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POLICY DOCUMENT

Diagnosi, trattamento e follow-up


delle aritmie in età neonatale e fetale
Area di Aritmologia Pediatrica
dell’Associazione Italiana di Aritmologia
e Cardiostimolazione (AIAC)
Documento congiunto
Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione (AIAC) -
Società Italiana di Cardiologia Pediatrica (SICP)

Fabrizio Drago1 (Chairman), Gabriele Vignati2 (Co-Chairman)


Raffaella Bloise3, Gabriele Bronzetti4, Francesco Cantù5, Luciano De Simone6,
Alfredo Di Pino7, Giovanni Fazio8, Alessandro Rimini9, Mario Salvatore Russo1,
Berardo Sarubbi10, Massimo Stefano Silvetti1
1
Dipartimento Medico-Chirurgico di Cardiologia Pediatrica, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, IRCCS, Roma
2
Cardiologia Pediatrica, Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Milano
3
Cardiologia Molecolare, IRCCS, Fondazione Salvatore Maugeri, Pavia
4
Cardiologia Pediatrica e del Congenito Adulto, Università degli Studi, Bologna
5
U.O.C. di Cardiologia, Ospedali Riuniti, Bergamo
6
U.O. di Cardiologia Pediatrica, Ospedale A. Meyer, Firenze
7
Cardiologia Pediatrica, Ospedale San Vincenzo, Taormina (ME)
8
Dipartimento di Cardiologia, Università degli Studi, Palermo
9
Cardiologia Pediatrica, Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini, Genova
10
Dipartimento di Cardiologia, Seconda Università degli Studi, Ospedale Monaldi, Napoli

GIAC 2012;15(3):173-185
Per la corrispondenza:
Dr. Fabrizio Drago
U.O. di Aritmologia, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Via Torre di Palidoro snc - 00050 Fiumicino (RM)
e-mail: fabrizio.drago@opbg.net

INDICE

Introduzione Disfunzione del nodo seno-atriale


1. Aritmie neonatali 2. Canalopatie
Tachiaritmie Sindrome del QT lungo
Extrasistolia Tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica
Tachicardie parossistiche sopraventricolari da rientro Sindrome del QT corto
Tachicardie sopraventricolari automatiche Sindrome di Brugada
Tachicardie ventricolari 3. Aritmie fetali
Bradiaritmie Tachiaritmie fetali
Blocchi atrioventricolari Bradiaritmie fetali
F Drago et al.

INTRODUZIONE 1.
Le aritmie del neonato sono lo spauracchio di ogni car- ARITMIE NEONATALI
diologo e di ogni medico dell’emergenza. Non hanno
meccanismi diversi da quelli che si riscontrano in pazienti TACHIARITMIE
di altre età, ma senz’altro frequenze cardiache diverse sia
in senso ipocinetico che ipercinetico. Per comprendere Extrasistolia
bene il loro grado di tollerabilità e di pericolosità imme- Definizione e diagnosi
diata bisognerebbe conoscere la fisiologia del neonato ed I battiti ectopici sopraventricolari sono battiti pre-
i suoi meccanismi di adattamento nel passaggio dalla vita maturi che originano dagli atri e dalla giunzione atrio-
fetale a quella naturale. Il neonato è, infatti, sicuramente ventricolare, in forma isolata o ripetitiva1. Possono pre-
un “materiale” da maneggiare con cura e con numero- sentare aberranza di conduzione intraventricolare
sissimi punti deboli, ma ha anche un organismo che può (complicando la diagnosi differenziale con le extrasistoli
mostrare una enorme ed inaspettata resistenza a feno- ventricolari), o essere bloccati nella conduzione atrio-
meni patologici apparentemente a grande ed immediato ventricolare. In quest’ultimo caso, specie se bigemini,
rischio di vita. possono determinare “pseudobradicardia”.
Lo scopo di questo documento è quello di fornire, Al momento della diagnosi è necessario effettuare
nella maniera più semplice possibile (come se veramente un approfondimento diagnostico di natura non inva-
lo fosse), quelle informazioni e quelle norme di compor- siva, comprendente visita cardiologica, ECG standard,
tamento strettamente necessarie nella diagnosi, terapia ECG dinamico delle 24h (Holter) ed ecocardiografia
e follow-up delle aritmie che si presentano in questa de- Doppler. Bisogna eseguire anche gli esami di funziona-
licatissima fase della vita. Il lettore, che si troverà in una lità tiroidea.
situazione di tranquilla valutazione clinica o di grande I battiti ectopici ventricolari originano dai ventricoli e
emergenza, potrà facilmente ed in brevissimo tempo nel sistema di conduzione a valle della biforcazione del
consultare tale documento, diventando un “transitorio” fascio di His (extrasistoli fascicolari, che per la loro mor-
vero esperto della materia e superando quella devastante fologia a QRS relativamente stretto sono spesso confuse
ansia iniziale che deriva dal trovarsi di fronte al neonato con i battiti ectopici sopraventricolari). Si presentano in
aritmico. forma isolata o ripetitiva, monomorfa o polimorfa, sem-
Una piccola parte del documento è dedicata alle arit- plice e complessa2.
mie fetali, la cui gestione è troppo spesso molto “casa- I battiti ectopici ventricolari sono diagnosticati spesso
linga”. Si sono voluti in questo caso dare alcuni suggeri- occasionalmente. Sono generalmente idiopatici, ma pos-
menti, che saranno senz’altro lo spunto per fare qualcosa sono associarsi a cardiopatie congenite o acquisite, tu-
di buono o di meglio, in situazioni in cui molto spesso c’è mori cardiaci, uso di sostanze eccitanti (caffeina, beta-sti-
il tempo anche per un ulteriore approfondimento. molanti, cocaina, anche per trasmissione materno-
In ultimo, è opportuno far notare che per conferire al fetale)3. È importante escludere la presenza di una car-
documento quell’impronta di estrema praticità e di ve- diopatia strutturale o di forme aritmiche più complesse
loce lettura a) sono state date per scontate moltissime con gli esami diagnostici non invasivi (visita, ECG, eco-
nozioni di base di cardiologia e di neonatologia che co- cardiografia e Holter).
munque dovrebbero essere patrimonio di ogni lettore in-
teressato, b) ogni capitolo è stato trattato in maniera au- Terapia
tonoma, ripetendo, ad esempio, i dosaggi dei farmaci già I battiti ectopici sopraventricolari e ventricolari, anche
trattati in altri capitoli, così da non dover leggere tutto il in coppie e triplette, generalmente sono un’aritmia cli-
documento nell’emergenza, c) sono state inserite poche nicamente irrilevante in cui non è indicata una terapia.
note bibliografiche dalle quali, attraverso consultazione
online delle banche dati bibliografiche, si può accedere Follow-up nel primo anno di vita
velocemente a tutte le altre. I battiti ectopici sopraventricolari tendono a scompa-
rire spontaneamente nel corso del primo anno di vita4.
Pertanto, nei lattanti è consigliabile un controllo clinico e
strumentale (visita ed ECG) ogni 3-6 mesi di età fino al-
l’anno, con eventuale monitoraggio Holter (soprattutto
nelle forme ripetitive e/o frequenti).

