con una certa velocità. La
rappresentazione grafica di un’onda a singola frequenza è data da una curva che ha un aspetto
detto sinusoidale. Dove i punti più alti si definiscono creste e quelli più bassi ventri.

Cresta

Ventre

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LA NATURA DEL SUONO
q Sperimentalmente si può calcolare la velocità di propagazione [m/s] di un’onda contando il
numero di creste che passando per un certo punto nell’unità di tempo (1 secondo), questa è la
frequenza f [Hz] dell’onda, e misurando la distanza che separa due creste (o due ventri)
consecutive, si calcola la lunghezza d’onda λ [m].

q La velocità v di un’onda sonora, la sua frequenza f e la lunghezza d’onda λ sono legate tra di
loro dalla relazione:

V=f·λ [m/s]

q Affinché il fenomeno nasca e si propaghi è necessaria la presenza di una sorgente sonora e


di un mezzo elastico massivo che ne consenta la propagazione e proprio per quest’ultimo
motivo il suono non può diffondersi nel vuoto.

q La sensazione sonora, infine, descrive l'effetto prodotto da un suono così come viene
percepito dall'orecchio umano.

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LA NATURA DEL SUONO
q All’aumentare della frequenza si riduce la lunghezza d’onda della perturbazione sonora.

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LA NATURA DEL SUONO
q Il suono è una perturbazione di carattere oscillatorio che si propaga in un mezzo elastico di
frequenza tale da essere percepita dall’orecchio umano. Si può far riferimento alla percezione
sonora nel momento in cui un suono è udibile all’orecchio umano La gamma di frequenze
(ampiezze) udibili è fissata convenzionalmente fra 20 Hz e 20000 Hz.

q Fenomeni oscillatori della stessa natura, la cui frequenza cade al di fuori dell’intervallo
dell’udibile, per frequenze > 20000 Hz prendono il nome di Ultrasuoni – comunemente
utilizzati per applicazioni mediche (ecografia), sottomarine (sonar), geologiche e per controlli
non distruttivi – e per frequenze < 20 Hz sono definiti Infrasuoni – onde prodotte da fenomeni
naturali come terremoti, eruzioni, tsunami – .

tempo

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LA NATURA DEL SUONO
Alcune differenze tra la propagazione del suono e di altre forme di energia:
q Il suono può propagarsi solo in presenza di un mezzo elastico.

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LA NATURA DEL SUONO
q Le onde sonore si propagano con una velocità caratteristica del mezzo di trasmissione che non
dipende dalla frequenza ma dalle sole condizioni termodinamiche del mezzo in cui la
perturbazione si propaga.

q Quando la velocità di propagazione del suono in un mezzo ha la stessa direzione


dell’oscillazione delle particelle sollecitate dalla perturbazione, si hanno onde longitudinali e la
velocità di propagazione è detta velocità longitudinale. Quando, invece, il suono si propaga in
direzione normale alla direzione di oscillazione, si hanno onde trasversali e la velocità di
propagazione è detta velocità trasversale.

q Nei fluidi, gas e liquidi, si possono avere solo onde sonore di tipo longitudinale, mentre nei
solidi si possono avere contemporaneamente entrambe le tipologie. Nei solidi, la velocità di
propagazione delle onde traversali è diversa da quella delle onde longitudinali.

q Nell’aria, in particolare, il suono si propaga soltanto longitudinalmente ed è tipicamente


un’onda meccanica (di pressione) longitudinale, con una velocità di propagazione che dipende
dalla temperatura in maniera direttamente proporzionale.

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LA NATURA DEL SUONO
q L’onda sonora, indipendentemente da come ha avuto origine, altro non è che il propagarsi di un
moto oscillatorio che le particelle del mezzo si comunicano sequenzialmente l’una all’altra,
senza che ciascuna particella si sposti, se non localmente intorno alla propria posizione di
equilibrio.

q E’ necessario che il mezzo di propagazione sia elastico e massivo, poiché questo comporta che
quando una particella del mezzo viene spostata dalla sua posizione di riposo, si generi una forza
interna al mezzo stesso che tende a riportarla nella configurazione originale.

q Il mezzo di propagazione più comune è l’aria, dove le perturbazioni che danno luogo alla
presenza del fenomeno sonoro sono provocate dalle variazioni del valore di pressione
indotte dalla sorgente sonora rispetto al valore di quiete rappresentato dal valore della
pressione atmosferica.

q Il suono si propaga con un alternarsi di compressioni e rarefazioni del mezzo di propagazione


longitudinalmente alla direzione di propagazione.

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LA NATURA DEL SUONO
q Il suono si propaga in un mezzo elastico ed è caratterizzato da una frequenza udibile all’orecchio
umano.

q Il movimento del pistone causa espansioni e compressioni del volume d’aria che generano
un’onda di pressione e.

q La distanza fra compressioni (o rarefazioni) successive si definisce Lunghezza d’Onda λ [m].


