La coccinella arlecchino è un predatore molto attivo di afidi, cocciniglie, larve
di coccinella, neurotteri, ditteri sirfidi e numerosi altri insetti e coleotteri. La sua pericolosità per l'ecosistema sta nel fatto che questo tipo di coccinella riesce facilmente a debellare le specie afidifaghe autoctone e in parte a sostituirsi ad esse. Negli USA però pare che il contributo della coccinella nel contrastare un afide asiatico della soia sia risultato veramente importante in quanto le specie indigene predatrici di afidi non sarebbero state, da sole, in grado di contrastare efficacemente le popolazioni di afidi dannosi. In agricoltura
La coccinella arlecchino è particolarmente pericolosa per le viti. In estate, ma
soprattutto in prossimità della vendemmia, essa tende infatti a rifugiarsi all'interno di grappoli grossi e compatti, e a rilasciare la sua emolinfa dalle articolazioni femorotibiali (tramite un processo definito autoemorrea). La sua emolinfa contiene sostanze aromatiche come le metossipirazine, che hanno odore sgradevole e nauseabondo, e che se presenti nel mosto alterano fortemente il sapore e l'odore del vino. Tale dannosità si è riscontrata soprattutto nei mosti in California, mentre in Svizzera e Italia settentrionale non pare sia così pericolosa la sua presenza nei vigneti. Anzi la sua azione predatrice di altri insetti fitofagi quali le cocciniglie può far ritenere come utile la presenza della coccinella predatrice. In altri alberi da frutto larve e adulti sono molto efficaci nel ridurre le popolazioni di afidi. Nelle aree urbane
Durante lo svernamento, la coccinella arlecchino si trasferisce dai vigneti agli
edifici urbani, aggregandosi in nutriti gruppi e penetrando all'interno delle abitazioni umane. Se presenti all'interno dei muri degli edifici, le coccinelle continuano a rilasciare la loro emolinfa, che in questo caso genera vistose macchie sulle pareti esterne delle abitazioni. Se invece si rifugiano all'interno dei mobili, le coccinelle danneggiano l'arredo, le tende e gli abiti. Inoltre, l'emolinfa della coccinella arlecchino contiene sostanze allergene come l'Hara 1 e 2, che in soggetti sensibili possono provocare rinite, asma, congiuntivite e orticaria. Bibliografia
Alex Giuzio, Una coccinella minaccia i vigneti italiani, in Agricoltura
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