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Gestione delle aritmie in età neonatale e fetale

I battiti ectopici ventricolari nel neonato sono un’arit- congenita e, nel 25% dei casi, a presenza di via accesso-
mia benigna che generalmente scompare nel primo anno ria atrioventricolare. Il pattern elettrocardiografico è quello
se non associati a cardiopatia. La visita e l’ECG vanno ri- caratteristico con onde a dente di sega, il range di fre-
petuti ogni 3-6 mesi in base all’incidenza delle ectopie quenza atriale va dai 400 ai 700 b/min e la conduzione
nelle 24h. Ogni 6 mesi è utile ripetere ecocardiogramma atrioventricolare è generalmente 2:1.
ed ECG Holter.
Terapia
Tachicardie parossistiche sopraventricolari Per quanto riguarda la tachicardia parossistica sopra-
da rientro ventricolare da rientro, in caso di scompenso grave e
Definizione e diagnosi shock è indicata la cardioversione elettrica esterna sin-
La tachicardia parossistica sopraventricolare da rientro cronizzata (0.5-1.5 J/kg) o la stimolazione atriale trans-
è l’aritmia più frequente del neonato e del lattante. Il mec- esofagea. Nel caso di stabile compenso si potrà invece
canismo prevalente è il rientro atrioventricolare attraverso partire con le manovre vagali; in età neonatale la più ef-
una via accessoria, essendo il rientro nodale piuttosto ficace è il “diving reflex”, ripetibile più volte.
raro5,6. La maggior parte delle tachicardie parossistiche so- Il farmaco di prima scelta è l’adenosina, in bolo ra-
praventricolari colpisce cuori strutturalmente sani, anche pido, seguita da infusione rapida di soluzione fisiologica.
se sono note diverse cardiopatie strutturali potenzial- La terapia può essere ripetuta 3 volte, 100 μg/kg le
mente esposte alla presenza di vie accessorie, tipo l’ano- prime 2 volte. In caso di fallimento la dose può essere
malia di Ebstein, la trasposizione congenitamente cor- raddoppiata.
retta dei grandi vasi e l’atresia della tricuspide. Particolare Terapie accessorie ma fondamentali sono anche la
sottogruppo è rappresentato dalle cardiopatie neoplasti- correzione dell’acidosi e dell’ipertermia. Se dopo aver
che (rabdomiomi) e da accumulo (malattia di Pompe o di ottimizzato pH e temperatura l’adenosina non consente
Danon). uno stabile ritmo sinusale, si dovranno preferire anti-
A parte il fortuito riscontro di tachicardia da parte di aritmici a lunga durata.
un genitore o del medico, la maggior parte delle tachi- I farmaci IC sono di prima scelta (propafenone
cardie in questa fascia di età si palesano con segni di 1.5 mg/kg in 3-5 min, flecainide 1.5-2 mg/kg in 3-5 min).
scompenso come scarsa alimentazione, cambio d’umore I calcioantagonisti sono banditi per il rischio di dissocia-
(irritabilità all’esordio, sopore dopo ore o giorni di tachi- zione elettromeccanica. L’amiodarone è da riservare ai
cardia), dispnea. casi refrattari o nei casi di ridotta funzione sistolica di-
Il contesto scatenante può essere neutro, oppure ca- mostrata ecocardiograficamente (bolo di 5 mg/kg in 20
ratterizzato da febbre o farmaci beta-stimolanti (bronco- min seguito da infusione di 10 mg/kg nelle 24h).
dilatatori). La presentazione può essere così drammatica da In tutte le tachicardie parossistiche sopraventricolari da
confondersi con shock settico, coartazione aortica o altre rientro è consigliata la profilassi antiaritmica almeno nel
cardiopatie strutturali. La frequenza cardiaca è di solito primo anno di vita. I farmaci più efficaci sono il propafe-
>220 b/min e può anche superare i 300 b/min. All’ECG, il none (10-15 mg/kg/die in 3 somministrazioni), la flecai-
reperto comune è rappresentato dal riscontro di QRS nide (2-7 mg/kg/die in 3 somministrazioni), l’amiodarone
stretto; rari i casi di aberranza sostenuta. Nella maggior (dose di carico 10-20 mg/kg/die in 1-2 somministrazioni
parte dei casi l’onda P è distinta dal QRS e identificabile tra per 7-10 giorni; dose di mantenimento 3-7 mg/kg/die in 1-
la fine del QRS e la branca ascendente dell’onda T, la fre- 2 somministrazioni) e il sotalolo (2-8 mg/kg/die in 2-3 som-
quenza elevata ne rende però difficile l’individuazione6. ministrazioni) da soli o in associazione. I farmaci della
La tachicardia permanente reciprocante giunzionale è classe IC e l’amiodarone possono essere impiegati in as-
una forma peculiare sostenuta da una via accessoria a sociazione anche con i betabloccanti (propranololo
conduzione decrementale solo retrograda. Questo spiega 1-3 mg/kg/die in 3-4 somministrazioni, nadololo
la frequenza cardiaca che può essere anche <200 b/min, 1-2 mg/kg/die in 1-2 somministrazioni, metoprololo
l’intervallo RP’ lungo con P negativa nelle derivazioni in- 2-2.5 mg/kg/die in 2 somministrazioni)7. L’efficacia
feriori, e il carattere incessante con propensione allo della terapia profilattica può essere testata con studio
scompenso tachicardiomiopatico nel volgere di setti- elettrofisiologico transesofageo.
mane o mesi. L’ablazione va riservata ai casi di refrattarietà completa
Il flutter neonatale è un’aritmia rara, generalmente a qualsiasi terapia antiaritmica e in condizioni di scom-
idiopatica, anche se può essere associata a cardiopatia penso cardiaco.

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F Drago et al.