Compressioni Rarefazioni Compressioni

Lunghezza d’onda λ

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LA NATURA DEL SUONO
q Nell’aria, che è il mezzo di propagazione più comune, il suono si propaga grazie a continui urti
tra le molecole che la compongono, queste vengono compresse e decompresse per le
oscillazioni dello strumento (o più in generale della sorgente sonora) che genera il suono.

q Con meccanismi diversi il suono si propaga anche in altri mezzi, ma a velocità differenti. Ad
esempio, nell’aria alla temperatura ambiente di 20°C il suono ha una velocità di 343 m/s,
mentre nell’acqua di 1484 m/s e nel ferro di 5100 m/s.

q Rappresentazione schematica della vibrazione dell’aria per la percussione di un gong. Gli strati
d’aria adiacenti si comprimono, poi si dilatano, poi si comprimono di nuovo, in un continuo
susseguirsi di compressioni e rarefazioni.

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LA NATURA DEL SUONO

q Il suono si propaga a velocità molto diverse


nei gas, nei liquidi e nei solidi. A
temperatura ambiente la velocità del suono
nell’aria è di 343 m/s (pari a circa 123018
km/h) ed è notevolmente maggiore nei
liquidi e nei solidi.

q Per esempio, la velocità del suono


nell’acqua è circa quattro volte maggiore di
quella nell’aria e la sua velocità nell’acciaio
è più di diciassette volte maggiore di quella
nell’aria.

q In generale, il suono viaggia più lentamente


nei gas, più velocemente nei liquidi e ancora
più velocemente nei solidi (dipende dallo
stato di aggregazione della materia).

Da J.D. Cutnell e K.W. Johnson, Elementi di Fisica, Zanichelli 2010

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LA NATURA DEL SUONO
q Velocità del suono in aria @ 20°C q Velocità del suono in mezzi diversi
» 340 m/s

q Velocità del suono in acqua distillata

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LA NATURA DEL SUONO
q Onde sonore nei fluidi:
è presente solo la componente longitudinale.

q Onde sonore nei solidi:


si possono avere sia onde longitudinali che trasversali.

q Suono: vibrazione acustica di un mezzo.

q Mezzo Acustico: può essere fluido (gas e liquidi) o solido e deve possedere elasticità e inerzia.

q Onda Sonora: È il propagarsi di un moto oscillatorio che le particelle del mezzo si


comunicano sequenzialmente, urtandosi tra loro e oscillando attorno alla loro
posizione di equilibrio.

q Le proprietà elastiche e la massa del mezzo stabiliscono la “velocità” con cui la perturbazione
si trasmette e la quantità di energia meccanica trasferita dalla sorgente nella unità di tempo [W].

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LA NATURA DEL SUONO
q Se muoviamo l’estremo della molla con un movimento verticale costante (traversale), lungo la
molla si propaga una perturbazione detta onda periodica. L’onda è formata da una successione
di regioni della molla che oscillano alternativamente verso l’alto e verso il basso e si propagano
trasferendo la perturbazione a ogni spira della molla.

q ONDA TRASVERSALE: Un’onda di definisce trasversale quando la direzione della


perturbazione è perpendicolare alla direzione di propagazione dell’onda. Le onde radio, le onde
luminose e le microonde sono esempi di onde trasversali. Sono onde trasversali anche quelle
che si propagano nelle corde di strumenti musicali come la chitarra o il violino.

Da J.D. Cutnell e K.W. Johnson, Elementi di Fisica, Zanichelli 2010

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LA NATURA DEL SUONO
q Se invece imprimiamo alla molla un movimento longitudinale (avanti e indietro), lungo la
molla si propagherà un’onda. L’onda è formata da una successione di parti della molla
alternativamente compresse e diradate che si propagano lungo la molla stessa. In questo caso,
un segno colorato fissato sulla molla si muove avanti e indietro compiendo oscillazioni
armoniche nella stessa direzione in cui si propaga l’onda.

q ONDA LONGITUDINALE: Un’onda è longitudinale quando la direzione della perturbazione è


uguale alla direzione di propagazione dell’onda.

Da J.D. Cutnell e K.W. Johnson, Elementi di Fisica, Zanichelli 2010

q Le onde sonore sono onde longitudinali.

q Alcuni tipi di onde non sono né trasversali né longitudinali. Per esempio, in un’onda che si propaga sulla
superficie dell’acqua le particelle non si spostano né in direzione perpendicolare a quella in cui viaggia l’onda
né nella stessa direzione. I loro spostamenti hanno infatti sia una componente perpendicolare sia una
componente parallela alla direzione di propagazione dell’onda. In particolare, le particelle d’acqua più vicine
alla superficie descrivono traiettorie quasi circolari.

