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Arlecchino in commedia

Arlecchino entra nei palcoscenici al tempo dei saltimbanco, dei cerretani e simili
che hanno percorso le piazze e le fiere italiane sin dal Medioevo.

Lo Zanni dei cerretani è presente in molte raffigurazioni (es. l'incisione della


Fiera dell'Impruneta di Jacques Callot) sia anteriori che posteriori alla sua
nascita come personaggio della Commedia dell'Arte.

Arlecchino è un personaggio diretto discendente di Zanni dal quale eredita la


maschera demoniaca (sebbene spesso la maschera di Zanni sia stata rappresentata
bianca) e la tunica larga del contadino veneto-bergamasco.

Infatti la prima incisione di Arlecchino, che si trova nel libro Composition de


Rhétorique (1601 ca), di Tristano Martinelli, forse il primo Arlecchino o il primo
attore che impose una forte presenza scenica a questo personaggio, porta ancora la
tunica larga con molto bianco e alcune pezze colorate sparse.

Ma già sin dalle incisioni della Raccolta Fossard (1580 ca), precedenti a
Martinelli, Arlecchino appare invece con un vestito molto aderente, quasi una
calzamaglia; da questo alcuni deducono che Arlecchino discenda direttamente dai
giocolieri di strada che notoriamente avevano il costume attillato.

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