Riguardo al flutter atriale la terapia di prima scelta in Sono state proposte diverse classificazioni delle tachi-
caso di scarsa tolleranza emodinamica è la cardiover- cardie atriali ectopiche: in base all’eziologia (secondarie e
sione elettrica (vedi sopra). In caso di buona tolleranza idiopatiche) o in base alle caratteristiche cliniche (perma-
emodinamica, il trattamento del flutter può essere pro- nenti, iterative e parossistiche). Si considera permanente
crastinato, poiché a volte l’aritmia si esaurisce sponta- la tachicardia atriale ectopica che sia presente in ogni mo-
neamente in 24-48h. In caso di persistenza, può essere mento, oppure sia interrotta esclusivamente da sporadici
tentata la cardioversione farmacologica con amiodarone singoli battiti sinusali; la tachicardia atriale ectopica è ite-
(per le dosi di attacco vedi sopra) seguita, in caso di sua rativa quando gli accessi sono in genere di breve durata.
inefficacia, da cardioversione elettrica. Anche se molto frequenti, la forma parossistica è carat-
terizzata da accessi prolungati che possono ripetersi dopo
Follow-up nel primo anno di vita lunghi periodi in cui il neonato è in ritmo sinusale.
Il paziente in trattamento antiaritmico va controllato La tachicardia atriale ectopica è un’aritmia relativa-
mensilmente per l’adeguamento della posologia dei far- mente poco frequente nel neonato; nell’ambito delle ta-
maci al fisiologico incremento del peso corporeo. chicardie sopraventricolari rappresenta una percentuale
Nei soggetti con tachicardia parossistica sopraventri- non superiore al 5-10% del totale5. Si può presentare iso-
colare da macrorientro da via anomala dopo i primi 8-12 lata oppure associata a cardiopatia organica. Le cardio-
mesi di vita può essere sospesa la terapia antiaritmica; in patie più frequentemente riferite in associazione con que-
questi può essere utile eseguire una stimolazione atriale sta aritmia sono: cardiopatie congenite, miocarditi e
transesofagea durante wash-out terapeutico per valu- cardiomiopatie10. Un quadro clinico particolare è costituito
tare l’inducibilità della tachicardia. In caso di persistente dall’associazione di cardiomegalia e tachicardia: in tali
inducibilità andrà valutata la ripresa del trattamento7,8. casi il quadro clinico-strumentale di compromissione della
I genitori andrebbero addestrati alla misurazione della funzione ventricolare non può essere messo in relazione
frequenza cardiaca (al polso o con lo stetoscopio). con alcuna cardiopatia e si osserva la regressione delle al-
Il flutter neonatale di solito non richiede profilassi, terazioni in seguito al controllo terapeutico dell’aritmia.
data la nota natura autolimitante. La comparsa di BAV non influenza in nessun caso il ci-
Nella tachicardia permanente reciprocante giunzio- clo atriale della tachicardia né determina la sua interru-
nale può essere difficile ottenere con la terapia farmaco- zione, a differenza di quanto accade nelle tachicardie re-
logica lo stabile ripristino del ritmo sinusale; in questi casi ciprocanti atrioventricolari. Le manovre di stimolazione
è però importante riuscire ad ottenere almeno il controllo vagale determinano principalmente variazioni della con-
della frequenza cardiaca e, a tal fine, la digossina e/o i be- duzione atrioventricolare con la comparsa di allunga-
tabloccanti sono i farmaci particolarmente utili soprattutto mento dell’intervallo P-R oppure di BAV; il ciclo della ta-
se in associazione con altri antiaritmici di classe IC (pro- chicardia può aumentare solo lievemente. Dopo iniezione
pafenone o flecainide) o III (sotalolo o amiodarone). endovenosa rapida di adenosina è possibile osservare la
comparsa di BAV con la persistenza della tachicardia, fa-
Tachicardie sopraventricolari automatiche cilitando la diagnosi differenziale con altri tipi di tachi-
Definizione e diagnosi cardia sopraventricolare.
La tachicardia atriale ectopica è una tachicardia sopra- La tachicardia atriale multifocale è caratterizzata da:
ventricolare che origina in un qualunque punto degli atri 1) >3 morfologie di P, 2) frequenza atriale >100 b/min (tra
senza coinvolgere nel suo meccanismo il nodo seno-atriale, 250 e 700 b/min), 3) vari intervalli P-P, PR ed R-R, e 4) as-
la normale giunzione atrioventricolare o vie accessorie atrio- senza di un pacemaker atriale dominante. È prevalente-
ventricolari. Si tratta di una tachicardia ben organizzata in mente idiopatica, più frequente nei maschi e talora as-
cui il normale ritmo sinusale è sostituito da impulsi ad alta sociata ad infezione da virus respiratorio sinciziale.
frequenza (nel neonato fino a 250-300 b/min) che originano Raramente porta allo scompenso cardiaco11.
da una zona atriale di dimensioni limitate. La morfologia La tachicardia giunzionale ectopica è invece caratte-
dell’onda P e il suo asse permettono di localizzare, seppure rizzata da un focolaio automatico localizzato nel fascio di
in maniera grossolana, l’origine del focolaio ectopico. Sono His. Si distingue in due forme: quella idiopatica, per lo più
caratteristici, all’innesco e al termine, i fenomeni del riscal- congenita e talora familiare, molto rara, e quella ben più
damento (“warming-up”) e raffreddamento (“cooling- frequente secondaria a interventi cardiochirurgici che
down”). La conduzione atrioventricolare può essere 2:1, 3:1 determinino stiramento delle fibre nodali e hissiane (chiu-
o presentare blocco atrioventricolare (BAV) periodico9. sura di difetto interventricolare perimembranoso o espo-

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Gestione delle aritmie in età neonatale e fetale

