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IL NUORESE (Sardegna, Nuoro)

- linguisti romanzi riconoscono IL SARDO con tutte le sue variet dialettali come una lingua
autonoma (accanto ad altre lingue romanze e neolatine)
- Nuoro, parte della zona centrale della Sardegna; viene parlata la variet dialettale della lingua
sarda ''dialetto centrale'', la pi arcaica e pi fedele al latino
Max L.Wagner, il maggior studioso della linguistica sarda; iniziativa di chiamare il ''dialetto
centrale'' quello della zona Nuorese, e ''dialetto nuorese'' quello della localit di Nuoro

LA SUDDIVISIONE DEI DIALETTI D'ITALIA

- Dante, classificazione di alcuni dialetti nell'opera De vulgari eloquentia


- appena nella seconda met del Novecento si ha una classificazione rigorosa dei dialetti, Graziadio
Isaia Ascoli fonda la rivista Archivio glottologico italiano (argomenti riguardanti quasi tutte le
discipline tradizionali della linguistica, con particolare attenzione agli aspetti sincronici e diacronici
della lingua italiana e dei suoi dialetti)
- IL CRITERIO GENEALOGICO; la classificazione dei dialetti (Ascoli) che prende in
considerazione il distacco dei diversi dialetti dal latino (maggiore/minore), il dialetto che mostrava
la maggiore fedelt al latino era il toscano, che diventava punto di riferimento per ordinare altri
dialetti - dialetti provenzali e franco-provenzali,
dialetti ladini centrali e ladini orientali o friulani
- dialetti gallo-italici distinti in ligure, piemontese,
lombardo ed emiliano e dialetti sardi
- veneziano, corso, dialetti dellUmbria, delle Marche e
della provincia romana, dialetti di Sicilia e delle provincie napolitane
- il toscano

- Clemente Merlo; 3 grandi aree dialettali - settentrionale, dialetti a sostrato celtico


- centrale, sostrato etrusco
- centromeridionale, a sostrato italico (criterio storico)
- Giovanbattista Pellegrini (1975); classificazione moderna, 5 sistemi dell'italo romanzo, termine
''italo-romanzo'' come un insieme delle svariate parlate della Penisola e delle Isole che hanno scelto
l'italiano come ''lingua guida'', ovvero, apparte alla data parlata, adoperano anche l'italiano
- dialetti settentrionali
- friulano o ladino-friulano
- toscano o centrale
- centro-meridionale
- sardo
- nella classificazione di Pellegrini i dialetti corsi e ladini vengono esclusi perch la loro lingua tetto
il tedesco, include i dialetti friulani e i dialetti sardi (le classificazioni pi recenti tendono ad
escluderli perch non appartenenti allo strato italo romanzo)

DIALETTI SETTENTRIONALI (Alto italiani)