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LA NATURA DEL SUONO
q La velocità di propagazione di un’onda, come si è detto, dipende dalle caratteristiche del mezzo
in cui si propaga. In una corda sottoposta ad una certa tensione, la velocità di propagazione di
un’onda trasversale aumenta all’aumentare della tensione stessa e diminuisce all’aumentare
della massa per unità di lunghezza della corda.

q Negli strumenti musicali a corda, come la chitarra, il violino e il pianoforte, le onde trasversali
sono generate pizzicando le corde, strofinandole con un archetto o percuotendole con un
martelletto.

q Il suono è costituito da onde longitudinali generate da un oggetto che vibra, la sorgente sonora,
come la corda di una chitarra, le corde vocali umane o la membrana di un altoparlante. Il suono
può essere generato e trasmesso solo in un mezzo materiale, come un gas, un liquido o un
solido. Quindi il suono non si propaga nel vuoto.

q Per capire meglio come si generano le onde acustiche, prendiamo in considerazione il


comportamento di una membrana di un altoparlante. Quando questa si muove verso
l’esterno, effettua una compressione nel mezzo di propagazione (aria) e genera in quella zona
un valore di pressione maggiore della pressione atmosferica.

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LA NATURA DEL SUONO
q Dopo aver generato una zona di compressione nel mezzo di propagazione, la membrana
dell’altoparlante torna indietro, muovendosi verso l’interno e genera nella parte del mezzo a
contatto con essa una zona di rarefazione, caratterizzata da un valore di pressione inferiore alla
pressione atmosferica.
Compressioni Rarefazioni Compressioni

Lunghezza d’onda λ

q La lunghezza d’onda λ è uguale alla distanza tra due compressioni successive o due rarefazioni
successive.

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LA NATURA DEL SUONO
q Continuando a vibrare, la membrana genera una successione di zone in cui il mezzo di
propagazione viene, in maniera alternativa compresso e rarefatto: questa schematizzazione
corrisponde al comportamento di un’onda acustica. Siccome le particelle del mezzo di
propagazione in questo caso si muovono avanti e indietro (ovvero lungo un asse orizzontale
immaginario), come le particelle della molla, e nella stessa direzione in cui si propaga l’onda:
L’onda acustica è definita, in questi casi, onda longitudinale.

q Quando le compressioni e le rarefazioni vengono percepite dall’orecchio umano, provocano


una vibrazione del timpano che riproduce esattamente il comportamento della membrana
vibrante dell’altoparlante, con la stessa frequenza.

q Il moto di vibrazione del timpano viene trasmesso al cervello il quale decodifica il segnale e lo
percepisce come suono. È necessario sottolineare come l’onda acustica non sia indotta dagli
spostamenti di masse d’aria (come ad esempio il vento), ma le zone di compressione e quelle
di rarefazione sono generate dall’oscillazione delle molecole che compongono il mezzo di
propagazione intorno alla loro posizione di equilibrio, alla quale poi ritornano quando la
perturbazione si esaurisce (la sorgente viene spenta).

Dispense finalizzate esclusivamente a scopi didattici


LA NATURA DEL SUONO
q Ogni ciclo di un’onda sonora è composto da una compressione e una rarefazione, e la frequenza
dell’onda è il numero di cicli che passano in un secondo in uno stesso punto del mezzo in cui
l’onda si propaga. Per esempio, se la membrana di un altoparlante oscilla avanti e indietro con
moto armonico di frequenza 1000 Hz, essa genera in un secondo una successione di 1000
compressioni seguite da 1000 rarefazioni, cioè genera un’onda sonora che ha una frequenza di
1000 Hz.

q Quando la legge di variazione della pressione è descrivibile mediante una funzione di tipo
sinusoidale che varia armonicamente nel tempo si parla di Suono o Tono Puro, fenomeno
ondulatorio caratterizzato dall’avere una sola frequenza e quindi un numero di oscillazioni
costante nell’unità di tempo.

q Il diapason emette un suono puro, detto armonica, il cui andamento è descritto da una
sinusoide. Uno strumento musicale, per esempio una chitarra, emette un suono complesso, la
cui onda è determinata dalla sovrapposizione di più onde, ovvero di più armoniche.