sizione chirurgica attraverso il difetto). Tale tachicardia dal ministrazioni) si è dimostrato efficace, specie in presenza
punto di vista elettrocardiografico è caratterizzata da di compromissione della funzione contrattile severa. Il ve-
complessi QRS stretti con dissociazione atrioventricolare rapamil, pur se nei test sperimentali si è dimostrato effi-
e onde P di normale morfologia. Nel complesso la fre- cace, è controindicato in età neonatale per il rischio di dis-
quenza cardiaca varia tra 150 e 350 b/min. La tachicar- sociazione elettromeccanica. In taluni casi la terapia
dia giunzionale ectopica è assolutamente incessante e antiaritmica può determinare degli effetti particolarmente
pertanto è accompagnata da segni di scompenso car- dannosi: la tachicardia atriale ectopica che in condizioni
diaco e caratterizzata da elevatissima mortalità, specie basali presenti una risposta atrioventricolare 2:1 può an-
nella forma congenita idiopatica12. dare incontro ad un aumento della risposta ventricolare
attraverso una diminuzione della frequenza del mecca-
Terapia nismo ectopico indotto dal trattamento farmacologico; in
La terapia farmacologica è in genere in grado di con- questo caso la buona sopportazione clinica, osservata du-
trollare questa aritmia. La scelta ablativa trova indicazione rante tachicardia atriale ectopica con risposta ventricolare
solo in una minoranza di casi e in pratica mai in epoca 2:1, può venir meno con comparsa di gravi sintomi sog-
neonatale. gettivi.
La scelta della terapia nella tachicardia atriale ectopica Nelle forme di tachicardia atriale ectopica iterativa o pa-
deve prendere in considerazione i seguenti aspetti: forma rossistica spesso non è necessario intraprendere alcuna te-
clinica dell’aritmia, presenza di sintomi che richiedono rapia in età neonatale per la completa assenza di sintomi.
trattamento, presenza di cardiopatia associata, presenza La tachicardia giunzionale ectopica idiopatica è molto
di cardiomegalia indotta dall’aritmia e risposta ai test resistente alla terapia farmacologica antiaritmica, anche
farmacologici acuti. Nelle forme permanenti di tachicar- con varie associazioni di farmaci di classe IC, II e III. Ta-
dia atriale ectopica, il trattamento farmacologico è sem- lora l’unico apprezzabile risultato è la riduzione della fre-
pre indicato perché esse sono in genere sintomatiche e quenza cardiaca9,12. L’ablazione transcatetere in età neo-
perché può essere presente una cardiomegalia seconda- natale rappresenta un’opzione praticamente disperata
ria alla persistenza dell’aritmia13. La terapia digitalica iso- nei casi “non responder” ad alcuna terapia farmacologica,
lata potrebbe essere efficace per il controllo dell’aritmia, anche di associazione.
sia per un allungamento del ciclo della tachicardia che per
la riduzione della frequenza ventricolare; in letteratura Follow-up nel primo anno di vita
sono riportati risultati discordi a questo riguardo. La te- La risoluzione spontanea può verificarsi in una per-
rapia betabloccante appare molto più efficace (esistono centuale compresa tra il 30% e il 50% dei casi nel primo
segnalazioni per: propranololo 1-3 mg/kg/die in 3-4 som- anno di vita. In una percentuale elevata di casi si può os-
ministrazioni, nadololo 1-2 mg/kg/die in 1-2 sommini- servare la “degradazione” spontanea delle forme da per-
strazioni, metoprololo 2-2.5 mg/kg/die in 2 sommini- manenti a iterative o parossistiche, prima della loro com-
strazioni) perché permette un controllo della frequenza pleta scomparsa10,11,13.
della tachicardia sia in seguito a somministrazione acuta La posologia del trattamento antiaritmico va mensil-
che durante trattamento cronico; pertanto i farmaci be- mente rivista in relazione all’aumento del peso corporeo.
tabloccanti rappresentano il trattamento di prima scelta. Controlli ecocardiografici mensili, o in intervalli minori in
Farmaci della classe IA hanno mostrato scarsa utilità per presenza di sintomi di nuova insorgenza, sono obbliga-
il controllo di questa forma di tachicardia. I farmaci della tori per scongiurare il rischio di scompenso cardiaco in-
classe IC (per via endovenosa: propafenone 1.5 mg/kg in dotto dalla tachicardia.
3-5 min, flecainide 1.5-2 mg/kg in 3-5 min; per via orale: La forma giunzionale ectopica postoperatoria non re-
propafenone 10-15 mg/kg/die in 3 somministrazioni, fle- cidiva dopo la fase acuta, anche senza terapia farmaco-
cainide 2-7 mg/kg/die in 3 somministrazioni) hanno for- logica, mentre quella idiopatica congenita necessita di
nito risultati promettenti sia nei test acuti sia in terapia continui controlli clinico-strumentali ed aggiustamenti
cronica e possono rappresentare in qualche caso una va- terapeutici perché tende a persistere nel tempo12.
lida alternativa alla terapia betabloccante. L’amiodarone
(per via endovenosa: bolo 5 mg/kg in 20 min seguito da Tachicardie ventricolari
infusione di 10 mg/kg nelle 24h; per via orale: dose di ca- Definizione e diagnosi
rico 10-20 mg/kg/die in 1-2 somministrazioni per 7-10 Le tachicardie ventricolari in età neonatale sono dia-
giorni; dose di mantenimento 3-7 mg/kg/die in 1-2 som- gnosticate sulla base del riscontro all’ECG di un ritmo a

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F Drago et al.

QRS largo o con asse diverso da quello in ritmo sinusale Una volta ottenuto il controllo dell’aritmia con la tera-
con frequenza cardiaca superiore al 25% della frequenza pia infusionale si potrà passare alla terapia orale cronica
cardiaca sinusale precedente l’insorgenza dell’aritmia con il farmaco risultato efficace per via endovenosa18. Le
(<25% si parla di ritmo idioventricolare accelerato). La dis- dosi dei farmaci antiaritmici sono le seguenti: propafe-
sociazione ventricolo-atriale con cattura sinusale o fusione none (10-15 mg/kg/die in 3 somministrazioni), flecainide
si riscontra raramente e la durata del QRS può essere (2-7 mg/kg/die in 3 somministrazioni), amiodarone (dose
<0.10 s. di carico 10-20 mg/kg/die in 1-2 somministrazioni per 7-
Le tachicardie ventricolari in età neonatale rappre- 10 giorni; dose di mantenimento 3-7 mg/kg/die in 1-2
sentano una patologia non comune14. Possono essere somministrazioni) e sotalolo (2-8 mg/kg/die in 2-3 som-
idiopatiche, oppure essere la prima espressione di una ministrazioni), propranololo (1-3 mg/kg/die in 3-4 som-
neoplasia cardiaca (soprattutto fibromi); più raramente di- ministrazioni), nadololo (1-2 mg/kg/die in 1-2 sommini-
pendono da una canalopatia, da una cardiopatia strut- strazioni), metoprololo (2-2.5 mg/kg/die in 2 sommini-
turale o da una cardiomiopatia15. Le forme che originano strazioni).
dal ventricolo destro sono di gran lunga più frequenti. Le
forme originanti dal ventricolo sinistro (fascicolari) sono Follow-up nel primo anno di vita
più rare e presentano in genere una prognosi peggiore16. Le tachicardie ventricolari idiopatiche hanno in genere
Le tachicardie ventricolari idiopatiche hanno in genere una prognosi benigna17. Quando invece sono espres-
una prognosi benigna17. sione di tumori cardiaci, di cardiopatie congenite, di car-
Dal punto di vista clinico le tachicardie ventricolari diomiopatia o di canalopatie, la prognosi va valutata nel
possono presentarsi in maniera sintomatica (rare) o contesto della malattia primitiva.
asintomatica (la grande maggioranza). I sintomi possono La profilassi antiaritmica va mantenuta per tutto l’anno
andare dall’irritabilità alla sincope e allo scompenso14,18. di vita e le dosi dei farmaci vanno adeguate al peso cor-
All’atto del riscontro di una tachicardia ventricolare è ne- poreo del paziente con controlli mensili18.
cessario monitorare il paziente ed eseguire un esame In casi selezionati può essere utile lo studio elettrofi-
ecocardiografico volto ad escludere la presenza di una siologico endocavitario e/o approfondimento diagno-
neoformazione, di una cardiopatia strutturale e/o di stico con metodiche di imaging cardiaco più sofisticate.
disfunzione ventricolare. È utile eseguire un controllo de-
gli elettroliti sierici (Na, K, Ca, Mg). BRADIARITMIE