Delimitato a sud dalla linea tradizionalmente denominata La Spezia - Rimini (altri preferiscono
quella che congiunge Massa Carrara e Senigallia), questo insieme di parlate suddivisibile in due
sottogruppi: i dialetti galloitalici (piemontesi, lombardi, liguri, emiliano-romagnolo, Marche
settentrionali) e i dialetti veneti (tra il lago di Garda e l'Adige a ovest e i fiumi Piave e Livenza a
est, diverse variet venete diffuse nel Friuli Venezia Giulia e, fuori dall'attuale territorio italiano,
dall'istroveneto (il veneto dell'Istria) il veneziano, veronese, triestino, trentino, centro-settentrionale
- La spezia- Rimini
la lenizione delle consonanti oclusive, sorde, intervocaliche la consonante diventa pi
morbida, in 3 modi
1) sonorizzazione (pi presente)
- fratellu(m) - la t diventa d fratellu-fradel
- maritu(m)
- ficu(m) - la c diventa g figu, figo
spirantizzazione (la consonante diventa spirante)
- capillu cavei cappello (la caduta della consonante, dileguo, riduzione a grado zero) fratellu-frel
2) riduzione delle consonanti intense (doppie)- degeminazione (scempiamento)
- flamma fiama
-gallina galina
3) caduta delle vocali finali atone
- cane can
- fratello fradel
- neve nef
- cambiamenti comuni di tutti i dialetti settentrionali
1) lassibilazione- consonante velare oclusiva diventa sibilante davanti alle vocali anteriori (k-s/i,e)
- cera sira
- cinere sener
2) palatalizzazione intensa dei nessi consonantici CL e GL
- clave ciav, ciaf
- glanda gianda, ghianda
- cambiamenti nei dialetti gallo-italici
1) vocali turbate (pronuncia particolare di u e o)
lna, cr, fk
2) pronuncia particolare del gruppo latino CT
- lacta lait
-nocte noit
3) caduta delle doppie, n e r
Dialetti friulani
- fanno parte dei dialetti ladini (alcune class.), il friulano sarebbe il ladino orientale (storic.)
- Fr. Ven-Giulia, Veneto
-1995 la legge sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche, guardando le caratteristiche
conservative si notano pure elementi del latino classico
1) la conservazione della s finale (form.di alcune forme verbali)
- cane cjan, cjans
- bambina fruta, fruts
- tu amis
2) conservazione dei gruppi consonantici latini CL, GL, BL, FL, PL
- chiave claf
- chiamare clam, clamare
- ghiaia glarea, gleria
- bianco blancu, blanc
-fiamma flama
3) la differenza quantitativa delle vocali toniche (lunghe e brevi) in alcuni casi distinzione
- Fril
- ps (pace) ps (passo)
4) le innovazioni
- palatalizzazione dei gruppi CA e GA in posizione iniziale casa cjase, ciase
gallina gjaline
DIALETTI TOSCANI
L'area dialettale toscana o toscanizzante si estende anche al di l dei confini amministrativi della
regione; l'Umbria perugina, al tipo toscano sono storicamente ricollegabili i dialetti crsi centro-
settentrionali, che oggi si ritrovano in un contesto istituzionale che prevede come lingua tetto il
francese. La variet toscana include il fiorentino, il senese, la variet occidentale (pisano, lucano e
pistoiese).
Caratteristiche
- il vocalismo tonico con sette vocali, il sistema eptavocalico dalle lunghe e brevi si sviluppano
chiuse ed aperte
flu filo
pru pro
tla tela
frru ferro (sillaba chiusa)
ecc. pde piede (sillaba aperta- dittongo, e ed o brevi (particolare per il fiorentino)
cru caro
csa casa
cto otto (sillaba chiusa)
bnu buono (dittongamento, non presente in altri sistemi dialettali)
Il fiorentino
1) la gorgia toscana pronuncia particolare di alcune consonantil, aspirazione delle consonanti
oclusive sorde p,t,k in posizione intervocalica (allinterno di una parola o in fonosintassi)
k h, t- f, p f
2) lanafonesi- innalzamento del suono, presenza di i ed u toniche invece di e ed o( e si chiudono
rispettivamente in e )

- le vocali latine e sono realizzate come vocale alta davanti alla laterale [] e alla nasale palatale
[], da lj e nj: consliu > consiglio, cornlia > Corniglia; matrnia > matrigna, tnea > tigna

- i continuatori di e che, invece di produrre le vocali medio-alte anteriori e posteriori, si


innalzano in [i] e [u] se seguite dalla nasale velare, come in vnco > vinco e lngua > lingua per la
serie anteriore, in incu > giunco e fngu > fungo per la serie posteriore

DIALETTI CENTRO-MERIDIONALI
3 aree - mediana
- meridionale
- meridionale estrema
AREA MEDIANA
Zona tra le Marche, Umbria e Lazio in cui si trovano 4 sottotipi (marchigiano centrale, umbro sud-
orientale, laziale centro-settentrionale, cicolano-reatino-aquilano)
AREA MERIDIONALE
Comprende i dialetti marchigiani, le variet abruzzesi diverse dal tipo aquilano, quelle molisane e i
dialetti pugliesi centro-settentrionali, i dialetti del Lazio meridionali e della Campania, a includere i
dialetti lucani e calabresi settentrionali
AREA MERIDIONALE ESTREMA
Comprende le parlate della Puglia meridionale e del Salento (provincia di Lecce), divise dagli altri
dialetti pugliesi da una linea immaginaria che va da Taranto a Ostuni, include la Calabria centro-
meridionale e la Sicilia
Le caratteristiche che distinguono le tre aree
1) trattamento della vocale finale
Area mediana distinzione tra u e o delle parole di genere maschile sg. ovum- ovu, octo- otto
conservazione delle vocali latine delle desinenze maschili
Area meridionale a) vocale indistinta (evanescente) ed , si sentono, ma con un suono mal
istinto b) assimilazione dei gruppi consonantici nd- nb, mb- mm (rafforzati)
quando-quanno, palumba- palomma, gamba- gamma, piombo-chiumme (plumbu)
Area meridionale estrema ci sono soltanto 3 vocali finali a, i, u (non ci sono e ed o finali)
sole soli
voce vuci
sposo spusu
2) sonorizzazione delle consonanti sorde post-nasali
Area meridionale nt-nd monte- monde quanto- quando
nc-ng bianco- biango ancora- angora
mp-mb campo- cambo
3) lammutimento- vocale indistinta (e, a) miereche- medico (medicu) dittongo
4) betacismo- il doppio trattamento di /v-/ e /b-/, che hanno sviluppi comuni ma diversi a seconda
del contesto fonico- la bocca a vukk
la vacca a vakk
quando la parola precedente finisce in una consonante la pronuncia b
raddoppiamento fonosintattico tre vacche tre bbakk
5) metafonesi/metafonia- modificazione della vocale tonica (pi chiusa o dittongo) di una parola
dovuta alla presenza di una u o i in posizione finale nero niri (tu) parli pierl
valore distintivo(informazione del genere e del numero) mese misei (sg-pl)
nero nur nera nere
6) palatalizzazione dei nessi consonantici con l
CL-kj clave kjav
PL-kj plumbu kjumm
BL-j blancu jank
FL- flamma sciamma flume sciumme
La postposizione dellaggettivo possessivo, dopo il sostantivo
lu cumpagnu miu la casa m
Il possessivo diventa unenclitica
mio padre patrm
mia sorella sorm
mio fratello fratimma tuo fratello fratitta
Area meridionale estrema
- il sistema pentavocalico
flu filu
nve nivi
tela tila
sle suli
- la retroflessione- le consonanti retroflesse sono quelle pronunciate toccando il palato con la punta
della lingua volta allindietro
l d d t,r tr
bello beddu cavaddu
padre patri quattru
La morfosintassi- area settentrionale, verbi modale (volere, dovere)+ infinito- area meridionale
voglio che mangio vogghiu mu mangiu voglio che vado oiju cu bbau
Passato remoto- uso esclusivo per il passato, p.prossimo non esiste
sono venuto per lavorare vinni pi mmu fatigu

