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Platone nasce ad Atene nel 428 a.C e muore nel 547 d.c.

il suo primo
percorso formativo è quello politico, seguendo il destino prestabilito dai
suoi grandi antenati politici come Codro, ultimo re e Crizia, capo dei trenta
tiranni. I suoi insegnanti sono Cratilo e Socrate. L'ultimo, era considerato
da Platone come il più saggio e sapiente, gli fu molto legato e i suoi
insegnamenti ebbero grande impatto sul proprio pensiero. E per questi
motivi, ritenne che la sua condanna a morte, fu il massimo simbolo di
ingiustizia di un governo corrotto che ignora il bene della società. Così
perse ogni speranza nel cambiamento interno del governo e cerca soluzioni
esterne. Realizza un progetto, lo stato ideale, una versione utopica di
governo, ideata con i criteri filosofici propri di Platone.

Lo stato ideale era un'organizzazione sociale, strutturata gerarchicamente


dove ogni ente ha uno scopo in comune, il bene della comunità. E dunque,
è fondamentale porsi prima una domanda, quando uno stato è giusto? Uno
stato è giusto quando ogni uomo fa bene ciò per cui è predisposto. Lo stato
lavora bene quando tutti i suoi componenti svolgono il proprio lavoro,
come un corpo e i suoi organi. Ogni organo è diverso e questa sua diversità
corrisponde alla sua funzione, così in modo analogo, ogni uomo è
predisposto a un certo scopo piuttosto che un altro.

è per questo che condanna la democrazia. Non possono governare tutti,


poichè solo alcune persone sono nate per governare, e sono quelle che sono
a conoscenza di cos'è la giustizia, cos'è il buono stato e così di tutti i valori
etici. Per questo lo sto stato deve essere di tipo aristocratico, diretto da
pochi e migliori, i sapienti.

Seguendo questi criteri principali di stato, si arriva alla sua forma, diviso in
diverse perte dove ognuna svolge un compito diverso, è governato da
pochi, che sono anche i migliori, ed è senza leggi, perchè ognuno sa come
fare bene il proprio lavoro. Si divide in tre classi sociali, quella dei
governanti, dei guerrieri e dei produttori. Nella prima classe vi sono coloro
che dispongono di un anima razionale e come virtù, la sapienza, nella
seconda quelli con anima impulsiva, con la virtù del coraggio e nella terza,
quelli con anima concupiscibile e con la temperanza come virtù. Secondo
quali principi venivano differenziati? Coloro che hanno un anima
concupiscibile ignorano i valori cardinali per dirigere un governo, ma a
loro volta hanno come virtù la temperanza, utile per i lavori fisici come
artigianato, commercio, coltivazione ecc.. Chi ha un'anima impulsiva, non
è adatto per governare perchè i loro impulsi emotivi li distoglierebbero
dalla ragione, ma il loro coraggio è senz'altro il principio centrale per essere
guerrieri. Ed infine quelli con anima razionale, i più adatti a governare,
essendo a conoscenza delle virtù e del sapere scientifico matematico che
regola il mondo. Inoltre, i governanti non possiedono numerose ricchezze
perchè il loro compito non deve essere a scopo di lucro, bensì il bene
collettivo.

Il pensiero filosofico platonico ha influenze della tradizione aristocratico


filosofica di pitagora, Eraclito e Parmenide, in quanto considera l'essere
ontlogico, cosmologico e gnoseologico regolato dalla scienza.

Sul piano ontologico e cosmologico dispone il principio di verità nella


teoria delle idee. La teoria delle idee è fondata sulla presenza di un mondo
metafisico come origine causale del mondo, l'iperuranio, dove ubicano
modelli come archetipi di tutte le cose materiali del mondo, le idee. Nel
Timeo, Platone spiega l'universo come copia creata da un dio artigiano, il
Demiurgo, egli plasma e anima la chora, seguendo i modelli perfetti
dell'iperuranio. Questo spiega la parusia, (la presenza delle idee nelle cose)
secondo il concetto di mimesi, dove le cose imitano le idee e quello di
metessi, le cose partecipano delle idee.
Facendo un esempio, una sedia è imitata dall'idea di sedia quando viene
creata dal falegname, mimesi. Un uomo giusto è tale in quanto partecipa
dell'idea di giustizia, metessi. Le idee si differenziano anch'esse su scala
gerarchica: idee oggetto, idee matematiche e idee virtù. Ma come si arriva a
comprendere le idee? In realtà, queste risiedono già nell'uomo, perchè
l'uomo le ha già vissute e conosciute le idee, ma se n'è dimenticato appena
la propria anima si è reincarnata. Il mito di Er racconta questo accaduto, la
storia un soldato morto in battaglia, che entra nell'aldilà, l'iperuranio. Qui
vede anime poste sotto giudizio, in base a questo, percorrono due strade,
una verso il basso dove vanno le anime empie e una verso l'alto dove
ritornano le anime che sono state purificate.

Si tratta di un percorso di purificazione che prevede la reincarnazione.

Prima di reincarnarsi, le anime scelgono il proprio destino recandosi da


Ananche e dai suoi figli Cloto, Lachesi e Atropo che rappresentano
rispettivamente presente, passato e futuro. "Scegliete il vostro destino in
base a come avete vissuto". Seguentemente le anime ri recano verso il fuime
Lete dove bevendone la sua acqua dimenticano la loro esistenza passata e
la loro esperienza avvenuta nell'iperuranio.

Sul piano gnoseologico, vengono rappresentati da Platone quattro diversi


stati di conoscenza: immaginzione, pistis, dianoetica e noesis, le prime due
rientrano nella categoria della doxa, opinione e le altre nell'epistene.Questi
analogamente rappresentano l'irrazionalità, la credenza, la scienza e la
conoscenza del bene. Nel mito della caverna, dei prigionieri sono incatenati
in una caverna sin dalla loro nascita, qui dei soldati proiettano immagini
sul muro adiacente i prigionieri, facendo creder loro che quella sia la vita
reale. Così la caverna e ombre è per loro l'unica verità.

La loro vita rimane sempre uguale, fino a quando un prigioniero si libera.


Si toglie le catene e si alza, osserva ciò che gli circonda, la grandezza della
caverna ma anche oltre la caverna; spinto dalla curiosità esce ad esplorare i
prati, i fiumi, gli alberi il sole. Scoperta tale bellezza gli ritornano in mente i
suoi compagni e quanto sia ingiusto che loro non sappiano la verità, decide
allora di tornare da loro e raccontagli ciò che ha visto, ma loro non gli
credono, e preferiscono rimanere nella caverna dell'ignoranza. Ecco che i
prigionieri rappresentano l'immaginazione, la parte irrazionale, i soldati la
pistis in quanto credono di sapere più dei prigionieri e fanno beffe di loro.
Poi il prigioniero che esplora il mondo esterno, la dianoetica e le scienze ed
il prigioniero che avvisa i propri compagni la noesis, perchè conoscendo il
bene agisce in modo giusto verso gli altri. Il mito della caverna infine,
rappresenta il dualismo tra mondo delle cose, la caverna e il mondo
esterno, l'iperuranio, essendo che il primo è caratterizzato dall'ignoranza e
il secondo dalla verità e sapienza.

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