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fibrillazione atriale.

La fibrillazione atriale è un tipo di aritmia molto diffusa: in Italia, ad esempio, riguarda circa mezzo milione di
persone. Spesso si tratta di anziani e di persone che non hanno la minima idea di soffrire di tale problema. Questo è
quanto emerso da uno studio italiano realizzato dal Dipartimento di Cardiologia della Fondazione Maugeri di
Gussago (Bs), condotto su più di 7500 pazienti. Dopo essere stati sottoposti a controlli ed esami attraverso
l'elettrocardiogramma e l'auscultazione del cuore, i medici hanno potuto accertare una fibrillazione atriale nel 9% dei
loro assistiti e soprattutto è stato riscontrato che per ben un terzo di loro si trattava di una prima diagnosi. Altro dato
rilevante riguarda l'età: chi si è rivelato affetto da fibrillazione atriale aveva in media 77 anni o addirittura di più, nel
caso dei pazienti cronici già diagnosticati. Tale dato rispecchia a pieno quella che è la stima generale relativa alle
persone affette di aritmia, infatti un buon 80% degli ultrasettantenni è soggetto a questo genere di patologia.
Secondo la dottoressa Simonetta Scalvini, coordinatrice della ricerca, la causa è da ricondurre all'invecchiamento del
cuore e al progressivo ingradimento dell'atrio sinistro: poiché la regione interessata dal cambiamento contiene anche
il "centro del ritmo" che genera il battito cardiaco, le aritmie diventano inevitabilmente più probabili. È bene
sottolineare, tuttavia, che l'aritmia di per sé non è così minacciosa per la salute. Il vero problema connesso alla
fibrillazione atriale è piuttosto il rischio di ictus, in questi soggetti assai più elevato rispetto alla norma. La
circolazione del sangue viene infatti disturbata e rallentata dai battiti non sincroni, tanto da aumentare molto la
probabilità di formazione di piccoli trombi che possono viaggiare fino al cervello andando a occludere un'arteria». Il
problema è tuttavia risolvibile con efficacia se si fa della buona prevenzione in modo da evitare quei tanti casi non
diagnosticati ed esclusi dalle possibilità di cura. Negli anziani ciò dipende almeno in parte dal modo con cui si
manifesta la fibrillazione atriale, ovvero con segnali non di rado sfumati rispetto ai pazienti più giovani: alcuni non
avvertono neanche un sintomo, altri accusano soltanto qualche difficoltà di respiro perché la funzionalità del cuore
comunque è compromessa. Niente a che vedere con i sintomi "classici" e inconfondibili della fibrillazione atriale,
come il cuore che batte all'impazzata, le vertigini, il dolore al petto o la sensazione di svenire da un momento
all'altro. «Per questo, a prescindere dagli eventuali campanelli d'allarme, chi è in avanti con gli anni farebbe bene ad
eseguire semplici esami e ad sottoporsi periodicamente ad un'auscultazione del cuore e un elettrocardiogramma»,
conclude la dottoressa Scalvini.

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