Sei sulla pagina 1di 22

TRE PICCOLI CONSIGLI

PRIMA DI INIZIARE
Per imparare a suonare non conta quante cose sai ma quanto tu riesca ad usarle.
Da sempre le mie lezioni vertono su due obiettivi:

1) La consapevolezza armonico/ritmica di quello che si sta suonando riuscendo a

creare delle proprie linee di groove o di solo;

2) Riuscire a suonare un brano in tanti modi diversi, dalla velocità, allo stile, alla tonalità.

Un terzo aspetto, altrettanto fondamentale, è quello di saper combinare le note


diversi candole come lunghezza e come durata: NON PENSARE SOLO ALLE NOTE!
Sono solo metà della musica!
Accenti, glissati, note corte, lunghe, bicordi, dinamiche e suono tutti ingredienti
indispensabili per fare bella musica.
fi

BENE!
ADESSO ANDIAMO AL SODO!

1. L’ARMONIA

Devi saper sviluppare i collegamenti tra gli accordi usando le note “più forti” e
presenti della scala: le triadi (maggiori, minori, aumentate, diminuite.)
È uno studio che inizia collegando le triadi no alle pentatoniche e alle altre scale.
Questa tecnica di studio oltre a potenziare il lato armonico sviluppa un grande
senso melodico.
Se analizzi i riff o le melodie chi ti piacciono troverai una presenza “imbarazzante”
di triadi!

Di seguito un piccolo studio come esempio di combinazioni di triadi su tre


accordi maggiori.
Questo uso delle triadi è presente ovunque; quindi è uno studio adatto e
indispensabile per qualunque genere ti troverai a suonare.

fi

2. LO STUDIO DEI BRANI

Appena avrai imparato ad usare le note importanti dovrai iniziare subito


uno studio parallelo all’armonia e al ritmo che è quello del suonare
brani in tutti gli stili.
Prima in maniera semplice e poi aumentando la dif coltà di esecuzione.
Imparando anche molti brani evergreen che servono per capire da dove
viene la musica moderna.
È imprescindibile non avere una minima conoscenza dei vari stili
principali.
La musica è contaminazione e un brano può contenere 3 o 4 stili diversi
dentro la propria stesura.

fi

3. LO STUDIO DELLE
STRUTTURE
Tutti i grandi bassisti del mondo (Patitucci, Caron, Flea, Wooten
etc...) conoscono le strutture principali: Blues maggiore, Blues
minore, Turn around (rhytm change), Modale.
Un’arte importante è saper collegare gli accordi e non c’è
studio migliore del walking bass.
Suonare un blues è dif cile perché ne esistono decine e decine
di tipi diversi, con accordi e ritmi diversi, quindi devi imparare
prima di tutto le strutture principali.
fi

4. IL WALKING BASS
Uno studio divertente è quello del walking bass cantato:
non cadere sempre sulla tonica ma sui rivolti dell’accordo.
Linee di basso ef caci ritmicamente ma con una personalità
melodica che fa la differenza!
A prescindere dal tuo genere musicale!
È importante, per essere vari e poliedrici, conoscere molte
armonizzazioni del blues maggiore e minore: da Louis
Armstrong a Jimi Hendrix a S.R.Vaughan a C. Parker ecc.
fi

5. LE FUSIONI
Devi studiare i principali generi musicali (Blues, Pop,
Rock, Jazz, Latin) e le fusioni da essi derivati:
Latin Jazz- Funky jazz ecc.

6. LA LETTURA
Devi studiare le partiture originali di lavori fatti in
studio. In ogni stile, dalla big band alla musica pop.

Di seguito un estratto dal brano “Buonanotte


amore” di Fabio Concato

7. IL COLLEGAMENTO
DEGLI ACCORDI
Collegare gli accordi è come parlare: quando si parla si pensa a dove
si vuole arrivare con il discorso! Allo stesso modo mentre si suona
una linea di walking bass (tracciato) si pensa all’ accordo successivo.
Questo meccanismo è complesso da “mettere in moto” ma offre la
possibilità di variare, variare e variare le proprie linee a seconda delle
caratteristiche del brano che si sta suonando.
Il walking bass è fondamentale perché traccia dei percorsi armonici e
melodici che in seguito, elaborati ritmicamente, danno vita alle “frasi”
di un assolo.

Come puoi osservare nel seguente schema, le possibilità diventano in nite! Puoi tracciare tantissimi tipi di
linee con caratteristiche sonore e melodiche diverse:
1)  Suonare come prima nota la TONICA dell’ accordo per andare sulla TONICA di quello seguente.
2)  Suonare come prima nota la TONICA per arrivare sulla TERZA o la QUINTA dell’ accordo seguente
(walking bass “cantato”).
3)  Suonare come prima nota la TERZA, la QUINTA o la SETTIMA per “colpire” l’accordo seguente sulla TERZA
o la QUINTA o la SETTIMA.
4) Partire da una delle 4 voci (tonica, terza, quinta, settima) ed arrivare su una delle quattro voci dell’accordo
seguente con cambi di ottava (nello schema #3 i punti di partenza sono raddoppiati grazie all’ottava alta).
Come puoi immaginare le possibilità sono praticamente INFINITE. Osserva lo schema #3 (che parte dalla
tonica) e prova a partire dai diversi gradi del F7. Impiegherai due vite!

NOTA BENE! Naturalmente è sottinteso che un bassista deve svolgere il proprio ruolo di accompagnatore e
di “portatore sano di TONICA” altrimenti si corre il rischio di diventare poco chiari e di non aiutare chi sta
suonando con te. Gli ingredienti sono tanti ma il risultato dipende esclusivamente dal tuo buon gusto e dalla
tua cultura d’ascolto.

fi

Potrebbero piacerti anche