Suono puro

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LA NATURA DEL SUONO
q Quando le particelle oscillano di moto periodico ma non armonico, il suono si dice complesso:
si può comunque individuare una frequenza che lo caratterizza, detta frequenza fondamentale.
La capacità di sentire i suoni con frequenza maggiore diminuisce con l’età: una persona di
mezz’età non riesce più a percepire suoni con frequenze superiori a 12000-14000 Hz, una
persona di età più giovane riesce invece a percepire suoni tra i 20 e i 20000 Hz.

q È possibile generare suoni che hanno frequenze minori o maggiori dei limiti di udibilità, anche
se normalmente questi suoni non vengono percepiti dall’orecchio umano.

q La capacità selettiva dell’orecchio si manifesta per gruppi di frequenze, detti Bande Critiche.
Suono puro
q Dall’acustica musicale, si ricorre ad analisi in bande di ottava o terzi d’ottava, ovvero a
intervalli di frequenza, con ampiezza crescente all’aumentare della frequenza stessa.

Suono complesso

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LA NATURA DEL SUONO

Dispense finalizzate esclusivamente a scopi didattici


LA NATURA DEL SUONO
q Si può far riferimento alla percezione sonora nel momento in cui un suono è udibile
all’orecchio umano. La gamma di frequenze udibili è fissata convenzionalmente fra 20 Hz e
20000 Hz.

q Fenomeni oscillatori della stessa natura, la cui frequenza cade al di fuori dell’intervallo
dell’udibile, per frequenze > 20000 Hz prendono il nome di Ultrasuoni, utilizzati per
applicazioni mediche (ecografia), sottomarine (sonar), geologiche e per controlli non distruttivi
e per frequenze < 20 Hz sono definiti Infrasuoni, onde prodotte da fenomeni naturali come
terremoti, eruzioni, tsunami.

q L'intervallo di frequenze che limita il campo entro il quale una specifica sorgente emette prende
il nome di banda. Dall’acustica musicale abbiamo preso in prestito le bande di ottava e le bande
di un terzo di ottava.

q Uno spettro acustico non è altro che la rappresentazione grafica, in funzione della frequenza,
del livello di pressione sonora (quella grandezza che esprimiamo in decibel e alla quale
facciamo comunemente riferimento per esprimere una misura dell’intensità del suono), ovvero
di come l’energia sonora si distribuisce nelle singole bande di frequenza.

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LA SENSAZIONE SONORA
Spettro acustico: rappresentazione grafica, in funzione della frequenza del livello di pressione sonora.

Frequency
[Hz]
LA NATURA DEL SUONO

q La rappresentazione dello spettro in frequenza di un suono è molto importante in quanto la


sensibilità dell’orecchio umano varia al variare della frequenza a parità di livello di pressione
(l’orecchio, infatti, si dice essere selettivo in frequenza).

q Per considerare il fatto che suoni con pari valore di livello di pressione sonora, ma con
frequenza diversa vengono percepiti dall’uomo in modo diverso, occorre utilizzare dei filtri di
pesatura o ponderazione.

q Questi filtri, che non sono altro che quantità numeri che vengono sommati o sottratti al valore
di livello di pressione sonora misurato, derivano dalle applicazioni relative al campo della
psicoacustica, che costituisce quella parte dell’acustica che studia la sensazione uditiva e quel
complesso processo per cui un suono fisico diventa una percezione sonora.

Dispense finalizzate esclusivamente a scopi didattici


LA NATURA DEL SUONO
q La frequenza è una grandezza caratteristica del suono, viene inoltre definita una grandezza
oggettiva poichè viene quantificata a valle di una misura effettuata con un apposito strumento
(oscilloscopio o frequenzimetro). Al contrario, la sensazione uditiva generata da una
determinata frequenza all’orecchio umano varia al variare della sensibilità dell’ascoltatore.

q Le frequenze rilevate dall’orecchio umano, infatti, percepiscono due particolari caratteristiche


soggettive che definiscono il suono attraverso l’altezza: in genere, un suono con una frequenza
fondamentale alta è percepito come un suono acuto. Al contrario un suono caratterizzato da una
frequenza fondamentale bassa è interpretato come un suono grave.

Da J.D. Cutnell e K.W. Johnson, Elementi di Fisica, Zanichelli 2010

Dispense finalizzate esclusivamente a scopi didattici


LA NATURA DEL SUONO
q Se immaginiamo un suono puro che si propaga all’interno di un sistema cilindro pistone ed
immaginiamo di poter misurare i valori della pressione in vari punti del cilindro, potremmo
ottenere una rappresentazione grafica della variazione dei valori di pressione al variare del punto
considerato: questa rappresentazione avrebbe la forma funzionale di una sinusoide.

y
Punto di misura Punto di misura Punto di misura
Pressione

x
Posizione

Compressioni Rarefazioni Compressioni

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LA NATURA DEL SUONO
q Il grafico mostra che la pressione è maggiore della pressione atmosferica nelle regioni di
compressione e minore della pressione atmosferica nelle regioni di rarefazione.

q Il grafico mostra anche l’ampiezza della pressione, che è il valore massimo della differenza tra la
pressione in una regione di compressione e il valore della pressione atmosferica normale.

q La caratteristica del suono che dipende dall’ampiezza della pressione è la sua intensità:
tanto maggiore è l’ampiezza della pressione, tanto più forte è il suono.

q L’intensità di un suono è una caratteristica sia oggettiva sia soggettiva. Infatti l’ampiezza
della pressione può essere misurata con opportuni strumenti, ma uno stesso suono può essere
percepito come più forte o più debole da persone diverse a seconda della sensibilità del loro
apparato uditivo.

