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(CAPIT.

33)

GIACOMO PUCCINI
Fu l’ultimo grande rappresentante della Tradizione Operistica
Nasce a Lucca nel 1858
Rimasto molto presto orfano di padre, inizia gli studi musicali con due suoi allievi, cioè
due maestri che avevano appunto studiato con suo padre.
A 12 anni viene ammesso al Conservatorio di Milano dove segue le lezioni di
composizione di Amilcare Ponchielli, (musicista a cui abbiamo già accennato, parlando di G.
Verdi; quindi contemporaneo di VERDI e l’Autore dell’Opera “La Gioconda”, che contiene la
meravigliosa Romanza “Cielo e Mare”)

L’esordio di Puccini come operista avviene nel 1884 con l’opera “LE VILLI”, un’opera
che riceve una buon’accoglienza e un buon successo

Il vero grande trionfo però avviene il 1° febbraio del 1893 quando al Teatro Reggio di
Torino, viene rappresentata la “MANON LESCAUT”.
Con quest’opera, Puccini inizia una strepitosa carriera di operista che lo renderà
famoso in tutto il mondo, facendo di lui uno dei massimi esponenti dell’Opera lirica
di ogni tempo.

La “MANON LESCAUT” è un’opera che parla di una grandissima storia d’amore tra
Manon & Des Grieux; una storia piena d’amore passionale e sensibile, mai portata in
una scena teatrale.
In quest’opera c’è ovviamente molto Verismo, molta influenza wagneriana infatti
troviamo il “LEIT MOTIV” [motivo conduttore] che ricorre spesso nell’opera, ma c’è
anche la consapevolezza di appartenere ad una grandissima tradizione lirica italiana.

A “MANON LESCAUT” seguono opere come:


- “La Bohème” considerata da molti il capolavoro di PUCCINI. È ambientata
in una soffitta di Parigi; una Parigi del 1830 che vede la vita di 4 ragazzi poveri
che vivono da “bohemienne” [cioè condurre una vita povera e disordinata ma libera e
anticonformista, nell’attesa di qualche successo]

- “Tosca” che è un’opera ambientata nella Roma del 1800;


Abbiamo Mario Cavaradossi, un giovane pittore che ha una relazione amorosa
con Floria Tosca. Purtroppo però su Tosca ha già messo gli occhi Scarpia che è
uno spietato comandante delle guardie pontificie;
egli pur di avere TOSCA non esita a fare arrestare e torturare MARIO per
ricattare TOSCA.
TOSCA quindi facendogli credere che è disposta a concedersi a lui, lo uccide
pugnalandolo per poi recarsi subito nella cella di MARIO e avvisarlo di tutta la
situazione e della sua finta esecuzione.
Peccato però che SCARPIA, aveva mentito a TOSCA sulla finta esecuzione che
avrebbe lasciato vivo MARIO. Fece infatti caricare i fucili con proiettili veri
anziché a salve, come aveva appunto promesso a TOSCA se si fosse concessa a
lui, uccidendo veramente il povero MARIO.

SEGUIRANNO OVVIAMENTE ALTRE OPERE COME:


 Madame Butterfly
 La fanciulla del west ambientata in America (California) ai tempi della corsa a
l’oro
 Il TRITTICO cioè un’opera formata in realtà da 3 opere che sono:
1. Il tabarro
2. Suor Angelica
3. Gianni Schicchi

Abbiamo anche “LA TURANDOT” che è la sua ultima opera nella quale, nell’Aria
“Nessun Dorma”, troviamo la famosa frase: “VINCERò….VINCERò…” che, per la sua
intensità musicale, rappresenta l’apice dell’opera lirica italiana insieme a “l’AMAMI
ALFREDO” nella TRAVIATA di G. Verdi

“LA TURANDOT” però rimane incompiuta perché Puccini fu ricoverato in una clinica
di BRUXELLES per sottoporsi ad un delicato intervento che non andrà purtroppo a
buon fine, infatti
PUCCINI MUORE NEL 1924, a BRUXELLES

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