Terapia Blocchi atrioventricolari


In caso di sintomi gravi o scompenso cardiaco, l’at- Definizione e diagnosi
teggiamento deve essere aggressivo, prevedendo l’uso Il BAV congenito è classificato come di primo, secondo
della cardioversione elettrica sincronizzata (2-4 J/kg) o di e terzo grado. Può essere isolato o associato a cardiopa-
DC-shock in caso di fibrillazione ventricolare. tia congenita (25-50% dei casi) e, in questo caso, più fre-
Non è raro che la tachicardia ventricolare, soprattutto quentemente al cuore univentricolare o alla trasposizione
se dovuta a una neoplasia cardiaca, abbia un andamento congenitamente corretta delle grandi arterie19.
incessante e tenda a recidivare subito dopo lo shock elet- Il BAV di primo grado e il BAV di secondo grado tipo
trico. Mobitz I decorrono asintomatici, sono di riscontro oc-
Nei casi senza compromissione emodinamica o in pre- casionale e vanno seguiti, per monitorarne l’evoluzione,
senza di recidive immediate dopo terapia elettrica è indi- con controlli non invasivi (ECG Holter ed eventualmente
cata la somministrazione di antiaritmici per via endove- ecocardiogramma) ogni 3-6 mesi.
nosa. La scelta del farmaco da utilizzare andrà fatta dopo Il BAV di secondo grado avanzato, tipo Mobitz II e
precisazione dell’eziologia della tachicardia. Innanzitutto di terzo grado possono essere associati a scompenso car-
andranno corretti eventuali squilibri elettrolitici, poi si po- diaco o decorrere totalmente asintomatici.
trà scegliere tra amiodarone (bolo 5 mg/kg in 20 min se- Le forme congenite si associano nel 70-80% dei casi alla
guito da infusione di 10 mg/kg nelle 24h), lidocaina presenza di autoanticorpi materni del tipo SSA/Ro e SSB/La
(1 mg/kg in bolo ripetibile ogni 5 min, seguito da infusione che attraversano la barriera placentare tra la 16a e la 23a set-
di 20-50 μg/kg/min), solfato di magnesio (30-50 mg/kg in timana di gestazione provocando un danno localizzato al
bolo) oppure propafenone (bolo di 1-2 mg/kg seguito da sistema di conduzione fetale o più raramente diffuso al-
infusione di 10 mg/kg/die). l’intero miocardio con quadri di insufficienza ventricolare20.

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Gestione delle aritmie in età neonatale e fetale

Terapia male è di 89 b/min (valori che si riferiscono ad un ECG


La terapia del neonato affetto da BAV dipende es- registrato in stato di veglia)25.
senzialmente dal grado di blocco e dai sintomi asso- È importante porre attenzione al fatto che all’ECG
ciati21,22. varie aritmie possono simulare una bradicardia sinusale
Nei soggetti con BAV congenito di secondo grado con importanti ripercussioni terapeutiche se la diagnosi
avanzato e di terzo grado si raccomanda l’impianto di pa- non è corretta. Queste sono: 1) BAV di secondo grado 2:1
cemaker nel periodo neonatale quando la frequenza car- (anche funzionale nell’ambito della sindrome del QT
diaca è <55 b/min in presenza di cuore strutturalmente lungo) ove battiti sinusali non condotti si nascondono
normale o <70 b/min in presenza di cardiopatia congenita. nella T del QRS precedente, 2) extrasistolia atriale bige-
L’impianto di pacemaker è inoltre raccomandato in pre- mina non condotta che si occulta nella T del QRS prece-
senza di ritmo di scappamento a QRS largo, specie se as- dente, e 3) BAV completo quando la frequenza del nodo
sociato ad extrasistolia ventricolare complessa o a disfun- seno-atriale e la frequenza ventricolare sono simili con
zione ventricolare. L’impianto di pacemaker può essere un’apparente sincronia atrioventricolare26. La chiave di
preso in considerazione anche nei pazienti con sindrome questa diagnosi è una striscia di ritmo così lunga da
del QT lungo e BAV 2:1 o BAV di terzo grado23,24. poter individuare, con il passare del tempo, una flut-
L’impianto è in questa fascia di età esclusivamente tuazione dell’intervallo PP con conseguente dissociazione
epicardico, prediligendo come area di stimolazione il ven- fra onda P e QRS.
tricolo sinistro (specie in punta) e, se le dimensioni cor- Bradicardia sinusale transitoria, pause sinusali e battiti
poree lo consentono, dando la preferenza alla stimola- di scappamento giunzionali si possono verificare dal 20%
zione bicamerale. Il generatore è alloggiato in una tasca, al 90% dei neonati/lattanti a termine normali ed con
usualmente sottofasciale, addominale. maggiore frequenza nei neonati di basso peso e nei pre-
maturi. Nei neonati possono essere presenti pause sinu-
Follow-up nel primo anno di vita sali di durata fra 800 e 1000 ms (sino al 72% dei neonati
In assenza di indicazioni all’impianto di pacemaker si a termine), mentre pause >2 s vanno generalmente con-
consiglia di eseguire controlli clinici, ECG Holter ed eco- siderate patologiche (solo 6% prematuri/neonati di basso
cardiografici trimestrali. peso). Un ritmo giunzionale può essere presente anche in
neonati sani (25% neonati a termine; 18-70% pretermine
Disfunzione del nodo seno-atriale o neonati di basso peso). Bradicardie transitorie e lieve
Definizione e diagnosi prolungamento dell’intervallo QTc (≤470 ms) possono ve-
La disfunzione del nodo seno-atriale, nota anche come rificarsi a seguito di un travaglio o di un parto stressanti
malattia del nodo del seno, comprende una vasta gamma ma di solito si risolvono entro 48-72h.
di bradiaritmie tra cui: bradicardia sinusale, pausa/arresto In generale una bradicardia sinusale persistente in un
sinusale, blocco seno-atriale in uscita, ritmo lento di neonato (frequenza cardiaca <90 b/min) è secondaria a
scappamento (tra cui la bradicardia giunzionale) e la sin- sepsi, anomalie del sistema nervoso centrale, ipotermia,
drome bradicardia-tachicardia. ipopituitarismo, ipertensione endocranica, meningite,
La disfunzione del nodo seno-atriale può essere con- passaggio di farmaci dalla madre al feto-neonato (anti-
seguente a: 1) inibizione della normale funzione del nodo aritmici e sedativi), ittero ostruttivo, ipotiroidismo (spesso
del seno da parte del sistema nervoso autonomo o a associato al cosiddetto “segno moschea”, onda T sim-
causa di alterazioni metaboliche (causa non cardiaca), metrica a cupola, in assenza di tratto ST); alterazioni elet-
2) anomalie intrinseche della funzione del nodo del seno, trolitiche o metaboliche quali ipo-iperpotassiemia, ipo-
o 3) anomalie della conduzione dell’impulso dal nodo del calcemia, ipoglicemia; bradicardia sinusale transitoria è
seno al tessuto atriale circostante (blocco in uscita dal stata osservata in neonati di madri positive per anticorpi
nodo seno-atriale). anti-Ro/SSA, specialmente se affette da lupus eritematoso
La bradicardia è definita come una frequenza cardiaca sistemico o altre connettivopatie. Nei neonati preter-
sotto il limite normale per l’età. Nel periodo neonatale mine la bradicardia sinusale è la più comune aritmia dia-
il limite inferiore normale (<2° percentile) è 91 b/min du- gnosticata (sino al 90% dei pretermine/neonati di basso
rante la prima settimana e 107 b/min nel primo mese di peso), poiché a causa dell’immaturità del sistema nervoso
vita. Al primo mese il limite inferiore aumenta a centrale questi presentano un’esagerata attivazione del
121 b/min e nei mesi successivi si riduce gradualmente tono vagale. Si ha, quindi, bradicardia sinusale transito-
a circa 100 b/min; ad 1 anno di vita il limite inferiore nor- ria in caso di intubazione endotracheale, aspirazione

