Sei sulla pagina 1di 4

ETNOMUSICOLOGIA 4

POLIFONIA TIRRENICA

- Si sviluppa in molte zone dell’Italia —> Zone diverse;


- Liguria, Toscana, Corsica, Sardegna, Campania (e, in parte, Sicilia occidentale);
- La polifonia tirrenica è un’insieme di molte tradizioni, molto diverse tra di loro di use in varie
zone che si a acciano sul Mar Tirreno;
- È un gruppo di forme che però hanno in comune alcune cose;
- Caratteristiche comuni:
Presenza di sole voci maschili;

Presenza frequente di accordi paralleli;

Elevato numero di voci —> sono sempre come minimo 3 no ad un massimo di 6/7 voci;

Le voci hanno speso dei ruoli di erenziati —> devono anche cantare timbri e ritmi di erenti;

Presenza di bassi profondi e spesso anche di parti cantate in falsetto;

Presenza di voci che pronunciano sillabe senza senso compiuto, onomatopeiche, con valore

ritmico e timbrico —> servono a dare importanza al ritmo e al timbro, oppure a richiamare
degli strumenti;
• Grande attenzione al timbro;
• Presenza di suoni di combinazione —> armonici comuni tra le voci che vengono rinforzati no
al punto di poter udire una sorta di “voce aggiuntiva” sovracuta, come se ci fosse un ulteriore
persona che canta;
- Non tutte le forme di polifonia tirrenica hanno in comune questi aspetti ma molti si;

Principali forme della polifonia tirrenica:

SARDEGNA

Canto a Tenore
- Soprattutto in provincia di Nuoro;
- Canto a Tenore —> forma di polifonia tirrenica;
- Tenore —> da non intendere come una voce, una persona solo, ma si intende un gruppo;
- Canto a tenore —> canto a 4 voci maschili;
- Le 4 voci sono: Boghe (“voce”), Mesa Boghe (“mezza voce”), Contra (“contralto”) e Bassu
(“basso”);
- Si esegue in diversi contesti e con repertori molto vari—> per ballare danze tradizionali, per
protestare, di tipo lirico (dedicata a qualcosa);
- I testi spesso sono tramandati per generazioni e mandati a memoria —> sempre in lingua
sarda;
- Il contesto principale di questo canto è il bar, l’osteria oppure nel contesto di feste e sagre di
paese —> momento collettivo;
- Il canto a tenore è sempre in lingua sarda e i testi sono tramandati da generazioni a memoria;
- Possiamo ritrovare testi composti da poeti degli inizi dell’800;
- I testi, a volte anche lunghi, venivano imparati anche a memoria;
- Suddivisione voci:
• Boghe —> canta il testo (è l’unica);
• Mesa Boghe —> canta delle sillabe per tenere il ritmo —> interventi rapiti di funzione timbrica
e ritmica;
• Bassu —> canta anch’esso delle sillabe senza senso compiuto ma di tipo percussivo —> di
solito ha un timbro tagliente —> di solito esegue la fondamentale dell’accordo;
• Contra —> canta una quinta sopra il basso;

- Questo tipo di canto prevede sempre un procedimento a parallelismi accordali;


- La timbrica è uno dei punti principali su cui si basa il canto a tenore;
- È uno degli aspetti più importanti —> più delle note;
ff
ff
fi
ff
ff
fi
Canto a Concordu
- Forma tradizionale di polifonia tirrenica sarda;
- Di usa un pò in tutta l’isola —> soprattutto a sud;
- Questo tipo di canto può avere vari nomi locali a seconda di dove si esegue;
- A Concordu —> “mettersi d’accordo”;
- Può essere in sardo o in latino ed ha spesso carattere religioso;
- È sempre un canto che può andare da 3 a 5 voci;
- È basato sul parallelismo accordale;
- Caso particolare è quello di Castelsardo;
- Castelsardo —> particolare tipo di canto a Concordu;
- In occasione della “Settimana Santa" si esegue questo canto;
- Caratteristiche di questo canto:
- curando con grande precisione il timbro e l’intonazione, i quattro cantori riescono a far
sovrapporre i propri armonici producendo un suono di combinazione, detto “quintina”, che dà
l’impressione di udire un quinto cantore che stia eseguendo una nota in falsetto, ben udibile;
- in questo caso, non esiste alcun “quinto cantore” e si tratta di un suono di combinazione;

