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L’AUTODIFESA DALLE CRITICHE E LA NOVELLA DELLE

“PAPERE ”
1) Riassunto:
A Boccaccio vengono rivolte delle critiche per le tematiche che affronta nelle sue novelle e decide di
difendersi raccontando una novella, racconta che c’era un uomo che aveva perso la moglie, che amava
molto, aveva lasciato un figlio di due anni, e il padre decise di vivere da eremita insieme al figlio, dedicandosi
solo a Dio, questo bambino non sa niente del mondo esterno se non riguardo la religione. A 18 anni chiede
al padre di portarlo con sè a Firenze ad incontrare i suoi amici religiosi. Una volta arrivato a Firenze si
meraviglia di tutte le cose che lo circondano, chiedendo al padre come si chiamassero, ma la cosa che attira
di più la sua attenzione sono un gruppo di belle donne, egli chiese al padre come si chiamassero, ma disse
che erano una mala cosa e di non guardarle, ma continuò ad insistere e il padre rispose che si chiamavano
papere, appena le vede, sebbene non sappia che cosa siano, rimane subito colpito dalla loro bellezza e
desidera solo averne una per sé ,il padre non voleva che ne avesse una e si pentì di averlo portato con se.
2)
Nella r.3 Boccaccio fa uso di un’ immagine metaforica per indicare l’invidia di quelli che nelle loro
opere trattano di temi più elevati, sono coloro che hanno maggior importanza e capacità letterarie
nella letteratura, secondo essi solo loro vengono colpiti dall’invidia, ma lui pensa di non essere
oggetto di invidia perché secondo lui quelli soggetti a invidie sono quelli che fanno parti di livelli alti
e lui non si reputava tale. Continua questa metafora nella r.5-6 dicendo che lui per sfuggire da
questa invidia ha preferito dedicarsi a un genere minore che è quello della novella, dedicato a un
pubblico non elevato, ma a un pubblico umile, per farli divertire. Infatti i suoi racconti visto il genere
e il livello stilistico ( scrive in volgare e in prosa) sono chiamate “ novellette”.

3)
Boccaccio viene accusato da alcuni di amare troppo le donne e di essere molto legato a loro, che non è
giusto che vengano rallegrate e consolate con la letteratura in questo modo come fa lui. Da altri invece che
ormai è troppo maturo per pensare ancora alle donne e all’ amore, che alla sua età non va bene che vada
dietro a queste cose. Altri dicono che farebbe meglio a pensare a come guadagnare per procurarsi il pane
invece di perdere tempo dietro queste cose inutili. Invece alcuni sostengono che sarebbe meglio se nei suoi
componimenti parlasse di argomenti più seri ed elevati, di stare con le Muse in Parnaso ( poesia di genere
più elevato) invece di mescolarsi tra le donne.

4)
Parafrasi: “ e capì subito che la natura era più forte della sua intelligenza” con questo Boccaccio ci vuole
spiegare quello che ha raccontato nella novella che ha usato per difendersi, dice che l’amore è una forza
della natura e che l’amore che un’ uomo ha verso una donna è un istinto del tutto naturale, perché nella
novella che ci ha raccontato anche un ragazzo che non ha mai visto una donna, appena le ha viste hanno
attirato immediatamente la sua attenzione e le ha amate fin da subito e questo ci fa capire che l’amore è un
istinto naturale, anche il padre del ragazzo non avrebbe potuto fermarlo, non può controllare gli istinti del
figlio. Questo è un amore carnale e non spirituale a differenza degli autori dello stilnovo, perché il ragazzo è
attirato dalla bellezza di esse e non dal loro cuore o altre caratteristiche spirituali. Con questo l’autore ci
dimostra che le forze della natura devono essere seguite e rispettate e non vanno ignorate come dicevano le
persone che lo criticavano, perché son un qualcosa che non può essere controllato, l’amore anima il
comportamento dell’uomo, che non riesce a resistere alle donne, quindi possiamo dire che l’amore prevale
sull’ingegno, sulla logica mercantile, noi non sappiamo quello che succederà in seguito perché Boccaccio
non ce lo dice.