Da J.D. Cutnell e K.W. Johnson, Elementi di Fisica, Zanichelli 2010

Dispense finalizzate esclusivamente a scopi didattici


LA NATURA DEL SUONO

q In generale un suono ha tre caratteristiche fondamentali: l’intensità che ne rappresenta l’energia,


l’altezza che ne definisce la frequenza fondamentale e il timbro che ne definisce la sua
composizione in termini di frequenze.

q Per quanto riguarda la sua intensità un suono può essere definito forte o debole. Oltre alla sua
intensità, una nota musicale è definita dalla frequenza di oscillazione indotta nel mezzo
trasmissivo dallo strumento che la produce.

q Lo stesso La prodotto da un violino, però, non è identico al La prodotto da un flauto. Oltre


all’oscillazione fondamentale (tonica), ogni strumento produce una serie più o meno estesa di
oscillazioni a frequenze multiple di questa (armoniche superiori). Sono queste oscillazioni
armoniche sempre presenti e tipiche dello strumento caratterizzare il timbro ed il colore sonoro.

q La voce di un violino è diversa da quella di un flauto perché il suo La centrale, e tutte le


altre note, sono caratterizzate da un insieme di armoniche specifiche e ben distinte.

Dispense finalizzate esclusivamente a scopi didattici


LA NATURA DEL SUONO
q Inoltre, l’evoluzione temporale dell’onda sonora di ogni nota è diversa da strumento a strumento:
il suono aumenta più o meno rapidamente, arriva ad una fase stazionaria (la nota) e infine decade
fino ad annullarsi con un tempo tipico. La curva che rappresenta graficamente questa evoluzione
è chiamata inviluppo della forma d’onda ed è diverso per ogni strumento.

q I diapason è uno strumento che emette un’armonica semplice, cioè una


singola frequenza senza l’aggiunta di armoniche superiori: per questo motivo
viene utilizzato per accordare gli strumenti musicali.

q Intervallo di frequenze emesse da vari


strumenti musicali, in confronto con la
voce umana. L’organo copre quasi
tutte le frequenze percepite dall’uomo.

q Tromba e chitarra hanno le stesse note


musicali ma il loro timbro è molto
diverso a causa della diversa
combinazione di armoniche.

Dispense finalizzate esclusivamente a scopi didattici


SPETTRI ACUSTICI - ESEMPI
q Uno spettro acustico è la rappresentazione, in un grafico in cui sono indicati il livello di
pressione e la frequenza, dei livelli delle singole componenti.

q L'intervallo di frequenze che ne limita il campo entro il quale una specifica sorgente emette
prende il nome di banda. Dall’acustica musicale abbiamo le bande di ottava e le bande di un
terzo di ottava.

spettro per bande di ottava spettro per bande di terzo di ottava

Dispense finalizzate esclusivamente a scopi didattici


SPETTRI ACUSTICI - ESEMPI
q Spettro acustico di una strada
Frequenze LW
Hz dB
20 100

25 3 6 .2
31.5 4 1.8 88.5
90
40 4 9 .1
50 57.0
63 6 4 .0 79.3 78.7 78.9
78.4 78.7
80 77.3 77.5
76.0
80 6 5.7 74.1 74.9 74.4
72.6 72.2
100 6 7.1 70.3
71.3
69.7
68.6
125 6 8 .6 70 67.1
65.7 66.1
160 70 .3 64.0
63.1
200 71.3 60.2
Livello di Potenza [dB]

250 72 .6 60 57.0 57.2


54.2
315 74 .1
400 74 .9 49.1
50
500 76 .0
630 77.3 41.8

800 78 .4 40 36.2
1K 78 .7
1.25K 79 .3
1.6 K 78 .7 30

2K 78 .9
2.5 K 77.5
3.15K 74 .4 20

4K 72 .2
5K 6 9 .7
10
6.3 K 6 6 .1
8K 6 3 .1
10 K 6 0 .2 00
500
125

200

315

800
20

50

80

12.5K 57.2

20 K
31.5

1.25K

2K

3.15K

8K

12.5K
5K
16 K 54 .2
20 K Frequenze [Hz]
LW r i sul t . 8 8 .5

Dispense finalizzate esclusivamente a scopi didattici


SPETTRI ACUSTICI - ESEMPI
q Spettro acustico di silos industriale
Frequenze LW
Hz dB
20 95,2 120, 0