Tàsgia
- 2 zone principali:
• Aggius —> a 5 voci;
• Tempio Pausania —> a 4 vci con la quinta voce “virtuale” —> suono di combinazione;
- Può avere argomento sia sacro che profano;

CORSICA
- Ci sono varie forme di polifonia in Corsica;
- Una delle più caratteristiche è la Paghjella;
- Canto a 3 voci;
- Armonicamente presenta molti ritardi;
- Molte linee melodiche sono a pro lo discendente;
- Mentre i versi molto spesso sono distici;
- Rigido sistema di ordine di entrata, di ritmo e di rime;

LIGURIA
- a Genova in particolare vi è una forma di canto particolare;
- Trallallero;
- È una delle forme più complesse di polifonia tirrenica;
- Si è sviluppata a ne ‘800 nelle osterie e nei luoghi di ritrovo dove andavano i lavoratori del
porto;
- Si è sviluppato soprattutto nei quartieri periferici;
- Si tratta di una forma molto complessa;
- È molto in uenzata dall’armonia colta —> non presenta parallelismo accordale, ma è invece
basata su un impianto tonale moderno, con armonie che possono anche includere accordi di
settima e di gradi diversi dal I e del V;
- È una polifonia che presenta minimo 5 voci —> Primmu (canta la melodia), Segundu (canta in
falsetto, imita una voce femminile), Cuntrubassu, voce di chitarra (mette la mano davanti la
bocca ed emette dei suoni simili alla chitarra), Bassi (possono anche essere raddoppiati);
- Le voci sono tutte maschili;
- Prende alcune caratteristiche della polifonia tirrenica;
- L’armonia non presenta parallelismo accordale ma è più in uenzata dalla musica colta (triadi
maggiori in vari rivolti, l’alternativa tra tonica e dominante e le settime di dominate);
- Può arrivare no a 12 voci;
- Un gruppo si chiama “squadra”;
- Le strofe di solito sono composte da 4 versi e di solito alla ne di esse vengono riprese delle
parti di quest’ultimi però cantate con nuovo materiale melodico;
ff
fl
fi
fi
fi
fl
fi
- Ci possono anche essere dei riadattamenti che non erano nati come Trallallero;
- Riadattamenti in stile Trallallero —> trattandosi di uno stile esecutivo, talvolta anche melodie di
diversa provenienza possono essere eseguite a Trallallero;
- Intento —> spesso è comico;
- Essendo un canto di lavoratori al porto il risultato è comico;
- Questo tipo di canto è ancora attualmente praticato;
- Si pratica in 2 modi:
- Gruppi organizzati che si trovano da decenni in bar o osterie —> si chiamano Squadre (dalla
sua origine, in ambito portuale);
- Gruppi occasionali;
- Cosa si canta?
- 3 tipi di repertorio:
- Canti tradizionali di cui non si conosce neanche l’autore;
- Canti famosi genovesi —> si rivede l’armonia e si riadatta in stile Trallallero;
- Repertorio improvvisato —> si decide una melodia e di solito si possono improvvisare testi;

Basso Bordone
- Ci troviamo a Ceriana in provincia di Imperia, Liguria;
- È considerato una sorta di forma di transizione tra tre tradizioni:
• il canto su bordone —> presenta un bordone sulla dominante;
• la polifonia padano-alpina —> è in modo maggiore con seste o terze parallele;
• la polifonia tirrenica —> è per voci maschili, la timbrica e la presenza del suono di
combinazione detto “cantino”;

