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La compagnia, che si chiamava dei comici Accesi, era una compagnia particolare,
perché per l'occasione dei festeggiamenti parigini era composta dal gotha dei
comici italiani: fra questi Nicolò Barbieri in arte Beltrame, Piermaria Cecchini in
arte Frittellino e altri comici famosi.
Tristano Martinelli, che non aveva la notorietà degli altri, non tardò ad imporsi
con lazzi particolarmente apprezzati dalla reale coppia e dai cortigiani.
Altri arlecchini divennero molto famosi nel corso dei secoli. Attori come Dominique
Biancolelli, Evaristo Gherardi e Tommaso Visentini ebbero gran fama, ma uno dei più
importanti arlecchini della storia del teatro fu senz'altro Antonio Sacco o Sacchi.
In realtà il nome in arte di Sacco era Truffaldino, ma è evidente che questa non è
che una sottigliezza per evitare di essere confuso con un Arlecchino suo
contemporaneo.
Antonio Sacco è stato l'ultimo grande Arlecchino della Commedia dell'Arte, colui
che ha incontrato sulla sua strada Carlo Goldoni, che ha scritto tanti capolavori
per il suo personaggio.
Sostituto di Sacco in Italia, e poi di Bertinazzi in Francia, anche Carlo Coralli
interpreterà il ruolo di Arlecchino, ma con minor fortuna, stando a quanto
riferisce proprio Goldoni, accennando ad una non brillante edizione dell'“Arlequin
Electricien”, scenario “pirotecnico” certamente allestito dai fratelli Ruggeri[4]
per le maschere della Comédie-Italienne.[5]