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il suo primo
percorso formativo è quello politico, seguendo il destino prestabilito dai
suoi grandi antenati politici come Codro, ultimo re e Crizia, capo dei trenta
tiranni. I suoi insegnanti sono Cratilo e Socrate. L'ultimo, era considerato
da Platone come il più saggio e sapiente, gli fu molto legato e i suoi
insegnamenti ebbero grande impatto sul proprio pensiero. E per questi
motivi, ritenne che la sua condanna a morte, fu il massimo simbolo di
ingiustizia di un governo corrotto che ignora il bene della società. Così
perse ogni speranza nel cambiamento interno del governo e cerca soluzioni
esterne. Realizza un progetto, lo stato ideale, una versione utopica di
governo, ideata con i criteri filosofici propri di Platone.
Seguendo questi criteri principali di stato, si arriva alla sua forma, diviso in
diverse perte dove ognuna svolge un compito diverso, è governato da
pochi, che sono anche i migliori, ed è senza leggi, perchè ognuno sa come
fare bene il proprio lavoro. Si divide in tre classi sociali, quella dei
governanti, dei guerrieri e dei produttori. Nella prima classe vi sono coloro
che dispongono di un anima razionale e come virtù, la sapienza, nella
seconda quelli con anima impulsiva, con la virtù del coraggio e nella terza,
quelli con anima concupiscibile e con la temperanza come virtù. Secondo
quali principi venivano differenziati? Coloro che hanno un anima
concupiscibile ignorano i valori cardinali per dirigere un governo, ma a
loro volta hanno come virtù la temperanza, utile per i lavori fisici come
artigianato, commercio, coltivazione ecc.. Chi ha un'anima impulsiva, non
è adatto per governare perchè i loro impulsi emotivi li distoglierebbero
dalla ragione, ma il loro coraggio è senz'altro il principio centrale per essere
guerrieri. Ed infine quelli con anima razionale, i più adatti a governare,
essendo a conoscenza delle virtù e del sapere scientifico matematico che
regola il mondo. Inoltre, i governanti non possiedono numerose ricchezze
perchè il loro compito non deve essere a scopo di lucro, bensì il bene
collettivo.