DOMANDA 1: Spiega il significato del mito della caverna.
Il mito della caverna presente nella Repubblica possiamo intenderla come il riassunto della filosofia di Platone, in quanto assume grandi significati riguardo gli ambiti affrontati da Platone, cioè l’ idea di bene che sovrasta tutte le altre idee. In questo mito ci sono dei prigionieri, e questi prigionieri siamo noi che siamo incatenati e siamo obbligati a vedere una sola realtà che per noi è la vera realtà, in questo mito la realtà che noi vediamo sono le orbe riflesse davanti ai prigionieri, queste onde sono riflesse dal fuoco, che i prigionieri pero non sanno della sua presenza, e non vedendo nient’altro pensano che sia l’unica. Il significato è che la realtà che noi vediamo non è la realtà e che bisogna sempre andare e scoprire sempre di più, che è ciò che fa il filosofo, il sole è simbolo della vera conoscenza cioè del bene, del bello , infatti i prigionieri rappresentano noi, e solo il filosofo che cerca di portare gli altri alla giusta via, nella vera conoscenza. Il dualismo della conoscenza è quello gnosiologico. DOMANDA 2: Qual è la concezione dello stato in Platone. Lo stato perfetto per Platone è uno stato aristocratico, meritocratico dove ognuno deve fare quello che è più predisposto a fare, le persone devono essere educate a farlo, ha un forte intento educativo, educare fin da piccoli con l’istruzione studiando matematica, la geometria, l’armonia, ecc.. studieranno l’arte dell’oratoria ma a 30 anni e solo a 50 anni potranno diventare governatori della città. Per assicurare l’armonia tutti devono essere fratelli, devono condividere tra di loro ad esempio i figli che non sono i figli di coloro che gli hanno messo al mondo ma perché nessuno può educare i propri figli ma devono essere educati dallo stato., non devono avere rivalità, vivere in comune, non devono essere ricchi devono avere il meno possibile. Per lui il governo dei migliori è la sua idea, lo stato deve essere più burocratico, non è importante se quello che governa è uomo o donna, ma l’importante è che chi governa deve essere interessato alla conoscenza, devono essere guidati dalla parte razionale, devono essere poveri e non guadagnare niente. Per lui la forma di governo migliore è l’aristocrazia dei filosofi, è bene che una città giusta è solo se le classi sociali addempino al loro ruolo, la cosa che è più portato a fare. Infatti in uno dei suoi miti racconta che ci sono 3 classi sociali e 3 tipi di anime di cui ognuno di noi è predisposto, gli dei hanno cambiato le carte in tavola e in questi 3 tipi di anime ci possono essere 3 metalli differenti oro, argento, bronzo. Con questo ci vuole dire che anche la società è suddivisa in 3 parti, quella dei governanti in cui prevale la ragione, i guerrieri, e la restante parte. Ci sono 4 forme degenerative di governo in Platone, che sono la timocrazia ( forma di governo che è più vicina all’ aristocrazia e che è basata sull’onore), poi l’oligarchia ( governo di pochi che è basato sull’economia), la democrazia ( che genera confusione) e infine la tirannide ( che chiunque andrà al potere penserà al suo bene e non a quello della città) per Platone è quella peggiore e la più pericolosa. Abbiamo una gerarchia dei valori, del bene, delle forme di governo nella coscienza. Ognuno si deve occupare del suo ambito e solo così che uno stato funziona.