25 104,3 112, 0
31,5 92,4
40 101,4 110, 0
104, 3
50 95,5
101, 4 101,101,
3 100,
1 4
63 93,9 100, 1
98, 8
98, 098, 5 98, 2
80 98,0 100, 0 95, 9 96, 6 96, 6
95, 2 95, 5 95, 5 94, 9
93, 9 93, 5 94, 2
100 98,5 92, 4 91, 6
92, 8
125 95,5 89, 4 89, 0
90, 0 86, 5 87, 0 87, 1
160 86,5
83, 4
200 95,9
250 87,0
80, 0
315 89,4
400 96,6
500 93,5
70, 0
630 83,4
800 87,1
1K 89,0
60, 0
1.25K 91,6
1.6 K 92,8
2K 94,9
50, 0
2.5 K 96,6
3.15K 98,8
4K 100,1
40, 0
5K 101,3
6.3 K 101,1
8K 100,4
30, 0
10 K 98,2
12.5K 94,2
16 K
Fre que nz e [Hz ]
20 K
LW risult. 112,0

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SPETTRI ACUSTICI - ESEMPI
q Spettro acustico di un ventilatore industriale
Frequenze LW
Hz dB 130, 0
20 113,6 125, 5
25 119,1
31,5 116,9 119, 1
40 116,2 120, 0 116,116,
9 2
114, 1 114, 6
50 112,2 113, 6
112, 7
112, 2 111,111,
7 9
63 114,1 109, 8
80 111,7 110, 0 107, 9 107,107,
9 9
106, 1
100 111,9
103, 3
125 114,6 101,100,
2 6
100, 1
160 112,7 98, 5
100, 0 97, 296, 7
200 107,9
94, 5
250 109,8 92, 8
91, 3
315 107,9 89, 8
400 107,9 90, 0 87, 2
500 106,1
630 103,3 81, 5
800 101,2
80, 0
1K 100,6
1.25K 100,1
1.6 K 98,5
2K 97,2 70, 0
2.5 K 96,7
3.15K 94,5
4K 92,8
60, 0
5K 91,3
6.3 K 89,8
8K 87,2
10 K 81,5 50, 0

12.5K
16 K
20 K Fre que nz e [Hz ]
LW risult. 125,5

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LA PROPAGAZIONE DEL SUONO

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LA NATURA DEL SUONO
q La propagazione per onde può avvenire secondo diverse modalità. A questo proposito si
definisce fronte d’onda o superficie d’onda il luogo dei punti che presentano nello stesso
istante lo stesso valore della perturbazione.

q Nel caso delle onde sonore di solito la perturbazione interessa delle superfici, generando onde
che sono dette superficiali con fronti d’onda che possono essere di diversa geometria, ad
esempio piani, sferici o cilindrici. Si hanno in particolare onde sferiche, quando la
propagazione avviene lungo tutte le direzioni che si irradiano da un unico punto (sede della
sorgente sonora), per esempio nel caso di sorgente sonora avente la forma di una sfera pulsante,
attraverso un mezzo omogeneo o non omogeneo.

q Se la sorgente è sufficientemente lontana, al limite all'infinito, le superfici sferiche possono


essere assimilate a superfici piane ed in questo caso si parla di onde piane, oppure nel caso di
propagazione in un tubo cilindrico alimentato ad una estremità da un disco vibrante rigido.

sorgente fronte d'onda nello spazio esempi


puntiforme onde sferiche luce emessa da una sfera pulsante
Lineare onde cilindriche onda sonora generata da una fila di automobili in colonna
piana onde piane lamina bidimensionale vibrante

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LA NATURA DEL SUONO

q Se una sorgente puntiforme emette onde sonore in


modo uniforme in tutte le direzioni, l’intensità
sonora è legata alla distanza tra la sorgente stessa
e il punto in cui si trova l’ascoltatore.

q La sorgente sonora al centro della sfera (di cui è


rappresentata per chiarezza solo una metà) emette
onde sonore uniformemente in tutte le direzioni
con una forma sferica. Le onde sonore che si Da J.D. Cutnell e K.W. Johnson, Elementi di Fisica, Zanichelli 2010
propagano con un fronte d’onda di forma sferica
si chiamano onde sferiche.

q Una sorgente lineare, ad esempio una strada, che


emette onde sonore in modo uniforme in tutte le
direzioni, genera delle onde che si propagano con
un fronte d’onda di forma cilindrica. Queste si
definiscono onde cilindriche.

