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(CAPIT.

37°)

LA MUSICA POPOLARE [ Zaralli ]


Cosa significa Musica popolare?
Nel nostro caso non vuol dire “Musica conosciuta da molti” ma significa
“AL DI FUORI DELLA TRADIZIONE COLTA”;
Un genere musicale nato tra la gente, negli spazi aperti, nelle strade, nei campi e
quindi al di fuori delle mura delle accademie e dei conservatori di musica.
Nata, diffusa e tramandata anche grazie all’apporto di musicisti dilettanti che nella
loro vita magari svolgevano altri lavori come contadini, artigiani, mercanti ecc…

Ovviamente fra la Musica Colta & la Musica Popolare c’erano


delle differenze:
Musica popolare Musica Colta
È una musica che si tramanda È una musica scritta
oralmente; al di fuori della scrittura
È spesso anonima; infatti risulta difficile E’ composta, scritta da musicisti
o a volte anche impossibile risalire professionisti, cioè da compositori
all’origine di ritmi o melodie popolari
Adopera strumenti musicali costruiti con Adopera strumenti musicali molto
un “artigianato povero” e che raffinati che richiedono una tecnica
richiedono una tecnica meno completa esecutiva e strumentale molto avanzata
Ovviamente tutto questo però non deve significare che la musica popolare sia un
genere inferiore rispetto alla musica colta, infatti non si parla affatto di gerarchie che
spesso potrebbero sembrare poco gradevoli

Agli inizi del 1900, musicisti come Zoltàn kodàly & Bela Bartok hanno effettuato degli
studi sul repertorio musicale della loro terra (Ungheria), rimanendone fortemente
colpiti.
In ITALIA invece questi studi di Etnomusicologia si devono soprattutto a
DIEGO CARPITELLA e a ROBERTO LEYDI,
CHE PER PRIMI hanno studiato, in maniera sistematica tutto il repertorio popolare
della penisola italiana.
Possiamo quindi parlare della Musica Popolare italiana, distinguendola soprattutto
in 3 grandissime aree geografiche, infatti abbiamo:
- un’area Settentrionale,
- un’aria Centrale
- un’aria Meridionale
Non dimentichiamo affatto la SARDEGNA che ha una storia a Sé; una storia musicale
molto particolare e molto identificata e circoscritta al suo territorio.
ASPETTI DELLA MUSICA POPOLARE
ITALIANA
LA MELODIA:
Al Nord Al Sud
la melodia acquista delle fioriture; a
troviamo la prevalenza di un Canto
volte diventa quasi melismatica cioè più
Melodico abbastanza semplice che
decorativa, grazie all’influenza della
possiamo considerare sillabico.
musica orientale e araba, nelle regioni
appunto dell‘ ITALIA MERIDIONALE

L’ARMONIA:
Al Nord Al Sud
Una scrittura che, quando diventa Un canto polifonico con una scrittura
Polifonica, risulta essere molto che non va oltre le 2 VOCI; quindi
interessante e anche molto complessa l’armonia serve principalmente a
da un punto di vista armonico. sostenere il CANTO che rimane sempre
ESEMPIO: “I Canti Alpini” in 1° Piano

IL RITMO:
SI HANNO OVVIAMENTE Modelli Ritmici DIVERSI, A SECONDA DEL
Genere Musicale & della Forma Musicale
che si sta proponendo
GLI STRUMENTI:
Al Nord Al Sud
Il Mandolino [nelle zone meridionali]
Troviamo una grande diffusione STRUMENTI PARTICOLARI:
del Violino - Scacciapensieri In SICILIA
- Tamburello In CAMPANIA [Napoli]
- Zampogna (Nata negli ambienti pastorali)
Al Centro
- Organetto Nelle regioni centrali [soprattutto nelle regioni appenniniche]

IN SARDEGNA abbiamo invece le “Launeddas”, uno strumento molto


particolare che si suona anche utilizzando la tecnica della “respirazione circolare”.
Quindi Abbiamo, in questo caso uno strumento che richiede delle capacità tecniche ed
espressive non comuni.

Non dobbiamo ovviamente dimenticare “LA VOCE”, che ha un ruolo fondamentale


in tutto il repertorio della musica popolare.

I LUOGHI DELLA MUSICA POPOLARE


Per sua natura questa musica viene eseguita in spazi aperti che possono essere
strade, piazze, cortili, campi, ecc…, spesso in occasioni di Fiere, feste di
Matrimonio, di fidanzamento e anche in occasioni di lavoro nei campi durante
l’agricoltura, la mietitura ecc…

GLI INTERPRETI
Della
Musica Popolare
Oggi, noi troviamo degli specialisti che eseguono MUSICA POPOLARE;
In passato invece gli esecutori erano per la maggior parte artigiani, contadini che non
conosceva la musica, o semplicemente ne aveva delle conoscenze limitate, ma che
magari aveva un certo talento nell’esecuzione di uno strumento e anche un buon
orecchio con anche una bella voce.
Queste persone spesso si riunivano nella bottega di uno di loro mettendosi a suonare
assieme, venendo anche ingaggiati per suonare spesso nei matrimoni, o per suonare
anche serenate d’amore, senza ricevere chissà quale pagamento.

Una figura particolare è quella del CANTASTORIE; una figura che potremmo definire
un po' Semiprofessionale.
Il Cantastorie è un CANTANTE-NARRANTE che accompagnandosi con la chitarra, narra
delle vicende storiche o anche degli episodi riconducibili ad una certa area geografica;
quindi di interesse locale.

Nella MUSICA POPOLARE, che è un genere trasmesso al di fuori della scrittura, si


hanno o si avevano ovviamente diverse interpretazioni dello stesso brano, proprio
per le diverse capacità tecniche di ogni esecutore.

IL REPERTORIO POPOLARE
Anche in questo argomento possiamo fare dei “raggruppamenti”;
abbiamo innanzitutto I BALLI, aspetto molto importante poiché la DANZA è stata
sempre una presenza costante nelle feste,
INFATTI ABBIAMO:
Al Nord Al Centro Al Sud
La Monferrina che è la La Tarantella che è una
danza frenetica dalle finalità
danza più diffusa, chiamata Il Salterello che è una terapeutiche. Veniva infatti
appunto cosi proprio perché danza più movimentata danzata attorno ad una donna
viene dal Monferrato,
che era stata morsa da una
PIEMONTE
TARANTOLA

In SARDEGNA
Abbiamo invece il “BALLOTONDO”, un ballo nel quale i ballerini, disposti in
cerchio e stringendosi per mano, fanno dei movimenti molto rigidi e brevi tra di loro

L’ESSENZA della Musica Popolare consiste in un’ esperienza musicale spontanea


diretta di un popolo e anche la sua fisionomia musicale.

È chiaro che in un certo qual modo, la Musica Popolare si è alimentata con la


produzione di musica colta.

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