EMILIA

Trallallero Piacentino
- forma polifonica ancora molto praticata;
- Si trova nell’ Appennino di area piacentina;
- Pratico anche a sud della Lombardia —> con ne tra Genova e Piacenza;
- Zona detta “Appennino delle 4 province" —> Genova, Piacenza, Alessandria e Pavia);
- Culturalmente ha una cultura molto unitaria;
- Il Trallallero piacentino è una forma di transizione tra due aree —> Padano-Alpina e Trallallero
genovese;
- Ruolo tra le voci simile ma sempli cato;
- A questi canti possono partecipare anche donne;
- Le voci possono fare timbri e ritmi diversi —> come nel Trallallero genovese;

TOSCANA

Bei
- Si trova in Toscana;
- canto maschile nato nell’ambiente dei lavoratori di miniera del Monte Amiata;
- Non si basa su parallelismo accordale;
- Bei —> basato su un impianto tonale moderno;
- Canto esclusivamente maschile;
- Le voci hanno ruoli di erenti tra loro —> ci sono voci in falsetto e voci profonde di basso;
- è caratteristica la presenza di voci che eseguono continuamente un ostinato ritmico ripetitivo, a
volte alternando registro di petto e di falsetto;
- Canti di carattere satirico oppure di protesta;
- Diversi caratteri in comune con il Trallallero piacentino;
ff
fi
fi
CAMPANIA

Miserere di Sessa Aurunca


- Ci troviamo in Campania;
- viene eseguito con un enorme attenzione al timbro;
- Le voci devono formare un suono di combinazione;
- Attaccano e smettono nello stesso intento;
- Non è importante che la gente capisca le parole;
- Il timbro è più importante;
- Si canta di solito nelle processioni;
- Timbrica particolare molto ricercata;
- Sono molto rigido su questo aspetto;
- Diversi parallelismi con la forma sarda;
- il testo latino non viene pronunciato con chiarezza e nettezza, ma anzi viene volutamente
distorto, perché si ritiene più importante ottenere il giusto timbro di insieme, piuttosto che
rendere comprensibili le parole;

ISTRIA

Bitinada
- Caso particolare che potremmo de nire di “polifonia tirrenica”, in senso lato;
- Stile di canto che si pratica nella comunità di lingua italiana di Rovigno, in Istria, in pieno mare
Adriatico;
- si sente assai chiaramente che questo stile di canto assomiglia moltissimo al Trallallero
genovese: è infatti quasi uguale nello stile, pur avendo un repertorio di testi e melodie di erenti
e, ovviamente, un dialetto diverso;
- La di erenza stilistica principale sta nel fatto che nella Bitinada si può anche schiare, oltre che
cantare;
- Somiglianza tra la Bitinada di Rovigno ed il Trallallero genovese può essere spiegata in due
modi:
• Etnomusicologi di scuola funzionalista —> sostengono che società organizzate in modo simile
(Genova e Rovigno sono entrambe città di mare, con gruppi di lavoratori prevalentemente
uomini ed aspetti simili dal punto di vista culturale, sociologico e produttivo) tendono a
produrre forme d’arte simili;
• Etnomusicologi di scuola di usionista —> ricorrono ad un’altra spiegazione: all’epoca delle
lotte tra le Repubbliche Marinare, infatti, Genova era in guerra con Venezia, ed è storicamente
certo e provato che i Genovesi occuparono e governarono proprio il paese di Rovigno, in
Istria, abbastanza a lungo da potervi esportare parte delle proprie tradizioni: dobbiamo però
ricordare che, a quell’epoca, non esisteva il Trallallero genovese moderno che si può ascoltare
ora, che è di origine recente, ma, al massimo, una qualche forma polifonica più antica che
poteva forse avere già alcune delle sue caratteristiche, ma non tutte e non identiche a quelle
attuali;
- È anche possibile che i due meccanismi abbiano operato insieme;
ff
ff
fi
fi
ff

Potrebbero piacerti anche