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LA NATURA DEL SUONO
q All'aumentare della distanza dalla sorgente, ogni fenomeno sonoro diminuisce di entità,
per gli effetti geometrici dai quali sono esenti soltanto le onde piane (un'onda piana, infatti,
può ritenersi originata da una sorgente a distanza infinita, dunque non ci sono conseguenze alla
variazione di distanza dalla sorgente). In tutti gli altri casi, per sorgenti puntiformi o lineari, ma
anche per sorgenti estese, l'intensità acustica diminuisce all'aumentare della distanza dalla
sorgente.

q Una seconda causa di attenuazione del suono, sempre presente, è l'assorbimento da parte
dell'aria ambiente. L'effetto è praticamente trascurabile alle basse frequenze e diventa
dell'ordine di 0.01 dB/m a 2000 Hz; pertanto diventa significativo per distanze dell'ordine delle
centinaia di metri e se ne deve tenere conto nella propagazione del suono all'aperto, mentre, di
solito, è trascurabile negli ambienti chiusi.

Da J.D. Cutnell e K.W. Johnson, Elementi di Fisica, Zanichelli 2010

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LA NATURA DEL SUONO
q Le onde sonore trasportano energia che può essere usata, per esempio, per far vibrare il timpano di
un orecchio. La quantità di energia trasportata in un secondo da un’onda è chiamata potenza
dell’onda e nel Sistema Internazionale (SI) si misura in Joule al secondo [J/s], cioè in Watt [W].

q Quando si allontana dalla sorgente che l’ha emessa, come ad esempio un altoparlante, l’onda sonora
si propaga attraversando superfici di area sempre maggiore. Attraverso le superfici indicate in figura
passa la stessa potenza, ma l’intensità del suono è minore nella superficie più lontana perché si
distribuisce su una superficie maggiore.

Da J.D. Cutnell e K.W. Johnson, Elementi di Fisica, Zanichelli 2010

q La potenza trasportata da un’onda sonora si propaga con l’onda dopo che è stata emessa dalla
sorgente, che in questa figura è l’altoparlante. Perciò l’onda attraversa perpendicolarmente prima la
superficie 1 e poi la superficie 2 che ha un’area maggiore.

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LA NATURA DEL SUONO
q Un sistema che vibra produce un effetto di compressione e successiva rarefazione degli strati del
mezzo che lo circonda e può essere considerato una sorgente sonora.

q Dapprima vengono sollecitati gli strati più vicini alla sorgente e successivamente quelli più
distanti con una azione che si propaga con velocità finita grazie alle caratteristiche di elasticità e
di inerzia del mezzo stesso.

q Il fenomeno sonoro provoca una sensazione nel ricettore, che ha luogo secondo le caratteristiche
di risposta proprie dell’orecchio stesso, cioè la propria sensibilità.

q Si definisce sorgente sonora qualsiasi dispositivo che provochi direttamente o indirettamente


variazioni di pressione: in natura le sorgenti sonore sono quindi moltissime.

q Le particelle entrate in vibrazione trasmettono la perturbazione (compressione e rarefazione) a


quelle vicine oscillando intorno alla loro posizione di equilibrio. Mentre questa perturbazione,
che trasporta sia l’informazione sia l’energia, si propaga a distanza, le singole particelle, anche
nel caso di fluidi (cioè gas e liquidi), rimangono in prossimità della loro posizione originale.

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LA NATURA DEL SUONO
q Le proprietà elastiche e la massa del mezzo di propagazione stabiliscono la velocità con cui
la perturbazione si trasmette e la quantità di energia meccanica trasferita dalla sorgente
nell’unità di tempo. Questa energia meccanica poi vedremo come si tradurrà in termini di
sensazione sonora.

q Le modalità di trasmissione delle vibrazioni locali valgono sia per i solidi che per i fluidi. Nel
caso dei fluidi, che non possono trasmettere sforzi di taglio, le vibrazioni sono tuttavia sempre
parallele alla direzione di propagazione dell’onda, per cui si parlerà di onde longitudinali, mentre
nel caso dei solidi, che possono trasmettere sforzi di taglio, vi saranno anche vibrazioni
perpendicolari alla direzione dell’onda, cui corrispondono perciò delle onde trasversali.

q Quando dunque un suono o un rumore si propagano all’interno di un mezzo elastico, si hanno


variazioni estremamente piccole della pressione e della densità intorno alle condizioni di quiete,
che però sono sufficienti a produrre una sensazione sonora nell’orecchio umano.