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delle vie aeree, posizionamento di sondino nasogastrico, mente stabilita tranne che per l’utilizzo della caffeina
reflusso gastroesofageo o persistente in caso di ipossia nel neonato pretermine con bradicardia sinusale.
secondaria ad apnea, displasia broncopolmonare, pol- I neonati/lattanti con disfunzione del nodo seno-atriale
monite, emorragia polmonare o pneumotorace. Bradi- sintomatica che causa compromissione emodinamica
cardia sinusale nel periodo fetale-neonatale è descritta in possono necessitare il posizionamento di un pacemaker28.
alcuni pazienti affetti da sindrome del QT lungo (può rap-
presentare il primo segno della malattia e quindi tutti i
neonati con bradicardia sinusale necessitano di un’attenta 2.
valutazione del QTc)25,27. CANALOPATIE
È descritta una rara forma familiare di grave bradicar- Le canalopatie sono di eccezionale riscontro in epoca
dia sinusale dovuta ad una sindrome autosomica domi- neonatale eccetto che per la sindrome del QT lungo.
nante e secondaria ad ipertono vagale.
La disfunzione del nodo seno-atriale, inoltre, può Sindrome del QT lungo
essere associata a varie cardiopatie congenite non ope- La sindrome del QT lungo è una patologia su base ge-
rate in storia naturale (difetto interatriale, canale atrio- netica, caratterizzata nella maggioranza dei pazienti da un
ventricolare, anomalia di Ebstein, ventricolo unico, as- prolungamento dell’intervallo QT (in età pediatrica QTc
senza di vena cava superiore, sindromi eterotassiche, in >440 ms) e da un aumentato rischio di aritmie ventrico-
particolare isomerismo atriale sinistro) o può essere do- lari e arresto cardiaco. In alcuni neonati è possibile os-
vuta a difetti/inattivazione di geni che codificano per le servare la presenza di BAV 2:1 funzionale (secondario al
subunità di canali che rivestono un ruolo chiave nella re- marcato prolungamento del QT) e di fenomeni di alter-
golazione dell’attività pacemaker cardiaca (es. muta- nanza battito/battito dell’onda T (segno di instabilità
zioni nel gene del canale ionico cardiaco SCN5A, mu- elettrica)29,30. L’aritmia più frequente è la torsione di
tazioni nel gene HCN4). Altre forme rare di lesioni punta che può degenerare in fibrillazione ventricolare.
acquisite del nodo seno-atriale includono le cardiomio- Non raramente le aritmie sono a risoluzione spontanea.
patie e la miocardite. Deve essere ricordato che un allungamento dell’intervallo
La valutazione del neonato con bradicardia o disfun- QTc inferiore però ai 0.50 ms è relativamente comune nei
zione del nodo seno-atriale deve includere un ECG basale primi giorni di vita, in particolare nei neonati asfittici; il so-
a 12 derivazioni ed una valutazione ECG Holter delle 24- spetto diagnostico di malattia andrà quindi avanzato
48h. Criteri elettrocardiografici per disfunzione del nodo solo in quei soggetti in cui il QTc rimanga costantemente
seno-atriale comprendono la presenza di uno o più dei se- allungato (>0.44 s) dopo i primi 20-30 giorni di vita.
guenti elementi: bradicardia sinusale, pausa sinusale In caso di torsione di punta è possibile utilizzare sol-
>3 s, ritmi di scappamento lento che hanno origine al- fato di magnesio (30-50 mg/kg in bolo) o lidocaina
l’interno degli atri, del fascio di His o dei ventricoli, pre- (1 mg/kg in bolo ripetibile ogni 5 min, seguito da infu-
senza di bradi-tachiaritmie (ovvero, tachicardia da rientro sione di 20-50 μg/kg/min). In caso di fibrillazione ven-
nel nodo seno-atriale, tachicardie atriali da un focus ec- tricolare è necessario eseguire DC-shock (2-3 J/kg). Suc-
topico, flutter atriale, fibrillazione atriale). cessivamente va impostata terapia orale con beta-
bloccanti (propranololo 2-3 mg/kg/die in 3 sommini-
Terapia strazioni, nadololo 1-2 mg/kg/die in 1-2 somministra-
Nella maggior parte dei pazienti con bradicardia inap- zioni, metoprololo 2-2.5 mg/kg/die in 2 somministra-
propriata per l’età con eziologia non cardiaca non è indi- zioni). Nei soggetti con QT molto prolungato (>500 ms)
cata nessuna terapia specifica ma è necessaria un’attenta si può tentare di ottenere una riduzione della durata della
valutazione e trattamento della patologia alla quale è se- ripolarizzazione associando alla terapia betabloccante te-
condaria. rapia con mexiletina (3 mg/kg ogni 8h). In caso di tor-
In caso di necessità di supporto acuto si può usare sione di punta scatenata da bradicardia può essere va-
atropina (0.02-0.04 mg/kg e.v.), beta-adrenergici (es. lutata l’utilità di un pacing temporaneo o definitivo. Vi
isoproterenolo 0.02-0.05 μg/kg/min), adrenalina (0.01 può essere indicazione all’impianto di defibrillatore, pur
mg/kg e.v.) o, in casi estremi, la stimolazione tempo- con le limitazioni relative alle caratteristiche fisiche del
ranea esterna transtoracica o endocardica (con ac- paziente.
cesso per via venosa giugulare o femorale). L’utilità di L’esecuzione delle analisi genetiche riveste, a volte, un
altri stimolanti come caffeina e teofillina è meno chiara- ruolo critico per la gestione e il follow-up di neonati con

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Gestione delle aritmie in età neonatale e fetale