LADINO
- variet ladine (i linguisti di scuola tedesca preferiscono parlare di retoromanzo)
Viene articolato in tre gruppi di parlate; romancio (territorio svizzero), ladino dolomitico o ladino
propriamente detto in quello che oggi il Trentino-Alto Adige e nel Veneto, e friulano nell'odierno
Friuli Venezia Giulia.

SARDO
Le parlate sarde sono suddivise in due macrovariet, il campidanese- logudorese nellarea centrale e
il sassarese- gallurese al nord, sono caratterizzate dalla grande conservativit rispetto alle condizioni
del latino (numerosi arcaismi lessicali)
- un sistema a s stante, una lingua romanza particolare
- il sardo vero e proprio si trova soltanto nellarea centrale e meridionale, larea settentrionale
influenzata dai dialetti corsi che ne hanno cambiato laspetto linguistico
Le caratteristiche
1) la conservazione della s finale e della t finale nelle forme verbali
tu canti cantas
lui canta cantat
- forme plurali muros feminas tempus domus
2) conservazione delle oclusive velari davanti alle vocali palatali- k,g davanti a e, i non cambiano
(non c la palatalizzazione)
cento chentu
cinque chimbe
cielo chelu
gelare ghelare
genere gheneru
3) conservazione parziale dei gruppi consonantici con l- il rotacismo l- r pl- pr
pi prus
fiamma framma
chiave crae
pieno prenu
4) il sardo ha il sistema vocalico pentavocalico, neutralizzazione della lunghezza vocalica
flu filu
nve nive
vlu belu
dce deghe sonorizzazione
voce boghe betacismo e la sonorizzazione
- nei dialetti sardi presente la lenizione 2 modi
a) loclusiva sorda intervocalica diventa sonora
dce deghe
apem abe
b) le consonanti sonore cadono
labore laore
5) retroflessione- l
quelllo cuddu
6) lassimilazione del nesso consonante gh
lignam linna
magnum mannu
7) labiazione delle consonanti labiovelari- labiali
lingua limba
acqua abba
eqva ebba (italiano standard- cavallo)
- la conservativit del lessico
mattina de mane
ebba, domu(s), mannu, cras, scire (ischire)
- articolo dimostrativo
originariamente, il latino classico non ha gli articoli, ma con il tempo si sono difusi gli articoli
dimostrativi davanti al nome ille, illa, illud- ipsos, ipsas, ipsum, ipsam (issos, issas)