Onda Longitudinale Onda Trasversale

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LA NATURA DEL SUONO
q Per dare un’idea dell’ordine di grandezza del fenomeno acustico e dei rispettivi valori della
variazione di pressione si riporta la seguente tabella:

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LE GRANDEZZE ACUSTICHE

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GRANDEZZE ACUSTICHE FONDAMENTALI
q Le grandezze fisiche più importanti che caratterizzano il fenomeno sonoro sono:

• Pressione sonora; Grandezze di campo


• Velocità di vibrazione delle particelle del mezzo di propagazione;
• Intensità sonora;
• Potenza sonora. Grandezze energetiche

q Le prime due sono grandezze di campo, le ultime due grandezze energetiche.

q L’energia per unità di volume trasferita al mezzo da una sorgente sonora è data dalla
somma di due contributi: l’energia cinetica legata al quadrato della velocità di vibrazione
delle particelle nel mezzo stesso e l’energia potenziale che correla una grandezza direttamente
misurabile, come la pressione sonora con l’energia immagazzinata a causa della compressione
elastica del mezzo.

q In generale, quindi, la valutazione corretta del contenuto energetico del campo sonoro richiede la
simultanea ed indipendente misurazione sia della pressione sonora, sia della velocità delle
particelle.

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GRANDEZZE ACUSTICHE FONDAMENTALI
• PRESSIONE SONORA
q La propagazione delle onde sonore nell’aria è una variazione di pressione rispetto al valore di
equilibrio statico in atmosfera Pa (pressione atmosferica) tale da generare una perturbazione e di
conseguenza una sensazione uditiva.

q La Pressione Sonora p(t) nell’istante t può essere quindi definita come:

p ( t ) = P ( t ) - Pa
Dove P(t) è il valore della pressione nell’aria.

• VELOCITA’ DI VIBRAZIONE DELLE PARTICELLE


q La velocità con cui le particelle che costituiscono il mezzo di propagazione oscillano intorno alla
loro posizione di equilibrio nel momento in cui viene accesa una sorgente sonora e quindi
introdotta una perturbazione nell’ambiente.

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GRANDEZZE ACUSTICHE FONDAMENTALI
• INTENSITA’ SONORA

q L’Intensità Sonora I è il parametro di valutazione del flusso di energia attraverso una


determinata superficie ed è definita come la quantità di energia sonora che nell’unità di tempo
attraversa in direzione normale una superficie unitaria, si esprime in [W/m2];

q Nel caso di sorgente sferica il valore di Intensità I dipende unicamente dalla distanza r tra il
centro della sorgente ed il punto in cui viene effettuata la rilevazione.

• POTENZA SONORA

q La Potenza Sonora è definita come l’energia sonora emessa dalla sorgente nell’unità di tempo,
si esprime in Watt [W].

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LA NATURA DEL SUONO

q Come già detto, la differenza sostanziale tra suono e sensazione sonora risiede nel fatto che non
tutti i fenomeni vibratori sono percepiti dall'orecchio umano come suono, ma soltanto le
vibrazioni aventi frequenze comprese tra i 20 Hz e 20000 Hz.

q Le frequenze che interessano la voce umana sono comprese mediamente tra 100 e 4000 Hz
mentre le frequenze caratteristiche della musica vanno da 50 a 10000-20000 Hz. Circa l’80%
dell’energia emessa dalla voce umana interessa frequenze più basse di 600 Hz. La sensibilità
massima dell'orecchio nel percepire i suoni si ha attorno ai 3500 Hz.

q Le potenze e le intensità sonore associate ai fenomeni che l’orecchio dell’uomo può percepire
hanno un ampio range di ordini di grandezza, dalla soglia dell’udibile alla soglia del dolore.

q Per questo motivo si fa uso di una scala logaritmica, nella quale, al valore della grandezza in
esame, si fa corrispondere il logaritmo del rapporto tra il valore reale misurato ed un valore
prefissato di “riferimento”, che si esprime in DECIBEL [dB].

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GRANDEZZE ACUSTICHE FONDAMENTALI
• PERCHE’ SI UTILIZZANO COMUNEMENTE I DECIBEL (dB) ?

q Il vantaggio che deriva dall’uso della scala del decibel consiste nella evidente riduzione del
campo di variabilità e riduzione degli ordini di grandezza che entrano in gioco.

q I valori di intensità, potenza e pressione acustica variano su range piuttosto ampi (la soglia di
udibilità e quella del dolore sono separate da 12 ordini di grandezza) e l’orecchio umano ha
una sensibilità approssimativamente logaritmica, è sorta quindi la necessità di esprimere
queste grandezze in scala logaritmica.

q Si è operata quindi una trasformazione nelle unità di misura passando a considerare non il
valore della grandezza ma il suo livello rispetto a un valore di riferimento.

q Le grandezze acustiche sono quindi definite da Livelli espressi in decibel [dB] al di sotto o al
di sopra del livello di riferimento.

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GRANDEZZE ACUSTICHE FONDAMENTALI
• POTENZE SONORE TIPICHE E LIVELLI DI POTENZA CORRISPONDENTI

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LA NATURA DEL SUONO

Variabilità del livello di


pressione sonora

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