sindrome del QT lungo, in quanto permette una migliore Sindrome di Brugada


stratificazione del rischio e un approccio terapeutico gene- La sindrome di Brugada è una malattia aritmogena su
specifico (in particolare in presenza di varianti con prognosi base genetica caratterizzata da sopraslivellamento del
più severa, quali quelle associate alla presenza di mutazioni tratto ST in V1-V3 con morfologia caratteristica (ECG di
di SCN5A, CACNA1C o alla presenza di mutazioni in con- tipo 1 - sopraslivellamento del tratto ST “a tenda” ≥2 mm
dizione di omozigosi o eterozigosi composta)31. in almeno due derivazioni), spontanea o indotta da bloc-
Nei neonati con genitore geneticamente affetto da canti del canale del sodio o da febbre.
sindrome del QT lungo, vi è indicazione all’esecuzione Sono riportati in letteratura pochi casi di soggetti af-
dell’esame genetico e ad intraprendere terapia beta- fetti da sindrome di Brugada con aritmie ventricolari in
bloccante in caso sia presente il difetto (nadololo epoca neonatale33. In caso di fibrillazione ventricolare
1-2 mg/kg/die in 1-2 somministrazioni, metoprololo è indicato DC-shock; nell’adulto si utilizzano basse dosi
2-2.5 mg/kg/die in 2 somministrazioni o propranololo di isoproterenolo in bolo endovenoso (1-2 μg) e poi in
2-3 mg/kg/die in 3 somministrazioni). infusione continua (0.15 μg/min). Successivamente può
essere intrapresa terapia orale con idrochinidina
Tachicardia ventricolare polimorfa (30-60 mg/kg/die in 4 somministrazioni). Vi può essere
catecolaminergica indicazione all’impianto di defibrillatore, pur con le li-
La tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminer- mitazioni relative alle caratteristiche fisiche del pa-
gica è una patologia aritmogena su base genetica a ziente.
cuore strutturalmente integro. All’ECG basale può essere
presente una bradicardia spiccata. Le tachicardie ventri-
colari (più tipica è la tachicardia ventricolare bidirezionale) 3.
si manifestano durante sforzo fisico o stress emotivo. È ri- ARITMIE FETALI
portato in letteratura un solo caso di tachicardia ventri- Data l’impossibilità di effettuare un monitoraggio pro-
colare polimorfa catecolaminergica neonatale32. Il trat- lungato del ritmo cardiaco fetale, l’esatta incidenza delle
tamento, in caso di aritmie, prevede infusione di aritmie fetali è difficile da valutare; le aritmie fetali più
propranololo (25-50 μg/kg in infusione lenta endove- note sono evidentemente quelle che è più probabile os-
nosa, da effettuare con disponibilità di eseguire pacing servare ad un’ecografia ostetrica, come i battiti ectopici,
temporaneo) e successivamente con betabloccanti per via ma quelle più clinicamente rilevanti sono le aritmie so-
orale (propranololo 2-3 mg/kg/die in 3 somministrazioni, praventricolari sostenute, che possono causare scom-
nadololo 1-2 mg/kg/die in 1-2 somministrazioni, meto- penso cardiaco fetale e morte endouterina.
prololo 2-2.5 mg/kg/die in 2 somministrazioni). Nei neo- Le più frequenti aritmie sostenute in utero hanno ori-
nati con genitore geneticamente affetto, vi è indicazione gine nel miocardio atriale e, fra queste, di gran lunga la
all’esecuzione dell’esame genetico e ad intraprendere più frequente è la tachicardia sopraventricolare ortodro-
terapia betabloccante in caso sia presente il difetto (na- mica da via accessoria, seguita dal flutter atriale34. Molto
dololo 1-2 mg/kg/die in 1-2 somministrazioni, metopro- più rara la tachicardia ventricolare; è stata descritta aned-
lolo 2-2.5 mg/kg/die in 2 somministrazioni, propranololo doticamente la fibrillazione atriale in utero; impossibile
2-3 mg/kg/die in 3 somministrazioni). stabilire l’incidenza delle torsioni di punta e della fibrilla-
zione ventricolare.
Sindrome del QT corto L’ecocardiografia fetale rappresenta la più impor-
La sindrome del QT corto è una canalopatia su base tante metodica usata per la diagnosi delle aritmie fetali.
genetica rara (circa 50 casi descritti), caratterizzata da QTc Questa metodica, M-mode e bidimensionale, anche con
corto (<300-340 ms) e onde T strette e appuntite. In al- l’ausilio del Doppler e color Doppler, è in grado di mi-
cuni casi è possibile la coesistenza del fenotipo sindrome surare la frequenza cardiaca sia atriale sia ventricolare e
del QT corto-Brugada. È molto limitato il numero di casi il rapporto fra atrio e ventricologrammi e viceversa; fra
riportati in letteratura di aritmie in epoca neonatale. Il trat- le sue limitazioni, l’impossibilità di fornire registrazioni di
tamento in caso di fibrillazione ventricolare è con DC- lunga durata, di stabilire il trend della frequenza durante
shock (2-3 J/kg) e successiva terapia orale con chinidina l’aritmia, di stabilire la durata degli intervalli QRS e QT.
(30-60 mg/kg in 4 somministrazioni). Vi può essere indi- L’ECG fetale, cioè la misurazione diretta dell’attività elet-
cazione all’impianto di defibrillatore, pur con le limitazioni trica fetale, è limitata dalla notevole impedenza fornita
relative alle caratteristiche fisiche del paziente. dalla cute materna e dai tessuti interposti.

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La magnetocardiografia fetale, disponibile oggi solo in Il trattamento antiaritmico va riservato a tachiaritmie


centri specializzati, registra i campi magnetici generati dal- sostenute con frequenza cardiaca >220 b/min e/o con in-
l’attività elettrica del cuore fetale, fornendo segnali elet- sufficienza tricuspidale e/o scompenso (l’idrope è una ma-
trofisiologici di alta qualità, che non risentono dell’impe- nifestazione dello scompenso)36,38.
denza creata dalla vernice caseosa fetale e dai tessuti Generalmente la flecainide è usata come farmaco di
materni interposti e permettono la diagnosi di turbe del prima scelta, ma va usata con cautela in presenza di
ritmo cardiaco in precedenza non rilevabili, la misura de- disfunzione ventricolare (in quanto può precipitare lo
gli intervalli QRS e QT. È molto laboriosa e richiede spe- scompenso o comporta il rischio di disturbi di condu-
ciali apparecchiature, ma emerge come la metodica più zione e aritmie ventricolari intrattabili)39. Nei feti con di-
“performante” per la registrazione di aritmie fetali non al- sfunzione ventricolare il farmaco di scelta è l’amiodarone.
trimenti rilevabili35. La sua limitazione è l’impossibilità ad Per il flutter atriale il trattamento più efficace è il so-
effettuare monitoraggi prolungati. talolo; in casi a frequenza moderata la digossina può es-
sere efficace nel controllo della frequenza37. È consigliata
Tachiaritmie fetali anche l’associazione della digossina con uno dei farmaci
Definizione e diagnosi antiaritmici soprariportati.
La più comune tachicardia fetale è la tachicardia so- Il trattamento della tachicardia ventricolare fetale si av-
praventricolare da rientro attraverso una via accessoria; vale in genere di propranololo orale o solfato di magne-
l’epoca più frequente di insorgenza è fra la 24a e la 32a sio. Il neonato che in epoca fetale ha manifestato tachi-
settimana di gestazione. Secondo alcuni autori durante la cardia parossistica sopraventricolare va attentamente
vita fetale sono frequenti connessioni elettriche atrioven- monitorato o sottoposto a stimolazione transesofagea.
tricolari transitorie, che rappresentano il substrato di tali Un eventuale anticipo del parto è da decidere caso per
aritmie. caso di comune accordo tra il cardiologo pediatra e il gi-
In questa forma di tachicardia si avrà un rapporto necologo curante. Possibili indicazioni al parto pretermine
atrio-ventricologrammi di 1:1 (cioè calcolabile con me- sono: lo scompenso cardiaco o la tachicardia incessante
todica M-mode o con Doppler pulsato); sarà inoltre pre- non responsiva alla terapia farmacologica (Tabella 1).
sente un intervallo ventricolo-atriale costante. La fre-
quenza cardiaca è variabile fra 220 e 320 b/min e le Bradiaritmie fetali
frequenze più elevate fanno sospettare la presenza di una Definizione e diagnosi
via accessoria36. Le bradiaritmie in epoca fetale possono essere dovute
Se il rapporto atrioventricolare è >1 e la tachicardia è a tre distinte condizioni: bradicardia sinusale, bigemini-
ritmica, la diagnosi più probabile è un flutter atriale o una smo atriale non condotto e BAV di grado avanzato o di
tachicardia da rientro intra-atriale. Il flutter rappresenta il terzo grado. È possibile diagnosticarle con ecocardio-
30% delle tachicardie fetali; la maggioranza dei feti che gramma fetale mediante analisi M-mode delle camere
manifestano flutter hanno una via accessoria e possono cardiache o tracciato Doppler valvolare mitro-aortico40.
andare incontro anche ad una tachicardia da rientro
atrioventricolare; la frequenza atriale nel flutter è gene- Bradicardia sinusale
ralmente >400 b/min, con un BAV 2:1 o >2:1, mentre in Nel primo e nel secondo trimestre brevi episodi di bra-
altre aritmie atriali come la tachicardia caotica le fre- dicardia sinusale sono frequenti, durano meno di 1-2 min,
quenze variano fra 180 e 240 b/min37. presentano una frequenza cardiaca <100 b/min, sono be-
Nella tachicardia ectopica giunzionale e nella tachicar- nigni e non hanno bisogno di alcun trattamento. Durante
dia ventricolare si può apprezzare una dissociazione ven- bradicardia sinusale, l’ecocardiografia mostra un rapporto
tricolo-atriale e la frequenza varia fra 220 e 280 b/min. atrioventricolare 1:1. Episodi prolungati sono causati da
sofferenza fetale secondaria a ipossia fetale e acidosi o
Terapia molto più raramente da disfunzione del nodo del seno.
Qualsiasi tipo di tachicardia che sia intermittente e non
comporti disfunzione ventricolare o rigurgito valvolare Bigeminismo atriale non condotto
può essere solo monitorata. In questo caso il follow-up Una contrazione atriale prematura è normalmente se-
ecocardiografico deve essere stretto e prevedere gene- guita da una contrazione ventricolare, ma se l’extrasistole
ralmente uno-due controlli a settimana per decidere il mi- si verifica precocemente in diastole cadendo nel periodo
glior approccio terapeutico. refrattario nodale, non può essere condotta al ventricolo.