COMMENTO:
Questo testo possiamo dire che è simile agli altri testi per il tema che tratta cioè quello dell’amore, infatti il
Decameron è proprio dedicato alle donne, le quali Boccaccio vuole confortare, all’inizio si riferisce alle donne
con il termine “vaghe” cioè belle e graziose, ma secondo lui sono anche vivaci, fragili e delicate. Infatti come
già detto il pubblico a cui è rivolto l’opera sono le donne ma quelle che amano, ci spiega che vuole dedicarlo
a loro per il peccato della fortuna cioè ci spiega la condizione della donna in quel epoca perché sono coloro
che a differenza degli uomini non trovano distrazione dalle pene dell’amore e in queste sue novelle potranno
trovare gioie e consigli su come alleviare la loro sofferenza, visto che sono sottoposte alle decisioni dei loro
cari, e non possono occuparsi di cose utili come fanno gli uomini. Il testo che ci viene presentato è
innanzitutto raccontato da Boccaccio in prima persona, nella prima parte utilizza un linguaggio più elevato,
con costruzioni complesse ed elaborate, fa uso di figure retoriche la parte dove l’autore si difende dalle
critiche che gli erano state rivolte in particolare a quella sulle donne e sembra che questa sia l’accusa più
importante per lui perché non ha parlato di altri esempi riguardo le altre accuse, e l’altra dove racconta una
novella per affermare le sue tesi, utilizza l’exemplum della naturalità dell’amore infatti con questo vuole
dimostrare che l’amore è più forte dell’ingegno è una forza della natura, che è concepito come un
insopprimibile impulso naturale, le sue novelle parlano anche di temi erotici che secondo alcuni non sono
consoni. In riferimento alle donne la loro figura è sempre stata importante perché tutto ruota intorno a loro,
nell’età cortese basata sul codice dell’amore cortese e sull’affermazione della figura dei trovatori la donna è
una creatura sublime e irragiunggibile, infatti l’amore che lei genera nel cuore dell’amante è un qualcosa che
rimane inappagabile, il premio per l’amante è il raggiungere un’elevazione morale. L’amante è abbagliato
dalla sua bellezza, aveva un’attrazione fisica verso la donna e veniva sedotto da tutto ciò, però troviamo
anche descrizioni che sono degli ideali di bellezza, anche perché la loro identità doveva rimanere nascosta.
A differenza dello stilnovismo dove la figura della donna non è più vista nella sua fisicità ma nella sua
spiritualità, infatti abbiamo la spiritualizzazione della donna, viene esaltata, è colei che dona salute cioè porta
alla salvezza e la gentilezza cioè la nobiltà d’animo perché soltanto la persona che ha un cuore nobile può
farle suscitare sentimenti, si possono vedere anche gli effetti che l’amore produce sull’interiorità dell’uomo,
c’è la dematerializzazione del corpo, viene lodata in tutti i modi. Abbiamo anche la figura della donna vista
come un angelo, è la mediatrice tra dio e l’uomo. Infine abbiamo la figura della donna in Boccaccio che a
differenza dell’età cortese e dello stilnovismo non abbiamo più la donna angelo ma la donna borghese,
abbiamo la sua fisicità e la sua l’identità, noi possiamo sapere chi esse sono e hanno pure sentimenti, viene
rappresentata nel contesto sociale dell’epoca, il suo corpo e la sua sessualità, infatti il suo corpo assume
importanza e dignità, non ha paura di amare, si ribella ai parenti dimostrandosi una vera eroina, pensa a
piani strategici su come incontrare l’uomo amato,. Ma a differenza delle altre novelle dove loda le donne in
questa notiamo che inizia a cambiare il suo pensiero sulle donne, le considera come una mala cosa, avrà
una crisi religiosa e ci sarà un radicale cambiamento di mentalità in Boccaccio, dove non loderà più le
donne.

HOXHA gentjana 3f

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