LE MINORANZE LIGUISTICHE
AREE DELLE MINORANZE LINGUISTICHE
- il francese- Valle dAosta- coufficiale accanto allitaliano (bilinguismo)
il franco provenzale- Piemonte, Vale dAosta (variet occitana)
- loccitano/ il provenzale- Piemonte
- il ladino- T.Alto Adige e Veneto (ladino dolomitico)
- lo sloveno/friulano- Friuli Venezia-Giulia
- il tedesco e le variet germanofone- Trentino Alto Adige, Trentino, Sudtirol- oltre al tedesco si usa
il dialetto tedesco/austriaco, minoranza allemanica, cimbra, mochena
- il croato- Molise- lingua in estinzione, presente anche in Puglia, prima si usava il termine slavo-
molisano, la pronuncia di Campobasso- Montemitro Mundimitar, Acquaviva Collecroce iva
voda (Kru), San Felice del Molise Fili
I croati molisana arrivarono in Italia dopo che furono sfuggiti nel 400 dai turchi attraverso il fiume
Narenta, oggi ci sono vari progetti per la conservazione del croato molisano- la rivista Ria iva,
dizionario di Acquaviva, il croato molisano na nao, nelle scuole c la possibilit di imparare il
croato standard
- lalbanese- Sicilia, Calabria, Puglia- invasione turca
- il sardo
- il catalano- Alghero
- il tabarchino ed il gallo-italico- diverse localit dellItalia meridionale, Sicilia, due isole vicino alla
Sardegna- gli abitanti si sono trasferiti dalla Liguria, passando per lisola tunisina Fabarca
- altre- zingari e giudeo-italiani
Legge n.482
albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate, quelle parlanti il francese, franco-
provenzali, il friulano, il ladino, loccitano ed il sardo
KOIN- comune- koin dialettali
- nelle citt si parla raramento un dialetto puro, ma non si parla neanche litaliano standard- nella
comunicazione quotidiana si usa un tipo di italiano che abbastanza vicino allo standard, ma con
molti elementi dialettali- continuum italiano-dialetto
CONTINUUM ITALIANO-DIALETTO
italiano comune (standard)
italiano regionale
dialetto di koin (italianizzante)
parlata locale (rustica)
Italiano regionale- le variet diatopiche dellitaliano
reg. settentrionale
reg. centrale
reg. romano
reg. sardo
Convergenza- litalianizzazione dei dialetti, gli elementi dellitaliano entrano nei dialetti
Divergenza- dialetizzazione dellitaliano

Bilinguismo- i parlanti di unarea usano 2 lingue allo stesso livello


Diglossia- i parlanti di unarea usano 2 lingue a livelli diversi ed in diverse situazioni alternano le
due lingue
Dalle due situazioni emmergono
lalternanza del codice- in una situazione si usa una lingua, in unaltra laltra lingua, tutto a
seconda della situazione e del interlocutore
il cambio del codice- si usano ambedue le lingue in una situazione
a) code switching- una frase in una lingua, laltra frase in unaltra, interfrasale
b) code mixing- enunciazione mistilingue, nella stessa frase si usano ambedue le lingue (elementi)

- luso delle lingue porta alla formazione dei prestiti a) da un dialetto in italiano
b) da altre lingue
- fenomeni legati alle variet regionali dellitaliano (una volta usati, non si parla pi della lingua
standard (met tra la lingua regionale e comune)
a) geosinonimi- 1 significato- pi significanti in diverse aree geografiche
cocomero- anguria, melone dacqua
b) geoomonimi- 1 significante- pi significati
1- etimologie diverse lea- reg.piemontese, viale, dal francese
2- etimologie uguali, ma le evoluzioni diverse campo- un terreno erboso,coltivato altri piazza
LITALIANO PARLATO FUORI DITALIA

1) Svizzera- canton Ticino- italiano fa parte di una delle quattro lingue ufficiali, accanto allitaliano
si parla un dialetto che appartiene al sistema gallo-italico
2) Isola di Malta- oggi pochi parlanti del siciliano
3) Brasile- seconda met del Ottocento, molti emigrati (molti dal Veneto)
el talian- la loro lingua, la base italiana con grande iflusso del portoghese, Rio
grande do Sul
4) Croazia- minoranza italiana in Istria, Quarnaro
molte comunit italiane in Dalmazia, a Zagabria e in Slavonia
a) istroveneto- variet veneta, oggi limitata alla costa occidentale dellIstria
venetodalmata- variet analoga, Zara
Sono le reliquie della Repubblica di Venezia, dal 400 lIstria fu occupata (lingua dello stato,
dellamministrazione), si sono trasferiti i parlanti del veneto
Ha subito dei cambiamenti, oggi assomiglia pi alla parlata triestina che al veneziano
b) fiumano- parlato nella citt di Fiume e sulle isole di Cherso e Lussino
c) Slavonia- i parlanti della variet bellunese che nellOttocento si sono trasferiti dal Veneto che
faceva parte dellImpero Austriaco, coltivazione della terra, produzione del carbone, dei mattoni
Plotine, Banovac, Kapetanovo Polje

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