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Gestione delle aritmie in età neonatale e fetale

Tabella 1. Farmaci nelle tachiaritmie fetali.

Farmaco Dose Effetti collaterali


Digossina Attacco: 1200 μg/24h e.v. in 3 dosi Nausea, vomito, bradicardia grave, blocco
Mantenimento: 375-750 μg/24h per os in 2 dosi atrioventricolare fetale, aritmie ventricolari
Sotalolo 160-480 mg in 2-3 somministrazioni Nausea, vomito, vertigini, effetti proaritmici
Flecainide 300 mg in 2-3 somministrazioni Sintomi visivi o “centrali”, QT lungo
Amiodarone Attacco: 800 mg/die per os Nausea, vomito, disfunzione tiroidea, fotosensibilizzazione,
Mantenimento: 400 mg/die trombocitopenia, torsioni di punta
Solfato di magnesio 2-4 g e.v. seguiti da 1-2 g/h e.v. Affaticamento, letargia, effetti proaritmici ad alte dosi
Propranololo 40-80 mg ogni 8h Affaticamento, bradicardia, ipotensione

Il risultato è una pausa e, in una condizione di frequenti centuale è elevata viene infatti favorita la comparsa di
extrasistoli atriali non condotte, specie con andamento bi- idrope per un aumento della pressione idrostatica ri-
gemino, la frequenza cardiaca media del feto può essere spetto a quella osmotica.
di 70 e 100 b/min e l’aritmia può essere difficilmente di- Nel BAV completo congenito associato a cardiopatia
stinguibile dal BAV. Il bigeminismo atriale tuttavia si ca- congenita la sopravvivenza in epoca fetale e/o neonatale
ratterizza per l’alternanza di cicli atriali lunghi e brevi e per è <20-25%. Anche il BAV completo congenito isolato non
la cessazione della bradicardia contestualmente alla ces- ha una prognosi favorevole con mortalità compresa tra
sazione del bigeminismo atriale. La diagnosi differenziale il 18% e il 43%. La mortalità raggiunge poi il 100% nel
con il BAV è importante perché la bradicardia, seconda- caso di sviluppo di un quadro di idrope conclamato43.
ria ai battiti prematuri atriali bloccati, si risolve in genere In presenza di BAV fetale con positività materna per gli
spontaneamente e non ha bisogno di trattamento du- anticorpi anti-Ro/anti-La dovrebbe essere iniziata una te-
rante la gravidanza o dopo, mentre il BAV completo è rapia cortisonica (desametazone), soprattutto se il rico-
spesso irreversibile e potenzialmente pericoloso per la vita. noscimento del disturbo della conduzione viene fatto
precocemente (entro la 24a settimana di gestazione).
Blocchi atrioventricolari Tale terapia, sebbene abbia un’efficacia non dimostrata
Il BAV completo congenito ha un’incidenza di nel far regredire il BAV, sembra migliorare la sua tolleranza
1:20 000 nati vivi. Nel 30% dei casi è associato a car- clinica42-44. Può essere tentata anche la plasmaferesi, per
diopatia strutturale, come l’isomerismo sinistro o la tra- la quale in casi selezionati sono stati riportati risultati in-
sposizione congenitamente corretta delle grandi arterie. coraggianti.
Nel 70% dei casi è isolato. Nel 70-80% dei feti con BAV Se la frequenza media è <55 b/min può essere pre-
completo congenito isolato è riscontrata nella madre scritto un trattamento con un agente beta-simpaticomi-
una positività per gli anticorpi 48-kDa SSB/La, 52-kDa metico (salbutamolo per via orale 3 x 10 mg/die); tale te-
e/o 60-Da SSA/Ro41,42. Questi anticorpi sono tipici della rapia è però spesso mal tollerata dalla madre per
malattia di Sjögren e del lupus eritematoso sistemico, comparsa di cardiopalmo relato all’accentuazione della fi-
tuttavia la maggior parte delle donne con anticorpi po- siologica tachicardia gravidica.
sitivi e feto con BAV è completamente asintomatica, al In presenza di BAV è spesso necessario il parto preter-
contrario il BAV fetale è di raro riscontro nelle donne con mine; questo andrebbe preso in considerazione non ap-
connettivopatia manifesta. La concomitante presenza di pena si osservi la comparsa dei primi segni di scompenso,
BAV completo congenito e cardiomiopatia dilatativa o sempre che l’età gestazionale sia di almeno 28 settimane.
fibroelastosi endocardica è rara. Per quanto concerne le modalità del parto in pre-
Il BAV completo congenito è generalmente ricono- senza di BAV completo, è sempre consigliabile il parto ce-
sciuto tra la 16a e la 24a settimana di gestazione. La tol- sareo, in quanto non vi è la possibilità di monitorare
leranza emodinamica è strettamente dipendente dai va- adeguatamente il feto durante il travaglio.
lori di frequenza ventricolare (valori <50-55 b/min sono La gestione ottimale del feto con BAV richiede uno
spesso mal tollerati) e dalla percentuale di contrazioni stretto sinergismo tra ostetrico, neonatologo e cardiologo
atriali a valvole atrioventricolari chiuse. Se questa per- pediatra.

GIAC – Vol 15 n. 3 – Luglio-Settembre 2012 183


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