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ETNOMUSICOLOGIA 1

- Cos’è? Come si a ronta?


- Si può a rontare secondo diverse modalità:
• Si può studiare per aree geogra che (area slava, Africa ecc.);
• Oppure parlare della storia dell’ Etnomusicologia, di come è nata e come si è evoluta;
• Per via induttiva, a rontando dettagliatamente dei casi di studio particolari usati come
campioni, e deducendo praticamente da essi cosa signi ca fare etnomusicologia;
• Facendo un paragone tra la musica occidentale e la tradizione orale —> come cambia il modo
di trattare la musica quando si passa da musica scritta a musica orale;

- Etnomusicologia —> parlare di musica popolare;


- Popolare —> musica del popolo;
- Cos’è il popolo? Concetto che non è stabilito;
- L’Etnomusicologia tratta soprattutto la musica orale di paesi occidentali e qualsiasi musica di
tutti gli altri paesi;
- 2 approcci per lo studio: etic (etica) e emic;
- Etic —> studiosi che sono interessati alla musica che viene prodotta, ai suoni (armonia,
melodie, ritmi ecc,) —> tendenza analitica;
- Emic —> studia le persone mentre fanno musica, che idea di musica hanno —> tendenza
antropologica;
- 2 oggetti di studio diverse;

ALTEZZA/LA MELODIA
- distinzione tra 2 tipi di sistemi di altezze;
- In Etnomusicologia si fa la distinzione tra modulo e scala;
- Modulo: insieme delle altezze che trovo in un brano che ho documentato;
- I moduli che possono contenere anche 2 o 3 altezze;
- Bifonico, Trifonico, Tetrafonico, no ad a quelli pentafonici e oltre;
- Da 5 suoni in su si parla di scala;
- Alcuni moduli, i bifonici, sono più di usi rispetto ad altri;
- Il modulo bifonico più di uso è quello di terza minore (es. sol-mi);
- Metodo “kodari” —> metodo di pedagogia musicale per bambini molto piccoli;
- Di erenza tra modulo e scala:
• Modulo —> è un dato di fatto, sentendo una musica riconosco determinate altezze;
• Scala —> la scala è un materiale prede nito, c’è una sistemazione teorica, vi è una gerarchia
tra le note;
- Un modulo non presenta questa spiegazione teorica;
- Passando ai moduli trifonici, anche qui abbiamo uno più di uso —> quello la-sol-mi;
- Tranne in Sardegna —> qui il modulo più di uso è quello mi-re-do;
- moduli pentafonici —> cominciamo ad avere delle gerarchie;
- Si comincia a parlare di scala ;
- Pentatonica o pentafonica —> sinonimi —> scale composte da 5 suoni;
- Di 2 tipi:
• Scala pentatonica anemitoniche —> senza semitoni —> Es. scala di do —> do-re-mi-sol-la -
—> scale senza semitoni;
- Questa si chiama scala pentatonica anemitonica prima;
- Se parto dal re invece abbiamo la scala pentatonica seconda;
- Se parto dal mi avremmo la pentatonica terza e così via;
- Ovviamente si può partire da qualsiasi suono (es.do#);
- Esistono anche pentatoniche che hanno semitoni;
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Pro lo melodico
- È il contorno di una melodia;
- Ogni melodia ha un suono iniziale, un suono nale, un suono più acuto e uno più grave;
- Queste 4 cose ci sono sempre;
- ogni melodia in fondo segue necessariamente dei pro li melodici precisi;
- Si possono fare delle analisi attraverso i pro li melodici;
- Di solito certi pro li melodici hanno uno scopo comune;
- Es. melodie con pro li discendente —> usatissime —> nate da una esigenza sica di respiro
quando si canta;

Tipologie melodiche:
• Melodie a picco (ovvero a pro lo discendente) —> sono le più comuni in tutto il mondo,
probabilmente per una questione siologia dell’apparato fonatorio umano. Possibile derivazione
di certe melodie strumentali a pro lo discendente da melodie vocali (es. “Le fanciulle di
Kivledal”).
• Melodie ad intonazione relativa variabile —> con continui passaggi da parlato a cantato e
viceversa;
• Melodie a pro lo ondulato —> spesso legate a situazioni in cui l’oscillazione si traduce anche
in gesti: duru duru in Sardegna, canti rituali cosiddetti “in altalena” nei Paesi baltici —> sono
spesso collegate a situazioni in cui qualcosa sta veramente ondulando (es. canto per bambini)
—> il pro lo si mantiene sulla stessa altezza;
• Melodie a gradi variabili;

- Problema degli universali —> non tutti i popoli del mondo intendo elementi musicali in modo
diverso (es. rapporto tra tonica e dominante, o consonanze e dissonanza;
- Universali —> caratteristiche della musica uguali in tutto il mondo;
- Pentatonica —> FALSO UNIVERSALE, non è uguale per tutti i popoli;
- Veri universali —> sono solo 2;
- Una è l’esistenza della melodia a pro lo melodico discendente, succede in tutto il mondo
perché tutti gli esseri viventi hanno esigenze respiratorie uguali —> polmoni sono uguali;
- L’altro è un’associazione tra acuto alto e chiaro contrapposto al concetto grave, basso e scuro;
- Quando cantiamo una nota acuto la sentiamo risuonare in testa mentre una nota grave risuona
nel petto —> inoltre associamo le note alte al cielo e quindi alla luce e le note gravi al basso,
alla terra che è scura;

- non esiste una musica più normale di altre;


- Ciò è dato dalle tradizioni e dalle culture di certe popolazioni;

- le musiche di tradizione orale sono concepite tutte come mezzi che hanno uno scopo —>
accompagnano delle attività, hanno uno scopo;
- Musiche legate a momenti della vita;
- Musica e vita si collegano;
- La musica è tutt’una con la vita;
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Concetto di nota
- l’altezza viene identi cata spesso con il concetto di nota;
- Cos’è?
- In occidente si intende una nota che ha una determinata durata e posizione e che non muta;
- Per quanto riguarda le altezze siamo molto precisi (in Occidente);
- Questo modo di scrivere musica ovviamente per quella di tradizione orale non esiste;
- Non esiste il concetto di nota;
- Per lei la musica è un usso di suoni;
- I parametri del suono (altezza, timbro, ecc.) non sono separabili;
- Concetto di usso sonoro che non è una nota precisa ma può essere un suono che cambia
continuamente;
- Tutti gli aspetti del suono sono vissuti insieme, non sono separabili;
- Il suono è continuamente variabile;
- L’idea è quella di un usso di suoni che continuano a cambiare;
- Fa parte dello stile originale di tradizione orale;
- A volte possiamo trascrivere con le note ma è un’approssimazione;
- I suoni sono continuamente variabili —> normale variazione della voce a seconda della
tradizione;

- problema dei musicologi? Trascrivere un suono;


- Tutti i suoni sono importanti alla stessa maniera;
- Nella musica occidentale si distinguono le note principali dai vari abbellimenti;
- Trascrivere è già analizzare;
- In etonomusicologia le trascrizioni non sono fatte per l’esecuzione bensì per analizzarle il brano;
- L’idea della nota ssa l’abbiamo solo noi che siamo abituati alla musica scritta ma ciò non è
una caratteristica insita;
- Nel repertorio di tradizione orale abbiamo il concetto di usso sonoro che è continuamente
variabile;

- Altro tipo di analisi delle altezze;


- rapporto tra note sillabe
- Se ci sono più suoni che sillabe il canto è melismatico;
- Se ci sono più sillabe vuole che dire ribattiamo più volte su un’unica nota;
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