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ETNOMUSICOLOGIA 5

DIAFONIA ADRIATICA o DISCANTO ADRIATICO

- tradizioni polifoniche vocali che oggi vengono praticate in due aree:


• località in Abruzzo, Umbria e Marche —> qui il discanto adriatico viene spesso chiamato con il
nome dialettale locale “canto a vatoccu”, dove il “vatoccu” è il batacchio della campana,
perché si ritiene che l’e etto di questo tipo di canto somigli un po’ ai rintocchi delle campane;
• villaggi e paesi abitati dalla minoranza linguistica italiana in Istria (in territori che politicamente
fanno parte di Slovenia e Croazia) —> qui la diafonia adriatica viene praticata solo dalle
popolazioni di lingua italiana, non da croati e sloveni, e viene chiamata con vari nomi locali,
come “canto a péra” (cioè “a paio”, “a coppia”), canto “a la longa” (cioè “alla lunga”,
contenente suoni prolungati), o “basso”;

- molto diverso dalla polifonia tirrenica;


- L’impianto non è sempre nel modo maggiore —> a volte è modale;
- Questa polifonia è sempre un canto di 2 voci;
- Si chiama sia discanto che diafonia;
- Discanto —> deriva dalla polifonia medioevale per indicare 2 voci che fanno 2 melodie diverse
e non parallele;
- Qui abbiamo di solito il moto contrario o obliquo tra le 2 voci;
- Modale, a 2 voci, procede per moto contrario o obliquo;
- Può essere sia maschile che femminile;
- Di solito i testi sono distici di endecasillabi (2 endecasillabi ogni strofa);
- Spesso il primo verso è monodico mentre la seconda voce entra alla ne del primo verso;
- I versi vengono ripetuti 2 volte;

- Dal punto di vista musicale tutte queste caratteristiche sono uguali nelle forme abruzzesi,
Umbre, Istria ecc.;
- Anche se i dialetti cambiano;
- Come mai accade ciò?
- 2 ipotesi:
• Ci sono alcuni documenti romani che parlano di coloni che sono andati a colonizzare L’Istria;
• In realtà l’ipotesi più accreditata è che ci fosse un’area omogenea —> Si cantava in questo
modo in tutta la zona adriatica —> in epoca medioevale, pre romana;
- A testimonianza di ciò c’è il fatto che sono stati trovati dei canti in Romagna e nel basso veneto
(canti romanere o Canti alla Boara) —> uguali ai canti dell’Italia centrale (canto a Vatoccu) ma si
canta una sola voce;
- Il discanto medioevale si era ispirato a questa forma che già esisteva;
- La melodia però è uguale a quella della zona centrale del discanto adriatico;

- Grossa di erenza tra la polifonia dal lato adriatico e dal lato tirrenico;
- Lato adriatico —> 2 grosse di erenze:
- È sempre a 2 voci ed è sia maschile che femminile;
- Ci sono anche polifonie di 2 voci femminili (anche solo 2 cantanti);
- Si parla di diafonia/discanto adriatico;
- 2 modi diverse per dire che le 2 voci non sono parallele;
- Di solito le 2 voci non cantano la stessa melodia;
- Sia moto contrario che obliquo;
- Stile che comprende 2 località in apparenza lontane ma che magari prima erano in relazione;
- Da una parte abbiamo Abruzzo, marche e Umbria e dall’altra l’Istria italiana;
- Possono essere impiegate anche scale modali oltre a quelle maggiori e minori;
- È molto impiegato il modo frigio;
- Di solito i testi sono coppie di endecasillabi in rima tra di loro;
- Di solito il primo cantore canta il primo verso;
- Verso la ne del primo verso entra la seconda voce;
- In Istria ovviamente cantano così quelli di lingua Italiana;
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- I croati hanno altre tradizioni;
- Canto a Vatoccu —> parola abruzzese —> signi ca Battacchio (parte della campana che serve
a percuotere la campana);
- Questo è il nome che ha questa polifonia in Abruzzo;
- L’etnomusicologo ha poi esteso questo nome alle altre zone;
- Le voci rimbalzano come il battacchio;
- In Abruzzo e Umbria vengono utilizzati modi minore mentre nelle marche più modi maggiori;
- Particolarità del canto Vatoccu:
- Emissione quasi gridata;
- Molte note lunghe tenute;
- Modo minore con delle in essioni modali;
- Stile delle Marche —> stile un pò meno puro;
- È un pò in uenzato da forme settentrionali;

- nell’Istria a seconda della città in cui siamo cambia il nome;


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